Wolfenstein Youngblood: Il nuovo ed intrigante co-op che non ti aspetti


Recensione a cura di Luca “goldenbull95” Santoro


Wofenstein Youngblood è il nuovo videogioco della intramontabile saga omonima nata nel lontano 1981, ambientata in un futuro alternativo nel quale i nazisti vincono il secondo conflitto mondiale stabilendo un dominio quasi completo sul mondo. La saga è stata fondamentale per la storia dei videogiochi, contribuendo allo sviluppo e alla diffusione di generi, ancora oggi molto diffusi, come lo stealth e lo sparatutto in prima persona.


In questo nuovo capitolo sono presenti molte novità, infatti per la prima volta non vestiremo i panni di William “B.J.” Blazkowicz, ma delle sue due figlie gemelle Jessica e Sophia e per questo il gameplay del gioco è strutturato in modo che le missioni vengano svolte in cooperativa. Queste novità sono i punti cruciali che contraddistinguono il gioco dai precedenti capitoli della serie, ma prima di analizzarne lo stile vediamo insieme la sua ambientazione e il suo posizionamento nella linea temporale di Wolfenstein.


STORIA


Gli sviluppatori del gioco, il team di MachineGames , affiancato da Arkane Studios con la supervisione di Bethesda, hanno voluto creare un reboot della serie Wolfenstein; pertanto il capitolo è ambientato nel 1980, 20 anni dopo la conclusione di Wolfenstein II: The New Colossus. Gli Stati Uniti sono ormai liberi dalla minaccia nazista e le due sorelle Jessica e Sophia sono potute crescere in un ambiente tranquillo, nel quale però i genitori hanno deciso di addestrarle all’autodifesa e all’utilizzo delle armi.

La storia inizia con la sparizione di B.J. Blazkowicz, confidata da Anya, moglie di Blazkowicz, a Grace Walker, protagonista nell’ultimo capitolo e diventata nel frattempo direttrice del ricostituito FBI. Le due sorelle, insieme ad Abby, la figlia di Grace, sentono di nascosto la conversazione e scoprono una stanza nascosta nella loro casa che le rivela che il loro padre si trova a Parigi (nel gioco Neu-Paris).

Le tre ragazze decidono di partire autonomamente alla ricerca del padre, convinte che i loro genitori non faranno nulla per trovarlo, rubando due armature potenziate. Il gioco si sviluppa dunque in Europa con le ragazze che si faranno strada tra i territori nazisti, col supporto della resistenza locale, alla ricerca del padre, scoprendo intrighi politici e dettagli sulle vicende avvenute nei 20 anni precedenti.


IL GIOCO


Il gameplay di Wofenstein Youngblood è molto simile a quello dei due capitoli precedenti, ci troviamo davanti a uno sparatutto in prima persona, con elementi GDR per l’evoluzione del proprio personaggio attraverso l’acquisto, tramite monete d’argento raccolte durante i livelli, di abilità speciali o potenziamenti per le armi. L’innovazione cruciale arriva con la modalità cooperativa, infatti il gioco è pensato per essere affrontato in due, con azioni da svolgere col supporto di un altro giocatore (solo online) o dell’IA (nella modalità offline).

Le missioni da completare sono diverse, divise tra principali e secondarie, e sono da subito tutte affrontabili. Tuttavia le missioni più avanzate richiederanno un livello maggiore e risulterà letteralmente impossibile svolgerle se il livello dei due giocatori risulta più basso dei requisiti. Il gioco risulta essere molto divertente se affrontato con un amico, col quale potremo coordinarci per affrontare le orde di nemici con approcci diversi, ma rischia di diventare ripetitivo o addirittura snervante se affrontato offline o con un giocatore online “poco coinvolto”.

Certamente la scelta di questo stile di gioco è molto innovativa per una saga come Wolfenstein, tuttavia l’impressione è che gli sviluppatori si siano semplicemente limitati ad adattare a questo titolo il gameplay già presente negli scorsi capitoli, aggiungendo soltanto poche azioni da svolgere il co-op, come aprire delle porte o sbloccare dei terminali.

L’ambientazione del gioco non risulta elaborata, infatti solo l’aspetto visivo di Neu-Parigi risulta curato, mentre mancano completamente elementi paralleli che ci descrivano come sia il Terzo Reich dopo ormai 40 anni dalla vittoria della Seconda Guerra Mondiale. Mancano elementi di storia che nei capitoli precedenti arricchivano la trama, immergendoci sempre di più all’interno di questo futuro parallelo.

Le due protagoniste Jessica e Sophia sono dotate di un carisma molto “bambinesco” e troppo spensierato, che stona se consideriamo che dovrebbero essere due ventenni (alla fine dello scorso capitolo Anya era incinta) cresciute in un mondo difficile con la minaccia della guerra dietro l’angolo.


CONCLUSIONI


In conclusione, Wolfenstein Youngblood è un titolo divertente, con poche, ma importanti innovazioni, venduto a una cifra bassa (29,99€ per la versione base) per gli standard a cui siamo abituati oggi. Tuttavia lascia con l’amaro in bocca, a causa di una storia poco sviluppata e a tratti troppo scontata e banale; con uno stile di gioco nuovo implementato solo in parte e la mancanza di molteplici ambientazioni curate. Diverte per le possibilità offerta dal multiplayer, ma non lascia il segno, rischiando di essere dimenticato in poco tempo.


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