Questa giornata di Giugno è senza dubbio una delle più attese per gli appassionati di tutto il mondo. Fin dalla loro introduzione, avvenuta nel 2011, le APU (Accelerated Processing Unit), in grado di combinare le potenzialità delle CPU x86 e di una componente GPU DirectX 11, hanno portato ad un nuovo livello di esperienza in ambito multimediale, garantendo prestazioni più che dignitose nella maggior parte degli scenari di utilizzo unite a consumi e costi contenuti. Dopo aver analizzato le performance velocistiche del modello di punta della linea, l’APU A10-6800K, andremo ad analizzare in maniera dettagliata il modello APU A10-6700, in abbinamento alle interessanti memorie AMD Performance Edition PC3-12800. Non ci resta che augurarvi una piacevole lettura!!
Introduzione:
Advanced Micro Devices o AMD, è una multinazionale americana ormai più che consolidata. La sede principale dell’azienda si trova a Sunnyvale, in California. A oggi è uno dei leader mondiali nella produzione di microprocessori e chipset per il settore consumer, server e workstation. A seguito della fusione con ATI, avvenuta nel 2006, il listino del colosso americano si è arricchito con chip grafici integrati e discreti.
La compagnia possiede anche il 21% di Spansion, un fornitore di chip di memoria flash e il 34% di The Foundry Company (TFC). Nel 2007, AMD si è classificata come undicesima produttrice mondiale di semiconduttori. Attualmente la produzione di chipset e chip grafici AMD è affidata a TSMC, la più importante fonderia taiwanese, mentre la produzione di CPU è in buona parte affidata a GlobalFoundries.
Ulteriori informazioni sono disponibili a questo indirizzo.
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Piattaforma AMD Elite Performance 2013 – Parte prima:
Con la presentazione della nuova linea di APU Elite A-Series, meglio note con il nome in codice Richland, l’azienda di Sunnyvale si appresta ad aggiornare la propria piattaforma mainstream, introducendo quella che prende il nome di AMD Elite Performance 2013.
Escludendo il debutto di nuovi modelli di APU, possiamo tranquillamente dire che non sono state apportate modifiche rispetto a Virgo. Come preannunciato, infatti, viene mantenuto il pieno supporto al socket FM2 e a tutto il parco FCH (Fusion Controller Hub) attuale.
Questo è reso possibile per via di una sostanziale equità, in termini prettamente architetturali, rispetto alle precedenti soluzioni Trinity. Tutte le nuove APU al debutto, infatti, differiscono quasi esclusivamente per quanto riguarda le frequenze operative di CPU e GPU integrata, confermando le restanti caratteristiche tecniche. L’incremento prestazionale che ne consegue è sensibile, variabile a seconda dell’applicazione in uso, fino ad un massimo stimato del +21%.
Come possiamo osservare dall’immagine sovrastante, la nuova piattaforma è accompagnata da tre differenti modelli di FCH, che a conti fatti non sono che dei tradizionali Southbridge, relegati alla gestione della logica I/O e caratterizzati da un consumo particolarmente contenuto.
Troviamo l’AMD A55, pensato per l’impiego in schede madri economiche, l’AMD A75, più completo e interessante, dedicato a prodotti di fascia medio/alta, ed infine il nuovo AMD A85X, dedicato ai prodotti di punta FM2, capaci di sfruttare appieno tutte le ultime APU.
L’APU è collegata al Fusion Controller Hub (FCH) per mezzo di un link, identificato come Unified Media Interface (UMI) in grado di garantire una banda di ben 2GB/s. Tutti i modelli di FCH disponibili sono in grado di gestire ulteriori 4 linee PCI-Express di seconda generazione per il collegamento di controller esterni opzionali e funzionalità HD Audio.
L’FCH AMD A55, per via del suo target di utilizzo, si limita a supportare lo standard Serial ATA 2 3Gb/s (fino a 6 porte) e USB 2.0/1.1 (fino a 14 porte USB 2.0 e 2 porte USB 1.1). Il modello intermedio, AMD A75, invece, è in grado di gestire lo standard Serial ATA 3 6Gb/s (fino a 6 porte) e di offrire supporto nativo al recente standard di trasmissione USB 3.0 (fino a 4 porte), fino a poco tempo fa appannaggio di controller aggiuntivi di terze parti.
Infine, il modello di punta AMD A85X, include quanto supportato dal modello A75 con l’aggiunta di due ulteriori porte Serial ATA 3 6Gb/s (8 porte in totale) e pieno supporto verso la tecnologia Multi-GPU proprietaria AMD CrossFireX (fino a due schede grafiche in parallelo operanti in modalità 8x/8x).
Le nuove APU A-Series presentate sono tutte basate su architettura Piledriver, derivata dall’affinamento della precedente architettura Bulldozer, e sono dotate di processore grafico integrato, di derivazione AMD Radeon, con pieno supporto alle librerie DirectX 11 e all’accelerazione UVD3.
L’APU dispone, inoltre, di un controller PCI-Express integrato, che mette a disposizione sino a 24 linee di seconda generazione, eventualmente sfruttabili con la tecnologia AMD CrossFireX. A seguire un’immagine dettagliata del Die:
Die APU Richland – Evoluzione di Trinity
AMD APU Richland vs Intel Haswell GPU
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Piattaforma AMD Elite Performance 2013 – Parte Seconda:
Come abbiamo precisato in fase di apertura, quest’oggi, il colosso di Sunnyvale rinnova la propria linea di APU, introducendo nuovi modelli. Sono ben cinque le nuove APU presentate per sistemi desktop, delle quali quattro basate su architettura Quad-Core ed una, più economica, basata invece su architettura Dual-Core.
Al pari dei modelli già presenti sul mercato da diversi mesi, anche questi nuovi prodotti sono sviluppati con processo produttivo a 32nm SOI HKMG (High-k Metal Gate) da GlobalFoundries e integrano, in una superficie di circa 246mm2, ben 1.3 miliardi di transistor.
In base alla frequenza operativa di CPU e GPU integrata, alla dimensione della memoria Cache L2, al TDP massimo (65W o 100W), al numero di core attivi della componente CPU e al quantitativo di unità Stream Processor attive all’interno della GPU integrata, sono proposte tre famiglie distinte: A6, A8 e A10. Nella tabella che segue ne elenchiamo le caratteristiche tecniche principali:
Come abbiamo sottolineato poco fa, tutte queste APU sono basate su core x86 noti col nome in codice Piledriver. L’architettura di base deriva direttamente da quella già osservata nelle soluzioni Bulldozer, con l’aggiunta, però, di varie novità e ottimizzazioni.
Tra le più importanti è doveroso segnalare la presenza di un Branch Prediction a doppio livello notevolmente rinnovato e potenziato e di una più capiente Instruction Window, così da processare le istruzioni in maniera più efficiente.
Sono state, inoltre, aggiunte nuove istruzioni ISA, quali FMA3 (Fused Multiply-Add 3) e F16C (Floating Point 16bit Convert), che si affiancano a quelle già supportate dall’architettura Bulldozer (MMX, SSE dalla versione 1 fino alla 4A, x86-64, FMA4, XOP, AES, AVX e AMD Virtualization).
La cache è suddivisa su due livelli. Nel primo (Cache L1) troviamo 128KBytes dedicati per metà alla gestione dati e per l’altra metà alle istruzioni. Il secondo livello (Cache L2) conta un totale di 4MBytes, suddivisi in parte uguale tra i due moduli che compongono il processore.
Nel nuovo modello serie A6 troviamo soltanto 1MBytes di Cache L2, dedicati all’unico modulo che compone il processore. Possiamo notare che AMD, probabilmente per far posto alla componente grafica integrata, non ha implementato la cache di terzo livello (Cache L3). In ambiti in cui la cache viene maggiormente sfruttata, quindi, è possibile che le prestazioni siano leggermente penalizzate.
Il software CPU-Z 1.6.4 rileva correttamente le caratteristiche della nuova APU installata, l’A10-6700:
Il controller di memoria integrato, di tipo Dual Channel (128bit) ha subito qualche lieve ottimizzazione, in maniera da garantire pieno supporto verso moduli di memoria DDR3 fino a una frequenza effettiva certificata, nel modello di punta APU A10-6800K, di ben 2.133MHz.
In tutti i modelli di classe inferiore, compreso il modello la massima frequenza certificata è di 1.866MHz. Nel modello In questa modo è possibile ottenere il massimo dalle prestazioni possibili dal comparto grafico, che ne condivide la banda. E’ ovviamente possibile utilizzare moduli contraddistinti da una frequenza operativa superiore a quella certificata.
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Piattaforma AMD Elite Performance 2013 – Parte Terza:
La componente grafica integrata nelle APU Richland non ha subito sostanziali modifiche rispetto a quella presente nelle precedenti soluzioni, se non nella frequenza operativa, al punto da mantenerne anche il nome in codice “Devastator”.
L’architettura di questo processore grafico integrato è di tipo VLIW4 (Very Large Instruction World 4). A differenza della precedente tipologia, in cui le ALU erano suddivise in gruppi di cinque, nello specifico quattro unità di tipo semplice affiancate da un’unità, denominata T-Unit, in grado di compiere operazioni complesse, la nuova architettura prevede una suddivisione in gruppi di quattro, in cui ogni Stream Processor è in grado di compiere operazioni complesse.
Appare evidente come quest’ultimo approccio sia in grado di offrire una maggiore efficienza elaborativa delle ALU.
Nella sua massima espressione, ovvero nella serie di APU A10, questo processore grafico integrato presenta al suo interno sei unità SIMD (Single Instruction Multiple Data) attive, composte ognuna da 64 Stream Processor, per un totale complessivo di 384 unità. Queste sono a loro volta affiancate da 24 Texture Unit (TMU).
A completare il processo di rendering troviamo due unità di Render Back-End composte ognuna da 4 Color ROPs e 16 Z/Stencil ROPs Unit. La frequenza operativa della GPU varia, a seconda del modello di APU, da un minimo di 800MHz fino ad un massimo di 844MHz.
Nella serie di APU A8, invece, troviamo attive solo quattro delle sei unità SIMD originarie. Il quantitativo di Stream Processor scende quindi da 384 a 256 unità e, di conseguenza anche le TMU attive passano da 24 a 16.
La GPU integrata nelle serie di APU A6 si presenta ulteriormente ridimensionata. Delle sei unità SIMD originariamente presenti, soltanto tre sono state mantenute attive. Il quantitativo di Stream Processor scende quindi da 384 a 192 unità. Le TMU attive passano da 24 a 12 unità.
Per quanto riguarda invece la memoria, tutte queste soluzioni si trovano a condividere parte della RAM di sistema (quantitativo predefinito 512MB / massimo impostabile 2GB) e ovviamente la frequenza della stessa.
Il software GPU-Z 0.7.1 rileva correttamente le caratteristiche della GPU integrata (Radeon HD8670D):
Al pari della GPU presente nelle precedenti soluzioni Trinity e Llano, anche Devastator implementa un motore Unified Video Decoder di terza generazione (UVD3) che consente la decodifica hardware in tempo reale dei più diffusi formati video, come l’MPEG-2, utilizzato nei DVD e DVB-T, l’MPEG-4 Part2, usato dai codecDivX/xVid, e il Multi-ViewCodec (MVC), utilizzato per la codifica dei Blu-Ray 3D, in maniera da sgravare il processore centrale del sistema da una notevole mole di calcoli.
Inoltre troviamo la logica Video Codec Engine (VCE), già implementata nelle soluzioni discrete di classe Radeon HD7000, dedicata alla codifica a livello hardware di contenuti H.264.
Ora siamo pronti per analizzare la tecnologia Turbo Core 3.0 di AMD.
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Tecnologia AMD Turbo Core 3.0:
In occasione della presentazione dei primi microprocessori AMD FX, basati su architettura Bulldozer, avevamo avuto modo di osservare attentamente l’evoluzione della tecnologia proprietaria Turbo Core, capace di garantire un discreto boost prestazionale negli scenari di uso comune.
Le ottimizzazione effettuate alla tecnologia AMD Turbo Core sono le principali novità presenti delle APU Richland. Questi utili accorgimenti consentono di fatto di bilanciare in maniera ottimale le prestazioni, le temperature e i consumi.
La meccanica di funzionamento di questa tecnologia è molto semplice e sfrutta la percentuale di utilizzo dei core a disposizione, da parte dell’applicazione in esecuzione, per l’ottimizzazione della frequenza operativa finale.
Questa tecnologia ha successivamente subito molteplici perfezionamenti giungendo, in occasione della presentazione dell’architettura Piledriver, alla sua terza generazione.
La regolazione della frequenza di clock varia in maniera del tutto dinamica, non più in base a calcoli prefissati, ma bensì in seguito a rilevazioni effettuate in tempo reale. Questo nuovo approccio, secondo AMD, è in grado di garantire una maggiore efficacia e reattività.
Osserviamo ora gli effetti della tecnologia AMD Turbo Core 3.0 sulle frequenze operative, nei cinque nuovi modelli presentati:
Come possiamo vedere gli incrementi, in termini di frequenza, sono abbastanza significativi. Almeno sulla carta pare quasi del tutto certo che questa tecnologia dovrebbe garantire un discreto boost prestazionale, specialmente con tutte quelle applicazioni fortemente single threaded o comunque non particolarmente impegnative a livello di core utilizzati.
Abbiamo deciso di verificare la bontà di questa tecnologia con l’APU in nostro possesso, un AMD A10-6700. Nei grafici che seguono riassumiamo tutti i risultati ottenuti:
Come possiamo osservare dai nostri test, la tecnologia Turbo Core di AMD, si comporta in maniera più che buona, riuscendo ad implementare miglioramenti, in tutti gli applicativi benchmark da noi utilizzati.
Non possiamo che ritenerci soddisfatti degli aumenti prestazionali raggiunti grazie all’ausilio di tale tecnologia.
Andiamo ad analizzare la tecnologia Dual Graphics di AMD.
{jospagebreak_scroll title=Tecnologia AMD Dual Graphics:}
Tecnologia AMD Dual Graphics:
La tecnologia proprietaria Dual Graphics, già osservata nelle soluzioni Llano e Trinity, consente di affiancare una scheda grafica discreta, di classe Radeon HD, alla soluzione grafica integrata nelle APU A4, A6, A8 e A10, in maniera analoga, quindi, alla creazione di un tradizionale sistema CrossFireX.
Bisogna quindi tenere conto che per ottenere un buon guadagno prestazionale, grazie al calcolo parallelo tra i due processori grafici, questi devono essere il più possibile simili, in termini di potenzialità. In altre parole per sfruttare al meglio la grafica integrata nell’APU si dovrà affiancare ad essa una soluzione discreta di fascia bassa o medio/bassa.
Per facilitare questa scelta, AMD ha rilasciato una pratica tabella in cui sono riportate le schede grafiche discrete che sono consigliabili da affiancare alle varie tipologie di APU.
Abbiamo proceduto con la verifica del corretto funzionamento di questa nuova tecnologia, affiancando alla grafica integrata nell’APU in nostro possesso (AMD A10-6700) una scheda grafica discreta Radeon HD6570, dotata di 512MB di memoria.
La configurazione è stata relativamente semplice in quanto è bastato installare la scheda grafica discreta, attivare la tecnologia Dual Graphics all’interno del BIOS della scheda madre (disabilitato di default) e installare i driver AMD Catalyst una volta entrati nel sistema operativo. Siccome si tratta pur sempre di una configurazione Multi-GPU CrossFireX è consigliabile installare, oltre ai tradizionali driver, anche l’ultima versione disponibile del pacchetto Catalyst Application Profile (CAP).
Di seguito i risultati ottenuti in alcuni benchmark sintetici e giochi nelle seguenti condizioni:
- AMD APU A10-6700 mantenuta entro le specifiche (CPU a 3.7GHz/4.3GHz – GPU a 844MHz);
- AMD Memory Performance Edition PC3-12800 impostate a 1.866MHz con latenze pari a 9-11-9-27);
- Scheda Grafica discreta (AMD Radeon HD6570) mantenuta entro le specifiche (650/1.000MHz).
3DMark Vantage Advanced:
3DMark 11 Advanced:
Far Cry 2:
Alien vs Predator:
Lost Planet 2:
La tecnologia AMD Dual Graphics sembra funzionare in modo corretto, offrendo un tangibile incremento prestazionale rispetto all’uso della sola grafica integrata all’interno dell’APU, in tutte le applicazioni testate.
I driver in uso, che ricordiamo essere gli ultimi Catalyst 13.101 RC1, forniti appositamente da AMD per le prove sulle nuove APU Richland, si sono dimostrati validi e perfettamente in grado di sfruttare adeguatamente questa tecnologia.
Durante tutte le nostre prove non abbiamo mai riscontrato problematiche imputabili al comparto driver e non si sono rese necessarie particolari impostazioni all’interno del Control Center. In definitiva non possiamo che ritenerci soddisfatti degli incrementi prestazionali ottenuti.
Andiamo ora ad analizzare un kit di memoria “AMD Radeon Memory“, appositamente pensato ed ottimizzato per la propria piattaforma FM2.
{jospagebreak_scroll title=AMD Radeon Memory:}
AMD Radeon Memory:
Per poter garantire ai propri utilizzatori la migliore esperienza possibile, unita alla massima stabilità, compatibilità e affidabilità, l’azienda americana AMD, con la collaborazione di alcune tra le principali realtà del settore, tra le quali spiccano Patriot Memory, VisionTek e Dataram Corporation, ha deciso di avviare la distribuzione di kit di memoria appositamente pensati ed ottimizzati per le proprie piattaforme.
La famiglia di prodotti prevede quattro differenti proposte, classificate in relazione alle caratteristiche tecniche principali, quali frequenza operativa, segmento di indirizzo, capacità complessiva del kit e latenze dei moduli di memoria.
Tutte le nuove DRAM prevedono un PCB con altezza standard, di colore nero, racchiuso in un dissipatore passivo a basso profilo, così da garantire la massima tranquillità in fase di montaggio, anche in abbinamento a sistemi di dissipazione particolarmente voluminosi.
Ulteriori informazioni sono disponibili a questo indirizzo.
Procediamo ora ad analizzare il Kit fornitoci da AMD stessa, ovvero le Memory Performance Edition 2x4GB PC3-12800.
{jospagebreak_scroll title=AMD Memory Performance Edition PC3-12800 – Confezione:}
AMD Memory Performance Edition PC3-12800 – Confezione:
La linea di memorie AMD Performance Edition, appositamente ottimizzata per i processori di ultima generazione AMD e Intel, è la soluzione perfetta per tutti gli utenti alla ricerca della massima affidabilità e prestazioni nel gaming e nelle applicazioni multimediali.
Grazie all’impiego di moduli di memoria di assoluta qualità, questi kit sono progettati per offrire elevate prestazioni, con frequenze operative fino a 1.866MHz (PC3-14900).
Il prodotto viene commercializzato all’interno di una curata confezione di cartone, di colore prevalentemente nero, sulla quale spicca un’anteprima dei moduli di memoria presenti al suo interno.
In alto a sinistra trova posto l’immancabile marchio aziendale AMD Memory, affiancata da alcuni importanti dettagli, quali la capacità complessiva del kit (8GB), la frequenza operativa (PC3-12800 / 1600MHz), il CAS Latency (CL8), la tensione di alimentazione predefinita (1.65v) e la configurazione dei moduli (2x4GB).
In basso a destra possiamo notare il logo AMD Memory e la linea di appartenenza del prodotto, in questo caso Performance Edition.
Capovolgendo la confezione troviamo una breve descrizione della famiglia di prodotti Performance Edition di AMD, in lingua inglese. Queste memorie sono adatte per funzionare correttamente in abbinamento a piattaforme sia AMD che Intel. Un valore aggiunto di questi kit è senz’altro rappresentato da una copertura a vita (Lifetime) per quanto riguarda il supporto in garanzia.
In basso a destra è presente una piccola didascalia in cui viene nuovamente precisata il product number, che nello specifico è AP38G1608U2K.
Aprendo la confezione troviamo un blister plastico trasparente in cui sono posizionati, in modo sicuro, i due moduli che compongono il kit in oggetto.
Fronte/Retro AMD Memory Performance Edition 2x4GB PC3-12800
Ora siamo pronti per dare uno sguardo alle specifiche tecniche del kit.
{jospagebreak_scroll title=Memory Performance Edition PC3-12800 – Specifiche tecniche:}
Memory Performance Edition PC3-12800 – Specifiche Tecniche:
Le memorie oggetto della nostra recensione, vale a dire AMD Radeon Memory Performance Edition PC3-12800, si contraddistinguono per una frequenza operativa di 1.600MHz, unita a latenze pari a 8-9-8-24 e tensione di alimentazione 1.65v.
Di seguito riportiamo la tabella riassuntiva delle specifiche tecniche:
Le memorie di tipo DDR3 giunte in redazione sono un KIT Dual-Channel composto da due banchi identici da 4GB, per un totale complessivo di 8GB, destinato ad un’utenza che ricerca prestazioni elevate ad un prezzo ottimale.
Tra i vari timing che possiamo modificare in genere accessibili dal sottomenu “Advanced Chipset Features o DRAM Timing Control” del BIOS della propria scheda madre sono essenzialmente quattro e ne specifichiamo di seguito il significato:
Parametri Timing Memorie
- Cas Latency Time – “TCL”: Durante un’operazione di lettura, rappresenta l’intervallo di tempo, tra l’istante in cui il comando di lettura giunge ad una certa cella e quello in cui inizia il trasferimento dati.
- Ras to Cas Delay Time – “TRCD”: Costituisce l’intervento di tempo che passa tra l’attivazione della riga e della colonna che identificano la cella di memoria in cui si vuole leggere o scrivere il dato.
- Ras Precharge Time – “TRAS”: Rappresenta il periodo di tempo in cui una certa riga è attiva prima che giunga il segnale precharge.
- Row Precharge Timing – “TRP”: Questo settaggio bios specifica il minimo ammontare di tempo tra due successive attivazioni allo stesso modulo DDR. Minore è l’intervallo e più velocemente può essere attivato alla letture e scrittura il successivo banco di ram.
Raccomandiamo l’uso di un Command Rate pari a 2T per non aver alcun tipo di problema. Il Command Rate è il tempo che passa tra l’attivazione del chip di memoria e quando un comando può essere inviato alla memoria stessa. 1T equivale a 1 ciclo di clock, 2T a due cicli di clock etc.
Minore è “T” maggiori sono le prestazioni. Il 2T invece da prestazioni inferiori, ma permette maggiore stabilità ed overclock più spinti.
Riportiamo anche alcune schermate dei software AIDA64 Extreme e CPU-Z che mostrano tutte le informazioni relative al contenuto del SPD dei moduli di memoria.
Software AIDA64 Extreme
Software CPU-Z
Ora è il momento di dare uno sguardo ravvicinato ai moduli di memoria.
{jospagebreak_scroll title=Memory Performance Edition PC3-12800 – Sguardo da vicino:}
Memory Performance Edition PC3-12800 – Sguardo da vicino:
Le nuove AMD Radeon Memory Performance Edition prevedono un PCB ad altezza standard racchiuso all’interno di un dissipatore di calore passivo in alluminio di colore nero.
Su entrambe le facce di ogni modulo è applicata un’etichetta adesiva che ne riprende il colore di fondo, aggiungendo però il marchio aziendale e la linea di appartenenza, in colore rosso.
In questo caso si tratta di moduli che fanno parte della famiglia Performance Edition, prodotto di fascia medio alta dell’offerta.
Il KIT si compone di due moduli identici da 4GB ciascuno, per un totale complessivo di 8GB di capacità.
Il dissipatore di calore vanta un design a basso profilo che consente di evitare qualsiasi “fastidio” in fase di montaggio, anche nell’eventualità che siano impiegati dissipatori per CPU particolarmente voluminosi, che arrivano a sovrastare i moduli di memoria.
Le due parti di cui è composto non sono avvitate o incollate tra loro, bensì sono semplicemente tenute insieme dal solo pad adesivo a contatto con i chip di memoria.
Come abbiamo osservato nel corso delle nostre prove questo sistema di dissipazione non è soltanto accattivante e gradevole alla vista, ma cosa più importante è decisamente efficiente, capace di mantenere basse le temperature di esercizio dei moduli, anche dopo ore di uso abbastanza intenso.
Come possiamo notare su un lato di ogni modulo è presente una targhetta identificativa con i codici di riferimento ed i principali dati operativi come frequenza, latenze e tensione di alimentazione.
Nello specifico, questi moduli, sono certificati per operare ad una frequenza di 1.600MHz, unita a latenze pari a 8-9-8-24 ed una tensione di alimentazione di 1.65v. I moduli sono prodotti, per conto di AMD, da Patriot Memory, una delle aziende leader del settore.
Ed ora passiamo ai test sulla piattaforma AMD.
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Sistema di Prova e Metodologia di Test:
Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa nuova APU A10-6700 Richland:
Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.
Il sistema operativo, Microsoft Windows7 Ultimate X64 Service Pack1, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare.
Le prove sono state condotte con l’obiettivo di analizzare le performance velocistiche della nuova APU A10-6700, in abbinamento ai moduli di memoria AMD Radeon Memory Performance Edition, mantenuti sia ai valori di targa (1.600MHz 8-9-8-24) e sia in condizione di overclock (1.866MHz 9-11-9-27), in maniera da sfruttare al meglio il comparto grafico integrato. Di seguito vi riassumiamo, nel dettaglio, ciò che troverete nei grafici riepilogativi:
- AMD APU A10-5800K (Trinity) 3.8/4.2GHz – RAM 1.866MHz 9-9-9-24 – Radeon HD7660D 800MHz;
- AMD APU A10-6700 (Richland) 3.7/4.3GHz – RAM 1.600MHz 8-9-8-24 – Radeon HD8670D 844MHz;
- AMD APU A10-6700 (Richland) 3.7/4.3GHz – RAM 1.866MHz 9-11-9-27 – Radeon HD8670D 844MHz;
- AMD APU A10-6800K (Richland) 4.1/4.4GHz – RAM 2.133MHz 10-11-11-30 – Radeon HD8670D 844MHz.
Queste le applicazioni interessate, suddivise in tre tipologie differenti:
Prestazioni Rendering e Calcolo:
- Cinebench 11.5 64bit;
- POV Ray 3.7 RC3;
- Blender 2.62 64bit;
- Fritz Chess Benchmark;
- Euler3D Benchmark v2.2;
- SuperPI1.5Mod XS;
- WPrime Benchmark v2.09;
- Hexus PiFast;
- PassMark Performance Test 8.0 64bit;
- SiSoftware Sandra 2013.01.19.29;
- AIDA64 Extreme 2.85.2400.
Prestazioni Multimedia e Compressione:
- WinRAR 4.20 64bit;
- 7-Zip 9.20 64bit;
- TrueCrypt 7.1a;
- X264 HD Benchmark v4.0;
- 3DMark 2006;
- 3DMark Vantage;
- 3DMark 11;
- 3DMark Advanced – Fire Strike;
- PCMark 8 Professional;
- Unigine Heaven Benchmark 4.0;
- Unigine Valley Benchmark 1.0;
- Basemark CL 1.0.1.4;
- Luxmark 2.0.
Prestazioni Giochi:
- Far Cry 2 – DX10;
- Resident Evil 5 – DX10;
- Lost Planet 2 – DX11;
- Alien vs Predator – DX11;
- Metro 2033 – DX11;
- Metro Last Light – DX11;
- Tomb Raider (2013) – DX11.
Ora siamo pronti per analizzare le prestazioni offerte dalla APU A10-6700 Richland.
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Prima:}
Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Prima:
Cinebench R11.5 – 64bit:
Si tratta di una vera e propria suite di test multi piattaforma in grado di calcolare le capacità prestazionali del vostro computer. Il programma è basato sul software di animazione CINEMA 4D ed è lo strumento perfetto per valutare le performance della CPU e del comparto grafico su svariate piattaforme fra cui Windows e Mac OS X.
Cinebench sfrutta le potenzialità del processore centrale del sistema mediante l’utilizzo combinato di calcoli complessi finalizzati al completamento del rendering di un’immagine campione. E’ possibile eseguire il test in modalità “Single”, sfruttando un solo “core”, oppure “Multi”, sfruttando quindi tutti i “core” disponibili.
Nel grafico il punteggio finale del rendering con 1Core/1Thread e fino a 4Core/4Thread.
POV-Ray 3.7 RC3:
POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering di una scena di riferimento (Benchmark.pov), alla risoluzione di 1024×768.
Blender 2.62:
Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena “Flying Squirrel”.
Fritz Chess Benchmark:
Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.
Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).
Euler3D Benchmark v2.2:
Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.
Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Seconda:}
Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Seconda:
SuperPI 1.5Mod XS:
Famoso programma di benchmark che calcola le cifre decimali del PI Greco, mostrando il tempo impiegato. E’ un buon indice delle prestazioni di CPU e RAM.
Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 1M, 8M e 32M.
WPrime Benchmark v2.09:
Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.
Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.
Hexus PiFast:
Famoso programma di benchmark per CPU con principio di funzionamento analogo al SuperPI, ovvero anch’esso basato sul calcolo dei decimali del Pi Greco.
Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al completamento del calcolo standard.
PassMark Performance Test 8.0 – 64bit:
PassMark PerformanceTest è un completo set di utility per effettuare test di rendimento sul tuo computer. L’interfaccia è semplice e intuitiva, il programma si mostra pratico per chi vuol capire facilmente il livello di prestazioni di un singolo componente o dell’intero PC in uso.
Nel grafico che segue il risultato complessivo ottenuto nell’esecuzione delle suite CPU Mark, Memory Mark e 3D Graphics Mark.
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Terza:}
Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Terza:
SiSoftware Sandra 2013.01.19.29:
Sandra è un tool di benchmark per l´intero sistema Pc, aggiornato per testare le ultime tecnologie disponibili sul mercato. Il software è in grado di assicurare la maggiore compatibilità hardware possibile unita ad un accurato reporting delle prestazioni e delle problematiche del sistema.
Abbiamo eseguito i principali test sulla CPU e sul comparto RAM, a seguire i risultati ottenuti.
AIDA64 Extreme 2.85.2400:
AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).
Nei grafici i risultati riguardanti i benchmark integrati delle RAM e della CPU/FPU.
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Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Prima:
WinRAR 4.20 – 64bit:
Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).
7-Zip 9.20 – 64bit:
Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.
TrueCrypt Encryption Benchmark 7.1a:
TrueCrypt è un noto programma open-source per la crittazione “on-the-fly” di interi dischi rigidi o partizioni. Gli algoritmi supportati sono l’AES, il Serpent e il Twofish. È possibile però usarli in cascata (avendo così maggiore sicurezza), ad esempio: AES-Twofish, AES-Twofish-Serpent, Serpent-AES, Serpent-Twofish-AES e Twofish-Serpent.
Dalla versione 7.0 è stato introdotto il supporto per l’accelerazione hardware per la cifratura e decifratura AES, utilizzando le apposite istruzioni di cui sono dotate le ultime CPU di Intel e AMD.
Nei grafici i risultati dei benchmark integrati nel programma.
X264 HD Benchmark v4.0:
Famoso Codec x264 grazie con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video usando un filmato campione da trasformare in formato x264.
3DMark 2006:
Il 3DMark06 è un programma di stress test principalmente per schede video, ma anche dell’intero PC. Infatti oltre a misurare le prestazioni del proprio computer con un punteggio finale, può essere utilizzato anche per controllare le temperature del sistema e per testare la stabilità in generale, anche a seguito di un overclock! La nuova versione deriva dal diretto predecessore e necessita di un hardware di ultima generazione per poter essere quanto più obiettivo possibile nel metro di giudizio (per esempio evitando frequenti swapping del disco durante le fasi di test ed andandone ad inficiare i risultati).
La maggior parte dei test grafici sono stati ripresi dal 3DMark05 ed ulteriormente potenziati in quanto a gravosità di elaborazione e nuove funzionalità implementate. La principale differenza con la passata edizione sta nell’importanza conferita alla potenza di elaborazione del processore. Questo si basa sulla consapevolezza che la potenza delle GPU sta crescendo nel recente periodo con un passo più lungo di quello delle CPU, per cui con maggiore frequenza troviamo applicazioni CPU limited.
Inoltre vi è da considerare quanto importante sta divenendo la CPU per l’elaborazione degli algoritmi della fisica dei corpi, della logica di gioco, dell’intelligenza artificiale, ecc.. Da qui la necessità di introdurre un doppio test specificatamente incentrato su questa tipologia di calcoli. Il punteggio del 3DMark06 è quindi il risultato della considerazione di GPU e CPU assieme e tende a valutare più come una piattaforma di calcolo sopporti un gioco futuro che a confrontare sottosistemi grafici tra loro.
Altra differenza sta nella risoluzione usata come standard dal test (1280×1024 anziché 1024×768) e nella maggiore importanza conferita allo SM3.0, che secondo la casa sarà sempre più adoperato dai programmatori nei prossimi titoli ludici. Il 3DMark06 arriva con un doppio test centrato sullo SM2.0 e altrettanti test sullo SM3.0 e sull’HDR (High Dynamic Range).
Il test è stato eseguito alla risoluzione nativa di 1280*1024 in DirectX 9.0c, è considerato sia il risultato complessivo sia il punteggio riferito alla singola CPU.
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Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Seconda:
3DMark Vantage:
Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 10.
Il benchmark si compone di 4 distinti test, 2 incentrati sulla GPU e 2 sulla CPU. E’ possibile scegliere tra quattro preset configurati da Futuremark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso.
3DMark Vantage introduce per la prima volta il concetto di preset; mentre nelle versioni precedenti vi era una singola configurazione, il nuovo software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High e Extreme.
I test sono stati eseguiti sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e il singolo punteggio riferito alla CPU.
3DMark 11:
Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software houseFuturemark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video.
La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.
Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.
I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i risultati di Physics e Combined.
3DMark – Fire Strike:
La nuova versione del famoso software è senza dubbio la più potente e flessibile mai sviluppata da Futuremark. Per la prima volta viene proposto un programma multipiattaforma, capace di eseguire analisi comparative su sistemi operativi Windows, Windows RT, Android ed iOS. Le prestazioni velocistiche del proprio sistema possono essere osservate sfruttando tre nuovi ed inediti Preset: Ice Storm, Cloud Gate e Fire Strike.
Il primo, Ice Storm, sfrutta le funzionalità delle librerie DirectX 9.0 ed è sviluppato appositamente per dispositivi mobile, quali tablet e smartphone senza comunque trascurare i computer entry level. Il secondo, Cloud Ice è pensato per l’utilizzo con sistemi più prestanti, come ad esempio notebook e computer di fascia media, grazie al supporto DirectX 10. Infine l’ultimo preset, denominato Fire Strike, è pensato per l’analisi dei moderni sistemi di fascia alta, contraddistinti da processori di ultima generazione e comparti grafici di assoluto livello con pieno supporto DirectX 11.
I nostri test sono stati eseguiti proprio in DirectX 11, sfruttando il preset Fire Strike. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i singoli risultati Graphics e Physics.
PCMark 8 Professional:
PCMark 8 è l’ultima versione della popolare serie di strumenti di benchmarking per PC sviluppati da Futuremark. Il nuovo programma include varie migliorie rispetto alle precedenti versioni, quali strumenti di misurazione della durata della batteria e nuove prove che utilizzano alcune tra le più diffuse applicazioni di Adobe e Microsoft.
Non mancano, ovviamente, tutte quelle funzionalità che hanno reso celebre questo programma, quindi indicazioni precise, e facilmente comparabili, di quelle che sono le reali prestazioni del proprio sistema o dei singoli reparti (CPU, Memoria RAM, Hard-Disk, Unità SSD etc.).
Per le nostre prove ci siamo affidati alla versione Professional 1.0.0 del programma, gentilmente fornitaci in anteprima da Futuremark per la stesura di questo articolo.
Nei grafici che seguiranno riportiamo i risultati ottenuti nei singoli test che compongono le suite Work, Home e Creative.
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Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Terza:
Unigine Heaven Benchmark 4.0:
Unigine ha aggiornato il suo benchmark DirectX 11, che permette agli utenti di provare la propria scheda video con le nuove librerie grafiche. Basato su motore Unigine, il benchmark Heaven v4.0 supporta schede video DirectX 11, DX 10, 9, OpenGL e il 3D Vision Surround di Nvidia. Tra le novità la possibilità di avere a disposizione dei preset per avere delle performance paragonabili immediatamente tra gli utenti.
I test sono stati condotti utilizzando i preset Basic ed Extreme con risoluzione FullHD (1680×1050).
Nel grafico i risultati ottenuti, espressi sotto forma di Score finale e di FPS medi/max/min.
Unigine Valley Benchmark 1.0:
Il nuovo UNIGINE Valley è stato sviluppato dagli stessi programmatori del noto e apprezzato benchmark HEAVEN. Questo nuovo test sarà in grado di sfruttare al massimo tutta la potenza della vostra scheda video.
Il benchmark riproduce in maniera dettagliata una valle piena di boschi, che saprà attirare l’attenzione dell’utente, grazie ad una fedeltà elevata della vegetazione e degli agenti atmosferici che interaggiscono su di essa. Il benchmark riprende in parte il motore utilizzato in Heaven sfruttando al massimo un ambiente dinamico molto vasto e dettagliato. E’ possibile inoltre osservare in tempo reale le prestazioni della scheda video, la sua temperatura e la relativa frequenza di funzionamento.
I test sono stati condotti utilizzando i preset Basic ed Extreme con risoluzione FullHD (1680×1050).
Nel grafico i risultati ottenuti, espressi sotto forma di Score finale e di FPS medi/max/min.
Basemark CL 1.0.1.4 – OpenCL:
Rightware Basemark CL è un potente benchmark con supporto OpenCL pensato per testare le prestazioni velocistiche della propria GPU fornendo all’utente uno strumento oggettivo utile per confrontare le prestazioni di diverse piattaforme hardware e implementazioni dell’API. Il programma prevede tre differenti categorie: test di manipolazione delle immagini e video, prove di simulazione fisica e prove generali.
Nel grafico che segue vengono indicati i risultati ottenuti nella manipolazione di immagini e video (Image e Video Manipulation) e nella simulazione fisica (Physics Simulation).
LuxMark 2.0 – OpenCL:
LuxMark 2.0 è un ottimo software, con pieno supporto OpenCL, per la verifica e la comparazione delle prestazioni offerte dalle moderne GPU (AMD e NVIDIA) e CPU. Il test è stato eseguito mantenendo le impostazioni predefinite, sfruttando i tre preset presenti, classificati in relazione del carico di lavoro: Room (Complex), Sala (Medium) e LuxBall HDR (Simple).
Nel grafico il risultato ottenuto, espresso il Sample/sec.
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Prestazioni Giochi – Parte Prima:
FarCry 2 – DX10:
FarCry è uno sparatutto in prima persona sviluppato da Crytek e pubblicato da Ubisoft. Il giocatore vestirà i panni dell’ex membro delle forze speciali dell’esercito statunitense Jack Carver. Far Cry è passato però alla storia soprattutto grazie al suo motore grafico, il CryENGINE sviluppato da CryTek. All’epoca della sua uscita, infatti, la grafica di Far Cry era quanto di meglio si fosse mai visto, capace di riprodurre la vegetazione e, soprattutto, l’acqua, con una qualità al limite del fotorealismo.
Le isole su cui ogni livello era ambientato erano gigantesche, ed il giocatore godeva di una libertà quasi assoluta, potendole esplorare come preferiva. Anche i nemici erano, all’epoca, i più intelligenti mai visti in uno sparatutto: per la prima volta gli avversari controllati dal computer non partivano alla carica come dei pazzi suicidi, e per la prima volta si vedevano nemici che tentavano di aggirare il giocatore e prenderlo alle spalle, e spesso ci riuscivano.
Il test è stato effettuato con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Resident Evil 5:
La storia è ambientata circa 10 anni dopo i famosi accadimenti di Racoon City del primo episodio. Chris Redfield non è più membro della S.T.A.R.S., ma di una nuova organizzazione chiamata BSAA, e i suoi scopi non sono del tutto chiari, tanto che il personaggio in un primo momento sembra ambiguo, non si riesce a capire se combatta per il “bene” o per il “male”.
L’azione prende piede in un paesaggio africano, un villaggio sorto in mezzo al deserto, dove il nostro eroe Chris si troverà a indagare sui fatti misteriosi che vi sono accaduti. Appena arrivato, vi troverete ad avere a che fare con zombie dalla capacità intellettiva indubbiamente superiore rispetto agli altri mostri…..Il gioco supporta le DirectX 10.
I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Lost Planet 2 – DX11:
Lost Planet 2 è il seguito dello sparatutto in terza persona sviluppato e prodotto dalla Capcom. Basato sul motore grafico aggiornato MT-Framework 2.0 è ambientato 10 anni prima delle vicende di Lost Planet Extreme Condition.
Teatro delle azioni sarà ancora una volta l’inquietante pianeta E.D.N. III, il cui glaciale paesaggio ha lasciato spazio ad intricate giungle con tanto di vegetazione e clima tropicale. La battaglia dei valorosi coloni contro i terribili Akrid continuerà a insanguinare le terre del travagliato corpo celeste.
Il test è stato effettuato con il benchmark integrato, in modalità “Test B”, usando i seguenti settaggi:
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Prestazioni Giochi – Parte Seconda:
Alien vs Predator – DX11:
La prima sensazione è di disorientamento: l’Alien ha visione grandangolare e può cadere da altezze indicibili senza il minimo danno ma, soprattutto, può camminare (e correre) sulle pareti e ciò cambia sensibilmente il modo in cui affrontare i quadri.
All’inizio non è facile muoversi con scioltezza e rapidità passando da una parete verticale ad un soffitto come se nulla fosse; dopo pochi minuti iniziamo “a prenderci gusto”…Ecco un marine, un colpo di artigli in corsa ed il marine è morto. Facile. Ecco un altro marine, ci vede, gli corriamo incontro, ha il lanciafiamme. Bruciamo assieme….
Il test è stato effettuato con il Benchmark Tool, usando i seguenti settaggi:
Metro 2033 – DX11:
Mosca, anno 2033. In seguito ad una catastrofe nucleare, i sopravvissuti sono costretti a vivere nelle metropolitane della capitale russa, organizzati in stazioni simili a città stato. In quest’ultime si respira un’atmosfera opprimente e angosciante. Il buio cela molte insidie, tra le quali la frequente possibilità di imbattersi in mostruose creature che popolano le stazioni. La minaccia principale è rappresentata dai Tetri, definiti come i nuovi homines, “vincitori della battaglia per la sopravvivenza”, e destinati ad ereditare la Terra.
Il personaggio interpretato dal giocatore è Artyom, cresciuto in una stazione della metropolitana situata sotto i quartieri più a nord di Mosca. All’arrivo di un misterioso amico del proprio patrigno, di nome Hunter, si viene incaricati segretamente di portare un messaggio di vitale importanza ad una grande stazione, chiamata Polis, spiegando la minaccia dei Tetri. Inizia così il viaggio del proprio personaggio, pieno di insidie, durante il quale incrontreremo le più mostruose creature derivate dalle radiazioni, banditi, criminali e rangers.
I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
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Prestazioni Giochi – Parte Terza:
Metro Last Light:
Nell’anno 2034, sotto le rovine di una Mosca post apocalittica, nei tunnel della Metro ciò che resta dell’umanità è assediato da minacce provenienti dall’esterno e dall’interno. Dei mutanti si aggirano all’interno delle catacombe sotto la superficie desolata. Anziché fare fronte comune aiutandosi a vicenda, le stazioni-città della metro sono impegnate in una lotta per conquistare l’arma definitiva, un dispositivo in grado di scatenare l’apocalisse proveniente dalle camere blindate militari del D6.
E’ in corso quindi una guerra civile che potrebbe spazzare via per sempre l’umanità dalla faccia della terra. Queste sono le premesse della trama di Metro: Last Light, nel quale interpreteremo il ruolo di Artyom, un personaggio oppresso dal senso di colpa ma mosso dalla speranza, il quale avrà nelle sue mani la chiave per la sopravvivenza del genere umano…
I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Tomb Raider (2013):
Il nuovo capitolo di uno dei più famosi videogiochi della storia ci rimette nei panni della formosa archeologa Lara Croft. Fresca di laurea e spinta dalla sua caparbietà si imbarca in una spedizione archeologica sulla nave Endurance, capeggiata dal capitano Conrad Roth, vecchio amico di famiglia, alla ricerca di un reame leggendario chiamato Yamatai, guidato dalla Regina del Sole, Himiko.
Dopo aver studiato alcuni testi, Lara si convince che per trovare Yamatai bisogna cambiare rotta, e dirigersi verso il Triangolo del Drago; convinta che le presunte attività paranormali riscontrate in quella zona siano semplici dicerie, la ragazza convince i membri della spedizione a cambiare rotta. La nave però si trova nel mezzo di una violentissima e improvvisa tempesta, viene letteralmente spezzata in due e il gruppo naufraga su una misteriosa isola ai margini del Giappone. Lara rimane sola e viene tramortita ed imprigionata da un selvaggio, che la appende e la lascia a testa in giù all’interno di una caverna. Riuscirà a liberarsi?
I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Come possiamo chiaramente osservare dai nostri test, l’A10-6700 Richland, si comporta bene, sfruttando in pieno tutte le potenzialità che dispone. I risultati ottenuti sono da considerarsi soddisfacenti.
Dal punto di vista delle prestazioni sia della CPU che della GPU, A10-6700 si dimostra essere più veloce in alcuni frangenti o uguale al suo predecessore APU A10-5800K. Questo miglioramento è dovuto ad una frequenza con il Turbo Core attivato di 100 MHz superiore.
La GPU Radeon HD8670D è una evoluzione della precedente soluzione Radeon HD7660D, presente nella APU Trinity A10-5800K. Anche in questo caso le prestazioni rispetto alla passata generazione sono migliorare.
Consigliamo di sfruttare la tecnologia proprietaria AMD Dual Graphics per incrementare ulteriormente le prestazioni.
Interessante osservare come la frequenza della memoria influisca in maniera consistente sulle prestazioni. Vi consigliamo pertanto di privilegiate un kit di RAM ad elevata frequenza (1866 MHz) per ottenere le migliori performance. Nel complesso siamo rimasti decisamente soddisfatti dei risultati ottenuti.
{jospagebreak_scroll title=AMD APU A10-6700 – Overclock:}
AMD APU A10-6700 – Overclock:
La nuova piattaforma Elite Performance 2013 di AMD, visto il suo segmento d’interesse, non è certamente concepita per il puro overclock, ciò nonostante, anche grazie all’affinamento del processo produttivo a 32nm e all’architettura, derivante da Bulldozer e di conseguenza votata alle alte frequenze, è comunque possibile divertirsi cercando di migliorare ancor più le prestazioni complessive del proprio sistema, anche con sistemi di raffreddamento non particolarmente spinti.
Al pari di tutte le APU non appartenenti alla “Serie-K”, anche il modello A10-6700 non prevede la presenza di un moltiplicatore completamente sbloccato. Di conseguenza per incrementarne la frequenza operativa è necessario agire direttamente sulla frequenza del reference clock, fissata di default a 100 MHz.
L’aumento di questo parametro, però, non ha effetto diretto soltanto sulla frequenza del core, bensì va a interferire anche con la frequenza di lavoro del NB, delle memorie RAM e del bus PCI-Express.
Il NB è relativamente tollerante all’aumento della frequenza, ed è possibile “giocare” con i divisori RAM per regolarne la frequenza effettiva, in relazione al reference clock, il bus PCI-Express rappresenta un vero e proprio limite alla pratica dell’overclock.
Consapevoli di questo, abbiamo ugualmente voluto saggiare le potenzialità in overclock del sample in nostro possesso servendoci di un raffreddamento a liquido all-in-one, prodotto dalla stessa AMD in collaborazione con Asetek, nota azienda del settore.
La scheda madre utilizzata (MSI FM2-A85XA-G65) ci ha consentito di raggiungere un reference clock di 105MHz, mantenendo la piena stabilità operativa e senza mostrare alcun segno di cedimento con una tensione di alimentazione di poco più di 1.4v.
Questo ci ha permesso di ottenere una frequenza stabile su tutti i core di ben 4.515 MHz, sfruttando il massimo moltiplicatore offerto dalla tecnologia Turbo Core (43x) Abbiamo messo mano anche alla frequenza di funzionamento della GPU integrata, spingendoci fino a 1.064 MHz (circa +26% rispetto alle condizioni originali).
In queste condizioni il sistema si è dimostrato stabile e reattivo, con temperature sempre entro la norma anche durante l’esecuzione di applicativi particolarmente “pesanti”.
Per saggiare le prestazioni offerte abbiamo eseguito alcuni software tipici. Di seguito vi mostriamo alcuni screen dei risultati ottenuti:
Benchmark SuperPI 1M
Benchmark Hexus PiFast
Benchmark 3DMark 11
Benchmark 3DMark – Preset Cloud Gate
Benchmark 3DMark – Preset Fire Strike
Con l’ausilio del sistema di raffreddamento a liquido all-in-one, prodotto dalla stessa AMD in collaborazione con Asetek è stato possibile raggiungere la piena stabilità operativa di ben 4.515 MHz su tutti i core.
Ottimo anche il comportamento della GPU integrata che ha raggiunto una frequenza di funzionamento di 1.064 MHz (circa +26% rispetto alle condizioni originali). Visto i risultati ottenuti, non possiamo che ritenerci molto soddisfatti.
N.B.: Ricordiamo che l’overclock è una pratica che può danneggiare in modo permanente i componenti. HW Legend non si assume nessuna responsabilità su eventuali danni cagionati a cose e/o persone dall’improprio utilizzo dei parametri di overclock. Ogni utente adotta questa pratica a suo esclusivo rischio e pericolo.
{jospagebreak_scroll title=Consumi e Temperature rilevati:}
Consumi e Temperature rilevati:
Consumi Rilevati:
Abbiamo misurato i consumi del sistema di prova completo, direttamente alla presa di corrente. Le misurazioni sono state ripetute più volte, nel grafico la media delle letture nelle seguenti condizioni:
- Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
- Idle con funzionalità di risparmio energetico disattivate;
- Full-Load Stress (CPU) eseguendo il software Prime95 27.9, in modalità Small FFTs, per circa 15minuti;
- Full-Load Stress (GPU) eseguendo il software Furmark, in modalità Extreme Burning Mode, per circa 15minuti;
- Full-Load Stress (CPU+GPU) eseguendo sia Prime95 27.9 e sia Furmark, per circa 15minuti.
Ricordiamo che la tecnologia AMD Cool’n’Quiet permette di ridurre il consumo energetico qualora il carico sul processore sia basso. Questo avviene in modo del tutto automatico, agendo sia sulla tensione che sul moltiplicatore di frequenza.
Il TDP indicato da AMD per Richland varia in un range compreso tra i 65 W e 100 W a seconda del modello. I consumi rilevati risultano ottimi a riposo e decisamente buoni, considerando la GPU integrata Radeon HD8670D, durante l’elaborazione 3D.
Altro fattore importante da considerare, che influisce sui consumi, riguarda l’implementazione da parte di AMD della funzione denominata Turbo Core 3.0.
Tale tecnologia consente di regolare la frequenza di clock in maniera del tutto dinamica a seguito di rilevazioni effettuate in tempo reale. Non possiamo che ritenerci soddisfatti dei consumi rilevati. AMD ha fatto un eccellente lavoro.
Temperature rilevate:
Per concludere, abbiamo misurato le temperature rilevate sulla nuova APU Richland A10-6700. Per raggiungere il nostro scopo, ci siamo avvalsi di un sistema di raffreddamento a liquido all-in-one, prodotto dalla stessa AMD in collaborazione con Asetek. Al momento delle nostre rilevazioni, la temperatura ambientale era pari a 23°C.
Nel grafico che segue riportiamo le temperature rilevate nelle seguenti condizioni:
- Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
- Full-Load eseguendo varie sessioni del programma x264HD Benchmark v4.0;
- Full-Load eseguendo 3 loop di Crysis Warhead (Avalance Map);
- Full-Load Stress eseguendo 10 cicli di LinX (aggiornato con le ultime librerie disponibili).
La temperatura indicata è riferita al core più caldo ed è una media tra tutte le rilevazioni nelle singole prove effettuate.
Anche da un punto di vista prettamente legato alle temperature, la nuova APU A10-6800K di AMD si è ben comportata. Ricordiamo che abbiamo usato un sistema di raffreddamento a liquido di tipo all-in-one.
Un sistema di dissipazione di questo tipo è in grado di garantire, in piena stabilità e senza alcun problema di surriscaldamento, una frequenza operativa in overclock di ben 4.515 MHz sulla nostra APU di prova. Non possiamo che ritenerci soddisfatti dei risultati raggiunti.
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Conclusioni:
AMD APU Elite A10-6700
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Temperature/Consumi: | ![]() | |
Giudizio Complessivo: | ![]() |
Con la nuova piattaforma Elite Performance 2013, AMD intende consolidare la propria offerta in questo settore, proponendo al pubblico una nuova linea di APU, meglio note con il nome in codice Richland.
Questi nuovi prodotti non presentano sostanziali differenze rispetto alle soluzioni Trinity, almeno dal punto di vista prettamente architetturale. Le uniche dissimiglianze riguardano le frequenze operative di CPU e GPU integrata che, grazie al naturale affinamento del processo di produzione, hanno potuto subire dei ritocchi verso l’alto pur senza “effetti collaterali” in termini di consumo.
Osservando la nuova APU A10-6700 Richland, gentilmente fornitaci da AMD per questo nostro articolo, abbiamo potuto notare come le differenze con il modello di punta (A10-6800K) siano minime e quasi esclusivamente pensate per contenerne il consumo energetico.
La più “consistente” riguarda l’assenza di un moltiplicatore di frequenza completamente sbloccato, aspetto che va senz’altro a limitare le potenzialità in overclock, ma certamente non di fondamentale importanza su un prodotto di questo tipo.
Le elevate frequenze operative di CPU e GPU integrata consentono a questa nuova APU di competere quasi ad “armi pari” con la precedente soluzione top di gamma Trinity, pur vantando un TDP massimo di appena 65W.
Questa caratteristica rappresenta indubbiamente uno dei punti di forza di questo prodotto, che appare così perfetto per l’assemblaggio di sistemi multimediali silenziosi e a basso consumo.
La Radeon HD8670D integrata offre pieno supporto DirectX 11 e grazie ai suoi 384 Stream Processor si è dimostrata valida e del tutto adeguata a soddisfare i cosiddetti “casual gamers”. Non manca, inoltre, il supporto alle librerie OpenCL e Direct Compute, indispensabili per poter sfruttare le ottime performance di calcolo parallelo insite nella GPU in ambiti non propriamente “grafici”.
Troviamo anche un motore UVD di terza generazione (UVD3) e la logica Video Codec Engine (VCE), che permettono la decodifica hardware dei più diffusi formati video. Inutile dire che ad oggi “Devastator” rappresenta senza dubbio la migliore soluzione grafica integrata, capace di macinare “frame” in modo nettamente superiore rispetto alle proposte concorrenti.
Altro valore aggiunto è rappresentato dalla tecnologia AMD Dual Graphics, che consente di incrementare ancor più le prestazioni grafiche affiancando all’APU una scheda grafica discreta. Il funzionamento è del tutto analogo a quello di una tradizionale configurazione CrossFireX e come abbiamo osservato il guadagno prestazionale è del tutto apprezzabile.
La nuova APU A10-6700 è facilmente reperibile sul mercato italiano ad un prezzo medio di circa 145€ IVA compresa, cifra che riteniamo leggermente elevata, specie se rapportata con quella del modello di punta della linea.
Tuttavia, è doveroso precisare, che questo specifico modello vanta un TDP massimo decisamente contenuto, pari ad appena 65W, caratteristica che lo rende perfetto per l’assemblaggio di un’ottima piattaforma multimediale, silenziosa e a basso consumo, ma senza per questo rinunciare a buone prestazioni complessive.
Pro:
- Buone prestazioni multimediali complessive;
- Architettura core Piledriver (evoluzione di Bulldozer);
- Supporto nativo verso moduli di memoria DDR3-1866;
- Buona predisposizione all’overclock;
- Ottima soluzione grafica integrata con supporto DirectX11, UVD3 3 VCE;
- Supporto alle tecnologie proprietarie Turbo Core 3.0 e Dual Graphics;
- Consumi contenuti.
Contro:
- Prezzo leggermente elevato.
AMD Memory Performance Edition PC3-12800 1600MHz:
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Temperature/Consumi: | ![]() | |
Giudizio Complessivo: | ![]() |
La linea di memorie AMD Performance Edition, appositamente ottimizzata per i processori di ultima generazione AMD e Intel, è la soluzione perfetta per tutti gli utenti alla ricerca della massima affidabilità e prestazioni nel gaming e nelle applicazioni multimediali. Grazie all’impiego di moduli di memoria di assoluta qualità, questi kit sono progettati per offrire elevate prestazioni, con frequenze operative fino a 1.866 MHz (PC3-14900).
Il kit messo a nostra disposizione, composto da due moduli da 4GB ciascuno, per un totale di 8GB, si contraddistingue per una frequenza operativa di base di 1.600 MHz (PC3-12800) con latenze 8-9-8-24-2T e tensione di alimentazione di 1.65v.
Il dissipatore di calore vanta un design a basso profilo che consente di evitare qualsiasi “fastidio” in fase di montaggio, anche nell’eventualità che siano impiegati dissipatori per CPU particolarmente voluminosi, che arrivano a sovrastare i moduli di memoria.
Degna di nota la qualità costruttiva dei singoli moduli, nonché la cura nella realizzazione della confezione. Basti pensare che la produzione di questi prodotti è affidata a realtà leader del settore, tra le quali spiccano aziende del calibro di Dataram Corporation, VisionTek e, come nel caso del kit in oggetto, Patriot Memory.
Durante le nostre prove, per sfruttare al meglio il comparto grafico integrato nella nuova APU AMD, abbiamo preferito incrementare la frequenza operativa dei moduli di memoria. Senza alcun problema di sorta abbiamo raggiunto i 1.866 MHz lasciando invariato il voltaggio e rilassando le latenze fino a 9-11-9-27-2T.
In questa configurazione abbiamo utilizzato il sistema in daily per diversi giorni, avendo come risultato una piena ed eccellente stabilità. I dissipatori sono rimasti praticamente sempre freddi, anche senza utilizzare una ventilazione aggiuntiva. Siamo rimasti molto soddisfatti dal comportamento di queste memorie.
Questo interessante prodotto viene commercializzato ad un prezzo medio di poco superiore a 50€ IVA compresa, cifra che reputiamo del tutto giustificata dalle prestazioni espresse, dalla qualità e soprattutto dall’ottimo supporto in garanzia offerto, che ricordiamo essere di tipo Lifetime.
Pro:
- Buone prestazioni complessive, anche in overclock;
- Ottima qualità costruttiva;
- Ottime temperature d’esercizio;
- Dissipatore a basso profilo;
- Garanzia limitata a vita;
- Buon prezzo.
Contro:
- Assenza di profili A.M.P ed X.M.P.
Si ringrazia per i sample messi a nostra disposizione.
Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend