AMD APU Trinity A10-5700

APU_A10-5700_-_Foto_1Nel lontano mese di Ottobre, il colosso di Sunnyvale ha rinnovato la sua linea di APU (Accelerated Processing Unit) introducendo la piattaforma nota con il nome di “Virgo”, comprendente una nuova gamma di FCH (Fusion Controller Hub) e di APU basate su architettura Piledriver. Le nuove APU Trinity non solo dispongono di una perfezionata architettura dei moduli CPU, ma anche di una più efficiente componente grafica integrata, con pieno supporto alle librerie DirectX 11. Durante la nostra recensione andremo ad analizzare le caratteristiche tecniche e le performance del modello A10-5700, contraddistinto da una frequenza operativa di 3.4GHz (fino a 4.0GHz grazie al Turbo Core) e GPU Radeon HD7660D fissata a 760MHz. Non possiamo che augurarvi una piacevole lettura.

AMD APU Trinity A10-5700 – Recensione di Gianluca Cecca | delly – Voto: 4,5/5



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Advanced Micro Devices o AMD, è una multinazionale americana ormai più che consolidata. La sede principale dell’azienda si trova a Sunnyvale, in California. A oggi è uno dei leader mondiali nella produzione di microprocessori e chipset per il settore consumer, server e workstation. A seguito della fusione con ATI, avvenuta nel 2006, il listino del colosso americano si è arricchito con chip grafici integrati e discreti.

La compagnia possiede anche il 21% di Spansion, un fornitore di chip di memoria flash e il 34% di The Foundry Company (TFC). Nel 2007, AMD si è classificata come undicesima produttrice mondiale di semiconduttori. Attualmente la produzione di chipset e chip grafici AMD è affidata a TSMC, la più importante fonderia taiwanese, mentre la produzione di CPU è in buona parte affidata a GlobalFoundries.                                            

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Ulteriori informazioni sono disponibili a questo indirizzo.

{jospagebreak_scroll title=Piattaforma AMD Virgo – Parte Prima:&heading=Introduzione:}


Piattaforma AMD Virgo – Parte Prima:


E’ passato oltre un anno dalla presentazione ufficiale delle prime soluzioni AMD Llano per il segmento desktop del mercato, proposte particolarmente interessanti, sia dal punto di vista delle pure prestazioni velocistiche e sia per i consumi ed il costo finale contenuto. In questo lungo lasso di tempo l’azienda americana ha costantemente proseguito nella ricerca di nuove soluzioni e tecnologie finalizzate ad incrementare ancor più le prestazioni complessive dei propri prodotti, al fine di renderli ancor più competitivi. La nuova piattaforma AMD Virgo non è altro che il risultato di tutti questi sforzi.

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Così come la precedente piattaforma Lynx, anche Virgo vede come protagonisti due componenti principali, l’APU (Accelerated Processing Unit), che come ormai sappiamo include in un unico pezzo di silicio sia CPU che GPU, e il Fusion Controller Hub (FCH), che a conti fatti non è altro che un tradizionale Southbridge, relegato alla gestione della logica I/O e caratterizzato da un consumo particolarmente contenuto.

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Per questa nuova piattaforma è stato presentato anche un nuovo socket, identificato come FM2. Le differenze con il precedente FM1 sono all’apparenza minime, ma questo cambio si è reso obbligato per via di una profonda differenza nell’architettura di base delle nuove APU, oltre che per garantire una maggiore longevità alla nuova piattaforma. Il socket FM2, infatti, sarà perfettamente in grado ospitare anche la prossima generazione di APU, di cui ancora non si hanno informazioni certe.

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Come possiamo osservare dall’immagine sovrastante, la nuova piattaforma è accompagnata da tre differenti modelli di FCH: l’AMD A55, pensato per l’impiego in schede madri economiche, l’AMD A75, più completo e interessante, dedicato a prodotti di fascia medio/alta, ed infine il nuovo AMD A85X, dedicato ai prodotti di punta FM2, capaci di sfruttare appieno le ultime APU.

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L’APU è collegata al Fusion Controller Hub (FCH) per mezzo di un link, identificato come Unified Media Interface (UMI) in grado di garantire una banda di ben 2GB/s. Tutti i modelli di FCH disponibili sono in grado di gestire ulteriori 4 linee PCI-Express di seconda generazione per il collegamento di controller esterni opzionali e funzionalità HD Audio.

L’FCH AMD A55, per via del suo target di utilizzo, si limita a supportare lo standard Serial ATA 2 3Gb/s (fino a 6 porte) e USB 2.0/1.1 (fino a 14 porte USB 2.0 e 2 porte USB 1.1). Il modello intermedio, AMD A75, invece, è in grado di gestire lo standard Serial ATA 3 6Gb/s (fino a 6 porte) e di offrire supporto nativo al recente standard di trasmissione USB 3.0 (fino a 4 porte), fino a poco tempo fa appannaggio di controller aggiuntivi di terze parti. Infine, il modello di punta AMD A85X, include quanto supportato dal modello A75 con l’aggiunta di due ulteriori porte Serial ATA 3 6Gb/s (8 porte in totale) e pieno supporto verso la tecnologia Multi-GPU proprietaria AMD CrossFireX (fino a due schede grafiche in parallelo operanti in modalità 8x/8x).

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Le APU (Accelerated Processing Unit) al momento presentate per questa nuova e interessante piattaforma sono tutte basate su architettura Piledriver, derivata dall’affinamento della precedente architettura Bulldozer, e sono dotate di processore grafico integrato, di derivazione AMD Radeon, con pieno supporto alle librerie DirectX 11 e all’accelerazione UVD3. L’APU dispone, inoltre, di un controller PCI-Express integrato, che mette a disposizione sino a 24 linee di seconda generazione, eventualmente sfruttabili con la tecnologia AMD CrossFireX. A seguire un’immagine dettagliata del Die.

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Piattaforma AMD Virgo – Parte Seconda:


Come abbiamo precisato in fase di apertura, quest’oggi, il colosso di Sunnyvale rinnova la propria linea di APU, introducendo nuovi modelli. Sono ben sei le nuove APU presentate per sistemi desktop, delle quali quattro basate su architettura Quad-Core e due, più economiche, basata invece su architettura Dual-Core.

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Al pari dei modelli già presenti sul mercato da diversi mesi, anche questi nuovi prodotti sono sviluppati con processo produttivo a 32nm SOI HKMG (High-k Metal Gate) da GlobalFoundries e integrano, in una superficie di circa 246mm2, ben 1.3 miliardi di transistor. In base alla frequenza operativa di CPU e GPU integrata, alla dimensione della memoria Cache L2, al TDP massimo (65W o 100W), al numero di core attivi della componente CPU e al quantitativo di unità Stream Processor attive all’interno della GPU integrata, sono proposte quattro famiglie distinte: A4, A6, A8 e A10. Nella tabella che segue ne elenchiamo le caratteristiche tecniche principali:

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Tutte queste APU di AMD sono basate su core x86 noti col nome in codice Piledriver. L’architettura di base deriva direttamente da quella già osservata nelle soluzioni Bulldozer, con l’aggiunta, però, di varie novità e ottimizzazioni.

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Tra le più importanti è doveroso segnalare la presenza di un Branch Prediction a doppio livello notevolmente rinnovato e potenziato e di una più capiente Instruction Window, così da processare le istruzioni in maniera più efficiente. Sono state, inoltre, aggiunte nuove istruzioni ISA, quali FMA3 (Fused Multiply-Add 3) e F16C (Floating Point 16bit Convert), che si affiancano a quelle già supportate dall’architettura Bulldozer (MMX, SSE dalla versione 1 fino alla 4A, x86-64, FMA4, XOP, AES, AVX e AMD Virtualization).

La cache è suddivisa su due livelli. Nel primo (Cache L1) troviamo 128KBytes dedicati per metà alla gestione dati e per l’altra metà alle istruzioni. Il secondo livello (Cache L2) conta un totale di 4MBytes, suddivisi in parte uguale tra i due moduli che compongono il processore. Nei nuovi modelli serie A4 e A6 troviamo soltanto 1MBytes di Cache L2, dedicati all’unico modulo che compone il processore. Possiamo notare che AMD, probabilmente per far posto alla componente grafica integrata, non ha implementato la cache di terzo livello (Cache L3). In ambiti in cui la cache viene maggiormente sfruttata, quindi, è possibile che le prestazioni siano leggermente penalizzate.

Il software CPU-Z 1.63 rileva correttamente le caratteristiche della nuova APU installata, l’A10-5700:

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Il controller di memoria integrato è di tipo Dual Channel (128bit) ed è in grado di gestire moduli di memoria DDR3 fino a una frequenza effettiva certificata di ben 1.866MHz (fatta eccezione per il modello A4-5300 che supporta ufficialmente moduli fino a soli 1.600MHz). In questa maniera è possibile ottenere il massimo dalle prestazioni possibili dal comparto grafico, che ne condivide la banda. E’ ovviamente possibile utilizzare moduli contraddistinti da una frequenza operativa superiore a quella certificata.

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Ricoprono un ruolo di fondamentale importanza anche le latenze dei moduli, per questo motivo AMD consiglia l’impiego di kit di memoria di buona qualità. Non tarderanno sicuramente a uscire sul mercato kit appositamente certificati AMP per questa piattaforma, dai più importanti produttori nel settore. Il profilo AMP (AMD Memory Profile), è in grado di settare automaticamente le frequenze e i timing dei moduli di memoria, se utilizzati in abbinamento con le piattaforme AMD.

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Piattaforma AMD Virgo – Parte Terza:


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La componente grafica integrata in queste nuove APU, nota col nome in codice “Devastator”, è stata notevolmente migliorata e potenziata rispetto a quella implementata in Llano. L’architettura di questo processore grafico integrato è di tipo VLIW4 (Very Large Instruction World 4). A differenza della precedente tipologia, in cui le ALU erano suddivise in gruppi di cinque, nello specifico quattro unità di tipo semplice affiancate da un’unità, denominata T-Unit, in grado di compiere operazioni complesse, la nuova architettura prevede una suddivisione in gruppi di quattro, in cui ogni Stream Processor è in grado di compiere operazioni complesse. Appare evidente come quest’ultimo approccio sia in grado di offrire una maggiore efficienza elaborativa delle ALU.

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Nella sua massima espressione, ovvero nella serie di APU A10, questo processore grafico integrato presenta al suo interno sei unità SIMD (Single Instruction Multiple Data) attive, composte ognuna da 64 Stream Processor, per un totale complessivo di 384 unità. Queste sono a loro volta affiancate da 24 Texture Unit (TMU). A completare il processo di rendering troviamo due unità di Render Back-End composte ognuna da 4 Color ROPs e 16 Z/Stencil ROPs Unit. La frequenza operativa della GPU è fissata a ben 800MHz nel modello A10-5800K e a 760MHz nella versione A10-5700.

Nella serie di APU A8, invece, troviamo attive solo quattro delle sei unità SIMD originarie. Il quantitativo di Stream Processor scende quindi da 384 a 256 unità e, di conseguenza anche le TMU attive passano da 24 a 16. A subire un ritocco verso il basso è anche la frequenza operativa della GPU, fissata in tutte le APU A8 a 760MHz.

La GPU integrata nelle serie di APU A6 si presenta ulteriormente ridimensionata. Delle sei unità SIMD originariamente presenti, soltanto tre sono state mantenute attive. Il quantitativo di Stream Processor scende quindi da 384 a 192 unità. Le TMU attive passano da 24 a 12 unità. Nessuna variazione per quanto riguarda la frequenza operativa della GPU, sempre fissata a 760MHz.

Un’ulteriore semplificazione è osservabile nella GPU integrata nella serie di APU A4, in cui sono mantenute attive soltanto due unità SIMD, per un totale complessivo di 128 Stream Processor. Ridotto a 8 unità il quantitativo di TMU attive. Ritoccata verso il basso anche la frequenza operativa della GPU, che scende fino a 724MHz.

Per quanto riguarda invece la memoria, tutte queste soluzioni si trovano a condividere parte della RAM di sistema (quantitativo predefinito 512MB / massimo impostabile 2GB) e ovviamente la frequenza della stessa.

Il software GPU-Z 0.6.4 rileva correttamente le caratteristiche della GPU integrata (Radeon HD7660D):

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Al pari della GPU presente nelle precedenti soluzioni Llano, anche Devastator implementa un motore Unified Video Decoder di terza generazione (UVD3) che consente la decodifica hardware in tempo reale dei più diffusi formati video, come l’MPEG-2, utilizzato nei DVD e DVB-T, l’MPEG-4 Part2, usato dai codecDivX/xVid, e il Multi-ViewCodec (MVC), utilizzato per la codifica dei Blu-Ray 3D, in maniera da sgravare il processore centrale del sistema da una notevole mole di calcoli.

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Inoltre troviamo la logica Video Codec Engine (VCE), già implementata nelle soluzioni discrete di classe Radeon HD7000, dedicata alla codifica a livello hardware di contenuti H.264.

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{jospagebreak_scroll title=Tecnologia AMD Turbo Core 3.0:}


Tecnologia AMD Turbo Core 3.0:


In occasione della presentazione degli ultimi microprocessori AMD FX, basati su architettura Bulldozer, avevamo avuto modo di osservare attentamente l’evoluzione della tecnologia proprietaria Turbo Core, capace di garantire un discreto boost prestazionale negli scenari di uso comune. La meccanica di funzionamento di questa tecnologia è molto semplice e sfrutta la percentuale di utilizzo dei core a disposizione, da parte dell’applicazione in esecuzione, per l’ottimizzazione della frequenza operativa finale.

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Nelle nuove APU Trinity questa tecnologia è stata ulteriormente perfezionata, giungendo così alla sua terza generazione. La regolazione della frequenza di clock varia in maniera del tutto dinamica, non più in base a calcoli prefissati, ma bensì in seguito a rilevazioni effettuate in tempo reale. Questo nuovo approccio, secondo AMD, è in grado di garantire una maggiore efficacia e reattività.

Osserviamo ora gli effetti della tecnologia AMD Turbo Core 3.0 sulle frequenze operative, nei sei nuovi modelli presentati:

Come possiamo vedere gli incrementi, in termini di frequenza, sono abbastanza significativi. Almeno sulla carta pare quasi del tutto certo che questa tecnologia dovrebbe garantire un discreto boost prestazionale, specialmente con tutte quelle applicazioni fortemente single threaded o comunque non particolarmente impegnative a livello di core utilizzati.

Abbiamo potuto verificare la bontà di questa tecnologia con l’APU in nostro possesso, un AMD A10-5700. Nei grafici che seguono riassumiamo tutti i risultati da noi ottenuti.

Come possiamo chiaramente osservare dai nostri test, la tecnologia Turbo Core 3.0 di AMD, si comporta in maniera più che buona, riuscendo ad implementare miglioramenti, in tutti gli applicativi benchmark da noi utilizzati. Non possiamo che ritenerci soddisfatti degli aumenti prestazionali, se pur sensibili, raggiunti grazie all’ausilio di tale tecnologia.

{jospagebreak_scroll title=Tecnologia AMD Dual Graphics:}


Tecnologia AMD Dual Graphics:


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La tecnologia proprietaria Dual Graphics, già osservata nelle soluzioni Llano, consente di affiancare una scheda grafica discreta, di classe Radeon HD, alla soluzione grafica integrata nelle APU A4, A6, A8 e A10, in maniera analoga, quindi, alla creazione di un tradizionale sistema CrossFireX.

Bisogna quindi tenere conto che per ottenere un buon guadagno prestazionale, grazie al calcolo parallelo tra i due processori grafici, questi devono essere il più possibile simili, in termini di potenzialità. In altre parole per sfruttare al meglio la grafica integrata nell’APU si dovrà affiancare ad essa una soluzione discreta di fascia bassa o medio/bassa.

Per facilitare questa scelta, AMD ha rilasciato una pratica tabella in cui sono riportate le schede grafiche discrete che sono consigliabili da affiancare alle varie tipologie di APU.

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Abbiamo proceduto con la verifica del corretto funzionamento di questa nuova tecnologia, affiancando alla grafica integrata nell’APU in nostro possesso (AMD A10-5700) una scheda grafica discreta Radeon HD6570, dotata di 512MB di memoria.

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La configurazione è stata relativamente semplice in quanto è bastato installare la scheda grafica discreta, attivare la tecnologia Dual Graphics all’interno del BIOS della scheda madre (disabilitato di default) e installare i driver AMD Catalyst (noi abbiamo usato la versione 13.2 Beta7) una volta entrati nel sistema operativo.

Siccome si tratta pur sempre di una configurazione Multi-GPU CrossFireX è consigliabile installare, oltre ai tradizionali driver, anche l’ultima versione disponibile del pacchetto Catalyst Application Profile (CAP).

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Di seguito i risultati ottenuti in alcuni benchmark sintetici e giochi nelle seguenti condizioni:

  • APU A10-5700 mantenuta entro le specifiche (CPU a 3.4GHz/4.0GHz – GPU a 760MHz);
  • Memorie RAM impostate a 1.866MHz con latenze pari a 9-9-9-24-1T;
  • Scheda Grafica discreta (Radeon HD6570) mantenuta in specificha (800/1.000MHz).

3DMark Vantage Advanced:



3DMark 11 Advanced:



Far Cry 2:



Alien vs Predator:



Lost Planet 2:


Come possiamo notare chiaramente dalle prove, la tecnologia AMD Dual Graphics sembra funzionare in modo corretto, offrendo un tangibile incremento prestazionale rispetto all’uso della sola grafica integrata all’interno dell’APU, in tutte le applicazioni testate.

I driver in uso, che ricordiamo essere gli ultimi Catalyst 13.2 Beta7, si sono dimostrati validi e perfettamente in grado di sfruttare adeguatamente questa tecnologia. Durante le nostre prove non abbiamo riscontrato particolari problematiche imputabili al comparto driver e non si sono rese necessarie particolari impostazioni all’interno del Control Center.

{jospagebreak_scroll title=Sistema di Prova e Metodologia di Test:}


Sistema di Prova e Metodologia di Test:


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Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test della APU Trinity A10-5700.

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Tutti i test eseguiti sono statiripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.

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Le prove sono state condotte con l’obiettivo di analizzare le performance velocistiche della nuova AMD APU A10-5700, confrontandola con altri prodotti da noi testati in precedenza. Queste le applicazioni interessate, suddivise in tre tipologie differenti.


Prestazioni Rendering e Calcolo:


  • Cinebench 11.5 – 64bit;
  • POV-Ray 3.7 RC3;
  • Blender 2.62 – 64bit;
  • Fritz Chess Benchmark;
  • Euler3D Benchmark v2.2;
  • SuperPI 1.5Mod XS;
  • WPrime Benchmark v2.09;
  • Hexus PiFast;
  • PassMark Performance Test 7 (Build 1031) – 64bit;
  • AIDA64 Extreme 2.80.2300.

Prestazioni Multimedia e Compressione:


  • WinRAR 4.20 – 64bit;
  • 7-Zip 9.20 – 64bit;
  • TrueCrypt 7.1a;
  • X264 HD Benchmark v4.0;
  • 3DMark 2006;
  • 3DMark Vantage;
  • 3DMark 11.

Prestazioni Giochi:


  • FarCry 2 – DX10;
  • Resident Evil 5 – DX10;
  • Lost Planet 2 – DX11;
  • Alien vs Predator – DX11;
  • Metro 2033 – DX11.

Ora siamo pronti per analizzare le prestazioni offerte dalla APU Trinity A10-5700.

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Prima:}


Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Prima:


Cinebench R11.5 – 64bit:


Si tratta di una vera e propria suite di test multi piattaforma in grado di calcolare le capacità prestazionali del vostro computer. Il programma è basato sul software di animazione CINEMA 4D ed è lo strumento perfetto per valutare le performance della CPU e del comparto grafico su svariate piattaforme fra cui Windows e Mac OS X. Cinebench sfrutta le potenzialità del processore centrale del sistema mediante l’utilizzo combinato di calcoli complessi finalizzati al completamento del rendering di un’immagine campione. E’ possibile eseguire il test in modalità “Single”, sfruttando un solo “core”, oppure “Multi”, sfruttando quindi tutti i “core” disponibili.

Nel grafico il punteggio finale del rendering con 1Core/1Thread e fino a 4Core/4Thread.


POV-Ray 3.7 RC3:


POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering di una scena di riferimento (Benchmark.pov), alla risoluzione di 1024×768.


Blender 2.62:


Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena “Flying Squirrel”.


Fritz Chess Benchmark:


Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.

Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).


Euler3D Benchmark v2.2:


Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.

Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Seconda:}


Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Seconda:


SuperPI 1.5Mod XS:


Famoso programma di benchmark che calcola le cifre decimali del PI Greco, mostrando il tempo impiegato. E’ un buon indice delle prestazioni di CPU e RAM.

Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 1M, 8M e 32M.


WPrime Benchmark v2.09:


Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.

Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.


Hexus PiFast:


Famoso programma di benchmark per CPU con principio di funzionamento analogo al SuperPI, ovvero anch’esso basato sul calcolo dei decimali del Pi Greco.

Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al completamento del calcolo standard.


PassMark Performance Test 7 – 64bit (Build 1031):


PassMark PerformanceTest è un completo set di utility per effettuare test di rendimento sul tuo computer. L’interfaccia è semplice e intuitiva, il programma si mostra pratico per chi vuol capire facilmente il livello di prestazioni di un singolo componente o dell’intero PC in uso.

Nel grafico che segue il risultato complessivo ottenuto nell’esecuzione della suite CPU Mark.


AIDA64 Extreme 2.80.2300:


AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).

Nei grafici i risultati riguardanti i benchmark integrati delle RAM e della CPU/FPU.

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Prima:}


Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Prima:


WinRAR 4.20 – 64bit:


Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).


7-Zip 9.20 – 64bit:


Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.


TrueCrypt Encryption Benchmark 7.1a:


TrueCrypt è un noto programma open-source per la crittazione “on-the-fly” di interi dischi rigidi o partizioni. Gli algoritmi supportati sono l’AES, il Serpent e il Twofish. È possibile però usarli in cascata (avendo così maggiore sicurezza), ad esempio: AES-Twofish, AES-Twofish-Serpent, Serpent-AES, Serpent-Twofish-AES e Twofish-Serpent.

Dalla versione 7.0 è stato introdotto il supporto per l’accelerazione hardware per la cifratura e decifratura AES, utilizzando le apposite istruzioni di cui sono dotate le ultime CPU di Intel e AMD.

Nei grafici i risultati dei benchmark integrati nel programma.


X264 HD Benchmark v4.0:


Famoso Codec x264 grazie con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video usando un filmato campione da trasformare in formato x264.

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Seconda:}


Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Seconda:


3DMark 2006:


Il 3DMark06 è un programma di stress test principalmente per schede video, ma anche dell’intero PC. Infatti oltre a misurare le prestazioni del proprio computer con un punteggio finale, può essere utilizzato anche per controllare le temperature del sistema e per testare la stabilità in generale, anche a seguito di un overclock! La nuova versione deriva dal diretto predecessore e necessita di un hardware di ultima generazione per poter essere quanto più obiettivo possibile nel metro di giudizio (per esempio evitando frequenti swapping del disco durante le fasi di test ed andandone ad inficiare i risultati) . La maggior parte dei test grafici sono stati ripresi dal 3DMark05 ed ulteriormente potenziati in quanto a gravosità di elaborazione e nuove funzionalità implementate. La principale differenza con la passata edizione sta nell’importanza conferita alla potenza di elaborazione del processore. Questo si basa sulla consapevolezza che la potenza delle GPU sta crescendo nel recente periodo con un passo più lungo di quello delle CPU, per cui con maggiore frequenza troviamo applicazioni CPU limited. Inoltre vi è da considerare quanto importante sta divenendo la CPU per l’elaborazione degli algoritmi della fisica dei corpi, della logica di gioco, dell’intelligenza artificiale, ecc.. Da qui la necessità di introdurre un doppio test specificatamente incentrato su questa tipologia di calcoli. Il punteggio del 3DMark06 è quindi il risultato della considerazione di GPU e CPU assieme e tende a valutare più come una piattaforma di calcolo sopporti un gioco futuro che a confrontare sottosistemi grafici tra loro. Altra differenza sta nella risoluzione usata come standard dal test (1280×1024 anziché 1024×768) e nella maggiore importanza conferita allo SM3.0, che secondo la casa sarà sempre più adoperato dai programmatori nei prossimi titoli ludici. Il 3DMark06 arriva con un doppio test centrato sullo SM2.0 e altrettanti test sullo SM3.0 e sull’HDR (High Dynamic Range).

Il test è stato eseguito alla risoluzione nativa di 1280*1024 in DirectX 9.0c, è considerato sia il risultato complessivo sia il punteggio riferito alla singola CPU.


3DMark Vantage:


Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 10.

Il benchmark si compone di 4 distinti test, 2 incentrati sulla GPU e 2 sulla CPU. E’ possibile scegliere tra quattro preset configurati da Futuremark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso.

3DMark Vantage introduce per la prima volta il concetto di preset; mentre nelle versioni precedenti vi era una singola configurazione, il nuovo software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High e Extreme.

I test sono stati eseguiti sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e il singolo punteggio riferito alla CPU.


3DMark 11:


Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software houseFuturemark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.

Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.

I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i risultati di Physics e Combined.

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Giochi – Parte Prima:}


Prestazioni Giochi – Parte Prima:


FarCry 2 – DX10:


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FarCry è uno sparatutto in prima persona sviluppato da Crytek e pubblicato da Ubisoft. Il giocatore vestirà i panni dell’ex membro delle forze speciali dell’esercito statunitense Jack Carver. Far Cry è passato però alla storia soprattutto grazie al suo motore grafico, il CryENGINE sviluppato da CryTek. All’epoca della sua uscita, infatti, la grafica di Far Cry era quanto di meglio si fosse mai visto, capace di riprodurre la vegetazione e, soprattutto, l’acqua, con una qualità al limite del fotorealismo. Le isole su cui ogni livello era ambientato erano gigantesche, ed il giocatore godeva di una libertà quasi assoluta, potendole esplorare come preferiva. Anche i nemici erano, all’epoca, i più intelligenti mai visti in uno sparatutto: per la prima volta gli avversari controllati dal computer non partivano alla carica come dei pazzi suicidi, e per la prima volta si vedevano nemici che tentavano di aggirare il giocatore e prenderlo alle spalle, e spesso ci riuscivano.

Il test è stato effettuato con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_3_-_Farcry_2


Resident Evil 5:


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La storia è ambientata circa 10 anni dopo i famosi accadimenti di Racoon City del primo episodio. Chris Redfield non è più membro della S.T.A.R.S., ma di una nuova organizzazione chiamata BSAA, e i suoi scopi non sono del tutto chiari, tanto che il personaggio in un primo momento sembra ambiguo, non si riesce a capire se combatta per il “bene” o per il “male”. L’azione prende piede in un paesaggio africano, un villaggio sorto in mezzo al deserto, dove il nostro eroe Chris si troverà a indagare sui fatti misteriosi che vi sono accaduti. Appena arrivato, vi troverete ad avere a che fare con zombie dalla capacità intellettiva indubbiamente superiore rispetto agli altri mostri…..Il gioco supporta le DirectX 10.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_4_-_Resident_Evil_5

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Giochi – Parte Seconda:}


Prestazioni Giochi – Parte Seconda:


Lost Planet 2 – DX11:


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Lost Planet 2 è il seguito dello sparatutto in terza persona sviluppato e prodotto dalla Capcom. Basato sul motore grafico aggiornato MT-Framework 2.0 è ambientato 10 anni prima delle vicende di Lost Planet Extreme Condition.Teatro delle azioni sarà ancora una volta l’inquietante pianeta E.D.N. III, il cui glaciale paesaggio ha lasciato spazio ad intricate giungle con tanto di vegetazione e clima tropicale. La battaglia dei valorosi coloni contro i terribili Akrid continuerà a insanguinare le terre del travagliato corpo celeste.

Il test è stato effettuato con il benchmark integrato, in modalità “Test B”, usando i seguenti settaggi:

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Alien vs Predator – DX11:


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La prima sensazione è di disorientamento: l’Alien ha visione grandangolare e può cadere da altezze indicibili senza il minimo danno ma, soprattutto, può camminare (e correre) sulle pareti e ciò cambia sensibilmente il modo in cui affrontare i quadri. All’inizio non è facile muoversi con scioltezza e rapidità passando da una parete verticale ad un soffitto come se nulla fosse; dopo pochi minuti iniziamo “a prenderci gusto”…Ecco un marine, un colpo di artigli in corsa ed il marine è morto. Facile. Ecco un altro marine, ci vede, gli corriamo incontro, ha il lanciafiamme. Bruciamo assieme….

Il test è stato effettuato con il Benchmark Tool, usando i seguenti settaggi:

Immagine_6_-_Alien_vs_Predator


Metro 2033 – DX11:


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Mosca, anno 2033. In seguito ad una catastrofe nucleare, i sopravvissuti sono costretti a vivere nelle metropolitane della capitale russa, organizzati in stazioni simili a città stato. In quest’ultime si respira un’atmosfera opprimente e angosciante. Il buio cela molte insidie, tra le quali la frequente possibilità di imbattersi in mostruose creature che popolano le stazioni. La minaccia principale è rappresentata dai Tetri, definiti come i nuovi homines, “vincitori della battaglia per la sopravvivenza”, e destinati ad ereditare la Terra.Il personaggio interpretato dal giocatore è Artyom, cresciuto in una stazione della metropolitana situata sotto i quartieri più a nord di Mosca. All’arrivo di un misterioso amico del proprio patrigno, di nome Hunter, si viene incaricati segretamente di portare un messaggio di vitale importanza ad una grande stazione, chiamata Polis, spiegando la minaccia dei Tetri. Inizia così il viaggio del proprio personaggio, pieno di insidie, durante il quale incrontreremo le più mostruose creature derivate dalle radiazioni, banditi, criminali e rangers.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_7_-_Metro2033

Come possiamo chiaramente osservare dai nostri test, l’APU Trinity A10-5700, si comporta bene, sfruttando in pieno tutte le potenzialità che dispone. I risultati ottenuti sono da considerarsi soddisfacenti.

La GPU Radeon HD7660D è in grado di gestire in maniera sufficiente, a patto di impostare dei compromessi sulle impostazioni grafiche, anche i giochi di utima generazione, specialmente con risoluzioni video non elevate. Consigliamo di sfruttare la tecnologia Dual Graphics per migliorare le prestazioni.

{jospagebreak_scroll title=AMD APU A10-5700 – Overclock:}


AMD APU A10-5700 – Overclock:


La nuova piattaforma Virgo di AMD, visto il suo segmento d’interesse, non è certamente concepita per il puro overclock, ciò nonostante, anche grazie all’affinamento del processo produttivo a 32nm e all’architettura, derivante da Bulldozer e di conseguenza votata alle alte frequenze, è comunque possibile divertirsi cercando di migliorare ancor più le prestazioni complessive del proprio sistema, anche con sistemi di raffreddamento non particolarmente spinti.

Al pari di tutte le APU non appartenenti alla “Serie-K”, anche il modello A10-5700 non prevede la presenza di un moltiplicatore completamente sbloccato. Di conseguenza per incrementarne la frequenza operativa è necessario agire direttamente sulla frequenza del reference clock, fissata di default a 100MHz.

L’aumento di questo parametro, però, non ha effetto diretto soltanto sulla frequenza del core, bensì va a interferire anche con la frequenza di lavoro del NB, delle memorie RAM e del bus PCI-Express. Mentre il NB è relativamente tollerante all’aumento della frequenza, ed è possibile “giocare” con i divisori RAM per regolarne la frequenza effettiva, in relazione al reference clock, il bus PCI-Express rappresenta un vero e proprio limite alla pratica dell’overclock.

Consapevoli di questo, abbiamo ugualmente voluto saggiare le potenzialità in overclock del sample in nostro possesso servendoci di un raffreddamento a liquido all-in-one, prodotto dalla stessa AMD in collaborazione con Asetek, nota azienda del settore.

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La scheda madre utilizzata (Gigabyte F2A85X-UP4) ci ha consentito di raggiungere un reference clock massimo di 112MHz, mantenendo la piena stabilità operativa e senza mostrare alcun segno di cedimento. Questo ci ha permesso di ottenere una frequenza stabile su tutti i core di ben 4.155MHz. In queste condizioni il sistema si è dimostrato stabile e reattivo, con temperature sempre entro la norma anche durante l’esecuzione di applicativi particolarmente “pesanti”.

Per saggiare le prestazioni offerte abbiamo eseguito alcuni software tipici. Di seguito vi mostriamo alcuni screen dei risultati ottenuti.

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Visto i risultati ottenuti, non possiamo che ritenerci soddisfatti.

N.B.: Ricordiamo che l’overclock è una pratica che può danneggiare in modo permanente i componenti.

{jospagebreak_scroll title=Consumi e Temperature rilevati:}


Consumi e Temperature rilevati:


Consumi Rilevati:


Abbiamo misurato i consumi del sistema di prova completo, direttamente alla presa di corrente. Le misurazioni sono state ripetute più volte, nel grafico la media delle letture nelle seguenti condizioni:

  • Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
  • Idle con funzionalità di risparmio energetico disattivate;
  • Full-Load Stress (CPU) eseguendo il software Prime95 27.7, in modalità Small FFTs, per circa 15minuti;
  • Full-Load Stress (GPU) eseguendo il software Furmark, in modalità Extreme Burning Mode, per circa 15minuti;
  • Full-Load Stress (CPU+GPU) eseguendo sia Prime95 27.7 e sia Furmark, per circa 15minuti.

Ricordiamo che la tecnologia AMD Cool’n’Quiet permette di ridurre il consumo energetico qualora il carico sul processore sia basso. Questo avviene in modo del tutto automatico, agendo sia sulla tensione che sul moltiplicatore di frequenza.

Il TDP indicato da AMD per Trinity varia in un range compreso tra i 65 W e 100 W a seconda del modello. I consumi rilevati risultano ottimi a riposo e decisamente buoni, considerando la GPU integrata Radeon HD7660D, durante l’elaborazione 3D.

Altro fattore importante da considerare, che influisce sui consumi, riguarda l’implementazione da parte di AMD della nuova funzione denominata Turbo Core 3.0. Tale tecnologia consente di regolare la frequenza di clock in maniera del tutto dinamica a seguito di rilevazioni effettuate in tempo reale. Non possiamo che ritenerci soddisfatti dei consumi rilevati. AMD ha fatto un eccellente lavoro.


Temperature rilevate:


Per concludere, abbiamo misurato le temperature rilevate sulla nuova APU Trinity A10-5700. Per raggiungere il nostro scopo, ci siamo avvalsi di un sistema di raffreddamento a liquido all-in-one, prodotto dalla stessa AMD in collaborazione con Asetek. Al momento delle nostre rilevazioni, la temperatura ambientale era pari a 22°C.

Nel grafico che segue riportiamo le temperature rilevate nelle seguenti condizioni:

  • Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
  • Full-Load (Multimedia) eseguendo varie sessioni del programma x264HD Benchmark v4.0;
  • Full-Load (Gaming) eseguendo 3 loop di Crysis Warhead (Avalance Map);
  • Full-Load (Stress) eseguendo 10 cicli di LinX (aggiornato con le ultime librerie disponibili).

La temperatura indicata è riferita al core più caldo ed è una media tra tutte le rilevazioni nelle singole prove effettuate.

Anche da un punto di vista prettamente legato alle temperature, la nuova APU A10-5700 di AMD si è ben comportata. Ricordiamo che abbiamo usato un sistema di raffreddamento a liquido di tipo all-in-one. Un sistema di dissipazione di questo tipo, in abbinamento a queste nuove APU è perfettamente capace di garantire piena stabilità senza alcun problema di surriscaldamento.

{jospagebreak_scroll title=Conclusioni:}


Conclusioni:


hw-legend-gold-bbPrestazioni e Overclock:quattro_mezzo
Consumi Misurati:quattro_mezzo
Rapporto Qualità/Prezzo:quattro_mezzo
Giudizio Complessivo:quattro_mezzo

Come avevamo già avuto modo di sottolineare, in occasione della presentazione della prima generazione di APU Llano, l’integrazione in un unico pezzo di silicio, sia di un tradizionale processore x86 e sia di una moderna GPU DirectX 11 consente, oltre che di abbattere in maniera considerevole i consumi complessivi, anche di contenere il costo finale per la realizzazione dell’intero sistema.

Con l’introduzione della nuova piattaforma Virgo, gli sforzi di AMD in questo campo stanno veramente cominciando a dare i frutti sperati. La nuova linea di APU Trinity, basate su architettura Piledriver, diretta evoluzione dell’attuale Bulldozer, dimostra di essere un buon passo avanti rispetto alle soluzioni precedenti, offrendo prestazioni complessivamente superiori con consumi quasi del tutto equiparabili.

Il punto debole di queste soluzioni risiede sempre nell’efficienza della componete CPU, innegabilmente inferiore alle proposte concorrenti. Tuttavia, anche grazie alla presenza di una GPU integrata di buon livello, questa carenza viene in buona parte compensata, soprattutto in ambito produttività e multimedia, rendendo questi prodotti veramente appetibili per tutti coloro che intendono realizzare un sistema moderno e versatile, caratterizzato da buone prestazioni complessive, senza però spendere una fortuna.

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Osservando il nuovo A10-5700, gentilmente fornitoci da AMD per questo nostro articolo, abbiamo potuto notare come le differenze con il modello di punta A10-5800K siano minime e quasi esclusivamente pensate per contenerne il consumo energetico ed il costo finale. La più “consistente” riguarda sicuramente l’assenza di un moltiplicatore di frequenza completamente sbloccato, aspetto che va senz’altro a limitare le potenzialità in overclock, ma certamente non di fondamentale importanza su un prodotto di questo tipo. Le frequenze operative, sia della CPU che della GPU integrata sono state lievemente riviste verso il basso, al fine, come detto, di contenere i consumi energetici complessivi, permettendo di fissare il TDP entro i 65W.

La Radeon HD7660D integrata offre pieno supporto DirectX 11 e grazie ai suoi 384 Stream Processor si è dimostrata valida e del tutto adeguata a soddisfare i cosiddetti “casual gamers”, offrendo, inoltre, pieno supporto alle librerie OpenCL e Direct Compute, indispensabili per poter sfruttare le ottime performance di calcolo parallelo insite nella GPU in ambiti non propriamente “grafici”.

Troviamo anche un motore UVD di terza generazione (UVD3) e la logica Video Codec Engine (VCE), che permettono la decodifica hardware dei più diffusi formati video. Inutile dire che ad oggi “Devastator”, anche in questa versione lievemente “downcloccata” di serie, rappresenta senza dubbio la migliore soluzione grafica integrata, capace di macinare “frame” in modo nettamente superiore rispetto alle proposte concorrenti.

Un valore aggiunto è, inoltre, rappresentato dalla tecnologia AMD Dual Graphics, che consente di incrementare ancor più le prestazioni grafiche affiancando all’APU una scheda grafica discreta. Il funzionamento è del tutto analogo a quello di una tradizionale configurazione CrossFireX e come abbiamo osservato nel corso del nostro articolo il guadagno prestazionale è del tutto apprezzabile.

La nuova APU A10-5700 è facilmente reperibile sul mercato italiano ad un prezzo medio di circa 110€ IVA Compresa, cifra senza dubbio adeguata alle caratteristiche tecniche di questo prodotto, che includono anche una buona soluzione grafica integrata. Ancora una volta non possiamo che consigliarne l’acquisto per la realizzazione di un’ottima piattaforma multimediale, completa e dal costo finale contenuto.


Pro:


  • Buone prestazioni multimediali complessive;
  • Architettura core Piledriver (diretta evoluzione di Bulldozer);
  • Ottima soluzione grafica integrata con supporto DirectX 11, UVD3 e VCE;
  • Supporto alla tecnologia AMD Dual Graphics;
  • Temperature e consumi contenuti;
  • Buon prezzo.

Contro:


  • Nulla da segnalare.

Si ringrazia 002-amd-apu-a8-3870k-logo-aziendaper il sample fornitoci.

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Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend

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