Windows 11: il preload di File Explorer aumenta la RAM e migliora poco le prestazioni


Microsoft continua a lavorare sull’ottimizzazione di File Explorer in Windows 11, applicazione chiave del sistema operativo che, nonostante diversi interventi, continua a mostrare criticità in termini di reattività e fluidità.

Tra le più recenti soluzioni adottate c’è il precaricamento in background all’avvio del sistema, pensato per ridurre i tempi di apertura.

Secondo i test pubblicati da Windows Latest, però, i benefici reali sono limitati, mentre il consumo di memoria aumenta in modo significativo.


I risultati dei test: più RAM per pochi millisecondi di vantaggio


Le prove sono state effettuate su una macchina virtuale con la build Windows 11 Insider Preview 26220.7271 (KB5070307), disponibile nei canali Dev e Beta.

In condizioni standard, l’avvio di File Explorer richiede circa 35 MB di RAM. Con il preload attivo, il consumo sale quasi al doppio, fino a 67,4 MB, a causa dei processi mantenuti in background.

Dal punto di vista pratico, la differenza di velocità è appena percepibile dall’utente. Il reale vantaggio emerge solo rallentando un confronto video a 0,25x, uno scenario che non riflette l’utilizzo quotidiano. Nella normale esperienza d’uso, File Explorer continua a risultare poco reattivo.

Prestazioni ancora critiche nelle operazioni quotidiane

Oltre ai tempi di avvio, restano irrisolti numerosi rallentamenti strutturali. Azioni comuni come l’apertura del menu contestuale o la navigazione tra cartelle complesse non mostrano miglioramenti concreti. Il preload, di fatto, interviene solo su una minima parte del problema.

Alcuni accorgimenti grafici, come la disattivazione di trasparenze ed effetti di animazione, possono rendere l’avvio apparentemente più rapido, ma non modificano il comportamento interno dell’applicazione.


Il nodo architetturale: Win32 vs WinUI su Windows 11


Il problema principale risiede nell’architettura ibrida di File Explorer in Windows 11. A differenza di Windows 10, basato interamente su interfaccia Win32, la nuova versione sovrappone al core legacy un layer moderno in WinUI/XAML.
Questa stratificazione introduce maggiore carico computazionale, incidendo negativamente sulla reattività generale rispetto alla versione precedente.


Una soluzione ancora parziale


Il preload rappresenta quindi una soluzione tampone, utile solo a mascherare parzialmente i ritardi in fase di avvio, ma insufficiente a risolvere i problemi strutturali di prestazioni. Per ottenere un vero salto qualitativo, sarà probabilmente necessario un ripensamento più profondo dell’architettura di File Explorer.


HW Legend Staff


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