Subnautica 2: bufera su Krafton dopo l’uscita dei fondatori di Unknown Worlds e il rinvio al 2026


Uno dei sequel più attesi degli ultimi anni, Subnautica 2, si trova improvvisamente nel mezzo di una vera e propria tempesta mediatica.

Dopo aver conquistato per anni i vertici delle classifiche di vendita su Steam, il franchise subacqueo sviluppato da Unknown Worlds si ritrova ora al centro di una controversia legata al suo publisher, Krafton, e a una serie di decisioni aziendali che stanno facendo infuriare i fan.


L’uscita improvvisa dei fondatori


Tutto è iniziato la scorsa settimana, quando Charlie Cleveland e Max McGuire, fondatori di Unknown Worlds, hanno annunciato il loro addio alla compagnia, seguiti dal CEO Ted Gill. Una mossa inattesa, considerando che lo sviluppo di Subnautica 2 sembrava procedere senza intoppi, con la community in trepidante attesa dell’accesso anticipato previsto per il 2025.

Secondo un’inchiesta pubblicata da Bloomberg, la verità dietro questa uscita risiederebbe in profondi disaccordi con Krafton, l’azienda sudcoreana che ha acquisito Unknown Worlds e l’IP di Subnautica.


Un bonus da 250 milioni di dollari e una decisione controversa


Alla base del dissidio ci sarebbe un bonus da 250 milioni di dollari che sarebbe stato distribuito ai tre dirigenti se fossero stati raggiunti determinati obiettivi finanziari. Tali obiettivi sembravano ampiamente alla portata, soprattutto se Subnautica 2 fosse effettivamente uscito in accesso anticipato entro l’anno.

Ma Krafton ha deciso di posticipare il lancio al 2026, bloccando di fatto l’ottenimento del bonus. Secondo quanto riportato, Cleveland, McGuire e Gill avrebbero promesso di condividere la maggior parte della cifra con i dipendenti del team di sviluppo. Questo rende la decisione ancora più impopolare, dando adito a sospetti secondo cui Krafton avrebbe intenzionalmente ostacolato la release per evitare il pagamento del bonus.


Reazioni della community e smentita di Krafton


La reazione dei fan non si è fatta attendere. Sui social si moltiplicano le richieste di boicottaggio del gioco, con l’hashtag #BoycottSubnautica2 che ha cominciato a circolare in diversi forum e community di appassionati. Per molti, Krafton starebbe sacrificando la fiducia costruita negli anni pur di perseguire un tornaconto economico a breve termine.

Dal canto suo, Krafton ha negato che il ritardo sia motivato da ragioni finanziarie, sostenendo che si tratta di una scelta strategica per garantire la qualità del gioco al momento del lancio ufficiale.


Conclusione: un tuffo amaro nelle profondità del gaming


Quella che sembrava una tranquilla attesa per un promettente sequel si è trasformata in un caso industriale che mette in luce i conflitti tra visione creativa e interessi aziendali. Con Subnautica 2 ora rimandato al 2026 e il team storico ormai fuori dai giochi, resta da vedere se Krafton riuscirà a riconquistare la fiducia dei giocatori o se questa vicenda lascerà un’ombra indelebile sul futuro del franchise.


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