AMD ottiene le licenze per esportare gli acceleratori Instinct MI308 in Cina


AMD ha confermato di aver ricevuto alcune licenze di esportazione che le permetteranno di spedire i suoi acceleratori AI Instinct MI308 verso la Cina.

Si tratta di un passo importante, considerando le rigide restrizioni statunitensi che impediscono alle aziende di esportare nel Paese i più potenti acceleratori di intelligenza artificiale.


Un vantaggio competitivo rispetto a NVIDIA


Attualmente, il chip NVIDIA più recente che può essere venduto in Cina è l’H20, mentre la compagnia sta ancora cercando l’approvazione per esportare i nuovi acceleratori basati su architettura Blackwell, finora senza successo.

Questo rende l’approvazione concessa ad AMD per il MI308 un notevole vantaggio competitivo, poiché le permette di entrare in un mercato dove il principale rivale è fortemente limitato.

Tuttavia, resta da vedere quanto bene le soluzioni AI di AMD riusciranno a penetrare nel mercato cinese, data l’instabilità geopolitica e le politiche di sostituzione tecnologica promosse da Pechino.


Nessuna previsione di ricavi nel Q4 2025


Durante la presentazione dei risultati del terzo trimestre 2025, la CEO Lisa Su ha chiarito che i ricavi derivanti dalle vendite dei MI308 in Cina non sono stati inclusi nelle previsioni del quarto trimestre.


“Abbiamo ricevuto alcune licenze per MI308, e apprezziamo il supporto ricevuto. Tuttavia, la situazione rimane dinamica: stiamo ancora lavorando con i clienti per comprendere la domanda e le opportunità complessive”, ha dichiarato Su.


AMD preferisce quindi adottare un approccio prudente, in attesa di capire se le autorità cinesi accetteranno effettivamente le spedizioni dei nuovi acceleratori.


Un contesto politico incerto


Il mercato AI cinese è attualmente un campo minato politico. Le autorità locali hanno sconsigliato l’uso di hardware NVIDIA, nel tentativo di ridurre la dipendenza tecnologica dagli Stati Uniti e rafforzare la produzione nazionale.

Sebbene AMD non sia soggetta alla stessa ostilità, la situazione potrebbe cambiare rapidamente, qualora la Cina decidesse di adottare misure simili per favorire ulteriormente i produttori locali.

In questo scenario, la cautela di AMD appare giustificata: l’approvazione delle licenze rappresenta sì un successo strategico, ma il futuro delle sue attività AI in Cina resta tutt’altro che garantito.


HW Legend Staff


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