Secondo quanto riportato dal noto leaker Moore’s Law Is Dead, AMD potrebbe essere costretta a posticipare il lancio dei processori Zen 6 a causa di cambiamenti nella roadmap produttiva di TSMC.
La prossima generazione di CPU Ryzen, inizialmente attesa per la metà o la fine del 2026, potrebbe quindi non vedere la luce prima del 2027.
Il nodo TSMC N2X al centro del problema
Le CPU Zen 6 dovrebbero essere prodotte sul nodo TSMC N2X, una variante ad alte prestazioni del processo a 2 nanometri. Tuttavia, secondo le nuove informazioni, l’N2X sarebbe stato rinviato al 2027, ritardando così la disponibilità del nodo per i partner come AMD.
Questo scenario mette in discussione la possibilità di raggiungere i 7 GHz di frequenza previsti dai rumor, obiettivo che richiederebbe proprio il nuovo processo N2X.
Senza di esso, AMD potrebbe valutare un lancio su un nodo alternativo, come N2P, o addirittura optare per una strategia di rilascio in due fasi: una prima serie con clock inferiori (circa 6 GHz) e, successivamente, versioni aggiornate basate sul nodo N2X.
Una cadenza di rilascio a rischio
Negli ultimi anni AMD ha mantenuto un ritmo costante di rilascio biennale delle proprie architetture:
Zen 2 (Ryzen 3000) – luglio 2019;
Zen 3 (Ryzen 5000) – novembre 2020;
Zen 4 (Ryzen 7000) – settembre 2022;
Zen 5 (Ryzen 9000) – luglio 2024.
Un eventuale rinvio di Zen 6 romperebbe questo schema, costringendo l’azienda a rivedere la propria roadmap e a gestire il confronto diretto con Intel Nova Lake, atteso nello stesso periodo.
Le possibili alternative
In attesa del nodo N2X, AMD potrebbe introdurre un refresh di Zen 5, magari con i tanto vociferati modelli dual-X3D, che offrirebbero un miglior compromesso prestazionale senza la necessità di un nuovo processo produttivo.
Un’altra ipotesi è quella di un lancio graduale, partendo dai modelli di fascia alta con margini più elevati e aumentando la produzione man mano che i rendimenti N2X migliorano.
Compatibilità e prospettive future
Nonostante le incertezze, Zen 6 dovrebbe mantenere la compatibilità con il socket AM5, incrementando però il numero di core per CCD da 8 a 12, un passo significativo per il segmento desktop.
In sintesi, il futuro di Zen 6 dipende in larga parte dalla capacità di TSMC di rispettare i propri tempi di sviluppo. Nel frattempo, AMD potrebbe continuare a diversificare la produzione, anche valutando collaborazioni con fonderie Intel, per garantire continuità ai propri partner OEM e mantenere competitiva la propria offerta nel mercato desktop e mobile.
HW Legend Staff











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