Nel settore dei case, le offerte proposte dalle diverse aziende sono ad oggi in forte crescita. Modelli sempre più adatti ad ogni esigenza di utilizzo vengono immessi in commercio. Tutte le più rinomate realtà del settore, infatti, vantano numerose e ben differenziate proposte al fine di soddisfare qualsiasi tipologia di utenza e di esigenza. Nell’articolo che abbiamo il piacere di proporvi quest’oggi andremo ad osservare in maniera dettagliata una delle ultime novità dell’italiana Cortek, più precisamente il nuovissimo Draco, un interessante cabinet in formato Middle-Tower contraddistinto da uno stile particolare ed unico nel suo genere. Grazie alle sue dimensioni generose e all’attenta distribuzione degli spazi interni questo case appare idoneo alla realizzazione di configurazioni moderne di fascia medio-alta, con accorgimenti specifici per tutti quegli utenti che preferiscono affidarsi al liquido (di tipo tradizionale o All-in-One) per quanto riguarda il raffreddamento delle componenti più calorose. La presenza di due stupende paratie laterali in robusto vetro temperato da ben 5mm di spessore, inoltre, permette di intravvedere ed ammirare la componentistica interna, garantendo un impatto visivo di sicuro effetto. Non ci resta che augurarvi una buona lettura, sperando che l’articolo sia di vostro gradimento!
Cortek e’ nata nell’ottobre 2014 e produce in fabbriche cinesi : case, alimentatori, mouse, tastiere, speakers, cuffie, accessori, cavi. La nostra dirigenza ha esperienza di questo tipo di lavoro e contatti fin dal lontano 1991. Oggi la situazione si e’ evoluta, Cortek srl commissiona a fabbriche asiatiche i prodotti che poi arriveranno al magazzino di Perugia e saranno distribuiti appunto a rivenditori e distributori.
I prodotti sono tutti fatti su specifiche Cortek, che interviene in alcuni casi direttamente in fase di ricerca, progettazione, produzione, test e certificazione. Probabilmente Cortek srl e’ uno dei pochi venditori informatici in Italia, se non l’unico, che abbia a catalogo solo ed esclusivamente prodotti importati personalmente e sdoganati solo in dogane italiane : non esiste neanche un articolo a catalogo che non abbia seguito o che non segua questo iter.
Proprio per questi motivi, essendo la nostra attenzione e le nostre risorse dedicate solo ed esclusivamente ai “nostri prodotti”, facciamo si’ che il rapporto qualita’/prezzo degli stessi risulti di gran lunga il migliore del mercato. Grande cura e’ prestata anche alle certificazioni di vario tipo:
1. Cortek e’ membro del Bluetooth SIG, organizzazione internazionale per lo sviluppo delle tecnologia Bluetooth : tutti i nostri prodotti Bluetooth sono registrati presso lo stesso, fatto questo obbligatorio se si vuole usare il logo Bluetooth, anche se purtroppo molto spesso ignorato dai piu’.
2. Cortek e’ iscritta a Ecova, l’associazione internazionale per le certificazioni 80+ per gli alimentatori per Computer, e ricordiamo che solo le societa’ iscritte e che hanno i propri prodotti registrati possono usare il logo 80+ sui relativi prodotti.
3. Tutti i nostri prodotti sono provvisti di certificati CE e RoHS, di cui alcuni direttamente a nostro nome, laddove siamo intervenuti in fase di ricerca, sviluppo e certificazione.
4. Cortek ha la proprieta’ dei domini Cortek, Alantik, Gammec e OvBoost e dei relativi Marchi.
5. Cortek e’ iscritta al GS1, avendo cosi’ tutti i prodotti il codice GTIN (ex EAN) di Cortek.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito ufficiale Cortek.
[nextpage title=”Confezione e Bundle”]
Il modello di cabinet Cortek Draco giunto in redazione è, nello specifico, il modello “DRACO1”. La confezione che lo racchiude è interamente realizzata in robusto cartone dalle dimensioni generose, capace di garantire l’assoluta integrità del prodotto anche nell’eventualità di un trasporto movimentato. La colorazione di base è marrone, con una finitura superficiale opaca, un design indubbiamente sobrio ed essenziale.
Il produttore italiano tiene particolarmente al tema della salvaguardia ambientale e pertanto desidera sensibilizzare l’utente finale su questa tematica importante; di conseguenza la confezione non presenta particolari effetti visivi, ma risulta di una semplicità unica. Tutte le indicazioni del prodotto sono riportate con solo inchiostro nero.
Il trasporto risulta abbastanza semplice, le dimensioni di 620 x 605 x 270 mm e il peso di poco superiore agli 11kg, non sono eccessivi, anche avremmo preferito la presenza delle classiche maniglie laterali, che sicuramente avrebbero facilitato ulteriormente tele operazione.
I quattro lati principali della confezione sono predisposti a “specchio”, infatti la facciata frontale è identica a quella posteriore, così come il lato sinistro lo è per il destro. Come possiamo osservare, tutte le informazioni sono solamente in lingua Inglese. Nella facciata frontale e posteriore spicca una generosa immagine in prospettiva del nuovo chassis, capace di metterne in risalto il design particolarmente accattivante e futuristico che lo contraddistingue. Non mancano, ovviamente, il marchio aziendale e la nomenclatura completa del prodotto.
I lati sinistro e destro sono identici tra loro. Su di essi possiamo scorgere il nome del produttore e del prodotto, le dimensioni dell’imballaggio, del prodotto e dello spazio disponibile al suo interno, oltre che il peso netto e lordo del cabinet. Sul fondo sono riportati il logo ROHS e CE, oltre ai vari simboli per un corretto e sicuro trasporto. Nell’angolo destro è possibile infine osservare il codice a barre identificativo del prodotto.
Ottima la presenza della certificazione RoHS (Restriction of Hazardous Substances Directive), che impone alcune restrizioni sull’uso di determinate sostanze pericolose nella costruzione di vari tipi di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
L’apertura della confezione risulta semplice, basterà semplicemente incidere il nastro adesivo e sollevare i quattro lembi superiori e in pochi secondi ci troveremo di fronte al materiale fornitoci in dotazione. La cura della distribuzione di ogni componente all’interno della confezione, denota l’ottimo studio e attenzione che l’azienda ha riposto. Riteniamo che sia praticamente quasi impossibile incappare in qualche componente danneggiato in fase di trasporto.
La prima cosa che notiamo sono gli ottimi materiali utilizzati per l’imballaggio. Lo chassis è interamente avvolto in una grande pellicola in plastica trasparente e ancorato tra due semi-gusci di polistirolo che lo proteggono da urti e graffi accidentali.
Il bundle fornito in dotazione risulta basilare ma allo stesso tempo completo, comprendendo tutto l’occorrente per procedere all’installazione del proprio hardware all’interno del cabinet. La minuteria fornita in dotazione è abbondante, contiene infatti svariate viti per il fissaggio dei componenti all’interno e sugli slot di espansione, tra cui inoltre anche una serie di viti distanziate per l’ancoraggio di eventuali radiatori e ventole, quattro tool-less per il fissaggio dell’alimentatore e ulteriori distanziali per la scheda madre. Il contenuto della confezione pertanto comprende:
- 1x Cabinet Middle-Tower Cortek Draco;
- 1x Busta con viteria varie;
- 5x Fascette in plastica per i cavi;
- 1x Buzzer Speaker da collegare alla scheda madre.
L’azienda non ha trascurato alcun dettaglio, curando con molta attenzione e scrupolosità tutti i particolari. Il design della confezione pur essendo molto semplice risulta funzionale e consente fin da subito di apprendere tutte le informazioni sul prodotto. Siamo ora pronti per andare ad analizzare le caratteristiche tecniche del nuovissimo Cortek Draco.
[nextpage title=”Principali Caratteristiche Tecniche e Funzionalità”]
Il nuovo Draco di Cortek si presenta con uno stile davvero molto particolare, ricercato ed estremamente aggressivo, capace di attirare l’attenzione fin dal primo sguardo. L’obiettivo primario degli ingegneri del marchio italiano, infatti, era di proporre uno chassis capace di differenziarsi dalle molteplici proposte già presenti sul mercato grazie ad un aspetto intrigante e perfetto per integrarsi nel migliore dei modi nelle moderne postazioni da gioco.
Il cabinet, appartenente alla nuova gamma CTesports, prevede la commercializzazione in un’unica variante di colore: nello specifico completamente nera, sia internamente che esternamente, e provvista di doppia paratia laterale in vetro temperato da ben 5 millimetri di spessore. Per quanto riguarda, invece, il telaio, è stato scelto l’acciaio SECC (da 0.8 millimetri di spessore), capace di garantire un’ottima robustezza e durata nel tempo, pur consentendo una sensibile riduzione dei costi.
Dal punto di vista degli ingombri, dimensioni pari a 520 (H) x 220 (W) x 520 (D) millimetri, certamente ai limiti per uno chassis in formato Middle-Tower, consentono di ospitare senza alcun problema configurazioni di fascia medio alta, con schede madri in formato standard ATX, Micro-ATX o Mini-ITX e schede grafiche da ben 360 millimetri di lunghezza.
Del tutto buone anche le possibilità di integrazione offerte, sia per impianti a liquido di tipo tradizionale e sia per le ormai diffuse soluzioni All-in-One. Lo chassis, infatti, prevede la possibilità di ospitare un radiatore da massimo 240 millimetri nella parte anteriore oltre che, volendo, un secondo radiatore da 120/240 millimetri, nella parte superiore.
Anche per tutti coloro che, al contrario, intendono mantenersi fedeli alle più tradizionali soluzioni ad aria, il cabinet vanta potenzialità molto interessanti, a cominciare dal pieno supporto per dissipatori a torre per CPU fino a 170 millimetri di altezza. Purtroppo, e molto probabilmente per una questione di contenimento dei costi, il produttore non fornisce in dotazione alcuna ventola di raffreddamento, lasciando quindi all’utente finale piena libertà di scelta del modello e della successiva collocazione all’interno del cabinet (massimo 9 ventole da 120 millimetri).
Non mancano, inoltre, accorgimenti specifici pensati per evitare l’accumulo di polvere all’interno sia dello chassis che dell’alimentatore, nello specifico dei comodi filtri facilmente rimuovibili in maniera da rendere le operazioni di manutenzione e pulizia estremamente semplici e veloci.
Del tutto intelligente la gestione degli spazi interni, con accorgimenti mirati a garantire un’installazione semplice ed ordinata delle componenti hardware (da notare ad esempio il comparto dedicato al posizionamento dell’alimentatore reso isolato dal resto, oppure le slitte tool-less per il fissaggio di unità SSD o HDD tradizionali), oltre che un più efficiente cable management al fine di assicurare non soltanto un miglior ricircolo dell’aria all’interno dello chassis, ma soprattutto una vista decisamente più pulita ed elegante attraverso le paratie laterali in vetro temperato.
Altra caratteristica di questo particolare case è la totale mancanza di bays per le periferiche da 5,25”, ritenute ormai inutili dalla maggior parte delle aziende del settore. Grazie a questo accorgimento, unito ad una accurata disposizione degli spazi interni, è possibile creare configurazioni molto pulite ed ordinate. Sia per il pannello frontale che per quello superiore è stato previsto l’utilizzo di robusto plexiglass, leggermente oscurato e finemente lavorato (davvero degno di nota il design scelto per il set di pannelli che compongono la copertura superiore del cabinet, capaci di ricreare una sorta di spina dorsale di un grosso dragone).
Nella tabella che segue riportiamo le specifiche tecniche principali del cabinet, così come dichiarate dal produttore:
Le caratteristiche tecniche dichiarate rispecchiano appieno la volontà dell’azienda di realizzare uno chassis innovativo ed estremamente funzionale, curato fin nei minimi particolari e costruito con materiali robusti e di qualità. Un prodotto del genere siamo certi possa soddisfare qualsiasi tipologia di utenza, compresa quella più esigente, anche grazie ai generosi e ben studiati spazi interni ed alle buone possibilità di integrazione sia di impianti di raffreddamento a liquido tradizionali e sia delle sempre più diffuse soluzioni All-in-One.
Nel corso della nostra recensione analizzeremo le caratteristiche peculiari e innovative che i tecnici Cortek hanno voluto mettere a disposizione dei propri clienti. Per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina web del prodotto sul sito Cortek CTesports. Ora siamo pronti per andare ad analizzare in dettaglio la soluzione Midi-Tower Draco.
[nextpage title=”Uno sguardo all’esterno (modello DRACO1) – Parte Prima”]
Cortek con il nuovissimo CTesports Draco ha sapientemente creato uno chassis dallo stile indubbiamente accattivante e ricercato, capace di risultare estremamente intrigante ed appagante alla vista grazie ai suoi lineamenti aggressivi (in cui spicca il particolare design dei pannelli in plexiglass che compongono la parte superiore) ed alle generose finestre laterali in vetro temperato che consentono di intravvedere la componentistica interna in tutto il suo splendore.
Il modello giunto in redazione è l’unico previsto dal marchio italiano, nello specifico il DRACO1, contraddistinto da una colorazione completamente nera. Lo chassis vanta una robusta struttura in acciaio SECC, con verniciatura superficiale opaca e rifiniture di ottimo livello.
Al fine di conferire un aspetto estremamente pulito e ordinato la parte frontale non prevede la presenza di appositi alloggi per l’installazione di unità ottiche da 5.25”, ormai indubbiamente in disuso e quindi non più di fondamentale importanza, ma solamente un completo pannello I/O collocato sulla destra del cabinet.
Il produttore ha previsto la presenza, oltre che di un immancabile pulsante di accensione/spegnimento dalla particolare forma a “scudo”, anche di sempre utile pulsante di reset e di una coppia di jack da 3.5” (uno per il collegamento delle cuffie ed uno per il microfono). Non mancano, inoltre, altrettante porte USB 2.0 (colore nero) ed una porta USB 3.0 (colore blu).
Nella parte posteriore dello chassis, oltre al consueto alloggiamento per una PSU in formato standard ATX ed allo slot per il posizionamento della I/O Shield della propria scheda madre, notiamo esclusivamente una generosa griglia per favorire l’espulsione dell’aria da parte di un’eventuale ventola da 120 millimetri (opzionale).
Appare evidente una notevole pulizia e una quasi maniacale cura per i dettagli, seppur si tratta di una parte del cabinet che nella maggior parte dei casi non viene mantenuta a vista.
Il nuovo CTesports Draco mette a disposizione sette slot di espansione, ognuno dei quali provvisto di una resistente griglia in metallo opportunamente forata per favorire la fuoriuscita dell’aria verso l’esterno.
Infine, al di sotto dell’alloggiamento per la PSU, ed al fine di ridurre il più possibile l’accumulo di polvere all’interno della stessa, è presente un pratico filtro, facilmente estraibile per consentirne la rapida pulizia in caso di necessità.
[nextpage title=”Uno sguardo all’esterno (modello DRACO1) – Parte Seconda”]
Analizzando le paratie laterali, possiamo notare che risultano sensibilmente diverse tra loro, nonostante siano entrambe realizzate in robusto vetro temperato (da 5 millimetri di spessore). Nello specifico a variare è la colorazione del pannello; il lato sinistro prevede un vetro completamente trasparente al fine di consentire la visione dell’interno dello chassis e, più nello specifico, della componentistica hardware presente.
Per il lato destro, al contrario, è stato scelto un pannello in vetro oscurato così da assicurare un aspetto elegante ed unico nel suo genere ed al tempo stesso evitare di rendere troppo visibile la zona del cabinet dedicata al management dei vari cavi di collegamento, zona il più delle volte non molto ordinata e quindi poco gradevole alla vista.
Indubbiamente un accorgimento degno di nota da parte del produttore italiano che non fa che dare un ulteriore tocco di classe al già ricercato look estetico di questo cabinet.
Per quanto riguarda, invece, il fissaggio al telaio viene sfruttata una serie di particolari viti di fissaggio tool-less, provviste di gommatura al fine di evitare il rischio di scheggiare i pannelli in vetro e rendere al tempo stesso le operazioni di apertura e chiusura estremamente rapide anche senza l’ausilio di attrezzi specifici.
Il pannello frontale dello chassis, realizzato in robusta plexiglass oscurato dallo spessore generoso e contraddistinto da un’accattivante design a “scudo”, risulta facilmente rimuovibile esercitando una leggera pressione verso l’esterno.
Una volta rimosso è possibile notare la predisposizione per l’installazione di ben tre ventole da 120 millimetri di diametro, purtroppo prive di appositi filtri anti-polvere. Per il pannello superiore, come anticipato, è stata prevista una serie di alette in plexiglass, opportunamente sagomate al fine di ricreare una sorta di spina dorsale di un grosso dragone.
Questa conformazione, oltre che per fini prettamente estetici, risulta ottimale anche per garantire un buon ricircolo d’aria, nello specifico a favorire la fuoriuscita dell’aria calda dall’interno verso l’esterno dello chassis, evitando così il surriscaldamento anomalo delle componenti hardware.
Il cabinet viene mantenuto sollevato dal piano di appoggio per mezzo di una coppia di generosi supporti in plastica, provvisti di strisce gommate, e fissati al telaio tramite l’utilizzo di viti. L’aver previsto un rialzo del genere rispetto al piano di appoggio assicura che anche l’alimentatore riesca a pescare sufficiente aria dall’esterno, evitandone così il surriscaldamento.
Non manca, come abbiamo già avuto modo di osservare in precedenza, un pratico filtro magnetico per evitare l’accumulo di polvere (in questo caso all’interno proprio della PSU), facilmente rimuovibile durante le operazioni di manutenzione.
Dopo questa prima analisi della parte esterna del nuovo CTesports Draco appare evidente come il produttore italiano, in fase di progettazione, abbia curato molto attentamente ogni particolare, raggiungendo una qualità costruttiva certamente più che buona. Siamo rimasti colpiti dalla cura di ogni componente. Ora siamo pronti per andare ad esaminare la parte interna.
[nextpage title=”Uno sguardo all’interno (modello DRACO1) – Parte Prima”]
Cortek ha realizzato un prodotto indubbiamente molto interessante, contraddistinto da uno stile ricercato ed al tempo stesso molto accattivante ed aggressivo. La qualità del prodotto risulta complessivamente più che buona, così come lo spazio all’interno per il montaggio dei vari componenti.
La rimozione dei pannelli laterali, come abbiamo visto, è estremamente semplice grazie alla presenza di particolare viteria di tipo tool-less provvista di gommatura. In ogni caso vi raccomandiamo di prestare la massima attenzione, avendo comunque a che fare con lastre in vetro temperato, che seppur contraddistinta da uno spessore più che buono (ben 5 millimetri) è ben più fragile del più comunemente utilizzato plexiglass.
Come possiamo vedere dall’immagine la gestione degli spazi interni è indubbiamente ben congegnata, con accorgimenti specifici pensati per ospitare configurazioni di fascia medio-alta estremamente ordinate e pulite da vedere. L’ampio spazio a disposizione, inoltre, consente agli utenti la massima libertà anche nell’eventualità di integrazione di impianti di raffreddamento a liquido di tipo tradizionale, ben più complessi e prestanti delle più diffuse soluzioni All-in-One presenti sul mercato.
Interessante notare come gli ingegneri Cortek abbiano curato con maniacale scrupolosità la gestione del cable management. A nostro avviso è stato svolto un eccellente lavoro, il passaggio dei cavi verso l’interno avviene attraverso alcuni fori opportunamente privati di qualsiasi sbavatura, in maniera da evitarne il danneggiamento della guaina isolante.
Lo chassis supporta appieno schede madri con fattore di forma in standard ATX, Micro-ATX e Mini-ITX, con installazione della stessa in verticale. Questo aspetto limita a 170 millimetri l’altezza massima per quanto riguarda l’eventuale dissipatore di calore a torre dedicato alla CPU. Lo spazio tra l’alloggio della scheda madre ed il pannello laterale di 17 millimetri è più che buono per semplificare il posizionamento dei vari cavi di collegamento.
La presenza di un foro di generose dimensioni in corrispondenza della zona socket della scheda madre consente di semplificare in maniera decisa il montaggio e lo smontaggio del sistema di dissipazione del calore dedicato al microprocessore, spesso provvisto di backplate posteriore di rinforzo. Riteniamo questa una caratteristica ormai immancabile in uno chassis di moderna concezione.
Nelle vicinanze sono previsti una serie di fori di forma rettangolare pensati per il passaggio dei cavi di alimentazione supplementari dedicati all’eventuale scheda grafica discreta, oltre che per i vari collegamenti delle unità di memorizzazione.
Per quanto riguarda le unità di memorizzazione, il nuovo CTesports Draco prevede buone possibilità di installazione.
Nella parte posteriore dello chassis, ad esempio, sono previste due pratiche slitte per il fissaggio di altrettante unità in formato 3.5”.
Dobbiamo precisare che all’utente è data piena liberta di installare, nel caso, delle unità da 2.5”, ovviamente come alternativa a quelle in formato maggiore.
[nextpage title=”Uno sguardo all’interno (modello DRACO1) – Parte Seconda”]
Altre due unità, questa volta però contraddistinte esclusivamente da un formato standard 2.5” (indifferente se HDD meccanici oppure SSD), possono essere installate nella parte anteriore, sfruttando l’apposita foratura prevista dal produttore italiano.
Come abbiamo anticipato il cabinet viene commercializzato senza alcuna ventola di raffreddamento preinstallata, scelta con tutta probabilità dettata da una questione di contenimento dei costi. In ogni caso, il nuovo CTesports Draco offre buone potenzialità di ottimizzazione del flusso d’aria interno.
Nello specifico è prevista l’installazione di ben nove ventole da 120 millimetri; tre nel pannello frontale, tre nella parte inferiore, due nel pannello superiore ed infine una nella parte posteriore del cabinet.
Per coloro che intendono utilizzare una soluzione di raffreddamento a liquido di tipo tradizionale oppure di tipo All-in-One (AIO) è possibile fissare senza problemi una coppia di radiatori da massimo 240 millimetri, uno sul top e l’altro nella parte anteriore dello chassis.
Lo spazio a disposizione tra il supporto superiore ed il vano di alloggiamento dedicato alla scheda madre, pari a poco più di 50 millimetri, consente la sola installazione di radiatori di tipo “slim”, con ventole fissate su un singolo lato (di conseguenza in configurazione Push oppure Pull a discrezione dell’utente).
Al contrario, nella parte anteriore del cabinet, grazie alla particolare inclinazione del pannello, abbiamo uno spazio sufficiente per ospitare radiatore contraddistinti da uno spessore più generoso.
Spostandoci ad analizzare la parte inferiore interna dello chassis, la prima cosa che balza immediatamente all’aocchio è la presenza di una grande copertura metallica che ricopre il generoso vano dedicato all’alloggiamento dell’alimentatore ATX (oltre 30 millimetri complessivi a disposizione) a tutto vantaggio dell’estetica e della gestione della componentistica interna e dei cavi da parte dell’utente.
Nella parte superiore del vano sono previsti una coppia di fori di forma rettangolare per facilitare il passaggio dei cavi, oltre che la predisposizione per il fissaggio, come abbiamo visto pocanzi, di ben tre ventole da 120 millimetri di diametro.
Per l’eventuale scheda grafica discreta è previsto il supporto per una lunghezza massima pari a ben 360 millimetri e per una larghezza massima di 170 millimetri. Questi valori appaiono indubbiamente notevoli e garantiscono la piena compatibilità verso la quasi totalità dei modelli presenti sul mercato. Nessuna limitazione nemmeno per quanto riguarda l’altezza della scheda, visto che il cabinet mette a disposizione ben sette slot di espansione. Per ognuno di questi è prevista una resistente griglia in metallo opportunamente forata per favorire la fuoriuscita dell’aria all’esterno dello chassis.
Alla luce di quanto osservato durante questa breve analisi degli interni del nuovo CTesports Draco non possiamo che ritenerci soddisfatti del lavoro svolto dall’azienda italiana durante la fase di progettazione di questa interessante soluzione Midi-Tower, curando ogni minimo particolare in maniera da semplificare al massimo le operazioni di installazione delle componenti e consentire un efficace gestione dei cavi di collegamento al fine di ottenere un aspetto estetico pulito ed ordinato. Possiamo ora procedere con l’analisi della gestione dei flussi d’aria previsti dal nuovo cabinet di Cortek.
[nextpage title=”Analisi della Gestione dei Flussi d’aria”]
Come anticipato il produttore non ha previsto la presenza di ventole preinstallate in questo cabinet, lasciando all’utente finale la possibilità di ottimizzare il ricircolo interno dell’aria a seconda delle proprie necessità.
Di conseguenza ci ritroveremo con una configurazione di “Base” che, probabilmente dettata da una questione di contenimento dei costi, non è certamente in grado di garantire un ricircolo d’aria sufficiente per smaltire il calore generato dai vari componenti presenti all’interno dello chassis, specialmente se di un certo livello.
Non possiamo che consigliare, di conseguenza, per lo meno l’installazione di una coppia di ventole, una in immissione nella parte inferiore o anteriore, ed una seconda in estrazione nella parte posteriore del cabinet. Il nuovo CTesports Draco, dopotutto, offre ottime potenzialità in tal senso, come possiamo osservare nell’immagine che segue:
Nella configurazione “Completa“, infatti, è possibile installare un massimo di ben nove ventole da 120 millimetri; una nella parte posteriore e due sul top (preferibilmente in estrazione), tre ventole nella parte inferiore ed altrettante nella parte anteriore del cabinet (preferibilmente in immissione). Otteniamo quindi una soluzione in cui le ventole di “Colore Blu” immettono una grande quantità di aria fresca all’interno dello chassis, mentre le restanti ventole, di “Colore rosso“, provvedono ad espellere efficientemente verso l’esterno l’aria ormai calda attraverso la foratura prevista nella parte posteriore del telaio e l’alettatura prevista per il particolare pannello superiore.
L’installazione delle ventole opzionali non potrà che migliorare in maniera esponenziale la situazione. Chiaramente queste configurazioni consentono di avere un ricircolo d’aria sempre ben bilanciato ed equilibrato, tale da raffreddare in maniera ottimale tutti i componenti installati.
Per chi desidera al contrario adottare un sistema di raffreddamento più spinto come il liquido, vista la buona distribuzione degli spazi interni, sarà possibile installare all’interno dello chassis queste tipologie di radiatori:
- Parte Frontale: singolo radiatore da 120 oppure 240mm (anche non necessariamente di tipo “slim” sfruttando lo spazio assicurato dall’inclinazione del pannello anteriore);
- Parte Superiore: singolo radiatore di tipo “slim” da 120mm oppure 240mm.
Per gli utenti meno esperti è ovviamente possibile utilizzare uno dei numerosi e ormai anche abbastanza performanti KIT di raffreddamento a liquido di tipo All-in-One (AIO).
[nextpage title=”Installazione Componenti, Ventole Fornite e Temperature Rilevate – Parte 1″]
Dopo aver analizzato nel dettaglio le caratteristiche tecniche del nuovissimo Cortek CTesports Draco non potevamo certo sottrarci all’assemblaggio di una configurazione completa al suo interno. Le operazioni, anche grazie all’ottima gestione degli spazi interni del cabinet, si sono rivelate estremamente semplici e veloci. Nel nostro caso abbiamo scelto i componenti con la finalità di dare vita ad una configurazione di buon livello, capace di garantire una buona esperienza d’uso e al tempo stesso di sfruttare buona parte delle potenzialità dello chassis del produttore italiano. Nella tabella che segue un riassunto della componentistica utilizzata:
Per la stesura di questo nostro articolo l’azienda ci ha fornito una serie di ventole di raffreddamento proprietarie da 120 millimetri di diametro al fine di sfruttare adeguatamente le potenzialità messe a disposizione dal cabinet.
Nello specifico abbiamo ricevuto ben nove “FG32BL”, soluzione appartenente alla gamma di prodotti Gammec, contraddistinta da un uno spessore di 25 millimetri, illuminazione a LED monocolore (32 LED di colore blu nel nostro caso), supporti anti-vibrazione in gomma e da un particolare design a 9 pale con geometria ottimizzata al fine di incrementare le prestazioni ed al tempo stesso ridurre il livello di rumorosità generato. La corretta alimentazione viene garantita da un comune connettore FAN 3-Pin (o in alternativa da un 4-Pin Molex).
A seguire vi mostriamo nel dettaglio le specifiche tecniche, così come dichiarate dal produttore:
Per quanto riguarda il sistema di raffreddamento dedicato al microprocessore (Intel Core i7 8700K) ci siamo affidati ad un prodotto Thermaltake, nello specifico l’ottimo Water 3.0 Extreme S, una particolare soluzione a liquido di tipo All-in-One (una recensione dettagliata del prodotto la potete trovare a questo indirizzo).
L’installazione del generoso radiatore da ben 240 millimetri (e relativa coppia di ventole da 120 millimetri) nella parte superiore dello chassis, è risultata semplice e veloce.
Abbiamo scelto questo posizionamento al fine di sfruttare al massimo una zona del cabinet che altrimenti risulterebbe inutilizzata, ovvero lo spazio presente tra il telaio ed il pannello superiore.
Altrettanto semplice è stato il fissaggio del blocco principale per il quale abbiamo sfruttato l’apposita staffa dedicata alla piattaforma LGA-115x di Intel fornita in dotazione.
La scheda grafica utilizzata, nello specifico una MSi GeForce GTX 1080 Ti Gaming X 11G, provvista di processore grafico GP102 basato su architettura Pascal, nonostante sia indubbiamente generosa nelle dimensioni, con una lunghezza di 290 millimetri ed un ingombro in altezza di 2.5 slot, non rappresenta certamente un problema per questo cabinet.
I fori presenti sul pannello dedicato all’alloggiamento della scheda madre consentono il pratico passaggio dei cavi necessari alla corretta alimentazione della scheda grafica, di tipo PCIe (8-pin + 8-pin), a tutto vantaggio dell’ordine interno.
[nextpage title=”Installazione Componenti, Ventole Fornite e Temperature Rilevate – Parte 2″]
Nella nostra configurazione abbiamo previsto la presenza, per quanto riguarda le unità di memorizzazione, sia di un tradizionale disco meccanico (Western Digital Caviar Green da 2.0TB) e sia di una più prestante unità allo stato solido (Avexir E100 SSD da 120GB). L’installazione all’interno del cabinet, e più precisamente nella parte posteriore dello stesso, ha richiesto pochissimi secondi, grazie alle apposite slitte tool-less previste dal produttore italiano.
Il vano dedicato all’alloggiamento dell’alimentatore ATX (nel nostro caso un In Win Classic Series C 750W con certificazione 80 PLUS Platinum) mette a disposizione uno spazio indubbiamente più che generoso per nascondere in maniera efficace, ed anche abbastanza ordinata, tutti i vari cavi di collegamento e di alimentazione necessari al corretto funzionamento del computer.
Ovviamente nel nostro caso non abbiamo avuto il tempo necessario per un cable-management perfetto, in ogni caso il risultato ottenuto appare più che soddisfacente. Per il fissaggio dell’alimentatore abbiamo sfruttato l’apposita viteria tool-less fornita in dotazione.
Il risultato finale che abbiamo ottenuto è senza dubbio di grande impatto visivo, pulito ed estremamente ordinato, indubbiamente capace di attirare l’attenzione.
Grazie alla bellissima paratia laterale in vetro temperato sarà possibile intravvedere la componentistica interna. In condizioni di scarsa luminosità ambientale i vari loghi provvisti di illuminazione a LED (previsti per la scheda madre e per la scheda grafica), oltre che i LED collocati sulle ventole di raffreddamento, contribuiscono a creare un effetto decisamente appagante e gradevole alla vista.
Anche grazie all’accattivante design e all’illuminazione a LED del tasto di accensione presente sul pannello frontale vi possiamo garantire che questo particolare chassis sarà in grado di catturare la vostra attenzione e quella dei vostri amici.
Non possiamo che ritenerci più che soddisfatti dell’ottimo lavoro svolto da Cortek.
Per concludere, abbiamo effettuato delle prove per verificare le potenzialità del CTesports Draco e le temperature che si possono registrare durante l’utilizzo dello stesso. Abbiamo rilevato le temperature dei vari componenti sia a riposo che a pieno carico in modo da valutare l’efficienza del ricircolo interno dell’aria.
Le temperature sono state monitorate utilizzando i software HWiNFO64 e GPU-Z. Le rilevazioni sono state eseguite per circa 15 minuti, sia in Idle che in Full-Load. Durante i test in laboratorio, la temperatura ambiente rilevata al momento dei nostri test è stata di 23° C. Le nostre prove sono state condotte utilizzando i seguenti programmi:
- AIDA64 Extreme v5.95.4569 Stability Test (per lo stress del microprocessore);
- Unigine Heaven Benchmark v4.0 (per lo stress della scheda grafica discreta).
Lo scopo del test non è quello di confrontare i risultati con prodotti analoghi. Troppi fattori possono far variare i risultati. Durante le prove sia la scheda grafica che il microprocessore sono stati mantenuti entro le specifiche previste dai rispettivi produttori. Il sistema operativo è privo di qualunque ottimizzazione.
Cortek CTesports Draco – Temperature rilevate
In considerazione delle tempere rilevate non possiamo che ritenerci pienamente soddisfatti dal prodotto. Il nuovo cabinet di Cortek, infatti, è contraddistinto da un’elevata cura dei materiali e da buone potenzialità per quanto riguarda l’ottimizzazione aerazione interna, a tutto vantaggio delle temperature d’esercizio dei componenti installati. Il livello di rumorosità massimo raggiunto non è mai stato eccessivo o fastidioso, segno che sia la ventola proprietaria di serie e sia quelle supplementari sono di ottima qualità, capaci di generare un buon flusso d’aria pur senza rinunciare al massimo comfort acustico.
[nextpage title=”Conclusioni”]
![]() | Estetica: | ![]() |
Qualità dei materiali: | ![]() | |
Rapporto Qualità/Prezzo: | ![]() | |
Giudizio Complessivo: | ![]() | |
Il nuovo CTesports Draco dell’italiana Cortek si presenta con uno stile davvero molto particolare, ricercato ed estremamente aggressivo, capace di attirare l’attenzione fin dal primo sguardo. L’obiettivo primario degli ingegneri del marchio italiano, infatti, era di proporre uno chassis capace di differenziarsi dalle molteplici proposte già presenti sul mercato grazie ad un aspetto intrigante e perfetto per integrarsi nel migliore dei modi nelle moderne postazioni da gioco.
Il cabinet, appartenente alla nuova gamma CTesports, prevede la commercializzazione in un’unica variante di colore: nello specifico completamente nera, sia internamente che esternamente, e provvista di doppia paratia laterale in vetro temperato da ben 5 millimetri di spessore. Per quanto riguarda, invece, il telaio, è stato scelto l’acciaio SECC (da 0.8 millimetri di spessore), capace di garantire un’ottima robustezza e durata nel tempo, pur consentendo una sensibile riduzione dei costi.
Il montaggio delle componenti si è rivelato estremamente semplice. L’ottima gestione degli spazi interni permette di ospitare tutti i componenti senza particolari problemi. Una volta assemblato il sistema, il risultato appare decisamente pulito ed ordinato, libero da cavi di collegamento e di alimentazione.
La cura di ogni particolare risulta impeccabile, non sono state rilevate imperfezioni nella verniciatura o problemi negli assemblaggi, inoltre non vi sono parti taglienti che potrebbero danneggiare cavi o provocare tagli alle mani durante l’assemblaggio dei componenti.
Come abbiamo anticipato il cabinet viene commercializzato senza alcuna ventola di raffreddamento preinstallata, scelta con tutta probabilità dettata da una questione di contenimento dei costi. In ogni caso, il nuovo CTesports Draco offre buone potenzialità di ottimizzazione del flusso d’aria interno. Nello specifico è prevista l’installazione di ben nove ventole da 120 millimetri; tre nel pannello frontale, tre nella parte inferiore, due nel pannello superiore ed infine una nella parte posteriore del cabinet.
Per coloro che intendono utilizzare una soluzione di raffreddamento a liquido di tipo tradizionale oppure di tipo All-in-One (AIO) è possibile fissare senza problemi una coppia di radiatori da massimo 240 millimetri, uno sul top e l’altro nella parte anteriore dello chassis. Lo spazio a disposizione tra il supporto superiore ed il vano di alloggiamento dedicato alla scheda madre consente la sola installazione di radiatori di tipo “slim”, con ventole fissate su un singolo lato (di conseguenza in configurazione Push oppure Pull a discrezione dell’utente). Al contrario, nella parte anteriore del cabinet, grazie alla particolare inclinazione del pannello, abbiamo uno spazio sufficiente per ospitare radiatore contraddistinti da uno spessore più generoso.
Per gli utenti meno esperti è possibile utilizzare uno dei numerosi e ormai anche abbastanza performanti KIT di raffreddamento a liquido di tipo All-in-One. Ultimo, ma non per questo meno importante, è il supporto verso i classici dissipatori a torre, con altezza massima di 170mm, nonché per schede grafiche discrete con lunghezza massima di ben 360mm e larghezza di 170mm.
Il cabinet Cortek CTesports Draco Middle-Tower è disponibile sul mercato italiano ad un prezzo medio di circa a 110€ IVA compresa, cifra certamente interessante, oltre che più che giustificata dalle caratteristiche offerte e dall’ottima qualità costruttiva. In definitiva, raccomandiamo l’acquisto di questo prodotto a tutti gli utenti che vogliono uno chassis dal design accattivante ed aggressivo, con accorgimenti specifici per la realizzazione di sistemi di fascia medio-alta con buone possibilità di integrazione di impianti a liquido tradizionali o di tipo All-in-One.
Pro:
- Design ricercato ed aggressivo, con intrigante pannello superiore alettato;
- Ottimi materiali utilizzati e finiture;
- Struttura robusta in acciaio SECC;
- Compatibilità con schede madri in formato ATX, Micro-ATX e Mini-ITX;
- Generosi spazi interni e ottime possibilità di cable management;
- Ottime potenzialità di ottimizzazione dei flussi d’aria grazie alla possibilità di installare ben nove ventole di raffreddamento da 120 millimetri;
- Buona possibilità di integrazione di impianti a liquido tradizionali ed AIO;
- Vano dedicato all’alloggiamento della PSU ATX con filtro anti-polvere magnetico dedicato;
- Supporto per schede grafiche discrete fino a 360mm di lunghezza e 170mm di larghezza;
- Supporto per dissipatori di calore a torre fino a 170mm di altezza;
- Paratie laterali in elegante vetro temperato (da 5mm di spessore);
- Bundle essenziale ma completo.
Contro:
- Flusso d’aria non ottimale nella configurazione di serie (priva di ventole di raffreddamento).
Si ringrazia per il sample fornitoci.
Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend