Gli Stati Uniti stanno valutando una possibile inversione di rotta sulle restrizioni imposte alla Cina riguardo l’acquisto di GPU per intelligenza artificiale.
Secondo le ultime indiscrezioni, l’amministrazione Trump sta considerando di autorizzare nuovamente la vendita di chip AI avanzati, incluse le GPU NVIDIA, pur mantenendo un margine tecnologico strategico rispetto al gigante asiatico.
Negli ultimi anni, Washington aveva imposto un blocco severo sull’export verso Pechino di componenti critiche per l’AI, come le GPU NVIDIA A100, H100, H200 e le apparecchiature per la produzione avanzata di semiconduttori.
L’obiettivo era limitare la crescita dell’ecosistema AI cinese, considerato un potenziale rivale diretto nella leadership tecnologica globale. Tuttavia, nonostante le restrizioni, la Cina è riuscita a procurarsi una quantità significativa di GPU attraverso canali alternativi e triangolazioni con Paesi terzi.
La situazione geopolitica è cambiata nelle ultime settimane: Stati Uniti e Cina hanno raggiunto una tregua commerciale di un anno, riducendo le tensioni. In questo contesto, il Dipartimento del Commercio americano sta considerando un allentamento delle restrizioni per favorire gli interessi economici nazionali. Le GPU NVIDIA per AI si collocano infatti in un segmento a domanda esplosiva, con margini elevati e una crescita costante.
La Cina prepara un mega-piano: oltre 100.000 GPU H100 e H200 per decine di data center
Le aziende cinesi sono già pronte a investire massicciamente. I piani recentemente esposti mirano alla costruzione di 36 nuovi data center, alimentati da oltre 100.000 GPU NVIDIA H200. Una simile capacità elaborativa costituirebbe un salto notevole per lo sviluppo di modelli linguistici, sistemi avanzati di analisi dei dati e applicazioni militari o dual-use.
Finora, Pechino era stata costretta a servirsi di canali indiretti, con costi elevati e disponibilità limitata. La possibilità di acquistare direttamente riporterebbe equilibrio alle catene di fornitura e offrirebbe a NVIDIA un volume di vendita senza precedenti.
Opportunità economiche, ma anche rischi strategici per Washington
Se da un lato l’apertura del mercato cinese garantirebbe profitti enormi per NVIDIA e maggiore stabilità nel rapporto tra le due superpotenze, dall’altro la mossa non è priva di rischi. La principale preoccupazione di Washington è che la Cina possa utilizzare questi acceleratori AI per scopi militari, aumentando la propria capacità di calcolo in settori sensibili come sorveglianza, crittografia, modellazione predittiva e sistemi autonomi.
La Cina detiene inoltre il controllo sulla maggior parte delle terre rare, materiali fondamentali per la produzione di chip e dispositivi elettronici. Questo elemento aggiunge complessità alla decisione americana, poiché una relazione commerciale più fluida potrebbe portare benefici reciproci ma al tempo stesso aumentare la dipendenza dai materiali di Pechino.
Conclusioni
La possibile revisione delle restrizioni rappresenta un momento chiave nel panorama globale dell’AI. Un allentamento dell’export permetterebbe agli Stati Uniti di consolidare la leadership industriale delle proprie aziende, ma comporterebbe anche il rischio di rafforzare un concorrente diretto in un settore strategico. I prossimi mesi saranno determinanti per capire se prevarrà l’interesse economico o la prudenza geopolitica.
HW Legend Staff











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