Il segmento di mercato legato alla produzione ed alla distribuzione di mini PC ha subito negli ultimi anni un incremento decisamente notevole, merito del sempre maggiore bisogno di disporre di apparecchi dalle dimensioni contenute, ma che abbiano potenzialità tali da permettere la fruibilità di titoli multimediali e che offrano la possibilità di navigazione in internet e consultazione della posta elettronica. Aziende come Shuttle sono state tra le prime ad aver creduto in questo tipo di soluzioni “all-in-one”, con tutto o quasi integrato, dalle forme ridotte ma perfettamente in grado di sostituire il normale PC, solitamente nascosto sotto la scrivania, il normale PC da ufficio, e perché no, anche ritagliarsi uno spazio nel salotto di casa. Nel corso di questa recensione ci occuperemo di una delle ultime novità dell’azienda, appartenenti alla prestigiosa famiglia XPC Cube. Nello specifico andremo ad osservare il recente SH370R8, un barebone gaming compatto ed accattivante dotato di PCH Intel H370 Express a garanzia della massima compatibilità con tutti i microprocessori Intel di ottava e di nona generazione (Coffee Lake e Coffee Lake Refresh), possibilità di integrazione di potenti soluzioni grafiche discrete a doppio slot e chassis interamente realizzato in alluminio. Non ci resta che augurarci che la lettura sia di vostro gradimento!
Shuttle XPC Cube SH370R8 Barebone: Compatto è performante! – Recensione di Gianluca Cecca | delly – Voto: 5/5
Breve storia del produttore
Shuttle Inc., fondata nel 1983 a Taiwan, è un’azienda specializzata nello sviluppo e nella produzione di Mini-Pc innovativi. Questa realtà aziendale quotata in borsa è presente a livello mondiale con filiali in Germania, Stati Uniti e Giappone. Dal 2001 i compatti e gradevoli Mini-PC, adatti per quasi tutti i settori di impiego sono il core business della sede centrale che opera da Taipei.
Come confermano i clienti e la stampa specializzata, Shuttle si contraddistingue per la gestione efficiente e la lunga esperienza di produttore di schede madri di qualità. I Barebone e i sistemi completi Mini-PC Shuttle sono da anni la prima scelta per molti integratori di sistema, VAR, OEM e ODM. Con le sue accattivanti soluzioni Mini-Pc Shuttle si rivolge inoltre agli utenti finali che cercano un’elettronica di intrattenimento facile da utilizzare per applicazioni domestiche digitali.
Maggiori informazioni le trovate sul sito ufficiale Shuttle.
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Il nuovo Barebone XPC Cube SH370R8 viene commercializzato all’interno di una robusta confezione di cartone di colore bianco. Le dimensioni, come vedremo dalle immagini che seguiranno, sono decisamente generose, al fine di garantire l’integrità del prodotto durante tutta la fase di trasporto, che come sappiamo può essere molto “movimentata” a volte. Nella parte frontale è raffigurato in forma stilizzata il prodotto insieme al logo della prestigiosa famiglia XPC Cube, a cui appartiene.
Capovolgendo la confezione troviamo, oltre all’immancabile marchio aziendale, anche un breve elenco di quelli che sono i principali punti salienti del prodotto, tradotti in varie lingue, tra le quali è purtroppo assente l’italiano.
Shuttle non ha trascurato alcun dettaglio curando con attenzione tutti i particolari. Il design della confezione risulta semplice ma nello stesso tempo curato. Su uno dei due lati è presente una generosa etichetta adesiva riportante le principali caratteristiche tecniche principali del prodotto e capace di metterne in risalto i punti di forza.
Nella parte superiore, al fine di rendere il trasporto semplice e confortevole, è prevista una pratica maniglia in plastica.
Aprendo la confezione notiamo fin da subito che il mini-PC è ben protetto da eventuali urti da due spalle in polietilene espanso posizionate ai lati del prodotto. Una pellicola in plastica avvolge interamente il Mini-Pc per proteggerlo da eventuali graffi.
Il bundle fornito è racchiuso in maniera ordinata in una piccola scatola di cartone di colore marrone. Troviamo un’indispensabile cavo di alimentazione, un supporto ottico di installazione contenente manuali e drivers, delle viti per il fissaggio degli eventuali HDD/SSD, un set di cavetti Serial ATA 6Gb/s di buona qualità, un tubetto di pasta termica, una guida rapida in varie lingue ed infine un coperchietto di protezione per il socket LGA-1151.
Riassumendo il bundle del nuovo barebone di Shuttle comprende:
- 1x Cavo di alimentazione;
- 1x DVD di installazione con manuale e drivers;
- 3x Set di viti per il fissaggio delle unità HDD/SSD Serial ATA ed M.2;
- 4x Cavetti Serial ATA 6Gb/s;
- 1x Tubetto di pasta termica;
- 1x Coperchio di protezione socket LGA-1151;
- 1x Guida Rapida del prodotto in varie lingue.
Il manuale è disponibile anche in formato digitale, liberamente scaricabile dal sito del produttore a questo indirizzo.
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Il nuovo Barebone XPC Cube SH370R8 vanta un design veramente molto elegante e sobrio. Lo chassis, realizzato in alluminio, ha un volume di appena 14.2 litri, vale a dire un terzo rispetto ad un tradizionale cabinet Midi-Tower. Tuttavia, nonostante le sue piccole dimensioni, è ricco di funzionalità molto interessanti, a cominciare dal pieno supporto per i recenti microprocessori Intel di ottava e di nona generazione basati su architettura Coffee Lake e Coffee Lake Refresh, e dalla possibilità di installazione di prestanti schede grafiche discrete a doppio slot.
Ovviamente tutti coloro che intendono realizzare un sistema contraddistinto da consumi energetici il più contenuti potranno valutare di sfruttare la sola componente grafica integrata all’interno della CPU, capace di garantire prestazioni comunque più che dignitose.
Questo nuovo prodotto, inoltre, consente l’installazione di prestanti unità SSD di tipo M.2 PCIe di ultima generazione (su bus PCIe 3.0 x4 a 32Gb/s), di ben quattro HDD meccanici con form-factor standard 3.5” (includendo il pieno supporto alle tecnologie RAID 0/1/5 e 10) e di un massimo di ben 64GB (esteso a ben 128GB con l’ultimo update BIOS) di memoria RAM ad alte prestazioni DDR4-2400/DDR4-2666. Appare innegabile come le potenzialità offerte da questo “piccolo” Barebone siano veramente notevoli.
Di seguito vi proponiamo una breve descrizione di quelle che sono le principali funzionalità, così come dichiarate dal produttore:
Supporto verso microprocessori Intel di 8th e 9th generazione grazie al PCH H370 Express
Il nuovo Barebone messo a punto da Shuttle garantisce il pieno supporto verso tutti i microprocessori Intel LGA-1151 di ottava e nona generazione, basati su architettura Coffee Lake, spaziando dai modelli più economici di classe Celeron e Pentium, fino ad arrivare ai più prestanti Core i3, Core i5, Core i7 e Core i9 (inclusi i modelli sbloccati appartenenti alla serie K).
Supporto alla tecnologia Intel Optane Memory
Oltre a quanto riportato pocanzi il nuovo PCH serie 300 implementa il pieno supporto verso le recenti soluzioni Intel Optane basate sull’innovativa tecnologia di memoria 3D XPoint, sviluppata dal colosso di Santa Clara in stretta collaborazione con Micron. L’obiettivo delle unità di caching basate su questa interessante tecnologia è l’accelerazione intelligente delle operazioni più comuni, raggiungendo ottimi livelli di fluidità e reattività anche su PC che, per motivi di costo, si trovano ad essere dotati di unità di memorizzazione di tipo tradizionale meccanico.
Supporto per l’installazione di schede grafiche Dual-Slot
Nonostante le ridotte dimensioni, l’ottima gestione degli spazi interni garantisce la possibilità di installazione di schede grafiche discrete a doppio slot, con dimensioni massime di 280 x 120 x 40 millimetri, rispettivamente per quanto riguarda la lunghezza, la larghezza e l’altezza.
Sistema di dissipazione del calore proprietario ICE 2
Il sistema di raffreddamento proprietario I.C.E. 2 (Integrated Cooling Engine 2), brevettato dall’azienda e provvisto di regolazione automatica della velocità di rotazione della ventola, garantisce una migliore stabilità del sistema e una maggiore silenziosità durante il funzionamento. Grazie alla presenza di una serie di heatpipes in rame di buon diametro il calore generato dal microprocessore centrale viene efficientemente trasferito sulla massa radiante e rapidamente espulso all’esterno dello chassis grazie alla ventola da 92 millimetri opportunamente orientata in estrazione.
Gestione intelligente dei flussi d’aria e raffreddamento attivo delle unità di archiviazione
L’aria calda viene espulsa dallo chassis attraverso una serie di condotti speciali, evitandone il ristagno e, di conseguenza, il surriscaldamento anomalo delle varie componenti interne, a tutto vantaggio della longevità e della stabilità operativa. Il produttore ha inoltre previsto una ventola frontale espressamente pensata per la continua immissione di aria fresca all’interno del cabinet, oltre che per il corretto raffreddamento delle eventuali unità di memorizzazione installate nell’apposito cestello.
L’utilizzo dell’alluminio come materiale utilizzato per la realizzazione del telaio presenta vantaggi notevoli. Questo elemento, infatti, offre un rapporto ideale tra peso e solidità, non arrugginisce e non è magnetico. La sua conducibilità termica è inoltre molto superiore a quella dell’acciaio. È insomma un materiale perfetto per un mini PC.
Comunicazione a grande velocità
La doppia interfaccia di rete Gigabit LAN integrata e basata su efficienti controller Intel di ultima generazione garantisce elevate velocità di comunicazione e trasferimento dei dati, potendo contare sul supporto alle funzioni Teaming e Wake ON LAN. Addio colli di bottiglia sia sulla rete aziendale che sulla connessione Internet domestica!
Supporto per schede di espansione PCI-Express
Oltre al tradizionale slot PCI-Express X16 Gen3, dedicato sostanzialmente all’installazione dell’eventuale soluzione grafica discreta, il Barebone di Shuttle prevede anche un secondo slot PCI-Express, questa volta di tipo X4 Gen3, pensato per l’aggiunta di controller dischi supplementari, schede audio dedicate, soluzioni di acquisizione e quant’altro, garantendo all’utente una buona flessibilità di espansione.
Supporto 4K Ultra HD (UHD)
Le uscite video HDMI e DisplayPort di cui è provvisto il mini PC consentono di collegare schermi digitali ad alta risoluzione. A seconda del processore e del modello si possono sfruttare risoluzioni fino a 4K/Ultra HD (3840×2160) a garanzia di un dettaglio e di una pulizia dell’immagine ai massimi livelli. Oltre ai segnali dati, sia il cavo HDMI che il DisplayPort trasmettono anche audio con una qualità eccellente.
Presenza di una coppia di slot di espansione di tipo M.2
La scheda madre messa a punto da Shuttle per questo mini PC prevede la presenza di una coppia slot di espansione di tipo M.2 PCI-Express, nello specifico uno slot M.2 2280 Type M, dedicato all’installazione delle più recenti unità di memorizzazione (incluse quelle basate su protocollo NVMe), ed un’ulteriore slot M.2 2230 Type E, pensato per il collegamento di eventuali moduli di rete wireless.
Equipaggiato con alimentatore provvisto di certificazione 80Plus Silver
La nuova soluzione di Shuttle è equipaggiata con un potente alimentatore PC63J da 500W con certificazione 80Plus Silver a garanzia dell’elevata efficienza e risparmio energetico. La potenza messa a disposizione garantisce la possibilità di gestire adeguatamente anche configurazione di alto livello, con molteplici unità di archiviazione ed eventuali soluzioni grafiche di fascia alta.
[nextpage title=”Uno sguardo all’esterno”]
Il nuovo SH370R8 riprende i lineamenti estetici che contraddistinguono la famiglia di prodotti XPC Cube ormai da qualche generazione, confermando le ottime finiture e mantenendo un design pulito ed elegante, in grado di adattarsi perfettamente ad ogni genere di ambiente. Non sono presenti sbavature, l’assemblaggio è di ottimo livello ed i componenti dello chassis non presentano disallineamenti. La pulizia risulta abbastanza semplice, è sufficiente utilizzare un panno appena umido per togliere gli eventuali residui di polvere.
Il materiale scelto dall’azienda per la costruzione dell’intero chassis è l’alluminio. Questo materiale, a differenza dell’acciaio, spesso utilizzato nella realizzazione di gran parte dei cabinet per PC, offre notevoli vantaggi, a cominciare dall’ottimo rapporto tra peso e solidità, ottima conducibilità termica e dall’assenza di proprietà magnetiche.
Esternamente, l’alluminio è stato sottoposto ad un processo di anodizzazione, al fine di proteggerlo dalla corrosione, e spazzolatura meccanica, in modo da eliminare tutte le eventuali imperfezioni fisiche sulla superficie. Il risultato, anche grazie ad una finitura di colore nero, è veramente molto gradevole alla vista e ci fa capire la volontà dell’azienda di proporre un prodotto curato fin nei minimi particolari.
Le dimensioni esterne sono veramente contenute. Si parla, infatti, di soli 33,2 x 21,6 x 19,8 cm (L-W-H), per un volume complessivo di appena 14.2 litri, vale a dire un terzo di quello di un comune case Midi-Tower.
Lateralmente sono state previste delle feritoie in maniera tale da garantire una ventilazione ottimale dei componenti interni. Il nuovo XPC Cube è davvero molto completo sotto il punto di vista delle connessioni disponibili. Frontalmente troviamo un comodo pannello a scomparsa che nasconde e protegge le porte supplementari, conferendo, inoltre, un aspetto armonioso e ordinato.
Oltre all’immancabile pulsante di accensione e ai LED di stato (Power & HDD), troviamo le classiche porte jack 3.5mm per Microfono e Cuffie ed una coppia di porte USB conformi allo standard 3.1 Gen1, per il collegamento rapido di pendrive o unità di memorizzazione esterne.
Posteriormente troviamo le restanti connessioni di cui dispone il mini-PC, tra cui ulteriori due porte USB 3.1 Gen1 (di colore blu), quattro porte USB 3.1 Gen2 (di colore rosso), due porte USB 2.0 (di colore nero), una serie di classici jack 3.5 per i collegamenti audio, una doppia interfaccia di rete Gigabit LAN RJ-45, ben due uscite Display Port 1.2, per il collegamento di display ad alta risoluzione, una porta HDMI 2.0a, per il collegamento di varie periferiche audio/video, ed un comodo pulsante con funzionalità di Clear CMOS, utile per resettare il BIOS di sistema in caso di impostazioni errate senza dover obbligatoriamente aprire lo chassis.
Possiamo inoltre notare la predisposizione per l’installazione di ben due schede aggiuntive PCI-Express, oppure di una singola scheda grafica discreta a doppio slot, ed una griglia di generose dimensioni dedicata all’espulsione dell’aria da parte del sistema di raffreddamento proprietario messo a punto da Shuttle.
È presente anche la predisposizione per l’aggiunta di una porta di tipo COM / RS232 e delle eventuali antenne wireless, non previste di serie su questo prodotto, oltre che uno slot di tipo Kensington Lock, pensato bloccare il computer alla scrivania tramite lucchetti particolari con chiave o con combinazione numerica, al fine di prevenirne un eventuale furto.
Tutte le viti utilizzate, sia per il fissaggio del sistema di dissipazione e sia per la chiusura dello chassis, sono di tipo tool-free, non necessitano quindi di appositi strumenti per essere avvitate/svitate. Immancabile, ovviamente, il connettore di alimentazione.
[nextpage title=”Uno sguardo all’interno e alle caratteristiche tecniche”]
Prima di addentrarci in una descrizione di quelle che sono le più importanti caratteristiche tecniche del nuovo Shuttle XPC Cube SH370R8, riteniamo doveroso soffermarci sul PCH Intel di cui dispone, vale a dire l’H370 Express.
Questo PCH (Platform Controller Hub), introdotto in occasione del debutto dei microprocessori Intel di ottava generazione, basati su architettura Coffee Lake, si presenta davvero molto completo e versatile, perfetto per essere impiegato sui sistemi compatti destinati alla multimedialità e, di conseguenza, privi di funzionalità specifiche per l’overclocking, funzionalità che come di consueto rimangono relegate esclusivamente al PCH di classe superiore, appartenenti alla serie Z.
Facendo un rapido confronto con i modelli di pari fascia della passata generazione non riscontriamo molte novità, escludendo come già detto il supporto verso i nuovi microprocessori. Tra le varie funzionalità esclusive viene ad esempio mantenuto il pieno supporto alle interessanti soluzioni Intel Optane, basate sull’innovativa tecnologia di memoria 3D XPoint, sviluppata dal colosso di Santa Clara in stretta collaborazione con Micron con l’obiettivo di combinare i punti di forza delle prestanti memorie NAND Flash con quelli tipici delle più tradizionali SDRAM.
In questa maniera sarà possibile la realizzazione di soluzioni contraddistinte da una capacità di archiviazione ben più elevata rispetto agli standard attuali, pur senza rinunciare alla bassa latenza, notevoli prestazioni velocistiche e soprattutto a costi sensibilmente inferiori. Nel diagramma che segue vi mostriamo la struttura del modello Intel H370 Express, adottato da Shuttle sul mini PC in esame:
Come vediamo dal diagramma della nuova piattaforma, i nuovi microprocessori Coffee Lake-S mantengono un Memory Controller Integrato (IMC) di tipo Dual Channel, limitando però la compatibilità esclusivamente ai moduli di memoria DDR4. La frequenza operativa massima certificata, inoltre, raggiunge quota 2.666MHz, consentendo una bandwidth massima teorica molto elevata, pari a ben 42,6 GB/s.
Rispetto alla precedente generazione di PCH (Serie 200) non vi sono da segnalare differenze per ciò che riguarda il controller Serial ATA integrato, sempre in grado di gestire un massimo di sei porte di terza generazione a 6Gb/s. Del tutto buono il quantitativo di connessioni USB gestite nativamente, pari a ben 14 porte USB 2.0, 8 porte USB 3.1 Gen1 (5Gb/s) e 4 porte USB 3.1 Gen2 (10Gb/s).
Nessuna novità per quanto riguarda il Controller PCI-Express integrato nel microprocessore, sempre in grado di gestire un massimo di 16 linee PCI-Express 3.0. Sarà quindi possibile, qualora la propria scheda madre preveda degli slot necessari, realizzare sistemi Multi-GPU (NVIDIA SLI o AMD CrossFireX) in configurazione x8/x8, oppure x8/x4/x4. Anche se quest’ultima configurazione potrebbe sembrare alquanto “limitante”, è doveroso ricordare che il nuovo standard PCI-Express prevede una bandwidth doppia rispetto alla precedente generazione, avremo quindi una situazione del tutto equiparabile a una tradizionale configurazione x16/x8/x8 su linee PCI-Express di seconda generazione.
Il nuovo PCH è sempre collegato al microprocessore per mezzo di un Link DMI (Direct Media Interface) di terza generazione da ben 8GT/s, che si occupa di fungere da bridge fra la CPU stessa e i vari controller integrati e non, sfruttando ben quattro linee PCI-Express 3.0 al fine di incrementare l’efficienza ed eliminare qualsiasi collo di bottiglia.
Oltre a quanto detto, il nuovo Intel H370 Express, include un sottosistema Audio High Definition, un’interfaccia di rete Gigabit e niente meno che ulteriori 20 linee PCI-Express 3.0, la cui gestione è completa discrezione del produttore della scheda madre. Appare innegabile una flessibilità indubbiamente maggiore rispetto al passato e sarà di conseguenza del tutto lecito attendersi soluzioni provviste di molteplici interfacce di collegamento M.2 PCI-Express oppure SATA Express, anche in configurazione mista, a supporto delle più prestanti unità di SSD di nuova generazione presenti sul mercato.
La gestione delle connessioni video (fino a tre display indipendenti) è ancora completamente a carico del microprocessore e non più del PCH stesso come avveniva nei modelli precedenti alla serie 9. A riguardo segnaliamo che le nuove soluzioni Coffee Lake di ottava generazione introducono il pieno supporto non soltanto alla risoluzione 4K UHD, ma anche all’HDR (High Dynamic Range) ed alla profondità colore a 10bit.
Anche i nuovi PCH della Serie 300 sono in grado di garantire il supporto nativo verso la tecnologia Thunderbolt 3 tramite connessione USB Type-C, capace di assicurare una velocità di trasferimento doppia rispetto alla passata generazione dello standard, raggiungendo una banda passante pari a ben 40Gb/s.
Specifiche del genere appaiono più che sufficienti per gestire, ad esempio, una soluzione grafica discreta esterna (molto in voga in ambito mobile, al fine di espandere le potenzialità del comparto grafico integrato) oppure una coppia di monitor con pannelli 4K a 60Hz. Valori di tutto rispetto anche sotto il profilo energetico, con possibilità di alimentare periferiche esterne fino a ben 100W di potenza, includendo funzionalità di ricarica veloce.
Concludiamo con l’ultima, ma non meno importante, caratteristica confermata anche in questi nuovi PCH. Ci riferiamo alla tecnologia di protezione Intel Device Protection with Boot Guard, pensata per garantire la massima protezione durante la fase di avvio del sistema.
Caratteristiche Tecniche Shuttle XPC Cube SH370R8
Ricordiamo che il nuovo barebone XPC Cube SH370R8 viene commercializzato senza microprocessore, senza unità di memorizzazione interna (e quindi senza sistema operativo), e senza alcun modulo di memoria RAM preinstallato. La scelta e l’installazione di questi componenti è quindi lasciata all’utente finale.
Appare ovvio che l’apertura del Mini-PC non va in alcun modo ad invalidarne la garanzia. Anzi, lo smontaggio, come vedremo, è veramente semplicissimo e veloce. L’accesso all’interno del computer richiederà davvero pochi secondi. Per rimuovere il coperchio dello chassis è sufficiente, infatti, svitare le viti Tool-Free poste nella parte posteriore.
Fatto questo possiamo finalmente osservare come si presenta internamente questo interessante prodotto.
Come possiamo vedere il layout interno è molto pulito e organizzato. Nonostante le dimensioni abbastanza contenute, all’interno del cabinet viene comunque garantito un buon ricircolo dell’aria per il raffreddamento dei vari componenti.
La prima cosa che salta all’occhio è senza dubbio la cura riposta nella dissipazione del calore, certamente molto importante in un sistema del genere. Sui componenti “caldi” della scheda madre, quali il PCH Intel e la circuiteria di alimentazione, infatti, sono stati posizionati degli heatsink in alluminio.
Per quanto riguarda, invece, il raffreddamento del microprocessore centrale, è previsto un sistema proprietario, brevettato, denominato I.C.E. 2 (Integrated Cooling Engine). Rispetto alla prima generazione sono stati apportati alcuni miglioramenti, finalizzati a garantire un’efficienza superiore e una maggiore durata nel tempo.
Le heatpipes in rame, di generose dimensioni, sono state sottoposte ad un trattamento superficiale di nichelatura, in maniera tale da renderle più resistenti agli agenti esterni, che ne avrebbero potuto causare l’ossidazione e la corrosione. Il radiatore di calore, in alluminio, è ora racchiuso, assieme ad una ventola PWM da 92 millimetri di diametro, all’interno di un supporto metallico che fa da convogliatore per il flusso d’aria generato.
Una volta rimosso questo particolare sistema di dissipazione è possibile osservare meglio le sue caratteristiche.
Per prima cosa notiamo che il sistema di fissaggio al socket di connessione è del tutto identico a quello utilizzato da Intel nei suoi dissipatori stock. Nella parte superiore è stata applicata un’etichetta adesiva che ci invita a non utilizzare microprocessori con TDP superiore a 95W.
La base di contatto con il microprocessore è interamente in rame. Purtroppo non è perfettamente a specchio, ma appare comunque del tutto planare e priva di sbavature.
Le quattro heatpipes in rame nichelato si occupano di trasferire efficientemente il calore fino al radiatore alettato in alluminio. L’azienda non ha lasciato nulla al caso, lungo i bordi del radiatore, infatti, sono state applicate delle strisce di feltro allo scopo di assorbire le vibrazioni ed evitare così l’insorgere di rumori fastidiosi.
Una generosa ventola da 92 millimetri di diametro si occupa di smaltire il calore in maniera rapida ed efficace. Shuttle ha scelto di utilizzare una DS09225R12HP207, una ventola silenziosa e di buona qualità prodotta da AVC, con supporto PWM per la regolazione automatica del regime di rotazione.
Anche in questa circostanza nulla è lasciato al caso. Al fine di ridurre le vibrazioni, infatti, nei fori di fissaggio del supporto ventola sono stati inseriti dei distanziali in gomma. Dall’altro lato, invece, è stata applicata una griglia per evitare di entrare in contatto diretto con le pale della ventola in funzione.
Grazie alla particolare conformazione di questo sistema di dissipazione la zona circostante al socket di connessione LGA-1151 rimane abbastanza libera. Un dissipatore di calore di tipo classico sulla CPU avrebbe senza dubbio ostacolato il ricircolo dell’aria. La soluzione messa a punto da Shuttle, invece, consente di espellere l’aria calda direttamente all’esterno dello chassis, evitando così che l’interno si surriscaldi eccessivamente causando l’instabilità delle componenti più sensibili.
Come detto precedentemente gli spazi interni sono davvero ben organizzati e ogni cosa si trova al giusto posto. L’alimentatore di sistema è fissato lateralmente, al fine di non ostacolare l’accesso alla scheda madre durante le operazioni di installazione dei componenti e dei vari cavi di collegamento. Su questo modello troviamo un PC63J da 500W con PFC attivo, marchiato Shuttle e provvisto di certificazione 80 PLUS Silver, capace cioè di garantire un’efficienza energetica pari all’85/88/85% in situazioni di carico, rispettivamente, del 20/50/100%.
Questo alimentatore dispone di tutti i principali circuiti di protezione, al fine di evitare non soltanto il danneggiamento dell’alimentatore stesso, ma anche dei componenti ad esso collegati. Troviamo, infatti, specifiche misure di sicurezza contro i picchi di corrente (OCP – Over Current Protection), le tensioni eccessive (OVP – Over Voltage Protection), i sovraccarichi (OPP – Over Power Protection), il surriscaldamento (OTP – Over Temperature Protection), i cali di tensione (UVP – Under Voltage Protection) e contro i corto circuiti (SCP – Short Circuit Protection).
Una piccola e silenziosa ventola termoregolata da 50x50mm garantisce il mantenimento di temperature d’esercizio ottimali, veicolando l’aria calda presente all’interno dell’alimentatore direttamente verso l’esterno.
Lo Shuttle PC63J dispone di un buon quantitativo di connessioni, tra cui troviamo tre connettori Serial ATA, due tradizionali connettori di tipo Molex, un connettore Floppy e due connettori PCI-Express (6pin & 6+2pin) utili per l’alimentazione di un’eventuale scheda grafica discreta che necessita di una doppia alimentazione ausiliaria.
L’azienda mette a disposizione un comodissimo Servizio Online che consente di calcolare velocemente i requisiti di alimentazione del sistema che intendiamo assemblare. In questa maniera sapremo se l’alimentatore fornito nella dotazione è sufficiente ai nostri scopi.
Nella parte anteriore dello chassis troviamo l’alloggiamento per l’installazione delle unità di archiviazione da 3.5” (fino ad un massimo di quattro). Purtroppo non è presente nella dotazione alcun adattatore per il fissaggio delle ben più piccole unità da 2.5”, quali ad esempio gli SSD. Di conseguenza, nel caso volessimo installarne, sarà necessario acquistarne uno separatamente, oppure sfruttarne uno di quelli solitamente forniti in bundle con buona parte delle unità allo stato solido in commercio.
In prossimità dell’alloggiamento, e per garantire un più efficiente ricircolo dell’aria all’interno dello chassis, è prevista un’ulteriore ventola di raffreddamento PWM, nello specifico da 80 millimetri di diametro, orientata in immissione e collocata tra il telaio ed il pannello anteriore.
Il nuovo SH370R8 adotta uno chassis contraddistinto da un pannello frontale realizzato in robusto materiale plastico con finitura simil-alluminio spazzolato, completamente privo alloggi dedicati all’installazione di unità ottiche da 5.25”, ormai indubbiamente in disuso e quindi non più di fondamentale importanza (in casi estremi sarà sempre possibile utilizzarne una di tipo esterno con connessione standard USB).
Ben più significativo, a nostro avviso, è il maggiore spazio presente all’interno dello chassis, specialmente se per esigenze specifiche si intende procedere all’installazione di soluzioni grafiche discrete particolarmente voluminose (anche a doppio slot e fino a circa 28 centimetri di lunghezza). Certamente gradito il comodo pannello frontale a scomparsa che nasconde e protegge le porte supplementari.
Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale dedicato a questo prodotto, raggiungibile cliccando qui. Analizziamo ora con più attenzione la scheda madre di questo Mini-PC.
[nextpage title=”Analisi della scheda madre”]
Come prevedibile, la scheda madre di questo mini computer è prodotta direttamente da Shuttle, precisamente è stato utilizzato il modello SH370V2 V1.0, dotata del PCH Intel H370 Express.
Il PCB è interamente di colore blu e si presenta veramente molto curato nella realizzazione, con saldature di ottima fattura prive di qualsiasi sbavatura e con un layout pulito ed ordinato, pensato per sfruttare nel migliore dei modi gli spazi interni dello chassis.
In posizione pressoché centrale spicca il socket di connessione LGA-1151v2, capace di ospitare gli apprezzati microprocessori Intel di ottava e di nona generazione, basati su architettura Coffee Lake e Coffee Lake Refresh, con un TDP massimo di 95W. Il meccanismo di fissaggio del processore è prodotto come spesso accade da LOTES.
La scheda, come prevedibile, data l’adozione del PCH H370 Express, non consente di praticare l’overclocking dei componenti. La circuiteria di alimentazione messa a punto da Shuttle è quindi strutturata di conseguenza, prevedendo un robusto design a sei fasi in maniera da offrire tutta la potenza necessaria per mantenersi entro le specifiche, garantendo al tempo stesso elevata stabilità, affidabilità e durata nel tempo.
Per soddisfare nel migliore dei modi la richiesta energetica del processore, inoltre, è presente un connettore di alimentazione supplementare 12v 4-Pin.
Spostandoci verso destra troviamo ben quattro slot per memorie di tipo DDR4 con supporto Dual-Channel, in grado di ospitare moduli con frequenza massima certificata di 2.666MHz. Il quantitativo massimo di memoria installabile con l’ultimo aggiornamento BIOS rilasciato è stato esteso a ben 128GB (contro i 64GB originariamente previsti e riportati anche tra le specifiche presenti sulla confezione del prodotto), utilizzando quattro moduli identici da 32GB ciascuno. Nelle immediate vicinanze troviamo anche il connettore di alimentazione ATX a 20 Poli.
Appena sotto troviamo uno slot di espansione M.2 2230 Type-E Key, perfetto per l’installazione, ad esempio, di un modulo di rete WiFi/Bluetooth. Il produttore ha previsto, inoltre, un connettore M.2 PCI-Express su bus PCIe 3.0 X4, capaci di garantire una bandwidth davvero notevole, pari a ben 32Gb/s, ovviamente compatibile con tutte le unità SSD di nuova generazione con form-factor NGFF (Next Generation Form Factor) fino a 80mm di lunghezza (M.2 2280), comprese quelle conformi al protocollo di comunicazione NVMe o NVM Express (Non-Volatile Memory Express).
Ricordiamo, inoltre, che l’adozione del PCH H370 Express garantisce il pieno supporto alla tecnologia Optane di Intel. Nello slot M.2 2280 disponibile, infatti, sarà tranquillamente possibile installare una delle soluzioni di caching messe a punto dal colosso di Santa Clara.
Le possibilità di espansione offerte non terminano qui, ma comprendono anche uno slot PCI-Express X16 di terza generazione, idoneo all’installazione di una scheda grafica discreta per chi necessita di prestazioni più elevate di quelle garantite dalla sola GPU integrata all’interno dei microprocessori Intel, ed uno slot PCI-Express X4, sempre Gen 3.0.
Ricordiamo che quest’ultimo, nell’eventualità che nel sistema venga installata una scheda grafica dotata di dissipatore a doppio slot, non sarebbe utilizzabile, in quanto sovrastato, per l’appunto, dalla scheda inserita nel primo slot.
In prossimità del primo slot PCI-Express trovano posto le quattro porte per il collegamento delle unità Serial ATA, tutte in grado di supportare pienamente lo standard Serial ATA di terza generazione a 6Gb/s e tutte gestite direttamente dal PCH Intel. Supportate, inoltre, le tecnologie RAID 0, 1, 5, 10 e Intel Rapid Storage.
La gestione dell’audio è affidata al codec Realtek ALC662, capace di offrire supporto Audio HD (High Definition) a 5.1 canali, Input/Output su S/PDIF a 16/20/24bit e frequenze di campionamento fino a 96kHz. In prossimità del chip troviamo i connettori supplementari per il collegamento sul pannello frontale dello chassis.
La scheda dispone di una doppia interfaccia di rete Gigabit Ethernet la cui gestione è affidata ad una coppia di ottimi controller Intel, nello specifico due i211AT su bus PCI-Express. Questo controller si contraddistingue per un utilizzo veramente limitato del processore centrale durante il normale funzionamento, oltre che per la piena compatibilità con le specifiche IEEE 802.3u per 10/100Mbps Ethernet, IEEE 802.3ab per i 1000Mbps Ethernet e 802.3az Energy Efficient Ethernet. Non manca il pieno supporto al Teaming ed alla funzione Wake ON LAN.
La funzione di monitoraggio dell’hardware è affidata ad un chip ITE IT8772E, molto utilizzato dai vari produttori per la sua elevata affidabilità.
Procediamo ora con l’installazione dei componenti e con il primo avvio del mini computer.
[nextpage title=”Montaggio Componenti e Installazione Sistema Operativo”]
Per poter effettuate le nostre prove su questo mini computer, abbiamo dovuto procedere, per prima cosa, all’installazione delle uniche componenti che, giocoforza, non sono state incluse nella dotazione, vale a dire il microprocessore, una soluzione grafica discreta (ovviamente opzionale), un’unità di memorizzazione e almeno una coppia di moduli di memoria, in maniera da sfruttare il Dual-Channel.
La scelta è ricaduta, rispettivamente, su di un Intel Core i7 8700K Hexa-Core da 4.7GHz con supporto Hyper-Threading, un’ottima scheda grafica Inno3D GTX 1660 SUPER TWIN X2 OC RGB con 6GB di memoria dedicata, un SSD Kingston SSDNow UV400 da 480GB e un paio di banchi Kingston HyperX Predator DDR4 da 8GB ciascuno, operanti a 2.400MHz.
Il nuovo XPC Cube SH370R8 dispone, come abbiamo visto, di connessioni di tipo M.2 PCI-Express, capaci di sfruttare ben quattro linee PCIe di terza generazione, garantendo una banda veramente molto elevata, pari a ben 32Gb/s. Per le nostre prove ne abbiamo verificato il corretto funzionamento utilizzando un’unità Kingston A2000 NVMe da 500GB, certificata per 2.200MB/s e 2.000MB/s, rispettivamente in lettura e scrittura sequenziale.
Per prima cosa procediamo con l’installazione del microprocessore nel socket di connessione LGA-1151. Nella dotazione fornita ricordiamo che è già presente un tubetto di pasta termica di buona qualità. Usate pure il metodo di applicazione che preferite, noi per abitudine ci affidiamo al classico “chicco di riso” al centro dell’IHS.
A questo punto possiamo riposizionare il sistema di dissipazione proprietario di Shuttle. Come abbiamo anticipato il meccanismo di fissaggio al socket è del tutto identico a quello utilizzato da Intel nei suoi dissipatori stock. È quindi sufficiente posizionare la base di contatto sul processore inserendo i perni in plastica nei quattro fori presenti attorno al socket; basta poi premerli fino a sentire il classico “click” che confermerà l’avvenuto ancoraggio.
Completiamo il lavoro rimettendo al suo posto la ventola di raffreddamento e il rispettivo convogliatore in alluminio. Il fissaggio avviene all’esterno dello chassis, utilizzando quattro viti tool-free. Non sono necessari, quindi, strumenti specifici per stringerle. Non dimentichiamoci, ovviamente, di collegare il cavo di alimentazione della ventola alla scheda madre.
Procediamo ora con l’inserimento dei banchi di memoria negli appositi slot. Per sfruttare la modalità Dual-Channel, supportata dal Memory Controller Integrato (IMC) nel microprocessore Intel è necessario occupare gli slot di colore identico (ovviamente ci riferiamo al caso in cui il kit sia composto da due soli moduli). Noi utilizzeremo quelli consigliati dallo stesso produttore, ovvero quelli di colore blu.
L’installazione dell’eventuale scheda grafica discreta, soprattutto se di generose dimensioni come nel nostro caso, è consigliabile effettuarla prima del riposizionamento del cestello dedicato alle unità di memorizzazione.
La nostra scheda prevede la presenza di un connettore di alimentazione supplementare di tipo PCI-E a 8-pin, è doveroso quindi collegarlo per garantirne il corretto funzionamento. L’alimentatore messo a punto da Shuttle dispone di una coppia di connettori PCI-E, nello specifico uno da 6pin ed uno da 6+2pin, non vi saranno quindi problemi nemmeno ad utilizzare soluzioni particolarmente prestanti.
L’ultima fase del nostro lavoro di assemblaggio consiste nell’installazione delle unità di memorizzazione. Come detto in apertura abbiamo scelto di utilizzare non soltanto un tradizionale SSD, ma anche un’unità di tipo M.2 PCIe, al fine di verificare il corretto funzionamento dell’apposito slot on-board. Questo tipo di soluzione non necessita né di cavi dati né di alimentazione supplementare per il suo corretto funzionamento, è infatti sufficiente inserire la scheda nello slot dedicato e serrare una piccola vite di fissaggio.
Al contrario, il tradizionale drive Serial-ATA, come ben noto, adotta un fattore di forma da 2.5” rendendo quindi necessario l’utilizzo di un apposito adattatore per il fissaggio all’alloggiamento presente nello chassis di questo mini-PC. Purtroppo questo utile accessorio non è fornito nella dotazione ma va acquistato separatamente. Il collegamento è anche in questo caso semplicissimo, basta collegare un cavo di alimentazione (l’alimentatore ne prevede un massimo di tre) e il cavo dati alla scheda madre (fornito in dotazione).
Inutile dire che l’installazione dei componenti si è rivelata estremamente semplice, nel giro di pochi minuti tutto era praticamente pronto per il primo avvio.
Una diretta conseguenza della commercializzazione di un prodotto privo di unità di memorizzazione è senz’altro la mancanza di un sistema operativo preinstallato. Questo aspetto potrebbe far storcere il naso all’utenza meno smaliziata, che magari preferirebbe un prodotto “pronto all’uso”.
Noi ci sentiamo, invece, di avallare questo tipo di scelta, poiché offre all’utente finale piena libertà di scelta del sistema operativo da installare, in relazione alle sue reali necessità e disponibilità economiche, potendo contare anche sulle varie distribuzioni Linux gratuite, reperibili online, al fine di contenere la spesa.
Per questa nostra recensione abbiamo deciso di installare l’ultima versione del sistema operativo di Microsoft, vale a dire Windows 10 Pro November 2019 Update X64.
L’installazione del sistema operativo è stata portata a termine in maniera estremamente veloce (meno di 10 minuti) e senza nessun problema di sorta utilizzando una pendrive USB opportunamente preparata con il pratico software Media Creation Tool di Microsoft.
Precisiamo poi che sul sito web del produttore, nell’area download dedicata a questo prodotto, è disponibile tutto l’occorrente per i dispositivi non riconosciuti in prima battuta dal sistema.
[nextpage title=”Uno sguardo al BIOS”]
Lo Shuttle XPC Cube SH370R8 adotta un BIOS di ultima generazione, con interfaccia di tipo classico, molto chiara e di facile comprensione. Le varie sezioni sono accessibili con semplicità attraverso un menù posto nella parte superiore della schermata. Lo scorrimento tra le pagine e i vari parametri avviene tramite tastiera.
Come di consueto il BIOS per queste tipologie di computer è del tutto semplificato. Non essendoci funzionalità specifiche dedicate all’overclocking, i parametri modificabili si riducono all’essenziale.
Ma ora andiamo a descrivere brevemente il significato delle varie sezioni, partendo dalla prima, denominata ”Main”, mostrata non appena si accede al BIOS, premendo il tasto CANC.
In questa sezione troviamo varie informazioni sulla versione del BIOS presente, sul processore, sul quantitativo della memoria di sistema, oltre che la possibilità d’impostazione di Data e Ora.
La seconda sezione, denominata “Advanced”, racchiude, in maniera del tutto ordinata, varie sotto-sezioni, che ci consentono di mettere mano, ad esempio, alle impostazioni del Serial ATA, della LAN e di tutte le varie periferiche integrate, quali HD Audio e quant’altro. Troviamo, inoltre, la possibilità di agire su alcune funzioni avanzate del processore, come ad esempio l’attivazione/disattivazione della tecnologia Hyper-Threading (se supportata dalla CPU), dei Core che lo compongono, della tecnologia Enhanced SpeedStep e dei C-State.
Sempre in questa sezione trova posto un utile Hardware Monitor, che consente di tenere sotto controllo i principali parametri vitali del sistema, quali le temperature di esercizio del processore e della scheda madre, alcune tensioni di alimentazione (VCore/VDIMM) ed il regime di rotazione di un massimo di due ventole collegate alla scheda madre. Queste sono, inoltre, gestibili tramite profili preimpostati (Smart FAN Mode, Ultra-Low Mode, Low Mode, Mid Mode e Full Mode) in maniera da poter trovare il giusto compromesso tra la rumorosità e le prestazioni.
Si passa poi alla sezione “Boot”, dedicata alle impostazioni delle periferiche da cui desideriamo avviare il nostro PC, oltre che delle varie funzionalità previste dalle recenti edizioni dei sistemi operativi Microsoft, quali ad esempio il Fast Boot ed il pieno supporto alle modalità UEFI.
Seguono le sezioni “Security”, nella quale potremo inserire una Password per impedire l’accesso indesiderato al BIOS e/o al Computer, attivare/disattivare la protezione da scrittura e la funzione Secure Boot, e “Save & Exit”, che offre la possibilità di salvare tutte le modifiche finora apportate, ripristinare le impostazioni predefinite oppure semplicemente uscire senza applicare nulla.
Vi consigliamo di controllare con regolarità la presenza di eventuali aggiornamenti BIOS al seguente indirizzo.
[nextpage title=”Metodologia di Test”]
Apriamo la sezione dedicata ai test sullo Shuttle XPC Cube SH370R8 Barebone con una premessa. Come anticipato, ricordiamo che questo mini-PC viene commercializzato privo di alcuni tra i componenti principali, tra cui il microprocessore, le memorie RAM, l’unità di memorizzazione e l’eventuale soluzione grafica discreta. La scelta di questi componenti è quindi a completa discrezione dell’utente, che potrà quindi configurare il sistema secondo le sue reali necessità e/o disponibilità economiche.
Di conseguenza i risultati dei nostri test sono indicativi della sola stabilità e affidabilità garantita da questo prodotto, e non delle sue performance velocistiche, che sono senza dubbio legate all’hardware che l’utente finale deciderà di utilizzare. Nello specifico noi abbiamo scelto di completare questo mini-PC con i seguenti componenti:
- CPU: Intel Core i7-8700K (Hexa-Core con Hyper-Threading, 12M Cache, Turbo Boost 4.7GHz);
- Memorie RAM: 2x 8GB Kingston HyperX Predator DDR4 2.400MHz CL12 1.35v;
- Scheda Grafica Discreta: INNO3D GTX 1660 SUPER TWIN X2 OC RGB 6G;
- SSD Primario: Kingston SSDNow UV400 480GB SATA3;
- SSD Secondario: Kingston A2000 SSD 500GB M.2 NVMe.
Tutti i componenti sono stati mantenuti entro le specifiche dei vari produttori. Il sistema operativo, Microsoft Windows 10 Pro November 2019 Update X64, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare, ma comprensivo di tutti gli aggiornamenti rilasciati fino al giorno della stesura di questo articolo (Versione 1903 – build 18363.535).
Queste le applicazioni interessate, suddivise in quattro tipologie differenti:
Prestazioni Rendering e Calcolo
- Cinebench R11.5 64bit;
- Cinebench R15 64bit;
- Cinebench R20 64bit;
- POV Ray 3.7 64bit;
- V-Ray Next Benchmark 4.10.07 64bit;
- Indigo Benchmark 4.0.64 64bit;
- Corona Benchmark 1.3 64bit;
- Blender 2.81 64bit;
- Euler3D Benchmark v2.2;
- Fritz Chess Benchmark v4.3;
- WPrime Benchmark v2.10;
- SiSoftware Sandra 2020;
- AIDA64 Extreme 6.20.5300.
Prestazioni Multimedia e Compressione
- WinRAR 5.80 64bit;
- 7-Zip 19.00 64bit;
- VeraCrypt 1.24;
- HWBOT RealBench 2.44;
- HWBOT X265 Benchmark 2.2.0;
- 3DMark 11 Advanced Edition v1.0.132;
- 3DMark Advanced Edition v2.11.6846;
- PCMark 10 Professional Edition v2.0.2153 64bit;
- Unigine2 Superposition Benchmark v1.1.
Prestazioni Giochi DirectX 11 / DirectX 12
- Assassin’s Creed Odyssey – DX11;
- F1 2018 – DX11;
- FarCry 5 – DX11;
- Shadow of the Tomb Raider – DX12;
- Deus Ex Mankind Divided – DX12.
Prestazioni Controller (USB 3.2 Gen1 & 3.2 Gen2 / SATA III 6Gb/s / M.2 PCIe 3.0 x4)
- Crystal Disk Mark 7.0.0g;
- ATTO Disk Benchmark 3.05.
Per i test riferiti alle pure prestazioni di storage ci siamo avvalsi del Kingston SSDNow UV400 da 480GB SATA III 6Gb/s, del kingston A2000 M.2 PCIe Gen 3 x4 NVMe SSD da 500GB e del modello Angelbird SSD2go PKT da 256GB. Ora siamo pronti per andare ad osservare i risultati da noi ottenuti.
[nextpage title=”Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Prima”]
Cinebench R11.5, R15 e R20 – 64bit
Si tratta di una vera e propria suite di test multi piattaforma in grado di calcolare le capacità prestazionali del vostro computer. Il programma è basato sul software di animazione CINEMA 4D ed è lo strumento perfetto per valutare le performance della CPU e del comparto grafico su svariate piattaforme fra cui Windows e Mac OS X.
Cinebench sfrutta le potenzialità del processore centrale del sistema mediante l’utilizzo combinato di calcoli complessi finalizzati al completamento del rendering di un’immagine campione. È possibile eseguire il test in modalità “Single”, sfruttando un solo “core”, oppure “Multi”, sfruttando quindi tutti i “core” disponibili.
Nel grafico il punteggio finale del rendering con 1Core/1Thread e fino a 6Core/12Thread.
POV-Ray 3.7
POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering della scena di riferimento “Benchmark.pov”, a risoluzione Full-HD (1920×1080) e filtro AA 0.3.
V-Ray Next Benchmark 4.10.07
V-Ray Next Benchmark è un tool completamente gratuito per la misura delle performance velocistiche del proprio hardware nel rendering con V-Ray. È disponibile gratuitamente, previa registrazione su chaosgroup.com e verrà eseguito senza requisiti di licenza come applicazione autonoma.
Il programma prevede la possibilità di eseguire rendering di raytrace sfruttando la CPU oppure la/e schede grafiche presenti. V-Ray è uno dei principali raytracers al mondo e viene utilizzato in molte industrie in fase di architettura e progettazione automobilistica. È stato utilizzato anche in oltre 150 immagini cinematografiche e numerose serie televisive episodiche. Ha inoltre vinto un premio Oscar per il conseguimento scientifico e tecnico nel 2017.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena di riferimento, eseguita con impostazioni predefinite.
Indigo Benchmark 4.0.64
Indigo Bench è un’applicazione di benchmark standalone basata sul motore di rendering avanzato di Indigo 4, utile per misurare le prestazioni delle moderne CPU e GPU. Grazie all’utilizzo di OpenCL standard del settore, è supportata un’ampia varietà di GPU di NVIDIA, AMD e Intel. Il programma è completamente gratuito e può essere utilizzato senza una licenza Indigo su Windows, Mac e Linux.
Nel grafico lo score ottenuto in seguito al completamento del rendering di entrambe le scene di riferimento previste, eseguito con impostazioni predefinite.
Corona Benchmark 1.3
Corona Benchmark è un tool completamente gratuito per la misura delle performance velocistiche del proprio microprocessore nel rendering fotorealistico di una scena di riferimento. Nonostante la sua giovane età, Corona è diventato un renderer pronto per la produzione ed in grado di creare risultati di qualità elevata.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al completamente dell’elaborazione, eseguita con impostazioni predefinite.
[nextpage title=”Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Seconda”]
Blender 2.81 – 64bit
Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena di riferimento “BMW Benchmark”, eseguita con impostazioni predefinite.
Euler3D Benchmark v2.2
Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.
Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.
Fritz Chess Benchmark v4.3
Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core. Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).
wPrime Benchmark v2.10
Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.
Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.
[nextpage title=”Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Terza”]
SiSoftware Sandra 2020
Sandra è un tool di benchmark per l’intero sistema PC, aggiornato per testare le ultime tecnologie disponibili sul mercato. Il software è in grado di assicurare la maggiore compatibilità hardware possibile unita ad un accurato reporting delle prestazioni e delle problematiche del sistema.
Abbiamo eseguito i principali test sulla CPU e sul comparto RAM, a seguire i risultati ottenuti.
AIDA64 Extreme Edition 6.20.5300
AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).
Nei grafici i risultati riguardanti i benchmark integrati delle RAM e della CPU/FPU.
[nextpage title=”Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Prima”]
WinRAR 5.80 64bit
Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).
7-Zip 19.00 – 64bit
Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.
VeraCrypt 1.24
VeraCrypt è un programma applicativo open-source usato per la cifratura “on-the-fly” (OTFE). Può creare un disco virtuale crittografato mediante l’utilizzo di un file o crittografare un’intera partizione oppure, su Windows, l’intero hard disk con un’autenticazione all’avvio. Secondo gli sviluppatori con le versioni più recenti del programma sono stati apportati miglioramenti riguardanti la sicurezza e risolti problemi emersi dall’audit esterno realizzato sul codice del precedente TrueCrypt.
Nei grafici i risultati dei benchmark integrati nel programma.
HWBOT RealBench v2.44
HWBOT Realbench è un software di benchmark recentemente introdotto sul noto sito HWBOT, completamente gratuito e basato sull’ormai rodato Realbench di ASUS. Il programma, sviluppato in collaborazione con i migliori professionisti dell’overclock, sfrutta applicazioni Open Source e semplici ma efficaci script per misurare le prestazioni reali del sistema e fornire un punteggio imparziale dovuto solamente alla potenza di calcolo effettiva.
Il programma sfrutta, inoltre, le più recenti istruzioni come SSE4, AVX e DXVA, ed è presente anche un test “burn in” per verificare l’affidabilità della macchina sotto stress prolungato, molto utile appunto per verificare la stabilità in condizione di overclocking. I numerosi software open-source adottati, tra cui Blender, Handbrake, GIMP e LuxMark supportano le più recenti estensioni per sfruttare al meglio le CPU di nuova generazione.
HWBOT X265 Benchmark 2.2.0
Nuovo benchmark recentemente introdotto sul noto sito HWBOT con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video H.265/HEVC utilizzando dei filmati campione ad alta risoluzione.
Nel grafico i risultati ottenuti, eseguendo il test sia con il preset 1080p che con il più pesante 4K, espressi in FPS medi. In questa pagine (1080p /4K) è disponibile un database, costantemente aggiornato, in cui poter confrontare i risultati ottenuti da molteplici microprocessori.
[nextpage title=”Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Seconda”]
3DMark 11 Advanced
La penultima versione del famoso software richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo Futuremark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video.
La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.
Il benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.
I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i risultati di Physics e Combined.
3DMark Advanced
La nuova versione del famoso software è senza dubbio la più potente e flessibile mai sviluppata da Futuremark (attualmente UL Benchmarks). Per la prima volta viene proposto un programma multipiattaforma, capace di eseguire analisi comparative su sistemi operativi Windows, Windows RT, Android e iOS. Le prestazioni velocistiche del proprio sistema possono essere osservate sfruttando nuovi ed inediti Preset: Ice Storm, Cloud Gate, Sky Diver, Fire Strike, Time Spy ed il nuovissimo Port Royal.
Il primo, Ice Storm, sfrutta le funzionalità delle librerie DirectX 9.0 ed è sviluppato appositamente per dispositivi mobile, quali Tablet e Smartphone senza comunque trascurare i computer di fascia bassa. Il secondo, Cloud Gate è pensato per l’utilizzo con sistemi più prestanti, come ad esempio notebook e computer di fascia media, grazie al supporto DirectX 10.
Il terzo, Sky Diver, fa da complemento offrendo un punto di riferimento ideale per laptop da gioco e PC di fascia medio-alta con supporto DirectX 11. Infine gli ultimi preset, denominati Fire Strike, Time Spy e Port Royal, sono pensati per l’analisi dei moderni sistemi di fascia alta, contraddistinti da processori di ultima generazione e comparti grafici di assoluto livello con pieno supporto DirectX 11 (Fire Strike) e DirectX 12 (Time Spy) e DirectX Raytracing (Port Royal).
I nostri test sono stati eseguiti sfruttando i preset Sky Diver, Fire Strike (Normal, Extreme e Ultra) ed ovviamente Time Spy (Normal e Extreme). Nei grafici il punteggio complessivo ottenuto.
PCMark 10 Professional
PCMark è un’ormai noto programma di benchmarking e test del sistema sviluppato da Futuremark, in grado di fornire una precisa indicazione di quelle che sono le reali prestazioni del proprio sistema o dei singoli reparti (CPU, Memoria RAM, Storage etc.).
Per le nostre prove ci siamo affidati all’ultima versione del programma (PCMark 10 Professional v2.0.2144), in maniera da poter offrire un quadro il più possibile preciso delle prestazioni del sistema in esame. Nei grafici riportiamo il risultato complessivo ottenuto (PCMark Score) e quello delle singole tipologie di test: Essentials, Productivity e Digital Content Creation.
Unigine2 Superposition Benchmark v1.1
Direttamente dagli sviluppatori degli apprezzati Heaven e Valley, e seppur con un leggero ritardo sulla tabella di marcia, ecco che finalmente vede la luce il nuovo software di benchmark Superposition, basato sul potente motore grafico di nuova generazione Unigine 2, capace di spremere all’inverosimile anche le più prestanti soluzioni grafiche sul mercato.
Come di consueto sono previsti vari profili predefiniti, che consentiranno di ottenere risultati, in termini prettamente prestazionali, facilmente confrontabili. Rispetto al passato è stato implementato un database online, nel quale verranno raccolti i risultati ottenuti dagli utenti e poter quindi fare confronti su ben più larga scala.
Oltre a questo sono state introdotte nuove modalità, a cominciare da una simulazione interattiva dell’ambiente, denominata “Game”, alla possibilità di sfruttare i più moderni visori per realtà virtuale, come Oculus Rift e HTC Vive. Viene inoltre offerta la possibilità di verificare la piena stabilità del proprio comparto grafico, grazie allo “Stress Test” integrato (esclusiva della versione Advanced del programma).
I test sono stati condotti utilizzando i preset 720p Low, 1080p Extreme e 4K Optimized. Nel grafico i risultati ottenuti, espressi sotto forma di Score finale e di FPS medi.
[nextpage title=”Prestazioni Giochi – Parte Prima”]
Assassin’s Creed Odyssey
Mesi dopo la sua avventura in Egitto, Layla Hassan è ormai un’agente degli Assassini; durante una campagna di ricerche rinviene la Lancia appartenuta al Re di Sparta Leonida, spezzata dopo la Battaglia delle Termopili, e riconosce in essa un manufatto della Prima Civilizzazione; con l’aiuto di Victoria Bibeau, Layla estrae il DNA di due fratelli vissuti nel V secolo a.C., Alexios e Kassandra, e sceglie se seguire la storia dell’uno o dell’altra attraverso l’Animus allo scopo di scoprire l’ubicazione del Bastone di Ermete Trismegisto.
Il personaggio che sceglierà di seguire sarà conosciuto come “il Misthios”, ossia il mercenario. Il gioco, presentato lo scorso mese di ottobre su PC, è sviluppato dalla Ubisoft Quebec e distribuito da Ubisoft ed è in grado di sfruttare le DirectX 11. I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
F1 2018
Ultimo capitolo sviluppato dai ragazzi di Codemasters con licenza ufficiale FIA, basato sulla stagione 2018. Dato il via, ci troveremo di fronte alla possibilità di avviare diverse modalità di gioco.
La più importante è ovviamente la carriera, ma per chi non vuole tuffarsi sin da subito in un’avventura lunga tre, cinque o sette stagioni, c’è la possibilità di affrontare una gara veloce (solo gran premio), effettuare prove a tempo, tuffarci in un week-end di gara (dalle prove libere del venerdì al gran premio della domenica) o avviare il gioco in multiplayer.
Ovviamente il titolo è incentrato sulla carriera e la differenza nel tempo (tre, cinque o sette anni) è data dalla volontà di approdare sin da subito in team più o meno importanti, minore sarà la carriera, maggiori saranno le possibilità di entrare da subito nei top team come Ferrari, McLaren o Red Bull. Il gioco supporta le DirectX 11. I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
[nextpage title=”Prestazioni Giochi – Parte Seconda”]
Far Cry 5
Far Cry 5, quinto capitolo dell’apprezzata serie, è un videogioco d’azione-avventura sviluppato da Ubisoft Montreal e Ubisoft Toronto e pubblicato da Ubisoft. ll gioco è ambientato nella regione immaginaria di Hope County, in Montana, dove un predicatore di nome Joseph Seed è salito al potere. Seed crede di essere stato scelto per proteggere la gente di Hope County da un ”inevitabile catastrofe” e ha fondato una setta chiamata il Progetto a Eden’s Gate.
In apparenza sembrerebbe che sia stata fondata per adempiere alla sua missione di guidare il popolo alla salvezza; in realtà, Seed è un predicatore radicale e Eden’s Gate è un suo culto militaristico del giorno del giudizio. Eden’s Gate ha usato sia la violenza che la coercizione per convertire con forza il popolo di Hope County impedendo loro di chiedere aiuto al mondo esterno.
Quando il tentativo di arrestare Seed fallisce con il rapimento di diversi poliziotti, il giocatore viene trascinato in un conflitto armato tra Eden’s Gate e i cittadini in vita di Hope County, i quali stanno organizzando un movimento di resistenza. I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Shadow of the Tomb Raider
Circa due mesi dopo la sua precedente avventura, Lara Croft e il suo amico Jonah sono nuovamente sulle tracce della Trinità. Seguendo gli indizi lasciati dal padre di Lara, i due arrivano a Cozumel, in Messico, per spiare il capo della cellula locale, il dottor Pedro Dominguez; durante una spedizione in una tomba già visitata dall’organizzazione, Lara scopre alcune notizie circa una misteriosa città nascosta.
Successivamente, camuffandosi con gli abiti tipici per il dia de los muertos, Lara riesce a seguire gli adepti della Trinità, scoprendo così che Dominguez è addirittura il capo dell’organizzazione e che è sulle tracce di una misteriosa reliquia nascosta in un tempio non ancora localizzato.
Vivi momenti di pura azione, conquista nuovi luoghi ostili, combatti usando tattiche di guerriglia ed esplora tombe mortali in questa evoluzione del genere action survival. L’ultimo capitolo della saga (il settimo in ordine cronologico), presentato lo scorso mese di settembre su PC, è sviluppato dalla Crystal Dynamics e distribuito da Square Enix ed è in grado di sfruttare le ultime DirectX 12. I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Deus Ex Mankind Divided
Deus Ex Mankind Divided riprende le vicende di Adam Jensen da uno dei finali del precedente capitolo. In particolare scopriamo che Adam ha affondato Panchaea e che è rimasto in coma per due anni in una struttura in Alaska.
Avviato il gioco ci ritroveremo su di un elicottero con una truppa armata e ci renderemo conto che Adam fa ora parte di una squadra anti terrorismo dell’Interpol. Questa ha un agente sotto copertura a Dubai, con lo scopo di entrare in contatto con un trafficante di armi e potenziamenti ed organizzare un incontro…
L’ultimo capitolo della saga, presentato lo scorso mese di agosto su PC, è sviluppato dalla Eidos Montreal e distribuito da Square Enix ed è in grado di sfruttare le ultime DirectX 12. I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
[nextpage title=”Prestazioni Controller”]
Prestazioni Controller SATA III 6Gb/s (Intel H370 Express)
Crystal Disk Mark 7.0.0g
Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.
ATTO Disk Benchmark 3.05
ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.
È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).
Come possiamo notare dai grafici riepilogativi le prestazioni offerte dal controller integrato nel PCH Intel H370 Express sono di ottimo livello, perfettamente in grado di sfruttare appieno l’unità SSD utilizzata per le nostre prove (Kingston SSDNow UV400 da 480GB).
Nonostante il disco sia in parziale stato di occupazione (condizione inevitabile dal momento che l’unità è anche il disco primario in cui vi è installato il sistema operativo e tutto il software) non segnaliamo sostanziali differenze rispetto ai risultati ottenuti con l’unità installata su altre schede madri testate provviste dello stesso PCH o di modelli della passata generazione (serie 100 e 200). Come di consueto i driver da noi utilizzati sono gli ultimi resi disponibili dal produttore.
Prestazioni M.2 PCI-Express (Intel H370 Express)
Crystal Disk Mark 7.0.0g
Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.
ATTO Disk Benchmark 3.05
ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.
È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).
La presenza, ormai sulla maggior parte delle recenti schede madri, delle nuove interfacce di collegamento M.2 PCI-Express sta certamente contribuendo alla rapida diffusione di nuove ed interessanti unità di memorizzazione, finalmente non più vincolate all’ormai limitata banda messa a disposizione dallo standard Serial ATA.
La scheda madre prevista da Shuttle per questo nuovo barebone, vale a dire la SH370V2, dispone di una connessione di tipo Ultra M.2 PCI-Express, capace di sfruttare ben quattro linee PCIe di terza generazione, garantendo una banda veramente molto elevata, pari a ben 32Gb/s.
Per le nostre prove ne abbiamo verificato il corretto funzionamento utilizzando una delle ultime novità di Kingston, precisamente il recente SSD A2000 M.2 da 500GB con protocollo NVMe (Non-Volatile Memory), ottenendo valori di ottimo livello e perfettamente in linea con le specifiche dichiarate dal produttore stesso dell’unità, sia in lettura che in scrittura.
Per sfruttare al meglio la prestante unità allo stato solido di Samsung abbiamo ovviamente installato l’ultima versione disponibile del driver NVMe, così come caldamente consigliato dal produttore stesso.
Prestazioni Controller USB 3.1 Gen1 (Intel H370 Express)
Crystal Disk Mark 7.0.0g
Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.
ATTO Disk Benchmark 3.05
ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.
È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).
Il PCH H370 Express dispone di supporto nativo verso lo standard di trasmissione USB 3.1 Gen1, garantendo prestazioni di ottimo livello e perfettamente allineate a quelle offerte dalle soluzioni di classe mainstream di ultima generazione, nonché dalla maggior parte dei controller di terze parti utilizzati dai vari produttori di schede madri. Anche in quest’occasione abbiano utilizzato gli ultimi driver messi a disposizione dal produttore.
Prestazioni Controller USB 3.1 Gen2 (Intel H370 Express)
Crystal Disk Mark 7.0.0g
Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.
ATTO Disk Benchmark 3.05
ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.
È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).
La nuova soluzione di Shuttle prevede il pieno supporto verso la più recente interfaccia di trasmissione USB 3.1 Gen2, capace di garantire un livello prestazionale doppio rispetto alla generazione precedente, raggiungendo i 10Gb/s. La scheda madre dispone di ben quattro porte (Type-A) direttamente accessibili nel pannello posteriore I/O e gestite in modo nativo dal chipset H370 Express di Intel.
Per le nostre prove abbiamo utilizzato una delle ultime novità del noto marchio austriaco Angelbird, precisamente un SSD2go PKT da 256GB, collegato sfruttando il cavo Type-A fornito in dotazione. Le prestazioni offerte dal nuovo standard di trasmissione USB 3.1 Gen2, come vediamo dai grafici riepilogativi, sono davvero eccellenti e sensibilmente superiori rispetto alla passata generazione.
Il controller di cui è provvista la scheda si è indubbiamente dimostrato molto valido e stabile. Ricordiamo che anche in quest’occasione i driver da noi utilizzati sono gli ultimi resi disponibili dal produttore, in questo caso Intel.
[nextpage title=”Analisi comparto audio integrato”]
La scheda madre progettata da Shuttle per questo prodotto prevede un comparto audio integrato di buona qualità, basato sull’ormai noto e collaudato codec Realtek ALC662, capace di offrire supporto Audio HD (High Definition) a 5.1 canali, Input/Output su S/PDIF a 16/20/24bit e frequenze di campionamento fino a 96kHz.
Per analizzare più accuratamente la qualità del comparto audio abbiamo deciso di utilizzare uno dei software certamente più rinomati e diffusi, vale a dire il RightMark Audio Analyzer, aggiornato all’ultima versione disponibile (6.4.5). Il programma è relativamente semplice da utilizzare e consente di ottenere una stima abbastanza precisa della bontà del comparto audio. A seguire vi mostriamo il resoconto generato dal programma al termine della sessione di test:
Come vediamo ci troviamo di fronte ad un sottosistema audio di qualità più che buona, indubbiamente adeguata al target di utilizzo previsto per questo prodotto.
[nextpage title=”Monitoraggio delle Temperature e Rumorosità”]
Un aspetto di fondamentale importanza, in un computer di dimensioni contenute, come questo XPC Cube SH370R8, è sicuramente l’efficienza del sistema di dissipazione e soprattutto di tutti quegli accorgimenti finalizzati a garantire che all’interno dello chassis vi sia un ricircolo d’aria sempre ottimale.
È innegabile, infatti, che una carenza per quanto riguarda questi due aspetti potrebbe comportare l’insorgere di problemi di instabilità, dovuti al raggiungimento di temperature troppo elevate, o addirittura al danneggiamento della componentistica interna, con conseguente impossibilità di utilizzo del sistema.
In questo specifico prodotto, l’azienda ha messo a punto un sistema di dissipazione del calore di ottimo livello, denominato I.C.E. 2 (Integrated Cooling Engine), pienamente certificato per essere utilizzato in abbinamento a processori Intel con TDP massimo di 95W, inclusi i più prestanti modelli Core i5, Core i7 e Core i9 di ultima generazione.
Per rilevare le temperature di esercizio delle componenti interne di questo mini-PC abbiamo utilizzato il software CPUID HWMonitor v1.41, un programma del tutto gratuito, abbastanza affidabile e facilmente reperibile in rete (link). Pur consapevoli che un rilevamento di tipo software sia quantomeno inadatto a fornire dati certi ed inconfutabili, a causa delle numerose variabili che possono condizionare il rilevamento stesso, come per esempio il mal funzionamento del sensore, oppure un errato settaggio del software di rilevamento, al momento riteniamo che tale sistema sia comunque quantomeno ripetibile da parte degli utenti finali del prodotto recensito.
Per lo stress del microprocessore (Core i7 8700K 6C/12T) la scelta è ricaduta sull’ottimo programma Extreme Tuning Utility (XTU), sviluppato da Intel. Tra le tante funzionalità presenti troviamo anche tutto l’occorrente per la verifica della stabilità di CPU e comparto di memoria. Per quanto riguarda invece la scheda grafica discreta (Inno3D GTX 1660 SUPER TWIN X2 OC RGB 6G) ci siamo affidati al software di benchmarking Unigine Heaven 4.0, eseguito in loop a risoluzione Full-HD e Preset Extreme.
Osserviamo quindi i valori rilevati al termine della sessione di test, tenendo conto che la temperatura ambiente durante tutta la fase di test era di circa 25°C:
Alla luce dei risultati ottenuti non possiamo che essere pienamente soddisfatti del comportamento di questo prodotto. Il sistema di raffreddamento I.C.E.2 messo a punto dall’azienda è indubbiamente di ottimo livello.
Essendo un raffreddamento di tipo attivo, oltre alle temperature di esercizio assume una certa rilevanza, in fase di giudizio, anche il livello di rumorosità generato dalle ventole preinstallate. Come abbiamo visto nel corso del nostro articolo, l’azienda ha impiegato ottime ventole PWM, nello specifico una da ben 92 millimetri in estrazione ed una da 80 millimetri in immissione.
Durante l’utilizzo, mantenendo il profilo di gestione predefinito all’interno del BIOS (Smart FAN Mode) abbiamo constatato che il regime di rotazione viene automaticamente variato in relazione al carico di lavoro e alla temperatura effettiva del microprocessore, mantenendosi sempre entro livelli del tutto accettabili. Anche in scenari d’uso particolarmente intensi, infatti, come ad esempio durante il test di stabilità integrato nell’XTU, la ventola si è sempre mantenuta silenziosa, garantendo un elevato confort acustico.
[nextpage title=”Conclusioni”]
Il giudizio complessivo che ci sentiamo di assegnare allo Shuttle XPC Cube SH370R8 Barebone è decisamente più che positivo. Come di consueto ci troviamo di fronte ad un prodotto curato fin nei minimi particolari e dalle dimensioni contenute. Soluzioni di questo tipo, a nostro parere, rappresentano una valida alternativa ai normali PC e ai tradizionali sistemi All-in-One completi, poiché lasciano all’utente piena libertà di scelta dei componenti principali e del sistema operativo, potendo così bilanciare la macchina in base alle reali necessità e perché no, anche in base alle proprie disponibilità economiche.
Confermati, anche su questo nuovo modello, i lineamenti sobri ed eleganti che ormai da qualche generazione contraddistinguono i prodotti appartenenti alla famiglia XPC Cube, capaci di assicurare una facile integrazione nei più disparati ambienti e postazioni da gioco.
I microprocessori LGA-1151 supportati spaziano dai tradizionali Celeron/Pentium Gold fino a comprendere i più prestanti Core i3, Core i5, Core i7 e Core i9, basati su architettura Intel di ottava e di nona generazione (Coffee Lake e Coffee Lake Refresh). Inutile dire che sarà possibile assemblare una configurazione davvero di tutto rispetto, ben superiore al target medio dei Mini-PC così compatti. In questo modo, come anticipato, sarà facile bilanciare nel migliore dei modi l’hardware in relazione alle proprie esigenze e alla tipologia d’uso a cui sarà destinato questo sistema.
Le prestazioni sono quindi del tutto dipendenti dalle componenti che si andranno ad installare, tuttavia, anche prendendo come puro riferimento quelle del microprocessore più economico supportato, vale a dire il Celeron G4900, avremo comunque a disposizione una potenza più che adeguata per la maggior parte degli scenari tipici, quali navigazione in internet, gestione della propria email, applicativi di tipo office e perché no, visione dei contenuti multimediali audio e video preferiti, anche con codifica HEVC/H.265. Tutto questo con un occhio di riguardo verso gli ingombri e soprattutto verso la rumorosità.
A tal proposito è doveroso spezzare una lancia in favore dell’ottimo sistema di dissipazione messo a punto da Shuttle, denominato I.C.E.2 (Integrated Cooling Engine) veramente molto silenzioso ed efficiente, basti pensare che è certificato per essere utilizzato in abbinamento a processori Intel con TDP massimo di ben 95W. Nelle nostre prove ne abbiamo saggiato la bontà con un Core i7 8700K 6C/12T, un microprocessore basato su architettura Coffee Lake contraddistinto da un TDP massimo proprio di 95W, ottenendo risultati decisamente confortanti e senza eccedere in termini di rumorosità.
La soluzione di Shuttle appare decisamente ottima anche sotto l’aspetto della connettività, offrendo ben quattro porte USB 3.1 Gen1, altrettante USB 3.1 Gen2, due porte USB 2.0 ed una doppia interfaccia Gigabit LAN (basata su controller Intel) con supporto al teaming. Degne di nota anche le possibilità di espansione interne, comprendendo quattro slot per memorie DDR4 (supportando fino ad un massimo di ben 128GB di RAM con frequenza certificata di 2.666MHz), quattro porte SATA di terza generazione a 6Gb/s, uno slot M.2 2230 in cui poter installare ad esempio un modulo WiFi/Bluetooth ed uno slot M.2 PCI-Express su bus PCIe 3.0 X4 (capace di una bandwidth pari a ben 32Gb/s), compatibile con tutte le unità SSD di nuova generazione con form-factor NGFF (Next Generation Form Factor) fino a 80mm di lunghezza, comprese quelle conformi al recente e ormai molto diffuso protocollo di comunicazione NVMe o NVM Express (Non-Volatile Memory Express). Non mancano, inoltre, un paio di tradizionali slot PCI-Express di terza generazione (Gen.3), precisamente uno di tipo X4 ed un tradizionale X16 idoneo all’installazione di un’eventuale soluzione grafica discreta.
Il nuovo Shuttle XPC Cube SH370R8 Barebone è disponibile su Amazon Italia ad un prezzo di 411,71€ IVA compresa, a cui lo ricordiamo devono essere aggiunti i costi per il microprocessore (di tipo LGA-1151 con TDP fino a 95W), per la memoria (di tipo DDR4 con frequenza massima certificata di 2.666MHz), per l’HDD (o eventualmente SSD) ed eventualmente per una soluzione grafica discreta (anche a doppio slot e fino a circa 28 centimetri di lunghezza).
Ci sentiamo di consigliare vivamente questo prodotto a tutti coloro che ricercano un “desktop replacement” che non sia necessariamente un laptop o nettop, ma che gli permetta anche di funzionare come HTPC e sistema multimediale senza sforzo alcuno, potendo inoltre contare sulla decennale esperienza maturata da un’azienda come Shuttle in questo settore.
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Pro:
- Design sobrio ed elegante;
- Eccellente qualità costruttiva e ottimi materiali;
- Ottimo layout interno;
- Comodo switch con funzione Clear-CMOS nel pannello posteriore I/O;
- Ottima stabilità operativa durante le sessioni di test;
- Possibilità di installazione di soluzioni grafiche discrete a doppio slot fino a circa 28cm di lunghezza;
- Alimentatore da 500W di ottima qualità con certificazione 80 PLUS Silver;
- PCH Intel H370 Express;
- Supporto ai microprocessori Intel LGA-1151 di ottava e nona generazione con TDP massimo di 95W;
- Ottima disponibilità di connessioni;
- Doppia interfaccia di rete Gigabit Ethernet Intel i211-AT con supporto Teaming;
- Supporto alle unità SSD di nuova generazione con interfaccia M.2 PCI-Express (connettore M.2 PCI-Express Gen3 x4 da 32Gb/s;
- Ingombri contenuti;
- Bundle completo;
- Ottimo sistema di dissipazione proprietario I.C.E.2, silenzioso ed efficiente;
- Ventole PWM preinstallate molto silenziose e capaci di generare un buon flusso d’aria;
- Completa libertà di scelta dei principali componenti interni e del sistema operativo.
Contro:
- Nulla da segnalare.
Si ringrazia per averci fornito la scheda madre.
Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend