A distanza di qualche mese dalla presentazione ufficiale delle prime APU (Accelerated Processing Unit) dedicate al segmento desktop del mercato, il colosso americano, lo scorso mese di dicembre, ha rinnovato la linea introducendo ben cinque nuovi modelli, tra i quali spiccano ben due versioni dotate di moltiplicatore completamente sbloccato, per semplificare la pratica dell’overclock, appartenenti alle serie A6 e A8, e facilmente riconoscibili grazie al nuovo suffisso “K”, introdotto per l’occasione. Nel corso di questo nostro articolo analizzeremo le caratteristiche tecniche e le performance velocistiche del nuovo modello di punta della linea, l’APU A8-3870K, contraddistinto da una frequenza operativa fissata di default a 3.0GHz e da una GPU integrata, con pieno supporto alle DirectX11, dotata di ben 400 Stream Processor. Non possiamo che augurarvi una piacevole lettura!
Introduzione:
Advanced Micro Devices o AMD, è una multinazionale americana ormai più che consolidata. La sede principale dell’azienda si trova a Sunnyvale, in California. A oggi è uno dei leader mondiali nella produzione di microprocessori e chipset per il settore consumer, server e workstation. A seguito della fusione con ATI, avvenuta nel 2006, il listino del colosso americano si è arricchito con chip grafici integrati e discreti.
La compagnia possiede anche il 21% di Spansion, un fornitore di chip di memoria flash e il 34% di The Foundry Company (TFC). Nel 2007, AMD si è classificata come undicesima produttrice mondiale di semiconduttori. Attualmente la produzione di chipset e chip grafici AMD è affidata a TSMC, la più importante fonderia taiwanese, mentre la produzione di CPU è in buona parte affidata a GlobalFoundries.
Ulteriori informazioni sono disponibili a questo indirizzo.
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Piattaforma AMD Lynx – Parte 1:
A distanza di alcuni mesi dalla presentazione ufficiale delle prime soluzioni AMD Llano per il segmento mobile del mercato, ecco che finalmente vedono la luce anche le corrispondenti proposte destinate all’utilizzo in sistemi desktop, basati sulla nuova piattaforma Lynx. Queste soluzioni possono contare su maggiori risorse energetiche, ed essere in grado, quindi, di raggiungere frequenze operative superiori e di conseguenza maggiori prestazioni complessive.
L’architettura di base è la medesima della controparte mobile, così come il nome, A-Series. Con questa nuova linea di prodotti, AMD, intende rinnovare la propria offerta, finora basata sugliAthlon II e Phenom II, offrendo prestazioni di buon livello, unite a consumi e costo finale particolarmente contenuti.
La nuova piattaforma Lynx vede come protagonisti due componenti principali, l’APU (Accelerated Processing Unit), che come ormai sappiamo include in un unico pezzo di silicio sia CPU che GPU, e il Fusion Controller Hub (FCH), che a conti fatti non è altro che un tradizionale Southbridge, relegato alla gestione della logica I/O e caratterizzato da un consumo particolarmente contenuto.
Per questa nuova piattaforma è stato presentato un nuovo Socket, identificato come FM1, e due differenti modelli di FCH, l’AMD A55, pensato per l’impiego in schede madri economiche, e l’AMD A75, più completo e interessante, dedicato a prodotti di livello superiore.
L’APU è collegata al Fusion Controller Hub (FCH) per mezzo di un link, identificato come Unified Media Interface (UMI) in grado di garantire una banda di ben 2GB/s. Entrambi i modelli di FCH disponibili sono in grado di gestire ulteriori 4 linee PCI-Express di seconda generazione per il collegamento di controller esterni opzionali e funzionalità HD Audio.
L’FCH AMD A55, per via del suo target di utilizzo, si limita a supportare lo standard Serial ATA 2 3Gb/s (fino a 6 porte) e USB 2.0/1.1 (fino a 14 porte USB 2.0 e 2 porte USB 1.1). Il più completo AMD A75, invece, è in grado di gestire lo standard Serial ATA 3 6Gb/s (fino a 6 porte) e, per la prima volta, viene offerto un supporto nativo al recente standard di trasmissione USB 3.0 (fino a 4 porte), finora appannaggio di controller aggiuntivi di terze parti.
Le APU (Accelerated Processing Unit) al momento presentate per questa nuova e interessante piattaforma, sono tutte basate su core STARS, derivanti dall’architettura K10, e dotate di processore grafico integrato, di derivazione AMD Radeon, con pieno supporto alle librerie DirectX 11 e all’accelerazione UVD3. L’APU dispone, inoltre, di un controller PCI-Express integrato, che mette a disposizione sino a 24 linee di seconda generazione, eventualmente sfruttabili con l’installazione di una scheda grafica discreta. A seguire un’immagine del Die dell’APU:
Lo scorso mese di dicembre, il colosso di Sunnyvale ha rinnovato la propria linea di APU, introducendo nuovi modelli. Sono ben cinque le nuove APU presentate per sistemi desktop, delle qualiquattro basate su architettura Quad-Core ed una, più economica, basata invece su architettura Dual-Core. Al pari dei modelli già presenti sul mercato da diversi mesi, anche questi nuovi prodotti sono sviluppati con processo produttivo a 32nmSOI (Silicon on Insulator) GlobalFoundries e integrano, in una superficie di circa 228mm2, ben 1.450 milioni di transistor. In base alla frequenza operativa di CPU e GPU integrata, alla presenza o meno della tecnologia AMD Turbo Core, dalla quale dipende anche il TDP massimo (65W per i modelli con tale tecnologia e 100W per i modelli a frequenza fissa), al numero di core attivi della componente CPU e al quantitativo di unità Stream Processor attive all’interno della GPU integrata, sono proposte tre famiglie distinte: A4, A6 e A8. Nella tabella che segue ne elenchiamo le caratteristiche tecniche principali:
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Piattaforma AMD Lynx – Parte 2:
Come abbiamo sottolineato poco fa, tutte queste APU sono basate su core x86 noti col nome in codice Stars. Questo processore appare veramente completo sul fronte delle tecnologie, supportando, infatti, l’intero set d’istruzioni a 64bit (x86-64), le istruzioni 3DNow!(+) ed MMX, le estensioni SSE (dalla 1 alla 4A) e la tecnologia AMD Virtualization (AMD-V).
La cache è suddivisa su due livelli. Nel primo (Cache L1) troviamo 128KBytes per ogni core dedicati per metà alla gestione dati e per l’altra metà alle istruzioni. Il secondo livello (Cache L2) conta un totale di 4MBytes, suddivisi in parte uguale tra i quattro core che compongono il processore. Nella nuova serie A4, invece, troviamo soltanto 1MBytes di Cache L2, suddiviso in parti uguali tra i due core che compongono il processore. Possiamo notare che AMD, probabilmente per far posto alla componente grafica integrata, non ha implementato la cache di terzo livello (Cache L3). In ambiti in cui la cache viene maggiormente sfruttata, quindi, è possibile che le prestazioni siano leggermente penalizzate.
Il software CPU-Z 0.59 rileva correttamente le caratteristiche della nuova APU installata, l’A8-3870K, ad eccezione del suffisso “K”, ancora omesso con questa versione del software:
Il controller di memoria integrato è di tipo Dual Channel (128bit) ed è in grado di gestire moduli di memoria DDR3 fino a una frequenza effettiva certificata di ben 1.866MHz, a patto che sia popolato un solo slot per ogni canale. In questa maniera è possibile ottenere il massimo dalle prestazioni possibili dal comparto grafico, che ne condivide la banda.
Ricoprono un ruolo di fondamentale importanza anche le latenze dei moduli, per questo motivo AMD consiglia l’impiego di kit di memoria di buona qualità. Non tarderanno sicuramente a uscire sul mercato kit appositamente certificati per questa piattaforma, almeno dai più importanti produttori nel settore.
La componente grafica integrata in queste nuove APU, nota col nome in codice “Sumo”, non è altro che una versione a 32nm, aggiornata e rivista, del processore grafico Redwood, impiegato da AMD in molte soluzioni discrete di fascia medio bassa. In maniera analoga a quest’ultimo, anche Sumo presenta un’architettura di tipo VLIW5 (Very Large Instruction World5). Questo approccio, comune alle soluzioni AMD precedenti a Cayman (HD6900 Series), prevede una suddivisione delle ALU in gruppi di cinque, nello specifico quattro unità di tipo semplice affiancate da un’unità, denominata T-Unit, in grado di compiere operazioni complesse.
Nella sua massima espressione, ovvero nella serie di APU A8, questo processore grafico integrato presenta al suo interno cinque unità SIMD (Single Instruction Multiple Data) attive, composte ognuna da 80 Stream Processor, per un totale complessivo di 400 unità. Queste sono a loro volta affiancate da 20 Texture Unit (TMU). A completare il processo di rendering troviamo due unità di Render Back-End composte ognuna da 4 Color ROPs e 16 Z/Stencil ROPs Unit. La frequenza operativa della GPU è fissata a ben 600MHz. Ne consegue una potenza computazionale in singola precisione pari a ben 480 GFLOPS.
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Piattaforma AMD Lynx – Parte 3:
Nella serie di APU A6, invece, troviamo attive solo quattro delle cinque unità SIMD. Il quantitativo di Stream Processor scende quindi da 400 a 320 unità e di conseguenza anche le TMU attive passano da 20 a 16. A subire un ritocco verso il basso è anche la frequenza operativa della GPU, che passa da 600MHz a 443MHz. Tutte queste variazioni sono ovviamente responsabili di una diminuzione della potenza computazionale complessiva, che raggiunge ora un massimo di 284GLOPS.
La GPU integrata nelle serie di APU A4 si presenta ulteriormente ridimensionata. Le specifiche mostrano un dimezzamento rispetto a quanto visto nelle APU A6. Troviamo, infatti, soltanto due unità SIMD attive, per un totale complessivo di 160 unità Stream Processor. Dimezzate anche le TMU, che passano da 16 a 8 unità. Per compensare almeno in parte tutti questi ritocchi verso il basso è stata però incrementata la frequenza operativa della GPU, fissandola al pari dei modelli di punta, ossia a 600MHz.
Per quanto riguarda invece la memoria, tutte queste soluzioni si trovano a condividere parte della RAM di sistema (quantitativo predefinito 512MB / massimo impostabile 2GB) e ovviamente la frequenza della stessa.
Il software GPU-Z 0.5.7 rileva correttamente le caratteristiche della GPU integrata (Radeon HD6550D):
A differenza di Redwood, Sumo implementa un motore Unified Video Decoder di terza generazione (UVD3) che consente la decodifica hardware in tempo reale dei più diffusi formati video, come l’MPEG-2, utilizzato nei DVD e DVB-T, l’MPEG-4 Part2, usato dai codec DivX/xVid, e il Multi-ViewCodec (MVC), utilizzato per la codifica dei Blu-Ray 3D, in maniera da sgravare il processore centrale del sistema da una notevole mole di calcoli.
Per concludere vi postiamo un video che spiega in maniera semplice ed intuitiva cosa sia una APU e i vantaggi in grado di offrire:
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Tecnologia AMD Dual Graphics – Parte 1:
La nuova tecnologia Dual Graphics, recentemente introdotta da AMD, consente di affiancare una scheda grafica discreta, di classe Radeon HD, alla soluzione grafica integrata nelle APU A4, A6 e A8, in maniera analoga, quindi, alla creazione di un tradizionale sistema CrossFireX.
Bisogna quindi tenere conto che per ottenere un buon guadagno prestazionale, grazie al calcolo parallelo tra i due processori grafici, questi devono essere il più possibile simili, in termini di potenzialità. In altre parole per sfruttare al meglio la grafica integrata nell’APUsi dovrà affiancare ad essa una soluzione discreta di fascia bassa o medio/bassa.
Per facilitare questa scelta, AMD ha rilasciato una pratica tabella in cui sono riportate le schede grafiche discrete che sono consigliabili da affiancare alle varie APU. Per ogni combinazione viene, inoltre, specificato un nuovo nome commerciale, particolare che potrebbe creare un po’ di confusione.
Abbiamo proceduto con la verifica del corretto funzionamento di questa nuova tecnologia, affiancando alla grafica integrata nell’APU in nostro possesso (AMD A8-3870K) una scheda grafica discreta Radeon HD6450, dotata di 512MB di memoria, ottenendo quello che il produttore identifica con il nome commerciale di Radeon HD6550D2.
La configurazione è stata relativamente semplice in quanto è bastato installare la scheda grafica discreta, attivare la tecnologia Dual Graphics all’interno del BIOS della scheda madre (disabilitato di default) e installare i driver AMD Catalyst (noi abbiamo usato la versione 11.12 ufficiale) una volta entrati nel sistema operativo. Siccome si tratta pur sempre di una configurazione Multi-GPU CrossFireX è consigliabile installare, oltre ai tradizionali driver, anche l’ultimaversione disponibile del pacchetto Catalyst Application Profile (CAP).
Non ci resta che procedere con i nostri test per apprezzare le reali prestazioni offerte dalla nuova tecnologia AMD Dual Graphics.
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Tecnologia AMD Dual Graphics – Parte 2:
Di seguito i risultati ottenuti in alcuni benchmark sintetici e giochi alle seguenti condizioni:
- APU AMD A8-3870K mantenuta entro le specifiche (CPU a 3.0GHz / GPU a 600MHz);
- Memorie RAM impostate a 1.866MHz con latenze pari a 8-9-8-24-1T;
- Scheda Grafica discreta (AMD Radeon HD6450) mantenuta entro le specifiche (750/900MHz).
Prestazioni AMD Dual Graphics:
Come possiamo notare dalle prove svolte la tecnologia AMD Dual Graphics sembra funzionare in modo corretto, offrendo un tangibile guadagno prestazionale rispetto all’uso della sola grafica integrata all’interno dell’APU, in tutte le applicazioni testate. I driver in uso, che ricordiamo essere gli ultimi Catalyst 11.12 ufficiali, si sono dimostrati validi ed in grado di sfruttare degnamente questa funzionalità.
{jospagebreak_scroll title=Sistema di Prova e Metodologia di Test:}
Sistema di Prova e Metodologia di Test:
Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa APU:
Tutti i test eseguiti sono statiripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.
Le prove sono state condotte con l’obiettivo di analizzare le performance velocistiche della nuova APU A8-3870K, confrontandola con altri prodotti da noi testati in precedenza.
Per meglio osservare il comportamento della nuova APU nel complesso, abbiamo deciso affiancare, al pari delle altre piattaforme in prova, una scheda grafica discreta (Radeon HD6970), escludendo la grafica integrata (Radeon HD6550D). In questa maniera è possibile osservare la reazione della componente CPU nella gestione di una scheda grafica maggiormente prestante. Abbiamo comunque effettuato ed inserito anche le normali prove svolte con la sola grafica integrata, ovviamente mantenuta entro le specifiche dichiarate (600MHz).
Queste le applicazioni interessate, suddivise in tre tipologie differenti:
Prestazioni Rendering e Calcolo:
- Cinebench 11.5 – 64bit;
- POV Ray 3.7 RC3;
- Blender 2.55b – 64bit;
- Fritz Chess Benchmark;
- Euler3D Benchmark v2.2;
- SuperPI 1.5Mod XS;
- WPrime Benchmark v1.55;
- Hexus PiFast;
- PassMark Performance Test 7 – 64bit (Build 1025);
- SiSoftware Sandra 2012.01.18.10;
- AIDA64 Extreme 2.00.1714.
Prestazioni Multimedia e Compressione:
- WinRAR 4.01 – 64bit;
- 7-Zip 9.20 – 64bit;
- TrueCrypt 7.1;
- X264 HD Benchmark v4.0;
- PCMark 2005;
- 3DMark 2006;
- 3DMark Vantage;
- 3DMark 11.
Prestazioni Giochi:
- Far Cry 2 – DX10;
- Lost Planet 2 – DX11;
- Alien vs Predator – DX11.
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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte 1:
Cinebench R11.5 – 64bit:
Si tratta di una vera e propria suite di test multi piattaforma in grado di calcolare le capacità prestazionali del vostro computer. Il programma è basato sul software di animazione CINEMA 4D ed è lo strumento perfetto per valutare le performance della CPU e del comparto grafico su svariate piattaforme fra cui Windows e Mac OS X. Cinebench sfrutta le potenzialità del processore centrale del sistema mediante l’utilizzo combinato di calcoli complessi finalizzati al completamento del rendering di un’immagine campione. E’ possibile eseguire il test in modalità “Single”, sfruttando un solo “core”, oppure “Multi”, sfruttando quindi tutti i “core” disponibili.
Nei grafici i risultati finali del rendering in Single e Multi-Thread:
POV-Ray 3.7 RC3:
POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering di una scena di riferimento (Benchmark.pov), alla risoluzione di 1024×768.
Blender 2.55b – 64bit:
Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena “Flying Squirrel”.
Fritz Chess Benchmark:
Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.
Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).
Euler3D Benchmark v2.2:
Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.
Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.
SuperPI 1.5Mod XS:
Famoso programma di benchmark che calcola le cifre decimali del PI Greco, mostrando il tempo impiegato. E’ un buon indice delle prestazioni di CPU e RAM.
Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 1M, 8M e 32M.
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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte 2:
WPrime Benchmark v1.55:
Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.
Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.
Hexus PiFast:
Famoso programma di benchmark per CPU con principio di funzionamento analogo al SuperPI, ovvero anch’esso basato sul calcolo dei decimali del Pi Greco.
Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al completamento del calcolo standard.
PassMark Performance Test 7 – 64bit (Build 1025):
PassMark PerformanceTest è un completo set di utility per effettuare test di rendimento sul tuo computer. L’interfaccia è semplice e intuitiva, il programma si mostra pratico per chi vuol capire facilmente il livello di prestazioni di un singolo componente o dell’intero PC in uso.
Nel grafico che segue il risultato complessivo ottenuto nell’esecuzione della suite CPU Mark.
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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte 3:
SiSoftware Sandra 2012.01.18.10:
Sandra è un tool di benchmark per l´intero sistema Pc, aggiornato per testare le ultime tecnologie disponibili sul mercato. Il software è in grado di assicurare la maggiore compatibilità hardware possibile unita ad un accurato reporting delle prestazioni e delle problematiche del sistema.
Abbiamo eseguito i principali test sulla CPU e sul comparto RAM. A seguire i risultati ottenuti.
AIDA64 Extreme 2.00.1714:
AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).
Nei grafici i risultati riguardanti i benchmark integrati delle RAM e della CPU/FPU.
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Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte 1:
WinRAR 4.01 – 64bit:
Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).
7-Zip 9.20 – 64bit:
Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.
TrueCrypt 7.1:
TrueCrypt è un noto programma open-source per la crittazione “on-the-fly” di interi dischi rigidi o partizioni. Gli algoritmi supportati sono l’AES, il Serpent e il Twofish. È possibile però usarli in cascata (avendo così maggiore sicurezza), ad esempio: AES-Twofish, AES-Twofish-Serpent, Serpent-AES, Serpent-Twofish-AES e Twofish-Serpent.
Dalla versione 7.0 è stato introdotto il supporto per l’accelerazione hardware per la cifratura e decifratura AES, utilizzando le apposite istruzioni di cui sono dotate le ultime CPU di Intel e AMD.
Nei grafici i risultati dei benchmark integrati nel programma.
X264 HD Benchmark v4.0:
Famoso Codec x264 grazie con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video usando un filmato campione da trasformare in formato x264.
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Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte 2:
PCMark 2005:
Famoso benchmark di Futuremark in grado di calcolare le performance generali del sistema o dei singoli reparti (cpu, memoria, hard disk ecc.). Nel grafico che segue il risultato complessivo ottenuto e quello relativo alla sola CPU Suite.
3DMark 2006:
Il 3DMark06 è un programma di stress test principalmente per schede video, ma anche dell’intero PC. Infatti oltre a misurare le prestazioni del proprio computer con un punteggio finale, può essere utilizzato anche per controllare le temperature del sistema e per testare la stabilità in generale, anche a seguito di un overclock! La nuova versione deriva dal diretto predecessore e necessita di un hardware di ultima generazione per poter essere quanto più obiettivo possibile nel metro di giudizio (per esempio evitando frequenti swapping del disco durante le fasi di test ed andandone ad inficiare i risultati) . La maggior parte dei test grafici sono stati ripresi dal 3DMark05 ed ulteriormente potenziati in quanto a gravosità di elaborazione e nuove funzionalità implementate. La principale differenza con la passata edizione sta nell’importanza conferita alla potenza di elaborazione del processore. Questo si basa sulla consapevolezza che la potenza delle GPU sta crescendo nel recente periodo con un passo più lungo di quello delle CPU, per cui con maggiore frequenza troviamo applicazioni CPU limited. Inoltre vi è da considerare quanto importante sta divenendo la CPU per l’elaborazione degli algoritmi della fisica dei corpi, della logica di gioco, dell’intelligenza artificiale, ecc.. Da qui la necessità di introdurre un doppio test specificatamente incentrato su questa tipologia di calcoli. Il punteggio del 3DMark06 è quindi il risultato della considerazione di GPU e CPU assieme e tende a valutare più come una piattaforma di calcolo sopporti un gioco futuro che a confrontare sottosistemi grafici tra loro. Altra differenza sta nella risoluzione usata come standard dal test (1280×1024 anziché 1024×768) e nella maggiore importanza conferita allo SM3.0, che secondo la casa sarà sempre più adoperato dai programmatori nei prossimi titoli ludici. Il 3DMark06 arriva con un doppio test centrato sullo SM2.0 e altrettanti test sullo SM3.0 e sull’HDR (High Dynamic Range).
Il test è stato eseguito alla risoluzione nativa di 1280*1024 in DirectX 9.0c, è considerato sia il risultato complessivo sia il punteggio riferito alla singola CPU.
3DMark Vantage:
Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 10.
Il benchmark si compone di 4 distinti test, 2 incentrati sulla GPU e 2 sulla CPU. E’ possibile scegliere tra quattro preset configurati da Futuremark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso.
3DMark Vantage introduce per la prima volta il concetto di preset; mentre nelle versioni precedenti vi era una singola configurazione, il nuovo software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High e Extreme.
I test sono stati eseguiti sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e il singolo punteggio riferito alla CPU.
3DMark 11:
Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software houseFuturemark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.
Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.
I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i risultati di Physics e Combined.
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni con i Giochi – Parte 1:}
Prestazioni con i Giochi – Parte 1:
FarCry 2 – DX10:
FarCry è uno sparatutto in prima persona sviluppato da Crytek e pubblicato da Ubisoft. Il giocatore vestirà i panni dell’ex membro delle forze speciali dell’esercito statunitense Jack Carver. Far Cry è passato però alla storia soprattutto grazie al suo motore grafico, il CryENGINE sviluppato da CryTek. All’epoca della sua uscita, infatti, la grafica di Far Cry era quanto di meglio si fosse mai visto, capace di riprodurre la vegetazione e, soprattutto, l’acqua, con una qualità al limite del fotorealismo. Le isole su cui ogni livello era ambientato erano gigantesche, ed il giocatore godeva di una libertà quasi assoluta, potendole esplorare come preferiva. Anche i nemici erano, all’epoca, i più intelligenti mai visti in uno sparatutto: per la prima volta gli avversari controllati dal computer non partivano alla carica come dei pazzi suicidi, e per la prima volta si vedevano nemici che tentavano di aggirare il giocatore e prenderlo alle spalle, e spesso ci riuscivano.
Il test è stato effettuato con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni con i Giochi – Parte 2:}
Prestazioni con i Giochi – Parte 2:
Lost Planet 2 – DX11:
Lost Planet 2 è il seguito dello sparatutto in terza persona sviluppato e prodotto dalla Capcom. Basato sul motore grafico aggiornato MT-Framework 2.0 è ambientato 10 anni prima delle vicende di Lost Planet Extreme Condition.Teatro delle azioni sarà ancora una volta l’inquietante pianeta E.D.N. III, il cui glaciale paesaggio ha lasciato spazio ad intricate giungle con tanto di vegetazione e clima tropicale. La battaglia dei valorosi coloni contro i terribili Akrid continuerà a insanguinare le terre del travagliato corpo celeste.
Il test è stato effettuato con il benchmark integrato, in modalità “Test B”, usando i seguenti settaggi:
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni con i Giochi – Parte 3:}
Prestazioni con i Giochi – Parte 3:
Alien vs Predator – DX11:
La prima sensazione è di disorientamento: l’Alien ha visione grandangolare e può cadere da altezze indicibili senza il minimo danno ma, soprattutto, può camminare (e correre) sulle pareti e ciò cambia sensibilmente il modo in cui affrontare i quadri. All’inizio non è facile muoversi con scioltezza e rapidità passando da una parete verticale ad un soffitto come se nulla fosse; dopo pochi minuti iniziamo “a prenderci gusto”…Ecco un marine, un colpo di artigli in corsa ed il marine è morto. Facile. Ecco un altro marine, ci vede, gli corriamo incontro, ha il lanciafiamme. Bruciamo assieme….
Il test è stato effettuato con il Benchmark Tool, usando i seguenti settaggi:
{jospagebreak_scroll title=Overclock:}
AMD APU Llano A8-3870K – Overclock:
La nuova piattaforma Lynx di AMD, visto il suo segmento d’interesse, non è certamente concepita per il puro overclock, ciò nonostante, anche grazie al nuovo processo produttivo a 32nm che contraddistingue tutte le nuove APU Llano A-Series, è comunque possibile divertirsi cercando di migliorare ancor più le prestazioni complessive del proprio sistema, anche con sistemi di raffreddamento non particolarmente spinti.
In passato avevamo osservato come i margini in overclock erano notevolmente limitati da una caratteristica comune a tutte le APU disponibili in quel momento, il moltiplicatore bloccato. Di conseguenza per incrementare la frequenza operativa era necessario agire direttamente sulla frequenza del reference clock, fissata di default a 100MHz. L’aumento di questo parametro, però, non ha effetto soltanto sulla frequenza dei core, bensì va a interferire anche con la frequenza di lavoro del northbridge, delle memorie RAM, dellaIGP integrata e del bus PCI-Express. Mentre il NB è relativamente tollerante all’aumento della frequenza, ed è possibile “giocare” con i divisori RAM per regolarne la frequenza effettiva,in relazione al reference clock, il bus PCI-Express rappresentava il vero e proprio ostacolo alla pratica dell’overclock.
Con l’introduzione sul mercato delle prime APU dotate di moltiplicatore completamente sbloccato la situazione è radicalmente cambiata. Grazie a questa caratteristica, infatti, non si è più vincolati ad agire esclusivamente sul reference clock per incrementare la frequenza operativa del processore, ma è sufficiente incrementarne il moltiplicatore, pur mantenendo tutti i restanti parametri in specifica.
Abbiamo saggiato le potenzialità in overclock del sample in nostro possesso servendoci di un raffreddamento a liquido all-in-one, prodotto dalla stessa AMD in collaborazione con Asetek, nota azienda del settore. Senza grosse difficoltà abbiamo raggiunto una frequenza stabile di 4.0GHz, agendo esclusivamente sul moltiplicatore di frequenza (impostandolo a 40x) e mantenendo inalterata la frequenza del reference clock (100MHz). Per rendere stabile il sistema abbiamo dovuto mettere mano alla tensione di alimentazione dell’APU, incrementandola di +150mV rispetto al valore di default.In queste condizioni il sistema si è dimostrato stabile e reattivo, con temperature sempre entro la norma anche durante l’esecuzione di applicativi particolarmente “pesanti”. Per saggiare le prestazioni offerte abbiamo eseguito alcuni software tipici. Di seguito vi mostriamo alcuni screen dei risultati ottenuti:
N.B. Ricordiamo che l’overclock è una pratica che può danneggiare in modo permanente i componenti.
{jospagebreak_scroll title=Consumi:}
AMD APU Llano A8-3870K – Consumi:
Per concludere abbiamo misurato i consumi del sistema di prova completo, direttamente alla presa di corrente. Le misurazioni sono state ripetute più volte, nel grafico la media delle letture nelle seguenti condizioni:
- Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
- Idle con funzionalità di risparmio energetico disattivate;
- Full-Load Stress (CPU) eseguendo il software Prime95 26.6, in modalità Small FFTs, per circa 15minuti;
- Full-Load Stress (GPU) eseguendo il software Furmark, in modalità Extreme Burning Mode, per circa 15minuti;
- Full-Load Stress (CPU+GPU) eseguendo sia Prime95 26.6 e sia Furmark, per circa 15minuti.
Ricordiamo che la tecnologia AMD Cool’n’Quiet permette di ridurre il consumo energetico qualora il carico sul processore sia basso. Questo avviene in modo del tutto automatico, agendo sia sulla tensione che sul moltiplicatore di frequenza (scendendo fino al valore minimo pari a 8x), in modo da ottenere una frequenza operativa pari a 800MHz.
Consumi rilevati:
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Conclusioni:
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Consumi: | ![]() |
Rapporto Qualità/Prezzo: | ![]() |
Giudizio Complessivo: |
Come avevamo già avuto modo di sottolineare tempo fa la nuova piattaforma Lynx conferma quanto di buono detto sulle APU (Accelerated Processing Unit). L’integrazione in un unico pezzo di silicio sia di un tradizionale processore x86 e sia di una moderna GPU DirectX 11 consente, infatti, oltre che di abbattere in maniera considerevole i consumi complessivi, anche di ridurre il costo finale per realizzazione dell’intero sistema.
Ciò rende questa nuova piattaforma molto appetibile per tutti coloro che intendono realizzare un sistema moderno e versatile, caratterizzato da buone prestazioni complessive, senza però spendere una fortuna.
Nel corso del mese di dicembre, l’azienda americana ha rinnovato la sua linea di APU introducendo nuovi modelli, tra cui ben due versioni dotate di moltiplicatore completamente sbloccato, appartenenti alle serie A6 e A8, ed una nuova APU, basata su architettura Dual-Core, appartenente alla serie A4.
Osservando il nuovo modello di punta della linea, l’A8-3870K, gentilmente fornitoci da AMD per questo nostro articolo, non possiamo negare come la presenza di un moltiplicatore di frequenza sbloccato semplifica in modo evidente la pratica dell’overclock, consentendo, anche a chi non ha molta esperienza in merito, di raggiungere comunque risultati di tutto rispetto.
La Radeon HD6550D integrata offre pieno supporto DirectX 11 e grazie ai suoi 400 Stream Processor si è dimostrata valida e del tutto adeguata a soddisfare i cosiddetti “casual gamers”, offrendo, inoltre,pieno supporto alle librerie OpenCL e Direct Compute, indispensabili per poter sfruttare le ottime performance di calcolo parallelo insite nella GPU in ambiti non propriamente “grafici”. Troviamo anche un motore UVD di terza generazione (UVD3), che permette la decodifica hardware in tempo reale dei più diffusi formati video.
La nuova tecnologia AMD Dual Graphics, inoltre, consente di incrementare ancor più le prestazioni grafiche affiancando all’APU una scheda grafica discreta. Il funzionamento è del tutto analogo a quello di una tradizionale configurazione CrossFireX e come abbiamo osservato nel corso del nostro articolo il guadagno prestazionale è tangibile anche affiancando una discreta di fascia bassa, come nel nostro caso, una Radeon HD6450.
La nuova APU AMD A8-3870K è disponibile sul mercato ad un prezzo medio di circa 130€ IVA compresa, cifra del tutto adeguata viste le caratteristiche tecniche di questo prodotto, che includono anche una buona soluzione grafica integrata. Non possiamo che consigliarne l’acquisto per la realizzazione di un’ottima piattaforma multimediale, completa e dal costo finale contenuto.
Pro:
- Buone prestazioni multimediali complessive;
- Moltiplicatore completamente sbloccato;
- Buone prestazioni in overclock;
- Ottima soluzione grafica integrata con supporto Direct11 e UVD3;
- Interessante tecnologia AMD Dual Graphics;
- Consumi contenuti;
- Buon prezzo.
Contro:
- Nulla da segnalare.
Si ringrazia per il sample fornitoci..
Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend