Nonostante le specifiche tecniche della Nintendo Switch 2 appaiano modeste rispetto agli standard attuali, soprattutto per una console portatile, il dispositivo ha già infranto record di vendita con oltre 3,5 milioni di unità vendute nei primi quattro giorni dal lancio.
Tuttavia, i test recenti condotti da esperti del settore mettono in luce alcune importanti criticità relative al display, che rischiano di deludere le aspettative degli utenti.
120 Hz sulla carta, ma la realtà è diversa
La nuova console di Nintendo promette un display con frequenza di aggiornamento a 120 Hz, un notevole passo avanti rispetto ai 60 FPS del modello originale e della versione OLED. Purtroppo, i test effettuati da Monitors Unboxed e Digital Foundry mostrano che la resa reale del display non mantiene le promesse.
Il problema più evidente riguarda i tempi di risposta dei pixel. Monitors Unboxed ha rilevato una media di 33 millisecondi per i tempi di risposta, troppo lenta per garantire un’esperienza fluida anche a 60 FPS (dove il valore massimo ideale è 16,67 ms).
La prima Nintendo Switch, sorprendentemente, fa meglio con una media di 21,3 ms. Questi valori si traducono in un effetto di motion blur molto evidente, con una perdita di dettaglio nelle scene più veloci, come confermato dal test Blur Busters.
Qualità d’immagine tra luci e ombre
Sul fronte luminosità, la Switch 2 si comporta discretamente, raggiungendo circa 400 nit durante i test di Monitors Unboxed, un valore superiore rispetto al predecessore. La resa cromatica è altrettanto buona, con una copertura del gamut DCI-P3 al 97,6%.
Tuttavia, il contrasto è piuttosto basso, con un rapporto di soli 1068:1, mentre la gestione dell’HDR risente sia della luminosità limitata sia della mancanza di una corretta calibrazione dei colori. Questo rende addirittura i giochi della Switch originale più saturi e vividi di quelli su Switch 2.
Le possibili cause tecniche
Monitors Unboxed ipotizza che Nintendo abbia scelto di non attivare la modalità overdrive del pannello e di applicare impostazioni a basso voltaggio, probabilmente per prolungare la durata della batteria. Questo compromesso spiega perché la console possa sembrare più reattiva soprattutto a 120 FPS, ma a discapito della nitidezza e della chiarezza dell’immagine.
Inoltre, Digital Foundry sottolinea che il display della Switch 2 utilizza una retroilluminazione a singolo pannello, senza zone di dimmerazione locale o tecnologia mini LED, rendendo così impossibile un’esperienza HDR “vera” come si vede su altre console o dispositivi moderni.
Possibili miglioramenti futuri
La causa tecnica dei tempi di risposta elevati suggerisce che Nintendo potrebbe migliorare la situazione con un aggiornamento firmware, magari attivando l’overdrive o modificando alcune impostazioni di risparmio energetico senza dover intervenire sull’hardware.
Conclusioni
La Nintendo Switch 2, pur registrando un successo commerciale straordinario, mostra evidenti limiti sul fronte display. La sfida per Nintendo sarà trovare un equilibrio tra performance, autonomia e qualità visiva, anche in virtù di un mercato portatile sempre più competitivo. Per gli utenti più esigenti, questi compromessi potrebbero pesare, ma il successo di vendite dimostra che l’appeal della console resta comunque molto forte.
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