Sekiro: Shadows Die Twice. FROM Software torna a colpire!

Oggi parliamo di Sekiro: Shadows die twice, nuovo titolo di From Software in collaborazione con Activision. Essendo From software lo sviluppatore dello storico Dark Souls e Bloodborne, sarà riuscito a creare una nuova perla del mondo videoludico?


LA STORIA


La storia è ambientata in un Giappone molto Fantasy dove leggenda e magia sono un po’ ovunque, un Giappone allo stremo delle forze a causa di una sanguinosa lotta interna: uno Shinobi ha il compito di riportare a casa e proteggere dalle minacce degli altri clan il giovane erede dell’Impero. Il prologo è abbastanza breve e verremo subito catapultati nel brutale mondo.

Ovviamente, come in tutti i titoli From Software, anche in Sekiro abbiamo ben 5 finali che saranno decisi da alcune nostre scelte cruciali durante la storia. Inoltre in Sekiro viene spiegato quasi tutto ciò di cui il giocatore ha bisogno e in maniera abbastanza esplicita. Sono presenti molti piacevoli colpi di scena che alzeranno inaspettatamente l’asticella della difficoltà spronandovi al massimo impegno.


GAMEPLAY


In questo titolo non saranno presenti molteplici armi, ma bensì solo una: Kusabimaru, un’affilatissima katana. Inoltre, il nostro shinobi sarà in possesso di un braccio prostetico a causa di una grave mutilazione. Nello specifico, questo braccio ci permetterà di montare diversi congegni di attacco/protezione oltre al caratteristico e utilissimo rampino.

Oltre alle armi, il gameplay offre anche altre caratteristiche: alberi di abilità che possono essere “imparate”, potenziamenti per gli elementi prostetici e le tecniche ninjutsu, ultime ad essere sbloccate, che sanciscono la fine del lungo tutorial ovvero della prima metà del gioco.

La novità più importante a parer mio è la presenza della postura. È presente difatti una barra, oltre a quella della vitalità, che rappresenta la capacità di parata e deflessione degli attacchi nemici.

Anche i nemici possiedono una barra di postura, solitamente molto più lunga della nostra. La rottura della postura nemica porta ad un attacco letale che permette di uccidere il nemico istantaneamente indipendentemente dalla lunghezza della vita. Inutile dire quanto sia difficile portare a rottura questa barra.

Per quanto riguarda i Boss, in Sekiro ogni boss ha bisogno di un suo studio ben preciso. Nessun nemico va sottovalutato, anzi, va proprio onorato. La varietà nel moveset e la qualità degli scontri rende questo titolo il “Dark Souls fatto bene”. Ovviamente hanno tutti i propri punti deboli, che dovremo sfruttare per uscire vivi dallo scontro.

Ma la domanda principale è: questo titolo è davvero così difficile? La realtà è che questo titolo non è difficile, è soltanto da perfezionisti. Senza imparare il moveset avversario, senza farsi furbi, senza ponderare ogni attacco i giocatori saranno destinati a morire. SEMPRE.

Per quanto riguarda il “Game Over”, sekiro ricalca un po’ tutti i titoli From Software e la loro filosofia della “Non Morte”, con un’unica eccezione: una volta sconfitti potremo scegliere se tornare in vita o morire definitivamente e tornare all’ultimo checkpoint.

Lupo è legato al suo Signore, che lo riporta in vita per la seconda volta. Viene infatti spiegato che, nonostante l’impossibilità di essere riportato in vita dal Signore, l’anima di Lupo si aggrapperà a quella di coloro con cui ha interagito, che gli permetteranno di ritornare in vita al checkpoint, o “idolo dello Scultore”.

Il mondo di gioco risulta piacevolmente mutevole e ben progettato. Scorciatoie e vie secondarie per arrivare da una zona all’altra della mappa non mancano, ma è stata aggiunta la possibilità di procedere nei vari livelli sfruttando l’altezza, utilizzando il rampino per salire su alberi o palazzi.

Questa novità è molto utile perché permette di giocare in maniera stealth alcune sezioni di gioco, senza dover sempre battere quei 4-5 nemici scarsi che fanno solo perdere tempo. Inoltre, con il procedere della storia le ambientazioni già viste tendono a modificarsi evidenziando un level design veramente fantastico.


CONCLUSIONI


L’unica vera pecca di questo titolo, come di tutti i titoli di questa famosa software house, è la gestione della telecamera. Sicuramente migliorata rispetto a Dark Souls, capita diverse volte di essere uccisi a causa di uno sgancio della telecamera dal nemico agganciato. Il target non riesce a tenere il passo del combattimento. Per il resto Sekiro è una perla rara.

Le ore che ho passato a provare e riprovare sono state ampiamente godute e una volta che si impara a combattere questo gioco restituisce una sensazione di estrema soddisfazione. Inoltre la storia è ben strutturata e invoglia ad impegnarsi. Graficamente molto buono, alcuni paesaggi, ambientazioni e giochi di luce sono spettacolari. Un must have per questa generazione di videogiochi.

VOTO: 9


Requisiti minimi


  • Processore: Intel Core i3 2100, AMD FX 6300;
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 760, AMD Radeon HD 7950;
  • Memoria: 4 GB di RAM;
  • Hard disk: 25 GB di spazio richiesto;
  • Sistema operativo: Windows 7, Windows 8, Windows 10 a 64 bit.

Requisiti raccomandati


  • Processore: Intel Core i5 2500K, AMD Ryzen 5 1400;
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970, AMD Radeon RX 570;
  • Memoria: 8 GB di RAM;
  • Hard disk: 25 GB di spazio richiesto;
  • Sistema operativo: Windows 7, Windows 8, Windows 10 a 64 bit.

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Andrea “Riussong” Russo – Admin Manguste E-Sports

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