Le periferiche di memorizzazione di tipo SSD (Solid State Drive) appartengono ormai alla nostra quotidianità e gli utenti che le hanno provate almeno una volta difficilmente tornano su un’unità tradizionale di tipo meccanico per quanto riguarda il disco principale di sistema, ovvero quello che contiene il sistema operativo ed i principali programmi o giochi. Con il passare del tempo abbiamo assistito alla commercializzazione di unità non soltanto contraddistinte da una sempre maggiore affidabilità, aspetto di fondamentale importanza quando si parla della sicurezza dei dati personali, ma anche e soprattutto caratterizzate da prestazioni velocistiche sempre più importanti. Tra questi prodotti spiccano senza dubbio quelli basati sul sempre più diffuso Form-Factor M.2/NGFF e protocollo NVMe (Non-Volatile Memory Express), capaci non soltanto di garantire un livello prestazionale di gran lunga più elevato rispetto alle più tradizionali unità Serial ATA, ma soprattutto di integrarsi nel migliore dei modi anche all’interno dei moderni PC, Ultrabook e Mini-PC, viste le esigue dimensioni e l’assenza di cavi di collegamento. Nell’articolo che vi proponiamo quest’oggi andremo ad analizzare le caratteristiche tecniche e prestazionali della nuova soluzione Sabrent dedicata al mercato consumer ed appartenente alla famiglia di prodotti Rocket 4 Plus-G, linea che si colloca nella fascia alta dell’offerta del marchio, vantando tutta una serie di ottimizzazioni rivolte al gaming. Il modello che andremo ad osservare, nome in codice SB-RKTG-GHSK-1TB, oltre a sfruttare un’interfaccia di tipo PCIe Gen 4.0, prevede un formato di tipo M.2 Type-2280, una generosa capacità di archiviazione pari a 1TB e l’utilizzo di componentistica di alto livello, a cominciare da un controller Phison PS5018-E18 di ultima generazione, fino ad arrivare a delle NAND Flash 3D TLC (Triple Level Cell) a 176-Layer prodotte da Micron. Non ci resta che analizzare il disco e ci auguriamo che la lettura sia di vostro gradimento.
Sabrent è un’azienda statunitense fondata nel 1999 e divenuta nel corso degli anni un vero e proprio punto di riferimento del settore.
Sin dalla sua fondazione, l’azienda ha messo a disposizione dei suoi clienti una ricca linea di periferiche e accessori per computer contraddistinti da stile unico, qualità ai massimi livelli e implementazione di tutte le ultime tecnologie disponibili ad un costo accessibile ed estremamente competitivo. Maggiori informazioni le trovate sul sito Sabrent.
[nextpage title=”Confezione e Bundle”]
La confezione prevista dall’azienda americana per questa unità SSD si presenta elegante e decisamente gradevole alla vista, seppur con un design che potremmo definire del tutto minimalista. Le dimensioni, anche in considerazione della presenza in dotazione di un particolare dissipatore di calore proprietario, appaiono relativamente compatte, anche se per ovvi motivi sensibilmente maggiori rispetto a quelle tipiche per un’unità con fattore di forma M2 Type-2280.
Il cartoncino utilizzato appare sufficientemente robusto e contraddistinto da una finitura superficiale opaca. La colorazione di base è scura, sulla quale spicca una grafica bianca e iridescente. Nella parte frontale domina un’immagine in prospettiva dell’unità provvista di heatsink, dalla quale è possibile apprendere la serie di appartenenza del prodotto, nello specifico la recente linea Rocket 4 Plus-G, espressamente rivolta al gaming grazie ad una serie di ottimizzazioni specifiche implementate a livello firmware (denominato O₂GO).
Non mancano numerose informazioni utili, tra le quali la capacità di archiviazione prevista (in questo caso pari a 1TB), la tipologia di interfaccia e protocollo utilizzati (NVMe), e l’immancabile marchio aziendale.
Posteriormente viene ripreso lo stilema grafico che già abbiamo osservato, questa volta però con maggiori dettagli circa il particolare dissipatore di calore proprietario incluso.
Per questo prodotto l’azienda ha previsto un packaging indipendente sia per l’unità allo stato solido che per l’heatsink fornito a corredo. Troveremo quindi due confezioni singole per le rispettive componenti, opportunamente pensate per preservarne l’integrità durante tutta la fase di trasporto.
Osservando la piccola confezione dedicata all’unità notiamo fin da subito una notevole cura nella realizzazione ed un’ottima resistenza. Anche in questo caso viene riproposto il medesimo stile osservato in precedenza. Nel frontale, infatti, ritroviamo un’immagine del prodotto, questa volta della singola unità allo stato solido, la serie di appartenenza, la capacità e l’interfaccia utilizzata.
Posteriormente, anche a causa delle ridotte dimensioni della confezione, non potevamo certo aspettarci chissà quale quantitativo di dati tecnici, infatti, il produttore, invita a visitare la pagina web dedicata per ottenere maggiori informazioni sull’unità. Nella parte inferiore è collocata una piccola etichetta adesiva riportante il codice seriale del prodotto; poco più in basso osserviamo i principali loghi delle certificazioni ottenute.
Aprendo la confezione ed estraendone il contenuto notiamo con piacere che l’azienda ha prestato molta cura al trasporto dell’unità, racchiudendola all’interno di un robusto contenitore in alluminio color iridescente che richiama alla mente il tradizionale chassis impiegato nelle unità allo stato solido in formato standard 2.5”.
Dobbiamo ammettere che la qualità e la cura nei minimi dettagli è lampante, al punto che appare netta la sensazione di avere fra le mani un prodotto di classe premium.
A fungere da vera e propria “cerniera” di apertura è una generosa etichetta adesiva, riportante ancora una volta tutte le informazioni che già abbiamo osservato nella confezione in cartoncino esterna. All’apertura troviamo un piccolo manuale cartaceo, nel quale vengono ben descritte tutte le operazioni necessarie all’installazione dell’unità sulle più moderne schede madri.
Al di sotto troviamo finalmente la nostra unità allo stato solido, ben adagiata all’interno di uno stampo in materiale anti-urto, opportunamente sagomato per non consentirne il movimento al suo interno e, di conseguenza, evitarne qualsiasi tipo di danneggiamento.
Seppur non vi sia alcun riferimento specifico sulla confezione o nel cartaceo incluso riteniamo doveroso precisare che il produttore prevede in dotazione una copia del noto software Acronis True Image, con la quale sarà possibile effettuare copie di backup, ripristinare immagini oppure clonare il contenuto del vecchio HDD/SSD sul nuovo drive Sabrent.
Molto curata anche la confezione dedicata al dissipatore proprietario fornito in dotazione, un M.2 SSD Rocket Heatsink in variante “Gaming Edition” iridescente così da abbinarsi alla perfezione con lo stile delle nuove unità. Posteriormente viene proposto un breve elenco di quelle che sono le funzionalità esclusive previste, oltre che il contenuto dettagliato del materiale presente all’interno.
All’interno troviamo un piccolo manuale d’installazione cartaceo, pensato per fornire all’utente tutte le principali informazioni per procedere al montaggio corretto del dissipatore. Tutto il materiale fornito, incluse le viti di fissaggio ed il piccolo cacciavite a croce, appare ben protetto ed adagiato in uno strato di foam. Apprezzabile la scelta del produttore di includere nella dotazione anche un secondo backplate, specifico per l’utilizzo in abbinamento ad unità SSD di tipo double-sided, ovvero con componentistica presente su entrambe le facce del PCB.
La qualità costruttiva dell’heatsink messo a punto dal produttore americano è indubbiamente di livello elevato, curato nei particolari e contraddistinto da ottime finiture. Il peso complessivo, pari a poco più di 96 grammi, non è certamente dei più bassi e non fa che confermare come l’azienda non abbia certo lesinato sui materiali. Le dimensioni, pari a 79,50 x 22,86 x 24,13 mm (LxHxW), sono senz’altro importanti e necessitano di un’opportuna verifica, da parte dell’utente, circa la piena compatibilità con la propria componentistica, e specialmente con la propria scheda madre.
Dal punto di vista prettamente tecnico ci troviamo dinanzi ad un classico heatsink a “panino”, composto da due parti che andranno a racchiudere l’unità collocata nel mezzo. L’efficienza nel trasferimento del calore sul generoso corpo dissipante è assicurata dall’impiego di pad termo-conduttivi di qualità (preapplicati), oltre che da una serie di heatpipe in rame. L’ancoraggio delle due parti è assicurato da quattro viti, sicuramente preferibili alle più comunemente usate clip a incastro.
L’azienda non ha trascurato alcun dettaglio, curando con molta attenzione e scrupolosità tutti i particolari. Il design della confezione risulta estremamente curato e consente fin da subito di apprendere le principali informazioni sul prodotto.
Siamo ora pronti per dare uno sguardo alle specifiche tecniche del nuovo drive Sabrent Rocket 4 Plus-G w/Heatsink da 1TB.
[nextpage title=”Specifiche Tecniche e Funzionalità Esclusive”]
La nuova linea di prodotti Rocket 4 Plus-G della statunitense Sabrent si rivolge espressamente verso tutti coloro che ricercano un’unità SSD PCIe affidabile e dalle performance estremamente elevate.
Il produttore prevede la commercializzazione di tre modelli, differenziati esclusivamente per quanto riguarda la capacità e, di conseguenza, le pure prestazioni velocistiche.
Alla base dell’offerta troviamo una versione da 1TB, contraddistinta da una velocità pari a 7.300MB/s e 6.000MB/s, rispettivamente in lettura e scrittura sequenziale, e 1.000.000 di IOPS in scrittura random con pattern 4K.
Seguono i modelli più capienti, da 2TB e ben 4TB, accreditati di prestazioni sensibilmente superiori, capaci di raggiungere quota 7.300MB/s e 6.900MB/s in lettura e scrittura sequenziale, e 1.000.000 di IOPS.
Per soddisfare le esigenze di tutti coloro che non dispongono di una scheda madre in cui è prevista la dissipazione delle unità M.2 PCIe installate negli appositi connettori on-board, è stata messa a punto una particolare variante del Rocket 4 Plus-G, dotata di heatsink proprietario in alluminio di generose dimensioni, con heatpipe in rame e accorgimenti specifici mirati ad assicurare uno smaltimento del calore generato estremamente efficiente.
Il produttore consiglia l’utilizzo di un dissipatore di calore di questo tipo specialmente nei casi in cui l’unità venga sfruttata al massimo delle sue potenzialità, ovvero in sistemi provvisti di supporto allo standard PCI-Express di quarta generazione (Gen 4.0), assicurando il mantenimento di temperature di esercizio significativamente inferiori anche durante l’utilizzo intensivo dell’unità e limitando così il rischio di incorrere nel fastidioso fenomeno del Thermal Throttling, che ne comprometterebbe le prestazioni.
Tutte le unità si basano sul controller ad otto canali di ultima generazione PS5018-E18 di Phison, capace di assicurare il pieno supporto verso le più recenti tecnologie del settore. Questo controller, espressamente rivolto al segmento client del mercato, oltre che supportare pienamente la più recente specifica 1.4 del protocollo NVMe (Non-Volatile Memory Express), implementa tutta una serie di tecnologie mirate alla salvaguardia dello stato di salute dell’unità e dei dati in essa contenuti.
Tra queste citiamo la presenza di un circuito integrato di ultima generazione dedicato alla correzione degli errori (ECC), oltre che a funzionalità avanzate come l’End-to-end Data Path Protection (ETEDPP) e l’Advanced Wear Leveling espressamente pensato per preservare le prestazioni anche in seguito ad usi particolarmente intensivi dell’unità.
Per quanto riguarda, invece, le NAND Flash, la scelta è ricaduta su delle eccellenti B47R 3D TLC (Triple Level Cell) da 2.048Gbit, prodotte dall’americana Micron con tecnologia proprietaria Fortis Flash, perfettamente in grado non soltanto di sfruttare appieno le potenzialità offerte dal controller, ma anche di assicurare un elevato livello di endurance (700TBW, 1.400TBW e 2.800TBW) rispettivamente per i modelli da 1TB, 2TB e da 4TB).
Queste particolari memorie sono realizzate utilizzando un’innovativa architettura a 176 strati di celle impilati verticalmente, anziché cercare di ridurre la lunghezza e la larghezza delle celle per rientrare nei moderni fattori di forma compatti. Il risultato è una densità maggiore, una resa migliorata in termini di prestazioni ed un consumo energetico sensibilmente più contenuto.
Con questa nuova serie di unità, inoltre, l’azienda ha messo a punto un nuovissimo firmware, denominato O2 Game-Optimized Firmware, comprendente tutta una serie di ottimizzazioni specifiche mirate ad assicurare la migliore esperienza possibile in ambito gaming, ed offrendo pieno supporto verso la recente API DirectStorage di Microsoft.
Per questa gamma di prodotti è stato scelto il recente formato M.2/NGFF, nello specifico con fattore di forma di tipo 2280 (80mm di lunghezza), così da assicurare la massima compatibilità e facilità di installazione, specialmente in ambito portatile o in sistemi PC SFF (Small Form Factor).
Grazie alla sua professionalità ed agli elevati standard produttivi adottati, Sabrent accredita l’intera linea Rocket 4 Plus di un MTBF (tempo medio prima di un potenziale guasto) pari a ben 1,6 milioni di ore, oltre che di una copertura in garanzia della durata di ben 5 anni (previa registrazione del prodotto). Il modello in esame, contraddistinto da una capacità di 1TB viene certificato per un volume di scritture pari a 700TBW totali, ovvero all’incirca 385GB al giorno per l’intera durata della garanzia.
Ulteriori informazioni sono disponibili nella pagina ufficiale del prodotto, accessibile questo indirizzo.
[nextpage title=”Uno sguardo da vicino”]
La nuova unità Sabrent Rocket 4 Plus-G da 1TB di capacità appare davvero molto compatta e si basa su un fattore di forma di tipo M.2 Type-2280, che prevede, di conseguenza, una larghezza pari a 22mm ed una lunghezza massima di appena 80mm. Il PCB, di colore nero, è di tipo multistrato a doppia faccia, con uno spessore tale da restituire un’ottima rigidità. Possiamo osservare che, in questo specifico modello, tutti i vari componenti sono montati esclusivamente su una faccia del circuito stampato, opportunamente disposti in modo da ottenere un layout generale molto pulito ed ordinato.
Il lato opposto, infatti, verrà popolato solamente nei modelli più capienti previsti dal produttore americano (2TB e 4TB). Le saldature non presentano sbavature e sono di ottima fattura, a conferma degli elevati standard qualitativi adottati in fase di produzione. Nella parte anteriore dell’unità possiamo notare un sottile heat-spreader in rame di colore iridescente che, oltre a conferire una certa eleganza al prodotto, consente di distinguere a colpo d’occhio la famiglia di appartenenza ed il modello.
Un’altra piccola etichetta, questa volta di colore bianco, è al contrario applicata nella parte opposta dell’unità, questa volta riportante tutti i vari codici identificativi, seriali e le principali certificazioni ottenute.
La nuova linea Rocket 4 Plus-G si basa sul controller di ultima generazione PS5018-E18 di Phison. Questo controller, di tipo multicanale a 8 vie, sviluppato con l’avanzato processo produttivo a 12nm da parte di TSMC, si basa su architettura proprietaria CoXProcessor 2.0, ed implementa ben tre prestanti core ARM Cortex R5 operanti ad una frequenza di clock di 1GHz (contro i 733 del precedente modello PS5016-E16), a loro volta affiancati da una coppia di coprocessori dedicati allo sgravo di parte del carico di lavoro assicurando migliori tempi di risposta e velocità di trasferimento dati. Viene offerto pieno supporto alle NAND Flash TLC/QLC basate su standard ONFI (Open NAND Flash Interface) 2.3, 3.0/3.2 e 4.0.
Per ciò che riguarda l’interfaccia viene assicurata la piena conformità verso lo standard PCIe Gen4 con banda massima teorica pari a ben 64Gb/s (sfruttando quattro linee di quarta generazione), nonché verso la più recente specifica 1.4 del protocollo NVMe (Non-Volatile Memory Express).
Troviamo un circuito integrato di tipo Low-Density Parity-Check (LDPC) dedicato alla correzione degli errori (ECC) di quarta generazione, oltre che a funzionalità avanzate come l’End-to-end Data Path Protection (ETEDPP) e l’Advanced Wear Leveling espressamente pensato per preservare le prestazioni anche in seguito ad usi particolarmente intensivi dell’unità.
Non mancano ulteriori ed interessanti funzionalità, come le tecnologie SmartECC dedicata alla ricostruzione di eventuali settori difettosi nell’eventualità che il normale circuito ECC non funzioni adeguatamente; la SmartRefresh dedicata al monitoraggio dello stato di salute dell’ECC e l’aggiornamento periodico dei blocchi al fine di migliorare la conservazione dei dati; e SmartFlush che riduce al minimo la permanenza dei dati all’interno della memoria cache così da garantirne la conservazione in caso di interruzione accidentale dell’alimentazione.
Inoltre, a garanzia della massima sicurezza dei dati, è pienamente supportata la codifica hardware con chiave di criptazione AES a 128/256-bit e SHA 160/256/512 tramite protocolli Trusted Computing Group (TCG) Pyrite e Opal 2.0.
Il recupero delle prestazioni è garantito dalla tecnologia TRIM (nei sistemi operativi compatibili che ne fanno uso) e da un Garbage Collection avanzato, attivato automaticamente durante gli stati idle dell’unità. Non mancano, infine, funzionalità avanzate per il massimo risparmio energetico in tutte quelle situazioni di scarso o non utilizzo del drive, come le tecnologie Device Sleep (DEVSLP) e PHY Sleep, perfette per consentire una maggiore durata della batteria dei notebook pur mantenendo un’elevata reattività, grazie ai brevissimi tempi di ripresa.
A sostegno del controller, allo scopo di ottimizzare le prestazioni riducendo i tempi morti durante l’elaborazione delle varie richieste e l’esecuzione delle operazioni di Caching, Wear Leveling e di Garbage Collection (GC), è presente un modulo di memoria cache DDR4 da 1TB, marchiato SK Hynix, riportante la serigrafia “H5AN8G6NDJ-RXNC”, operante a 2.400MHz e contraddistinto da un package di tipo FBGA 96-ball ed una tensione di alimentazione massima pari ad 1.20v.
Il pettine di collegamento M.2/NGFF, trattandosi di un’unità conforme al protocollo NVMe (Non-Volatile Memory Express), è di tipo M-Key (possiamo infatti notare la singola tacca). Consigliamo quindi di fare sempre riferimento al manuale utente o alle specifiche tecniche riportate sulla pagina web della propria scheda madre in maniera da evitare l’insorgere di eventuali problemi di compatibilità.
Per quanto riguarda, invece, le NAND Flash, come già anticipato, troviamo le nuove ed innovative B47R 3D TLC (Triple Level Cell) prodotte dall’americana Micron con tecnologia proprietaria Fortis Flash. Queste particolari memorie adottano un package di tipo BGA e sono sviluppate con processo litografico a 15nm utilizzando un’innovativa architettura a 176 strati di celle impilati verticalmente, anziché cercare di ridurre la lunghezza e la larghezza delle celle per rientrare nei moderni fattori di forma compatti. Il risultato è una densità maggiore, una resa migliorata in termini di prestazioni ed un consumo energetico ben più contenuto rispetto alle NAND tradizionali di tipo planare.
Precisamente, nel modello in esame, troviamo quattro moduli identici collocati su un solo lato del PCB, serigrafati IA7BG94AYA. Ogni modulo si contraddistingue per una densità di 2.048Gbit (256GB) ed un ragguardevole livello di endurance, pari a 5.000 P/E Cycles (cicli di programmazione/cancellazione).
Il produttore americano prevede che una porzione della capacità complessiva disponibile sia riservata nativamente all’over-provisioning, la cui gestione è come di consueto affidata al controller, in modo tale da poter assicurare la massima efficienza nel recupero prestazionale.
[nextpage title=”Crystal Disk Info, Capacità del disco e ROCKET Control Panel”]
Con l’ausilio del software Crystal Disk Info 9.1.1 riusciamo ad estrapolare numerose informazioni sul nuovo Sabrent Rocket 4 Plus-G da 1TB, in particolare sulle funzioni supportate, sullo stato di efficienza del disco, sul tipo di interfaccia utilizzata (PCIe Gen4 x4) e sulla versione di firmware a bordo.
L’unità è giunta in redazione con già a bordo la versione più recente resa disponibile, vale a dire la R4P47G.1. Come abbiamo osservato nel capitolo precedente l’unità SSD implementa il pieno supporto al protocollo NVMe 1.4.
Con la funzione di Windows “Proprietà”, accessibile semplicemente cliccando con il tasto destro mouse sul nostro disco rigido, andiamo a verificarne la capienza totale. A tal proposito è opportuno specificare che i sistemi operativi Windows utilizzano una misurazione di capienza diversa dai vari produttori. Questi ultimi misurano la capacità dei loro dischi in miliardi di byte mentre Windows continua a leggere le capacità usando una notazione antecedente a quelle stabilite nel dicembre 1998 dallo IEC, per cui i valori sono:
- Un kilobyte (ko) = 210 bytes = 1024 bytes;
- Un Megabyte (Mo) = 220 bytes = 1024 ko = 1 048 576 bytes;
- Un Gigabyte (Go) = 230 bytes = 1024 Mo = 1 073 741 824 bytes;
- Un Terabyte (To) = 240 bytes = 1024 Go = 1 099 511 627 776 bytes.
Quindi, in considerazione della tabella sopra esposta, la capienza calcolata dal sistema operativo, approssimata per difetto, deriva dal seguente calcolo:
- 1000.186.310.656 bytes / 1.073.741.824 bytes = 931,496 GB -> 931 GB.
Uno dei principali problemi che affliggono le unità allo stato solido consiste nel degrado prestazionale dovuto al progressivo utilizzo. Qualora questo degrado si fa importante, al punto da compromettere l’utilizzo del proprio SSD (prestazioni svariate volte inferiori a quelle di targa), è possibile eseguire un Secure Erase. Questa procedura, analoga per certi versi a una tradizionale formattazione a basso livello, ripristina le celle di memoria alle condizioni di fabbrica (di conseguenza risulta distruttiva per i dati, consigliamo quindi di effettuare un Backup dei file più importanti), restituendo al drive le prestazioni originarie.
Sabrent ha sviluppato un programma specifico per offrire un controllo completo di tutte le più importanti funzionalità delle unità del marchio, compresa la gestione degli interventi di manutenzione e il monitoraggio, denominato ROCKET Control Panel, liberamente scaricabile a questo indirizzo.
Il programma, giunto alla versione 1.01b, si presenta con un’interfaccia non solo molto accattivante, ma soprattutto decisamente intuitiva, con funzionalità ben ordinate e suddivise in comodi menù. Nell’ultima versione attualmente disponibile, che precisiamo essere in fase “beta”, non è prevista una funzionalità dedicata all’avvio della procedura di Secure Erase dell’unità, funzionalità che con tutta probabilità verrà certamente introdotta nella versione definitiva del software di gestione.
Come possiamo osservare l’interfaccia del programma è senza dubbio molto intuitiva e di semplice utilizzo. Le funzioni a disposizioni sono molteplici, spaziando dalla diagnostica dell’unità, con possibilità di monitoraggio delle informazioni S.M.A.R.T, fino alla possibilità di ricercare eventuali update del firmware, ovviamente a patto di disporre di una connessione internet attiva.
Il software si occuperà di verificare la presenza di eventuali versioni più recenti per il modello rilevato/selezionato e consentire all’utente di decidere se procedere o meno all’update, avvisando sul rischio di perdita dei dati e consigliando, di conseguenza, di effettuare una copia di backup dei dati importanti. Passiamo ora alla descrizione del sistema di prova e della metodologia di test adottata per i nostri test sul disco.
[nextpage title=”Sistema di Prova e Metodologia di Test”]
La piattaforma utilizzata per le nostre prove prevede l’utilizzo di una scheda madre dotata di chipset Intel Z790 prodotta da ASRock. In particolare, è stato scelto il modello Z790 Taichi, un prodotto espressamente progettato per soddisfare non soltanto i videogiocatori più esigenti, ma anche gli appassionati di overclocking. Come processore è stato scelto un modello Intel appartenente alla recente famiglia Raptor Lake-S, precisamente il Core i9 13900K 24C/32T, mantenuto entro le specifiche del produttore.
Per il comparto memorie la scelta è ricaduta su un kit DDR5 a bassa latenza prodotto da G.Skill da 32GB di capacità assoluta e pieno supporto Dual-Channel, nello specifico il modello Trident Z5 RGB F5-6800J3445F16GX2-TZ5RK. Sia la frequenza e sia le latenze sono state impostate ai valori di targa sfruttando il profilo XMP, vale a dire 3.400MHz (6.800MT/s) 34-45-45-108 a 1.40v.
Un riassunto della configurazione di prova è riportato nella tabella sottostante:
Il sistema operativo, Microsoft Windows 11 Pro X64, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare, ma comprensivo di tutti gli aggiornamenti rilasciati fino al giorno della stesura di questo articolo (Versione 22H2 – build 22261.1992).
Per verificare le prestazioni dell’unità ci siamo avvalsi dei seguenti software:
- AS SSD Benchmark v2.0.7316.34247;
- Crystal Disk Mark X64 v8.0.4c;
- ATTO Disk Benchmark v3.05;
- HD Tune Pro v5.75 (*);
- 3DMark Advanced Edition v2.26.8113;
- PCMark 8 Professional Edition v2.10.901;
- PCMark 10 Professional Edition v2.1.2600;
- Anvil’s Storage Utilities 1.1.0 (2014);
- DirectStorage 1.1 Bulk Load Demo Benchmark.
(*) Specifichiamo che per il test HD Tune Pro v5.75 abbiamo eseguito sia test in lettura che in scrittura. Nei test in lettura l’unità è stata testata in tre diverse condizioni:
- Disco vuoto;
- Disco pieno al 50%;
- Disco pieno al 100%.
I dati utilizzati per la simulazione del disco pieno al 50% e al 100% sono stati scelti tra quelli più comunemente utilizzati, per cercare di riprodurre uno scenario il più possibile vicino a quello di un utente che acquista l’unità e la utilizza come disco primario nel proprio sistema. Quindi è stato installato un sistema operativo e poi sono stati inseriti file musicali, immagini, video, file di tipo office, etc.
N.B. Durante tutta la sessione di test NON abbiamo mai eseguito un Secure Erase, quindi tutti i dati sono relativi al disco durante un normale utilizzo. Dopo aver tolto il disco dalla confezione è stata eseguita la prima batteria di test ed in seguito è stata rieseguita per tre volte iniziando a valutarne i dati, prendendo come risultato quello più vicino alla media dei rilevamenti.
[nextpage title=”Benchmark Sintetici: AS SSD Benchmark “]
AS SSD Benchmark consente di effettuare svariate misurazioni sulla nostra unità di archiviazione (SSD, Hard Disk interno/esterno, PenDrive USB, ecc.) sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale.
A test ultimato viene riportata la velocità della nostra unità in MB al secondo. Oltre al test dei 4k, viene effettuato anche un test lettura/scrittura Multi-Thread 4k, per simulare il più possibile la velocità di avvio del sistema operativo o di installazione di un programma.
Standard Benchmark
Copy Benchmark
Il test AS SSD si basa sull’utilizzo di dati non comprimibili ed è uno dei più ostici nel settore degli SSD. Il nuovo Rocket 4 Plus-G da 1TB ha espresso performance più che soddisfacenti sia in lettura che in scrittura. Decisamente degno di nota il responso sul numero di IOPS anche sui file con dimensione di 4KB, test critico per la maggior parte degli SSD, dove il disco conferma sostanzialmente quanto dichiarato dal produttore americano. Ottimi anche i risultati nei test di copia, dove il disco si dimostra pienamente all’altezza delle aspettative in tutte le simulazioni previste.
[nextpage title=”Benchmark Sintetici: Crystal Disk Mark “]
Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk).
Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.
Dati Comprimibili
Dati Non Comprimibili
Il Crystal Disk Mark mette senza dubbio in evidenza le ottime potenzialità del Sabrent Rocket 4 Plus-G PCIe Gen4x4 M.2 SSD da 1TB. Osservando attentamente i risultati ottenuti notiamo valori fedeli alle specifiche dichiarate dal produttore, con velocità di trasferimento superiori ai 7.000MB/s e 6.000MB/s rispettivamente in lettura e scrittura sequenziale Q8T1.
L’unità si è ottimamente comportata, non facendo praticamente alcuna distinzione nel trattamento dei dati, siano questi di tipo comprimibile o meno. I numeri espressi dal test sintetico, infatti, restano essenzialmente invariati tra le due tipologie di test ed esprimono un eccellente livello prestazionale. Più che buoni, nonché pienamente all’altezza delle aspettative, anche i risultati in termini di operazioni I/O al secondo.
[nextpage title=”Benchmark Sintetici: ATTO Disk Benchmark “]
ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.
È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con pattern dati di diverse dimensioni, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).
Standard Benchmark
In questo test viene evidenziata l’utilità della memoria cache a servizio del controller di ultima generazione PS5018-E18 di Phison. Le velocità di lettura e scrittura assumono valori importanti già con file campione di dimensioni ridotte per poi divenire pressoché costanti e sempre al massimo dei valori che l’unità riesce ad esprimere. Le prestazioni ottenute si dimostrano di ottimo livello e compatibili con le specifiche dichiarate, superando in più di un’occasione i 7.000MB/s in lettura e i 6.000MB/s in scrittura.
[nextpage title=”Benchmark Sintetici: HD Tune Pro”]
HD-Tune Pro è uno strumento per l’analisi del disco rigido che include funzioni per il benchmark, la cancellazione sicura dei file e la visualizzazione delle cartelle. Il benchmark sintetico ci permette di calcolare le prestazioni dei dischi fissi. È possibile misurare il transfer rate e il tempo di accesso ai dati casuali.
Nelle prove che seguono, vi mostriamo i risultati ottenuti nei vari benchmark inclusi in questo programma. I risultati sono espressi, a seconda del test, in MB/s oppure in IOPS (operazioni input e output al secondo).
Benchmark in Lettura – Disco Vuoto
Benchmark in Lettura – Disco Pieno (50%)
Benchmark in Lettura – Disco Pieno (100%)
Benchmark in Scrittura
Nei test di lettura eseguiti in varie condizioni di saturazione del nuovo Sabrent Rocket 4 Plus-G PCIe Gen4x4 M.2 SSD da 1TB emerge un comportamento nel complesso positivo, con prestazioni di trasferimento che non risentono in maniera eccessiva dell’aumento della quantità di dati presenti.
Visto l’utilizzo, da parte del programma, di pattern file di dimensioni contenute, l’unità non riesce per ovvie ragioni ad esprimere al meglio le proprie potenzialità, restituendo un livello prestazionale sensibilmente inferiore rispetto ai valori dichiarati.
L’unità registra ottimi risultati anche in termini di operazioni I/O al secondo, mostrando un ottimo livello di performance complessive. Il tempo di accesso si dimostra più che buono.
[nextpage title=”Benchmark Sintetici: UL 3DMark Advanced Edition”]
Il recente DLC Storage Benchmark va ad estendere le funzionalità della nota suite 3DMark andando a proporre un particolare test dedicato alla misurazione delle prestazioni dell’unità di archiviazione (SSD o HDD) in ambito prettamente gaming. Il programma, di conseguenza, al contrario dei tradizionali software di benchmarking per dischi rigidi o unità allo stato solido, che utilizzano carichi esclusivamente sintetici per il calcolo delle prestazioni, andrà a sfruttare tutta una serie di situazioni tipiche che contraddistinguono una situazione di gioco normale, come i tempi di caricamento, il salvataggio dei progressi, l’installazione dei file di gioco e la registrazione dei flussi video durante la sessione di gioco stessa.
Nello specifico vengono analizzati i seguenti scenari:
- Caricamento di Battlefied V (dal lancio all’accesso al menu principale del gioco);
- Caricamento di Call of Duty Black Ops 4 (dal lancio all’accesso al menu principale del gioco);
- Caricamento di Overwatch (dal lancio all’accesso al menu principale del gioco);
- Copia della cartella Steam di Counter-Strike: Global Offensive da un SSD esterno all’unità di sistema;
- Registrazione con OBS (Open Broadcaster Software) di una sessione di gioco di Overwatch a risoluzione 1080p/60FPS;
- Installazione di The Outer Worlds dal launcher di EPIC Games;
- Salvataggio dei progressi di gioco di The Outer Worlds.
Nei grafici riportiamo i risultati ottenuti eseguendo il test alle impostazioni predefinite sull’unità in esame:
I punteggi ottenuti risultano complessivamente più che positivi ed allineati a quelli tipici di altre unità aventi caratteristiche tecniche similari alla soluzione messa a punto da Sabrent. Il nuovo Rocket 4 Plus-G PCIe Gen4x4 M.2 SSD da 1TB, infatti, è stato in grado di esprimere valori più che soddisfacenti in tutti i singoli test delle suite, dimostrandosi pienamente in linea con le aspettative.
[nextpage title=”Benchmark Sintetici: UL PCMark 8 e PCMark 10 Professional”]
PCMark è un’ormai noto programma di benchmarking e test del sistema sviluppato da UL Benchmarks (ex Futuremark), in grado di fornire una precisa indicazione di quelle che sono le reali prestazioni del proprio sistema o dei singoli reparti (CPU, Memoria RAM, e Storage).
Per le nostre prove ci siamo affidati alle ultime due versioni del programma (PCMark 8 e PCMark 10 in edizione Professional), in maniera da poter offrire un quadro il più possibile preciso delle prestazioni dell’unità in esame. Nei grafici riportiamo i risultati ottenuti eseguendo la raccolta di benchmark riguardanti, nello specifico, l’unità di archiviazione.
PCMark 8 – Storage Benchmark
PCMark 10 – Full System Drive Benchmark & Data Drive Benchmark
I punteggi ottenuti risultano complessivamente più che positivi ed allineati a quelli tipici di altre unità aventi caratteristiche tecniche similari alla soluzione messa a punto da Sabrent. Il nuovo Rocket 4 Plus-G PCIe Gen4x4 M.2 SSD da 1TB, infatti, è stato in grado di esprimere valori più che soddisfacenti in tutti i singoli test delle suite, dimostrandosi pienamente in linea con le aspettative.
[nextpage title=”Benchmark Sintetici: Anvil’s Storage Utilities”]
Anvil’s Storage Utilities è un software scritto da un giovane ed intraprendente programmatore norvegese, molto semplice da utilizzare ed è un potente strumento progettato al fine di fornire un mezzo di valutazione delle prestazioni dei Solid State Drive o Hard Disk Drive.
Per l’esecuzione dei nostri test ci siamo basati sulle impostazioni di default, ovvero quelle selezionate all’installazione del software, con una base di dati comprimibili e non comprimibili.
Dati Comprimibili
Dati Non Comprimibili
Alla stessa stregua dei risultati precedentemente ottenuti anche in questo programma il disco di Sabrent ha espresso prestazioni più che buone, seppur leggermente inferiori a quelle dichiarate, sia in lettura che in scrittura. Così come già osservato con il Crystal Disk Mark l’unità, dotata di controller Phison E18 di ultima generazione, sembra trarre beneficio nel trattamento di dati di tipo comprimibile, registrando valori davvero molto elevati e superiori alla media. Interessanti, oltre che di ottimo livello, anche il numero di operazioni di I/O eseguite al secondo e i tempi di accesso.
[nextpage title=”Benchmark Sintetici: DirectStorage 1.1″]
Il recente DirectStorage 1.1 Benchmark si basa sulla Bulk Load Demo di Microsoft e consente di farsi un’idea abbastanza precisa delle prestazioni del proprio sistema con l’ultima revisione disponibile delle API DirectStorage. Queste API sono state messe a punto con l’obiettivo di svecchiare l’ormai obsoleta architettura di storage di Windows, pensata nell’epoca degli hard-disk meccanici, al fine di consentire un miglior sfruttamento delle più moderne e prestanti unità allo stato solido e ridurre così la frequenza ed i tempi di caricamento dei sempre più pesanti giochi di ultima generazione.
Con l’ultima revisione 1.1 dell’API è stata prevista la possibilità di avvalersi della GPU per le operazioni di decompressione degli asset di gioco, in modo tale da sgravare il microprocessore da una considerevole mole di calcoli, incrementando ulteriormente le prestazioni.
Per l’esecuzione dei nostri test ci siamo basati sulle impostazioni di default, avvalendoci quindi della GPU per le operazioni di decompressione.
Come possiamo osservare dal grafico riepilogativo, l’unità messa a punto da Sabrent è stata capace di ottenere risultati indubbiamente degni di nota. Rispetto al disco inserito a titolo di confronto, una tradizionale soluzione Serial-ATA 3, la differenza sia nel tempo di caricamento che nella bandwith è veramente lampante, e vede il Rocket 4 Plug-G notevolmente in vantaggio.
[nextpage title=”Conclusioni”]
Nella recensione di oggi abbiamo avuto il piacere di analizzare, sotto ogni punto di vista, quella che potremmo definire una valida soluzione per tutti coloro che ricercano un’unità SSD PCIe Gen 4.0 dalle performance elevatissime ed affidabilità nel tempo, pur senza rinunciare ad un prezzo particolarmente competitivo. Per questa gamma di prodotti è stato scelto il recente formato M.2/NGFF, nello specifico con fattore di forma di tipo 2280 (80mm di lunghezza), così da assicurare la massima compatibilità e facilità di installazione, specialmente in ambito portatile.
Il produttore prevede la commercializzazione di tre differenti modelli, differenziati esclusivamente per quanto riguarda la capacità (1TB, 2TB oppure 4TB) e, di conseguenza, le pure prestazioni velocistiche. Tutte le unità si basano sul controller ad otto canali di ultima generazione PS5018-E18 di Phison, capace di assicurare il pieno supporto verso le più recenti tecnologie del settore. Per quanto riguarda, invece, le NAND Flash, la scelta è ricaduta su delle eccellenti B47R 3D TLC (Triple Level Cell) da 2.048Gbit, prodotte dall’americana Micron con tecnologia proprietaria Fortis Flash, perfettamente in grado non soltanto di sfruttare appieno le potenzialità offerte dal controller, ma anche di assicurare un elevato livello di endurance.
Queste particolari memorie sono realizzate utilizzando un’innovativa architettura a 176 strati di celle impilati verticalmente, anziché cercare di ridurre la lunghezza e la larghezza delle celle per rientrare nei moderni fattori di forma compatti. Il risultato è una densità maggiore, una resa migliorata in termini di prestazioni ed un consumo energetico sensibilmente più contenuto.
Il controller messo a punto da Phison, oltre che supportare pienamente la più recente specifica 1.4 del protocollo NVMe (Non-Volatile Memory Express), implementa tutta una serie di tecnologie mirate alla salvaguardia dello stato di salute dell’unità e dei dati in essa contenuti.

Troviamo un circuito integrato di tipo Low-Density Parity-Check (LDPC) dedicato alla correzione degli errori (ECC) di quarta generazione, oltre che a funzionalità avanzate come l’End-to-end Data Path Protection (ETEDPP) e l’Advanced Wear Leveling espressamente pensato per preservare le prestazioni anche in seguito ad usi particolarmente intensivi dell’unità. Inoltre, a garanzia della massima sicurezza dei dati, è pienamente supportata la codifica hardware con chiave di criptazione AES a 128/256-bit e SHA 160/256/512 tramite protocolli Trusted Computing Group (TCG) Pyrite e Opal 2.0.
Il recupero delle prestazioni è garantito dalla tecnologia TRIM (nei sistemi operativi compatibili che ne fanno uso) e da un Garbage Collection avanzato, attivato automaticamente durante gli stati idle dell’unità. Non mancano, infine, funzionalità avanzate per il massimo risparmio energetico in tutte quelle situazioni di scarso o non utilizzo del drive, come le tecnologie Device Sleep (DEVSLP) e PHY Sleep, perfette per consentire una maggiore durata della batteria dei notebook pur mantenendo un’elevata reattività, grazie ai brevissimi tempi di ripresa.
L’esecuzione dei test sintetici ha mostrato un ottimo livello prestazionale del disco, con valori che in più di un’occasione hanno sensibilmente superato le specifiche di targa previste dal produttore, soprattutto nel trattamento di dati di tipo comprimibile, nel quale l’unità riesce a dare il meglio di sé. I protocolli implementati nel firmware messo a punto da Sabrent, a salvaguardia delle performance, garantiscono un pieno recupero prestazionale. Tale situazione è apprezzabile maggiormente nell’utilizzo daily quando si scrivono e cancellano molti file dove non si evince un decadimento marcato delle prestazioni.
Con questa nuova serie di unità, inoltre, l’azienda ha messo a punto un nuovissimo firmware, denominato O2 Game-Optimized Firmware, comprendente tutta una serie di ottimizzazioni specifiche mirate ad assicurare la migliore esperienza possibile in ambito gaming, ed offrendo pieno supporto verso la recente API DirectStorage di Microsoft.
Durante tutta la fase di test e le svariate ore di utilizzo giornaliero (applicazioni office, game, multimedia) non si sono rilevati inconvenienti di sorta. La temperatura di esercizio si è infatti sempre mantenuta entro livelli più che accettabili (mediamente al di sotto dei 60°C) e quindi non in grado di innescare l’intervento del Thermal Throttling che, come sappiamo, avrebbe comportato una drastica riduzione delle prestazioni velocistiche in maniera da non stressare eccessivamente le componenti e facilitare il più possibile lo smaltimento del calore.
Per soddisfare le esigenze di tutti coloro che non dispongono di una scheda madre in cui è prevista la dissipazione delle unità M.2 PCIe installate negli appositi connettori on-board, viene fornito in dotazione un eccellente heatsink proprietario in alluminio di generose dimensioni (in edizione Gaming), con heatpipe in rame e accorgimenti specifici mirati ad assicurare uno smaltimento del calore generato estremamente efficiente. Il produttore consiglia l’utilizzo di un dissipatore di calore di questo tipo specialmente nei casi in cui l’unità venga sfruttata al massimo delle sue potenzialità, ovvero in sistemi provvisti di supporto allo standard PCI-Express di quarta generazione (Gen 4.0).
Indubbiamente utile, inoltre, il software proprietario di gestione del disco ROCKET Control Panel, capace di consentire, grazie ad un’interfaccia semplice e intuitiva, un controllo completo della propria unità allo stato solido, facilitando l’esecuzione di tutte le funzioni più comunemente utilizzate, compresa la possibilità di effettuare l’aggiornamento del firmware e monitorare la temperatura di esercizio in tempo reale.
Indubbiamente degna di nota, inoltre, è la presenza di una copertura in garanzia della durata di 5 anni (previa registrazione del prodotto), un valore certamente aggiunto che non fa altro che confermare la professionalità e gli elevati standard produttivi adottati dall’azienda americana sulla line-up Rocket 4 Plus-G dedicata al mercato consumer. Ricordiamo, infine, che l’intera linea è accreditata di un MTBF (tempo medio prima di un potenziale guasto) pari a ben 1,6 milioni di ore.
Il nuovo Sabrent Rocket 4 Plus-G M.2 PCIe SSD 1TB w/Heatsink [SB-RKTG-GHSK-1TB] è disponibile su Amazon Italia al prezzo di 124,99 € iva inclusa, cifra che riteniamo più che giustificata dall’eccellente qualità costruttiva e dalle caratteristiche tecniche di questo prodotto.
Pro:
- Ottima qualità costruttiva;
- Eccellente stabilità operativa;
- Prestazioni velocistiche elevatissime e spesso superiori ai valori di targa dichiarati;
- NAND B47R FLASH 3D 176-Layer TLC prodotte da Micron;
- Controller di ultima generazione Phison PS5018-E18 con supporto al protocollo NVMe 1.4;
- Implementazione di ottime tecnologie per la sicurezza dei dati;
- Buona capacità di archiviazione (pari a 1TB nel modello in esame);
- Implementazione di ottime tecnologie per la sicurezza dei dati e la salvaguardia dello stato di salute del disco;
- Ridotto degrado prestazionale in seguito all’utilizzo intensivo;
- Accettabile impatto sulle prestazioni all’aumentare dei dati presenti sul disco;
- Ridotte dimensioni e peso contenuto grazie al form-factor M.2 Type 2280;
- Ottimo livello di endurance (pari a 700TBW nel modello in esame);
- Ottimo software di migrazione fornito in dotazione (Acronis True Image);
- Ottimo supporto da parte del produttore;
- Dotazione accessoria completa, comprendente un valido Heatsink proprietario;
- Garanzia di 5 anni e MTBF di 1,6 milioni di ore.
Contro:
- Nulla da segnalare.