Nel corso della recensione odierna analizzeremo una delle ultime novità di ASUS per piattaforma Intel Sandy Bridge LGA-1155, appartenente alla famiglia di prodotti ROG (Republic of Gamers), una linea che nasce con l’intento di soddisfare l’utenza più esigente offrendo caratteristiche tecniche di primo livello, unite a funzionalità avanzate per overclocking e feauture proprietarie esclusive. Stiamo parlando della Maximus IV Gene-Z, dotata del nuovo chipset Intel Z68 Express e di un fattore di forma Micro-ATX. Non possiamo che augurarvi una piacevole lettura del nostro articolo!
ASUSTek Computer Inc. è un’azienda fondata nel 1989 a Taiwan con l’obiettivo di realizzare prodotti tecnologici all’avanguardia. Attualmente è uno dei principali protagonisti del mercato delle 3C (Computer, Communication, Consumer Electronics).
Da diversi anni è anche il maggior produttore al mondo di schede madri per computer. L’azienda ha però progressivamente esteso il proprio business alla produzione di diversi prodotti a elevato contenuto tecnologico, quali notebook, di cui è oggi tra i primi cinque produttori a livello mondiale, schede video, di cui è il primo brand per vendite sempre a livello Worldwide, e a seguire dispositivi ottici, soluzioni broadband, server, Pocket PC, prodotti per il networking, display LCD, telefoni cellulari, PDA Phone, GPS e Ultra Mobile PC.
Maggiori informazioni sul sito ufficiale ASUSTek.
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Intel Z68 Express Chipset: Caratteristiche Tecniche e Novità
La MAXIMUS IV Gene-Z adotta l’ultima novità in quanto a chipset, vale a dire l’Intel Z68 Express, sviluppato per garantire pieno supporto ai processori Sandy Bridge su Socket LGA-1155. Questo chipset rappresenta una sorta di “fusione” dei suoi due predecessori, vale a dire i chipset P67 e H67 Express. Il nuovo arrivato, infatti, unisce le loro caratteristiche e le principali funzionalità in un unico prodotto. Sarà possibile, infatti, praticare l’overclock del processore e delle memorie, al pari di P67 Express, e al tempo stesso sfruttare il controller grafico integrato nel processore e l’ottima tecnologia di accelerazione hardware Intel QuickSync, finora esclusiva dei prodotti dotati di chipset H67 Express.
L’architettura del nuovo Z68 Express è sempre a singolo chip, resa possibile grazie all’integrazione, direttamente all’interno della CPU, sia del Controller PCI-Express e sia del Memory Controller.
Come vediamo chiaramente dal diagramma a blocchi sopra riportato, quest’ultimo è di tipo Dual-Channel, certificato per supportare appieno moduli di memoria di tipo DDR3, operanti fino alla frequenza massima certificata di 1333MHz.
Le linee PCI-Express sono in totale 16, tutte di seconda generazione e gestite direttamente dal controller integrato nel processore. Sarà quindi possibile, qualora la propria scheda madre disponga degli slot necessari, realizzare sistemi Multi-GPU (NVIDIA SLI o AMD CrossFireX) in configurazione 8x/8x.
Il chipset è collegato al processore per mezzo di un Link DMI da 20Gb/s, e si occupa di fungere da bridge fra la CPU stessa e i vari controller integrati e non.
Intel ha incluso nel chipset anche un controller Serial ATA in grado di gestire fino a un massimo di 6 canali, di cui quattro di tipo SATA 3Gb/s e due di terza generazione a 6Gb/s, pienamente compatibili con le tecnologie RAID di tipo 0, 1, 5 e 10.
Oltre a quanto detto, il nuovo Intel Z68 Express, include un sottosistema Audio High Definition, un’interfaccia di rete Gigabit, ulteriori 8 linee PCI-Express 2.0 (la cui gestione è a discrezione del produttore della scheda madre) ed un Controller USB compatibile con lo standard 2.0, in grado di gestire fino a un massimo di 14 porte. La gestione di eventuali connessioni USB 3.0, qualora prevista dal produttore della scheda madre, dovrà quindi essere affidata a controller dedicati di terze parti.
Tra le novità introdotte con questo nuovo chipset non possiamo non menzionare la nuova tecnologia Intel SRT (Smart Response Technology), che consente di utilizzare un disco SSD (Solid State Disk) quale memoria cache, affiancandolo ad un normale HDD meccanico o ad un volume RAID (di tipo 0, 1, 5 o 10, a patto che sia composto di HDD meccanici tradizionali e non di altre unità SSD ed abbia una capacità complessiva non superiore a 31.5TB) al fine di velocizzare i tempi di accesso e, di conseguenza, le performance complessive.
L’unità SSD, per essere compatibile con questa tecnologia, deve avere una capacità di archiviazione minima pari a 18.6GB. La massima capacità utilizzabile come cache è pari a 64GB e l’eventuale spazio in eccesso, qualora sia impiegato un SSD di capacità maggiore, verrà lasciato a disposizione dell’utente per la normale archiviazione dei dati. Secondo Intel, la dimensione ottimale per l’unità di SSD caching, più che sufficiente per un normale utilizzo del computer, è di 20GB.
La stessa Intel ha recentemente presentato una linea di unità espressamente pensate per la sua tecnologia di SSD Caching Smart Response. Sono disponibili sul mercato, infatti, Larson Creek 311, un’unità SSD SLC (Single Level Cell) prodotta con processo produttivo 34nm e caratterizzata da una capacità di archiviazione di 20GB, e Larson Creek 320, che incrementa la capacità sino a 40GB.
La tecnologia Smart Response consente all’utente di scegliere tra due differenti modalità di funzionamento:
- Enhanced: prevede la sincronizzazione e la scrittura parallela tra il disco meccanico e l’unità SSD. In questo modo viene preferita la sicurezza dei dati alle pure prestazioni velocistiche;
- Maximized: prevede che le operazioni di scrittura avvengano prima sull’unità SSD e in seguito sul disco meccanico. In questo modo si ottengono prestazioni ovviamente superiori, ma aumenta il rischio di perdita accidentale di dati.
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Tecnologia Intel QuickSync:
Grazie al chipset Intel Z68 Express abbiamo modo di sfruttare le potenzialità di una particolare unità, integrata all’interno del controller grafico presente in Sandy Bridge, dedicata esclusivamente all’accelerazione hardware del transcoding video, stiamo parlando del QuickSync Engine.
La particolarità di questo blocco di silicio risiede nelle sue performance. Come ben sappiamo anche AMD e NVIDIA vantano soluzioni di accelerazione dalle analoghe caratteristiche, in grado di sfruttare la potenza messa a disposizione dalle loro GPU nelle fasi di codifica/decodifica video, ma queste non sono però in grado di ottenere performance paragonabili a quelle raggiungibili mediante l’uso del QuickSync di Intel.
L’unità QuickSync è in grado di accelerare anche la parte di Motion Compensation, particolarmente “pesante” durante il processo di decodifica e il LoopFiltering, facendo registrare prestazioni molto elevate. Il colosso di Santa Clara dichiara performance doppie rispetto a Clarkdale e Arrandale.
Abbiamo proceduto alla verifica delle reali prestazioni offerte da questa tecnologia usando il noto software Cyberlink Media Espresso, giunto alla versione 6.5. Le impostazioni possibili prevedono la scelta tra due “profili” standard, il primo focalizzato sulle pure prestazioni, mentre il secondo sulla qualità.
Nel grafico che segue il tempo impiegato per il transcoding di un filmato di riferimento (formato .M2TS H.264 1920×1080 @24fps / Durata: 300 secondi), in vari formati di destinazione.
Come notiamo chiaramente il guadagno, in termini di tempo, è lampante. La tecnologia Intel QuickSync consente di risparmiare secondi preziosi durante le operazioni di conversione dei filmati. Ovviamente è necessario l’utilizzo di un software in grado di sfruttarne appieno le potenzialità, come quello da noi usato ad esempio, prodotto da Cyberlink.
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Tecnologia LucidVirtu:
LucidLogix, azienda ormai nota per lo sviluppo dei chipset Hydra, a seguito della commercializzazione delle prime CPU dotate di grafica integrata, si è dedicata allo sviluppo di un particolare software, denominato LucidVirtu, in grado di porsi tra il driver video ed il sistema operativo, avente lo scopo di reindirizzare le chiamate verso la GPU più adatta allo svolgimento dell’operazione. In questo modo sarà possibile affiancare al controller grafico integrato una soluzione discreta, in maniera da sfruttare appieno le peculiarità di entrambe soltanto quando necessario e in modo del tutto trasparente.
Questo si traduce, ovviamente, in minori consumi durante il normale utilizzo della macchina, in quanto per la semplice navigazione sul web, la riproduzione di contenuti multimediali e quant’altro verrà impiegata esclusivamente la GPU integrata nel processore Intel, che come sappiamo è più che adeguata allo scopo.
Qualora servirà, invece, maggiore potenza di calcolo, come ad esempio durante l’esecuzione di applicativi o videogiochi 3D, la chiamata non sarà reindirizzata verso la GPU integrata ma bensì verso la GPU discreta, sicuramente contraddistinta da performance più elevate.
Un altro vantaggio, almeno per quanto riguarda la nuova piattaforma Intel Sandy Bridge, consiste nel poter sfruttare la tecnologia Intel QuickSync anche se nel sistema è installata una scheda grafica discreta. Qualora venga eseguito un qualsiasi applicativo in grado di sfruttare la tecnologia di accelerazione hardware Intel, questo verrà automaticamente gestito dalla GPU integrata.
Installazione del software LucidVirtu:
Qualora si disponga di un prodotto certificato per la tecnologia LucidVirtu, nel nostro caso proprio la MAXIMUS IV Gene-Z, la corretta installazione del software prevede:
- Installazione del driver video della GPU Intel HD integrata in Sandy Bridge;
- Installazione del driver video della GPU discreta;
- Installazione dell’ultima versione disponibile della Suite LucidVirtu.
Una volta portata a termine la procedura di installazione avremo accesso al pannello di controllo LucidVirtu. L’interfaccia è veramente molto semplice, il pannello si compone di tre sezioni:
Main:
In questa prima schermata avremo la possibilità di attivare o disattivare la tecnologia LucidVirtu, semplicemente cliccando sull’apposito pulsante in alto a sinistra, reimpostare le impostazioni predefinite, selezionare il livello preferito dell’ottimizzazione (qualità o prestazioni) tramite comoda slide e abilitare il Logo Virtu in uno dei quattro angoli dello schermo, qualora venga eseguita un’applicazione in grado di sfruttarne le funzionalità.
Games:
In questa seconda schermata viene mostrata la lista di tutte le applicazioni in grado di sfruttare correttamente la tecnologia LucidVirtu. Tramite segno di spunta avremo la possibilità di attivare/disattivare il supporto. Qualora una particolare applicazione o gioco non sia nell’elenco, neppure con l’ultima versione del software Lucid installata, sarà possibile aggiungerla manualmente cliccando sul tasto in basso “Add” e selezionando il rispettivo eseguibile. In questa maniera, per così dire “forzata”, non è garantito il corretto sfruttamento della tecnologia, è quindi, per così dire, a rischio e pericolo dell’utente.
About:
Quest’ultima schermata ha come unico scopo quello di informare l’utilizzatore sulla versione del software correntemente installata nel sistema. Non sono presenti ulteriori funzioni al suo interno.
{jospagebreak_scroll title=Confezione e Bundle:}
ASUS ROG Maximus IV Gene-Z: Confezione e Bundle
La ROG Maximus IV Gene-Z è giunta in redazione all’interno della confezione originale prevista dal produttore. Sulla scia di altre soluzioni appartenenti a questa linea, anche questa volta troviamo una confezione molto appariscente e accattivante in cui predomina il colore rosso, ricca di informazioni riguardanti il prodotto.
La scheda, come da tradizione ROG, è caratterizzata da funzionalità proprietarie esclusive, che la rendono ideale per soddisfare anche l’utenza più esigente. Tra le più importanti segnaliamo la presenza di una circuiteria di alimentazione ROG Extreme Engine Digi+ di elevata qualità, il supporto alle tecnologie Multi-GPU NVIDIA SLI e AMD CrossFireX, la presenza di pulsanti e punti di lettura delle tensioni su piastra, il supporto alla tecnologia proprietaria ROG Connect e al software Lucid Virtu.
Il bundle è davvero molto completo. All’interno della confezione della scheda, infatti, troviamo:
- 1x Manuale d’istruzioni;
- 1x DVD Driver e Software;
- 1x Set di etichette per cavi ROG;
- 1x Mascherina posteriore I/O;
- 1x Bustina con ASUS Q-Connector;
- 1x Bridge NVIDIA SLI flessibile;
- 2x Cavi SATA 3Gb/s;
- 2x Cavi SATA 6Gb/s;
- 1x Cavo ROG Connect.
{jospagebreak_scroll title=La Scheda-Parte 1}
ASUS ROG Maximus IV Gene-Z: La scheda-Parte 1
Osservandola da vicino appare evidente la solidità e la qualità costruttiva della Maximus IV Gene-Z. Come di consueto, anche questa nuova ROG si presenta con un PCB interamente di colore nero sul quale spiccano delle componenti plastiche di colore rosso. Questo schema di colori è certamente tra i più gradevoli e attraenti conferendo quel pizzico di “aggressività” che non guasta mai in un prodotto di questo livello.
Il Form-Factor è conforme allo standard Micro-ATX (24.4 x 24.4 cm), caratteristica che rende questa scheda madre compatibile con la quasi totalità dei case in commercio, oltre che particolarmente appetibile per tutti coloro che intendono realizzare un sistema molto prestante ma dalle dimensioni contenute.
Possiamo osservare cime il layout appaia molto pulito e ordinato, tutti i vari componenti sono posti con criterio nello spazio a disposizione. In posizione centrale notiamo il nuovo Socket LGA-1155, in grado di ospitare tutti i nuovi processori Intel Pentium, i3, i5 e i7 Sandy Bridge, oltre che i futuri processori Intel a 22nm, il cui supporto è stato già implementato nell’ultima versione ufficiale del BIOS.
La zona nelle immediate vicinanze del socket appare abbastanza ordinata e libera, caratteristica che facilita l’impiego di dissipatori anche voluminosi oppure, in caso di overclock estremi, la coibentazione. Il meccanismo di fissaggio del processore, sia anteriore sia posteriore, è di produzione LOTES.
La circuiteria di alimentazione è denominata ROG Extreme Engine Digi+ ed è costituita da componentistica di alto livello, in modo da garantire elevata precisione, affidabilità e durata nel tempo, anche in condizioni di lavoro fuori specifica. La Maximus IV Gene-Z adotta un design di alimentazione che prevede 8 Fasi dedicate al processore e 2 Fasi dedicate, invece, al comparto memorie. Togliendo il dissipatore passivo è possibile ammirare il perfetto ordine con cui le componenti sono state disposte. Possiamo notare anche la presenza di un connettore di alimentazione 12v a 8-Pin.
La circuiteria di alimentazione Extreme Engine Digi+ lavora in simbiosi con la tecnologia proprietaria Dual Intelligent Processor 2, che vede come protagonisti due coprocessori, Digi+ EPU (Energy Processing Unit) e TPU (TurboV Processing Unit) aventi il compito di ottimizzarnela gestione e i consumi energetici.
Il dissipatore di calore, di tipo passivo e dotato di heatpipe, è fissato alla piastra tramite viti. Il contatto con le componenti avviene mediante un tradizionale pad termico.
Spostandoci verso destra troviamo i quattro slot per memorie di tipo DDR3, non-ECC, con supporto Dual-Channel, in grado di ospitare moduli con frequenze di 1066/1333/1600/1866(OC)/2133(OC)/2200(OC). Il quantitativo massimo di memoria installabile è pari a 32GB.
In prossimità degli slot per le memorie troviamo anche il connettore di alimentazione ATX 24 Poli, il pulsante Go Button, che permette il reset dei valori delle memorie al fine di risolvere eventuali problemi di compatibilità, oppure il caricamento del profilo salvato (Go Button File) e dei comodi punti di lettura delle principali tensioni di alimentazione, oltre che le componenti necessarie per la corretta alimentazione dei moduli.
Le possibilità di espansione sono garantite da uno slot PCI-Express 2.0 4x e due slot PCI-Express 2.0 16x meccanici. La scheda supporta appieno le tecnologie Multi-GPU AMD CrossFireX ed NVIDIA SLI. In configurazioni a singola scheda grafica, questa deve essere installata nel primo slot PCI-Express, in modo da ricevere un segnale 16x elettrico. In configurazioni a doppia scheda grafica, ovviamente saranno occupati entrambi gli slot a disposizione ottenendo una configurazione elettrica 8x/8x.
{jospagebreak_scroll title=La Scheda-Parte 2}
ASUS ROG Maximus IV Gene-Z: La scheda-Parte 2
Scendendo verso il basso notiamo la presenza di ben 6 porte Serial ATA, tutte ruotate in modo da facilitare l’inserimento dei cavi e migliorare il “cable management”. La differente colorazione consente di identificarne la tipologia, in quanto la loro gestione è completamente affidata allo Z68 Express. Le quattro porte di colore grigio sono conformi allo standard SATA II 3Gb/s, mentre le due porte di colore rosso supportano il più recente e veloce SATA III 6Gb/s. Ricordiamo che sono tutte configurabili in modalità singolo disco o RAID.
Le due porte External-SATA, poste nel pannello posteriore I/O della scheda, sono invece gestite da un controller prodotto da JMicron, per la precisione il JMB362, posizionato tra i due slot PCI-Express della Gene-Z.
Nella parte inferiore della scheda trovano posto i connettori per porte USB 2.0, Audio, FAN supplementari, il pannello con i collegamenti alle funzioni del case, i pulsanti Power & Reset, un Jumper con funzionalità di Clear CMOS e un comodo Debug Display LED a segmenti, che consente l’identificazione immediata di eventuali problemi di funzionamento della macchina.
In prossimità dei pulsanti Power & Reset troviamo anche il chip Nuvoton NCT6776F, responsabile delle funzioni di Hardware Monitoring della scheda.
La batteria tampone, invece, è posta in una posizione abbastanza “insolita” anche se tranquillamente accessibile, appena sopra il primo slot PCI-Express.
La gestione dell’audio è affidata al chip Realtek ALC889, che offre supporto HD-Audio a 8 canali ed alla tecnologia Supreme FX X-Fi2 per l’emulazione di EAX Advanced HD 5.0, THX TruStudio Pro, X-Fi Xtreme Fidelity e Creative ALchemy.
L’interfaccia di rete Gigabit Ethernet è gestita da un controller di produzione Intel. Per la precisione la scheda adotta il modello WG82579V, contraddistinto da un utilizzo veramente limitato del processore centrale durante il normale funzionamento.
Le connessioni USB 3.0 a disposizione, di cui due poste nel pannello posteriore I/O della scheda, mentre due utilizzabili sfruttando il connettore supplementare posto nei pressi degli slot RAM, sono gestite da una coppia di controller ASM1042, prodotti da ASMEDIA, non molto utilizzati dai vari produttori ma comunque in grado di raggiungere prestazioni più che buone.
Per maggiori informazioni in merito fate riferimento al seguente indirizzo.
In prossimità del secondo controller USB 3.0 possiamo notare il chip estraibile Winbond W25Q64BVAIG 64MBit SPI Flash BIOS.
Sempre prodotto da ASMEDIA è il chip ASM1442, adibito al corretto funzionamento della porta HDMI posta nel pannello posteriore I/O della scheda.
Il pannello posteriore I/O della Maximus IV Gene-Z è molto ricco, troviamo infatti:
- 1x PortaPS/2 per tastiera e mouse;
- 7x Porte USB 2.0 (colore nero);
- 2x Porte USB 3.0 (colore blu);
- 1x Switch Clear CMOS;
- 2x Porte E-SATA (colore rosso);
- 1x Uscita SPDIF Ottica;
- 1x Uscita HDMI;
- 1x Porta ROG Connect USB;
- 6x HD Audio Jack;
- 1x RJ-45 LAN Port.
La tecnologia proprietaria ROG Connect consente di collegare il sistema a un notebook (o ad un comune computer desktop) in modo da intervenire sui parametri di funzionamento, monitorare tensioni di alimentazione, ventole collegate, temperature e accedere alle funzionalità della tecnologia RC BIOS Flashback, il tutto da remoto all’interno di una pratica e semplice interfaccia utente.
Il collegamento tra le due macchine avviene tramite apposito cavo USB, fornito in dotazione, da collegare alla porta USB dedicata (di colore bianco), posta nel pannello posteriore I/O della scheda madre. Sul computer remoto sarà necessario installare il software di controllo RC Connect TweakIt! (presente sul DVD fornito in bundle, oppure direttamente scaricabile dal sito del produttore), mentre sul computer principale (provvisto di scheda madre ROG) sarà sufficiente verificare che l’apposito Switch di attivazione sia in posizione “ON”.
Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale dedicato a questo prodotto, raggiungibile cliccando qui.
{jospagebreak_scroll title=Uno sguardo al BIOS: Parte 1}
Uno sguardo al BIOS: Parte 1
In concomitanza all’introduzione sul mercato della nuova piattaforma Intel Sandy Bridge, quasi tutti i produttori hanno deciso di adottare l’EFI Bios (acronimo di Extensible Firmware Interface BIOS). La sua interfaccia è notevolmente più evoluta e accattivante rispetto a quella classica alla quale eravamo abituati finora. Finalmente sarà possibile scorrere tra le varie pagine, impostare i parametri e quant’altro, semplicemente utilizzando il nostro mouse, in un ambiente che ricorda molto un comune sistema operativo Windows.
Il BIOS di questa scheda madre, denominato “ASUS Republic of Gamers BIOS Utility”, è veramente completo e di facile comprensione. Per accedervi è sufficiente premere, come di consueto, all’avvio della macchina, il tasto “CANC”.
Data l’innegabile inclinazione di questa scheda madre alla pratica dell’overclock, si accederà immediatamente alla modalità “Advanced Mode” e non alla più semplificata “EZ-Mode” come invece avviene sulle normali soluzioni P67/Z68 dell’azienda taiwanese. Sarà comunque possibile accedere alla modalità semplificata cliccando sul pulsante in alto a destra “Exit” e selezionando nell’elenco delle opzioni “ASUS EZ Mode”.
In questa modalità, molto pratica e del tutto semplificata, troviamo le principali funzioni e informazioni sul sistema, quali ad esempio le principali letture, tra cui le temperature d’esercizio e tensioni di alimentazione, la data e l’ora, la versione corrente del BIOS in uso, le impostazioni della lingua e sulla priorità delle periferiche di Boot, un tasto per l’accesso al Boot Menu e per il ripristino delle impostazioni di fabbrica e la possibilità di scegliere fra tre differenti profili preimpostati per il risparmio energetico (Power Saving, Normal e ASUS Optimal).
La modalità “Advanced Mode”, invece, ci mette subito a disposizione un quantitativo notevolmente superiore di parametri, in un’interfaccia chiara e ordinata, suddivisa in varie sezioni, con menù posto nella parte superiore dello schermo, accessibile sia con la tastiera che con il mouse.
La prima sezione mostrata è identificata come “Extreme Tweaker” ed è quella senz’altro più interessante. Al suo interno trovano posto tutti i principali parametri di funzionamento della macchina, quali frequenze, tensioni di alimentazione, latenze delle memorie e molto altro ancora. I parametri impostabili, per la gioia degli “smanettoni” sono veramente molti e di facile interpretazione.
Con questa nuova piattaforma sono stati introdotti dei nuovi acronimi per indicare la funzione di alcuni parametri. Troviamo, ad esempio, il “CPU IO Voltage o VCCIO” e il “SA Voltage o VCCSA”. Il primo non è altro che il vecchio VTT/VQPI, vale a dire la tensione applicata all’IMC Integrato nel processore. Il secondo, invece, fa riferimento al System Agent interno, e serve sostanzialmente, a fornire una quantità maggiore di alimentazione all’IMC Integrato e al controller PCI-Express.
{jospagebreak_scroll title=Uno sguardo al BIOS: Parte 2}
Uno sguardo al BIOS: Parte 2
La seconda sezione è identificata come “Main” e racchiude al suo interno varie informazioni, fra cui alcuni dettagli sulla scheda madre e sul processore, la data e l’ora, l’impostazione della lingua e l’accesso alla sotto-sezione “Security”, nella quale potremo inserire una Password per impedire l’accesso indesiderato al BIOS e/o al Computer.
La terza sezione, denominata “Advanced”, racchiude, in maniera del tutto ordinata, varie sotto-sezioni, che ci consentono di mettere mano, ad esempio, alle varie impostazioni della CPU, del Serial ATA, dei LED on-board, del ROG Connect e del risparmio energetico, oltre attivare/disattivare le varie periferiche integrate, quali ad esempio il Controller USB, LAN, HD Audio e quant’altro.
La quarta sezione, “Monitor”, come facilmente intuibile, permette di monitorare lo stato vitale del sistema, mostrando le temperature della CPU e della scheda madre, oltre che le varie tensioni di alimentazione. Sarà possibile, inoltre, programmare il funzionamento delle ventole tachimetriche collegate alla scheda, in modo da trovare il giusto compromesso tra temperature e rumorosità. In questa sezione troviamo la possibilità di abilitare la tecnologia “ASUS Anti-Surge”, che consente di proteggere i componenti da eventuali sbalzi di tensione.
Infine, le ultime due sezioni, ovvero “Boot”, nella quale sarà possibile accedere alle impostazioni relative all’avvio della macchina, alle priorità delle varie periferiche e alla loro sequenza, e “Tool”, in cui ci viene offerta la possibilità di salvare i vari settaggi di overclock sottoforma di profili (fino ad un massimo di 8), ed eventualmente ricaricarli in ogni momento senza il bisogno di reinserire tutto manualmente, le informazioni sull’SPD delle memorie, il salvataggio di un profilo da associare al tasto “Go Button” on-board, oltre che l’accesso all’EZ-Flash, che ci consente di aggiornare/ripristinare il BIOS della scheda madre, in maniera semplice e veloce.
Per salvare le modifiche finora apportate, ripristinare le impostazioni predefinite oppure semplicemente uscire senza applicare nulla, è sufficiente cliccare sul tasto “Exit”, nell’angolo in alto a destra dello schermo. Sempre tramite questo tasto, volendo, possiamo chiudere la modalità avanzata (Advanced Mode) ed accedere nuovamente alla più semplice EZ-Mode, già osservata in precedenza.
Vi consigliamo di controllare con regolarità la presenza di eventuali aggiornamenti BIOS a questo indirizzo.
{jospagebreak_scroll title=Sistema di Prova e Metodologia di Test:}
Sistema di Prova e Metodologia di Test:
Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa scheda madre:
Tutti i test eseguiti sono statiripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.
Le prove sono state condotte con l’obiettivo di analizzare le performance velocistiche della nuova piattaforma Intel, oltre che le potenzialità di overclock della scheda madre in oggetto.
Per questo motivo ci siamo basati su tre differenti livelli di overclock del processore/memorie, preventivamente testati, al fine di non incorrere in problemi causati dall’instabilità:
- Livello 1: Processore alla frequenza di default di 3.4GHz, Turbo attivo. Memorie impostate a 1333MHz con latenze pari a 9-9-9-24-1T;
- Livello 2: Processore in overclock alla frequenza di 4.0GHz, impostando moltiplicatore a 40x e mantenendo inalterato il BCLK (100.0MHz). Memorie impostate a 1866MHz con latenze pari a 8-9-8-24-1T;
- Livello 3: Processore in overclock alla frequenza di 4.6GHz, impostando il moltiplicatore a 46x e mantenendo inalterato il BCLK (100.0MHz). Memorie impostate a 2133MHz con latenze pari a 9-11-9-27-1T.
Queste le applicazioni interessate, suddivise in tre tipologie differenti:
Prestazioni Rendering e Calcolo:
- Cinebench 11.5 64bit;
- POV-Ray 3.7 RC3;
- Blender2.55b 64bit;
- Fritz Chess Benchmark;
- Euler3D Benchmark v2.2;
- SuperPI 1.5Mod XS;
- WPrime Benchmark v1.55;
- Hexus PiFast;
- AIDA64 Extreme 1.85.1450.
Prestazioni Multimedia e Compressione:
- WinRAR 4.01 64bit;
- 7-Zip 9.20 64bit;
- X264 HD Benchmark v4.0;
- PCMark 2005;
- 3DMark 2006;
- 3DMark Vantage;
- 3DMark 11.
Prestazioni Giochi:
- FarCry 2 – DX10;
- Lost Planet 2 – DX11;
- ResidentEvil 5 – DX10;
- Alien vs Predator – DX11.
Durante l’esecuzione delle prove la scheda grafica è stata mantenuta alle frequenze di default (880/1375). Il sistema operativo è da intendersi privo di qualunque ottimizzazione particolare.
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Rendering e Calcolo:}
Prestazioni Rendering e Calcolo:
Cinebench R11.5:
Questo software, sviluppato da Maxon, consente di misurare le prestazioni del processore mediante l’utilizzo combinato di calcoli matematici complessi. Il programma è in grado di eseguire i calcoli sfruttando un singolo core oppure tutti quelli a disposizione.
Nei grafici i risultati finali del rendering in Single e Multi-Thread:
POV-Ray 3.7 RC3:
POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione diimmagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering di una scena di riferimento (Benchmark.pov), alla risoluzione di 1024×768.
Blender2.55b:
Blender è un famoso programma di modellazione 3D, animazione e rendering, completamente Open Source. Viene spesso utilizzato anche per la misurazione delle performance dei microprocessori.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena di riferimento “Flying Squirrel”.
Euler3D v2.2:
Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.
Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.
SuperPI1.5Mod XS:
Famoso programma di benchmark che calcola le cifre decimali del PI Greco mostrando il tempo impiegato. E’ un buon indice delle prestazioni di CPU e RAM.
Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 1M, 8M e 32M.
Fritz Chess Benchmark:
Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.
Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).
wPrime Benchmark v1.55:
Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.
Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.
Hexus PiFast:
Famoso programma di benchmark per CPU con principio di funzionamento analogo al SuperPI, ovvero anch’esso basato sul calcolo dei decimali del Pi Greco.
Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al completamento del calcolo standard.
AIDA64 Extreme Edition 1.85.1450:
AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).
Nei grafici i risultati riguardanti i test di Banda Passante delle Memorie e Latenza.
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Multimedia e Compressione:}
Prestazioni Multimedia e Compressione:
WinRAR 4.01 64bit:
Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).
7-Zip 9.20 64bit:
Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.
X264 HD Benchmark 4.0:
Famoso Codec x264 grazie con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video usando un filmato campione da trasformare in formato x264.
PCMark 2005:
Penultima versione del famoso benchmark di Futuremark, in grado di calcolare le performance generali del sistema, o dei singoli reparti (cpu, memoria, hard disk ecc.).
Nel grafico che segue il risultato complessivo ottenuto nelle suite CPU Test.
3DMark 2006:
Il 3DMark06 è un programma di stress test principalmente per schede video, ma anche dell’intero PC. Infatti oltre a misurare le prestazioni del proprio computer con un punteggio finale, può essere utilizzato anche per controllare le temperature del sistema e per testare la stabilità in generale, anche a seguito di un overclock! La nuova versione deriva dal diretto predecessore e necessita di un hardware di ultima generazione per poter essere quanto più obiettivo possibile nel metro di giudizio (per esempio evitando frequenti swapping del disco durante le fasi di test ed andandone ad inficiare i risultati) . La maggior parte dei test grafici sono stati ripresi dal 3DMark05 ed ulteriormente potenziati in quanto a gravosità di elaborazione e nuove funzionalità implementate. La principale differenza con la passata edizione sta nell’importanza conferita alla potenza di elaborazione del processore. Questo si basa sulla consapevolezza che la potenza delle GPU sta crescendo nel recente periodo con un passo più lungo di quello delle CPU, per cui con maggiore frequenza troviamo applicazioni CPU limited. Inoltre vi è da considerare quanto importante sta divenendo la CPU per l’elaborazione degli algoritmi della fisica dei corpi, della logica di gioco, dell’intelligenza artificiale, ecc.. Da qui la necessità di introdurre un doppio test specificatamente incentrato su questa tipologia di calcoli. Il punteggio del 3DMark06 è quindi il risultato della considerazione di GPU e CPU assieme e tende a valutare più come una piattaforma di calcolo sopporti un gioco futuro che a confrontare sottosistemi grafici tra loro. Altra differenza sta nella risoluzione usata come standard dal test (1280×1024 anziché 1024×768) e nella maggiore importanza conferita allo SM3.0, che secondo la casa sarà sempre più adoperato dai programmatori nei prossimi titoli ludici. Il 3DMark06 arriva con un doppio test centrato sullo SM2.0 e altrettanti test sullo SM3.0 e sull’HDR (High Dynamic Range).
Il test è stato eseguito alle impostazioni predefinite (risoluzione 1280×1024). Nei grafici vi mostriamo sia il risultato complessivo (3DMark Score) e sia quello riferito al solo processore (CPU Score).
3DMark Vantage:
Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 10.
Il benchmark si compone di 4 distinti test, 2 incentrati sulla GPU e 2 sulla CPU. E’ possibile scegliere tra quattro preset configurati da Futuremark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso.
3DMark Vantage introduce per la prima volta il concetto di preset; mentre nelle versioni precedenti vi era una singola configurazione, il nuovo software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High e Extreme.
I test sono stati eseguiti sfruttando il preset Performance. Nei grafici il punteggio complessivo ottenuto (3DMark Score) ed il punteggio riferito al solo processore (CPU Score).
3DMark 11:
Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software house Futuremark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.
Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.
Il test è stato eseguito in DirectX 11 nella modalità Entry. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto ed il punteggio Physics.
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Prestazioni Giochi:
FarCry 2:
FarCry è uno sparatutto in prima persona sviluppato da Crytek e pubblicato da Ubisoft. Il giocatore vestirà i panni dell’ex membro delle forze speciali dell’esercito statunitense Jack Carver. Far Cry è passato però alla storia soprattutto grazie al suo motore grafico, il Cry ENGINE sviluppato da CryTek. All’epoca della sua uscita, infatti, la grafica di Far Cry era quanto di meglio si fosse mai visto, capace di riprodurre la vegetazione e, soprattutto, l’acqua, con una qualità al limite del fotorealismo. Le isole su cui ogni livello era ambientato erano gigantesche, ed il giocatore godeva di una libertà quasi assoluta, potendole esplorare come preferiva. Anche i nemici erano, all’epoca, i più intelligenti mai visti in uno sparatutto: per la prima volta gli avversari controllati dal computer non partivano alla carica come dei pazzi suicidi, e per la prima volta si vedevano nemici che tentavano di aggirare il giocatore e prenderlo alle spalle, e spesso ci riuscivano…
Il test è stato effettuato con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Lost Planet 2:
Lost Planet 2 è il seguito dello sparatutto in terza persona sviluppato e prodotto dalla Capcom. Basato sul motore grafico aggiornato MT-Framework 2.0 è ambientato 10 anni prima delle vicende di Lost Planet Extreme Condition.Teatro delle azioni sarà ancora una volta l’inquietante pianeta E.D.N. III, il cui glaciale paesaggio ha lasciato spazio ad intricate giungle con tanto di vegetazione e clima tropicale. La battaglia dei valorosi coloni contro i terribili Akrid continuerà a insanguinare le terre del travagliato corpo celeste…
Il test è stato effettuato con il benchmark integrato, in modalità“Test B”, usando i seguenti settaggi:
ResidentEvil 5:
La storia è ambientata circa 10 anni dopo i famosi accadimenti di Raccon City del primo episodio. Chris Redfield non è più membro della S.T.A.R.S. ma di una nuova organizzazione chiamata BSAA, e i suoi scopi non sono del tutto chiari, tanto che il personaggio in un primo momento sembra ambiguo, non si riesce a capire se combatta per il “bene” o per il “male”. L’azione prende piede in un paesaggio africano, un villaggio sorto in mezzo al deserto, dove il nostro eroe Chris si troverà ad indagare sui fatti misteriosi che vi sono accaduti. Appena arrivato, vi troverete ad avere a che fare con zombie dalla capacità intellettiva indubbiamente superiore rispetto agli altri mostri…..Il gioco supporta le DirectX 10.
Il test è stato effettuato con il benchmark integrato, in modalità “Test fisso”, usando i seguenti settaggi:
Aliens vs Predator:
La prima sensazione è di disorientamento: l’Alien ha visione grandangolare e può cadere da altezze indicibili senza il minimo danno ma, soprattutto, può camminare (e correre) sulle pareti e ciò cambia sensibilmente il modo in cui affrontare i quadri. All’inizio non è facile muoversi con scioltezza e rapidità passando da una parete verticale ad un soffitto come se nulla fosse; dopo pochi minuti iniziamo “a prenderci gusto”…Ecco un marine, un colpo di artigli in corsa ed il marine è morto. Facile. Ecco un altro marine, ci vede, gli corriamo incontro, ha il lanciafiamme. Bruciamo assieme. Ed ora il Predator…….
Il test è stato effettuato con il Benchmark Tool, usando i seguenti settaggi:
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Overclock:
La serie ROG (Republic of Gamers) di ASUS è da sempre sinonimo di elevate performance e predisposizione alla pratica dell’overclocking. La Maximus IV Gene-Z ci ha stupito per la grande stabilità in condizioni di lavoro “fuori specifica” e per la sua incredibile semplicità d’uso.
Gran parte del merito va attribuito senza dubbio all’ottima circuiteria di alimentazione (ROG Extreme Engine Digi+) e al buon livello di maturazione del BIOS (ricordiamo che noi ci siamo avvalsi dell’ultima versione 0902 ufficiale).
Il sample in nostro possesso ci ha consentito di raggiungere risultati veramente molto soddisfacenti. La ricerca della massima frequenza di BCLK, fissando il moltiplicatore a 40x, ci ha condotti sino ad un eccellente 108.78MHz. Non sono stati necessari settaggi particolari, le tensioni sono state praticamente lasciate a default all’interno del BIOS. In queste condizioni il sistema si è dimostrato pienamente stabile e in grado di chiudere senza alcun problema qualsiasi benchmark sintetico o gioco.
A dimostrazione del risultato raggiunto vi mostriamo il validate di CPU-Z. Per verificare la stabilità a questa frequenza di BCLK ci siamo affidati ad un SuperPI 32M, di cui alleghiamo lo screen.
http://valid.canardpc.com/show_oc.php?id=2075899
La massima frequenza raggiunta stabilmente dal nostro processore su questa scheda madre, servendoci di un sistema di raffreddamento Phase Change Single Stage, è stata di 5.530MHz, impostando il moltiplicatore a 55x (il massimo utilizzabile con questa CPU).
http://valid.canardpc.com/show_oc.php?id=2075985
Consideriamo questo risultato decisamente buono, poiché in queste condizioni siamo riusciti a chiudere qualsiasi benchmark che abbiamo provato ad eseguire.
Di seguito inseriamo gli screen di alcune delle prove svolte:
Non possiamo che ritenerci pienamente soddisfatti dei risultati ottenuti!!
{jospagebreak_scroll title=Conclusioni:}
Conclusioni:
Prestazioni/Overclock: | ![]() |
Rapporto Qualità/Prezzo: | ![]() |
Layout/Componenti: | ![]() |
Giudizio Complessivo: | ![]() |
Questa nuova proposta di ASUS, appartenente alla linea ROG (Republic of Gamers), si è dimostrata un prodotto di assoluto livello, in grado di soddisfare anche i palati più esigenti. La componentistica adottata è di eccellente qualità, così come la circuiteria di alimentazione ROG Extreme Engine Digi+. Il layout è molto pulito e ordinato, le componenti sono poste con estremo criterio nello spazio a disposizione.
La scheda supporta appieno le tecnologie Multi-GPU AMD CrossFireX e NVIDIA SLI fino a due schede grafiche in parallelo, operanti con segnale elettrico 8x/8x. Per tutti coloro che non necessitano di tale potenza l’adozione del chipset Intel Z68 Express permette di sfruttare appieno quanto offerto dagli ultimi processori Sandy Bridge, a cominciare dalla grafica integrata, sino alle interessanti tecnologie QuickSync e Smart Response, che permette di utilizzare una qualsiasi unità SSD quale memoria cache, al fine di velocizzare gli accessi e le prestazioni globali.
La Gene-Z offre anche il supporto ufficiale al software Lucid Virtu, messo a punto da LucidLogix, che si occupa di gestire in maniera trasparente e automatica lo switch tra la GPU integrata e l’eventuale GPU discreta installata nel sistema. In questo modo sarà possibile, ad esempio, sfruttare la tecnologia di accelerazione hardware Intel QuickSync, anche se nel sistema è presente una GPU discreta.
Data la spiccata inclinazione di questo prodotto alla pratica dell’overclock non potevano mancare “optional” di rilievo come dei comodi punti di lettura per le principali tensioni di alimentazione, la presenza di comodi tasti Power & Reset.
Proprio riguardo al BIOS, non possiamo che esprimere le nostre impressioni in merito. Il nuovo BIOS ROG, grazie anche alla nuova interfaccia grafica, appare veramente semplice e intuitivo, pur essendo davvero completissimo, per la gioia degli “smanettoni”. Anche il livello di maturità ci è sembrato più che soddisfacente. Per le nostre prove ci siamo avvalsi dell’ultima versione ufficiale 0902, reperibile sul sito del produttore, che implementa anche un primo supporto per i futuri microprocessori Intel a 22nm.
Dal punto di vista dell’overclock non potevamo che rimanere più che soddisfatti. La spiccata predisposizione di questa scheda madre a questa pratica ci ha permesso di raggiungere ottimi risultati con l’hardware in nostro possesso, il tutto con assoluta semplicità.
La nuova ASUS ROG Maximus IV Gene-Z è disponibile sul mercato italiano a un prezzo medio di circa 155€ IVA compresa, cifra più che giustificata dalle caratteristiche tecniche e dalle prestazioni di questo prodotto.
Pro:
- Ottima scelta dei componenti;
- Ottimo layout e qualità costruttiva;
- Supporto alla tecnologia LucidVirtu;
- Ottime feature esclusive (es. ROG Connect, Go! Button);
- Circuiteria di alimentazione di elevata qualità (ROG Extreme Engine Digi+);
- Ottime prestazioni in overclock;
- BIOS UEFI molto completo e intuitivo;
- Bundle completo;
- Supporto Multi-GPU AMD CrossFireX & NVIDIA SLI;
- Presenza di punti di lettura e pulsanti Power & Reset on-board.
Contro:
- Niente da segnalare.
Si ringraziaper il sample fornitoci.
Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend