In questi primi giorni di primavera, abbiamo il grande piacere di poter analizzare, in maniera dettagliata, una delle ultime novità, per quanto riguarda le unità di archiviazione dei dati, della taiwanese Apacer, certamente tra le aziende più attive in questo settore, ben nota agli appassionati per l’elevata qualità e affidabilità dei suoi prodotti. Precisamente andremo a toccare con mano l’interessante disco rigido esterno AC631 da 1TB di capacità, un prodotto certamente molto versatile e prestante, estremamente comodo da portare con sé grazie alle sue ridotte dimensioni e peso ed al tempo stesso indistruttibile, resistente agli urti, ai graffi e ai liquidi grazie alle numerose tecnologie ed accorgimenti mirati a garantire la massima integrità del disco e dei dati in esso contenuti nelle condizioni più estreme. La sua elevata capacità e il form factor da 2.5” lo rendono un compagno ideale per tutte quelle occasioni in cui c’è bisogno di trasportare comodamente una grossa quantità di dati. La connettività USB 3.1 Gen1 consente inoltre di ottenere elevate velocità di trasferimento, spostando notevoli quantità di dati in tempi molto ridotti. Non resta che augurarvi una buona lettura!
Introduzione:
Apacer è un fornitore leader a livello mondiale specializzato nella ricerca e sviluppo, progettazione, produzione e commercializzazione di unità a stato solido (SSD) industriali, prodotti digitali di consumo e moduli di memoria. Dalla sua fondazione nel 1997, l’azienda ha sviluppato prodotti e servizi innovativi basati sul suo impegno ad aiutare i clienti, tra cui distributori globali, produttori di apparecchiature e rivenditori, ad “accedere al meglio”. Tra i principali prodotti del marchio troviamo moduli di memoria ad alte prestazioni, alta affidabilità e valore elevato, prodotti di memoria flash per il mercato dei controlli industriali, unità di storage digitale innovativo e periferiche dedicate all’uso quotidiano nella registrazione, archiviazione e condivisione di dati digitali.
La sede principale dell’azienda si trova a Taiwan, precisamente nella popolosa città di New Taipei, ma possiamo trovare filiali sparse per tutto il mondo, così da poter contare su una fitta rete di distribuzione e su un servizio assistenza di prim’ordine.
Maggiori informazioni le trovate sul sito Apacer.
[nextpage title=”Universal Serial Bus (USB) – Standard 3.1″]
L’Universal Serial Bus (USB) è presente da parecchi anni nella nostra vita quotidiana. Nato nel lontano 1996, con l’intento di rimpiazzare le ormai vecchie e obsolete porte seriali e parallele, divenne in un primo momento lo standard per il collegamento di mouse, tastiere, stampanti e molti altri dispositivi che non necessitavano di elevate velocità di trasmissione.
Con gli anni venne sempre più perfezionato, proprio sotto l’aspetto delle prestazioni nella trasmissione dei dati. Nel 1998 fu presentata la prima evoluzione, l’USB 1.1, denominato anche “USB Fullspeed”, in grado di incrementare la velocità di trasferimento sino a 12Mbit/s, quasi dieci volte in più rispetto al predecessore.
La vera rivoluzione, però, avvenne solo nel 2000, in seguito alla presentazione dello Standard USB 2.0 Hi-Speed, che consentì di raggiungere una velocità di trasmissione pari a ben 480Mbit/s, ossia “circa” 60MB/s. Questo permise all’USB di diventare il vero e proprio standard per il collegamento di ogni tipo di dispositivo, dai lettori mp3 e fotocamere digitali sino a periferiche di archiviazione portatili, pendrive e caricatori per cellulari.
Con il passare del tempo, e soprattutto con l’evolversi di questi dispositivi, si rese sempre più insistente la necessità di una maggiore velocità di trasmissione, tanto che si è iniziato a pensare ad un nuovo e più veloce standard.
La prima dimostrazione al pubblico della terza generazione dello standard di trasmissione USB, denominata per l’appunto USB 3.0, avvenne all’IDF “Intel Developer Forum” nel settembre del 2007. Le specifiche ufficiali furono però rilasciate soltanto nell’agosto del 2008, mentre i primi prodotti commerciali videro la luce verso la fine dell’anno successivo.
Come avvenuto in precedenza, anche questo nuovo standard mantiene la piena retro-compatibilità verso le precedenti generazioni USB 2.0, 1.1 e 1.0. I nuovi dispositivi, infatti, sono in grado di trasferire dati in quattro modalità differenti: LowSpeed “fino a 1.5Mbit/s”, FullSpeed “fino a 12Mbit/s”, HighSpeed “fino a 480Mbit/s” ed infine SuperSpeed “fino a 4.8Gb/s”.
A differenza dei predecessori il nuovo standard USB 3.0 è di tipo “Dual Simplex”, ossia consente di trasmettere e ricevere dati contemporaneamente, sfruttando due canali separati ad alta velocità, in modo da raggiungere l’incredibile velocità di trasferimento di 4.8Gb/s “circa 600MB/s” contro i 480Mb/s “circa 60MB/s” del precedente USB 2.0.
Per consentire il supporto al SuperSpeed e mantenere al tempo stesso la retro-compatibilità con i vecchi standard, si sono rese necessarie alcune modifiche al connettore. Come vedremo nelle immagini sottostanti, rispetto all’USB 2.0, questo è stato reso più profondo al fine di ospitare cinque nuovi punti di contatto. In questa maniera un qualsiasi cavo standard, di vecchia generazione, lavorerà sempre e solo per come progettato e non entrerà mai in contatto con questi nuovi punti.
Con questo nuovo standard, inoltre, sono state ridefinite anche le specifiche energetiche. Ora, una singola porta è in grado di erogare sino a 900mAh, per un quantitativo massimo di sei periferiche condivise. A paragone il vecchio standard USB 2.0 permetteva di fornire soltanto 500mAh per porta e un massimo di cinque periferiche condivise. Esiste quindi la possibilità che un dispositivo USB 3.0 presenti problemi di malfunzionamento se collegato a normali porte USB 2.0, proprio a causa della limitazione energetica. E’ consigliabile, quindi, verificare che l’assorbimento della periferica USB 3.0 in uso sia inferiore o equivalente ai 500mAh erogati dal vecchio standard, prima di procedere al collegamento.
Nel corso del 2013, sempre a causa di una crescente necessità di poter contare su una maggiore velocità di trasmissione dati, furono presentate le specifiche ufficiali di quello che sarà il successore dello standard USB di terza generazione, ovvero l’USB 3.1.
Ancora una volta il passo in avanti appare indubbiamente notevole. Tuttavia, è doveroso precisare che questa nuova generazione si presenta in ben due varianti, denominate nello specifico USB 3.1 Gen.1 ed USB 3.1 Gen.2. La differenza tra le due riguarda esclusivamente la velocità di trasferimento massima raggiungibile, del tutto simile a quella della precedente generazione (5.0Gb/s – 625MB/s) nel caso del USB 3.1 Gen.1, che quindi mantiene il termine identificativo SuperSpeed, mentre addirittura doppia nel caso del più prestante USB 3.1 Gen.2, pari a ben 10Gb/s (o più comprensibilmente 1.250MB/s). Per questa variante è stato, di conseguenza, introdotto un nuovo termine identificativo, nello specifico SuperSpeedPlus.
Con quest’ultima generazione il trasferimento dei dati non è solamente più veloce, ma è soprattutto decisamente più efficiente grazie ad una nuova modalità di codifica a 128/132-bit, contro i soli 8/10-bit degli standard precedenti. Questo significa che, nelle precedenti generazioni, per ogni 8-bit di dati trasmessi occorrevano 10-bit complessivi per compensare e correggere eventuali errori, con conseguente riduzione della larghezza di banda disponibile e, di conseguenza, della velocità di trasferimento massima effettiva, per via di un overhead del protocollo particolarmente elevato, pari al 25%.
Un valore del genere, unito al controllo del flusso nel collegamento, alla struttura dei pacchetti e al relativo framing degli stessi da parte del software, penalizza in maniera significativa la velocità di trasferimento effettiva dei dati. Se prendiamo come esempio lo standard USB 3.0, infatti, possiamo notare che seppur sia accreditato per una velocità massima di ben 600MB/s difficilmente lo abbiamo visto superare quota 400MB/s effettivi, anche con le più prestanti periferiche disponibili unite ai più efficienti protocolli, come il UAS (USB Attached SCSI), proprio a causa dei suddetti motivi.
La maggiore efficienza dell’ultimo standard USB 3.1 consente di ridurre drasticamente l’overhead ad un valore quantificabile entro il 4%, sfruttando quindi la quasi totalità della generosa larghezza di banda a disposizione. Siamo abbastanza convinti che man mano che le periferiche conformi al nuovo standard si diffonderanno e soprattutto saranno maggiormente in grado di sfruttarne le potenzialità, sarà possibile raggiungere velocità medie non molto distanti dai 1.000MB/s effettivi, insomma un passo in avanti davvero notevole!
Nella tabella sottostante andiamo a riassumere le principali caratteristiche delle più significative revisioni dello standard di trasferimento USB:
Un altro aspetto importante riguarda la retro-compatibilità, ancora una volta mantenuta. Sarà quindi possibile collegare una nuova periferica USB 3.1 ad una porta conforme alle precedenti specifiche e viceversa. Nel primo caso, ovviamente, lo scotto da pagare sarà una sensibile riduzione delle prestazioni effettive.
Con il nuovo standard USB 3.1, inoltre, è stata introdotta una nuova tipologia di connettore, denominato Type-C di tipo “reversibile”, ovvero inseribile nell’apposita porta senza più badare al verso. Con tutta probabilità questa nuova tipologia verrà per lo più utilizzata, per ovvi motivi, nei dispositivi di ridotte dimensioni, quali cellulari, tablet, portatili e unità di storage esterne, oltre che a bordo delle più recenti schede madri per sistemi desktop, in abbinamento alle più tradizionali porte Type-A.
Questa nuova versione del connettore, inoltre, è l’unica ad implementare due nuovi pin, necessari per il pieno supporto al VBUS a 12V e 20V. Lo standard USB 3.1 è in grado di supportare ben cinque diversi profili per la ricarica dei dispositivi collegati, che vi elenchiamo di seguito:
- Profilo 1: 5V a 2.0A (10 W);
- Profilo 2: 5V a 2.0A (10 W), 12V a 1.5A (18 W);
- Profilo 3: 5V a 2.0A (10 W), 12V a 3A (36 W);
- Profilo 4: 5V a 2.0A (10 W), 12V, 20V a 3A (18 W, 60 W);
- Profilo 5: 5V a 2.0A (10 W), 12V, 20V a 5A (60 W, 100 W).
Dopo questa breve parentesi sul nuovo standard di trasmissione USB 3.1, andiamo ad analizzare il prodotto in prova.
[nextpage title=”Confezione e Bundle”]
La confezione prevista dall’azienda taiwanese per questo nuovissimo ed interessante drive portatile si presenta elegante e decisamente gradevole alla vista, seppur con un design che potremmo definire del tutto minimalista. Il cartoncino utilizzato appare sufficientemente robusto, contraddistinto da una finitura superficiale lucida. Il colore di base è il bianco sul quale spicca una grafica nera e azzurra.
La parte anteriore è dominata da una generosa finestra in plastica trasparente che lascia intravvedere i lineamenti del prodotto contenuto all’interno, grazie alla quale, ancor prima di toccare con mano il drive, ne appare più che palpabile robustezza. Non a caso questo particolare prodotto dispone di accorgimenti specifici che lo rendono praticamente indistruttibile e capace di resistere alla polvere, ai graffi e agli spruzzi d’acqua. Per salvaguardare le parti interne dagli urti più o meno accidentali, inoltre, è previsto un particolare rivestimento in gomma. Che dire, i nostri dati saranno praticamente in una “botte di ferro”!!
Nella parte alta della confezione viene indicato il modello preciso del prodotto, vale a dire AC631, la capacità di archiviazione prevista, nel nostro caso pari a ben 1TB e lo standard di trasmissione supportato, nello specifico l’USB 3.1 Gen 1 (con connettore Type-A).
In basso, al contrario, troviamo solamente una serie di piccole icone identificative di quelle che sono alcune tra le caratteristiche più significative del prodotto, come la certificazione IP55, a garanzia della resistenza ai graffi e all’acqua; la certificazione Military-Grade Drop Test (MIL-STD-810G 516.6), a garanzia della resistenza a cadute accidentali da 1,22 metri di altezza, nonché la presenza di una soluzione proprietaria, denominata “Cable Cherry Design”, dedicata all’aggancio del cavo di collegamento USB durante il trasporto.
Posteriormente viene ripreso lo stilema grafico che già abbiamo osservato, ma viene dato maggior risalto alle specifiche tecniche vere e proprie del prodotto. Troviamo, infatti, dettagli circa le prestazioni velocistiche, gli standard di trasmissione supportati, le dimensioni ed il peso del disco e l’elenco dei sistemi operativi compatibili (Mac, Windows e Linux). Non manca, inoltre, una piccola etichetta adesiva riportante tutti i vari codici identificativi del prodotto.
Sui lati della confezione non vi sono molti elementi, se non un’ulteriore serie di piccole icone identificative delle principali funzionalità esclusive del prodotto. Indubbiamente degna di nota è la presenza di una copertura in garanzia della durata di 3 anni, un valore certamente aggiunto che non fa altro che confermare la professionalità e gli elevati standard produttivi adottati dall’azienda taiwanese.
Una volta aperta la confezione appare certamente evidente la cura con cui tutto il materiale è stato riposto al suo alterno, con accorgimenti specifici per evitare qualsiasi tipo di danneggiamento durante la fase di trasporto. Nella dotazione troviamo tutto quello che serve per utilizzare fin da subito il nuovo drive portatile, incluso un robusto cavo di collegamento USB 3.1 con connettore tradizionale Type-A.
E ora diamo uno sguardo alle specifiche tecniche del nuovo AC631 Military-Grade Portable Hard Drive 1TB.
[nextpage title=”Specifiche Tecniche e Funzionalità Esclusive”]
La nuova linea AC631 della taiwanese Apacer si rivolge espressamente verso tutti coloro che ricercano un’unità esterna portatile estremamente pratica da portare con sé, capiente ed adatta ad un utilizzo on-the-go senza troppe preoccupazioni. Il produttore ha infatti previsto accorgimenti specifici che la rendono praticamente indistruttibile e capace di resistere alla polvere, ai graffi e agli spruzzi d’acqua (non manca la piena certificazione IP55).
Per salvaguardare le parti interne dagli urti più o meno accidentali è inoltre previsto un particolare rivestimento in gomma per lo chassis, grazie al quale è stata possibile l’implementazione della certificazione Military-Grade Drop Test (MIL-STD-810G 516.6), che prevede test di resistenza del disco, e dei dati in esso contenuti, in seguito a cadute da oltre un metro di altezza.
Il disco esterno prevede la commercializzazione in due tagli differenti, nello specifico con capacità pari a 1TB e 2TB al fine di soddisfare al meglio le esigenze di qualsiasi tipologia di utenza. Al contrario, almeno per il momento, non sono previste ulteriori varianti di colore rispetto a quella del sample in esame (nero e blu). Grazie alle sue contenute dimensioni, conformi a quelle che ci si potrebbe attendere da unità esterne provviste di disco rigido Serial-ATA da 2.5”, ed al peso di poco più di 260 grammi (cavo di collegamento compreso), il nuovo AC631 è certamente perfetto per essere trasportato in tutta semplicità.
Per quel che riguarda le prestazioni, l’intera linea è pensata per sfruttare l’interfaccia di trasmissione USB 3.1 Gen1, capace di garantire una larghezza di banda massima teorica pari a 5Gb/s, più che sufficiente, quindi, per assicurare il massimo sfruttamento dell’unità disco rigido interna di tipo tradizionale meccanica.
La massima compatibilità è assicurata dalla presenza di un classico connettore Type-A, ormai previsto su qualsiasi PC fisso o portatile, e per il quale viene certificato un ciclo di vita medio di ben 10.000 collegamenti/scollegamenti. Il produttore ha inoltre previsto, come già anticipato, un esclusivo sistema per l’aggancio del cavo, denominato “Cable Cherry Design”, in tutte le situazioni di inutilizzo, al fine di evitarne lo smarrimento durante il trasporto.
Di seguito riportiamo le caratteristiche tecniche complete, così come dichiarate dal produttore.
Ulteriori informazioni sono disponibili nella pagina ufficiale del prodotto, accessibile al seguente indirizzo.
[nextpage title=”Uno sguardo da vicino – Parte Prima”]
Il produttore taiwanese ha previsto, per il nuovo AC631, uno chassis estremamente resistente di tipo “rugged”, contraddistinto da una struttura in plastica rigida e da una spessa bordatura in gomma, capace di attutire gli urti (anche derivati da cadute accidentali da oltre un metro di altezza) e preservare così l’integrità del disco rigido interno e dei dati in esso contenuti.
Nonostante questo, l’unità esterna si presenta tutto sommato compatta sia nelle dimensioni, che raggiungono i 152,9 (L) x 93 (W) x 21 (H) mm, che nel peso complessivo, che supera di poco i 260 grammi (cavo di collegamento USB compreso), a tutto vantaggio della buona trasportabilità del prodotto.
Come anticipato, questo specifico modello, prevede la commercializzazione in un’unica variante di colore, più precisamente nera e blu.
La gommatura prevista, oltre che ridurre il rischio di danneggiamento del disco interno in caso di urti o cadute accidentali, funge anche da vera e propria guarnizione, assicurando l’isolamento delle componenti elettroniche dai liquidi.
Il coperchio superiore dello chassis, che ricordiamo essere realizzato in robusto materiale plastico, prevede una particolare finitura superficiale 3D-Texture, in grado di assicurare una resistenza ottimale ai graffi e alle impronte digitali, certamente non gradevoli alla vista.
Lateralmente, su uno dei lati corti, è presente l’interfaccia USB 3.1 Gen1 per la connessione al PC. Il connettore, al fine di assicurare la massima compatibilità è di tipo Type-A “full-size”.
Questa scelta consente di assicurare una connessione decisamente meno fragile se paragonata alle più piccole e diffuse micro-USB, assolutamente in linea con il concetto di resistenza previsto per questa nuova linea di unità esterne.
Il connettore appare ben protetto dalla spessa gommatura e grazie ad una pratica linguetta viene ben isolato dalla polvere e dagli spruzzi d’acqua accidentali.
L’unità, comunemente alla maggior parte delle soluzioni basate su unità disco 2.5”, non necessità di fonti di alimentazione supplementari al semplice cavo di collegamento USB.
[nextpage title=”Uno sguardo da vicino – Parte Seconda”]
Purtroppo è assente un LED diagnostico per la segnalazione del funzionamento del disco durante le fasi di lettura e scrittura.
Come anticipato, è stato previsto un pratico sistema di aggancio del cavo di collegamento USB in situazioni di inutilizzo, denominato “Cable Cherry Design” e pensato per evitare di dimenticare o smarrire per l’appunto l’indispensabile accessorio.
Nella parte posteriore dello chassis è collocata una piccola etichetta adesiva riportante tutti i vari codici identificativi del prodotto (Part Number, Serial Number etc.), i principali loghi delle certificazioni ottenute (CE – Conformità Europea, FCC – Federal Communications Commission, RoHS – Restriction of Hazardous Substances Directive) ed il paese di fabbricazione, che come vediamo dall’immagine è Taiwan.
L’apertura del nuovo Apacer AC631 risulta facile ed intuitiva. In pochi secondi, infatti, sarà possibile rimuovere completamente i due gusci protettivi della scocca, riuscendo così ad accedere alla parte interna del prodotto ed alla componentistica utilizzata.
Come possiamo osservare l’ossatura principale dell’unità è realizzata in gomma che, come anticipato, oltre che ridurre drasticamente lo shock impresso al disco in caso di caduta, funge da guarnizione, al fine di evitare che le componenti interne possano essere raggiunte da liquidi, aspetto che ne comprometterebbe anche in maniera irreversibile il funzionamento.
Il disco rigido previsto dal produttore taiwanese per questo modello è marchiato Western Digital, nello specifico troviamo un WD10SPZX. Questa particolare unità Serial-ATA 6Gb/s in formato 2.5”, ovviamente di tipo tradizionale meccanico, appartiene alla line-up WD Blue e si contraddistingue per una capacità di archiviazione pari a 1TB ed una velocità di rotazione di 5.400RPM.
Il controller USB implementato nel nuovo AC631 è un ASMedia ASM1153, un chip di terza generazione che include un microprocessore ad 8bit, regolatori del voltaggio e controllo dello spread-spectrum, con la capacità di supportare anche le specifiche del protocollo UASP (USB Attached SCSI Protocol). Per ulteriori dettagli vi rimandiamo alla pagina ufficiale del produttore.
Passiamo ora alla metodologia di test e alla descrizione del sistema utilizzato per le nostre prove.
[nextpage title=”Crystal Disk Info e Capacità del disco”]
Con l’ausilio del software Crystal Disk Info 7.5.2 riusciamo ad estrapolare numerose informazioni sul disco Apacer AC631 da 1TB, in particolare sulle funzioni supportate (TRIM, NCQ, S.M.A.R.T. e APM), sullo stato di efficienza del disco, sul tipo di interfaccia utilizzata e sulla versione di firmware a bordo. L’unità è giunta in redazione praticamente già pronta all’uso, formattata di fabbrica con file system NTFS. Come abbiamo osservato nel capitolo precedente il disco rigido presente all’interno della scocca è un Western Digital Blue WD10SPZX, un modello Serial-ATA da 2.5” di tipo tradizionale meccanico.
Con la funzione di Windows “Proprietà”, accessibile semplicemente cliccando con il tasto destro mouse sul nostro disco rigido, andiamo a verificarne la capienza totale. A tal proposito è opportuno specificare che i sistemi operativi Windows utilizzano una misurazione di capienza diversa dai vari produttori. Questi ultimi misurano la capacità dei loro dischi in miliardi di byte mentre Windows continua a leggere le capacità usando una notazione antecedente a quelle stabilite nel dicembre 1998 dallo IEC, per cui i valori sono:
- Un kilobyte (ko) = 210 bytes = 1024 bytes;
- Un Megabyte (Mo) = 220 bytes = 1024 ko = 1 048 576 bytes;
- Un Gigabyte (Go) = 230 bytes = 1024 Mo = 1 073 741 824 bytes;
- Un Terabyte (To) = 240 bytes = 1024 Go = 1 099 511 627 776 bytes.
Quindi, in considerazione della tabella sopra esposta, la capienza calcolata dal sistema operativo, approssimata per difetto, deriva dal seguente calcolo:
- 1.000.202.039.296 bytes / 1.073.741.824 bytes = 931,510 GB -> 931 GB.
Il produttore taiwanese non ha previsto alcun software pre-caricato all’interno del drive, di conseguenza possiamo passare direttamente alla descrizione del sistema di prova e della metodologia adottata per i nostri test sul disco.
[nextpage title=”Sistema di Prova e Metodologia di Test”]
Per il sistema di prova ci siamo avvalsi di una scheda madre dotata di PCH Intel X299 Express, prodotta da MSi. In particolare è stato scelto il modello X299 XPOWER GAMING AC, capace di garantire il pieno supporto alle più recenti periferiche conformi al nuovo di standard di trasmissione USB 3.1 Gen1 e Gen2.
Come processore è stato scelto un modello Intel appartenente alla famiglia Skylake-X, precisamente il Core i9 7900X. La frequenza di funzionamento è stata fissata a 4.700MHz, semplicemente impostando il moltiplicatore a 47x senza mettere mano alla frequenza del BCLK (100MHz).
Per il comparto memorie la scelta è ricaduta su un kit DDR4 prodotto da G.Skill da 64GB di capacità assoluta e pieno supporto Quad-Channel, nello specifico il modello Trident-Z RGB F4-3600C17Q-64GTZR. Sia la frequenza e sia le latenze sono state impostate ai valori di targa, vale a dire 3.600MHz 17-19-19-39 a 1.35v.
Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa nuova unità disco esterna.
Il sistema operativo, Microsoft Windows 10 Pro Fall Creators Update X64, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare, ma comprensivo di tutti gli aggiornamenti rilasciati fino al giorno della stesura di questo articolo (Versione 1709 – build 16299.309).
Per verificare le prestazioni dell’unità ci siamo avvalsi dei seguenti software:
- AS SSD Benchmark v2.0.6485.19676;
- Crystal Disk Mark X64 v6.0.0;
- ATTO Disk Benchmark v3.05;
- Anvil’s Storage Utilities 1.1.0 (2014).
Siamo pronti per andare ad analizzare i risultati ottenuti.
[nextpage title=”Benchmark Sintetici – AS SSD Benchmark”]
AS SSD Benchmark consente di effettuare svariate misurazioni sulla nostra unità di archiviazione (SSD, Hard Disk interno/esterno, PenDrive USB, ecc.) sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale.
A test ultimato viene riportata la velocità della nostra unità in MB al secondo. Oltre al test dei 4k, viene effettuato anche un test lettura/scrittura Multi-Thread 4k, per simulare il più possibile la velocità di avvio del sistema operativo o di installazione di un programma.
Standard Benchmark
Copy Benchmark
Considerazioni
Il test AS-SSD si basa sull’utilizzo di dati non comprimibili ed è uno dei più ostici nel settore degli HDD ed SSD. Il nuovo Apacer AC631 da 1TB, sfruttando il potenziale della nuova interfaccia di trasmissione USB 3.1 Gen1, è stato in grado di far registrare performance di buon livello sia lettura che in scrittura.
Il vero limite di questa tipologia di connessione risiede nella gestione di file di piccole dimensioni e per questo le prestazioni sui file 4K con accessi casuali ne risentono molto. Abbastanza buoni anche i risultati nei test di copia, dove il disco si dimostra all’altezza delle aspettative.
[nextpage title=”Benchmark Sintetici – Crystal Disk Mark”]
Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.
Dati Comprimibili
Dati non Comprimibili
Considerazioni
Come possiamo osservare i test forniti mostrano i vantaggi della connessione USB 3.1 Gen1 nel trasferimento di grandi file, dove il nuovo Apacer AC631 mostra tutta la sua velocità. Nel caso dei file piccoli vengono a galla le difficoltà intrinseche di tutti i dispositivi meccanici, incapaci di raggiungere performance elevate. In ogni caso si tratta di valori riscontrabili e paragonabili anche con gli HDD da 3.5”.
[nextpage title=”Benchmark Sintetici – ATTO Disk Benchmark”]
ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.
E’ sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante“Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).
Standard Benchmark
Considerazioni
In questo test vengono evidenziate sia le buone capacità che gli evidenti limiti della nostra unità (ricordiamo che è uno storage per grandi archiviazioni e non un SSD). Il prodotto messo a punto dall’azienda taiwanese registra velocità in lettura e scrittura che assumono valori abbastanza buoni già con file campione di dimensioni ridotte (da 16-32KB in su) per poi divenire pressoché costanti e sempre al massimo dei valori che l’unità riesce ad esprimere (120-130MB/s). Anche in questo caso i valori riscontrati sono molto buoni e al pari dei tradizionali HDD desktop meccanici.
[nextpage title=”Benchmark Sintetici – Anvil’s Storage Utilities”]
Anvil’s Storage Utilities è un software scritto da un giovane ed intraprendente programmatore norvegese, molto semplice da utilizzare ed è un potente strumento progettato al fine di fornire un mezzo di valutazione delle prestazioni dei Solid State Drive o Hard Disk Drive.
Per l’esecuzione dei nostri test ci siamo basati sulle impostazioni di default, ovvero quelle selezionate all’installazione del software, con una base di dati comprimibili e non comprimibili.
Dati Comprimibili
Dati non Comprimibili
Considerazioni
Alla stessa stregua dei risultati ottenuti con la suite AS-SSD anche in questo test il disco Apacer AC631 da 1TB ha espresso prestazioni molto buone in relazione alla sua destinazione d’uso. Interessanti anche il numero di operazioni di I/O eseguite al secondo che, nonostante le limitazioni imposte dalle interfacce esterne, sono di ottimo livello.
Anche in questo test il trattamento di file di piccole dimensioni utilizzando l’interfaccia USB risente di qualche rallentamento ma nulla di eclatante. Il disco esterno messo a punto dal produttore taiwanese, inoltre, sembra non fare alcuna distinzione nel trattamento dei dati (comprimibili o non comprimibili). Interessanti, oltre che di ottimo livello, anche il numero di operazioni di I/O eseguite al secondo e i tempi di accesso.
[nextpage title=”Conclusioni”]
![]() | Prestazioni: | ![]() |
Qualità Costruttiva: | ![]() | |
Resistenza: | ![]() | |
Giudizio Complessivo: | ![]() |
Nella recensione di oggi abbiamo avuto il piacere di analizzare, sotto ogni punto di vista, quella che potremmo definire una validissima soluzione di storage portatile, contraddistinta da caratteristiche tecniche di buon livello e da una notevole robustezza. La qualità offerta dalla taiwanese Apacer è rimasta molto alta e costante nel corso degli anni e questa nuova line-up AC631 Military-Grade ne è la gradita conferma.
Questa famiglia di prodotti si rivolge espressamente verso tutti coloro che ricercano un’unità esterna portatile estremamente pratica da portare con sé, capiente ed adatta ad un utilizzo on-the-go senza troppe preoccupazioni. Il produttore ha infatti previsto accorgimenti specifici che la rendono praticamente indistruttibile e capace di resistere alla polvere, ai graffi e agli spruzzi d’acqua.
I materiali impiegati sono piacevoli al tatto e risultano resistenti ad urti e graffi. La lavorazione a “Texture 3D” del guscio anteriore dona un ulteriore tocco di classe al prodotto, rendendolo inoltre a prova di graffio o impronta digitale. A testimonianza della notevole qualità costruttiva troviamo le certificazioni IP55, a garanzia della resistenza ai graffi e all’acqua, e Military-Grade Drop Test (MIL-STD-810G 516.6), a garanzia della resistenza a cadute accidentali da 1,22 metri di altezza.
Grazie alle sue contenute dimensioni, conformi a quelle che ci si potrebbe attendere da unità esterne provviste di disco rigido Serial-ATA da 2.5”, ed al peso di poco più di 260 grammi (cavo di collegamento compreso), il nuovo AC631 è certamente perfetto per essere trasportato in tutta semplicità.
Durante i nostri test abbiamo visto come il comportamento del nuovo AC631 sia sempre costante nello spostamento di piccoli e di grandi file, senza problemi di sorta. Altra nota a favore riguarda la quasi totale silenziosità del sistema durante il funzionamento, inoltre le temperature di esercizio sono sempre molto contenute, segno di una ottimale progettazione e realizzazione del prodotto.
Ricordiamo che il nuovo disco rigido portatile di Apacer è pienamente in grado di sfruttare l’interfaccia di trasmissione USB 3.1 Gen1, capace di garantire una larghezza di banda massima teorica pari a 5Gb/s, più che sufficiente, quindi, per assicurare il massimo rendimento dell’unità disco rigido interna di tipo tradizionale meccanica. La massima compatibilità è assicurata dalla presenza di un classico connettore Type-A, ormai previsto su qualsiasi PC fisso o portatile, e per il quale viene certificato un ciclo di vita medio di ben 10.000 collegamenti/scollegamenti.
La confezione risulta esteticamente ben curata e gradevole alla vista, consentendo fin da subito di cogliere tutti i vari aspetti principali del prodotto.
Siamo rimasti molto contenti e soddisfatti del sistema di aggancio del cavo in situazioni di inutilizzo (soluzione proprietaria che l’azienda identifica come “Cable Cherry Design”), della robustezza delle plastiche, nonché dell’intero sistema di protezione del disco rigido interno mediante gommatura della scocca. Ottima anche la possibilità di poter completamente smontare il box esterno, al fine di sostituire il disco rigido in caso di necessità oppure, come nel nostro caso, semplicemente di “scoprire” cosa si cela al di sotto della scocca.
Nello specifico abbiamo potuto osservare come il produttore taiwanese abbia scelto di impiegare, in questo particolare modello, un valido disco rigido marchiato Western Digital, precisamente un Blue WD10SPZX, ovviamente di tipo meccanico, contraddistinto da una capacità di archiviazione pari a 1TB, una velocità di rotazione di 5.400RPM e un’interfaccia classica Serial ATA 6Gb/s. Indubbiamente degna di nota, inoltre, è la presenza di una copertura in garanzia della durata di 3 anni, un valore certamente aggiunto che non fa altro che confermare la professionalità e gli elevati standard produttivi adottati dall’azienda taiwanese.
Pro:
- Ottima qualità costruttiva e cura dei particolari;
- Buona capacità di archiviazione (pari a 1TB nel modello in esame);
- Interfaccia USB 3.1 Gen1 a 5Gb/s;
- Scocca antiurto, antigraffio e capace di resistere all’acqua;
- Soluzione proprietaria per l’aggancio del cavo USB inutilizzato;
- Peso e dimensioni relativamente contenute per la migliore trasportabilità;
- Ottima silenziosità durante l’utilizzo;
- Ridotta quantità di calore rilasciata;
- Ottime prestazioni in ogni ambito di utilizzo;
- Ottimo supporto da parte del produttore;
- Garanzia di 3 anni.
Contro:
- Nulla da segnalare.
Si ringrazia per il sample fornitoci.
Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend