EVGA è un’azienda nota per la produzione di componenti di PC molto particolare e variegata, tutti accomunati da un’ottima qualità costruttiva e da feature esclusive. Un occhio di riguardo è sempre riservato al segmento di mercato enthusiast che da sempre rappresenta il motore trainante di nuove tecnologie che poi saranno implementate, in buona parte, anche in prodotti destinati ai segmenti entry level e mainstream. Nella nostra recensione ci occuperemo di una scheda madre, la EVGA Z77 FTW, dedicata a due mondi differenti come tipologia di utilizzo del PC ma uniti da un unico e solo desiderio: prestazioni! Questa motherboard si rivolge agli overclocker estremi, che utilizzano sistemi di raffreddamento non convenzionali, ed ai gamer che vogliono il massimo dalla propria postazione con configurazioni multi GPU, fino a quattro schede. Non ci resta che augurarci che la lettura sia di vostro gradimento.
Produttore e leader globale di schede grafiche overcloccate e Motherboard con chip NVIDIA, si è distinta nel corso degli anni come una tra le principali protagoniste mondiali del settore delle schede grafiche di fascia alta.
Fondata nel 1999, EVGA nel 2002 stringe un accordo di partner autorizzato con Nvidia per l’utilizzo dei suoi chip sulle proprie schede. Nel 2005 diventa partner Nvidia anche per i chip integrati su motherboard con un incremento di fatturato costante. Nel 2009 i fatturati mondiali raggiungono i 250 Milioni di dollari dimostrando l’apprezzamento e la fiducia accordata dagli utenti del prodotto.
EVGA è nota per l’eccezionale abilità nella progettazione delle sue schede, la serie di eccellenti funzionalità di cui dota i propri prodotti, l’eccezionale qualità delle sue schede e i servizi di assistenza di livello davvero superlativo.
Tutti i prodotti sono realizzati seguendo la filosofia dell’ innovazione intelligente, la conoscenza del mercato ed il monitoraggio in tempo reale e sono ottimizzati con soluzioni di raffreddamento esclusive, più efficienti e meno rumorose, inclusive di raffreddamento passivo, dissipatori di calore in rame ad alte prestazioni e soluzioni di raffreddamento ad acqua per prestazioni insuperabili.
EVGA è una società di portata globale con uffici in tutto il mondo – ha la sua sede centrale a Brea, in California, la sua sede europea a Monaco di Baviera, in Germania e ha anche uffici a Miami, Taipei e Hong Kong.
EVGA è il marchio di schede grafiche su processore 3D più venduto negli Stati Uniti e detiene il primato mondiale per l’overcloccabilità dei suoi prodotti.
In Europa EVGA sta investendo molto delle sue risorse in tecnologia, personale e marketing per ottenere un gradimento presso gli utenti pari a quello americano e per poter far conoscere i propri prodotti al meglio anche sul mercato europeo.
Produttore e leader mondiale di schede grafiche e schede madri con supporto all’overclock basate su tecnologie NVIDIA, si è distinta nel corso degli anni come uno dei principali operatori a livello mondiale nel settore di fascia alta sulle schede grafiche. Molto lavoro è stato fatto con NVIDIA per quanto riguarda lo sviluppo delle schede madri molti anni fa ma attualmente le schede madri sono basate su chipset di produzione Intel.
EVGA è un marchio riconosciuto dai molti amanti di schede grafiche ad alto livello ed a dimostrazione di questo EVGA mette a disposizione di tutti un eccezionale sito web con strumenti e sezioni dedicate all’utente che può interagire direttamente con il produttore.
Nella sezione del sito dedicata alla Community EVGA , (che vanta oltre 1 milione di prodotti registrati), gli utenti potranno accedere a varie forme di programmi appositamente studiati per loro (es. 90 days Set-up program con il quale l’utente EVGA ha la possibilità di registrarsi entro 90 gg dall’acquisto ed avere diritto una tantum alla sostituzione della scheda con una più performante – EVGA Bucks, una sorta di raccolta punti che vengono tramutati in buoni d’acquisto). C’è anche una sezione dedicata al gioco on line, EVGA Gaming, con 2 server di gioco dedicati alla comunità europea EVGA. I Forum della Community, infine sono un preziosissimo aiuto per gli utenti meno esperti nel quale potranno trovare utili consigli e suggerimenti da parte degli utenti EVGA più esperti.
{jospagebreak_scroll title=Intel Z77 Express Chipset:&heading=Introduzione:}
Intel Z77 Express Chipset – Caratteristiche Tecniche e Novità:
Il nuovo chipset Intel Z77 Express è espressamente sviluppato per garantire pieno supporto ai prossimi processori Ivy Bridge a 22nm, previsti al debutto nelle prossime settimane. Al pari del suo diretto predecessore, Z68 Express, il nuovo arrivato consente sia di praticare l’overclock di processore e memorie, sia di sfruttare il controller grafico integrato nel microprocessore, inclusa l’ottima tecnologia di accelerazione hardware Intel QuickSync.
L’architettura del nuovo Z77 Express è sempre a singolo chip, resa possibile grazie all’integrazione, direttamente all’interno della CPU, sia del Controller PCI-Express e sia del Memory Controller.
Come vediamo chiaramente dal diagramma a blocchi sopra riportato, quest’ultimo è di tipo Dual-Channel, certificato per supportare appieno moduli di memoria di tipo DDR3, operanti fino alla frequenza massima certificata di 1600MHz.
I nuovi microprocessori Ivy Bridge introdurranno il supporto nativo a 16 linee PCI-Express 3.0 (Gen3). Sarà quindi possibile, qualora la propria scheda madre preveda degli slot necessari, realizzare sistemi Multi-GPU (NVIDIA SLI o AMD CrossFireX) in configurazione 8x/8x, oppure 8x/4x/4x. Anche se quest’ultima configurazione potrebbe sembrare alquanto “limitante”, è doveroso ricordare che il nuovo standard PCI-Express prevede una bandwidth doppia rispetto alla precedente generazione, avremo quindi una situazione del tutto equiparabile a una tradizionale configurazione 16x/8x/8x con PCI-Express di seconda generazione.
Il chipset è collegato al processore per mezzo di un Link DMI da 20Gb/s, e si occupa di fungere da bridge fra la CPU stessa e i vari controller integrati e non. Intel ha incluso anche un controller Serial ATA in grado di gestire fino a un massimo di 6 canali, di cui quattro di tipo SATA 3Gb/s e due di terza generazione a 6Gb/s, pienamente compatibili con le tecnologie RAID di tipo 0, 1, 5 e 10.
Oltre a quanto detto, il nuovo Intel Z77 Express, include un sottosistema Audio High Definition, un’interfaccia di rete Gigabit, ulteriori 8 linee PCI-Express 2.0 (la cui gestione è a discrezione del produttore della scheda madre) e un controller USB finalmente in grado di supportare nativamente lo standard di trasmissione USB 3.0 (fino a 4 porte), oltre che il tradizionale USB 2.0 (fino a 14 porte).
Non saranno più necessari, quindi, controller supplementari di terze parti, se non per aumentare il quantitativo di porte a disposizione.
Al pari del predecessore, anche il nuovo chipset offre pieno supporto alla tecnologia Intel SRT (Smart Response Technology), che consente di utilizzare un disco SSD (Solid State Disk) quale memoria cache, affiancandolo ad un normale HDD meccanico o ad un volume RAID (di tipo 0, 1, 5 o 10, a patto che sia composto di HDD meccanici tradizionali e non di altre unità SSD ed abbia una capacità complessiva non superiore a 31.5TB) al fine di velocizzare i tempi di accesso e, di conseguenza, le performance complessive.
L’unità SSD, per essere compatibile con questa tecnologia, deve avere una capacità di archiviazione minima pari a 18.6GB. La massima capacità utilizzabile come cache è pari a 64GB e l’eventuale spazio in eccesso, qualora sia impiegato un SSD di capacità maggiore, verrà lasciato a disposizione dell’utente per la normale archiviazione dei dati. Secondo Intel, la dimensione ottimale per l’unità di SSD caching, più che sufficiente per un normale utilizzo del computer, è di 20GB.
La tecnologia Smart Response consente all’utente di scegliere tra due differenti modalità di funzionamento:
- Enhanced: prevede la sincronizzazione e la scrittura parallela tra il disco meccanico e l’unità SSD. In questo modo viene preferita la sicurezza dei dati alle pure prestazioni velocistiche;
- Maximized: prevede che le operazioni di scrittura avvengano prima sull’unità SSD e in seguito sul disco meccanico. In questo modo si ottengono prestazioni ovviamente superiori, ma aumenta il rischio di perdita accidentale di dati.
Con il nuovo chipset vengono introdotte anche altre due interessanti tecnologie. Stiamo parlando di Intel Smart Connect, una tecnologia pensata per consentire le tradizionali operazioni di manutenzione e aggiornamento, quali il download degli aggiornamenti del sistema operativo, la ricezione di nuovi messaggi di posta elettronica e le notifiche dei più diffusi social network (Twitter, Facebook ecc.), anche quando il computer si trova in uno stato di sospensione o ibernazione, e Intel Rapid Start, una tecnologia pensata per accelerare il “risveglio” del proprio computer.
{jospagebreak_scroll title=Tecnologia Intel QuickSync 2.0:}
Tecnologia Intel QuickSync 2.0:
Il nuovo PCH Intal Z77 Express consente di sfruttare appieno la migliorata tecnologia Intel QuickSync. Tale tecnologia sfrutta, come ormai sappiamo, una particolare unità integrata all’interno del controller grafico stesso, dedicata esclusivamente all’accelerazione hardware del transcoding video.
La particolarità di questo blocco di silicio risiede nelle sue performance. Come ben sappiamo anche AMD e NVIDIA vantano soluzioni di accelerazione dalle analoghe caratteristiche, in grado di sfruttare la potenza messa a disposizione dalle loro GPU nelle fasi di codifica/decodifica video, ma queste non sono però in grado di ottenere performance paragonabili a quelle raggiungibili mediante l’uso del QuickSync di Intel.
L’unità QuickSync è in grado di accelerare anche la parte di Motion Compensation, particolarmente “pesante” durante il processo di decodifica e il LoopFiltering, facendo registrare prestazioni molto elevate. Il colosso di Santa Clara dichiara performance addirittura doppie rispetto alle soluzioni Sandy Bridge dell’anno passato.
Abbiamo proceduto alla verifica delle reali prestazioni offerte dalla nuova tecnologia QuickSync 2.0 usando il noto software Cyberlink Media Espresso, giunto alla versione 6.5. Le impostazioni possibili prevedono la scelta tra due “profili” standard, il primo focalizzato sulle pure prestazioni, mentre il secondo sulla qualità.
Nel grafico che segue il tempo impiegato per il transcoding di un filmato di riferimento (formato .M2TS H.264 1920×1080 @24fps / Durata: 300 secondi), in vari formati di destinazione.
Come notiamo chiaramente il guadagno, in termini di tempo, è lampante. La tecnologia Intel QuickSync 2.0 consente di risparmiare secondi preziosi durante le operazioni di conversione dei filmati, rispetto alla generazione precedente. Ovviamente è necessario l’utilizzo di un software in grado di sfruttarne appieno le potenzialità, come quello da noi usato ad esempio, prodotto da Cyberlink.
{jospagebreak_scroll title=Tecnologia Lucid Virtu Universal MVP:}
Tecnologia Lucid Virtu Universal MVP:
Il nuovo software Lucid Virtu Universal MVP si presenta come una naturale evoluzione dell’ormai nota tecnologia Lucid Virtu, in grado di porsi tra il driver video e il sistema operativo, con lo scopo di reindirizzare le chiamate verso la GPU più adatta allo svolgimento dell’operazione.
In questo modo sarà possibile affiancare al controller grafico integrato una soluzione discreta, in maniera da sfruttare appieno le peculiarità di entrambe soltanto quando necessario e in modo del tutto trasparente.
Questo si traduce, ovviamente, in minori consumi durante il normale utilizzo della macchina, in quanto per la semplice navigazione sul web, la riproduzione di contenuti multimediali e quant’altro verrà impiegata esclusivamente la GPU integrata nel processore Intel, che come sappiamo è più che adeguata allo scopo.
Qualora servirà, invece, maggiore potenza di calcolo, come ad esempio durante l’esecuzione di applicativi o videogiochi 3D, la chiamata non sarà reindirizzata verso la GPU integrata ma bensì verso la GPU discreta, sicuramente contraddistinta da performance più elevate.
Un altro vantaggio è quello di poter sfruttare la tecnologia Intel QuickSync anche se nel sistema è installata una scheda grafica discreta. Qualora venga eseguito un qualsiasi applicativo in grado di sfruttare la tecnologia di accelerazione hardware Intel, questo verrà automaticamente gestito dalla GPU integrata.
Il nuovo interessante Virtu Universal MVP introduce due innovative tecnologie, denominate HyperFormance e Virtual Vsync, finalizzate ad incrementare le prestazioni nei titoli più diffusi e a migliorare la resa grafica delle immagini minimizzando il fastidioso fenomeno del “Tearing” dovuto alla sovrapposizione dei frame qualora il frame rate sia superiore alla frequenza di refresh del monitor “solitamente 60Hz”. La causa di questo fastidioso fenomeno è semplicissima; se la scheda grafica è molto potente, capace quindi di superare agevolmente, in termini di FPS, la frequenza di refresh del monitor, quest’ultimo si troverà ancora occupato a visualizzare un frame, nello stesso momento in cui la GPU gli invia i successivi in rapida successione.
La soluzione a questo problema è l’attivazione del Vsync nel pannello dei driver grafici, o nelle opzioni del gioco in uso; questa indispensabile funzionalità consente di porre un “limite” al frame rate in relazione alla frequenza di refresh del proprio monitor, evitando che si verifichi, quindi, tale sovrapposizione. Appare ovvio che in questo modo le potenzialità delle potenti schede grafiche di ultima generazione non saranno mai sfruttate appieno, o almeno così è stato fino all’introduzione della tecnologia Virtual Vsync.
Grazie all’uso combinato della soluzione grafica integrata nel processore e della tradizionale scheda grafica discreta, infatti, quest’ultima può “sprigionare” tutta la sua potenza, in quanto sarà compito dell’integrata quello di riorganizzare i frame, impedendo che si sovrappongano e inviando solo quelli corretti al display, eliminando di fatto qualsiasi distorsione dell’immagine. Virtualmente, quindi, la scheda grafica è in grado di generare più frame, aumentando sensibilmente anche il tempo di risposta.
{jospagebreak_scroll title=Procedura per una corretta configurazione di Lucid Virtu:}
Procedura per una corretta configurazione di Lucid Virtu:
Dopo aver parlato della tecnologia Lucid Virtu Universal MVP, procediamo illustrandovi passo per passo la procedura per una corretta configurazione.
1.- Per prima cosa dobbiamo munirci di una scheda madre certificata, come ad esempio la maggior parte dei nuovi prodotti dotati di chipset Intel Z77 Express. Teniamo a precisare che la tecnologia Lucid MVP funziona correttamente anche sulle precedenti mainboard dotate di chipset Z68/H67 e H61;
2.- Nel BIOS della scheda madre è necessario impostare l’uscita video predefinita sulla grafica integrata oppure sulla soluzione discreta, in base alla modalità che vogliamo utilizzare:
– i-Mode: questa modalità comporta una leggera perdita di prestazioni nei giochi 3D. Consente comunque di sfruttare tutte le nuove funzionalità della tecnologia MVP (HyperFormance e Virtual Vsync), le funzionalità speciali della soluzione integrata (es. Intel QuickSync), senza rinunciare al risparmio energetico quando non è utilizzato nessun gioco 3D. Per sfruttare questa modalità il display dev’essere collegato all’uscita video presente sulla scheda madre, e nel BIOS dev’essere impostata l’IGP come soluzione predefinita;
– d-Mode: la modalità d-mode è pensata per ottenere performance 3D senza compromessi, sfruttando appieno le potenzialità della soluzione grafica discreta installata nel sistema, senza però rinunciare alle nuove funzionalità dell’MVP (HyperFormance e Virtual Vsync) e alle funzionalità speciali dell’integrata (es. Intel QuickSync). Questa modalità non include funzionalità di risparmio energetico. Per sfruttarla il display dev’essere collegato all’uscita video della vga discreta e nel BIOS dev’essere impostata la discreta come soluzione predefinita e, se previsto, dev’essere attivo il supporto multi monitor.
3.- Scelta la modalità preferita è sufficiente procedere con l’installazione dei driver di entrambe le soluzioni grafiche presenti (Integrata e Discreta);
4.- Una volta portata a termine l’operazione è possibile installare il software Lucid Virtu Universal MVP “DOWNLOAD 32bit – DOWNLOAD 64bit“;
5.- Completata anche questa procedura d’installazione avremo accesso al pannello di controllo Virtu MVP. L’interfaccia è veramente molto semplice e intuibile, il pannello si compone di quattro sezioni distinte:
– Main: In questa prima schermata avremo la possibilità di attivare o disattivare la tecnologia Virtu MVP, semplicemente cliccando sull’apposito pulsante in alto a sinistra, reimpostare le impostazioni predefinite e abilitare il Logo MVP in uno dei quattro angoli dello schermo, qualora venga eseguita un’applicazione in grado di sfruttarne le funzionalità.
– Performance: In questa seconda schermata è possibile attivare o disattivare, semplicemente cliccando sugli appositi pulsanti, le tecnologie HyperFormance e Virtual Vsync.
– Application: in questa schermata viene mostrata la lista di tutte le applicazioni in grado di sfruttare correttamente la tecnologia Lucid Virtu MVP. Tramite segno di spunta avremo la possibilità di scegliere la modalità operativa (i-Mode oppure d-Mode) e abilitare o meno l’HyperFormance per ogni singola applicazione. Qualora una particolare applicazione o gioco non sia nell’elenco, neppure con l’ultima versione del software installata, sarà possibile aggiungerla manualmente cliccando sul tasto in basso “Add” e selezionando il rispettivo eseguibile. In questa maniera, per così dire “forzata”, non è garantito il corretto sfruttamento della tecnologia, è quindi a rischio e pericolo dell’utente.
– About: quest’ultima schermata ha come unico scopo quello di informare l’utilizzatore sulla versione del software correntemente installata nel sistema. Nell’eventualità che non venga subito rilevata la licenza d’uso del software è presente il pulsante “Activate” per procedere con l’attivazione manuale (necessaria connessione ad internet).
Per maggiori informazioni consultate il sito web LucidLogix. Altre interessanti informazioni su Lucid Virtu li potete trovare inoltre sul nostro forum qui.
{jospagebreak_scroll title=Confezione e Bundle:}
EVGA Z77 FTW: Confezione e Bundle
La scheda madre EVFA Z77 FTW è dotata di una confezione dalle dimensioni e dal peso fuori dall’ordinario, contraddistinta da una colorazione di base nera con finitura superficiale semilucida. La realizzazione grafica è semplice ed elegante, con una caratterizzazione particolare sul logo che rappresenta il modello della motherboard. Detto logo sembra uscire fuori dal sottosuolo lasciando dietro di se della lava incandescente, a lasciar presagire che la scheda è dotata di una tempra molto forte. La confezione contiene nelle varie facce tutte le informazioni e le caratteristiche peculiari del prodotto, utili al potenziale acquirente per potersi già fare un’idea delle potenzialità della scheda madre e delle tecnologie implementate. Sicuramente di effetto per attirare gli sguardi sugli scaffali da esposizione.
Sulla parte frontale sono riportati il logo aziendale EVGA, una didascalia che riporta il modello della scheda madre, la tipologia di chipset installato e la compatibilità con i processori Intel per socket LGA 1155, il supporto alla tecnologia SLI di Nvidia ed infine la presenza di connessioni di tipo USB 3.0, SATA III (6Gbp/s) per il sistema di storage e di slot PCIe di tipo 3.0 per le schede di espansione.
Nella faccia posteriore sono presenti il logo aziendale EVGA, la descrizione del modello di scheda madre e viene indicata la possibilità di realizzare sistemi multi GPU fino a 4 schede. Una foto mostra il layout generale della scheda ed è inserita una breve descrizione in lingua inglese delle principali caratteristiche della motherboard. Vengono altresì indicate le condizioni di garanzia, il supporto di tipo 24/7 per i prodotti ed il programma di aggiornamento a condizioni vantaggiose denominato 90 DAY Step-Up Program. L’insieme descrittivo posteriore viene completato da immagini ed indirizzi internet di vari siti gestiti da EVGA per il gaming ed il modding ed infine tutte le indicazioni di contatto di EVGA.
Nelle fasce laterali sono riportate le principali features distintive del prodotto, una targhetta con tutti i codici identificativi e l’insieme sintetico di icone e descrizioni già trovate sul fronte e sul retro della confezione. E’ inoltre presente l’elenco del bundle, che anticipiamo essere molto ricco, contenuto all’interno della scatola.
All’interno della confezione è presente, come da consuetudine del marchio, una vaschetta realizzata in plasrica trasparente, atta a contenere sia il prodotto che tutto il bundle fornito in dotazione. Tale contenitore è conformato in maniera tale da offrire una protezione pressochè totale alla scheda madre da urti e cadute accidentali durante il trasporto.
Il bundle fornito in dotazione è quanto di più completo ci sia mai capitato di osservare. Esso è così composto:
- 1 x Brachet per due connessioni USB 3.0 esterne;
- 1 x Brachet per quattro connessioni USB 2.0 esterne;
- 1 x Brachet per una connessione 1394a Firewire esterna;
- 1 x Manuali di istruzione per l’installazione e l’uso;
- 1x Guida visuale del prodotto;
- 1 x Disco contenente driver e utility;
- 2 x cavi Sata III (6Gb/s);
- 2 x cavi Sata II (3Gb/s);
- 2 x adattatori di alimentazione Sata/Molex
- 1 x Bridge flessibile per configurazioni SLI;
- 1 x Bridge rigido per configurazioni 3Way-SLI;
- 1 x mascherina I/O shield
Vi proponiamo un video ufficiale EVGA sull’unboxing della scheda madre e contenente una panoramica delle principali caratteristiche.
Scopriamo quali sono le principali feature supportate dichiarate dal produttore.
{jospagebreak_scroll title=Feature principali:}
EVGA Z77 FTW: Feature Principali
EVGA è un’azienda sempre molto innovativa che profonde enormi risorse nella ricerca e nell’implementazione di feature molto particolari nei propri prodotti, riuscendo a proporre soluzioni atte a soddisfare sia gli overclocker più esigenti che i gamer che amano dotarsi di prodotti di classe enthusiast. Di seguito riportiamo una panoramica delle principali feature presenti nella EVGA Z77 FTW, così come dichiarate dal produttore.
Per approfondimenti potete visitare la pagina ufficiale sul sito EVGA.
Andiamo a vedere quali sono le specifiche tecniche dichiarate dal produttore.
{jospagebreak_scroll title=Specifiche Tecniche:}
EVGA Z77 FTW: Specifiche Tecniche
La scheda madre EVGA Z77 FTW è basata su socket LGA-1155 ed è stata progettata e realizzata intorno al chipset Z77 Express di Intel. La memoria di sistema si basa sull’architettura Dual Channel DDR3, con una capacità massima di 32 GB e supporta frequenze in overclock fino a 2133 Mhz+ anche con profili XMP. E’ possibile realizzare configurazioni multi-GPU con schede grafiche in SLI (Nvidia) o CrossfireX (AMD) per assemblare sistemi di grafica avanzati. Non manca il supporto agli standard USB 3.0 ed SATA/eSATA III 6Gb/s per una migliore gestione di dispositivi di archiviazione veloci. Riportiamo un riassunto delle specifiche tecniche della EVGA Z77 FTW, così come dichiarate dal produttore.
Osservando le caratteristiche dichiarate si evince come EVGA abbia dato vita ad una scheda che promette di essere prestante e completa sotto ogni punto di vista, senza compromessi.
{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte 1:}
EVGA Z77 FTW: La Scheda – Parte 1
Dopo aver osservato le caratteristiche tecniche e le feature molto particolari della EVGA Z77 FTW passiamo a toccare con mano il prodotto, avendone immediatamente una sensazione di ottima costruzione e solidità, con un layout ben organizzato e molto pulito. Il PCB è abbastanza rigido nonostante lo spessore non elevato, ha una colorazione di base nero opaca ed il suo form factor è aderente allo standard E-ATX con dimensioni di 30,5×26,4 cm. In realtà non si tratta di un E-ATX a dimensione intera in quanto non raggiunge i 33 cm di lunghezza ma una volta superata la dimensione standard ATX di 24,4 cm le schede madri passano come catalogazione nello standard E-ATX. Su di essa sono assemblati componenti discreti di alta qualità come condensatori allo stato solido prodotti da aziende giapponesi leader nel settore e induttanze con core in ferrite. Vedremo che gli stadi di alimentazione sono completamente digitali, prodotti dalla International Rectifier. Parliamo dei pluripremiati IR3550 che, dedicati espressamente alla cpu, riescono a gestire fino a 60A di corrente erogata per singola fase. Inoltre la presenza di condensatori di tipo Poscap a servizio di tali fasi sono garanzia di stabilità e durevolezza nel tempo. Sulla faccia posteriore non sono presenti elementi di rilievo, solo il backplate del meccanismo di ritensione del processore di produzione Lotes.
Iniziamo ad osservare più da vicino i componenti della scheda madre.
{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte 2:}
EVGA Z77 FTW: La Scheda – Parte 2
La zona interessata dai circuiti di alimentazione della EVGA Z77 FTW adotta un design a otto fasi (7+1) per la CPU, una fase per il VCCIO ed una fase per il VCCSA, più due fasi dedicate alle memorie. I connettori di alimentazione presenti sono un 24 pin ATX e due 8 pin eATX per l’alimentazione supplementare per il processore. La presenza di due connessioni di alimentazione per la CPU lasciano poca immaginazione alla vocazione di questa scheda madre, pensata per sopportare lunghe sessioni di bench. La parte superiore centrale è dominata dalla presenza del socket LGA 1155 per la cpu e dai quattro slot dedicati alle memorie di sistema. Questi accettano DIMM di tipo DDR3 per ospitare moduli non-ECC con frequenze operative di 1066/1333/1600/1866/2133MHz+. Nelle immediate vicinanze degli slot per le memorie sul lato destro troviamo i pulsanti Power, Reset e CCmos da utilizzare quando la scheda è assemblata su un banchetto da test ed il Debug Display che mostra i codici di post durante la fase di avvio del bios. Questo display durante il normale funzionamento del pc mostra la temperatura corrente della CPU. Tale temperatura è riferita al sensore dedicato al CPU Package. Le fasi di alimentazione sono gestite da un PWM Controller della Chil Semiconductor in grado di pilotare fino ad otto fasi, nello specifico il modello CHL8328.
La zona socket della CPU risulta essere molto libera da componenti, grazie all’adozione di condensatori di tipo Poscap, come precedentemente anticipato. Questa disposizione facilita l’installazione di qualsiasi sistema di dissipazione. I contatti all’interno del socket sono stati arricchiti di una quantità di oro del 300% maggiore rispetto a soluzioni standard, per migliorare sia la conducibilità elettrica sia per evitare fastidiosi effetti di ossidazione quando si utilizzano sistemi di raffreddamento non convenzionali.
Il pannello posteriore I/O è molto completo e sul fronte connettività troviamo:
- 1x Porta PS/2 per tastiera; (7)
- 6x Porte USB 2.0/1.1; (1)
- 1x Mini DisplayPort; (5)
- 2x Porte eSATA; (3)
- 4x Porte USB 2.0/3.0 (colore blu); (4)
- 1x Uscita SPDIF Ottica; (6)
- 6x HD Audio Jack; (9)
- 2x RJ-45 LAN Port; (8)
- 1x pulsante Ccmos. (2)
Continuiamo il nostro viaggio tra i particolari della motherboard.
{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte 3:}
EVGA Z77 FTW: La Scheda – Parte 3
Come anticipato nel corso della recensione le sezioni di alimentazione della EVGA Z77 FTW sono completamente digitali e gestite da componenti della International Rectifier. Il vantaggio della tecnologia implementata nei power stage IR consiste nell’utilizzo di un singolo IC che racchiude in un singolo package, DirectFET, l’insieme dei componenti necessari all’alimentazione della cpu, di memorie e di chipset. Quindi all’interno di un singolo chip noi avremo sia i mosfet HIGH Side che quelli LOW Side e il mosfet che funge da controller.
In effetti, dopo aver rimosso il dissipatore, è possibile osservare l’estrema compattezza della zona di alimentazione cpu e la mancanza della miriade di componenti che normalmente sono presenti in stadi di alimentazione tradizionali. Questa soluzione garantisce maggiore efficienza e minore temperatura di esercizio rispetto ad una soluzione tradizionale. Nella zona di alimentazione della cpu (riquadro rosso della foto) troviamo gli IR 3550 capaci di un’erogazione di corrente dichiarata fino a 60A per ogni singolo DirectFET. Nelle fasi di alimentazione dedicate al VCCIO e al VCCSA (riquadro giallo della foto) troviamo degli IR 3553, accreditati di un’erogazione di corrente fino a 40A, valore questo ampiamente sovrabbondante per il tipo di componenti da alimentare.
Area fasi CPU, VCCIO e VCCSA
Fasi di alimentazione CPU
Anche nelle due fasi di alimentazione dedicate delle memorie troviamo degli IR 3553.
Fasi di alimentazione memorie
Continuiamo l’esplorazione tra i particolari della motherboard.
{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte 4:}
EVGA Z77 FTW: La Scheda – Parte 4
Nella metà inferiore sinistra della EVGA Z77 FTW sono presenti gli slot di espansione che consistono in 1 slot PCI-Express 2.0 1x e 5 slot PCI-Express 3.0 16x di tipo meccanico di cui 2 slot PCI-Express 3.0 sono 8x. Come vedremo, per superare il limite fisico del controller integrato nella CPU per quanto concerne le linee PCIe 3.0 a disposizione e offrire il supporto multiGPU fino a quattro schede è stata adottata una soluzione basata su chipset PLX. Sono chiaramente supportati tutti i sistemi multi GPU (SLI/CrossFire X). La batteria tampone risiede in una posizione abbastanza comoda.
Immediatamente alla destra degli slot PCIe, sotto le porte per i dispositivi di storage, scorgiamo la tripla EEPROM BIOS, di cui una rimuovibile, utile sia per ripristinare il funzionamento della scheda madre in caso di problemi che si possono verificare durante le operazioni di aggiornamento del bios primario e sia per avere tre configurazioni distinte a cui accedere rapidamente con un semplice switch meccanico.
Le connessioni per lo storage consistono in otto porte Serial ATA di cui quattro aderenti allo standard SATA II (3Gb/s) di colore nero e quattro al SATA III (6Gb/s) di colore rosso di cui due pilotate da un chipset Marvell 88SE9182, ruotate di 90° rispetto al piano della scheda per semplificare l’inserimento dei connettori. Nei pressi delle porte SATA è presente un Dip switch che serve per abilitare/disabilitare gli slot PCIe dedicati alle schede video. Tale funzione è molto utile ai clocker che durante le sessioni di bench possono decidere se benchare con una o più schede video senza avere la necessità di rimuoverle fisicamente, con un enorme vantaggio in termini di tempo e di allestimento della piattaforma.
Ancora qualche particolare sui componenti principali della scheda madre.
{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte 5:}
EVGA Z77 FTW: La Scheda – Parte 5
La EVGA Z77 FTW è dotata di due dissipatori in alluminio, uno passivo dedicato alle fasi di alimentazione della cpu ed uno attivo dotato di ventolina di raffreddamento per il chipset Z77 e per il PLX PEX8747. Dopo aver rimosso questo secondo dissipatore scopriamo che sui chipset è presente un ottimo thermal pad, finalmente non abbiamo avuto la cattiva sorpresa di scovare la solita pasta collosa rosa di infima qualità. Il sistema si è dimostrato molto efficiente, durante tutte le nostre prove è rimasto praticamente tiepido e la ventolina, diversamente da quanto potrebbe far presagire, è molto silenziosa. Anche sul dissipatore delle fasi di alimentazione è presente un pad termico di ottima qualità.
Chipset Z77
PLX PEX8747
Nella EVGA Z77 FTW il primo slot PCIe 3.0 16x è gestito nativamente dal processore con due linee 8x mentre i restanti quattro dal PLX PEX8747. Questo componente ha la funzione di moltiplicare una linea PCIe 16x fino a 32 linee PCIe (2 linee 16x / 1 linea 16x + 2 linee 8x / 4 linee 8x), supportando diverse tipologie di configurazione per ottenere un’alta flessibilità di utilizzo in diverse configurazioni multiGPU. Riportiamo degli schemi esemplificativi.
A causa della sua struttura particolare, nella EVGA Z77 FTW non è stato possibile prelevare una linea da 16x ma dal primo slot, attraverso degli switch ASMedia ASM1480, viene condivisa una singola linea 8x per supportare la configurazione multiGPU a quattro schede. Abbiamo realizzato uno schema da cui sarà facile dedurre che le configurazioni possibili saranno:
- Singola vga: Slot 1 Nativo – 16x
- Due vga: Slot 2 PLX e Slot 4 PLX – 16x/16x
- Tre vga: Slot 1 Nativo, Slot 2 PLX e Slot 4 PLX – 8x/16x/16x
- Quattro vga: Slot 1, Slot 2, Slot 4 e Slot 5 – 8x/16x/8x/8x
Per soddisfare le necessità di alimentazione in caso di configurazioni multiGPU a due o più schede sono stati inseriti dei connettori PCIe PWR a 6 pin nei pressi del primo slot e sulla parte bassa della motherboard.
Concludiamo il nostro tour sui componenti della scheda madre.
{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte 6:}
EVGA Z77 FTW: La Scheda – Parte 6
Tra gli slot PCIe della EVGA Z77 FTW trovano posto il controller USB 3.0 della ASMedia modello SM1042 e nelle immediate vicinanze della batteria tampone il chipset VIA VT6315N che gestisce le porte FireWire.
Controller USB 3.0
Chipset Firewire
Spostandoci verso la parte superiore sono presenti i chip che gestiscono le porte LAN, due Marvell 88E8059 che supportano il PCI Express 1.1 come interfaccia bus per le comunicazioni host, con supporto al power management ed è compatibile con le specifiche IEEE 802.3u per 10/100Mbps Ethernet e IEEE 802.3ab per i 1000 Mbps Ethernet. Nella stessa zona è presente un controller eSATA Marvell 88SE6121 per la gestione delle due porte posteriori sul pannello di I/O.
Lan Chipset
Lan Chipset
eSATA
L’audio è gestito dal chip Realtek ALC898, supporta audio a 7.1 canali in HD (High Definition), output e input su S/PDIF a 16/20/24 bit e frequenze di campionamento fino a 192KHZ. E’ supportata la riproduzione di contenuti protetti e la tecnologia THX TruStudio.
Infine, nella parte inferiore della scheda madre sono presenti tutte le connessioni per eventuali porte aggiuntive e per il pannello frontale del case.
Adesso è il momento di dare uno sguardo al bios.
{jospagebreak_scroll title=Uno sguardo al BIOS – Parte 1:}
EVGA Z77 FTW: Uno sguardo al BIOS – Parte 1
Il bios della EVGA Z77 FTW adotta la tecnologia UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) e si presenta con un’interfaccia semplice da utilizzare e molto intuitiva, navigabile con la tastiera. Il menù superiore è diviso in sette macrosezioni che nello specifico sono:
- Overview;
- Advanced;
- Chipset;
- Overclocking;
- Boot;
- Security;
- Save/Exit.
Nella sezione Overview sono disponibili le informazioni relative al nostro sistema come versione del bios installata, tipo di processore utilizzato con le relative specifiche, memoria complessiva, la frequenza attuale di BCLK, i voltaggi principali dei componenti e le temperature di CPU, regolatori di tensione e di sistema. Gli unici settaggi possibili riguardano l’impostazione della data e dell’orario.
Nella sezione Advanced è possibile configurare tutte le opzioni relative alle feature supportate dalla CPU, dal South Bridge, nonchè tutti i parametri operativi inerenti lo storage, le tecnologie Intel Rapid Start e Smart Connect, le porte USB, etc. In essa è presente anche la sezione H/W Monitor per il controllo di tutti i parametri operativi della scheda madre.
{jospagebreak_scroll title=Uno sguardo al BIOS – Parte 2:}
EVGA Z77 FTW: Uno sguardo al BIOS – Parte 2
Continuiamo la nostra esplorazione all’interno del bios della EVGA Z77 FTW con la sezione Chipset dove è possibile controllare le funzioni legate al System Agent quali le impostazioni della grafica integrata nel processore, il controllo sul DMI e sulle impostazioni del PCIe. Sotto la sezione ME sarà possibile controllare la versione di Management Engine installata e la tipologia di firmware relativa. Sarà inoltre possibile scegliere di attivare opzioni per il restore dell’alimentazione di sistema in caso di mancanza della stessa e di attivare il monitoraggio della temperatura del processore.
La sezione Overclocking è senza dubbio quella di maggiore interesse per gli appassionati dell’overclock e mette a disposizione una miriade di settaggi per spingere il nostro sistema al massimo delle proprie capacità, dando una concreta possibilità di intervenire in maniera molto granulare sui vari voltaggi e sulle frequenze di CPU e memorie. Essendo dotata di fasi digitali si potrà variare anche la frequenza di funzionamento delle stesse in modo tale da garantire una velocità di intervento al variare repentino della corrente assorbita dalla CPU in condizioni di utilizzo estremo. Questa sezione non è di facile utilizzo ma dopo un certo periodo di “affiatamento” risulterà abbastanza agevole per il settaggio di tutti i parametri. Abbiamo rilevato che il bios imposta in automatico voltaggi leggermente alti sulle voci VCCIO e VCCSA quando si utilizzano frequenze delle memorie superiori a 1600MHz, consigliamo di riesaminarli caso per caso.
La sezione Boot è dedicata alle impostazioni delle periferiche da cui desideriamo avviare il nostro pc.
Nella sezione Security possiamo impostare le password per l’accesso al bios in maniera tale da evitare interventi indesiderati sul nostro hardware.
Infine nella sezione Save/Exit saremo in grado di salvare la nostra configurazione o di uscire dal bios senza salvare nulla o di ripristinare i valori di default. Con l’ultima voce presente, BIOS Profile Setup, dopo aver trovato i giusti settaggi per la configurazione desiderata, sarà possibile salvarli in apposite aree per poterle ripristinare comodamente. Si ricorda che eventuali aggiornamenti del bios, come per la maggior parte dei produttori, cancellano queste aree di memoria per cui si raccomanda di annotare a mano tutte le configurazioni.
{jospagebreak_scroll title=Software in dotazione:}
EVGA Z77 FTW: Software in dotazione
Nel disco ottico fornito in dotazione con la EVGA Z77 FTW, oltre i driver di sistema, è presente anche un’utility che consente il monitoraggio e la gestione dell’overclock direttamente all’interno del sistema operativo. Essa si chiama E-LEET ed è stata creata in collaborazione con il team della CPUID, lo stesso che ha dato vita alla pluriutilizzata utility CPU-Z; infatti l’interfaccia ne riprende gli stessi stilemi grafici ed in parte l’organizzazione. Per il suo utilizzo, nel bios, va settata la voce CPU Multiplier Control, sotto la sezione Overclocking, in EVGA ELEET Ratio in modo che l’utility possa intervenire sui voltaggi e sui vari moltiplicatori. E-Leet è suddivisa in otto tab, come di seguito specificato:
- CPU;
- Memory;
- Monitoring;
- Overclocking;
- Voltages;
- Graphics;
- Options.
Nelle sezioni CPU e Memory, come per il software CPU-Z, viene riportato un quadro informativo completo sulle caratteristiche del processore e delle memorie e delle relative frequenze operative di funzionamento.
La sezione Monitoring riporta le informazioni relative ai voltaggi ed alle temperature dei singoli componenti della scheda madre. Pregevole la presenza di un sensore sulle fasi di alimentazione che ne riporta la temperatura operativa. In caso sulla scheda madre siano collegate delle ventole verrà riportata anche la loro velocità di rotazione.
Nelle sezioni Overclocking e Voltages sarà possibile intervenire sulle frequenze del BCLK, sul moltiplicatore del processore e sui voltaggi per la stabilità di sistema. Purtroppo non è possibile intervenire sulle memorie che andranno settate da bios direttamente.
La sezione Graphics fornisce le informazioni principali sulla scheda grafica installata e permette, qualora sia presente una scheda pienamente compatibile con l’utility, di settarne vari voltaggi per meglio gestirne l’overclock.
Nel tab Processes sarà possibile assegnare, tramite combinazione di tasti, affinità particolari a determinate applicazioni legandole ai singoli core della CPU. In questo modo, durante le sessioni di bench, avremo la sicurezza che ad ogni tipo di bench sia assegnato un determinato numero di core e la priorità necessaria.
Infine nella sezione Options si ha la possibilità di validare il nostro overclock, così come avviene in CPU-Z e di salvare i vari profili che andremo di volta in volta a realizzare.
Durante l’utilizzo abbiamo rilevato che l’utility è molto stabile ed anche leggera a livello di risorse impiegate. E’ il giusto compendio ai parametri settati direttamente da bios permettendo di overcloccare il processore senza la necessità di continui riavvii.
E’ giunto il momento di testare la scheda madre.
{jospagebreak_scroll title=Sistema di Prova e Metodologia di Test:}
EVGA Z77 FTW: Sistema di Prova e Metodologia di Test
Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test della EVGA Z77 FTW:
Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.
Le prove sono state condotte con l’obiettivo di analizzare le performance velocistiche della piattaforma Intel LGA-1155, oltre che le potenzialità di overclock della scheda madre in oggetto. Il BIOS della scheda madre è aggiornato all’ultima versione disponibile sul sito web del produttore al momento della stesura della recensione (1.12).
Per questo motivo ci siamo basati su due differenti livelli d’impostazione del processore/memorie, preventivamente testati, al fine di non incorrere in problemi causati dall’instabilità:
– Livello 1: Processore alla frequenza di default di 3.5GHz, Turbo attivo. Memorie impostate in auto a 1.600MHz con latenze pari a 11-11-11-28-1T;
– Livello 2: Processore in overclock alla frequenza di 4.6GHz, impostando moltiplicatore a 46x e mantenendo inalterato il BCLK (100.0MHz). Memorie impostate con profilo XMP a 2.400MHz con latenze pari a 10-12-12-31-2T.
Livello 1 Livello 2
Per ciò che concerne il massimo BCLK la scheda madre ha restituito un buon 108,45MHz, come osservabile dal validate che riportiamo.
Queste le applicazioni interessate, suddivise in due tipologie differenti:
Prestazioni Rendering e Calcolo:
- Cinebench 11.5 – 64bit;
- POV Ray 3.7 RC3;
- Blender 2.62 – 64bit;
- Fritz Chess Benchmark;
- Euler3D Benchmark v2.2;
- SuperPI 1.5Mod XS;
- WPrime Benchmark v2.09;
- Hexus PiFast;
- PassMark Performance Test 7 – 64bit (Build 1031);
- SiSoftware Sandra 2013.a (19.19);
- AIDA64 Extreme 2.70.2200.
Prestazioni Multimedia e Compressione:
- WinRAR 4.20 – 64bit;
- 7-Zip 9.20 – 64bit;
- TrueCrypt 7.1a;
- X264 HD Benchmark v5.0.1;
- 3DMark 2006;
- 3DMark Vantage;
- 3DMark 11.
Ora possiamo analizzare nel dettaglio le prestazioni della scheda madre.
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Prima:}
Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Prima:
Cinebench R11.5 – 64bit:
Si tratta di una vera e propria suite di test multi piattaforma in grado di calcolare le capacità prestazionali del vostro computer. Il programma è basato sul software di animazione CINEMA 4D ed è lo strumento perfetto per valutare le performance della CPU e del comparto grafico su svariate piattaforme fra cui Windows e Mac OS X. Cinebench sfrutta le potenzialità del processore centrale del sistema mediante l’utilizzo combinato di calcoli complessi finalizzati al completamento del rendering di un’immagine campione. E’ possibile eseguire il test in modalità “Single”, sfruttando un solo “core”, oppure “Multi”, sfruttando quindi tutti i “core” disponibili.
Nel grafico il punteggio finale del rendering con 1Core/1Thread e fino a 4Core/8Thread.
POV-Ray 3.7 RC3:
POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering di una scena di riferimento (Benchmark.pov), alla risoluzione di 1024×768.
Blender 2.62:
Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena “Flying Squirrel”.
Fritz Chess Benchmark:
Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.
Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).
Euler3D Benchmark v2.2:
Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.
Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Seconda:}
Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Seconda:
SuperPI 1.5Mod XS:
Famoso programma di benchmark che calcola le cifre decimali del PI Greco, mostrando il tempo impiegato. E’ un buon indice delle prestazioni di CPU e RAM.
Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 1M, 8M e 32M.
WPrime Benchmark v2.09:
Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.
Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.
Hexus PiFast:
Famoso programma di benchmark per CPU con principio di funzionamento analogo al SuperPI, ovvero anch’esso basato sul calcolo dei decimali del Pi Greco.
Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al completamento del calcolo standard.
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Terza:}
Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Terza:
SiSoftware Sandra 2013.a (19.19):
Sandra è un tool di benchmark per l´intero sistema Pc, aggiornato per testare le ultime tecnologie disponibili sul mercato. Il software è in grado di assicurare la maggiore compatibilità hardware possibile unita ad un accurato reporting delle prestazioni e delle problematiche del sistema.
Abbiamo eseguito i principali test sulla CPU e sul comparto RAM. A seguire i risultati ottenuti.
AIDA64 Extreme 2.70.2200:
AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).
Nei grafici i risultati riguardanti i benchmark integrati delle RAM e della CPU/FPU.
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Prima:}
Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Prima:
WinRAR 4.20 – 64bit:
Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).
7-Zip 9.20 – 64bit:
Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.
TrueCrypt Encryption Benchmark 7.1a:
TrueCrypt è un noto programma open-source per la crittazione “on-the-fly” di interi dischi rigidi o partizioni. Gli algoritmi supportati sono l’AES, il Serpent e il Twofish. È possibile però usarli in cascata (avendo così maggiore sicurezza), ad esempio: AES-Twofish, AES-Twofish-Serpent, Serpent-AES, Serpent-Twofish-AES e Twofish-Serpent.
Dalla versione 7.0 è stato introdotto il supporto per l’accelerazione hardware per la cifratura e decifratura AES, utilizzando le apposite istruzioni di cui sono dotate le ultime CPU di Intel e AMD.
Nei grafici i risultati dei benchmark integrati nel programma.
X264 HD Benchmark v5.0.1:
Famoso Codec x264 grazie con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video usando un filmato campione da trasformare in formato x264. In questa nuova versione viene codificato un video a risoluzione FullHD per cui i risultati non sono confrontabili con la precedente versione.
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Seconda:}
Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Seconda:
3DMark 2006:
Il 3DMark06 è un programma di stress test principalmente per schede video, ma anche dell’intero PC. Infatti oltre a misurare le prestazioni del proprio computer con un punteggio finale, può essere utilizzato anche per controllare le temperature del sistema e per testare la stabilità in generale, anche a seguito di un overclock! La nuova versione deriva dal diretto predecessore e necessita di un hardware di ultima generazione per poter essere quanto più obiettivo possibile nel metro di giudizio (per esempio evitando frequenti swapping del disco durante le fasi di test ed andandone ad inficiare i risultati) . La maggior parte dei test grafici sono stati ripresi dal 3DMark05 ed ulteriormente potenziati in quanto a gravosità di elaborazione e nuove funzionalità implementate. La principale differenza con la passata edizione sta nell’importanza conferita alla potenza di elaborazione del processore. Questo si basa sulla consapevolezza che la potenza delle GPU sta crescendo nel recente periodo con un passo più lungo di quello delle CPU, per cui con maggiore frequenza troviamo applicazioni CPU limited. Inoltre vi è da considerare quanto importante sta divenendo la CPU per l’elaborazione degli algoritmi della fisica dei corpi, della logica di gioco, dell’intelligenza artificiale, ecc.. Da qui la necessità di introdurre un doppio test specificatamente incentrato su questa tipologia di calcoli. Il punteggio del 3DMark06 è quindi il risultato della considerazione di GPU e CPU assieme e tende a valutare più come una piattaforma di calcolo sopporti un gioco futuro che a confrontare sottosistemi grafici tra loro. Altra differenza sta nella risoluzione usata come standard dal test (1280×1024 anziché 1024×768) e nella maggiore importanza conferita allo SM3.0, che secondo la casa sarà sempre più adoperato dai programmatori nei prossimi titoli ludici. Il 3DMark06 arriva con un doppio test centrato sullo SM2.0 e altrettanti test sullo SM3.0 e sull’HDR (High Dynamic Range).
Il test è stato eseguito alla risoluzione nativa di 1280*1024 in DirectX 9.0c, è considerato sia il risultato complessivo sia il punteggio riferito alla singola CPU.
3DMark Vantage:
Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 10.
Il benchmark si compone di 4 distinti test, 2 incentrati sulla GPU e 2 sulla CPU. E’ possibile scegliere tra quattro preset configurati da Futuremark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso.
3DMark Vantage introduce per la prima volta il concetto di preset; mentre nelle versioni precedenti vi era una singola configurazione, il nuovo software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High e Extreme.
I test sono stati eseguiti sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e il singolo punteggio riferito alla CPU.
3DMark 11:
Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software house Futuremark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.
Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.
I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i risultati di Physics e Combined.
{jospagebreak_scroll title=Overclock Estremo – Parte 1:}
EVGA Z77 FTW: Overclock Estremo – Parte 1
Considerando la naturale vocazione della EVGA Z77 FTW ad essere impiegata in funzionamento fuori dalle specifiche, non potevamo esimerci dal provarla in sessioni di bench con sistemi di raffreddamento non convenzionali. L’abbiamo affidata nelle sapienti mani dell’overclocker professionista Roberto Sannino (rsannino), capitano e punta di diamante del Team HW Legend OC, per poterne saggiare le capacità di gestione di overclock sotto freddo estremo. Partiamo con il setup utilizzato ed in seguito vedremo i test effettuati ed i risultati restituiti. Non ci resta che dare spazio a rsannino per conoscere tutti i passaggi svolti per il test in condizioni estreme.
“Iniziamo col preparare il banchetto con circa 2.2cm di neoprene ed un panno assorbente che poggerà sotto la mainboard per assorbire eventuale umidità; si fissa la scheda madre sul banchetto con le nove viti controllando che non ci siano possibili infiltrazioni di aria fra lo strato di coibentazione posato sul banchetto e la motherboard (ci deve essere una lieve compressione; ATTENZIONE, deve essere molto lieve altrimenti il pcb potrebbe inarcarsi).”
“La EVGA Z77 FTW presenta attorno al socket una tipologia e disposizione di componenti discreti che ci permette di realizzare una coibentazione totale con neoprene, ovviamente ritagliandolo in modo opportuno ed attento. Per prima cosa cospargiamo tutta la piattaforma con un abbondante strato di vaselina che scaldata diventa liquida e va a riempire in modo uniforme tutti gli angoli inaccessibili con un pennello. A questo punto si prepara la zona attorno al socket, sempre con un panno assorbente e un foglio di neoprene di circa 5/6 mm di spessore perfettamente modellato, creando una sorta di incastro al fine di sigillare tutto il TOLOTTO di rame con del materiale isolante senza lasciare spiragli da cui potrebbe infilarsi aria dall’esterno.”
“Cos’è un tolotto? Si tratta di un blocco di rame che, lavorato al suo interno per offrire il miglior scambio di calore possibile, viene appoggiato sul processore e consente, tramite l’evaporazione di Azoto Liquido versato al suo interno, di portare la temperatura del processore a circa -196°C. In questa particolare condizione di freddo il processore può essere sottoposto a maggiori voltaggi perchè si riusciranno ad abbattere le temperature che all’aumento della frequenza operativa della CPU sarebbero ingestibili con sistemi di raffreddamento convenzionali. Inoltre, per questioni legate alla fisica dei materiali, i conduttori all’avvicinarsi alla temperatura dello 0 assoluto, ovvero di circa -273°C, cambiano le loro specifiche di conduttività lavorando decisamente meglio.”
Dopo aver preparato la piattaforma abbiamo condotto dei test sia a temperature normali (circa 20°), sia a temperautre estreme (-196°C)
{jospagebreak_scroll title=Overclock Estremo – Parte 2:}
EVGA Z77 FTW: Overclock Estremo – Parte 2
Iniziamo la fase di test estremo della EVGA Z77 FTW con un breve elenco del setup utilizzato:
Setup:
- Motherboard: EVGA Z77 FTW
- Alimentatore: EVGA SuperNOVA NEX 1500 Classified (1.500W)
- Memorie: n° 2×4 GB Geil GOC316GB2400C11QC (solo due moduli) – Corsair Dominator Platinum 2800MHz (solo due moduli)
- Scheda Video: EVGA GTX680 Classified
- Processore/Raffreddamento: I7 3770K / LN2
- Dissipatore: Tolotto di Kingpin Cooling
- Sistema Operativo: Seven 64 bit Ultimate
Test con raffreddamento ad ARIA:
“Il sistema, a temperatura ambiente, si è mostrato estremamente stabile, con una richiesta di voltaggi sulla cpu inferiore ad altre piattaforme testate nella stessa fascia di prezzo. E’ stata più difficile la gestione delle ram, riuscendo ad essere stabile con l’utilizzo dei profili XMP con solo uno dei due kit a disposizione. Con le Corsair Dominator Platinum 2800 è stato impossibile eseguire il boot con l’impostazione automatica dei profili delle ram. Con qualche difficoltà abbiamo trovato poi una configurazione ideale e, nonostante i problemi iniziali, abbiamo eseguito a voltaggi decisamente bassi e ad aria un SuperPi a 4650mhz di CPU e 2880Mhz di Ram. Non cercando la piena stabilità abbiamo cercato di aumentare la frequenze delle ram per trovarne il limite e abbiamo comunque raggiunto quello che si è dimostrato essere il limite del controller della cpu, ovvero i circa 2960 Mhz.”
Test con raffreddamento LN2:
“L’estrema stabilità dimostrata con il raffreddamento ad aria non ha trovato riscontro sottoponendo la motherboard a temperature non convenzionali. Appena la temperautra è scesa attorno a 0°C abbiamo avuto problemi di avvio; il sistema si accende per una frazione di tempo per poi disattivarsi senza restituire alcun codice di errore nemmeno nel debug display. Il problema è stato risolto scaldando per un attimo la zona che potete vedere nella foto seguente.”
“Dopo aver avviato il sistema abbiamo fatto scendere la temperatura lentamente e riavviando la postazione abbiamo cercato eventuali altri problemi. Iniziando con i test ci siamo scontrati con la difficoltà di gestione delle memorie; una volta raggiunte temperature prossime ai -50/60°C il debug display ha restituito errori di tipo 23 (ICM) o 55 (RAM), anche testando la piattaforma con varie cpu di cui abbiamo certezza di stabilità a frequenze alte.”
“Dopo aver tentato diverse soluzioni è stato possibile avviare il sistema solo rilassando i timing e utilizzando come massima frequenza di lavoro delle memorie 2200/2350 mhz. Fatto questo siamo scesi ulteriormente di temperatura arrivando con due dei processori a disposizione ad una buona stabilità, attorno ai 6400/6450 mhz, mentre con un terzo processore abbiamo avuto un problema particolarissimo mai riscontrato su altra piattaforma: a oltre -150°C si ha un calo drastico delle prestazioni del sistema che diventa inutilizzabile con questa cpu, sembra che tutto vada a singhiozzo.”
“Comunque le altre due cpu ci hanno consentito di eseguire un 3Dmark 05 con scheda video ad aria, senza alcuna ottimizzazione del sistema, restituendo un risultato di tutto rispetto anche se migliorabile considerando le classifiche sul famoso sito di overclock HWBOT.ORG.”
Riportiamo di seguito alcuni test eseguiti con la piattaforma di test:
3D Mark 05
3D Mark11
Max Frequenza Memorie (1.477,7 MHz)
“Concludendo possiamo affermare che questa piattaforma si è rivelata, una volta trovata la configurazione ottimale, molto stabile per diverse ore di lavoro senza dare segni di cedimento alcuno. La componentistica di ottima fattura ha dimostrato solidità e concretezza non solo sulla carta ma anche nei test effettuati. Normalmente, dopo un’ora di test intensivi, le piattaforme tendono ad avere un un lieve calo di stabilità ma questo evento non si è verificato con la EVGA Z77 FTW. Abbiamo segnalato ad Evga il problema del primo avvio sotto freddo e i tecnici hanno suggerito l’inserimento di una una piccolissima resistenza da installare fra due componenti. Non abbiamo testato tale modifica nell’ambito di questa recensione per avere un esito di utilizzo reale con l’hardware che tutti possono acquistare. EVGA sta lavorando anche ad una revisione di BIOS per risolvere alcuni problemi legati alla configurazione automatica dei timing e subtiming delle ram ad alte frequenze operative.”
{jospagebreak_scroll title=Conclusioni:}
EVGA Z77 FTW: Conclusioni
Prestazioni: | ![]() |
Rapporto Qualità/Prezzo: | ![]() |
Stabilità/Overclock: | ![]() |
Giudizio Complessivo: |
La EVGA Z77 FTW è una motherboard molto particolare, in grado di catturare l’attenzione già al primo sguardo e che, grazie alla sua colorazione di base nera con inserti in colore rosso, esprime immediatamente un’immagine prestazionale di sicuro effetto. Il suo carattere tenace viene evidenziato da un layout molto pulito ed ordinato e dalla presenza di componenti discreti di alta qualità come condensatori allo stato solido di produzione giapponese e induttanze blindate con core in ferrite, un mix per garantire stabilità, efficienza e durevolezza nel tempo. Anche la dotazione accessoria pone questa motherboard in una posizione di sicuro risalto: è tra le più complete che ci sia mai capitato di vedere.
La circuiteria di alimentazione, basata sugli ottimi DirectFET della International Rectifier, permette un utilizzo continuativo e sotto qualsiasi condizione della scheda madre, anche in regime di overclock importante. Il bios è molto completo e ricco di settaggi. In prima battuta potrebbe risultare un pò ostico da gestire ma basta un breve periodo di utilizzo per iniziare a trarne ottimi benefici in termini di overclock. Nell’usarla esce fuori il vero carattere di questa scheda madre, la sensazione restituita è quella di poter gestire qualsiasi tipo di settaggio. Anche esagerando la motherboard si è sempre riavviata, abbiamo utilizzato il CCMOS solo quando abbiamo tentato di raggiungere il massimo BCLK. Per ciò che concerne regimi di overclock daily l’intervento sulle opzioni settate in AUTO è praticamente inutile, gli automatismi integrati ci hanno sempre garantito la stabilità del sistema. Abbiamo rilevato voltaggi leggermente alti sulle voci VCCIO e VCCSA quando si utilizzano frequenze delle memorie superiori a 1600MHz. La mancanza totale del tanto odiato fakeboot quando si variano le frequenze operative è sicuramente un must!
Anche in overclock estremo, grazie alla circuiteria di alimentazione completamente digitale a 8 fasi, la scheda madre è stata in grado di sopportare svariate ore di utilizzo sotto azoto liquido. Il nostro Roberto Sannino ha rilevato una certa difficoltà nella gestione delle memorie sotto freddo estremo, fattore che ha in parte influenzato il nostro voto per ciò che riguarda il rapporto stabilità/overclock. Il supporto a configurazioni multiGPU fino a quattro schede elegge questa scheda madre a sicuro must per il popolo degli enthusiast, sia in ambito overclock che gaming, desiderosi di avere una piattaforma in grado di esprimere il massimo in termini di pure prestazioni.
La EVGA Z77 FTW è proposta al pubblico a un prezzo medio di circa 329€ IVA Compresa, cifra importante ma giustificata dalle caratteristiche tecniche e dalle potenzialità di questo prodotto.
Concludiamo con alcune note importanti relative alle condizioni di garanzia. EVGA ha introdotto una nuova e migliorata garanzia globale; essa è completamente trasferibile ovvero significa che il prodotto è coperto da garanzia se si decide di venderlo, per esempio su un sito di aste on-line. A nostro avviso, questo è un fattore che differenzia in maniera assolutamente positiva EVGA da altri produttori di schede grafiche. Potete trovare maggiori informazioni su http://eu.evga.com/support/warranty/ e su http://www.evga.com/articles/00671/.
Pro:
- Ottima scelta dei componenti;
- Ottimo layout e qualità costruttiva;
- Stabilità operativa durante tutte le sessioni di test;
- Ottime prestazioni complessive, in overclock daily ed estremo;
- Ottima dotazione accessoria;
- Ottima disponibilità di connessioni;
- BIOS completo e ricco di parametri;
- Supporto alle tecnologie Multi-GPU NVIDIA SLI e AMD CrossFireX fino a quattro schede.
Contro:
- Difficoltà nella gestione delle memorie in overclock estremo.
Si ringrazia per il sample fornitoci.
Edoardo Giampietro – Slime – Admin di HW Legend