I prossimi processori desktop “Nova Lake” di Intel stanno prendendo forma lentamente, presentando un design a tre livelli di core che potrebbe arrivare a un totale di 52 core.
Previsto per il 2026, il modello di punta combina 16 core P “Coyote Cove” con 32 core E “Arctic Wolf”, integrati con 4 LPE-core per la gestione dei compiti in background. Si dice che Intel stia anche considerando varianti con 28 core (8P + 16E + 4LPE) e 16 core (4P + 8E + 4LPE).
La scelta architetturale si concentra sull’approccio ibrido di produzione di Intel, che sfrutta sia il nodo interno 14A che la tecnologia di processo a 2 nm di TSMC. Questa decisione strategica affronta la resilienza della catena di approvvigionamento, permettendo potenzialmente rendimenti più elevati per i chip di calcolo critici.
Michelle Johnston Holthaus, co-CEO ad interim di Intel, ha sottolineato che Intel Foundry dovrà guadagnarsi la fiducia di Intel Product con ogni nuovo nodo, quindi se un nodo non è il migliore per la loro IP interna, Intel si rivolgerà a TSMC per la produzione.
I primi campioni ingegneristici sono già in circolazione tra gli sviluppatori, secondo la documentazione di spedizione di NBD, suggerendo che la fase di validazione stia procedendo come previsto.
Alcune specifiche indicano miglioramenti significativi della cache, con documentazione che suggerisce l’implementazione di una cache L3 da 144 MB. Tuttavia, la topologia della cache, se unificata o segmentata, non è data ancora da sapere.
La piattaforma dovrebbe supportare PCIe Gen 6.0, anche se Intel non ha ancora confermato la compatibilità del socket o le specifiche della memoria. Tuttavia, bisogna mantenere basse le aspettative.
Configurazioni precedentemente non realizzate nelle roadmap di Intel, come il processore a 40 core “Arrow Lake”, non si sono materializzate, e al suo posto è arrivata una versione con 8 core P e 16 core E, per un totale di 24 core. Le specifiche finali potrebbero evolversi man mano che la piattaforma avanza nelle fasi di sviluppo.
HW Legend Staff
