Western Digital Black SN750 NVMe SSD 250GB [WDS250G3X0C-00SJG0]

Le periferiche di memorizzazione di tipo SSD (Solid State Drive) appartengono ormai alla nostra quotidianità e gli utenti che le hanno provate almeno una volta difficilmente tornano su un’unità tradizionale di tipo meccanico per quanto riguarda il disco principale di sistema, ovvero quello che contiene il sistema operativo ed i principali programmi o giochi. Con il passare del tempo abbiamo assistito alla commercializzazione di unità non soltanto contraddistinte da una sempre maggiore affidabilità, aspetto di fondamentale importanza quando si parla della sicurezza dei dati personali, ma anche e soprattutto caratterizzate da prestazioni velocistiche sempre più importanti. Tra questi prodotti spiccano senza dubbio quelli basati sul sempre più diffuso Form-Factor M.2/NGFF e protocollo NVMe (Non-Volatile Memory Express), capaci non soltanto di garantire un livello prestazionale di gran lunga più elevato rispetto alle più tradizionali unità Serial ATA, grazie alla possibilità di poter sfruttare sino a quattro linee PCIe di terza generazione, ma soprattutto di integrarsi nel migliore dei modi anche all’interno dei moderni PC, Ultrabook e Mini-PC, viste le esigue dimensioni e l’assenza di cavi di collegamento. Nell’articolo che vi proponiamo quest’oggi andremo ad analizzare le caratteristiche tecniche e prestazionali della nuova soluzione Western Digital dedicata al mercato consumer ed appartenente alla prestigiosa famiglia di prodotti Black, linea che si colloca ormai da diversi anni ai vertici dell’offerta del marchio statunitense. Il modello che andremo ad osservare, nello specifico il recente SN750, prevede un formato di tipo M.2 Type-2280, capacità di archiviazione pari a 250GB e l’utilizzo di componentistica di buon livello, a cominciare dal controller di ultima generazione sviluppato in-house in collaborazione con SanDisk, fino ad arrivare a delle NAND 3D TLC (Triple Level Cell) a 64-Layer, sempre marchiate SanDisk e sviluppate con processo produttivo a 15nm. Non ci resta che analizzare il disco e ci auguriamo che la lettura sia di vostro gradimento.

Western Digital Black SN750 NVMe SSD 250GB [WDS250G3X0C-00SJG0] – Recensione di Gianluca Cecca | delly – Voto: 5/5


WD, azienda di Western Digital, è da sempre all’avanguardia e leader del mercato dell’archiviazione. Punto di riferimento nel mondo storage, l’azienda produce hard disk e dischi allo stato solido a elevate prestazioni. Questi dischi vengono utilizzati da OEM e integratori di computer desktop e mobili, sistemi informativi enterprise, sistemi integrati e applicazioni di elettronica di consumo, così come dall’azienda stessa, che fornisce i suoi prodotti storage.

I dispositivi e i sistemi storage leader di WD, i prodotti di rete, i lettori multimediali e le soluzioni software consentono agli utenti in tutto il mondo di salvare, archiviare, proteggere e condividere in maniera semplice i loro contenuti su molteplici dispositivi. WD è stata fondata nel 1970 con quartier generale a Irvine, California.

Western Digital Corp. (NASDAQ: WDC), Irvine, Calif., è un fornitore globale di prodotti e servizi che consentono alle persone e alle organizzazioni di raccogliere, gestire, fruire e preservare i contenuti digitali.

Le sue aziende progettano e producono dispositivi storage, sistemi di rete e prodotti di home entertainment sotto i marchi WD, HGST e G-Technology. Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale Western Digital.

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La confezione prevista dall’azienda americana per questa unità SSD si presenta elegante e decisamente gradevole alla vista, seppur con un design che potremmo definire del tutto minimalista. Le dimensioni, anche in considerazione del fattore di forma adottato (M.2 Type-2280), sono del tutto contenute.

Il cartoncino utilizzato appare sufficientemente robusto e contraddistinto da una finitura superficiale opaca. La colorazione di base è scura, sulla quale spicca una grafica bianca e grigia. Nella parte frontale domina un’immagine in prospettiva del disco, dalla quale è possibile apprendere la serie di appartenenza del prodotto, nello specifico la nuova linea Black SN750.

In alto a destra troviamo l’indicazione della capacità di archiviazione prevista, nel nostro caso pari a 250GB, mentre più in basso viene riportata la velocità massima certificata in lettura sequenziale (ben 3.100GB/s), la tipologia di protocollo supportato (Non-Volatile Memory Express) e l’immancabile marchio aziendale.

Capovolgendo la confezione possiamo notare un elenco di quelli che sono i punti salienti che contraddistinguono il prodotto, tra cui citiamo l’adozione delle nuove e innovative NAND Flash 3D TLC (Triple Level Cell) SanDisk a 64 strati, e l’implementazione del protocollo NVMe con pieno supporto alla più recente specifica 1.3.

In posizione pressappoco centrale è presente una piccola finestra trasparente che consente di intravvedere l’etichetta collocata sulla parte anteriore dell’unità, riportante tutti i vari codici identificativi.

Non manca, inoltre, la precisazione circa la durata della copertura della garanzia fornita dal produttore, pari a ben 5 anni. Non possiamo che considerare questo aspetto come l’ennesima conferma della professionalità e degli elevati standard produttivi adottati da Western Digital, nonché come un innegabile valore aggiunto di questo prodotto.

Aprendo la confezione ed estraendone il contenuto notiamo con piacere che l’azienda ha prestato molta cura al trasporto dell’unità, racchiudendola all’interno di un classico blister plastico opportunamente sagomato per non consentirne il movimento al suo interno e, di conseguenza, evitarne qualsiasi tipo di danneggiamento. La dotazione accessoria, come spesso accade in prodotti analoghi, è del tutto essenziale, limitandosi in questo caso a comprendere un piccolo pieghevole riportante le condizioni di garanzia.

Siamo ora pronti per dare uno sguardo alle specifiche tecniche del nuovo drive Black SN750 NVMe SSD da 250GB.

[nextpage title=”Specifiche Tecniche e Funzionalità Esclusive”]

La nuova linea di prodotti Black SN750 della statunitense Western Digital si rivolge espressamente verso tutti coloro che ricercano un’unità SSD PCIe estremamente affidabile e dalle performance elevate. Il produttore prevede la commercializzazione di quattro modelli, differenziati esclusivamente per quanto riguarda la capacità e, di conseguenza, le pure prestazioni velocistiche.

Alla base dell’offerta troviamo una versione da 250GB, contraddistinta da una velocità pari a 3.100MB/s e 1.600MB/s, rispettivamente in lettura e scrittura sequenziale, e 180.000 IOPS in scrittura random con pattern 4K. Seguono i modelli più capienti, da 500GB, 1TB e ben 2TB, accreditati di prestazioni sensibilmente superiori, capaci di raggiungere quota 3.470MB/s e 3.000MB/s in lettura e scrittura sequenziale e fino a 560.000 IOPS.

Per i modelli da 500GB, 1TB e 2TB è inoltre prevista la commercializzazione di una particolare variante provvista di heatsink in alluminio di generose dimensioni realizzato dalla nota azienda slovena EKWB. Secondo il produttore americano una dissipazione di questo tipo assicura il mantenimento di temperature di esercizio significativamente inferiori durante l’utilizzo anche intensivo dell’unità, riducendo così il rischio di incorrere nel fastidioso fenomeno del Thermal Throttling, che ne comprometterebbe le prestazioni.

Di seguito riportiamo le caratteristiche tecniche complete, così come dichiarate dal produttore:

Tutte le unità si basano su un controller a otto canali di ultima generazione sviluppato in-house in collaborazione con SanDisk, che consente di raggiungere ottime prestazioni velocistiche, vantando inoltre ottimizzazioni specifiche mirate a garantire la massima affidabilità ed il minimo degrado nel tempo. Anche per quanto riguarda le NAND Flash la scelta è ricaduta su soluzioni marchiate SanDisk, precisamente delle 3D TLC (Triple Level Cell) a 64 strati, sviluppate con processo produttivo a 15nm e capaci di assicurare un buon livello di endurance (200TBW, 300TBW, 600TBW e 1.200TBW rispettivamente per i tagli da 250GB fino al 2TB).

Il controller scelto da Western Digital, oltre che supportare pienamente la più recente specifica 1.3 del protocollo NVMe (Non-Volatile Memory Express), implementa tutta una serie di tecnologie mirate alla salvaguardia dello stato di salute dell’unità e dei dati in essa contenuti.

Per questa gamma di prodotti è stato scelto il recente formato M.2/NGFF, nello specifico con fattore di forma di tipo 2280 (22mm di larghezza e 80mm di lunghezza), così da assicurare la massima compatibilità e facilità di installazione, specialmente in ambito portatile, all’interno dei moderni e sempre più compatti laptop. I modelli provvisti di heatsink, al contrario, sono espressamente pensati per l’utilizzo all’interno di sistemi desktop, nei quali lo spessore maggiore difficilmente comporta fastidi in fase di installazione.

Grazie alla sua professionalità ed agli elevati standard produttivi adottati l’azienda accredita l’intera linea Black SN750 di un MTTF (tempo medio prima di un potenziale guasto) pari a ben 1.75 milioni di ore, oltre che di una copertura in garanzia della durata di ben 5 anni. Il modello in esame, contraddistinto da una capacità di 250GB viene certificato per un volume di scritture pari a 200TBW totali, ovvero all’incirca 110GB al giorno per l’intera durata della garanzia.

Ulteriori informazioni sono disponibili nella pagina ufficiale del prodotto, accessibile questo indirizzo.

[nextpage title=”Uno sguardo da vicino”]

La nuova unità Western Digital Black SN750 NVMe SSD da 250GB di capacità appare davvero molto compatta e si basa su un fattore di forma di tipo M.2 Type-2280, che prevede, di conseguenza, una larghezza pari a 22mm ed una lunghezza massima di appena 80mm. Il PCB, di colore nero, è di tipo multistrato a singola faccia, con uno spessore tale da restituire un’ottima rigidità.

Tutti i vari componenti sono di conseguenza montati esclusivamente su una faccia del circuito stampato, opportunamente disposti in modo da ottenere un layout generale molto pulito ed ordinato. Le saldature non presentano sbavature e sono di ottima fattura, a conferma degli elevati standard qualitativi che contraddistinguono i prodotti del noto marchio statunitense.

La parte anteriore dell’unità è quasi completamente ricoperta da una sottile etichetta adesiva di colore nero che oltre a conferire una certa eleganza al prodotto, consente di distinguere a colpo d’occhio la famiglia di appartenenza ed il modello, riportandone anche tutti i vari codici identificativi e seriali.

La nuova linea Black SN750 si basa su un controller di ultima generazione sviluppato in-house in collaborazione con SanDisk e identificato dalla sigla 20-82-007011.

Questo controller, di tipo multicanale a 8 vie, realizzato con processo produttivo a 28 nanometri e basato su architettura ARM Triple-Core offre pieno supporto sia alle NAND Flash basate su standard ONFI (Open NAND Flash Interface) e sia alle più comunemente utilizzate Toggle, sia di tipo sincrono che asincrono, comprese le più recenti 3D MLC/TLC NAND. Per ciò che riguarda l’interfaccia viene assicurata la piena conformità verso lo standard PCIe Gen3 con banda massima teorica pari a ben 32Gb/s (sfruttando quattro linee di terza generazione), nonché verso il protocollo NVMe (Non-Volatile Memory Express) con specifica 1.3.

Il recupero delle prestazioni è garantito dalla tecnologia TRIM (nei sistemi operativi compatibili che ne fanno uso) e da un Garbage Collection avanzato, attivato automaticamente durante gli stati idle dell’unità. Non mancano, infine, funzionalità avanzate per il massimo risparmio energetico in tutte quelle situazioni di scarso o non utilizzo del drive, come le tecnologie Device Sleep (DEVSLP) e PHY Sleep, perfette per consentire una maggiore durata della batteria dei notebook pur mantenendo un’elevata reattività, grazie ai brevissimi tempi di ripresa.

A differenza delle soluzioni di fascia inferiore viene abbandonato il supporto al tradizionale BCH Error Correction Code (ECC) per la correzione dei dati, in favore del più recente e potente Low-Density Parity-Check (LDPC), opportunamente perfezionato e ottimizzato dai tecnici Western Digital. Il risultato è la nuova logica di correzione degli errori denominata dall’azienda Multi-Gear LDPC, capace di combinare una decodifica a livello hardware con una a livello software, implementando un ulteriore livello di protezione dei dati denominato XOR.

Al fine di incrementare le prestazioni in lettura e scrittura in presenza di carichi di lavoro sostenuti, il controller è in grado di riservare una porzione della memoria disponibile utilizzandola come fosse una NAND di tipo SLC (Single Level Cell). L’ultima revisione 3.0 della tecnologia nCache è ora capace di sfruttare un caching a più livelli in maniera da assicurare performance elevate in ogni frangente, anche all’esaurirsi della memoria cache SLC. Teniamo a precisare che grazie alle efficienti ed aggressive tecniche di evacuazione di questa porzione di memoria dedicata verrà sempre mantenuta una buona disponibilità di blocchi, con la conseguenza che saranno del tutto limitate le occasioni in cui la tecnologia nCache si troverà a dover accedere e scrivere direttamente sulla TLC.

A sostegno del controller, allo scopo di ottimizzare le prestazioni riducendo i tempi morti durante l’elaborazione delle varie richieste e l’esecuzione delle operazioni di Caching, Wear Leveling e di Garbage Collection (GC), è presente un modulo di memoria cache DDR4 da 256MB, di produzione SK Hynix, riportante la serigrafia “H5AN4G6NBJR-UHC”, operante a 2.400MHz e contraddistinto da un package di tipo FBGA 96-ball ed una tensione di alimentazione massima pari ad 1.20v.

Il pettine di collegamento M.2/NGFF, trattandosi di un’unità conforme al protocollo NVMe (Non-Volatile Memory Express), è di tipo M-Key (possiamo infatti notare la singola tacca). Consigliamo quindi di fare sempre riferimento al manuale utente o alle specifiche tecniche riportate sulla pagina web della propria scheda madre in maniera da evitare l’insorgere di eventuali problemi di compatibilità.

Per quanto riguarda, invece, le NAND Flash, come già anticipato, troviamo le recenti 3D TLC (Triple Level Cell) di SanDisk. Queste particolari memorie, prodotte con processo litografico a 15nm, sono realizzate utilizzando un’innovativa architettura a 64 strati di celle impilate verticalmente, anziché cercare di ridurre la lunghezza e la larghezza delle celle per rientrare nei moderni fattori di forma compatti.

Il risultato è una densità maggiore, una resa migliorata in termini di prestazioni ed un consumo energetico ben più contenuto rispetto alle NAND tradizionali di tipo planare. Precisamente, nel modello in esame, troviamo una coppia di moduli identici collocati, come anticipato, su un solo lato del PCB, serigrafati 05560-128G e contraddistinti da una densità di 1.024Gbit (128GB) ciascuno.

Il produttore americano prevede che una porzione della capacità complessiva disponibile sia riservata nativamente all’over-provisioning. In questo modello viene dedicato un totale di 6GB, la cui gestione è come di consueto affidata al controller, in modo tale da poter assicurare la massima efficienza nel recupero prestazionale.

[nextpage title=”Crystal Disk Info, Capacità del disco e Software SSD Dashboard – Parte 1″]

Con l’ausilio del software Crystal Disk Info 8.0.0 riusciamo ad estrapolare numerose informazioni sul nuovo Western Digital Black SN750 NVMe SSD da 250GB, in particolare sulle funzioni supportate, sullo stato di efficienza del disco, sul tipo di interfaccia utilizzata (PCIe Gen3 x4) e sulla versione di firmware a bordo.

L’unità è giunta in redazione con la versione firmware più recente resa disponibile, vale a dire la 102000WD, non è quindi stato necessario procedere con la ricerca di aggiornamenti. Come abbiamo osservato nel capitolo precedente l’unità SSD implementa il pieno supporto al protocollo NVMe (con specifica 1.3) e alle tecnologie TRIM, S.M.A.R.T. e DevSleep.


Con la funzione di Windows “Proprietà”, accessibile semplicemente cliccando con il tasto destro mouse sul nostro disco rigido, andiamo a verificarne la capienza totale. A tal proposito è opportuno specificare che i sistemi operativi Windows utilizzano una misurazione di capienza diversa dai vari produttori. Questi ultimi misurano la capacità dei loro dischi in miliardi di byte mentre Windows continua a leggere le capacità usando una notazione antecedente a quelle stabilite nel dicembre 1998 dallo IEC, per cui i valori sono:


  • Un kilobyte (ko) = 210 bytes = 1024 bytes;
  • Un Megabyte (Mo) = 220 bytes = 1024 ko = 1 048 576 bytes;
  • Un Gigabyte (Go) = 230 bytes = 1024 Mo = 1 073 741 824 bytes;
  • Un Terabyte (To) = 240 bytes = 1024 Go = 1 099 511 627 776 bytes.


Quindi, in considerazione della tabella sopra esposta, la capienza calcolata dal sistema operativo, approssimata per difetto, deriva dal seguente calcolo:


  • 041.331.712 bytes / 1.073.741.824 bytes = 232,869 GB -> 232 GB.

Uno dei principali problemi che affliggono le unità allo stato solido consiste nel degrado prestazionale dovuto al progressivo utilizzo. Qualora questo degrado si fa importante, al punto da compromettere l’utilizzo del proprio SSD (prestazioni svariate volte inferiori a quelle di targa), è possibile eseguire un Secure Erase.

Questa procedura, analoga per certi versi a una tradizionale formattazione a basso livello, ripristina le celle di memoria alle condizioni di fabbrica (di conseguenza risulta distruttiva per i dati, consigliamo quindi di effettuare un Backup dei file più importanti), restituendo al drive le prestazioni originarie.

[nextpage title=”Crystal Disk Info, Capacità del disco e Software SSD Dashboard – Parte 2″]

Western Digital ha sviluppato un programma specifico per avviare tale procedura, oltre che per offrire un controllo completo di tutte le più importanti funzionalità delle sue unità allo stato solido, compresa la gestione degli interventi di manutenzione e il monitoraggio, denominato SSD Dashboard, liberamente scaricabile a questo indirizzo.

Il programma si presenta con un’interfaccia non solo molto accattivante, ma soprattutto decisamente intuitiva con funzionalità ben ordinate e suddivise in cinque comodi menù ad accesso superiore. Nella prima sezione del programma, denominata “Stato” sono raggruppate la maggior parte delle informazioni riguardanti l’unità, quali lo stato di occupazione, il ciclo di vita residuo, la temperatura d’esercizio rilevata e la tipologia di interfaccia in uso.

Nella parte alta, inoltre, sarà possibile abilitare, previo riavvio del sistema, la nuova “modalità gioco”, una particolare modalità che disabilita a livello firmware tutte le varie funzionalità di risparmio energetico al fine di assicurare minori latenze e migliori performance velocistiche.

Nella sezione “Prestazioni” è previsto un monitoraggio grafico in tempo reale delle velocità di trasferimento in lettura e scrittura sull’unità. Non è necessario l’intervento da parte dell’utente, qualsiasi attività dati sul disco verrà automaticamente rilevata e verranno mostrati i valori massimi espressi in MB/s e IOPS.

Nella alla sezione “Strumenti” sono previste alcune tra le principali funzionalità di gestione, diagnosi S.M.A.R.T. e informazioni avanzate dell’unità e del sistema. Troviamo ad esempio la possibilità di avviare la procedura automatica di aggiornamento del firmware (ovviamente a patto di disporre di una connessione internet attiva), oppure la creazione di un supporto USB per procedere alla formattazione e/o cancellazione sicura del disco (Secure Erase/Sanitize).

La penultima sezione è dedicata alle impostazioni del programma stesso, tra cui la scelta della lingua, la ricerca di eventuali aggiornamenti e la possibilità di scegliere se avviarlo automaticamente al caricamento di Windows.

L’ultima sezione del programma, denominata “Aiuto”, consente di accedere in modo semplice e veloce alla pagina di supporto, al forum ufficiale ed al manuale utente dedicato al prodotto in uso, così da facilitare la risoluzione di eventuali problemi.

Nell’eventualità che la problematica sia più complessa del previsto Western Digital ha implementato la possibilità di generare un file di report completo, da inviare via email al team di assistenza. Passiamo ora alla descrizione del sistema di prova e della metodologia di test adottata per le nostre prove sul disco.

[nextpage title=”Sistema di Prova e Metodologia di Test”]

Per il sistema di prova ci siamo avvalsi di una scheda madre dotata di PCH Intel Z390 Express, prodotta da ASRock. In particolare è stato scelto il modello Z390 Taichi Ultimate, opportunamente aggiornato con l’ultimo BIOS ufficiale rilasciato (4.00), comprensivo di tutti i più recenti update di sicurezza.

Come processore è stato scelto un modello Intel appartenente alla famiglia Coffee Lake-S Refresh, precisamente il Core i9 9900K 8C/16T. La frequenza di funzionamento è stata fissata a 5.000MHz, semplicemente impostando il moltiplicatore a 50x senza mettere mano alla frequenza del BCLK (100MHz).

Per il comparto memorie la scelta è ricaduta su un kit DDR4 prodotto da G.Skill da 16GB di capacità assoluta e pieno supporto Dual-Channel, nello specifico il modello Trident-Z F4-3200C15D-16GTZSW. Sia la frequenza e sia le latenze sono state impostate ai valori di targa, vale a dire 3.200MHz 15-15-15-35 a 1.35v.

Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa nuova unità disco esterna:

Il sistema operativo, Microsoft Windows 10 Pro April 2019 Update X64, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare, ma comprensivo di tutti gli aggiornamenti rilasciati fino al giorno della stesura di questo articolo (Versione 1903 – build 18362.1).


Per verificare le prestazioni dell’unità ci siamo avvalsi dei seguenti software:


  • AS SSD Benchmark v2.0.6821.41776;
  • Crystal Disk Mark X64 v6.0.2;
  • ATTO Disk Benchmark v3.05;
  • HD Tune Pro v5.70 (*);
  • PCMark 8 Professional Edition v2.10.901;
  • Anvil’s Storage Utilities 1.1.0 (2014).

(*) Specifichiamo che per il test HD Tune Pro v5.70 abbiamo eseguito sia test in lettura che in scrittura. Nei test in lettura l’unità è stata testata in tre diverse condizioni:


  • Disco vuoto;
  • Disco pieno al 50%;
  • Disco pieno al 100%.

I dati utilizzati per la simulazione del disco pieno al 50% e al 100% sono stati scelti tra quelli più comunemente utilizzati, per cercare di riprodurre uno scenario il più possibile vicino a quello di un utente che acquista l’unità e la utilizza come disco primario nel proprio sistema. Quindi è stato installato un sistema operativo e poi sono stati inseriti file musicali, immagini, video, documenti di tipo office, etc.

N.B.: Durante tutta la sessione di test NON abbiamo mai eseguito un Secure Erase, quindi tutti i dati sono relativi al disco durante un normale utilizzo. Dopo aver tolto il disco dalla confezione è stata eseguita la prima batteria di test ed in seguito è stata rieseguita per tre volte iniziando a valutarne i dati, prendendo come risultato quello più vicino alla media dei rilevamenti.

[nextpage title=”Benchmark Sintetici: AS SSD Benchmark “]

AS SSD Benchmark consente di effettuare svariate misurazioni sulla nostra unità di archiviazione (SSD, Hard Disk interno/esterno, PenDrive USB, ecc.) sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale.

A test ultimato viene riportata la velocità della nostra unità in MB al secondo. Oltre al test dei 4k, viene effettuato anche un test lettura/scrittura Multi-Thread 4k, per simulare il più possibile la velocità di avvio del sistema operativo o di installazione di un programma.


Standard Benchmark



Copy Benchmark



Il test AS SSD si basa sull’utilizzo di dati non comprimibili ed è uno dei più ostici nel settore degli SSD. Il nuovo Western Digital Black SN750 NVMe SSD da 250GB ha espresso performance buon ottimo livello sia in lettura che in scrittura.

Decisamente degno di nota il responso sul numero di IOPS anche sui file con dimensione di 4KB, test critico per la maggior parte degli SSD, dove il disco conferma sostanzialmente quanto dichiarato dal produttore. Ottimi anche i risultati nei test di copia, nei quali l’unità si dimostra pienamente all’altezza delle aspettative in tutte le simulazioni previste.

[nextpage title=”Benchmark Sintetici: Crystal Disk Mark “]

Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.


Dati Comprimibili



Dati Non Comprimibili



Il Crystal Disk Mark mette senza dubbio in evidenza le ottime potenzialità del nuovo Western Digital Black SN750 NVMe SSD da 250GB. Osservando attentamente i risultati ottenuti notiamo il raggiungimento di velocità di trasferimento senza dubbio molto elevate e del tutto compatibili con quelli che sono i valori dichiarati dal produttore americano. Registriamo, infatti, valori pari ad oltre 3.100MB/s e prossimi 1.600MB/s rispettivamente in lettura e scrittura sequenziale.

L’unità si è ottimamente comportata, non facendo praticamente alcuna distinzione nel trattamento dei pattern dati, siano questi di tipo comprimibile o meno. I numeri espressi dal test sintetico, infatti, restano praticamente invariati tra le due tipologie di test ed esprimono un eccellente livello prestazionale.

[nextpage title=”Benchmark Sintetici: ATTO Disk Benchmark “]

ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.

È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con pattern dati di diversi dimensioni, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).


Standard Benchmark



In questo test viene evidenziata l’utilità della memoria cache a servizio del controller di ultima generazione sviluppato in-house in collaborazione con SanDisk. Le velocità di lettura e scrittura assumono valori importanti già con file campione di dimensioni ridotte per poi divenire pressoché costanti e sempre al massimo dei valori che l’unità riesce ad esprimere.

Le prestazioni ottenute si dimostrano di ottimo livello e ancora una volta allineate alle specifiche dichiarate dal produttore, sfiorando i 3.100MB/s in lettura e i 1.600MB/s in scrittura.

[nextpage title=”Benchmark Sintetici: HD Tune Pro”]

HD-Tune Pro è uno strumento per l’analisi del disco rigido che include funzioni per il benchmark, la cancellazione sicura dei file e la visualizzazione delle cartelle. Il benchmark sintetico ci permette di calcolare le prestazioni dei dischi fissi. È possibile misurare il transfer rate e il tempo di accesso ai dati casuali.

Nelle prove che seguono, vi mostriamo i risultati ottenuti nei vari benchmark inclusi in questo programma. I risultati sono espressi, a seconda del test, in MB/s oppure in IOPS (operazioni input e output al secondo).


Benchmark in Lettura – Disco Vuoto



Benchmark in Lettura – Disco Pieno (50%)



Benchmark in Lettura – Disco Pieno (100%)



Benchmark in Scrittura



Nei test di lettura eseguiti in varie condizioni di saturazione del nuovo Western Digital Black SN750 NVMe SSD da 250GB emerge un comportamento nel complesso positivo, seppur con velocità di trasferimento che, anche se in maniera non eccessivamente marcata, risentono forse un poco più del dovuto dell’aumento della quantità di dati presenti nel disco.

Siamo fiduciosi che un intervento a livello firmware, da parte del produttore, possa migliorare questa situazione, assicurando una maggiore costanza prestazionale.

Visto l’utilizzo, da parte del programma, di pattern file di dimensioni contenute, l’unità non riesce per ovvie ragioni ad esprimere al meglio le proprie potenzialità, restituendo un livello prestazionale sensibilmente inferiore rispetto ai valori dichiarati.

L’unità esprime buoni risultati in termini di operazioni I/O al secondo, mostrando un ottimo livello di performance complessive. Il tempo di accesso si dimostra più che buono.

[nextpage title=”Benchmark Sintetici: Futuremark PCMark 8″]

PCMark è un’ormai noto programma di benchmarking e test del sistema sviluppato da Futuremark, in grado di fornire una precisa indicazione di quelle che sono le reali prestazioni del proprio sistema o dei singoli reparti (CPU, Memoria RAM, e Storage).

Per le nostre prove ci siamo affidati all’ultima versione del programma (PCMark 8 Professional v2.10.901), in maniera da poter offrire un quadro il più possibile preciso delle prestazioni dell’unità in esame. Nei grafici riportiamo i risultati ottenuti eseguendo la raccolta di benchmark riguardanti, nello specifico, l’unità di archiviazione.


Il punteggio ottenuto con l’ultima versione del programma risulta complessivamente più che positivo ed allineato a quello tipico di altre unità aventi caratteristiche tecniche similari alla soluzione messa a punto da Western Digital. Il nuovo Black SN750 NVMe SSD, infatti, è stato in grado di esprimere valori soddisfacenti in tutti i singoli test della suite, dimostrandosi pienamente in linea con le aspettative.

[nextpage title=”Benchmark Sintetici: Anvil’s Storage Utilities”]

Anvil’s Storage Utilities è un software scritto da un giovane ed intraprendente programmatore norvegese, molto semplice da utilizzare ed è un potente strumento progettato al fine di fornire un mezzo di valutazione delle prestazioni dei Solid State Drive o Hard Disk Drive.

Per l’esecuzione dei nostri test ci siamo basati sulle impostazioni di default, ovvero quelle selezionate all’installazione del software, con una base di dati comprimibili e non comprimibili.


Dati Comprimibili



Dati Non Comprimibili


Alla stessa stregua dei risultati precedentemente ottenuti anche in con questo programma la soluzione di Western Digital ha espresso prestazioni più che soddisfacenti. Così come già osservato con il Crystal Disk Mark l’unità, dotata di controller di ultima generazione SanDisk 20-82-007011, sembra non fare alcuna distinzione nel trattamento dei dati (comprimibili o non comprimibili). Interessanti, oltre che di ottimo livello, anche il numero di operazioni di I/O eseguite al secondo e i tempi di accesso.[nextpage title=”Conclusioni”]


Nella recensione di oggi abbiamo avuto il piacere di analizzare, sotto ogni punto di vista, quella che potremmo definire una valida soluzione per tutti coloro che ricercano un’unità SSD PCIe dalle performance convincenti e dalla notevole affidabilità nel tempo. Per questa gamma di prodotti è stato scelto il recente formato M.2/NGFF, nello specifico con fattore di forma di tipo 2280 (22mm di larghezza e 80mm di lunghezza), così da assicurare la massima compatibilità e facilità di installazione, specialmente in ambito portatile, all’interno dei moderni e sempre più compatti laptop.

Il produttore americano prevede la commercializzazione di quattro modelli, differenziati esclusivamente per quanto riguarda la capacità (250GB, 500GB, 1TB oppure 2TB) e, di conseguenza le pure prestazioni velocistiche. Per i modelli da 500GB, 1TB e 2TB è inoltre prevista la commercializzazione di una particolare variante provvista di heatsink in alluminio di generose dimensioni realizzato dalla nota azienda slovena EKWB.

Teniamo a precisare che tra tutti questi modelli nulla cambierà dal punto di vista della componentistica utilizzata, a cominciare dalle NAND Flash, di tipo 3D TLC (Triple Level Cell) a 64 strati di SanDisk, sino ad arrivare al controller, che per tutta la linea sarà il recente 20-82-007011 di ultima generazione, sviluppato in-house in collaborazione proprio con la stessa SanDisk e capace di assicurare la piena conformità verso lo standard PCIe Gen3 con banda massima teorica pari a ben 32Gb/s (sfruttando quattro linee di terza generazione), nonché verso la recente specifica 1.3 del protocollo NVMe (Non-Volatile Memory Express).

Ne conseguono performance più che soddisfacenti negli scenari di lavoro tipico, oltre che un elevato livello di sicurezza dei dati. A differenza delle soluzioni di fascia inferiore viene abbandonato il supporto al tradizionale BCH Error Correction Code (ECC) per la correzione dei dati, in favore del più recente e potente Low-Density Parity-Check (LDPC), opportunamente perfezionato e ottimizzato dai tecnici Western Digital. Il risultato è la nuova logica di correzione degli errori denominata dall’azienda Multi-Gear LDPC, capace di combinare una decodifica a livello hardware con una a livello software, implementando un ulteriore livello di protezione dei dati denominato XOR.

Non mancano, come di consueto, funzionalità avanzate per il massimo risparmio energetico in tutte quelle situazioni di scarso o non utilizzo del drive, come la tecnologia Device-Sleep (DEVSLP) per consentire una maggiore durata della batteria dei notebook pur mantenendo un’elevata reattività, grazie ai brevissimi tempi di ripresa.

L’esecuzione dei test sintetici ha mostrato un comportamento nel complesso più che positivo, con prestazioni che nella maggior parte dei casi si sono dimostrate pienamente compatibili con quelle che sono le specifiche dichiarate dal produttore. Nelle prove svolte con differenti livelli di riempimento dell’unità abbiamo riscontrato cali, seppur non eccessivamente marcati, nella velocità di trasferimento all’aumentare della quantità di dati presenti nel disco. Siamo fiduciosi che un intervento a livello firmware, da parte del produttore, possa certamente migliorare questa situazione, assicurando una maggiore costanza prestazionale.

I protocolli implementati nel firmware messo a punto da Western Digital, a salvaguardia delle performance, garantiscono un pieno recupero prestazionale. Durante l’intera fase di test e le svariate ore di utilizzo giornaliero (applicazioni office, game, multimedia) non si sono rilevati inconvenienti di sorta. Nella norma la temperatura di esercizio del controller a bordo, mediamente attorno ai 60°C durante l’utilizzo intensivo dell’unità, quindi ben al di sotto della soglia critica che avrebbe innescato l’intervento del Thermal Throttling, andando a compromettere le prestazioni.

Tuttavia è doveroso sottolineare che questi valori sono stati ottenuti con unità operante in condizioni più che favorevoli; di conseguenza consigliamo di prestare molta attenzione specialmente a tutti coloro che installeranno il disco all’interno di sistemi portatili con ridotto spazio e aerazione interna, ricordando che eventualmente sarà possibile migliorare sensibilmente la situazione ricorrendo ad uno dei tanti sistemi di dissipazione dedicati in commercio.

Indubbiamente utile, inoltre, il software proprietario di gestione del disco SSD Dashboard, capace di consentire, grazie ad un’interfaccia semplice e intuitiva, un controllo completo della propria unità allo stato solido, facilitando l’esecuzione di tutte le funzioni più comunemente utilizzate, compresa la possibilità di effettuare una ricerca automatica di eventuali aggiornamenti del firmware e la creazione di supporti USB per procedere alla formattazione e/o cancellazione dei dati in condizioni di sicurezza.

Indubbiamente degna di nota, inoltre, è la presenza di una copertura in garanzia della durata di ben 5 anni, un valore certamente aggiunto che non fa altro che confermare la professionalità e gli elevati standard produttivi adottati dall’azienda americana. Ricordiamo, infine, che l’intera linea è accreditata di un MTTF (tempo medio prima di un potenziale guasto) pari a ben 1.75 milioni di ore.


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Pro:


  •  Ottima qualità costruttiva;
  • Eccellente stabilità operativa e buone temperature d’esercizio;
  • Prestazioni velocistiche convincenti e mediamente conformi ai valori di targa dichiarati;
  • Adozione delle nuove 3D NAND TLC 64-Layer a 15nm di SanDisk;
  • Controller di ultima generazione SanDisk 20-82-007011 con supporto al protocollo NVMe 1.3;
  • Buona capacità di archiviazione (pari a 250GB nel modello in esame);
  • Implementazione di ottime tecnologie per la sicurezza dei dati e la salvaguardia dello stato di salute del disco;
  • Buon livello di endurance (pari a 200TBW nel modello in esame);
  • Garanzia di 5 anni e MTTF di 1.75 milioni di ore.

Contro:


  •  Costanza prestazionale migliorabile, soprattutto in condizioni di graduale riempimento del disco.

Si ringrazia Western_Digital_logo_finale per il campione fornitoci.

Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend

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