Gli appassionati di hardware e i ricercatori di intelligenza artificiale cinesi stanno lanciando versioni personalizzate della più recente GPU di punta di NVIDIA, la GeForce RTX 5090D, variante “Blackwell” destinata alla Cina.
Originariamente pensata come un modello speciale conforme alle normative statunitensi sull’export, la RTX 5090D si sta rivelando una scelta eccellente per i piccoli laboratori di IA.
Seguendo la tendenza avviata da aziende specializzate nella modifica delle RTX 3090 e 4090, questi team hanno preso il chip GB202 e lo hanno montato su nuovi PCB con sistemi di raffreddamento a ventola canalizzata (“blower”) più adatti ai rack server per IA che ai PC da gaming.
Invece di utilizzare grandi ventole e dissipatori complessi, ogni scheda impiega un design a doppio slot con ventola canalizzata che espelle direttamente l’aria calda dalla parte posteriore del case.
Anche il connettore di alimentazione è stato spostato sullo slot posteriore, rendendo più semplice l’impilamento delle schede in cluster senza che i cavi intralcino. Ogni unità è comunque dotata di 32 GB di memoria GDDR7 e di un’interfaccia PCIe 5.0 x16, sebbene il consumo massimo di energia non sia ancora stato confermato.
Mentre le precedenti schede della serie “D” arrivavano a un massimo di circa 450 W, con la serie Blackwell questa cifra potrebbe avvicinarsi ai 575 W, simile alla RTX 5090 standard. Questo sistema di raffreddamento potrebbe risultare sottodimensionato per un TDP vicino ai 600 W, ma con undervolting e underclocking, la scheda potrebbe comunque funzionare stabilmente sotto carichi di lavoro prolungati.
Dato che i laboratori di IA in Cina faticano ad acquisire un’adeguata capacità di GPU, alcuni piccoli laboratori e ricercatori universitari potrebbero essere ancora lontani dal disporre delle risorse di calcolo necessarie per il loro lavoro. Per questo, riconfezionare queste GPU in corpi da workstation è l’unica opzione per offrire un po’ di accelerazione nelle mani di molti.
HW Legend Staff
