Windows 11 continua a mostrare limiti significativi in termini di stabilità e qualità degli aggiornamenti.
Nelle ultime settimane sono emersi nuovi problemi che interessano componenti fondamentali del sistema, aggravando un quadro già segnato da bug persistenti e regressioni prestazionali, soprattutto in ambito gaming.
Bug XAML dopo l’aggiornamento 24H2: cosa è successo
Microsoft ha confermato che gli aggiornamenti mensili di Windows 11 rilasciati a partire da luglio 2025 (update 24H2 – KB5062553) hanno introdotto malfunzionamenti nei PC configurati tramite provisioning. Il problema riguarda componenti XAML cruciali per il funzionamento dell’interfaccia e coinvolge processi essenziali come:
Explorer.exe;
ShellHost.exe;
StartMenuExperienceHost;
Search;
SystemSettings;
Taskbar.
Le macchine interessate mostrano comportamenti critici: crash dell’Esplora risorse, malfunzionamenti del menu Start, impossibilità di accedere a Impostazioni > Sistema, elementi mancanti nella barra delle applicazioni e altre anomalie che compromettono l’usabilità generale.
A colpire è soprattutto il ritardo nella risposta: questi problemi sono attivi da quattro mesi e Microsoft non ha ancora fornito una data di rilascio per una correzione definitiva. Sono disponibili alcune soluzioni temporanee, ma nessun fix ufficiale.
Un ecosistema sempre più fragile
Questo nuovo bug arriva poco dopo altri problemi noti, tra cui regressioni prestazionali nei giochi che hanno costretto NVIDIA a rilasciare un hotfix driver dedicato. La lunga serie di inconvenienti alimenta la percezione di un sistema sempre più instabile e poco curato.
In parallelo, Microsoft sta promuovendo l’idea di un “agentic OS” potenziato dall’AI, una direzione che incontra scetticismo tra sviluppatori e utenti avanzati. L’esperienza quotidiana con Windows, infatti, è spesso segnata da:
Aggiornamenti che modificano impostazioni personalizzate;
Processi in background non necessari
Presenza crescente di annunci e suggerimenti invasivi
Tempi spesso lunghi per la risoluzione dei bug
Le vere priorità: stabilità, controllo e ottimizzazione
La comunità chiede un cambio di rotta chiaro: meno bloatware, più fluidità e un maggiore rispetto delle preferenze dell’utente. Ridurre i processi superflui migliorerebbe anche l’autonomia dei notebook Windows, oggi penalizzata da attività costanti non essenziali.
La concorrenza sta capitalizzando su questo malcontento:
SteamOS conquista sempre più gamer grazie alla sua essenzialità;
macOS attrae sviluppatori per la stabilità e coerenza dell’ambiente.
Windows rimane dominante, ma rischia di perdere fiducia se non affronta i problemi strutturali che lo affliggono.
Conclusioni
Prima di inseguire visioni futuristiche basate sull’intelligenza artificiale, Microsoft deve concentrarsi sulla qualità del suo sistema operativo. Senza una base solida, ogni innovazione diventa irrilevante. Gli utenti chiedono un Windows più stabile, leggero e sotto controllo. È ora che Microsoft ascolti.
HW Legend Staff










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