Tekken 3: Il picchiaduro che ha rivoluzionato un genere


Recensione a cura di Asia “Django”


Non conto le volte che questo gioco abbia tenuto me e i miei amici incollati allo schermo in preda a schiamazzi e distruzione compulsiva dei joystick nel tentativo di prendere virtualmente a schiaffi l’avversario. In effetti, da quando nel 1998 questo picchiaduro è approdato dagli arcade mangiamonete direttamente a casa nostra sulla Play1, ci ha tenuti impegnati per un bel po’ di tempo accompagnando ad oggi i migliori racconti di seratone indimenticabili. Tekken 3 ha fatto la storia sbaragliando totalmente la concorrenza e facendo lievitare i profitti della Namco e della Sony a livelli stellari vendendo qualcosa come 6mln di copie.

Ed a ragione, una grafica 3D che sfruttasse tutte le potenzialità della console congiunta alla fluidità dei movimenti e caricamento praticamente istantaneo non si erano mai visti all’epoca. Per non parlare di accattivanti battle mode come il Tekken Ball (gioco in spiaggia in cui si carica la palla da scagliare sull’avversario) e Tekken Force (classico gioco a scorrimento con incursione costante di nemici da sconfiggere).

E’ pieno di easter egg che permettono di sbloccare personaggi segreti esilaranti, mosse fatali da scoprire con il Practice Mode e pose di vittoria e costumi da combattimento alternativi in base ai tasti che si premono durante il replay della vittoria (per la posa) e alla selezione del personaggio (per il costume). Esiste un tema, un’introduzione ed una sequenza finale specifiche per ogni personaggio e inoltre in questo gioco troviamo una colonna sonora molto bella, puntuale e suggestiva che accompagna ogni combattimento rendendone l’atmosfera ancora più accattivante.



MA COSA È TEKKEN 3?


Non è altro che il terzo capitolo della saga di picchiaduro creata dalla Namco a partire dal 1995 con lo scopo di allietare le nostre giornate a suon di variopinti cazzotti distribuiti in maniera molto generosa dai vari personaggi disponibili nella lista.

Ogni giocatore (1 vs 1) sceglie il proprio beniamino, che possiede una storia e uno stile di combattimento inconfondibile, e lo schiera in un torneo di arti marziali corpo a corpo, “The Iron Fist Tournament”, con lo scopo di sconfiggere l’opponente.

C’è anche la possibilità di giocare contro la console stessa per allenarsi o semplicemente per passare il tempo. In tutto i personaggi disponibili sono 28, tra quelli sbloccabili normalmente vincendo il torneo in Arcade Mode, e quelli segreti recuperabili in maniere misteriose (tranquillamente elencate in internet con una minima ricerca).

In questa edizione sono stati inclusi alcuni lottatori alquanto interessanti, come ad esempio Gon, un piccolo t-rex protagonista di fumetti giapponesi, che può diventare letale con la sua mossa speciale della “scorreggia volante”, oppure il Dr. Geppetto Boskonovitch, un folle scienziato russo che combatte prevalentemente da terra ed a distanza a causa di una malattia alla spina dorsale.

Al di là di queste piccole chicche, non si può certamente dire che le tecniche di combattimento praticate dai personaggi di Tekken 3 siano poco pertinenti alle reali tecniche utilizzate nelle varie arti marziali esistenti, come ad esempio la Capoeira di Eddy Gordo, o il Ninjutsu di Yoshimitsu.

L’immenso numero di mosse disponibili in gioco e la possibilità di spostarsi lateralmente lo rende parecchio longevo, e nonostante gli sfondi in 2D dà comunque un senso di tridimensionalità. Ogni arto del personaggio corrisponde ad un tasto e la dinamica dei combattimenti lascia molto spazio a strategie ed imprevedibili combo.


LA STORIA


In questo terzo capitolo la storia ruota attorno al temibile Heihachi Mishima, un potente guerriero a capo della corporazione multinazionale Mishima Zaibatsu, e Jin Kazama, il nipote di cui Heihachi non era a conoscenza.

In Tekken 2, infatti, lo stesso Heihachi uccide suo figlio colpito da una maledizione diabolica ignorando la storia d’amore intercorsa tra lui e la madre di Jin – di nome Jun, donna saggia che fugge su un’isola per nascondere la sua gravidanza dalle grinfie dei nemici.

Cose che capitano. Detto ciò a distanza di anni ritroviamo il mondo coesistere in pace ed armonia grazie agli sforzi della corporazione Mishima, e nulla succede mai, fino al momento degli scavi archeologici compiuti dalle forze militari di Heihachi in un sito dell’America Centrale.

Questi scavi portano alla luce una creatura potente e misteriosa, Ogre, il dio della guerra, che per prima cosa fa fuori tutti i militari e successivamente si scatena sfidando ed eliminando dal mondo i più potenti maestri di arti marziali a dimostrazione della sua supremazia.

Heihachi ingolosito dal potere del dio cerca un modo per catturarlo senza però riuscirci, quando vede presentarsi al suo cospetto il nipote Kazama. Il giovane una volta persa la madre ne segue le ultime volontà recandosi presso il nonno, che dopo una chiacchierata decide di prenderlo come allievo ed insegnargli le più potenti tecniche da combattimento della sua stirpe, Karate stile Mishima.

Vedendo gli incredibili progressi del ragazzo indìce l’apertura del terzo IRON FIST TOURNAMENT nella speranza di stanare Ogre, catturarlo e dominare il mondo! E quello che succede dopo lo scoprirete nel gran finale.


IN CONCLUSIONE


Un gioco da 10/10 su tutti i fronti, resta sempre la killer app dell’epoca che fu.



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