Il 9 novembre 2018 il pubblico di tutto il mondo ha potuto finalmente mettere le mani sullo sparatutto in prima persona targato Dice ambientato in una seconda guerra mondiale mai narrata e interpretata come su Battlefield V che, dopo ben sedici anni dall’uscita del primo capitolo, riesce per l’ennesima volta a farci riscoprire battaglie epiche e azioni eroiche del conflitto.
Cosa aspettarci
Il pubblico di tutto il mondo, il 9 novembre 2018, ha potuto finalmente mettere le mani sullo sparatutto in prima persona targato Dice ambientato in una seconda guerra mondiale mai narrata e interpretata come su Battlefield V che, dopo ben sedici anni dall’uscita del primo capitolo, riesce per l’ennesima volta a farci riscoprire battaglie epiche e azioni eroiche del conflitto.
Con una campagna sigle player composta da quattro “Storie di Guerra“, modalità di narrare più scene del conflitto che si era già affermata con lo scorso titolo, e con un comparto multiplayer in continua evoluzione tramite i “Venti di Guerra“, il gioco si affronta nel mercato videoludico contro l’fps di Activision-Blizzard ovvero Call of Duty: Black Ops 4 e agli altri titoli tripla A del momento.
Con più di 130 ore e un’esperienza competitiva alle spalle sono pronto a darvi una quanto più accurata analisi del gioco sotto ogni punto di vista partendo proprio dal lato single player.
Analisi comparto single player
Come nel predecessore del titolo (Battlefield 1) Dice ha scelto di narrare anziché un unica avventura avente un solo protagonista più racconti ambientati in giro per il mondo che sono Tirailleur, ambientata in Francia con protagonista un giovane senegalese pronto a sacrificarsi per una patria mai vista.
Nordlys, abientata in Norvegia dove madre e figlia, due partigiane, cercheranno di sventare il piano tedesco di creare armi atomiche.Under no Flag dove un criminale inglese entra nella SBS per attaccare delle basi aeree in Africa; e l’ultima ma non per importanza The Last Tiger, unica storia di guerra con come protagonista un comandante di una squadra di carri armati dell’Asse ambientata negli stadi finali del conflitto.
Tutte le storie seguono i canoni delle precedenti già viste nello scorso capitolo, rimanendo sul buono senza puntare ad eccellere, prive di colpi di scena particolari e di personaggi ben definiti ai quali ci si affeziona poco.
Poco azzeccate sono le scene di stealth presenti in esse, momenti della campagna che possono benissimo esser svolte tranquillamente alla Rambo e, armati di coltello e tanta voglia di far casino, si riesce tranquillamente e in minor tempo a completare tutti gli obbiettivi, senza esser minimamente penalizzati da un arrivo di maggiori truppe nemiche sul campo di battaglia.
Questo, aggiunto ai livelli troppo lineari, rende le storie di guerra più che un’avventura da vivere in prima persona da interpretare e capire un film interattivo con scene hollywoodiane ricche di esplosioni ed elementi criptati resi però stupefacenti dalla potenza del motore grafico adottato. Dunque esse rimangono più un modo per ammirare la bellezza del comparto grafico del nuovo titolo EA.
Analisi comparto multiplayer
Il comparto multiplayer resta dunque il pilastro portante del gioco, sempre indirizzato alle masse ma con i giusti miglioramenti al bilancio delle armi però richiesti a gran voce dai player più accaniti della serie. Si nota sopratutto l’intermezzo di ex player competitivi nei lavori di creazione delle mappe. Esse sono sviluppate principalmente per le grandi modalità da 64 giocatori che hanno reso famoso la serie.
In definitiva conquista e la nuova modalità operazioni su vasta scala, reinterpretazione di operazioni di Battlefield 1 che ora si basa su diversi obbiettivi da attaccare e su tre differenti giorni di guerra che seguono lo sviluppo del conflitto originale dove magari il primo giorno ci ritroveremo ad attaccare come paracadutisti le fortificazioni nemiche e nel giorno successivo a iniziare una marcia verso i territori nemici. Il gioco presenta anche delle modalità ridotte da 32 giocatori con una durata in tempo minore che però non risultano al cento per cento giocabili per colpa dello sviluppo delle mappe.
Le scene di guerra che si possono attualmente affrontare nell’online vanno dalla Norvegia fino all’Egitto, passando per Francia e Belgio, sono dunque esclusi dunque al momento i combattimenti sul suolo italiano, greco, russo e i vari combattimenti nel Pacifico che però potrebbero arrivare in seguito grazie al continuo sistema di aggiornamenti gratuiti chiamato come già detto prima “venti di guerra” insieme a nuove armi, skin per soldati e molto altro.
Pecca da non sottovalutare è anche il fatto che molte delle armi presenti nel multiplayer siano le stesse già viste nello scorso capitolo cosa che fa sembrare a un giocatore che ha ormai passato più di 1000 ore sul suddetto gioco di ritrovarsi a giocare allo stesso gioco se non fosse per il gameplay rivisto in chiave diversa nel nuovo capitolo.
Trovandosi a dover combattere contro gli avversari con uno scarso numero di munizioni e con un solo pacchetto di cure istantanee il ruolo di comunicazione tra le varie classi di soldati presenti nel gioco (assalto, medico, supporto e ricognitore) è più importante che mai per poter vincere la partita, fattore aggiunto a un time to kill più basso che spinge i giocatori a pensarci due volte prima di correre da soli e mal riforniti in bocca al pericolo.
Novità è anche l’aggiunta delle fortificazioni; muri, armi fisse, trincee, zone di rifornimento, filo spinato e costruzioni già presenti nella mappa ma distrutte per colpa degli esplosivi possono esser ora costruite per poter difendere al meglio un obbiettivo anche se esso è in mezzo a un campo aperto.
I veicoli tornano anch’essi in chiave più tattica dovendo anche loro far fronte ai proiettili limitati e al numero di armi in grado di danneggiarli estremamente elevato dato dal progresso scientifico del periodo. Dunque se prima era il carro a dover proteggere i compagni del team ora saranno anche loro i primi a difenderlo dalla fanteria avversaria.
Nonostante queste migliorie il gioco non si eleva neanche sotto il punto di vista competitivo data la mancanza di server privati o di una propria modalità e-Sport. Ciò non intacca il lato for fun del gioco rendendolo ottimo per chi non desidera altro che fare due spari con gli amici in un fps a stampo storico ricco di veicoli e esplosioni.
Requisiti di sistema per la tecnologia NVIDIA RTX Ray Tracing
Riportiamo i requisiti minimi, consigliati e quelli consigliati per attivare la tecnologia NVIDIA RTX Ray Tracing, attivabile nelle schede video TITAN RTX, RTX 2080 Ti, RTX 2080, RTX 2070 e RTX 2060, al fine di poter giocare al meglio.
Battlefield V – Requisiti minimi
- Processore: AMD FX 8350, Intel Core i5 6600K;
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1050 o 660, AMD Radeon RX 560 o 7850;
- Memoria: 8 GB di RAM;
- Hard disk: 50 GB di spazio richiesto;
- Sistema operativo: Windows 7, Windows 8.1, Windows 10 a 64 bit.
Battlefield V – Requisiti raccomandati
- Processore: AMD Ryzen 3 1300X, Intel Core i7 4790;
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1060, AMD Radeon RX 580;
- Memoria: 12 GB di RAM;
- Hard disk: 50 GB di spazio richiesto;
- Sistema operativo: Windows 10 a 64 bit.
Battlefield 5 – Requisiti raccomandati per il ray tracing in tempo reale
- Processore: AMD Ryzen 7 2700, Intel Core i7 8700;
- Scheda video: NVIDIA GeForce RTX 2070;
- Memoria: 16 GB di RAM;
- Hard disk: 50 GB di spazio richiesto;
- Sistema operativo: Windows 10 a 64 bit aggiornato a 0ttobre 2018.
Conclusioni
Arrivando al dunque mi sento in dovere di dare tre voti ben distinti elencando i pregi e i difetti dei vari punti analizzati in precedenza, punti che meritano al titolo per quanto riguarda il:
Single player: 8/10
PRO:
- Ottima la scelta delle storie da narrare, mai viste in un altro titolo tripla A;
- Eccellenti le scene dinamiche che danno quel tocco cinematografico al gioco.
CONTRO:
- Livelli troppo lineari e scene stealth mal sviluppate;
- Personaggi poco caratterizzati.
Multiplayer: 8/10
PRO:
- Divertente da giocare in compagnia;
- Mappe sceniche ambientate anche esse in teatri poco conosciuti;
- Ottimo il bilancio delle armi e il fatto di avere un pattern di rinculo fisso.
CONTRO:
- Mancanza di server privati e di una modalità competitiva;
- Presenza di filtri non rimovibili di aliasing che abbassano la visibilità degli avversari.
Comparto tecnico: 9/10
Poco da aggiungere, al top degli standard Dice con un’ottimizzazione generale per tutti i PC che dispongono di una scheda video NVIDIA, grazie alla possibilità di poter usufruire della tecnologia NVIDIA RTX Ray Tracing.
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Il voto generale finale è dunque 8,3/10.
Andrea “Xandry59” De Lozzo – Player di Manguste E-Sports