OCZ ARC 100 SSD 240GB SATA III 6Gb/s [ARC100-25SAT3-240G]

001-ocz-arc-100-copertina_-_okA distanza di circa un anno dall’acquisizione di OCZ da parte del colosso giapponese Toshiba dobbiamo ammettere che si cominciano a vedere i frutti sperati. La nuova realtà, meglio nota con il nome di OCZ Storage Solution, infatti, indubbiamente forte dell’enorme potenziale messo a disposizione da uno dei maggiori produttori mondiali di NAND Flash, si è mostrata fin da subito molto attiva andando a presentare diverse nuove unità allo stato solido, in maniera da coprire praticamente ogni ambito di utilizzo. Nell’articolo che vi proponiamo quest’oggi andremo ad analizzare le caratteristiche tecniche e prestazionali del nuovo drive dedicato al mercato consumer, appartenente alla nuova famiglia di prodotti ARC 100, linea che si colloca alla base dell’offerta dell’azienda, finora appannaggio dei più costosi modelli Vertex e Vector. Il modello che andremo ad osservare vanta una capacità di 240GB e prevede l’utilizzo di un controller OCZ (Indilinx) Barefoot 3 M10, interfaccia SATA III 6Gb/s ed ovviamente di NAND Flash Toggle proprietarie a 19nm. Non ci resta che analizzare il disco e ci auguriamo che la lettura sia di vostro gradimento.


OCZ ARC 100 SSD 240GB SATA III 6Gb/s [ARC100-25SAT3-240G] – Recensione di Gianluca Cecca | delly – Voto: 4,5/5


Introduzione:


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OCZ Technology, nasce nel 2000 a Sunnyvale, in California, specializzandosi fin da subito nella produzione di memorie RAM ad alte prestazioni. In breve tempo i suoi prodotti, anche grazie agli elevati margini di overclock, diventarono un vero e proprio punto di riferimento per gli appassionati di tutto il mondo.

L’azienda forte della reputazione e dell’esperienza accumulata decise quindi di ampliare la propria offerta introducendo anche alimentatori, unità flash (Pendrive USB, Memory Card), ventole, sistemi di raffreddamento (ad aria e phase change) e, nel corso del 2008 anche computer portatili.

Negli ultimi anni ha preferito focalizzarsi esclusivamente sulla produzione di unità allo stato solido (SSD), un mercato sicuramente in forte espansione in grado di portare, almeno sulla carta, profitti senz’altro maggiori.

Purtroppo però, la situazione ha avuto risvolti imprevedibili, al punto che, recentemente, probabilmente in seguito a scelte non proprio brillanti da parte della dirigenza, l’azienda si è trovata a dover dichiarare bancarotta, nel novembre 2013. Il colosso giapponese Toshiba ha fin da subito manifestato interesse nell’acquisizione degli assets del noto marchio americano, ufficializzando la conclusione della trattativa, per la cifra di 35 milioni di dollari, ad inizio 2014.

Nasce così una nuova sussidiaria denominata OCZ Storage Solutions – A Toshiba Group Company, una realtà che si preannuncia decisamente interessante e che di fatto appare estremamente vantaggiosa per entrambe le parti. Toshiba guadagna un posto di prim’ordine anche nel mercato consumer, oltre a quello Enterprise e OEM, in cui si è sempre focalizzata, mentre OCZ continuerà ad operare con buona autonomia, mantenendo brand e linee di prodotti, potendo però contare sull’enorme potenziale messo a disposizione da uno dei maggiori produttori mondiali di NAND Flash.

In questo modo, avendo a disposizione tutti i componenti utili direttamente “in casa”, dovrebbe essere relativamente facile competere con maggiore efficacia, per non dire ad armi pari, con colossi del calibro di Samsung ed Intel, attualmente leader indiscussi in questo settore di mercato.

Maggiori informazioni sul sito ufficiale OCZ Storage Solutions – A Toshiba Group Company.

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Confezione e Bundle:


La nuova unità allo stato solido ARC 100 è giunta in redazione all’interno della confezione originale prevista dal produttore. Il design è come di consueto molto curato, anche se in questo caso indubbiamente minimalista, il colore predominante è il blu. Le dimensioni contenute non devono trarre in inganno, la robustezza è veramente notevole ed è praticamente impossibile che il prodotto subisca qualsiasi tipo di danneggiamento in fase di trasporto.

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Nella parte frontale, oltre al logo dell’azienda, troviamo un’immagine che raffigura un’anteprima del drive contenuto, la serie di appartenenza e la capacità di archiviazione (240GB).

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Capovolgendo la confezione possiamo notare un elenco di quelli che sono i punti salienti che contraddistinguono il prodotto, tra cui citiamo il pieno supporto verso lo standard SATA III a 6Gb/s e verso la tecnologia TRIM, nonché l’adozione di NAND Flash di tipo MLC (Multi Level Cell). Non manca una breve descrizione dei principali vantaggi derivati dall’utilizzo di un’unità allo stato solido (SSD) rispetto ad un tradizionale disco rigido meccanico (HDD), purtroppo però solamente in lingua inglese.

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In basso sono presenti un paio di piccole etichette adesive riportanti i vari codici seriali del prodotto e il luogo di produzione dello stesso. Non manca, inoltre, la precisazione circa la durata della copertura della garanzia fornita dal produttore, pari a ben 3 anni.

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Dopo aver aperto la confezione notiamo che il disco risulta ben protetto all’interno di un blister di plastica trasparente rigido.

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Rispetto ai prodotti di fascia superiore, e per ovvi motivi di contenimento del costo finale, la dotazione accessoria si limita a prevedere un manuale rapido di installazione ed un foglio riportante la procedura consigliata per l’eventuale richiesta di assistenza tecnica.

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A seguire l’elenco completo della dotazione fornita:

Elenco

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OCZ non ha trascurato alcun dettaglio, curando con molta attenzione e scrupolosità tutti i particolari. Il design della confezione risulta decisamente curato e consente fin da subito di apprendere tutte le informazioni sul prodotto.

Il bundle fornito in dotazione risulta essenzialee priva di fronzoli. Ora siamo pronti per dare uno sguardo alle specifiche tecniche del nuovo drive OCZ ARC100-25SAT3-240G.

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Specifiche Tecniche e features:


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La nuova serie di unità allo stato solido ARC 100 prevede la commercializzazione in tre diversi tagli, nello specifico con capacità pari a 120GB, 240GB e 480GB.

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Tutte le unità si basano sul controller proprietario di ultima generazione OCZ Indilinx Barefoot 3 M10, una versione leggermente depotenziata del modello “M00” presente, invece, sulla linea Vector 150.

In seguito all’acquisizione da parte di Toshiba non potevano ovviamente mancare delle NAND Flash del colosso giapponese, precisamente di tipo Toggle MLC (Multi Level Cell) con processo produttivo a 19nm.

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L’interfaccia di trasmissione è ovviamente conforme allo standard SATA III a 6Gb/s e le nuove unità vantano un form factor da 2.5” con uno spessore particolarmente ridotto (appena 7mm) al fine di facilitarne l’installazione in tutti quei sistemi portatili con poco spazio interno, quali notebook, netbook oppure i moderni ultrabook.

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Le caratteristiche tecniche e le features rispecchiano a pieno la volontà del produttore di realizzare una periferica SSD, veloce e affidabile. Tutta la linea ARC 100 è certificata per un volume di scritture pari a 20GB al giorno per ben tre anni, con un MTBF (Tempo medio prima di un potenziale guasto) pari a 2 milioni di ore.

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Tutta la linea degli SSD OCZ ARC 100 dispone della rinomata garanzia SHIELD PLUS che prevede:

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Ulteriori informazioni sono disponibili nella pagina ufficiale del prodotto, accessibile questo indirizzo. Andiamo ad analizzare in dettaglio l’OCZ ARC100-25SAT3-240G.

{jospagebreak_scroll title=Uno sguardo da vicino – Parte Prima:}


Uno sguardo da vicino – Parte Prima:


Lo chassis del nuovo OCZ ARC 100 si presenta veramente molto gradevole alla vista grazie alle sue linee arrotondate, al design sottile e alla finitura superficiale satinata.

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Al fine di garantire una buona solidità, resistenza agli urti e dissipazione del calore generato dalle componenti interne, è stato scelto l’alluminio quale materiale principale di entrambe le facce della scocca.

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La parte anteriore, come da consuetudine nelle ultime produzioni dell’azienda, è completamente ricoperta da una generosa etichetta adesiva, che oltre a conferire una certa eleganza al prodotto, consente di distinguere a colpo d’occhio la famiglia di appartenenza ed il modello.

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Le dimensioni e gli ingombri esterni dell’unità permettono, a coloro che volessero effettuare un upgrade del proprio sistema portatile, di procedere all’installazione senza alcun problema, andando a sostituire direttamente l’unità di memorizzazione da 2,5”, solitamente posizionata in un apposito vano accessibile dall’esterno dello chassis.

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L’impiego dell’alluminio, che rende l’unità veramente molto leggera, unita ad uno spessore di appena 7 mm, rappresentano un palese invito alla sua installazione all’interno di un ultrabook, categoria di computer portatili che ha come denominatore la parsimonia nel peso e nelle dimensioni.

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Nella parte posteriore trova posto un’etichetta adesiva riportante il modello preciso del prodotto, con relativo numero di serie, e un codice a barre bidimensionale (QR Code).

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L’interfaccia di collegamento è conforme allo standard Serial ATA, i connettori sono caratterizzati da un posizionamento e allineamento standard. L’unità supporta appieno lo standard Serial ATA III a 6Gb/s, garantendo comunque la piena retro-compatibilità.

{jospagebreak_scroll title=Uno sguardo da vicino – Parte Seconda:}


Uno sguardo da vicino – Parte Seconda:


L’apertura dello chassis appare del tutto semplice e ci consente di mostrarvi nel dettaglio la scheda interna e la componentistica adottata dal produttore su questo particolare modello.

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Ovviamente tale procedura è altamente sconsigliata poiché causa l’immediata decadenza della garanzia.

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La rimozione della scheda interna è invece possibile solamente dopo aver tolto ulteriori quattro viti che la fissano al coperchio inferiore. Il PCB, di colore verde, è di tipo multistrato a doppia faccia, con uno spessore tale da restituire un’ottima rigidità.

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Sono presenti componenti montati su entrambe le facce e i sedici chip chip di NAND Flash di tipo Toggle, otto da un lato e otto dall’altro, sono assemblati in esatta corrispondenza tra di loro. Il layout generale è molto pulito ed ordinato, le saldature non presentano sbavature e sono di ottima fattura.

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Sulla faccia anteriore del PCB è presente il controller di ultima generazione OCZ (Indilinx) Barefoot 3 M10 (IDX500M10-BC). La scelta ovviamente non stupisce vista la recente acquisizione di Indilinx da parte dell’azienda. Era infatti del tutto prevedibile che le successive produzioni adottassero questa tipologia di controller, oramai divenuti proprietari.

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Il Barefoot 3 M10 non è altro che una variante, leggermente depotenziata, anche se arricchita di alcune ottimizzazioni finalizzate a garantire una maggiore efficienza energetica, del Barefoot 3 M00 (IDX500M00-BC), utilizzato nella famiglia Vector.

Questo controller si basa su un potente processore ARM Cortex Dual-Core operante a 352MHz, coadiuvato da un coprocessore matematico proprietario OCZ Aragon a 32-bit, operante a 400MHz, pensato per gestire con maggiore efficienza (grazie al supporto di istruzioni RISC specifiche) il flusso dati da e verso le NAND Flash, nonché a garantire un elevato livello di sicurezza dei dati grazie al supporto alla crittografia AES a 256-bit.

Il Flash Controller, multicanale a 8 vie, offre pieno supporto sia alle NAND Flash basate su standard ONFI (Open NAND Flash Interface) e sia alle più comunemente utilizzate Toggle. Il protocollo di trasmissione è conforme allo standard SATA III a 6Gb/s, garantendo comunque la piena retro-compatibilità. Il recupero delle prestazioni è garantito dalla tecnologia TRIM (nei sistemi operativi compatibili che ne fanno uso) e da un Garbage Collection avanzato. Una gestione di questo tipo consente, tra le altre cose, di poter utilizzare questo SSD in configurazione Raid 0.

Non poteva mancare, inoltre, il pieno supporto verso la tecnologia NDurance, sviluppata e opportunamente potenziata per l’occasione da OCZ, al fine di incrementare in modo significativo l’affidabilità e la durata delle celle di memoria. Sulla serie ARC 100 viene garantito un volume di scritture giornaliere pari a ben 20GB per 3 anni.

Riportiamo di seguito lo schema che riassme le principali caratteristiche tecniche del nuovo Barefoot 3 M10.

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A sostegno del controller, per ottimizzare le prestazioni (riducendo i tempi morti durante l’elaborazione delle varie richieste) e l’esecuzione delle operazioni di Caching, Wear Levelling e di Garbage Collection (GC), sono presenti due moduli di memoria cache FBGA DDR3L da 256MB ciascuno, di produzione Micron, riportanti la serigrafia “3KK77 D9PSH” e operanti a 1.600MHz.

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Per quanto riguarda, invece, le NAND Flash, la scelta è ricaduta, per ovvi motivi, su moduli di produzione Toshiba. Precisamente troviamo sedici moduli Toggle Mode MLC (Multi Level Cell) di tipo sincrono serigrafati TH58TEG7DDKBA4C, prodotti con processo litografico a 19nm.

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Queste NAND adottano un package TSOP a 48-pin, hanno una densità di 128Gbit (16GB) e contengono al loro interno una coppia di Die da 8GB ciascuno. Sono inoltre, accreditate, per una durata di ben 3.000 cicli di scrittura.

{jospagebreak_scroll title=Crystal Disk Info e Capacità del disco:}


Crystal Disk Info e Capacità del disco:


Con l’ausilio del software Crystal Disk Info 6.3.0 riusciamo ad estrapolare delle informazioni sul disco OCZ ARC 100 240GB. In particolare sulle funzioni supportate, sullo stato di efficienza del disco, sul tipo di interfaccia utilizzata e sulla versione di firmware.

L’unità è giunta in redazione con a bordo il firmware 1.00, versione che abbiamo prontamente provveduto ad aggiornare con la più recente 1.01, come caldamente consigliato dal produttore stesso. Questo update, rilasciato in data 29 gennaio 2015, apporta numerose migliorie, che spaziano dall’aumento della stabilità e dell’affidabilità generali fino ad arrivare ad una migliore gestione degli errori non correggibili.

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Con la funzione di Windows “Proprietà”, accessibile semplicemente cliccando con il tasto destro mouse sul nostro disco rigido, andiamo a verificare la capienza del nostro SSD. A tal proposito è opportuno specificare che i sistemi operativi Windows utilizzano una misurazione di capienza diversa dai vari produttori. Questi ultimi misurano la capacità dei loro dischi in miliardi di byte mentre Windows continua a leggere le capacità usando una notazione antecedente a quelle stabilite nel dicembre 1998 dallo IEC, per cui i valori sono:

  • Un kilobyte (ko) = 210 bytes = 1024 bytes;
  • Un Megabyte (Mo) = 220 bytes = 1024 ko = 1 048 576 bytes;
  • Un Gigabyte (Go) = 230 bytes = 1024 Mo = 1 073 741 824 bytes;
  • Un Terabyte (To) = 240 bytes = 1024 Go = 1 099 511 627 776 bytes.

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Quindi, in considerazione della tabella sopra esposta, la capienza calcolata dal sistema operativo, approssimata per difetto, deriva dal seguente calcolo:

  • 240.054.693.888 bytes / 1.073.741.824 bytes = 223,568 GB -> 223 GB

Uno dei principali problemi che affliggono le unità allo stato solido consiste nel degrado prestazionale dovuto al progressivo utilizzo. Qualora questo degrado si fa importante, al punto da compromettere l’utilizzo del proprio SSD (prestazioni svariate volte inferiori a quelle di targa), è possibile eseguire un Secure Erase.

Questa procedura, analoga per certi versi a una tradizionale formattazione a basso livello, ripristina le celle di memoria alle condizioni di fabbrica (di conseguenza risulta distruttiva per i dati, consigliamo quindi di effettuare un Backup dei file più importanti), restituendo al drive le prestazioni originarie.

OCZ ha sviluppato un programma specifico per avviare tale procedura, oltre che per aggiornare il firmware del proprio SSD, denominato Toolbox, liberamente scaricabile a questo indirizzo.

Il programma è veramente semplice e intuitivo. Per avviare la procedura di Secure Erase è sufficiente accedere alla sezione “Security” del programma e cliccare sul pulsante quadrato di colore arancio. Dopo qualche secondo, se la procedura verrà completata con successo, apparirà la dicitura “Secure Erase Completed Successfully” nella finestra del programma.

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Altrettanto semplice è la procedura di aggiornamento automatico del firmware del proprio SSD, ovviamente a patto di disporre di una connessione ad internet attiva. Il software si occuperà di verificare la presenza di eventuali versioni più recenti per il modello rilevato/selezionato e consentire all’utente di decidere se procedere o meno all’update, avvisando sul rischio di perdita dei dati.

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Passiamo ora alla descrizione del sistema di prova e della metodologia di test adottata per i nostri test sul disco.

{jospagebreak_scroll title=Sistema di prova e Metodologia di Test:}


Sistema di prova e Metodologia di Test:


Per il sistema di prova ci siamo avvalsi di una scheda madre dotata di chipset Intel Z87, prodotta da ASUS, in particolare è stato scelto il modello Maximus VI Extreme.

Come processore è stato scelto un modello Intel appartenente alla famiglia Haswell, precisamente il Core i7 4790K. La frequenza di funzionamento è stata fissata a 4.400MHz, impostando il moltiplicatore a 44x senza mettere mano alla frequenza del BCLK (100MHz).

Per il comparto memorie la scelta è ricaduta su un kit G.Skill Trident X da 8GB di capacità assoluta. Sia la frequenza e sia le latenze sono state impostate ai valori di targa, vale a dire 2.400MHz 9-11-11-31 a 1.65v.

Un riassunto della configurazione di prova la trovare nella tabella sottostante.

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Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati, nei grafici la media dei valori registrati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.

Il sistema operativo, Microsoft Windows 8.1 Pro X64 Update1, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare.


Per verificare le prestazioni dell’unità ci siamo avvalsi dei seguenti software:


  • AS SSD Benchmark v1.7.4739.38088;
  • Crystal Disk Mark X64 v3.0.3b;
  • ATTO Disk Benchmark v2.47;
  • HD Tune Pro v5.50 (*);
  • PCMark Vantage Professional Edition v1.2.0;
  • PCMark 7 Professional Edition v1.4.0;
  • PCMark 8 Professional Edition v2.0.228;
  • Anvil’s Storage Utilities 1.1.0 (2014);
  • IOMeter 1.1.0.

(*) Specifichiamo che per il test HD Tune Pro v5.50 abbiamo eseguito sia test in lettura che in scrittura. Nei test in lettura l’unità è stata testata in tre diverse condizioni:

  • Disco vuoto;
  • Disco pieno al 50%;
  • Disco pieno al 100%.

I dati utilizzati per la simulazione del disco pieno al 50% e al 100% sono stati scelti tra quelli più comunemente utilizzati, per cercare di riprodurre uno scenario il più possibile vicino a quello di un utente che acquista l’unità e la utilizza come disco primario nel proprio sistema. Quindi sono stati inseriti file musicali, immagini, video, file di tipo office, etc.

N.B. Dopo aver tolto il disco dalla confezione ed aver aggiornato il firmware all’ultima versione disponibile, abbiamo eseguito un Secure Erase utilizzando il software proprietario OCZ ToolBox.

Al termine della procedura abbiamo avviato la prima batteria di test, ripetendola per un totale di tre volte e prendendo come risultato quello più vicino alla media dei rilevamenti. Durante tutta l’esecuzione dei test NON abbiamo mai più effettuato un Secure Erase, quindi tutti i dati sono relativi al disco durante un normale utilizzo.

{jospagebreak_scroll title=Benchmark Sintetici – AS SSD Benchmark:}


Benchmark Sintetici – AS SSD Benchmark:


AS SSD Benchmark consente di effettuare svariate misurazioni sulla nostra unità di archiviazione (SSD, Hard Disk interno/esterno, PenDrive USB, ecc.) sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale.

A test ultimato viene riportata la velocità della nostra unità in MB al secondo. Oltre al test dei 4k, viene effettuato anche un test lettura/scrittura Multi-Thread 4k, per simulare il più possibile la velocità di avvio del sistema operativo o di installazione di un programma.


Standard Benchmark


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ASSSD-Benchmark-MB

ASSSD-Benchmark-IOPS

ASSSD-Access-Time


Copy Benchmark


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ASSSD-Copy-Bench-Speed

ASSSD-Copy-Bench-Durata


Considerazioni


Il test AS SSD si basa sull’utilizzo di dati non comprimibili ed è uno dei più ostici nel settore degli SSD. Il nuovo ARC-100 240GB ha espresso performance di buon livello in lettura e scrittura sequenziali.

Buono il responso sul numero di IOPS anche sui file con dimensione di 4KB, test critico per la maggior parte degli SSD, dove il disco conferma sostanzialmente quanto dichiarato dal produttore.

Nei test di compressione e copia il disco si dimostra però leggermente sottotono, producendo risultati poco brillanti e purtroppo inferiori alle aspettative.

{jospagebreak_scroll title=Benchmark Sintetici – Crystal Disk Mark:}


Benchmark Sintetici – Crystal Disk Mark:


Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.


Dati Comprimibili


044-ocz-arc-100-screen-crystal-disk-mark-comprimibili


Dati non Comprimibili


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Cystal-Lettura

Cystal-Scrittura


Considerazioni


Il Crystal Disk Mark mette senza dubbio in evidenza le buone prestazioni di cui è capace il nuovo ARC-100. Tuttavia, osservando più attentamente i risultati ottenuti notiamo che le prestazioni in lettura sequenziale sono sensibilmente inferiori rispetto ai valori di targa di questo prodotto.

Nelle nostre prove, infatti, otteniamo un valore massimo pari a circa 450MB/s, mentre le specifiche dichiarate dal produttore indicano 480MB/s. Al contrario, le prestazioni in scrittura sequenziale rispettano appieno le specifiche dichiarate.

In ogni caso l’unità si è a nostro avviso ben comportata, non facendo alcuna distinzione nel trattamento dei dati, siano questi di tipo comprimibile o meno. I numeri espressi dal test sintetico, infatti, restano praticamente invariati tra le due tipologie di test ed esprimono un buon livello prestazionale.

{jospagebreak_scroll title=Benchmark Sintetici – ATTO Disk Benchmark:}


Benchmark Sintetici – ATTO Disk Benchmark:


ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.

E’ sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante“Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).


Standard Benchmark


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ATTO-Disk-Bench


Considerazioni


In questo test viene evidenziata l’utilità della memoria cache a servizio del controller Barefoot 3 M10. Le velocità di lettura e scrittura assumono valori importanti già con file campione di dimensioni ridotte per poi divenire pressoché costanti e sempre al massimo dei valori che l’unità riesce ad esprimere. Le prestazioni ottenute si dimostrano di buon livello e pienamente compatibili con le specifiche dichiarate dal produttore.

{jospagebreak_scroll title=Benchmark Sintetici – HD Tune Pro:}


Benchmark Sintetici – HD Tune Pro:


HD-Tune Pro è uno strumento per l’analisi del disco rigido che include funzioni per il benchmark, la cancellazione sicura dei file e la visualizzazione delle cartelle. Il benchmark sintetico ci permette di calcolare le prestazioni dei dischi fissi. E’ possibile misurare il transfer rate e il tempo di accesso ai dati casuali.

Nelle prove che seguono, vi mostriamo i risultati ottenuti nei vari benchmark inclusi in questo programma. I risultati sono espressi, a seconda del test, in MB/s oppure in IOPS (operazioni input e output al secondo).


Benchmark in Lettura – Disco Vuoto


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Benchmark in Lettura – Disco Pieno (50%)


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Benchmark in Lettura – Disco Pieno (100%)


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Benchmark in Scrittura


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HD-Tune-Transfer-Lettura

HD-Tune-Random-Lettura

HD-Tune-Transfer-Scrittura

HD-Tune-Random-Scrittura

HD-Tune-Access-Time


Considerazioni


Nei test di lettura eseguiti in varie condizioni di saturazione del nuovo ARC-100 240GB emerge un buon comportamento prestazionale nonostante l’aumento della quantità di dati in esso contenuti, pur non raggiungendo le specifiche dichiarate dal produttore.

I test di scrittura confermano sostanzialmente quanto già espresso, ovvero un buon comportamento del disco seppur con valori medi sensibilmente inferiori a quelli di targa.

L’unità esprime buoni risultati anche in termini di operazioni I/O al secondo, mostrando un ottimo livello di performance complessive. Il tempo di accesso si dimostra molto buono.

{jospagebreak_scroll title=Benchmark Sintetici – Futuremark PCMark (Vantage/7/8):}


Benchmark Sintetici – Futuremark PCMark (Vantage/7/8):


PCMark è un’ormai noto programma di benchmarking e test del sistema sviluppato da Futuremark, in grado di fornire una precisa indicazione di quelle che sono le reali prestazioni del proprio sistema o dei singoli reparti (CPU, Memoria RAM, Storage etc.).

Per le nostre prove ci siamo affidati alle ultime tre versioni del programma, in maniera da poter offrire un quadro completo delle prestazioni dell’unità in esame. Nei grafici riportiamo i risultati ottenuti eseguendo la raccolta di benchmark riguardanti, nello specifico, l’unità di archiviazione.


PCMark Vantage Professional Edition 1.2.0


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PCMark-Vantage-Score

PCMark-Vantage-Suite-Completa


PCMark 7 Professional Edition 1.4.0


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PCMark-7-Score

PCMark-7-Suite-Completa


PCMark 8 Professional Edition 2.0.228


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PCMark-8-Score

PCMark-8-Suite-Completa


Considerazioni


Il punteggio ottenuto nel PCMark Vantage risulta buono, ma non eccellente. Come possiamo chiaramente osservare dal grafico, l’unità si distingue solamente in due degli otto test della suite, rimanendo stabilmente sopra i 400 MB/s. Di conseguenza il punteggio finale viene penalizzato dai non brillanti risultati ottenuti nei test “Media Player” e “Application Loading”, dove l’unità raggiunge, rispettivamente, 236MB/s e 176MB/s.

Al contrario i risultati ottenuti al PCMark 7 e 8 risultano nel complesso buoni. Come possiamo chiaramente osservare dal grafico, l’unità si distingue in tutti i test delle due suite, facendo registrare dei punteggi finali di tutto rispetto.

{jospagebreak_scroll title=Benchmark Sintetici – Anvil’s Storage Utilities:}


Benchmark Sintetici – Anvil’s Storage Utilities:


Anvil’s Storage Utilities è un software scritto da un giovane ed intraprendente programmatore norvegese, molto semplice da utilizzare ed è un potente strumento progettato al fine di fornire un mezzo di valutazione delle prestazioni dei Solid State Drive o Hard Disk Drive.

Per l’esecuzione dei nostri test ci siamo basati sulle impostazioni di default, ovvero quelle selezionate all’installazione del software, con una base di dati comprimibili e non comprimibili.


Dati Comprimibili


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Dati non Comprimibili


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Anvils-Access-Time-Lettura

Anvils-Access-Time-Scrittura

Anvils-Lettura-IOPS

Anvils-Scrittura-IOPS

Anvils-Lettura-MB

Anvils-Scrittura-MB


Considerazioni


Alla stessa stregua dei risultati precedentemente ottenuti anche in con questo programma il disco di OCZ ha espresso prestazioni più che buone, seppur sensibilmente inferiori a quelle dichiarate, per lo meno per quanto riguarda la lettura.

Così come già osservato con il Crystal Disk Mark l’unità, dotata di controller proprietario Barefoot 3 M10, sembra non fare alcuna distinzione nel trattamento dei dati (comprimibili o non comprimibili). Interessanti, oltre che di ottimo livello, anche il numero di operazioni di I/O eseguite al secondo e i tempi di accesso.

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Benchmark Sintetici – IOMeter 1.1.0:


IOMeter è indubbiamente uno dei software più completi e versatili per la valutazione delle prestazioni degli Hard Disk Drive nonché dei recenti Solid State Drive, capace di restituire valori molto precisi e facilmente comparabili.

Per l’esecuzione dei nostri test abbiamo configurato il programma in maniera che potesse restituire le prestazioni del disco in termini di IOPS, in lettura/scrittura random (pattern 4KB QD1 e 4KB QD32) e sequenziale (pattern 128KB QD1 e 128KB QD32).


Lettura Random 4KB QD1


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Lettura Random 4KB QD32


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Scrittura Random 4KB QD1


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Scrittura Random 4KB QD32


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4K-Random-IOPS

4K-Random-MB


Lettura Sequenziale 128KB QD1


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Lettura Sequenziale 128KB QD32


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Scrittura Sequenziale 128KB QD1


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Scrittura Sequenziale 128KB QD32


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128K-Seq-IOPS

128K-Seq-MB


Considerazioni


Anche nell’IOMeter possiamo notare come il nuovo ARC-100 riesca a garantire prestazioni interessanti, con velocità di trasferimento indubbiamente di buon livello e in alcuni casi superiori rispetto ai valori dichiarati dal produttore (Lettura Sequenziale con pattern 128KB QD32). Di ottimo livello sono anche le operazioni di I/O eseguite al secondo, risultate ben superiori alle specifiche, superando quota 87.000 e 94.000, rispettivamente in lettura e scrittura casuale, in entrambi i casi con pattern 4KB QD32. Nella norma i tempi di accesso.

Oltre a queste prove diciamo “standard” abbiamo effettuato, su precisa richiesta di OCZ, anche una sessione di test del tutto insolita, denominata “Steady State Performance” espressamente pensata per dimostrare come queste nuove unità siano capaci di garantire un più contenuto degrado prestazionale rispetto ai prodotti concorrenti, dopo un utilizzo di tipo intensivo.

La configurazione del programma per questo particolare test non ha richiesto particolare impegno da parte nostra, in quando abbiamo semplicemente fatto uso di un file di configurazione precompilato messo a punto dallo stesso produttore. Osservando attentamente i parametri immessi notiamo che sono state previste ben 144 sessioni di scrittura casuale (con pattern 4KB) della durata di cinque minuti ciascuna, per un totale complessivo di ben 12 ore ininterrotte di scritture sull’unità.

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Al termine di questa insolita e certamente intensa prova, il nuovo ARC-100 ha mantenuto un livello di operazioni I/O eseguite al secondo superiore a 19.000, quindi pienamente conforme con le specifiche dichiarate dal produttore (18.000 IOPS) ed indicativamente pari al doppio di quanto ottenibile dalla maggior parte delle unità SSD concorrenti di pari fascia.

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Conclusioni:


hw-legend-gold-bbPrestazioni:quattro_mezzo
Qaulità Costruttiva:cinque
Rapporto Qualità/Prezzo:cinque
Giudizio Complessivo:quattro_mezzo

A distanza di un anno dall’acquisizione di OCZ da parte del colosso giapponese Toshiba dobbiamo ammettere che si cominciano a vedere i frutti sperati. La nuova realtà, meglio nota con il nome di OCZ Storage Solution, infatti, indubbiamente forte dell’enorme potenziale messo a disposizione da uno dei maggiori produttori mondiali di NAND Flash, si è mostrata fin da subito molto attiva andando a presentare diverse nuove unità allo stato solido, in maniera da coprire praticamente ogni ambito di utilizzo.

La nuova linea di prodotti ARC-100 si colloca alla base dell’offerta dell’azienda californiana e rappresenta il giusto compromesso tra prestazioni velocistiche ed affidabilità nel tempo (volume di scritture giornaliere garantito pari a ben 20GB per 3 anni), senza rinunciare ad un prezzo particolarmente contenuto.

Dal punto di vista prettamente estetico non vi sono sostanziali differenze rispetto ai precedenti modelli. Viene mantenuta, infatti, una qualità costruttiva ai massimi livelli, con eccellenti materiali e finiture curate fin nei minimi particolari.

Il Form-Factor, conforme allo standard da 2,5″, rende quest’unità un valido upgrade per notebook/netbook e, considerato il suo peso davvero ridotto e lo spessore di soli 7 mm, anche per gli ultrabook.

OCZ_ARC_100_-_Foto_finale

Al pari dei modelli appartenenti alla famiglia Vertex 460, anche il nuovo ARC-100 fa uso NAND Flash Toggle MLC prodotte da Toshiba con tecnologia produttiva a 19nm. Non manca, inoltre, l’ottimo controller proprietario Barefoot 3 M10, basato su un potente processore ARM Cortex Dual-Core operante a 352MHz, coadiuvato da un coprocessore matematico proprietario OCZ Aragon a 32-bit, operante a 400MHz, pensato per gestire con maggiore efficienza il flusso dati da e verso le NAND Flash, nonché a garantire un elevato livello di sicurezza dei dati grazie al supporto alla crittografia AES a 256-bit.

L’esecuzione dei test sintetici ha mostrato un livello prestazionale del disco di buon livello, anche se in alcuni casi sensibilmente inferiore rispetto ai valori dichiarati dal produttore. I protocolli implementati nel firmware messo a punto da OCZ, a salvaguardia delle performance, garantiscono un pieno recupero prestazionale.

Tale situazione è apprezzabile maggiormente nell’utilizzo daily quando si scrivono e cancellano molti file dove non si evince un decadimento marcato delle prestazioni. Durante tutta la fase di test e le svariate ore di utilizzo giornaliero (applicazioni office, game, multimedia) non si sono rilevati inconvenienti di sorta.

Su precisa richiesta del produttore abbiamo constatato come il nuovo ARC-100 sia capace di garantire un degrado prestazionale contenuto anche in situazioni particolarmente intensive. Facendo uso del noto programma IOMeter e di un file di configurazione precompilato, infatti, abbiamo sottoposto l’SSD a ben 12 ore ininterrotte (Steady State Performance) di scritture random con pattern 4KB, osservando che al termine di questa insolita e per certi versi un poco “estrema” sessione di test, il disco di OCZ è riuscito a mantenere un buon livello di IOPS, pari ad oltre 19.000, valore che secondo il produttore rappresenta indicativamente il doppio di quanto ottenibile dagli SSD concorrenti di pari fascia.

Il nuovo OCZ ARC-100 da 240GB è disponibile sul mercato italiano ad un prezzo medio di poco superiore ai 100€ IVA compresa, cifra che riteniamo molto interessante nonché adeguata alla qualità ed alle prestazioni offerte da questo prodotto, che ricordiamo essere coperto da una garanzia SHIELD PLUS di 3 anni, in grado di fornire un valore aggiunto al prodotto.


Pro:


  • Eccellente qualità costruttiva e cura dei particolari;
  • Supporto TRIM e Garbage Collection avanzato;
  • Ottima stabilità operativa;
  • Adozione di NAND Flash di tipo Toggle a 19nm prodotte da Toshiba;
  • Controller di ultima generazione OCZ Barefoot 3 M10;
  • Ridotte dimensioni e peso contenuto;
  • Spessore di appena 7mm;
  • Buon rapporto prezzo/prestazioni;
  • Buona capacità di archiviazione (240GB);
  • Ottimo supporto da parte del produttore;
  • Volume di scritture giornaliere garantito (20GB al giorno per 3 anni);
  • Ridotto degrado prestazionale in seguito all’utilizzo intensivo;
  • Garanzia SHIELD PLUS di ben 3 anni.

Contro:


  • Prestazioni non sempre brillanti e a volte inferiori rispetto alle specifiche dichiarate.

Si ringrazia ocz_logo_toshiba_vertical_web per il sample fornitoci.

Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend

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