In attesa delle imminenti e ormai prossime presentazioni ufficiali dei nuovi processori Intel della serie Ivy Bridge, i produttori di schede madri hanno iniziato da tempo l’aggiornamento del proprio listino prodotti introducendo i nuovi chipset Intel serie 7 per socket LGA 1155 che offrono supporto a tutte le nuove CPU in uscita e conservano la compatibilità con i precedenti Sandy Bridge. Gigabyte, azienda leader nella produzione di schede madri, ha presentato una serie di novità già in occasione del Cebit 2012 e nella nostra recensione analizzeremo gli aspetti tecnici e prestazionali della Z77X-UD3H. Ci auguriamo che la lettura sia di vostro gradimento.
GIGABYTE, fondata nel 1986, era inizialmente un piccolo laboratorio con protagonisti quattro giovani ingegneri, appassionati e volenterosi nel migliorare gli standard esistenti. Ancora oggi vanta gli stessi valori ed impegno nel continuare a migliorare le vite dei suoi clienti creando prodotti con alte prestazioni, affidabili e dal grande contenuto qualitativo.
La tecnologia è andata oltre alle macchine e ai circuiti. E’ la nuova base della vita moderna ed è diventata parte integrante del nostro modo di imparare, condividere e creare con gli altri in un mondo sempre più interconnesso. Con oltre 20 anni di esperienza nella progettazione, GIGABYTE è sempre più impegnata nella realizzazione di nuove tecnologie per gli utenti di tutto il mondo, sempre con il massimo rispetto per l’ambiente.
L’essere stata pioniera nel mercato delle schede madri, ha permesso all’azienda di diversificare la sua offerta di prodotti, includendo schede grafiche, portatili, computer da tavolo, componenti per PC, telefoni cellulari, server, soluzioni per centri elaborazione dati e molto altro ancora.
Per maggiori informazioni consultate il sito web GIGABYTE.
{jospagebreak_scroll title=Intel Z77 Express Chipset: Caratteristiche Tecniche e Novità&heading=Introduzione:}
Intel Z77 Express Chipset: Caratteristiche Tecniche e Novità
Il nuovo chipset Intel Z77 Express è espressamente sviluppato per garantire pieno supporto ai prossimi processori Ivy Bridge a 22nm. Al pari del suo diretto predecessore, Z68 Express, il nuovo arrivato consente sia di praticare l’overclock di processore e memorie, sia di sfruttare il controller grafico integrato nel microprocessore, inclusa l’ottima tecnologia di accelerazione hardware Intel QuickSync.
L’architettura del nuovo Z77 Express è sempre a singolo chip, resa possibile grazie all’integrazione, direttamente all’interno della CPU, sia del Controller PCI-Express e sia del Memory Controller.
Come vediamo chiaramente dal diagramma a blocchi sopra riportato, quest’ultimo è di tipo Dual-Channel, certificato per supportare appieno moduli di memoria di tipo DDR3, operanti fino alla frequenza massima certificata di 1600MHz.
I nuovi microprocessori Ivy Bridge introdurranno il supporto nativo a 16 linee PCI-Express 3.0 (Gen3). Sarà quindi possibile, qualora la propria scheda madre preveda degli slot necessari, realizzare sistemi Multi-GPU (NVIDIA SLI o AMD CrossFireX) in configurazione 8x/8x, oppure 8x/4x/4x. Anche se quest’ultima configurazione potrebbe sembrare alquanto “limitante”, è doveroso ricordare che il nuovo standard PCI-Express prevede una bandwidth doppia rispetto alla precedente generazione, avremo quindi una situazione del tutto equiparabile a una tradizionale configurazione 16x/8x/8x con PCI-Express di seconda generazione.
Il chipset è collegato al processore per mezzo di un Link DMI da 20Gb/s, e si occupa di fungere da bridge fra la CPU stessa e i vari controller integrati e non.
Intel ha incluso anche un controller Serial ATA in grado di gestire fino a un massimo di 6 canali, di cui quattro di tipo SATA 3Gb/s e due di terza generazione a 6Gb/s, pienamente compatibili con le tecnologie RAID di tipo 0, 1, 5 e 10.
Oltre a quanto detto, il nuovo Intel Z77 Express, include un sottosistema Audio High Definition, un’interfaccia di rete Gigabit, ulteriori 8 linee PCI-Express 2.0 (la cui gestione è a discrezione del produttore della scheda madre) e un controller USB finalmente in grado di supportare nativamente lo standard di trasmissione USB 3.0 (fino a 4 porte), oltre che il tradizionale USB 2.0 (fino a 14 porte).
Non saranno più necessari, quindi, controller supplementari di terze parti, se non per aumentare il quantitativo di porte a disposizione.
Al pari del predecessore, anche il nuovo chipset offre pieno supporto alla tecnologia Intel SRT (Smart Response Technology), che consente di utilizzare un disco SSD (Solid State Disk) quale memoria cache, affiancandolo ad un normale HDD meccanico o ad un volume RAID (di tipo 0, 1, 5 o 10, a patto che sia composto di HDD meccanici tradizionali e non di altre unità SSD ed abbia una capacità complessiva non superiore a 31.5TB) al fine di velocizzare i tempi di accesso e, di conseguenza, le performance complessive.
L’unità SSD, per essere compatibile con questa tecnologia, deve avere una capacità di archiviazione minima pari a 18.6GB. La massima capacità utilizzabile come cache è pari a 64GB e l’eventuale spazio in eccesso, qualora sia impiegato un SSD di capacità maggiore, verrà lasciato a disposizione dell’utente per la normale archiviazione dei dati. Secondo Intel, la dimensione ottimale per l’unità di SSD caching, più che sufficiente per un normale utilizzo del computer, è di 20GB. La tecnologia Smart Response consente all’utente di scegliere tra due differenti modalità di funzionamento:
- Enhanced: prevede la sincronizzazione e la scrittura parallela tra il disco meccanico e l’unità SSD. In questo modo viene preferita la sicurezza dei dati alle pure prestazioni velocistiche;
- Maximized: prevede che le operazioni di scrittura avvengano prima sull’unità SSD e in seguito sul disco meccanico. In questo modo si ottengono prestazioni ovviamente superiori, ma aumenta il rischio di perdita accidentale di dati.
Con il nuovo chipset vengono introdotte anche altre due interessanti tecnologie. Stiamo parlando di Intel Smart Connect, una tecnologia pensata per consentire le tradizionali operazioni di manutenzione e aggiornamento, quali il download degli aggiornamenti del sistema operativo, la ricezione di nuovi messaggi di posta elettronica e le notifiche dei più diffusi social network (Twitter, Facebook ecc.), anche quando il computer si trova in uno stato di sospensione o ibernazione, e Intel Rapid Start, una tecnologia pensata per accelerare il “risveglio” del proprio computer.
{jospagebreak_scroll title=Tecnologia Lucid Virtu Universal MVP – Parte Prima:}
Tecnologia Lucid Virtu Universal MVP – Parte Prima:
Il nuovo software Lucid Virtu Universal MVP si presenta come una naturale evoluzione dell’ormai nota tecnologia Lucid Virtu, in grado di porsi tra il driver video e il sistema operativo, con lo scopo di reindirizzare le chiamate verso la GPU più adatta allo svolgimento dell’operazione.
In questo modo sarà possibile affiancare al controller grafico integrato una soluzione discreta, in maniera da sfruttare appieno le peculiarità di entrambe soltanto quando necessario e in modo del tutto trasparente.
Questo si traduce, ovviamente, in minori consumi durante il normale utilizzo della macchina, in quanto per la semplice navigazione sul web, la riproduzione di contenuti multimediali e quant’altro verrà impiegata esclusivamente la GPU integrata nel processore Intel, che come sappiamo è più che adeguata allo scopo.
Qualora servirà, invece, maggiore potenza di calcolo, come ad esempio durante l’esecuzione di applicativi o videogiochi 3D, la chiamata non sarà reindirizzata verso la GPU integrata ma bensì verso la GPU discreta, sicuramente contraddistinta da performance più elevate.
Un altro vantaggio è quello di poter sfruttare la tecnologia Intel QuickSync anche se nel sistema è installata una scheda grafica discreta. Qualora venga eseguito un qualsiasi applicativo in grado di sfruttare la tecnologia di accelerazione hardware Intel, questo verrà automaticamente gestito dalla GPU integrata.
Il nuovo interessante Virtu Universal MVP introduce due innovative tecnologie, denominate HyperFormance e Virtual Vsync, finalizzate ad incrementare le prestazioni nei titoli più diffusi e a migliorare la resa grafica delle immagini minimizzando il fastidioso fenomeno del “Tearing” dovuto alla sovrapposizione dei frame qualora il frame rate sia superiore alla frequenza di refresh del monitor “solitamente 60Hz oppure 120Hz”.
La causa di questo fastidioso fenomeno è semplicissima; se la scheda grafica è molto potente, capace quindi di superare agevolmente, in termini di FPS, la frequenza di refresh del monitor, quest’ultimo si troverà ancora occupato a visualizzare un frame, nello stesso momento in cui la GPU gli invia i successivi in rapida successione.
La soluzione a questo problema è l’attivazione del Vsync nel pannello dei driver grafici, o nelle opzioni del gioco in uso; questa indispensabile funzionalità consente di porre un “limite” al frame rate in relazione alla frequenza di refresh del proprio monitor, evitando che si verifichi, quindi, tale sovrapposizione.
Appare ovvio che in questo modo le potenzialità delle potenti schede grafiche di ultima generazione non saranno mai sfruttate appieno, o almeno così è stato fino all’introduzione della tecnologia Virtual Vsync. Grazie all’uso combinato della soluzione grafica integrata nel processore e della tradizionale scheda grafica discreta, infatti, quest’ultima può “sprigionare” tutta la sua potenza, in quanto sarà compito dell’integrata l’impedire una sovrapposizione dei frame, eliminando qualsiasi distorsione delle immagini.
Per maggiori informazioni consultate il sito web LucidLogix.
Installazione del software Lucid Virtu Universal MVP:
Qualora si abbia un prodotto certificato per la tecnologia Lucid Virtu Universal MVP, nel nostro caso proprio la BIOSTAR TZ77XE4, la corretta installazione del software prevede:
- Installazione del driver video della GPU Intel HD integrata in Sandy Bridge/Ivy Bridge;
- Installazione del driver video della GPU discreta (AMD Catalyst o NVIDIA ForceWare);
- Installazione dell’ultima versione disponibile del software Lucid Virtu MVP.
{jospagebreak_scroll title=Tecnologia Lucid Virtu Universal MVP – Parte Seconda:}
Tecnologia Lucid Virtu Universal MVP – Parte Seconda:
Una volta portata a termine nel modo corretto la procedura di installazione avremo accesso al pannello di controllo Virtu MVP. L’interfaccia è veramente molto semplice e intuibile, il pannello si compone di quattro sezioni distinte:
Main:
In questa prima schermata avremo la possibilità di attivare o disattivare la tecnologia Virtu MVP, semplicemente cliccando sull’apposito pulsante in alto a sinistra, reimpostare le impostazioni predefinite e abilitare il Logo MVP in uno dei quattro angoli dello schermo, qualora venga eseguita un’applicazione in grado di sfruttarne le funzionalità.
Performance:
In questa seconda schermata è possibile attivare o disattivare, semplicemente cliccando sugli appositi pulsanti, le tecnologie HyperFormance e Virtual Vsync.
Application:
In questa schermata viene mostrata la lista di tutte le applicazioni in grado di sfruttare correttamente la tecnologia Lucid Virtu MVP. Tramite segno di spunta avremo la possibilità di scegliere la modalità operativa (i-Mode oppure d-Mode) e abilitare o meno l’HyperFormance per ogni singola applicazione. Qualora una particolare applicazione o gioco non sia nell’elenco, neppure con l’ultima versione del software installata, sarà possibile aggiungerla manualmente cliccando sul tasto in basso “Add” e selezionando il rispettivo eseguibile. In questa maniera, per così dire “forzata”, non è garantito il corretto sfruttamento della tecnologia, è quindi a rischio e pericolo dell’utente.
About:
Quest’ultima schermata ha come unico scopo quello di informare l’utilizzatore sulla versione del software correntemente installata nel sistema.
{jospagebreak_scroll title=Confezione e Bundle:}
Gigabyte Z77X-UD3H: Confezione e Bundle
La confezione contenente la Gigabyte Z77X-UD3H è realizzata con un cartone molto resistente, ha un colore di base bianco brillante ed una finitura superficiale lucida. La grafica è molto curata e con toni vivaci, difficile non accorgersi della presenza di questa scatola sugli scaffali di vendita. Ma la grafica utilizzata non è solo per attirare gli sguardi, riporta tutte le feature e gli aspetti tecnici del prodotto contenuto nella confezione mettendo il possibile acquirente in condizione di avere un quadro immediato delle potenzialità della scheda madre.
Sulla parte frontale sono riportati il logo aziendale Gigabyte, la nomenclatura del modello di scheda madre ed il tipo di socket CPU utilizzato, due didascalie che indicano l’utilizzo di due nuove tecnologie per ciò che riguarda la gestione dell’alimentazione (3D Power) e del bios (3D Bios), le icone che indicano il supporto all’ultima generazione di CPU Intel e al PCIe di terza generazione, un’immagine che ci mostra la tecnologia Ultra Durable giunta alla sua quarta evoluzione.
Nella zona posteriore sono presenti diversi elementi che mettono in evidenza l’utilizzo di fasi di alimentazione completamente digitali, sono presenti immagini che ci spiegano in maniera sinteitca l’utilizzo del 3D Bios e delle utility proprietarie per gestire le funzionalità uniche del nuovo chipset. Il quadro descrittivo posteriore viene completato da immagini esplicative sulla tecnologia Ultra Durable e dalle specifiche tecniche, tutto in lingua inglese. In fondo a destra vengono riportate le icone che riassumono le principali feature supportate e le indicazioni di contatto di Gigabyte.
Nelle fasce laterali sono riportate le specifiche tecniche in tutte le lingue delle aree dove il prodotto viene esportato e l’insieme sintetico di icone e descrizioni già trovate sul fronte e sul retro della confezione.
Aprendo la scatola vediamo che è divisa in due scomparti. In quello superiore abbiamo subito accesso al bundle fornito con la scheda ed in quello inferiore è presente la scheda madre avvolta in un sacchetto plastico antistatico.
Il bundle è così composto:
- 2 x Manuali di istruzione per l’installazione e l’uso;
- 1 x Disco contenente driver e utility;
- 2 x cavi Sata II (3Gb/s);
- 2 x cavi Sata III (6 Gbp/s);
- 1 x Bridge flessibile per configurazioni SLI;
- 1 x mascherina I/O shield.
Scopriamo quali sono le principali feature supportate dichiarate dal produttore.
{jospagebreak_scroll title=Feature principali:}
Gigabyte Z77X-UD3H: Feature Principali
Gigabyte è un’azienda molto attiva sotto il profilo della ricerca di nuove tecnologie da implementare nei propri prodotti e riesce a proporre spesso soluzioni innovative ed uniche, sia sotto il profilo hardware che in quello software. Di seguito riportiamo una panoramica delle principali feature presenti nella Gigabyte Z77X-UD3H, così come dichiarate dal produttore.
Per approfondimenti potete visitare la pagina ufficiale sul sito Gigabyte.
Andiamo a vedere quali sono le specifiche tecniche dichiarate dal produttore.
{jospagebreak_scroll title=Specifiche Tecniche:}
Gigabyte Z77X-UD3H: Specifiche Tecniche
La scheda madre Gigabyte Z77X-UD3H è basata su socket LGA-1155 ed è stata progettata e realizzata intorno al nuovo chipset Z77 Express di Intel. La memoria di sistema si basa sull’architettura Dual channel DDR3, con una capacità massima di 32 GB e supporta frequenze in overclock fino a 2133 Mhz anche con profili XMP. E’ possibile realizzare configurazioni multi-GPU con schede grafiche in CrossFireX o SLI per assemblare sistemi di gaming avanzati. Non manca il supporto agli standard USB 3.0 e SATA III 6Gb/s per una migliore gestione di dispositivi di archiviazione veloci. Riportiamo un riassunto delle specifiche tecniche della Gigabyte Z77X-UD3H, così come dichiarate dal produttore.
Da questo lungo elenco si evince come Gigabyte abbia profuso un enorme impegno nel realizzare una scheda madre prestante senza compromessi.
{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte 1:}
Gigabyte Z77X-UD3H: La Scheda – Parte 1
Estraiamo la Gigabyte Z77X-UD3H dal suo involucro protettivo antistatico e già nel maneggiarla l’impressione restituita è quella di avere sottomano una scheda molto solida e ben costruita. Il PCB è molto resistente e rigido, ha una colorazione nero opaca ed il suo form factor è aderente allo standard ATX, ovvero ha dimensioni di 30,5×24,4 cm. La specifica della nuova evoluzione della tecnologia Ultra Durable 4 prevede l’impiego di una doppia quantità di rame, rispetto all’utilizzo standard di una comune mainboard, distributa sia sullo strato destinato all’alimentazione che su quello riservato alle masse. Tale soluzione garantisce una minore dispersione dell’energia intesa come minore impedenza nei circuiti e, come ulteriore conseguenza, minore calore prodotto. Questa accresciuta efficienza energetica riuscirà a garantire una maggiore stabilità in overclock con margini superiori rispetto alla generazione precedente. I componenti discreti utilizzati, come condensatori allo stato solido prodotti da aziende giapponesi leader nel settore e induttanze con core in ferrite, sono espressione della cura profusa da Gigabyte nel creare un prodotto che sia durevole e stabile nel tempo. Il PCB realizzato con una particolare tessitura in fibra di vetro garantisce il perfetto isolamento dall’umidità, molto utile sia per l’utilizzo della scheda in ambienti particolarmente umidi sia con sistemi di raffreddamento estremi. Sul lato posteriore non sono presenti elementi di rilievo, solo il backplate del meccanismo di ritensione del processore di produzione Foxconn.
La zona interessata dai circuiti di alimentazione adotta un design a 9 fasi per la CPU, il VSA e il VTT, più 2 fasi dedicate alle memorie. I connettori di alimentazione presenti sono i classici 24 pin ATX e 8 pin eATX per l’alimentazione supplementare per il processore. Un ulteriore connettore di alimentazione Sata (ATX4P1) garantirà l’alimentazione necessaria agli slot PCIe qualora si installeranno più schede video. Nei pressi delle fasi dedicate alle memorie sono presenti i quattro slot per DIMM di tipo DDR3 per ospitare moduli non-ECC con frequenze operative di 800/1066/1333/1600/1866/2133MHz. Nelle immediate vicinanze degli slot per le memorie troviamo i punti di lettura per le tensioni di riferimento della motherboard e i pulsanti Power, Reset, Clear CMOS, da utilizzare quando la scheda è assemblata su un banchetto da test. Il connettore dedicato all’unità di connessione esterna USB 3.0 (opzionale) chiude il quadro connettività della zona superiore della motherboard.
Il pannello posteriore I/O è abbastanza completo, troviamo infatti:
- 1x Porta PS/2 Combo per tastiera e mouse;
- 2x Porte eSATA III (colore rosso);
- 6x Porte USB 2.0/3.0 (colore blu);
- 1x Porta VGA;
- 1x Porta DVI-D;
- 1x Porta HDMI;
- 1x Porta Display Port;
- 1x Uscita SPDIF Ottica;
- 6x HD Audio Jack;
- 1x RJ-45 LAN Port.
Continuiamo il nostro viaggio tra i particolari della motherboard.
{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte 2:}
Gigabyte Z77X-UD3H: La Scheda – Parte 2
Nella metà inferiore della Gigabyte Z77X-UD3H sono presenti gli slot di espansione che consistono in 1 slot PCI tradizionale, 3 slot PCI-Express 2.0 1x e 3 slot PCI-Express 3.0 16x di tipo meccanico. Per la realizzazione di sistemi multi GPU (SLI/CrossFire X) possono essere utilizzati solo i primi due (PCIEX16 e PCIEX8) e con due schede installate gli slot lavoreranno in configurazione 8x/8x. Il terzo slot gestisce un segnale elettrico 4x e può essere utilizzato per l’installazione, ad esempio, di schede controller audio o dischi. Il chipset Z77 non gestisce direttamente gli slot PCI e quello presente sulla motherboard viene collegato ad una linea PCIe attraverso il chip bridge ITE IT8892E.
Immediatamente alla destra degli slot PCIe sono presenti sei porte Serial ATA di cui quattro aderenti allo standard SATA II (3Gb/s) di colore nero e due al SATA III (6Gb/s) di colore bianco, ruotate di 90° rispetto al piano della scheda per semplificare l’inserimento dei connettori. La gestione delle porte SATA è a completo appannaggio chipset Intel Z77 Express e tutte le porte sono configurabili in modalità RAID. Nella stessa zona sono presenti il debug display che, attraverso codici alfa-numerici ci informa dello stato della motherboard, le connessioni al pannello frontale del case, lo switch per alternare tra il main bios e quello di backup, le connessioni per eventuali porte USB opzionali. E’ inoltre presente il chip ITE IT8728F che si occupa del monitoraggio dell’hardware presente, in termini di temperature e velocità delle ventole. Il dispositivo utilizza una innovativa gestione intelligente delle ventole per settarle in automatico su ON / OFF e offre funzioni di controllo della velocità (SmartGuardian) per proteggere il sistema, riducendo il rumore ed i consumi energetici.
Ancora qualche particolare sui componenti principali della scheda madre.
{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte 3:}
Gigabyte Z77X-UD3H: La Scheda – Parte 3
La Gigabyte Z77X-UD3H dispone di una doppia EEPROM BIOS, non rimuovibile, utile per ripristinare il funzionamento della scheda madre in caso di errato flash o di problemi che si possono verificare durante le operazioni di aggiornamento del bios primario.
Nella zona centrale è presente una connessione mini PCIe che supporta SSD di tipo mSATA. Questa soluzione si rivela molto interessante e funzionale per coloro che desiderano servirsi della tecnologia Intel SRT (Smart Response Technology) dove un disco SSD viene utilizzato come dispositivo di cache per i dati e per velocizzare lo startup del pc. Quando si connette un disco SSD su questa porta viene automaticamente disabilitata la porta 5 SATA II con cui condivide la linea. Questa connessione mini PCIe non può essere utilizzata per connettere altre tipologie di schede, come ad esempio una scheda wireless.
L’audio è gestito dal chip VIA VT2021, ha supporto HD-Audio a 10 canali e Dolby Home Theater. E’ compatibile con le specifiche Intel High Definition Audio con supporto a flussi stereo con risoluzione a 24 bit ed è in grado di riprodurre contenuti audio protetti da supporti come BluRay e DVD Audio.
La connessione LAN Gigabit è gestita da un controller Atheros AR8151 (10/100/1000 Mbit) su bus PCIe. Il supporto allo standard 802.3az garantisce prestazioni di risparmio energetico ai massimi livelli, tra i più bassi nella categoria.
La scheda madre dispone, in totale, di otto connessioni USB 3.0 (sei poste nel pannello posteriore I/O e altre due utilizzabili tramite appositi bracket sfruttando i connettori on-board). Quattro sono gestite direttamente dal chipset Z77 e altre quattro dal chip VLI VL800. Tra le connessioni esterne vi sono anche due porte eSATA III gestite da un controller Marvell 88SE9172.
Adesso è il momento di dare uno sguardo al bios.
{jospagebreak_scroll title=Uno sguardo al BIOS – Parte 1:}
Gigabyte Z77X-UD3H: Uno sguardo al BIOS – Parte 1
Con la Gigabyte Z77X-UD3H è stata introdotta la tecnologia Dual UEFI BIOS, ovvero un doppio metodo per gestire le opzioni settabili dal bios. Uno con approccio più classico chiamato Advanced Mode ed uno basato su un’accattivante interfaccia grafica chiamata 3D Bios. Il metodo con interfaccia grafica permette, agli utenti meno smaliziati, di vedere in real time quale parte della scheda madre viene gestita dai paramentri che si stanno modificando. Analizzeremo in maniera sintetica i due aspetti partendo dalla modalità 3D.
Accedendo al bios si avrà immediatamente a disposizione un’immagine che riproduce tridimensionalmente la nostra scheda madre. Questo modello tridimensionale è interattivo, basterà passare sopra i vari componenti, come ad esempio lo slot della CPU o quello delle ram, per vederli evidenziati e con un successivo click accedere alle varie opzioni di configurazione. Un insieme di icone nella parte sottostante ci danno accesso alle altre aree in cui possiamo intervenire come la scelta del dispositivo di boot, la lingua, il controllo delle ventole e il caricamento delle configurazioni di default. Tramite l’icona advanced sarà possibile switchare verso l’altro metodo di gestione.
Alleghiamo anche un video ufficiale in inglese che mostra come interagire con le varie opzioni.
https://www.youtube.com/watch?v=OCfRWrCj3lc
{jospagebreak_scroll title=Uno sguardo al BIOS – Parte 2:}
Gigabyte Z77X-UD3H: Uno sguardo al BIOS – Parte 2
Come anticipato, l’altro metodo per gestire le opzione del bios della Gigabyte Z77X-UD3H è quello chiamato Advanced Mode. L’interfaccia prevede l’utilizzo di sei sezioni accessibili dal menù superiore e comprendono le aree M.I.T., System, Bios Feature, Peripherals, Power Management e il Save & Exit.
L’area M.I.T. è quella relativa a tutti i settaggi per la CPU, le memorie ed il chipset ed è da quì che l’utente più smaliziato accederà a tutti i parametri per overcloccare il proprio sistema. E’ possibile intervenire sulle frequenze operative, sui timing, sui voltaggi ed infine monitorare i parametri funzionali della motherboard.
Nell’area System possiamo vedere la versione di bios installata, settare la lingua e la data/ora, decidere a che livello si può accedere al bios e vedere le periferiche collegate alle porte ATA.
Nelle Bios Features possiamo settare tutte le opzioni relative alle periferiche di boot ed altre opzioni relative alle feature supportate dalla CPU. In ultimo possiamo settare le password per avere accesso al bios in modalità amministratore o utente.
Come facile evincere dal nome, nella zona Peripherals si andranno a gestire tutte le periferiche integrate nel sistema, attivandole o disattivandole o semplicemente configurandone i parametri di funzionamento.
Nel Power Management si configureranno tutte le opzioni di riparmio energetico ed il comportamento del pulsante di accensione.
Infine nell’area Save & Exit potremo salvare la configurazione da noi settata, anche in quattro diversi profili in modo da richiamare i vari settaggi a seconda delle necessità Specifichiamo che un aggiornamento del bios cancella le quattro aree di memorizzazione e che i parametri andranno reinseriti.
Ora diamo uno sguardo rapido alle utility più significative fornite a corredo con la scheda madre.
{jospagebreak_scroll title=Software a corredo:}
Gigabyte Z77X-UD3H – Software a corredo
Per facilitare la gestione dei propri prodotti, GIGABYTE fornisce in dotazione numerosi software specifici. Di seguito vi proponiamo una breve descrizione di quelli a nostro avviso più interessanti.
@BIOS
GIGABYTE @BIOS è una pratica utility che ci consente di procedere all’aggiornamento/backup del BIOS direttamente dal sistema operativo, in modo rapido e sicuro, con un semplice “click”.
EasyTune6
Molto interessante il software EasyTune6, in cui troviamo il “Quick Boost”, ma questa volta in una sorta di modalità avanzata. Avremo la possibilità, infatti, di agire manualmente sulla frequenza di BCLK e Memorie, oltre che sulla frequenza del PCI-Express. Sarà possibile, inoltre, agire sui vari moltiplicatori e tensioni di alimentazione. Vengono fornite anche funzionalità di overclock di base per la scheda grafica installata (non garantite con qualsiasi VGA), funzioni di regolazione avanzata della ventola CPU (Smart Fan) e funzioni di Hardware Monitoring.
3D Power
Il software 3D Power ci consentirà di controllare la fasi di alimentazione della nostra scheda madre. Avendo le fasi tutte digitali sarà possibile intervenire nella configurazione di parametri come il controllo delle tensioni, delle fasi intesa come intervento sui limiti di intervento della OCP (OverClock Protection) di CPU/Memorie/Chipset ed infine delle frequenze operative.
{jospagebreak_scroll title=Sistema di Prova e Metodologia di Test:}
Gigabyte Z77X-UD3H: Sistema di Prova e Metodologia di Test
Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa scheda madre:
Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.
Le prove sono state condotte con l’obiettivo di analizzare le performance velocistiche della nuova piattaforma Intel LGA-1155, oltre che le potenzialità di overclock della scheda madre in oggetto. Il BIOS della scheda madre è aggiornato all’ultima versione ufficiale disponibile sul sito web del produttore (F7).
Per questo motivo ci siamo basati su due differenti livelli d’impostazione del processore/memorie, preventivamente testati, al fine di non incorrere in problemi causati dall’instabilità:
– Livello 1: Processore alla frequenza di default di 3.3GHz, Turbo attivo. Memorie impostate a 1.333MHz con latenze pari a 9-9-9-24-1T;
– Livello 2: Processore in overclock alla frequenza di 4.6GHz, impostando moltiplicatore a 46x e mantenendo inalterato il BCLK (100.0MHz). Memorie impostate a 2.133MHz con latenze pari a 9-11-9-28-1T.
Queste le applicazioni interessate, suddivise in due tipologie differenti:
Prestazioni Rendering e Calcolo:
- Cinebench 11.5 – 64bit;
- POV-Ray 3.7 RC3;
- Blender 2.55b – 64bit;
- Fritz Chess Benchmark;
- Euler3D Benchmark v2.2;
- SuperPI 1.5Mod XS;
- WPrime Benchmark v1.55;
- Hexus PiFast;
- PassMark Performance Test 7 – 64bit (Build 1025);
- SiSoftware Sandra 2012.05.18.40;
- AIDA64 Extreme 2.30.1900.
Prestazioni Multimedia e Compressione:
- WinRAR 4.01 – 64bit;
- 7-Zip 9.20 – 64bit;
- TrueCrypt 7.1;
- X264 HD Benchmark v4.0;
- 3DMark 2006;
- 3DMark Vantage;
- 3DMark 11.
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte 1:}
Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte 1:
Cinebench R11.5 – 64bit:
Si tratta di una vera e propria suite di test multi piattaforma in grado di calcolare le capacità prestazionali del vostro computer. Il programma è basato sul software di animazione CINEMA 4D ed è lo strumento perfetto per valutare le performance della CPU e del comparto grafico su svariate piattaforme fra cui Windows e Mac OS X. Cinebench sfrutta le potenzialità del processore centrale del sistema mediante l’utilizzo combinato di calcoli complessi finalizzati al completamento del rendering di un’immagine campione. E’ possibile eseguire il test in modalità “Single”, sfruttando un solo “core”, oppure “Multi”, sfruttando quindi tutti i “core” disponibili.
Nel grafico il punteggio finale del rendering con 1Core/1Thread e fino a 4Core/4Thread.
POV-Ray 3.7 RC3:
POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering di una scena di riferimento (Benchmark.pov), alla risoluzione di 1024×768.
Blender 2.55b – 64bit:
Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena “Flying Squirrel”.
Fritz Chess Benchmark:
Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.
Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).
Euler3D Benchmark v2.2:
Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.
Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.
SuperPI 1.5Mod XS:
Famoso programma di benchmark che calcola le cifre decimali del PI Greco, mostrando il tempo impiegato. E’ un buon indice delle prestazioni di CPU e RAM.
Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 1M e 32M.
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte 2:}
Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte 2:
WPrime Benchmark v1.55:
Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.
Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.
Hexus PiFast:
Famoso programma di benchmark per CPU con principio di funzionamento analogo al SuperPI, ovvero anch’esso basato sul calcolo dei decimali del Pi Greco.
Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al completamento del calcolo standard.
PassMark Performance Test 7 – 64bit (Build 1025):
PassMark PerformanceTest è un completo set di utility per effettuare test di rendimento sul tuo computer. L’interfaccia è semplice e intuitiva, il programma si mostra pratico per chi vuol capire facilmente il livello di prestazioni di un singolo componente o dell’intero PC in uso.
Nel grafico che segue il risultato complessivo ottenuto nell’esecuzione della suite CPU Mark.
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte 3:}
Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte 3:
SiSoftware Sandra 2012.05.18.40:
Sandra è un tool di benchmark per l´intero sistema Pc, aggiornato per testare le ultime tecnologie disponibili sul mercato. Il software è in grado di assicurare la maggiore compatibilità hardware possibile unita ad un accurato reporting delle prestazioni e delle problematiche del sistema.
Abbiamo eseguito i principali test sulla CPU e sul comparto RAM. A seguire i risultati ottenuti.
AIDA64 Extreme 2.30.1900:
AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).
Nei grafici i risultati riguardanti i benchmark integrati delle RAM e della CPU/FPU.
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Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte 1:
WinRAR 4.01 – 64bit:
Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).
7-Zip 9.20 – 64bit:
Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.
TrueCrypt 7.1:
TrueCrypt è un noto programma open-source per la crittazione “on-the-fly” di interi dischi rigidi o partizioni. Gli algoritmi supportati sono l’AES, il Serpent e il Twofish. È possibile però usarli in cascata (avendo così maggiore sicurezza), ad esempio: AES-Twofish, AES-Twofish-Serpent, Serpent-AES, Serpent-Twofish-AES e Twofish-Serpent.
Dalla versione 7.0 è stato introdotto il supporto per l’accelerazione hardware per la cifratura e decifratura AES, utilizzando le apposite istruzioni di cui sono dotate le ultime CPU di Intel e AMD.
Nei grafici i risultati dei benchmark integrati nel programma.
X264 HD Benchmark v4.0:
Famoso Codec x264 grazie con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video usando un filmato campione da trasformare in formato x264.
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Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte 2:
3DMark 2006:
Il 3DMark06 è un programma di stress test principalmente per schede video, ma anche dell’intero PC. Infatti oltre a misurare le prestazioni del proprio computer con un punteggio finale, può essere utilizzato anche per controllare le temperature del sistema e per testare la stabilità in generale, anche a seguito di un overclock! La nuova versione deriva dal diretto predecessore e necessita di un hardware di ultima generazione per poter essere quanto più obiettivo possibile nel metro di giudizio (per esempio evitando frequenti swapping del disco durante le fasi di test ed andandone ad inficiare i risultati) . La maggior parte dei test grafici sono stati ripresi dal 3DMark05 ed ulteriormente potenziati in quanto a gravosità di elaborazione e nuove funzionalità implementate. La principale differenza con la passata edizione sta nell’importanza conferita alla potenza di elaborazione del processore. Questo si basa sulla consapevolezza che la potenza delle GPU sta crescendo nel recente periodo con un passo più lungo di quello delle CPU, per cui con maggiore frequenza troviamo applicazioni CPU limited. Inoltre vi è da considerare quanto importante sta divenendo la CPU per l’elaborazione degli algoritmi della fisica dei corpi, della logica di gioco, dell’intelligenza artificiale, ecc.. Da qui la necessità di introdurre un doppio test specificatamente incentrato su questa tipologia di calcoli. Il punteggio del 3DMark06 è quindi il risultato della considerazione di GPU e CPU assieme e tende a valutare più come una piattaforma di calcolo sopporti un gioco futuro che a confrontare sottosistemi grafici tra loro. Altra differenza sta nella risoluzione usata come standard dal test (1280×1024 anziché 1024×768) e nella maggiore importanza conferita allo SM3.0, che secondo la casa sarà sempre più adoperato dai programmatori nei prossimi titoli ludici. Il 3DMark06 arriva con un doppio test centrato sullo SM2.0 e altrettanti test sullo SM3.0 e sull’HDR (High Dynamic Range).
Il test è stato eseguito alla risoluzione nativa di 1280*1024 in DirectX 9.0c, è considerato sia il risultato complessivo sia il punteggio riferito alla singola CPU.
3DMark Vantage:
Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 10.
Il benchmark si compone di 4 distinti test, 2 incentrati sulla GPU e 2 sulla CPU. E’ possibile scegliere tra quattro preset configurati da Futuremark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso.
3DMark Vantage introduce per la prima volta il concetto di preset; mentre nelle versioni precedenti vi era una singola configurazione, il nuovo software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High e Extreme.
I test sono stati eseguiti sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e il singolo punteggio riferito alla CPU.
3DMark 11:
Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software houseFuturemark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.
Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.
I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i risultati di Physics e Combined.
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Gigabyte Z77X-UD3H: Overclock
Nelle prove di overclock la GIGABYTE Z77X-UD3H si è dimostrata una scheda madre molto stabile e semplice da configurare. Non è stato necessario spendere molte ore per raggiungere dei risultati degni di nota e l’aggiornamento all’ultimo bios ufficiale (F7) ha contribuito ad aumentarne la solidità nel funzionamento in regime di overclock. La cosa che ci ha colpiti è stata la bassa temperatura conservata dal dissipatore sulla zona di alimentazione e su quello del chipset.
In tutte le prove eseguite abbiamo avuto bisogno di ricorrere al Clear CMOS solo per due volte quando abbiamo cercato di raggiungere il massimo BCLK che la scheda potesse esprimere ed abbiamo raggiunto un buon 107.23MHz. Valore raggiunto senza bisogno di particolari modifiche nel bios, con i settaggi dei voltaggi a default. In queste condizioni il sistema si è dimostrato pienamente stabile e in grado di chiudere senza alcun problema qualsiasi benchmark sintetico o gioco.
A dimostrazione del risultato raggiunto vi mostriamo il validate di CPU-Z.
La massima frequenza raggiunta stabilmente dal nostro processore, servendoci di sistema di raffreddamento a liquido, è stata di 5.100MHz, impostando il moltiplicatore a 51x. Il risultato non fa che confermare appieno le spiccate doti di overclock di questa scheda madre oltre che l’elevata qualità della circuiteria di alimentazione.
Di seguito gli screen di alcune delle prove svolte:
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Gigabyte Z77X-UD3H: Conclusioni
Prestazioni: | ![]() |
Rapporto Qualità/Prezzo: | ![]() |
Stabilità/Temperature: | ![]() |
Giudizio Complessivo: |
La GIGABYTE Z77X-UD3H ha dimostrato di avere ottime doti di stabilità e di propensione verso l’overclock. L’elevata qualità costruttiva e l’ottima scelta dei componenti sono senz’altro il connubio giusto che il produttore ha saputo miscelare per ottenere un prodotto molto valido ed in grado di competere a viso aperto nella sua fascia di mercato di riferimento; può essere considerata un best seller per l’utente medio alla ricerca di una scheda madre che sia in grado di dare di dare qualcosa in più rispetto alle mainstream “standard”. Feature come il doppio bios in grado di ripristinare l’utilizzo della scheda in caso di errato flash del firmware, presenza di un display di debug e di punti di lettura delle tensioni rappresentano un plus difficilmente riscontrabile in schede madri di questa fascia di prezzo.
Accattivante la nuova modalità di gestione del bios, la presenza dell’interfaccia totalmente tridimensionale del 3D Bios rende veramente semplice individuare ogni singolo componente dove i parametri che andiamo a modificare agiscono.
Pregevole la presenza di uno slot mSATA che permette di utilizzare un SSD nel medesimo form factor, per poter sfruttare la tecnologia Intel SRT (Smart Response Technology), come memoria cache facendolo lavorare in simbiosi con un normale HDD meccanico per incrementarne le performance complessive.
Non manca il supporto alle tecnologie multi GPU che, quando saranno disponibili i nuovi processori Ivy-Bridge, potranno disporre del supporto alla nuova interfaccia PCIe in versione 3.0 con un raddoppio teorico della banda passante. In questo ultimo periodo le configurazioni multi GPU stanno spopolando non solo negli ambienti dedicati all’overclock ma anche tra i videogiocatori più esigenti. Stiamo ovviamente parlando di AMD CrossFireX e NVIDIA SLI, con massimo due schede grafiche in parallelo (2-Way), operanti in modalità 8x/8x.
Nei test in overclock la scheda madre ha dimostrato estrema semplicità e solidità nel gestire le svariate ore di prove a cui l’abbiamo sottoposta, segno che la qualità costruttiva e quella dei materiali impiegati è di ottimo livello. Sicuramente la bontà della sezione di alimentazione e già una certa maturità del bios hanno contribuito a tali risultati.
La GIGABYTE Z77X-UD3H è proposta al pubblico a un prezzo medio di circa 170€ IVA Compresa, cifra che la colloca sopra la media di prodotti concorrenti, giustificata dalle caratteristiche tecniche e dalle potenzialità di questo prodotto ma che andrebbe ritoccata verso il basso.
Pro:
- Ottima scelta dei componenti;
- Ottimo layout e qualità costruttiva;
- Presenza di slot mSATA per SSD a supporto della tecnologia Intel SRT;
- Presenza di punti di lettura delle tensioni operative;
- Stabilità operativa durante tutte le sessioni di test;
- Doppio BIOS con funzione di backup;
- Buone prestazioni complessive, anche in overclock;
- Discreta dotazione accessoria;
- Ottima disponibilità di connessioni USB 3.0 e di connessioni video;
- 3D BIOS completo ed intuitivo;
- Supporto alle tecnologie Multi-GPU NVIDIA SLI e AMD CrossFireX.
Contro:
- Niente da segnalare.
Si ringrazia per il sample fornitoci.
Potete seguire il Thread Ufficiale sul nostro forum.
Edoardo Giampietro – Slime – Admin di HW Legend