XFX Radeon R7 370 DD Black Edition 2GB GDDR5 [R7-370P-2DB5]

001-xfx-r7-370-be-copertinaLa presentazione da parte di AMD delle nuove schede video Radeon per sistemi desktop, appartenenti alla famiglia denominata 300 e Fury, ha indubbiamente portato una ventata di aria fresca nel panorama delle schede video, facendo felici appassionati e videogiocatori di tutto il mondo, che potranno contare così su molteplice proposte, ben suddivise tra le varie fasce di mercato. Nell’articolo che vi proponiamo quest’oggi andremo ad osservare una delle soluzioni dedicate alla fascia intermedia, pensata per tutti quei videogiocatori che intendono giocare gli ultimi titoli disponibili, pur con qualche inevitabile compromesso, senza però dover affrontare una spesa esagerata. Precisamente abbiamo l’occasione di mostrarvi una Radeon R7 370 marchiata XFX ed appartenente alla famiglia di prodotti Black Edition. Per queste soluzioni grafiche AMD ha scelto di riproporre il processore grafico Pitcairn, già incontrato nelle precedenti schede R7 265, R9 270 e Radeon HD 7800, basato sulla collaudata architettura GCN (Graphics Core Next) di prima generazione, in una versione provvista di 1.024 unità di elaborazione. La proposta di XFX, nello specifico, differisce dalle normali soluzioni di riferimento, non soltanto per via di frequenze operative sensibilmente superiori di fabbrica, ma soprattutto per l’adozione di un sistema di raffreddamento proprietario a doppia ventola, efficiente e silenzioso. Non ci resta che augurarvi una piacevole lettura!

XFX Radeon R7 370 DD Black Edition 2GB GDDR5 [R7-370P-2DB5] – Recensione di Gianluca Cecca | delly – Voto: 4/5


Introduzione:


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XFX, una divisione di PINE Technology, è uno dei marchi sicuramente più conosciuti nel panorama delle schede madri, schede grafiche e prodotti multimediali per appassionati.

PINE Technology è uno dei principali sviluppatori e produttori di schede video, schede madri e prodotti multimediali. La presenza internazionale vede gruppi di R&D nella regione asiatica e negli USA, centri di distribuzione su tutto il territorio asiatico, nordamericano ed europeo e servizi di assistenza davvero globali, abbreviando la distanza intercorrente tra la propria sede e la rivendita o il centro di assistenza più vicino.

Avvalendosi delle risorse di PINE Technology, l’azienda è in grado di fornire prodotti ad alto contenuto qualitativo e tecnologico. Inizialmente in abbinamento a processori grafici esclusivamente di produzione NVIDIA, l’azienda, dalla fine del 2008, ha puntato ad offrire ad oggi, prodotti basati solo su architettura AMD.

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La presenza internazionale vede gruppi di R&D nella regione asiatica e negli USA, centri di distribuzione su tutto il territorio asiatico, nordamericano ed europeo. Maggiori informazioni le trovate sul sito ufficiale di XFX.

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Processore grafico AMD Pitcairn – Uno sguardo all’architettura:


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Il processore grafico Pitcairn non rappresenta certamente una novità per gli appassionati del settore, essendo stato impiegato più volte nel corso degli ultimi anni da parte di AMD per le soluzioni grafiche di fascia media.

Il suo primo avvistamento, infatti, risale al mese di marzo del 2012, in concomitanza con la presentazione delle proposte Radeon appartenenti alla famiglia HD 7800, soluzioni che riscossero un discreto successo, per via di prestazioni velocistiche di tutto rispetto unite ad un costo finale indubbiamente molto interessante.

La seconda “apparizione” di Pitcairn, al contrario, è molto più recente e coinvolge le soluzioni Radeon appartenenti alla famiglia R7 e R9, nello specifico le R7 265, R9 270 e R9 270X. Con le attuali Radeon R7 370, di conseguenza, ci troviamo dinanzi alla terza famiglia di prodotti a condividere la medesima GPU, alla cui base troviamo un’architettura GCN (Graphics Core Next) di prima generazione, architettura ormai ben collaudata e sfruttata in ogni sua parte.

Tuttavia, lo scotto da pagare, rispetto alle più recenti revisioni architetturali GCN 1.1 e GCN 1.2, è certamente rappresentato dalla mancanza di alcune tra le ultime tecnologie proprietarie disponibili, come ad esempio il TrueAudio e il FreeSync, nonché delle più recenti revisioni dei motori Unified Video Decoder (UVD) e Video Coding Engine (VCE), rivisti in maniera da incrementarne non solamente le performance generali, ma soprattutto al fine di offrire un miglior supporto verso i contenuti multimediali a risoluzioni sempre meno di nicchia e particolarmente elevate, come il 4K.

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L’architettura Graphics Core Next (GCN), introdotta per la prima volta durante il Fusion Developer Summit del 2012, è la diretta evoluzione di quelle adottate da AMD negli ultimi dieci anni. Negli anni ‘90, infatti, i processori grafici funzionavano con funzioni matematiche fisse e prestabilite per garantire gli effetti grafici. Sia la 3D Geometry Transformation che il calcolo per l’illuminazione a schermo erano basate su formule matematiche complesse che riuscivano all’epoca comunque a garantire un risultato abbastanza accettabile.

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Con l’avanzare della tecnologia e soprattutto a causa della necessità di rendere le immagini sempre più realistiche e dinamiche, si è passati a una tecnologia costruttiva che comprendesse shaders programmabili, dando la possibilità agli sviluppatori e ai programmatori di sbizzarrirsi con soluzioni di rendering personalizzate e sempre più realistiche con shaders dedicati a ciascun singolo effetto grafico desiderato.

Questa fase, durata fino all’introduzione delle schede video della serie Radeon X1900, ha marcato l’inizio dell’era della programmabilità delle GPU. La generazione successiva ha suscitato l’interesse a livello di computing puro, potendo sfruttare la potenza di calcolo delle GPU per operazioni di calcolo avanzato che se eseguite con la normale CPU avrebbero impiegato un tempo esponenzialmente maggiore.

La Radeon HD 2900 XT ha introdotto poi la prima vera architettura a shader unificati e compatibile con le librerie DirectX 10 di Microsoft. L’architettura era basata su una struttura VLIW (Very Large Instruction World) e prevedeva Vertex e Pixel Shaders unificati per consentire una flessibilità di funzionamento non solo della scheda video ma anche dell’intero sistema PC.

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Con il debutto di Graphics Core Next ci troviamo quindi dinanzi alla quarta generazione di architetture grafiche, nonché al primo chip mai prodotto con il processo produttivo a 28 nanometri. Costruito come un chip computazionale unico capace di garantire potenza grafica e di calcolo contemporaneamente, è basato su uno sviluppo durato anni per garantire il perfetto bilanciamento tra la potenza grafica e quella computazionale.


Dettagli AMD Radeon R7 370 – Pitcairn


A livello prettamente costruttivo, la GPU basata su architettura Graphics Core Next, che equipaggia le soluzioni Radeon R7 370, si presenta con 16 Compute Unite attive, dotate ognuna di 64 unità di elaborazione (Stream Processor), per un totale di 1.024 SP, una coppia di motori grafici (Dual Geometry Engines) ed infine 8 Render Back-Ends composte da 32 Color ROPs per clock e 128 Z/Stencil ROPs per clock.

I più attenti noteranno che queste specifiche appaiono del tutto identiche a quelle delle precedenti soluzioni Radeon R7 265 e non rappresentano la massima espressione che l’architettura Pitcairn è in grado di offrire, visto che sarebbe possibile contare sulla presenza di un massimo di 20 Compute Unit attive.

Con questa premessa, di conseguenza, appare del tutto lecito attendersi una ipotetica Radeon R7 370X provvista di tutte le 1.280 unità di elaborazione (Stream Processor) attive, una soluzione che dovrebbe contrapporsi con ancor maggiore efficacia alle recenti proposte concorrenti GeForce GTX 950.

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Novità interessante è la presenza di una memoria cache L2 in lettura / scrittura di ben 512KB, caratteristica mai adottata prima d’ora su un processore grafico di casa AMD, ma che apporta benefici considerevoli nel computing puro. L’interfaccia di memoria GDDR5 si compone di ben quattro controller a 64-bit, per un’ampiezza di bus totale di 256-bit, aspetto che garantisce una banda passante molto elevata, pari a circa 179.2 GB/sec.

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La GPU Pitcairn vanta numeri veramente interessanti, integrando, in una superficie complessiva del Die pari a “soli” 212 mm², ben 2.8 miliardi di transistor. Per rendere l’idea, Tahiti, che equipaggia la serie Radeon HD 7900 è costituita da 4,3 miliardi di transistor su un die di 365 mm².

Il naturale affinamento del processo di produzione, inoltre, ha consentito di rivedere verso l’alto, seppur in misura non particolarmente elevata, la frequenza operativa del Core, che raggiunge ora quota 975 MHz, ovvero un 5% in più di quanto previsto nelle precedenti Radeon R7 265. A beneficiare della maturazione della litografia è anche il TDP, che passa da 150W ad appena 110W.

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Un’altra caratteristica interessante dell’architettura GCN prende il nome di Partially Resident Textures (PRT), che rende, di fatto, la memoria della scheda video come una cache di sistema, permettendo di renderizzare istanze grafiche anche molto pesanti, con dimensioni di texture fino a 32TB (16k x 16k x 8k x 128-bit).

In pratica una texture enorme in formato compresso sull’hard-disk verrebbe trattata come un insieme di informazioni che verrebbero richiamate di volta in volta dalla scheda grafica ed utilizzate solo quando necessario e nella quantità necessaria per effettuare il rendering della scena proposta. Il vantaggio reale si vedrà quando gli sviluppatori useranno questa funzionalità per sviluppare scene che hanno bisogno di una qualità dell’immagine molto superiore rispetto a quanto realizzato fin ora e con una profondità di contenuti decisamente maggiore.

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Rispetto alle precedenti soluzioni di fascia alta è stata notevolmente incrementata l’efficienza, soprattutto nella gestione della Tessellation. La nuova architettura GCN, infatti, introduce la nona generazione del motore dedicato, capace di performance, in relazione al fattore di tessellation, fino a quattro volte superiori rispetto alla vecchia generazione, e finalmente in grado di competere con le proposte della concorrenza.

Come anticipato in fase di apertura, l’utilizzo di un’architettura di Graphics Core Next di prima generazione (1.0) preclude il supporto verso alcune tra le più interessanti e recenti tecnologie proprietarie presentate da AMD, quali il TrueAudio, una tecnologia pensata per migliorare la qualità dell’audio e alleggerire il processore centrale dai calcoli necessari alla riproduzione sonora, ed il FreeSync, una tecnologia finalizzata all’eliminazione di fastidiosi fenomeni come artefatti (Tearing) o scatti (Stuttering) durante la sessione di gioco o la riproduzione di contenuti video, grazie alla perfetta sincronizzazione tra il processore grafico ed il monitor.

Presente, al contrario, il supporto verso la tecnologia Virtual Screen Resolution (VSR), che si occupa del miglioramento della qualità dell’immagine sfruttando la tecnica del “Downsampling”. Abilitandola all’interno del Catalyst Control Center, infatti, la GPU si occuperà di renderizzare la scena ad una risoluzione superiore rispetto a quella che il proprio schermo è in grado di visualizzare, per poi riscalarla automaticamente alla risoluzione nativa prevista.

I benefici a livello qualitativo sono indubbiamente notevoli e si dimostrano maggiormente apprezzabili in tutti quei titoli in cui sono presenti numerosi elementi grafici a distanza elevata rispetto al punto di osservazione.

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Dopo questa breve e doverosa parentesi sulla nuova GPU Tonga, andiamo ad osservare il prodotto oggetto della nostra recensione odierna, vale a dire la nuova XFX Radeon R7 370 DD Black Edition.

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XFX Radeon R7 370 DD Black Edition – Confezione e Bundle:


Per la stesura di questo nostro articolo AMD ci ha gentilmente fornito una scheda grafica Radeon R7 370 prodotta da XFX, appartenente alla prestigiosa serie di prodotti Black Edition. La nuova Radeon R7 370 Double Dissipation Black Edition viene commercializzata all’interno di una confezione di cartone dalle dimensioni contenute e sufficientemente robusta per garantire l’integrità del prodotto durante tutta la fase di trasporto.

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Lo stilema grafico, comune a tutta la produzione Black Edition, rende di fatto inequivocabile la tipologia ed il segmento di destinazione dei prodotti aiutando il potenziale acquirente nella loro scelta per l’assemblaggio di un PC dedicato al gaming. La finitura superficiale è opaca e prevede il grigio come colore di fondo, sul quale spicca una grafica di colore bianco e giallo.

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Sulla parte frontale domina il marchio aziendale e la nomenclatura della scheda grafica, con precisa indicazione circa la GPU installata ed il simbolo Black Edition ad indicare che siamo di fronte ad una scheda video con frequenze operative già overcloccate di fabbrica.

In basso a destra troviamo una piccola didascalia in cui vengono riportate alcune informazioni interessanti, quali la dotazione e la tipologia di memoria grafica on-board (2GB GDDR5) ed una serie di specifiche supplementari riguardanti il dissipatore proprietario previsto per questo particolare modello, basato sul design Ghost Thermal 3.0 e dotato di una coppia di ventole da 90mm di diametro ed altrettante heatpipe per garantire la massima dissipazione del calore.

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Nella parte posteriore ritroviamo la nomenclatura del prodotto, le principali feature e tecnologie AMD supportate, il contenuto dettagliato della confezione ed un elenco delle uscite video di cui dispone la scheda grafica.

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Nelle fasce laterali viene riproposto il marchio aziendale, l’elenco dettagliato dei requisiti minimi di sistema per il corretto funzionamento del prodotto ed una generosa targhetta adesiva con tutti i vari codici identificativi.

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Dalla confezione estraiamo un secondo contenitore di cartone dove è alloggiata la scheda grafica ed il bundle fornito in dotazione. La scheda appare adeguatamente protetta in un tradizionale sacchetto millebolle antistatico e antiurto.

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A nostro avviso, il bundle fornito in dotazione, anche se non particolarmente ricco risulta comunque completo e consente fin da subito di sfruttare appieno il prodotto. Troviamo, infatti:

  • 1x Disco ottico con driver e utility;
  • 2x Manuali rapidi di installazione;
  • 1x Adattatore 2xMolex 4 pin -> PCIe 6 pin.

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XFX non ha trascurato alcun dettaglio, curando con molta attenzione e scrupolosità, tutti i particolari. La cura della distribuzione di ogni componente all’interno della confezione, denota l’ottimo studio e attenzione che l’azienda ha riposto.

Riteniamo che sia praticamente quasi impossibile incappare in qualche componente danneggiato per causa di un trasporto movimentato. A nostro avviso, il bundle fornito in dotazione consente fin da subito di godere a pieno del prodotto.

La confezione risulta esteticamente molto curata e gradevole alla vista, consentendo fin da subito di cogliere i vari dettagli sul prodotto che il consumatore finale desidera acquistare. Ora siamo pronti per andare ad analizzare le specifiche tecniche e le feature principali del prodotto oggetto della nostra recensione.

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Specifiche Tecniche e Features:


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La scheda video XFX Radeon R7 370 DD Black Edition è costruita intorno al processore grafico Pitcairn di AMD, basato sulla prima generazione (1.0) della collaudata architettura GCN (Graphics Core Next), differendo dalla soluzione di riferimento sia per quanto riguarda il PCB e sia per il sistema di raffreddamento impiegato, entrambi di tipo custom.

Quest’ultimo è l’ormai noto e apprezzato Ghost Thermal a doppia ventola, giunto alla sua terza revisione e perfettamente in grado di garantire ottime temperature d’esercizio, unite ad un buon confort acustico. Le frequenze operative impostate di fabbrica sono sensibilmente superiori a quelle sancite dalla stessa AMD.

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Nello specifico il base clock è fissato a ben 1.040MHz, anziché 975MHz, ed i moduli di memoria a 1.450MHz (5.800MHz effettivi), anziché 1.400MHz (5.600MHz effettivi). Le specifiche tecniche della XFX Radeon R7 370 DD Black Edition, così come dichiarate dal produttore, le trovate riassunte nella tabella che segue.

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Le caratteristiche tecniche dichiarate mostrano la volontà dell’azienda di dare vita ad un prodotto di elevata qualità. La scheda è pronta per supportare senza problemi il nuovo sistema operativo Windows 10 di Microsoft. Di seguito riportiamo una panoramica delle features presenti nella XFX Radeon R7 370 DD Black Edition, così come dichiarate dal produttore.

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Le features dichiarate mostrano la volontà dell’azienda di dare vita ad un prodotto ben bilanciato. Il software GPU-Z rileva correttamente le caratteristiche fisiche e le frequenze operative della scheda grafica e ne riportiamo uno screen.

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Potete trovare maggiori informazioni nella pagina ufficiale del prodotto. Ora siamo pronti per analizzare nel dettaglio la nuova proposta di XFX.

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XFX R7 370 DD Black Edition 2GB GDDR5 – Parte Prima:


La nuova XFX Radeon R7 370 DD Black Edition si presenta con un look prorompente dettato dalle forme accattivanti del dissipatore di calore “Ghost Thermal 3.0”, una soluzione custom progettata dall’azienda per garantire basse temperature di esercizio e al tempo stesso un’ottima silenziosità operativa.

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Per quanto riguarda il PCB è stata scelta, per ovvi motivi estetici, una colorazione nera opaca, decisamente gradevole alla vista e capace di sposarsi alla perfezione all’interno di qualsiasi configurazione.

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Le dimensioni della scheda sono relativamente contenute (23.4 cm di lunghezza e 11.5 cm di larghezza) e ne consentono l’installazione anche all’interno di case non particolarmente voluminosi.

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Il sistema di dissipazione occupa due slot in altezza. Nessun problema, quindi, per tutti coloro che intendono realizzare un sistema più prestante con una coppia di schede grafiche in parallelo.

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Nella zona posteriore della scheda, escludendo una piccola etichetta identificativa del prodotto e le viti di fissaggio del sistema di dissipazione, non vi sono elementi di particolare rilievo.

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Dalla vista posteriore possiamo osservare che il dissipatore, per la sua particolare conformazione, soffia l’aria calda generata dalla scheda video direttamente all’interno del case del pc.

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Il dissipatore è molto efficiente e quindi introduce una buona quantità di calore, di conseguenza si consiglia di installare questa scheda all’interno di un case ben ventilato.

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Non manca una connessione PCIe compatibile con lo standard 3.0 che si attiverà installando la scheda su sistemi in grado di fornire tale supporto, ovvero su piattaforme basate su Z77 Express (con processore Ivy Bridge a bordo), sui PCH Z87 e Z97 Express per Haswell e Haswell Refresh, nonché sulle recenti piattaforme di fascia media e alta provviste di PCH Serie 100 e X99 Express e microprocessori Skylake / Haswell-E.

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Sempre nella zona laterale notiamo la presenza di un singolo connettore CrossFire, utile per la realizzazione di sistemi Multi-GPU fino ad un massimo di due schede in parallelo.

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La scheda riceve l’alimentazione necessaria al suo funzionamento attraverso un connettore di alimentazione supplementare di tipo PCIe da 6 pin, capace di garantire un’erogazione totale di 150W (75W + ulteriori 75W dallo slot in cui è installata la scheda), più che sufficienti a soddisfare un TDP di appena 110W.

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Sulla piastra posteriore sono presenti, come connettività video, i seguenti elementi:

  • 1x Porta DVI-I Dual-Link;
  • 1x Porta DVI-D Dual-Link;
  • 1x Porta HDMI full-size con supporto allo standard 1.4a;
  • 1x Porta Display Port versione 1.2 con pieno supporto alle connessioni multimonitor.

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XFX R7 370 DD Black Edition 2GB GDDR5 – Parte Seconda:


Come da nostra abitudine, ormai consolidata, non abbiamo resistito alla curiosità di smontare la scheda video per meglio osservare l’interno della XFX Radeon R7 370 DD Black Edition. Per disassemblare il dissipatore di calore non occorrono operazioni complicate ma è opportuno avvisare che tale operazione comporta la perdita della garanzia, in quanto su due delle quattro viti di fissaggio sono stati collocati dei sigilli adesivi.

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Il dissipatore proprietario Ghost Thermal 3.0 impiegato su questo modello è ovviamente più semplicistico rispetto a quello presente sui prodotti di fascia superiore, non soltanto per contenere il costo finale della scheda, ma soprattutto perché più che sufficiente a garantire ottime temperature di esercizio per un processore grafico relativamente poco complesso e “caloroso” come Pitcairn.

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La superficie di contatto con la GPU, realizzata in rame, è molto liscia ma non lucidata a specchio. Due heatpipe in rame dal diametro generoso consentono di trasportare efficientemente ed uniformemente il calore prodotto sull’ampia superficie dissipante a disposizione.

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Lo smaltimento del calore è, infine, garantito dall’impiego di due generose ventole IP-5x da 90 mm di diametro e 9 pale, capaci di ottime prestazioni e buona silenziosità (appena 7dB in condizioni di lavoro intenso).

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Il produttore ha inoltre previsto un pratico metodo per la rimozione delle ventole, aspetto che semplifica le operazioni di manutenzione e pulizia delle stesse nonché del radiatore.

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Non mancano tutta una serie di tecnologie proprietarie finalizzate a garantire le massime performance dissipanti e il miglior confort acustico possibile.

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La rimozione del sistema dissipante ci offre l’opportunità di poter osservare con più attenzione il PCB della scheda grafica, come anticipato di tipo proprietario. Il layout appare molto ordinato e pulito, con componenti discreti disposti con criterio nello spazio a disposizione.

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Il primo particolare che cattura il nostro sguardo è la circuiteria di alimentazione dotata di 5 fasi, di cui tre dedicate alla GPU e due al comparto di memoria GDDR5.

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L’assoluta stabilità operativa e la longevità sono garantite da una selezione di componenti discreti di eccellente qualità, capaci di garantire anche un buon margine di overclocking.

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Le fasi di alimentazione della GPU sono controllate da un Controller PWM digitale della uPI Semiconductor, modello uP1608PK, capace di offrire supporto alla regolazione della tensione tramite software.

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Nella parte centrale è posizionato il processore grafico Pitcairn a 28 nanometri, basato su architettura GCN (Graphics Core Next) di prima generazione. Al suo interno trovano posto ben 2.80 Miliardi di Transistor in una superficie del die pari a 212mm2.

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Le memorie GDDR5 utilizzate sono delle Samsung K4G20325FS-HC03 accreditate per una frequenza operativa di 1.500MHz (6.000MHz effettivi). Sono presenti otto chip da 256MB ciascuno per un totale di 2GB di memoria grafica installata.

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A questo punto è giunto il momento di testare le potenzialità offerte dalla nuova XFX Radeon R7 370 DD Black Edition 2GB GDDR5.

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Sistema di Prova e Metodologia di Test:


Per il sistema di prova ci siamo avvalsi di una scheda madre dotata di PCH Intel Z170 Express, prodotta da ASRock, in particolare è stato scelto il modello Z170 OC Formula.

Come processore è stato scelto un modello Intel appartenente alla famiglia Skylake, precisamente il nuovo Core i7 6700K. La frequenza di funzionamento è stata fissata a 4.500MHz, impostando il moltiplicatore a 45x senza mettere mano alla frequenza del BCLK (100MHz).

Per il comparto memorie la scelta è ricaduta su un kit DDR4 prodotto da G.Skill da 16GB di capacità assoluta. Sia la frequenza e sia le latenze sono state impostate ai valori di targa, vale a dire 3.200MHz 16-18-18-38 a 1.35v.

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Un riassunto della configurazione di prova la trovare nella tabella sottostante.

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Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati, nei grafici la media dei valori registrati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.

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Il sistema operativo, Microsoft Windows 10 Pro X64, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare. Le nostre prove sono state condotte con l’intento di verificare il grado prestazionale della nuova XFX Radeon R7 370 DD Black Edition. Quindi ecco specificata la base test da noi utilizzata e che sarà utile al lettore per l’interpretazione dei grafici:

  • XFX Radeon R7 370 DD Black Edition (Default): Frequenze GPU/Memorie – 1.040MHz/1.450MHz (5.800 effettivi) – Power Limit 0% – Ventole in AUTO;
  • XFX Radeon R7 370 DD Black Edition (OC Daily): Frequenze GPU/Memorie – 1.150MHz/1.525MHz (6.100 effettivi) – Power Limit +15% – Ventole in AUTO.

Tutti i settaggi sono stati effettuati con il software MSI Afterburner 4.1.1 Final.


Settaggi XFX Radeon R7 370 DD Black Edition – Default


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Settaggi XFX Radeon R7 370 DD Black Edition – OC Daily


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N.B.: Ricordiamo che l’overclock è una pratica che può danneggiare in modo permanente i componenti. HW Legend non si assume nessuna responsabilità su eventuali danni cagionati a cose e/o persone dall’improprio utilizzo dei parametri di overclock. Ogni utente adotta questa pratica a suo esclusivo rischio e pericolo.

Queste le applicazioni interessate, suddivise in due tipologie differenti.


Benchmark Sintetici:


  • 3DMark 11;
  • 3DMark 2013;
  • Unigine Heaven Benchmark 4.0;
  • Unigine Valley Benchmark 1.0.

Giochi DirectX 11:


  • Alien Isolation;
  • Bioshock Infinite;
  • F1 2015;
  • GRID Autosport;
  • Metro Last Light;
  • Sniper Elite 3;
  • Thief;
  • Tomb Raider 2013;
  • Middle-Earth: Shadow of Mordor;
  • Sleeping Dogs;
  • Hitman Absolution;
  • Battlefield 4.

Andiamo ad osservare i risultati ottenuti.

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Benchmark Sintetici – Parte Prima:


3DMark 11


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Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software house Futuremark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video.

La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.

Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.

I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Entry, Performance ed Extreme. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto.

3DMark_11


3DMark 2013


firestrike

La nuova versione del famoso software è senza dubbio la più potente e flessibile mai sviluppata da Futuremark. Per la prima volta viene proposto un programma multipiattaforma, capace di eseguire analisi comparative su sistemi operativi Windows, Windows RT, Android ed iOS. Le prestazioni velocistiche del proprio sistema possono essere osservate sfruttando quattro nuovi ed inediti Preset: Ice Storm, Cloud Gate, Sky Diver e Fire Strike.

Il primo, Ice Storm, sfrutta le funzionalità delle librerie DirectX 9.0 ed è sviluppato appositamente per dispositivi mobile, quali tablet e smartphone senza comunque trascurare i computer entry level. Il secondo, Cloud Ice è pensato per l’utilizzo con sistemi più prestanti, come ad esempio notebook e computer di fascia media, grazie al supporto DirectX 10. Infine l’ultimo preset, denominato Fire Strike, è pensato per l’analisi dei moderni sistemi di fascia alta, contraddistinti da processori di ultima generazione e comparti grafici di assoluto livello con pieno supporto DirectX 11.

I nostri test sono stati eseguiti proprio in DirectX 11, sfruttando i preset Cloud Gate, Sky Diver e Fire Strike. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto.

3DMark_2013

{jospagebreak_scroll title=Benchmark Sintetici – Parte Seconda:}


Benchmark Sintetici – Parte Seconda:


Unigine Heaven Benchmark v4.0


heaven

Unigine ha aggiornato il suo benchmark DirectX 11, che permette agli utenti di provare la propria scheda video con le nuove librerie grafiche. Basato su motore Unigine, il benchmark Heaven v4.0 supporta schede video DirectX 11, DX 10, 9, OpenGL e il 3D Vision Surround di Nvidia. Tra le novità la possibilità di avere a disposizione dei preset per avere delle performance paragonabili immediatamente tra gli utenti.

Il test è stato condotto utilizzando il preset Extreme con risoluzione FullHD (1920×1080). Nei grafici i risultati ottenuti, espressi sotto forma di Score finale e di FPS medi.

Unigine-Heaven-Basic

Unigine-Heaven-Extreme


Unigine Valley Benchmark v1.0


valley

Il nuovo UNIGINE Valley è stato sviluppato dagli stessi programmatori del noto e apprezzato benchmark HEAVEN. Questo nuovo test sarà in grado di sfruttare al massimo tutta la potenza della vostra scheda video.

Il benchmark riproduce in maniera dettagliata una valle piena di boschi, che saprà attirare l’attenzione dell’utente, grazie ad una fedeltà elevata della vegetazione e degli agenti atmosferici che interaggiscono su di essa.

Il benchmark riprende in parte il motore utilizzato in Heaven sfruttando al massimo un ambiente dinamico molto vasto e dettagliato. E’ possibile inoltre osservare in tempo reale le prestazioni della scheda video, la sua temperatura e la relativa frequenza di funzionamento.

Il test è stato condotto utilizzando il preset Extreme con risoluzione FullHD (1920×1080). Nel grafico i risultati ottenuti, espressi sotto forma di Score finale e di FPS medi.

Unigine-Valley-Basic

Unigine-Valley-Extreme

{jospagebreak_scroll title=Giochi DirectX 11 – Parte Prima:}


Giochi DirectX 11 – Parte Prima:


Alien Isolation


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Alien: Isolation è un videogioco stealth in prima persona con tema survival horror, sviluppato dallo studio britannico The Creative Assembly e pubblicato da SEGA in tutto il mondo a partire dal 7 ottobre 2014 per le piattaforme PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox One, Xbox 360 e Microsoft Windows.

Il titolo è ambientato nell’anno 2137, ovvero 15 anni dopo gli eventi di Alien e 42 prima di Aliens – Scontro finale. La protagonista è Amanda Ripley, impegnata ad indagare sulla scomparsa di sua madre Ellen Ripley. Amanda si dirige sulla stazione spaziale Sevastopol per recuperare la scatola nera della Nostromo, ma scoprirà soltanto che uno Xenomorfo ha terrorizzato la stazione e ucciso la maggior parte dell’equipaggio…

I test sono stati condotti usando i seguenti settaggi:

Immagine_3_-_Alien_Isolation

Alien_Isolation


Bioshock Infinite


Bioshock_Infinite

Corre l’anno 1912. Con gli Stati Uniti che stanno emergendo come una potenza mondiale, la città volante di Columbia è un simbolo potente di ideali americani, lanciato in pompa magna fra le acclamazioni di un pubblico affascinato. Ma con quello che sembra un innocente esperimento da fiera, il fondatore Zachary Hale Comstok (autonominatosi il Profeta) decide di intromettersi in affari delicati e crea una secessione dagli Stati Uniti, con la città che scompare tra le nuvole.

La sua ubicazione è sconosciuta. Il più grande successo nella storia americana è scomparso senza lasciare traccia. Booker DeWitt, un detective alcolizzato e giocatore d’azzardo, con un passato burrascoso e un congedo forzato dalla agenzia di Pinkerton, si ritrova suo malgrado ospite della città galleggiante per via di un regolamento di conti che lo porta a cercare, identificare e scortare una persona fuori da Columbia, una giovane donna di nome Elizabeth che sembra essere talmente importante da far rischiare la vita degli stessi abitanti per recuperarla sotto ordine del Profeta, senza contare la protezione da parte di una creatura alata di nome Songbird.

Chi è Elizabeth? Perché è così importante per Columbia e per il suo fondatore? Perché mandare un ex soldato ed ex agente di Pinkerton congedato con disonore per recuperarla? Chi sono i mandanti dell’incarico e perché vogliono proprio lei? Chi sono poi quell’uomo e quella donna che sembrano seguirlo passo per passo da prima del momento in cui Booker ha messo piede sulla capsula di lancio per Columbia?

Le domande si accumulano mentre Booker si imbarca in una rocambolesca avventura tra le nuvole di un paradiso artificiale, dove i guai sono stati presenti da ben prima del suo arrivo. La sua presenza è solo la scintilla che accenderà la miccia della bomba costruita dai conflitti tra le fazioni opposte della città.

I test sono stati condotti utilizzando il tool “Adrenaline Action 1.0.2.1” usando i seguenti settaggi:

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Bioshock

{jospagebreak_scroll title=Giochi DirectX 11 – Parte Seconda:}


Giochi DirectX 11 – Parte Seconda:


F1 2015


F1_2015

Ultimo capitolo sviluppato dai ragazzi di Codemasters con licenza ufficiale FIA. Dato il via, ci troveremo di fronte alla possibilità di avviare diverse modalità di gioco. La più importante è ovviamente la carriera, ma per chi non vuole tuffarsi sin da subito in un’avventura lunga tre, cinque o sette stagioni, c’è la possibilità di affrontare una gara veloce (solo gran premio), effettuare prove a tempo, tuffarci in un week-end di gara (dalle prove libere del venerdì al gran premio della domenica) o avviare il gioco in multiplayer.

Ovviamente il titolo è incentrato sulla carriera e la differenza nel tempo (tre, cinque o sette anni) è data dalla volontà di approdare sin da subito in team più o meno importanti, minore sarà la carriera, maggiori saranno le possibilità di entrare da subito nei top team come Ferrari, McLaren o Red Bull – se si sceglie invece la carriera da sette anni, ci troveremo a dover fare la gavetta partendo da team come Lotus, HRT e Toro Rosso. Il gioco supporta le DirectX 11.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_5_-_F1_2015

F1_2015


GRID Autosport


GRID_Autosport

GRID Autosport, sviluppato sulla nuova versione del motore grafico proprietario EGO Engine, è il capitolo più grande e ambizioso di sempre e presenta oltre 100 piste in 22 ambientazioni differenti, il doppio rispetto a GRID 2.

Nuovo anche il modello di guida, reso più appagante per i piloti più smaliziati e con la possibilità di impostare vari parametri di assistenza alla guida come ABS, TCS ed ESP. Ritorna a grande richiesta dei fan la visuale all’interno dell’abitacolo, assente nel precedente GRID 2. I giocatori inoltre hanno a disposizione auto da turismo, GT, monoposto, muscle cars, auto da derapata, supercar, hypercar, prototipi, derby demolizione e molto altro.

Non manca una modalità carriera con la possibilità di reclutare un compagno di squadra e di guadagnare sponsorizzazioni, mentre la modalità online permette di partecipare ai racing club, alle sfide settimanali e di competere per le classifiche RaceNet.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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GRID_Autosport

{jospagebreak_scroll title=Giochi DirectX 11 – Parte Terza:}


Giochi DirectX 11 – Parte Terza:


Metro Last Light


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Nell’anno 2034, sotto le rovine di una Mosca post apocalittica, nei tunnel della Metro ciò che resta dell’umanità è assediato da minacce provenienti dall’esterno e dall’interno. Dei mutanti si aggirano all’interno delle catacombe sotto la superficie desolata.

Anziché fare fronte comune aiutandosi a vicenda, le stazioni-città della metro sono impegnate in una lotta per conquistare l’arma definitiva, un dispositivo in grado di scatenare l’apocalisse proveniente dalle camere blindate militari del D6.

E’ in corso quindi una guerra civile che potrebbe spazzare via per sempre l’umanità dalla faccia della terra. Queste sono le premesse della trama di Metro: Last Light, nel quale interpreteremo il ruolo di Artyom, un personaggio oppresso dal senso di colpa ma mosso dalla speranza, il quale avrà nelle sue mani la chiave per la sopravvivenza del genere umano…

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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Metro_LL


Sniper Elite 3


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Sniper Elite 3 è un videogioco sviluppato da Rebellion Oxford e pubblicato da 505 Games. Il gioco è uno sparatutto in terza persona con una predilezione per le meccaniche stealth, e cerca di portare il giocatore a effettuare eliminazioni silenziose e a rimanere nell’ombra, piuttosto che sfidare i nemici a viso aperto. A differenza del precedente capitolo, l’arsenale a disposizione include fucili da cecchino, pistole silenziate, mitragliatrici, granate, pietre e mine.

I test sono stati condotti usando i seguenti settaggi:

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SniperV3

{jospagebreak_scroll title=Giochi DirectX 11 – Parte Quarta:}


Giochi DirectX 11 – Parte Quarta:


Thief


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Thief è un videogioco di genere stealth, sviluppato presso Eidos Montreal e pubblicato da Square Enix. Il giocatore controlla Garrett, maestro nell’arte del rubare; esattamente come nei precedenti episodi della serie, è necessario avanzare con cautela cercando di non farsi scoprire tra i nemici presenti nella zona, evitandoli oppure stordendoli furtivamente e cercando di fare il meno rumore possibile.

I giocatori hanno a disposizione molti passaggi e approcci per superare i livelli di gioco, l’ambiente deve essere usato a proprio vantaggio e vi è la possibilità di rubare direttamente dalle tasche delle persone, azione punibile con la morte se sarete sorpresi dalle guardie.

Esiste la possibilità di entrare nella modalità “Focus”, la quale fornirà dei vantaggi: migliora la vista di Garrett mettendo in evidenza tubi che possono essere scalati e candele che possono essere messe fuori uso per rendere la zona più scura; il tempo rallenta, rendendo più facile il borseggio; permette inoltre di compiere attacchi debilitanti…

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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Thief


Tomb Raider (2013)


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ll nuovo capitolo di uno dei più famosi videogiochi della storia ci rimette nei panni della formosa archeologa Lara Croft. Fresca di laurea e spinta dalla sua caparbietà si imbarca in una spedizione archeologica sulla nave Endurance, capeggiata dal capitano Conrad Roth, vecchio amico di famiglia, alla ricerca di un reame leggendario chiamato Yamatai, guidato dalla Regina del Sole, Himiko.

Dopo aver studiato alcuni testi, Lara si convince che per trovare Yamatai bisogna cambiare rotta, e dirigersi verso il Triangolo del Drago; convinta che le presunte attività paranormali riscontrate in quella zona siano semplici dicerie, la ragazza convince i membri della spedizione a cambiare rotta.

La nave però si trova nel mezzo di una violentissima e improvvisa tempesta, viene letteralmente spezzata in due e il gruppo naufraga su una misteriosa isola ai margini del Giappone. Lara rimane sola e viene tramortita ed imprigionata da un selvaggio, che la appende e la lascia a testa in giù all’interno di una caverna. Riuscirà a liberarsi?

I test sono stati condotti con il benchmark tool “Adrenaline Action 1.0.2.1” usando i seguenti settaggi:

Immagine_10_-_Tomb_Raider_2013

Tomb-TressOFF

Tomb-TressON

{jospagebreak_scroll title=Giochi DirectX 11 – Parte Quinta:}


Giochi DirectX 11 – Parte Quinta:


Middle-Earth Shadow of Mordor


Middle-Earth_Shadow_of_Mordor

Middle-Earth: Shadow of Mordor è un videogioco di ruolo ispirato all’universo fantasy trattato nei romanzi di J.R.R. Tolkien, sviluppato da Monolith Productions e pubblicato da Warner Bros. Interactive Entertainment. Gli eventi del gioco si collocano dopo Lo Hobbit e il ritorno di Sauron al suo vecchio regno per raccogliere le sue forze e prepararsi alla Guerra dell’Anello.

Anche se Gondor ha osservato la valle proprio per questo motivo, l’attesa di 2000 anni dimostra essere eccessiva e la piccola guarnigione del Cancello Nero viene presa completamente di sorpresa. Tutte le persone vengono uccise o prese in schiavitù per rinvigorire lo sforzo bellico di Sauron. Tra i morti, vi è giovane ranger, Talion, insieme a tutta la sua famiglia. La morte non è però un momento per riposare, e Talion viene riportato sulla terra dei vivi da uno misterioso spirito di vendetta…

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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Shadow-of-Mordor


Sleeping Dogs


Sleeping_Dogs

In Sleeping Dogs il gioco ha come protagonista un ufficiale di polizia che deve riportare l’ordine nel tentativo di abbattere le fazioni criminali. Il gioco si svolge a Hong Kong e con il giocatore assumerete il controllo del detective Wei Shen, un funzionario dell’Ufficio di Polizia di Hong Kong.

Wei è tornato a Hong Kong dopo aver trascorso gran parte della sua vita negli Stati Uniti. A Wei è stato assegnato un caso dove deve andare sotto copertura e per fare questo deve infiltrarsi nella Triade organizzazione chiamata Sun On Yee.

Il focus sul terreno della lotta morale di Wei per rimanere fedele alla sua missione è fermare le Triadi pur mantenendo la sua copertura e di essere quanto più possibile simile ai criminali.

I test sono stati condotti utilizzando il tool “Adrenaline Action 1.0.2.1” usando i seguenti settaggi:

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Sleeping

{jospagebreak_scroll title=Giochi DirectX 11 – Parte Sesta:}


Giochi DirectX 11 – Parte Sesta:


Hitman Absolution


Hitman_Absolution

Il gioco inizia con 47 incaricato di assassinare Diana, il suo storico contatto che lo ha accompagnato per anni. 47, nonostante Diana l’abbia salvato alla fine di Blood Money, si dirige verso la villa in cui vive pronto a portare a termine il suo lavoro.

Il contatto questa volta è un certo Travis, che fa parte dell’Agenzia. In punto di morte, Diana chiede a 47 di vegliare su una giovane ragazza di nome Victoria, persona che vale milioni di dollari per l’agenzia. 47 mantiene la promessa e mette sotto la sua ala protettrice Victoria, la misteriosa ragazza che Travis sta cercando da tempo.

La trama si districa in un susseguirsi di vicende molto intricate e forti. L’ultimo filmato mostra un investigatore che si chiede chi sia 47, dopo aver passato giorni a investigare su di lui, per poi fare la conoscenza di Birdie, che ha intenzione di vendere la sua identità, cosa che aveva già intenzione di fare con l’Agenzia.

I test sono stati condotti utilizzando il tool “Adrenaline Action 1.0.2.1” usando i seguenti settaggi:

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Hitman


Battlefield 4


Battlefield_4

A differenza della campagna di Battlefield 3, la storia si svolge in ordine cronologico ed inizia con il soldato Recker, un marine statunitense. Nel prologo, ambientato a Baku, Azerbaijan, l’unità Tombstone, composta dai Marines Recker, Dunn, Irish e Pac, sfugge dalla città inseguita da forze speciali russe. Durante l’inseguimento i soldati rimangono bloccati all’interno della macchina di un civile caduta in mare.

Dunn, intrappolato tra i sedili e gravemente ferito, dà a Recker la pistola e gli ordina di sparare fuori il parabrezza. A malincuore Recker spara dalla finestra, e Dunn affoga riuscendo a salvare i suoi compagni. Mentre nuotano in superficie, Recker ascolta il loro comandante, il capitano Garrison, il quale riferisce che l’ammiraglio Chang sta progettando un colpo di stato militare e che, se fosse riuscito, avrebbe ottenuto il supporto dei Russi.

L’unità Tombstone torna alla USS Valkyrie, un vettore anfibio in cui Garrison li informa dell’assassinio del candidato alla presidenza cinese, Jin Jié, e di come Chang sia riuscito a convincere i Cinesi che fossero stati gli Americani. Garrison manda così Tombstone, comandata da Recker, in una missione segreta a Shanghai per salvare tre vip: Kovic, un agente infiltrato, Hannah e suo marito.

Inizia così la missione volta ad indebolire una base aerea militare cinese a Shangai verso cui Tombstone, approdata nella spiaggia ed aiutata dai carri armati americani, si fa avanti verso la base aerea cinese…

I test sono stati condotti usando i seguenti settaggi:

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Battlefield_4

{jospagebreak_scroll title=Considerazioni sui Test:}


Considerazioni sui Test:


La XFX Radeon R7 370 DD Black Edition si è dimostrata un prodotto davvero molto interessante, capace di prestazioni velocistiche più che soddisfacenti negli ambiti in cui è stata messa alla prova, che si tratti di puro gaming oppure di uno dei tanti benchmark sintetici.

Il processore grafico di cui è dotata, vale a dire l’ormai noto AMD Pitcairn, pur con qualche anno sulle spalle riesce ugualmente a garantire un buon livello di fluidità fino a risoluzione Full-HD, rendendo questa proposta davvero molto appetibile per tutti quei videogiocatori che non hanno particolari problemi ad accettare qualche compromesso, per quanto riguarda le impostazioni grafiche avanzate dei vari titoli, a fronte però di una spesa decisamente contenuta per il comparto grafico.

I driver utilizzati (AMD Catalyst 15.11 Beta) offrono pieno supporto verso la nuova scheda grafica Radeon R7 370 e si sono ben comportati durante tutte le nostre prove, senza manifestare alcun problema di stabilità o di compatibilità.

Questa soluzione di XFX, inoltre, si differenzia dalle tradizionali reference board, oltre che per le sue maggiori frequenze operative impostate di fabbrica, anche e soprattutto per l’adozione di un PCB e di un sistema di dissipazione proprietario, denominato Ghost Thermal 3.0, che consente il mantenimento di ottime temperature di esercizio e, volendo, un buon margine di overclock senza sacrificare il confort acustico.

Concludiamo con le nostre consuete schermate dei sensori con i rilevamenti eseguiti con il software GPU-Z che ci danno un’idea delle risorse impiegate, sia a default che in regime di overclock daily.

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Alla luce dei risultati ottenuti non possiamo che ritenerci pienamente soddisfatti da questa nuova proposta XFX basata GPU Radeon R7 370.

{jospagebreak_scroll title=Temperature, Rumorosità e Consumi:}


Temperature, Rumorosità e Consumi:


Temperature Rilevate


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Per questa nuova scheda grafica XFX ha deciso di adottare l’ormai noto sistema di dissipazione Double Dissipation Ghost Thermal di terza generazione. Questo dissipatore di calore si presenta generoso nelle dimensioni, vantando una superficie radiante indubbiamente notevole ed una coppia di ventole IP-5x da 90 mm di diametro e 9 pale, capaci di ottime prestazioni e buona silenziosità.

Non mancano, inoltre, tutta una serie di tecnologie proprietarie e accorgimenti finalizzate a garantire le massime performance dissipanti e il miglior confort acustico possibile, come ad esempio la possibilità di rimuovere con estrema facilità entrambe le ventole e poter così procedere con più semplicità alle operazioni di manutenzione e pulizia.

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Durante le nostre prove abbiamo potuto constatare che sia le ventole che il gruppo dissipante svolgono egregiamente il loro lavoro, senza eccedere in quanto a rumorosità e garantendo il mantenimento di buone temperature di esercizio, sia a default che con il profilo di overclock daily.

Di seguito le temperature medie in Idle e in Full-Load (Gaming/Bench e Stress) registrate durante le prove, con gestione automatica/massima delle ventole per i profili Default e OC Daily.

Temperature_Rilevate

Ricordiamo che tutto l’hardware è installato su un banchetto da test DimasTech e che la temperatura ambiente, durante le misurazioni, era di circa 24°C.


Rumorosità Rilevata


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Per il rilevamento della rumorosità durante il funzionamento di ventole e dissipatori abbiamo scelto di usare strumentazione professionale a marca PCE, e nello specifico il fonometro Professionale PCE-999.

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Il test di rumorosità è uno dei più difficili da effettuare, poiché durante la fase di test qualsiasi rumore, anche minimo, può far balzare il grafico verso l’alto, di fatto invalidando il lavoro effettuato e costringendoci a ripetere il test dall’inizio.

Per questo motivo, non disponendo purtroppo di una camera anecoica, ci siamo veduti costretti ad aspettare le tarde ore notturne per poter effettuare i nostri test in tutta tranquillità e con rumore ambientale il più basso e costante possibile. Lo strumento utilizzato, il fonometro professionale PCE-999, è molto sensibile al rumore ambientale. Da questo valore, tipico di qualsiasi ambiente domestico, è necessario partire per poter analizzare la rumorosità del complesso dissipatore/ventola.

Nel grafico che segue vengono riportate le rilevazioni fatte con il fonometro PCE-999 ad una distanza, dalla scheda grafica, prima di 60, poi di 30, ed infine di 15 cm. Il regime di rotazione delle ventole è stato impostato manualmente al 25 (il minimo impostabile), 50, 60, 75 ed infine al 100% (il massimo impostabile), in maniera da fornire un quadro il più possibile preciso della situazione.

Rumorosit_Rilevata

I test da noi condotti confermano una discreta silenziosità del sistema di dissipazione messo a punto da XFX. Fino ad un regime di rotazione del 50-55% le ventole risultano molto silenziose e poco percepibili. Una volta superata questa soglia iniziano a diventare udibili seppur non creando particolari fastidi.

Dalla soglia di rotazione dell’70-75% a salire, le ventole generano un rumore sicuramente fastidioso e difficilmente sopportabile per lunghi periodi di tempo. Ovviamente questi livelli non vengono quasi mai raggiunti mantenendo una gestione automatica delle ventole, se non per ridurre le elevate temperature di esercizio che si potrebbero raggiungere in circostanze di scarsa ed inadeguata aerazione all’interno del case.


Consumi Rilevati


La proposta di XFX ha espresso consumi più che buoni e pienamente in linea con questa tipologie di schede, non bassi ma nemmeno esagerati. D’altronde chi acquista questo tipo di schede lo fa essendo conscio che per avere le massime prestazioni lo scotto da pagare riguarda consumi non proprio contenuti.

Di seguito vi mostriamo i consumi del sistema di prova completo, misurati direttamente alla presa di corrente. Le misurazioni sono state ripetute più volte, nel grafico la media delle letture nelle seguenti condizioni:

  • Idle;
  • Full-Load Gaming/Bench;
  • Full-Load Stress.

Consumi_Rilevati

La soluzione Radeon R7 370 ha espresso consumi molto interessanti in relazione alle prestazioni offerte. Il processore grafico Pitcairn a 28 nanometri, basato su architettura Graphics Core Next (GCN) vanta, infatti, una perfezionata tecnologia PowerTune e AMD ZeroCore Power, capace di garantire una gestione più accurata ed efficiente delle risorse disponibili, permettendo alla GPU di lavorare sempre in condizioni ottimali, senza sprechi e riducendo di conseguenza il consumo energetico. Anche in questo caso, quindi, non possiamo che ritenerci pienamente soddisfatti della scheda grafica XFX Radeon R7 370 DD Black Edition 2GB GDDR5.

{jospagebreak_scroll title=Conclusioni:}


Conclusioni:


gold_bbPrestazioni/Overclock:quattro_mezzo
Tecnologie supportate:quattro
Rumorosità/Consumi:quattro_mezzo
Giudizio Complessivo:cinque

Per questa nostra recensione abbiamo avuto l’occasione di mettere le mani su una XFX Radeon R7 370 DD Black Edition, una scheda grafica basata sul processore grafico Pitcairn, una GPU che pur con qualche anno sulle spalle riesce ugualmente a garantire un buon livello di fluidità fino a risoluzione Full-HD, rendendo questa proposta davvero molto appetibile per tutti quei videogiocatori che non hanno particolari problemi ad accettare qualche compromesso, per quanto riguarda le impostazioni grafiche avanzate dei vari titoli, a fronte però di una spesa decisamente contenuta per il comparto grafico.

Come più volte sottolineato nel corso del nostro articolo, infatti, Pitcairn non rappresenta certamente una novità per gli appassionati del settore, essendo stato impiegato più volte nel corso degli ultimi anni da parte di AMD per le soluzioni grafiche di fascia media.

Con le attuali Radeon R7 370, di conseguenza, ci troviamo di fronte all’ennesima famiglia di prodotti a condividere questa GPU, alla cui base troviamo però un’architettura GCN (Graphics Core Next) di prima generazione, architettura ormai ben collaudata e sfruttata in ogni sua parte, ma con qualche limite rispetto alle più recenti revisioni.

Tra questi non possiamo non fare riferimento all’impossibilità di implementare alcune tra le ultime tecnologie proprietarie disponibili, come ad esempio il TrueAudio e il FreeSync, nonché le più recenti revisioni dei motori Unified Video Decoder (UVD) e Video Coding Engine (VCE).

XFX_Radeon_R7_370_DD_Black_Edition_2GB_GDDR5_-_foto_finale_ok

Tornando al prodotto in esame è doveroso precisare come di consueto il produttore abbia personalizzato la propria soluzione non soltanto per quanto riguarda il PCB, la componentistica discreta e le frequenze operative, ma anche per quanto concerne il sistema di dissipazione del calore.

Lo scopo principale è quello di garantire ottime prestazioni e durevolezza nel tempo, unite ad una buona silenziosità durante l’utilizzo. Per questo motivo gli ingegneri XFX hanno messo a punto un particolare sistema di dissipazione (Ghost Thermal 3.0), capace di garantire il mantenimento di basse temperature di esercizio, anche in condizione di discreto overclocking, senza mai risultare eccessivamente fastidioso.

Smontando la scheda video ci è apparsa evidente l’ottima cura degli assemblaggi di tutti i componenti, nonché l’adozione di componenti discreti di qualità come condensatori allo stato solido a basso ESR di produzione giapponese. Il dissipatore proprietario appare ben realizzato ed è stato perfettamente in grado di offrire prestazioni più che buone.

Nonostante svariate ore di utilizzo per i test la scheda ha sempre garantito temperature basse e massima silenziosità. I test hanno restituito risultati che confermano le nostre aspettative, ovvero prestazioni elevate ed una grande stabilità di funzionamento, anche in condizioni di lavoro fuori specifica.

La nuova XFX Radeon R7 370 DD Black Edition è disponibile sul mercato italiano ad un prezzo medio di circa 135€ IVA compresa, cifra interessante e più che giustificata dalle caratteristiche tecniche e dalle performance velocistiche offerte, oltre che dalla presenza di un buon dissipatore di calore proprietario, capace di garantire il mantenimento di buone temperature d’esercizio senza rinunciare al confort acustico. Non possiamo che definirci pienamente soddisfatti del comportamento di questo prodotto.


Pro:


  • Processore Grafico Pitcairn a 28nm con 1.024 unità Stream Processor;
  • Buona dotazione di memoria on-board (2.048MB);
  • Ottima qualità costruttiva e scelta dei componenti;
  • Overclock di fabbrica della scheda di XFX;
  • Prestazioni complessive più che soddisfacenti;
  • Buona predisposizione all’overclock;
  • Buon sistema di dissipazione proprietario (Ghost Thermal 3.0) silenzioso ed efficiente;
  • Consumi contenuti.

Contro:


  • Architettura Graphics Core Next (GCN) di prima generazione;
  • Mancanza di supporto verso le tecnologie AMD TrueAudio e FreeSync.

Si ringrazia AMD_Logoxfx-logoper il sample fornitoci.

Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend

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