Microsoft continua a potenziare Windows 11 con funzionalità basate sull’intelligenza artificiale, introducendo agenti AI direttamente nella barra delle applicazioni.
Questa integrazione permette agli utenti di attivare rapidamente agenti dedicati per svolgere attività specifiche, rendendo il sistema operativo più interattivo e orientato all’automazione.
L’accesso agli agenti avviene tramite il campo Ask Copilot: basta digitare un comando attivante, selezionare l’agente desiderato e definire l’obiettivo da raggiungere.
Una volta avviata l’operazione, l’agente compare sul taskbar come una normale applicazione. Passando il cursore sull’icona, l’utente visualizza uno stato compatto che mostra i progressi e gli eventuali input richiesti. Badge visivi segnalano quando un agente necessita di un’azione o quando un’attività è stata completata.
Tutti i risultati, inclusi quelli generati da agenti di terze parti, vengono convogliati nell’app Microsoft 365 Copilot, centralizzando l’output e semplificando la gestione delle operazioni automatizzate.
Architettura tecnica: Agent Connectors e Model Context Protocol
Il nuovo sistema si basa su due elementi chiave:
Agent connectors: interfacce standardizzate che consentono agli agenti di accedere in modo sicuro ad applicazioni, file e servizi presenti nel PC;
Model Context Protocol (MCP): protocollo che uniforma il modo in cui gli agenti interagiscono con il contesto operativo, garantendo coerenza e compatibilità tra agenti di diversa provenienza.
Le attività vengono eseguite all’interno di un Agent workspace isolato, che applica policy dedicate, registra eventi per fini di auditing ed evita interferenze con il desktop attivo. Questo approccio riduce il rischio di modifiche non autorizzate al sistema e mantiene separato l’ambiente operativo degli agenti.
Le nuove vulnerabilità: il rischio dei cross-prompt injection
L’introduzione degli agenti AI porta anche nuove superfici d’attacco. Tra le più rilevanti emergono i cross-prompt injection, tecniche in cui un attaccante inserisce istruzioni malevole in documenti, elementi dell’interfaccia o file comuni. Quando l’agente li elabora, tali istruzioni possono sovrascrivere i comandi originali e indurre l’esecuzione di azioni non previste dall’utente.
Questi attacchi sfruttano la natura contestuale degli agenti AI, che interpretano il contenuto circostante per decidere come procedere. Microsoft è consapevole delle criticità e sta lavorando a misure di mitigazione per rafforzare i controlli prima che gli agenti vengano diffusi su larga scala.
L’integrazione degli agenti AI nel taskbar rappresenta un passo significativo verso un Windows più intelligente e automatizzato, ma richiederà un solido rafforzamento delle difese per operare in modo realmente sicuro.
HW Legend Staff












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