AMD APU Trinity A10-5800K

001-amd-apu-a10-5800k-copertina_-_CopiaIn questa giornata di Ottobre, il colosso di Sunnyvale si appresta a rinnovare la sua offerta in campo APU (Accelerated Processing Unit), introducendo una nuova piattaforma, nota con il nome in codice “Virgo”, comprendente una nuova linea di FCH (Fusion Controller Hub) e di APU basate su architettura Piledriver, evoluzione dell’attuale Bulldozer, anima delle ultime soluzioni AMD FX. Le nuove APU Trinity non solo dispongono di una perfezionata architettura dei moduli CPU, ma anche di una più efficiente componente grafica integrata, con pieno supporto alle innovative librerie DirectX 11. Nel corso di questo nostro articolo analizzeremo le caratteristiche tecniche e le performance velocistiche del nuovo modello di punta della linea, l’APU A10-5800K. Non possiamo che augurarvi una piacevole lettura del nostro articolo.

AMD APU Trinity A10-5800K – Recensione di Gianluca Cecca | delly – Voto: 4,5/5


Introduzione:


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Advanced Micro Devices o AMD, è una multinazionale americana ormai più che consolidata. La sede principale dell’azienda si trova a Sunnyvale, in California. A oggi è uno dei leader mondiali nella produzione di microprocessori e chipset per il settore consumer, server e workstation. A seguito della fusione con ATI, avvenuta nel 2006, il listino del colosso americano si è arricchito con chip grafici integrati e discreti.

La compagnia possiede anche il 21% di Spansion, un fornitore di chip di memoria flash e il 34% di The Foundry Company (TFC). Nel 2007, AMD si è classificata come undicesima produttrice mondiale di semiconduttori. Attualmente la produzione di chipset e chip grafici AMD è affidata a TSMC, la più importante fonderia taiwanese, mentre la produzione di CPU è in buona parte affidata a GlobalFoundries.                                            

Ulteriori informazioni sono disponibili a questo indirizzo.

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Piattaforma AMD Virgo – Parte Prima:


E’ passato oltre un anno dalla presentazione ufficiale delle prime soluzioni AMD Llano per il segmento desktop del mercato, proposte particolarmente interessanti, sia dal punto di vista delle pure prestazioni velocistiche e sia per i consumi ed il costo finale contenuto. In questo lungo lasso di tempo l’azienda americana ha costantemente proseguito nella ricerca di nuove soluzioni e tecnologie finalizzate ad incrementare ancor più le prestazioni complessive dei propri prodotti, al fine di renderli ancor più competitivi. La nuova piattaforma AMD Virgo non è altro che il risultato di tutti questi sforzi.

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Così come la precedente piattaforma Lynx, anche Virgo vede come protagonisti due componenti principali, l’APU (Accelerated Processing Unit), che come ormai sappiamo include in un unico pezzo di silicio sia CPU che GPU, e il Fusion Controller Hub (FCH), che a conti fatti non è altro che un tradizionale Southbridge, relegato alla gestione della logica I/O e caratterizzato da un consumo particolarmente contenuto.

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Per questa nuova piattaforma è stato presentato anche un nuovo socket, identificato come FM2. Le differenze con il precedente FM1 sono all’apparenza minime, ma questo cambio si è reso obbligato per via di una profonda differenza nell’architettura di base delle nuove APU, oltre che per garantire una maggiore longevità alla nuova piattaforma. Il socket FM2, infatti, sarà perfettamente in grado ospitare anche la prossima generazione di APU, di cui ancora non si hanno informazioni certe.

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Come possiamo osservare dall’immagine sovrastante, la nuova piattaforma è accompagnata da tre differenti modelli di FCH: l’AMD A55, pensato per l’impiego in schede madri economiche, l’AMD A75, più completo e interessante, dedicato a prodotti di fascia medio/alta, ed infine il nuovo AMD A85X, dedicato ai prodotti di punta FM2, capaci di sfruttare appieno le ultime APU.

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L’APU è collegata al Fusion Controller Hub (FCH) per mezzo di un link, identificato come Unified Media Interface (UMI) in grado di garantire una banda di ben 2GB/s. Tutti i modelli di FCH disponibili sono in grado di gestire ulteriori 4 linee PCI-Express di seconda generazione per il collegamento di controller esterni opzionali e funzionalità HD Audio.

L’FCH AMD A55, per via del suo target di utilizzo, si limita a supportare lo standard Serial ATA 2 3Gb/s (fino a 6 porte) e USB 2.0/1.1 (fino a 14 porte USB 2.0 e 2 porte USB 1.1). Il modello intermedio, AMD A75, invece, è in grado di gestire lo standard Serial ATA 3 6Gb/s (fino a 6 porte) e di offrire supporto nativo al recente standard di trasmissione USB 3.0 (fino a 4 porte), fino a poco tempo fa appannaggio di controller aggiuntivi di terze parti. Infine, il modello di punta AMD A85X, include quanto supportato dal modello A75 con l’aggiunta di due ulteriori porte Serial ATA 3 6Gb/s (8 porte in totale) e pieno supporto verso la tecnologia Multi-GPU proprietaria AMD CrossFireX (fino a due schede grafiche in parallelo operanti in modalità 8x/8x).

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Le APU (Accelerated Processing Unit) al momento presentate per questa nuova e interessante piattaforma sono tutte basate su architettura Piledriver, derivata dall’affinamento della precedente architettura Bulldozer, e sono dotate di processore grafico integrato, di derivazione AMD Radeon, con pieno supporto alle librerie DirectX 11 e all’accelerazione UVD3. L’APU dispone, inoltre, di un controller PCI-Express integrato, che mette a disposizione sino a 24 linee di seconda generazione, eventualmente sfruttabili con la tecnologia AMD CrossFireX. A seguire un’immagine dettagliata del Die.

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Piattaforma AMD Virgo – Parte Seconda:


Come abbiamo precisato in fase di apertura, quest’oggi, il colosso di Sunnyvale rinnova la propria linea di APU, introducendo nuovi modelli. Sono ben sei le nuove APU presentate per sistemi desktop, delle quali quattro basate su architettura Quad-Core e due, più economiche, basata invece su architettura Dual-Core.

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Al pari dei modelli già presenti sul mercato da diversi mesi, anche questi nuovi prodotti sono sviluppati con processo produttivo a 32nm SOI HKMG (High-k Metal Gate) da GlobalFoundries e integrano, in una superficie di circa 246mm2, ben 1.3 miliardi di transistor. In base alla frequenza operativa di CPU e GPU integrata, alla dimensione della memoria Cache L2, al TDP massimo (65W o 100W), al numero di core attivi della componente CPU e al quantitativo di unità Stream Processor attive all’interno della GPU integrata, sono proposte quattro famiglie distinte: A4, A6, A8 e A10. Nella tabella che segue ne elenchiamo le caratteristiche tecniche principali:

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Tutte queste APU di AMD sono basate su core x86 noti col nome in codice Piledriver. L’architettura di base deriva direttamente da quella già osservata nelle soluzioni Bulldozer, con l’aggiunta, però, di varie novità e ottimizzazioni.

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Tra le più importanti è doveroso segnalare la presenza di un Branch Prediction a doppio livello notevolmente rinnovato e potenziato e di una più capiente Instruction Window, così da processare le istruzioni in maniera più efficiente. Sono state, inoltre, aggiunte nuove istruzioni ISA, quali FMA3 (Fused Multiply-Add 3) e F16C (Floating Point 16bit Convert), che si affiancano a quelle già supportate dall’architettura Bulldozer (MMX, SSE dalla versione 1 fino alla 4A, x86-64, FMA4, XOP, AES, AVX e AMD Virtualization).

La cache è suddivisa su due livelli. Nel primo (Cache L1) troviamo 128KBytes dedicati per metà alla gestione dati e per l’altra metà alle istruzioni. Il secondo livello (Cache L2) conta un totale di 4MBytes, suddivisi in parte uguale tra i due moduli che compongono il processore. Nei nuovi modelli serie A4 e A6 troviamo soltanto 1MBytes di Cache L2, dedicati all’unico modulo che compone il processore. Possiamo notare che AMD, probabilmente per far posto alla componente grafica integrata, non ha implementato la cache di terzo livello (Cache L3). In ambiti in cui la cache viene maggiormente sfruttata, quindi, è possibile che le prestazioni siano leggermente penalizzate.

Il software CPU-Z 1.61.5 rileva correttamente le caratteristiche della nuova APU installata, l’A10-5800K:

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Il controller di memoria integrato è di tipo Dual Channel (128bit) ed è in grado di gestire moduli di memoria DDR3 fino a una frequenza effettiva certificata di ben 1.866MHz (fatta eccezione per il modello A4-5300 che supporta ufficialmente moduli fino a soli 1.600MHz). In questa maniera è possibile ottenere il massimo dalle prestazioni possibili dal comparto grafico, che ne condivide la banda. E’ ovviamente possibile utilizzare moduli contraddistinti da una frequenza operativa superiore a quella certificata.

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Ricoprono un ruolo di fondamentale importanza anche le latenze dei moduli, per questo motivo AMD consiglia l’impiego di kit di memoria di buona qualità. Non tarderanno sicuramente a uscire sul mercato kit appositamente certificati AMP per questa piattaforma, dai più importanti produttori nel settore. Il profilo AMP (AMD Memory Profile), è in grado di settare automaticamente le frequenze e i timing dei moduli di memoria, se utilizzati in abbinamento con le piattaforme AMD.

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Piattaforma AMD Virgo – Parte Terza:


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La componente grafica integrata in queste nuove APU, nota col nome in codice “Devastator”, è stata notevolmente migliorata e potenziata rispetto a quella implementata in Llano. L’architettura di questo processore grafico integrato è di tipo VLIW4 (Very Large Instruction World 4). A differenza della precedente tipologia, in cui le ALU erano suddivise in gruppi di cinque, nello specifico quattro unità di tipo semplice affiancate da un’unità, denominata T-Unit, in grado di compiere operazioni complesse, la nuova architettura prevede una suddivisione in gruppi di quattro, in cui ogni Stream Processor è in grado di compiere operazioni complesse. Appare evidente come quest’ultimo approccio sia in grado di offrire una maggiore efficienza elaborativa delle ALU.

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Nella sua massima espressione, ovvero nella serie di APU A10, questo processore grafico integrato presenta al suo interno sei unità SIMD (Single Instruction Multiple Data) attive, composte ognuna da 64 Stream Processor, per un totale complessivo di 384 unità. Queste sono a loro volta affiancate da 24 Texture Unit (TMU). A completare il processo di rendering troviamo due unità di Render Back-End composte ognuna da 4 Color ROPs e 16 Z/Stencil ROPs Unit. La frequenza operativa della GPU è fissata a ben 800MHz nel modello A10-5800K e a 760MHz nella versione A10-5700.

Nella serie di APU A8, invece, troviamo attive solo quattro delle sei unità SIMD originarie. Il quantitativo di Stream Processor scende quindi da 384 a 256 unità e, di conseguenza anche le TMU attive passano da 24 a 16. A subire un ritocco verso il basso è anche la frequenza operativa della GPU, fissata in tutte le APU A8 a 760MHz.

La GPU integrata nelle serie di APU A6 si presenta ulteriormente ridimensionata. Delle sei unità SIMD originariamente presenti, soltanto tre sono state mantenute attive. Il quantitativo di Stream Processor scende quindi da 384 a 192 unità. Le TMU attive passano da 24 a 12 unità. Nessuna variazione per quanto riguarda la frequenza operativa della GPU, sempre fissata a 760MHz.

Un’ulteriore semplificazione è osservabile nella GPU integrata nella serie di APU A4, in cui sono mantenute attive soltanto due unità SIMD, per un totale complessivo di 128 Stream Processor. Ridotto a 8 unità il quantitativo di TMU attive. Ritoccata verso il basso anche la frequenza operativa della GPU, che scende fino a 724MHz.

Per quanto riguarda invece la memoria, tutte queste soluzioni si trovano a condividere parte della RAM di sistema (quantitativo predefinito 512MB / massimo impostabile 2GB) e ovviamente la frequenza della stessa.

Il software GPU-Z 0.6.4 rileva correttamente le caratteristiche della GPU integrata (Radeon HD7660D):

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Al pari della GPU presente nelle precedenti soluzioni Llano, anche Devastator implementa un motore Unified Video Decoder di terza generazione (UVD3) che consente la decodifica hardware in tempo reale dei più diffusi formati video, come l’MPEG-2, utilizzato nei DVD e DVB-T, l’MPEG-4 Part2, usato dai codecDivX/xVid, e il Multi-ViewCodec (MVC), utilizzato per la codifica dei Blu-Ray 3D, in maniera da sgravare il processore centrale del sistema da una notevole mole di calcoli.

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Inoltre troviamo la logica Video Codec Engine (VCE), già implementata nelle soluzioni discrete di classe Radeon HD7000, dedicata alla codifica a livello hardware di contenuti H.264.

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MSI FM2-A85XA-G65 – Parte Prima:


Per la stesura di questa nostra recensione, AMD ci ha fornito, oltre ovviamente all’APU A10-5800K, anche una scheda madre compatibile, prodotta da MSI e dotata del nuovo FCH A85X. La scheda, per la precisione una MSI FM2-A85XA-G65, è giunta in redazione all’interno della confezione originale prevista dal produttore taiwanese.

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La confezione è veramente appariscente e molto curata, su di essa spiccano tutte le caratteristiche di rilievo del prodotto, quali la componentistica di alto livello, di classe militare, denominata appunto Military Class III, la funzione di overclock automatico di seconda generazione, denominata OC Genie II e il supporto alle varie tecnologie AMD (CrossFireX, Memory Profile, Dual Graphics), nonché a tutte le nuove APU FM2 della serie A4, A6, A8 e A10, basate su architettura Piledriver.

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Nella parte posteriore della confezione, come vediamo, sono riportate in maniera dettagliata tutte le principali tecnologie supportate dalla scheda madre.

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Aprendo la confezione possiamo notare come la scheda risulti ben protetta all’interno di una tradizionale busta antistatica. L’ottima robustezza della scatola assicura l’integrità del contenuto, anche nell’eventualità di un trasporto “movimentato”.

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La dotazione accessoria fornita è di tutto rispetto. A seguire l’elenco dettagliato del contenuto della confezione:

  • 1x DVD-Rom Driver e Software;
  • 3x Manuali d’Istruzioni;
  • 1x Certificato di Qualità Military Class III;
  • 4x Cavetti SATA di buona qualità;
  • 1x V-Check Cable KIT;
  • 1x M-Connector KIT;
  • 1x Mascherina Posteriore I/O.

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A nostro avviso, il bundle fornito in dotazione da MSI risulta molto completo e ci consente fin da subito di godere a pieno del prodotto.

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MSI FM2-A85XA-G65 – Parte Seconda:


La FM2-A85XA-G65 appare veramente solida e ben costruita. Il Form-Factor è conforme allo Standard ATX (30.5 x 24.5 cm), a garanzia della piena compatibilità con la maggior parte dei case in commercio. La scheda si presenta davvero molto gradevole alla vista grazie al perfetto abbinamento tra il nero del PCB e il blu degli inserti plastici e metallici.

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Come possiamo osservare il layout è molto pulito e ben ordinato. Possiamo notare il nuovo Socket FM2 in grado di ospitare tutte le nuove APU della serie A4, A6, A8 e A10, basate su architettura Piledriver a 32nm. La zona circostante è abbastanza ordinata e libera, caratteristica che facilita l’impiego di dissipatori voluminosi. A tal proposito è doveroso ricordare che non sono state apportate differenze nel sistema di fissaggio, garantendo quindi la piena compatibilità con tutti i dissipatori AM2/AM3/FM1 presenti sul mercato.

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L’assoluta stabilità operativa e la longevità sono garantite dalla selezione di componenti che rispondono ad una serie di requisiti “Military Standard“, ovvero prodotti che hanno raggiunto e ottenuto una certificazione che ne consente l’impiego in ambito militare, notoriamente precluso alla maggior parte delle soluzioni commerciali, caratterizzati da una maggiore tolleranza al funzionamento in condizioni critiche, quali elevati stress e temperature. L’azienda identifica tale componentistica con la dicitura “Military Class III Components”.

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La FM2-A85XA-G65 adotta una circuiteria di alimentazione a 8 Fasi DrMos II. La funzione “Active Phase Switching” ha il compito di disattivare le fasi di alimentazione in eccesso qualora il sistema non necessiti di tutta la potenza a disposizione, al fine di ottimizzare al massimo il consumo energetico, aumentare la durata delle componenti e mantenere basse le temperature di esercizio.

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Per soddisfare nel migliore dei modi la richiesta energetica del processore è presente un connettore di alimentazione 12v 8-Pin EPS. La FM2-A85XA-G65 dispone di quattro slot per memorie di tipo DDR3 con supporto Dual-Channel e A.M.P. (AMD Memory Profile), in grado di ospitare moduli non-ECC con frequenza fino a 2133MHz (OC). Il quantitativo massimo di memoria installabile è pari a 32GB. In prossimità degli slot per le memorie troviamo anche il connettore di alimentazione ATX 24 Poli, parte della circuiteria dedicata alla corretta alimentazione dei moduli, dei comodi Punti di Lettura (MSI V-Check Point), per tenere sotto controllo le tensioni operative reali di tutti i componenti vitali, e i pulsanti Power, Reset e OC Genie II. Quest’ultimo, se premuto, procederà alla ricerca automatica di una configurazione ottimale in overclock.

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MSI FM2-A85XA-G65 – Parte Terza:


Le possibilità di espansione sono garantite da ben tre slot PCI-Express 2.0 1x, utili per l’installazione ad esempio di schede audio dedicate, controller dischi o recenti unità SSD, due slot di tipo PCI tradizionale, utili per l’installazione di schede datate, e una coppia di slot PCI-Express 2.0 16x di tipo meccanico. Grazie all’adozione del nuovo FCH (Fusion Controller Hub) AMD A85X, è pienamente supportata la tecnologia Multi-GPU proprietaria CrossFireX, fino a due schede grafiche in parallelo, operanti in modalità 8x/8x.

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Scendendo verso il basso notiamo la presenza di otto porte Serial ATA, di cui sei ruotate in modo da facilitare l’inserimento dei cavi e migliorare il “cable management”, e due poste perpendicolarmente alla piastra. La loro gestione è completamente a carico del nuovo FCH AMD A85X, ed è garantito il pieno supporto verso lo standard SATA III 6Gb/s.

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Sempre nella parte bassa della scheda trovano posto vari connettori per ventole, porte Audio, USB 2.0 supplementari e il pannello con i collegamenti alle funzioni del case.

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La gestione dell’audio è affidata al chip Realtek ALC892, capace di offrire supporto Audio HD (High Definition) a 8 canali, Imput/Output su S/PDIF a 16/20/24bit e frequenze di campionamento fino a 192kHz.. In prossimità del chip troviamo i connettori supplementari per il collegamento sul pannello frontale del case e per l’SPDIF.

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Sempre di produzione Realtek è il controller adibito alla gestione dell’interfaccia di rete Gigabit Ethernet a disposizione. Precisamente la scheda adotta il modello RTL8111E, su bus PCI-E per garantire piena banda a disposizione.

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Le connessioni USB 3.0 sono gestite nativamente dal nuovo FCH A85X. Finalmente, quindi, non è necessario ricorrere a controller supplementari di terze parti. Il nuovo Fusion Controller Hub è mantenuto “fresco” dal generoso dissipatore in alluminio previsto dall’azienda taiwanese.

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Il pannello posteriore I/O è davvero molto completo, troviamo infatti:

  • 1 x Porta Combo PS/2 per Tastiera/Mouse;
  • 1 x Uscita SPDIF Ottica;
  • 4 x Porte USB 2.0 (colore nero);
  • 2 x Porte USB 3.0 (colore blu);
  • 1 x Porta LAN RJ45;
  • 1 x HD Audio 6 in 1 Jack;
  • 1 x Uscita HDMI;
  • 1 x Uscita Display Port;
  • 1 x Uscita DVI-D;
  • 1 x Uscita VGA.

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La nuova MSI FM2-A85XA-G65 adotta un BIOS UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) di ultima generazione, davvero molto semplice e intuitivo, denominato dall’azienda “Click BIOS II”. Per maggiori dettagli, vi rimandiamo alla recensione dettagliata ed approfondita, che uscirà nei prossimi giorni.

{jospagebreak_scroll title=Tecnologia AMD Turbo Core 3.0:}


Tecnologia AMD Turbo Core 3.0:


In occasione della presentazione degli ultimi microprocessori AMD FX, basati su architettura Bulldozer, avevamo avuto modo di osservare attentamente l’evoluzione della tecnologia proprietaria Turbo Core, capace di garantire un discreto boost prestazionale negli scenari di uso comune. La meccanica di funzionamento di questa tecnologia è molto semplice e sfrutta la percentuale di utilizzo dei core a disposizione, da parte dell’applicazione in esecuzione, per l’ottimizzazione della frequenza operativa finale.

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Nelle nuove APU Trinity questa tecnologia è stata ulteriormente perfezionata, giungendo così alla sua terza generazione. La regolazione della frequenza di clock varia in maniera del tutto dinamica, non più in base a calcoli prefissati, ma bensì in seguito a rilevazioni effettuate in tempo reale. Questo nuovo approccio, secondo AMD, è in grado di garantire una maggiore efficacia e reattività.

Osserviamo ora gli effetti della tecnologia AMD Turbo Core 3.0 sulle frequenze operative, nei sei nuovi modelli presentati:

Come possiamo vedere gli incrementi, in termini di frequenza, sono abbastanza significativi. Almeno sulla carta pare quasi del tutto certo che questa tecnologia dovrebbe garantire un discreto boost prestazionale, specialmente con tutte quelle applicazioni fortemente single threaded o comunque non particolarmente impegnative a livello di core utilizzati.

Abbiamo potuto verificare la bontà di questa tecnologia con l’APU in nostro possesso, un AMD A10-5800K. Nei grafici che seguono riassumiamo tutti i risultati da noi ottenuti:

Come possiamo chiaramente osservare dai nostri test, la tecnologia Turbo Core 3.0 di AMD, si comporta in maniera più che buona, riuscendo ad implementare miglioramenti, in tutti gli applicativi benchmark da noi utilizzati. Non possiamo che ritenerci soddisfatti degli aumenti prestazionali, se pur sensibili, raggiunti grazie all’ausilio di tale tecnologia.

{jospagebreak_scroll title=Tecnologia AMD Dual Graphics:}


Tecnologia AMD Dual Graphics:


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La tecnologia proprietaria Dual Graphics, già osservata nelle soluzioni Llano, consente di affiancare una scheda grafica discreta, di classe Radeon HD, alla soluzione grafica integrata nelle APU A4, A6, A8 e A10, in maniera analoga, quindi, alla creazione di un tradizionale sistema CrossFireX.

Bisogna quindi tenere conto che per ottenere un buon guadagno prestazionale, grazie al calcolo parallelo tra i due processori grafici, questi devono essere il più possibile simili, in termini di potenzialità. In altre parole per sfruttare al meglio la grafica integrata nell’APU si dovrà affiancare ad essa una soluzione discreta di fascia bassa o medio/bassa.

Per facilitare questa scelta, AMD ha rilasciato una pratica tabella in cui sono riportate le schede grafiche discrete che sono consigliabili da affiancare alle varie tipologie di APU.

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Purtroppo non avendo a disposizione, al momento della recensione, alcuna delle due soluzioni grafiche raccomandate per essere affiancate alla APU in nostro possesso (A10-5800K), non abbiamo potuto verificare il corretto funzionamento di questa interessante tecnologia. Ci limitiamo quindi a mostrarvi una tabella riportante le performance ottenute dai test effettuati dalla stessa AMD.

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Cercheremo di reperire, nei prossimi giorni, una scheda video Radeon HD 6670 o HD 6570 per implementare nelle future recensioni delle piattafore con chipset AMD A85X, tutti i test, in maniera approfondita di tale tecnologia.

A nostro avviso, la funzione Dual Graphics, è molto utile è consente, in maniera semplice e veloce, di aumentare le prestazioni del proprio sistema, creando a tutti gli effetti un tradizionale sistema CrossFireX. Vi invitiamo pertanto a seguirci.

{jospagebreak_scroll title=Sistema di Prova e Metodologia di Test:}


Sistema di Prova e Metodologia di Test:


Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa nuova APU:

Immagine_2_-_Configurazione_di_Prova

Tutti i test eseguiti sono statiripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.

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Le prove sono state condotte con l’obiettivo di analizzare le performance velocistiche della nuova APU A10-5800K, confrontandola con altri prodotti da noi testati in precedenza. Queste le applicazioni interessate, suddivise in tre tipologie differenti:


Prestazioni Rendering e Calcolo:


  • Cinebench 11.5 – 64bit;
  • POV Ray 3.7 RC3;
  • Blender 2.62 – 64bit;
  • Fritz Chess Benchmark;
  • Euler3D Benchmark v2.2;
  • SuperPI 1.5Mod XS;
  • WPrime Benchmark v2.09;
  • Hexus PiFast;
  • PassMark Performance Test 7 – 64bit (Build 1031);
  • SiSoftware Sandra 2012.10.18.74;
  • AIDA64 Extreme 2.50.2000.

Prestazioni Multimedia e Compressione:


  • WinRAR 4.20 – 64bit;
  • 7-Zip 9.20 – 64bit;
  • TrueCrypt 7.1a;
  • X264 HD Benchmark v4.0;
  • 3DMark 2006;
  • 3DMark Vantage;
  • 3DMark 11.

Prestazioni Giochi:


  • Far Cry 2 – DX10;
  • Resident Evil 5 – DX10;
  • Lost Planet 2 – DX11;
  • Alien vs Predator – DX11;
  • Metro 2033 – DX11.

Ora siamo pronti per andare ad analizzare in maniera dettagliata le prestazioni offerte dalla nuova APU Trinity A10-5800K.

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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Prima:


Cinebench R11.5 – 64bit:


Si tratta di una vera e propria suite di test multi piattaforma in grado di calcolare le capacità prestazionali del vostro computer. Il programma è basato sul software di animazione CINEMA 4D ed è lo strumento perfetto per valutare le performance della CPU e del comparto grafico su svariate piattaforme fra cui Windows e Mac OS X. Cinebench sfrutta le potenzialità del processore centrale del sistema mediante l’utilizzo combinato di calcoli complessi finalizzati al completamento del rendering di un’immagine campione. E’ possibile eseguire il test in modalità “Single”, sfruttando un solo “core”, oppure “Multi”, sfruttando quindi tutti i “core” disponibili.

Nel grafico il punteggio finale del rendering con 1Core/1Thread e fino a 4Core/4Thread.


POV-Ray 3.7 RC3:


POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering di una scena di riferimento (Benchmark.pov), alla risoluzione di 1024×768.


Blender 2.62:


Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena “Flying Squirrel”.


Fritz Chess Benchmark:


Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.

Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).


Euler3D Benchmark v2.2:


Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.

Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Seconda:}


Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Seconda:


SuperPI 1.5Mod XS:


Famoso programma di benchmark che calcola le cifre decimali del PI Greco, mostrando il tempo impiegato. E’ un buon indice delle prestazioni di CPU e RAM.

Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 1M, 8M e 32M.


WPrime Benchmark v2.09:


Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.

Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.


Hexus PiFast:


Famoso programma di benchmark per CPU con principio di funzionamento analogo al SuperPI, ovvero anch’esso basato sul calcolo dei decimali del Pi Greco.

Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al completamento del calcolo standard.


PassMark Performance Test 7 – 64bit (Build 1031):


PassMark PerformanceTest è un completo set di utility per effettuare test di rendimento sul tuo computer. L’interfaccia è semplice e intuitiva, il programma si mostra pratico per chi vuol capire facilmente il livello di prestazioni di un singolo componente o dell’intero PC in uso.

Nel grafico che segue il risultato complessivo ottenuto nell’esecuzione della suite CPU Mark.

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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Terza:


SiSoftware Sandra 2012.10.18.74:


Sandra è un tool di benchmark per l´intero sistema Pc, aggiornato per testare le ultime tecnologie disponibili sul mercato. Il software è in grado di assicurare la maggiore compatibilità hardware possibile unita ad un accurato reporting delle prestazioni e delle problematiche del sistema.

Abbiamo eseguito i principali test sulla CPU e sul comparto RAM. A seguire i risultati ottenuti.


AIDA64 Extreme 2.50.2000:


AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).

Nei grafici i risultati riguardanti i benchmark integrati delle RAM e della CPU/FPU.

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Prima:}


Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Prima:


WinRAR 4.20 – 64bit:


Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).


7-Zip 9.20 – 64bit:


Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.


TrueCrypt Encryption Benchmark 7.1a:


TrueCrypt è un noto programma open-source per la crittazione “on-the-fly” di interi dischi rigidi o partizioni. Gli algoritmi supportati sono l’AES, il Serpent e il Twofish. È possibile però usarli in cascata (avendo così maggiore sicurezza), ad esempio: AES-Twofish, AES-Twofish-Serpent, Serpent-AES, Serpent-Twofish-AES e Twofish-Serpent.

Dalla versione 7.0 è stato introdotto il supporto per l’accelerazione hardware per la cifratura e decifratura AES, utilizzando le apposite istruzioni di cui sono dotate le ultime CPU di Intel e AMD.

Nei grafici i risultati dei benchmark integrati nel programma.


X264 HD Benchmark v4.0:


Famoso Codec x264 grazie con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video usando un filmato campione da trasformare in formato x264.

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Seconda:}


Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Seconda:


3DMark 2006:


Il 3DMark06 è un programma di stress test principalmente per schede video, ma anche dell’intero PC. Infatti oltre a misurare le prestazioni del proprio computer con un punteggio finale, può essere utilizzato anche per controllare le temperature del sistema e per testare la stabilità in generale, anche a seguito di un overclock! La nuova versione deriva dal diretto predecessore e necessita di un hardware di ultima generazione per poter essere quanto più obiettivo possibile nel metro di giudizio (per esempio evitando frequenti swapping del disco durante le fasi di test ed andandone ad inficiare i risultati) . La maggior parte dei test grafici sono stati ripresi dal 3DMark05 ed ulteriormente potenziati in quanto a gravosità di elaborazione e nuove funzionalità implementate. La principale differenza con la passata edizione sta nell’importanza conferita alla potenza di elaborazione del processore. Questo si basa sulla consapevolezza che la potenza delle GPU sta crescendo nel recente periodo con un passo più lungo di quello delle CPU, per cui con maggiore frequenza troviamo applicazioni CPU limited. Inoltre vi è da considerare quanto importante sta divenendo la CPU per l’elaborazione degli algoritmi della fisica dei corpi, della logica di gioco, dell’intelligenza artificiale, ecc.. Da qui la necessità di introdurre un doppio test specificatamente incentrato su questa tipologia di calcoli. Il punteggio del 3DMark06 è quindi il risultato della considerazione di GPU e CPU assieme e tende a valutare più come una piattaforma di calcolo sopporti un gioco futuro che a confrontare sottosistemi grafici tra loro. Altra differenza sta nella risoluzione usata come standard dal test (1280×1024 anziché 1024×768) e nella maggiore importanza conferita allo SM3.0, che secondo la casa sarà sempre più adoperato dai programmatori nei prossimi titoli ludici. Il 3DMark06 arriva con un doppio test centrato sullo SM2.0 e altrettanti test sullo SM3.0 e sull’HDR (High Dynamic Range).

Il test è stato eseguito alla risoluzione nativa di 1280*1024 in DirectX 9.0c, è considerato sia il risultato complessivo sia il punteggio riferito alla singola CPU.


3DMark Vantage:


Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 10.

Il benchmark si compone di 4 distinti test, 2 incentrati sulla GPU e 2 sulla CPU. E’ possibile scegliere tra quattro preset configurati da Futuremark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso.

3DMark Vantage introduce per la prima volta il concetto di preset; mentre nelle versioni precedenti vi era una singola configurazione, il nuovo software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High e Extreme.

I test sono stati eseguiti sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e il singolo punteggio riferito alla CPU.


3DMark 11:


Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software houseFuturemark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.

Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.

I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i risultati di Physics e Combined.

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Giochi – Parte Prima:}


Prestazioni Giochi – Parte Prima:


FarCry 2 – DX10:


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FarCry è uno sparatutto in prima persona sviluppato da Crytek e pubblicato da Ubisoft. Il giocatore vestirà i panni dell’ex membro delle forze speciali dell’esercito statunitense Jack Carver. Far Cry è passato però alla storia soprattutto grazie al suo motore grafico, il CryENGINE sviluppato da CryTek. All’epoca della sua uscita, infatti, la grafica di Far Cry era quanto di meglio si fosse mai visto, capace di riprodurre la vegetazione e, soprattutto, l’acqua, con una qualità al limite del fotorealismo. Le isole su cui ogni livello era ambientato erano gigantesche, ed il giocatore godeva di una libertà quasi assoluta, potendole esplorare come preferiva. Anche i nemici erano, all’epoca, i più intelligenti mai visti in uno sparatutto: per la prima volta gli avversari controllati dal computer non partivano alla carica come dei pazzi suicidi, e per la prima volta si vedevano nemici che tentavano di aggirare il giocatore e prenderlo alle spalle, e spesso ci riuscivano.

Il test è stato effettuato con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_3_-_Farcry_2a


Resident Evil 5:


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La storia è ambientata circa 10 anni dopo i famosi accadimenti di Racoon City del primo episodio. Chris Redfield non è più membro della S.T.A.R.S., ma di una nuova organizzazione chiamata BSAA, e i suoi scopi non sono del tutto chiari, tanto che il personaggio in un primo momento sembra ambiguo, non si riesce a capire se combatta per il “bene” o per il “male”. L’azione prende piede in un paesaggio africano, un villaggio sorto in mezzo al deserto, dove il nostro eroe Chris si troverà a indagare sui fatti misteriosi che vi sono accaduti. Appena arrivato, vi troverete ad avere a che fare con zombie dalla capacità intellettiva indubbiamente superiore rispetto agli altri mostri…..Il gioco supporta le DirectX 10.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_4_-_Resident_Evil_5

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Giochi – Parte Seconda:}


Prestazioni Giochi – Parte Seconda:


Lost Planet 2 – DX11:


Lost-Planet-2-PC

Lost Planet 2 è il seguito dello sparatutto in terza persona sviluppato e prodotto dalla Capcom. Basato sul motore grafico aggiornato MT-Framework 2.0 è ambientato 10 anni prima delle vicende di Lost Planet Extreme Condition.Teatro delle azioni sarà ancora una volta l’inquietante pianeta E.D.N. III, il cui glaciale paesaggio ha lasciato spazio ad intricate giungle con tanto di vegetazione e clima tropicale. La battaglia dei valorosi coloni contro i terribili Akrid continuerà a insanguinare le terre del travagliato corpo celeste.

Il test è stato effettuato con il benchmark integrato, in modalità “Test B”, usando i seguenti settaggi:

Immagine_5_-_Lost_Planet_2


Alien vs Predator – DX11:


alien-vs-predator

La prima sensazione è di disorientamento: l’Alien ha visione grandangolare e può cadere da altezze indicibili senza il minimo danno ma, soprattutto, può camminare (e correre) sulle pareti e ciò cambia sensibilmente il modo in cui affrontare i quadri. All’inizio non è facile muoversi con scioltezza e rapidità passando da una parete verticale ad un soffitto come se nulla fosse; dopo pochi minuti iniziamo “a prenderci gusto”…Ecco un marine, un colpo di artigli in corsa ed il marine è morto. Facile. Ecco un altro marine, ci vede, gli corriamo incontro, ha il lanciafiamme. Bruciamo assieme….

Il test è stato effettuato con il Benchmark Tool, usando i seguenti settaggi:

Immagine_6_-_Alien_vs_Predator


Metro 2033 – DX11:


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Mosca, anno 2033. In seguito ad una catastrofe nucleare, i sopravvissuti sono costretti a vivere nelle metropolitane della capitale russa, organizzati in stazioni simili a città stato. In quest’ultime si respira un’atmosfera opprimente e angosciante. Il buio cela molte insidie, tra le quali la frequente possibilità di imbattersi in mostruose creature che popolano le stazioni. La minaccia principale è rappresentata dai Tetri, definiti come i nuovi homines, “vincitori della battaglia per la sopravvivenza”, e destinati ad ereditare la Terra.Il personaggio interpretato dal giocatore è Artyom, cresciuto in una stazione della metropolitana situata sotto i quartieri più a nord di Mosca. All’arrivo di un misterioso amico del proprio patrigno, di nome Hunter, si viene incaricati segretamente di portare un messaggio di vitale importanza ad una grande stazione, chiamata Polis, spiegando la minaccia dei Tetri. Inizia così il viaggio del proprio personaggio, pieno di insidie, durante il quale incrontreremo le più mostruose creature derivate dalle radiazioni, banditi, criminali e rangers.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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{jospagebreak_scroll title=Software AMD Overdrive:}


Software AMD Overdrive:


Il pratico software AMD Overdrive racchiude al suo interno tutte le principali funzionalità di controllo della macchina, in un’interfaccia utente semplice e intuitiva, che ricorda per certi versi quella tradizionale dei driver video AMD Catalyst. Sarà possibile ottimizzare il proprio sistema, monitorarne i parametri vitali e verificarne la stabilità, senza la necessità di utilizzare numerosi software o accedere al BIOS del sistema.

Le modifiche apportate alle impostazioni, a meno che non siano particolarmente “delicate” da richiedere un riavvio del computer, verranno infatti applicate direttamente da sistema operativo. Osserviamo ora nello specifico come si presenta l’ultima versione del programma (la 4.2.3), una volta installata ed avviata.

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Come possiamo vedere le varie sezioni sono facilmente accessibili tramite menù laterale, posto nella parte sinistra della schermata principale dell’AMD Overdrive. A destra viene riportato uno status monitor in tempo reale della frequenza operativa, del moltiplicatore e della tensione di alimentazione di ogni singolo core del processore.

La prima sezione, denominata “Monitor di Stato”, è dedicata al controllo dei principali parametri di funzionamento del sistema, quali temperature d’esercizio, frequenze operative, moltiplicatori, tensioni di alimentazione e percentuale di utilizzo. Entrando nel sotto-menù “Registrazione” è possibile, inoltre, avviare un campionamento delle varie rilevazioni, con possibilità di salvare il tutto sottoforma di file di testo.

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Entrando nella seconda sezione, denominata “Controllo Prestazioni”, abbiamo accesso ad un considerevole quantitativo di parametri, suddivisi con ordine in varie sotto-sezioni. Nella prima, denominata “Clock/Tensione”, avremo modo di agire sui principali moltiplicatori di frequenza, sui livelli d’intervento della tecnologia AMD Turbo Core, oltre che sulle tensioni di alimentazione più importanti. La seconda, denominata semplicemente “Memoria” permette di mettere mano a tutti i più importanti parametri di funzionamento delle memorie RAM installate. Ovviamente la modifica di alcuni parametri abbastanza “delicati” richiederà il riavvio del computer per essere applicata.

Sempre in questa sezione ci viene offerta la possibilità di misurare le prestazioni velocistice del nostro sistema, sfruttando una serie di benchmark integrati. Sarà possibile, inoltre, verificare la stabilità della macchina, avviando una serie di “Stress Test” della durata completamente personalizzabile tramite apposita slide.

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Infine troviamo una comoda funzionalità di overclocking automatico, chiamata appunto “Auto Clock” che permetterà, agli utenti meno smaliziati, di migliorare le prestazioni del computer senza bisogno di “impazzire” tra mille parametri di configurazione.

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Dopo aver utilizzato per diverso tempo software AMD Overdrive, possiamo affermare che, il programma aggiornato alla sua ultima versione ad oggi disponibile, si è rivelato maturo, semplice da usare e in grado di settare in maniera rapida tutte le principali impostazioni necessarie per ottimizzare al meglio il proprio sistema AMD. La stabilità risultata eccellente e le modifiche apportate, se non risultano particolarmente “delicate” da richiedere un riavvio del computer, verranno applicate direttamente da sistema operativo. In conclusioni, siamo rimasti molto soddisfatti da questo interessante programma. Vi consigliamo di controllare con regolarità la presenza di eventuali aggiornamenti a questo indirizzo.

{jospagebreak_scroll title=AMD APU A10-5800K – Overclock:}


AMD APU A10-5800K – Overclock:


La nuova piattaforma Virgo di AMD, visto il suo segmento d’interesse, non è certamente concepita per il puro overclock, ciò nonostante, anche grazie all’affinamento del processo produttivo a 32nm e all’architettura, derivante da Bulldozer e di conseguenza votata alle alte frequenze, è comunque possibile divertirsi cercando di migliorare ancor più le prestazioni complessive del proprio sistema, anche con sistemi di raffreddamento non particolarmente spinti.

In passato avevamo osservato come i margini in overclock erano notevolmente limitati da una caratteristica comune a tutte le APU disponibili in quel momento, il moltiplicatore bloccato. Di conseguenza per incrementare la frequenza operativa era necessario agire direttamente sulla frequenza del reference clock, fissata di default a 100MHz. L’aumento di questo parametro, però, non ha effetto soltanto sulla frequenza dei core, bensì va a interferire anche con la frequenza di lavoro del Northbridge, delle memorie RAM e del bus PCI-Express. Mentre il NB è relativamente tollerante all’aumento della frequenza, ed è possibile “giocare” con i divisori RAM per regolarne la frequenza effettiva, in relazione al reference clock, il bus PCI-Express rappresentava il vero e proprio ostacolo alla pratica dell’overclock.

Con l’introduzione sul mercato delle versioni di APU “Serie-K”, dotate di moltiplicatore completamente sbloccato, la situazione è radicalmente cambiata. Grazie a questa caratteristica, infatti, non si è più vincolati ad agire esclusivamente sul reference clock per incrementare la frequenza operativa del processore, ma è sufficiente incrementarne il moltiplicatore, pur mantenendo tutti i restanti parametri in specifica.

Abbiamo saggiato le potenzialità in overclock del sample in nostro possesso servendoci di un raffreddamento a liquido all-in-one, prodotto dalla stessa AMD in collaborazione con Asetek, nota azienda del settore.

Asetek

Senza grosse difficoltà abbiamo raggiunto una frequenza stabile di 4.9GHz su tutti i core, agendo esclusivamente sul moltiplicatore di frequenza (impostandolo a 49x) e mantenendo inalterata la frequenza del reference clock (100MHz). Per rendere stabile il sistema abbiamo dovuto mettere mano alla tensione di alimentazione della CPU, incrementandola fino a poco più di 1.600v.

Abbiamo messo mano anche alla frequenza di funzionamento della GPU integrata, spingendoci fino a 950MHz (circa +20% rispetto alle condizioni originali). In queste condizioni il sistema si è dimostrato stabile e reattivo, con temperature sempre entro la norma anche durante l’esecuzione di applicativi particolarmente “pesanti”. Per saggiare le prestazioni offerte abbiamo eseguito alcuni software tipici. Di seguito vi mostriamo alcuni screen dei risultati ottenuti:

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Con l’ausilio del sistema di raffreddamento a liquido all-in-one, prodotto dalla stessa AMD in collaborazione con Asetek è stato possibile raggiungere la piena stabilità operativa di ben 4.9GHz su tutti i core. Visto i risultati ottenuti, non possiamo che ritenerci molto soddisfatti!

N.B.: Ricordiamo che l’overclock è una pratica che può danneggiare in modo permanente i componenti.

{jospagebreak_scroll title=Analisi scalabilità al variare della frequenza CPU:}


Analisi scalabilità al variare della frequenza CPU:


Le prove sono finalizzate a osservare la scalabilità delle prestazioni all’aumentare della frequenza operativa del processore. Tutte le frequenze sono ottenute mantenendo il reference bus in specifica (100MHz) e aumentando semplicemente il moltiplicatore, da un minimo di 30x (3000MHz) fino a un massimo di 46x (4600MHz). Le memorie sono state fissate a 1.866MHz con latenze pari a 9-9-9-24-1T. La GPU integrata è stata mantenuta in specifica (800MHz). Tutte le funzionalità di risparmio energetico sono disattivate, così come la tecnologia AMD Turbo Core 3.0. Osserviamo i risultati.


Cinebench R11.5:



Euler3D Benchmark v2.2:



WinRAR 4.20 – 64bit:



X264 HD Benchmark v4.0:



Metro 2033:



Considerazioni:


Dalle prove effettuate appare evidente una certa linearità nell’aumento delle prestazioni al variare della frequenza operativa del processore. In quasi tutti i test le prestazioni aumentano in maniera sensibile e, in alcuni casi, in misura del tutto equiparabile all’aumento della frequenza (poco più del +20% partendo da quella di default). Come spesso accade, i maggiori benefici sembrano trarli i vari benchmark sintetici, quali il Cinebench, l’x264HD Benchmark e l’Euler3D, tuttavia anche il programma di compressione WinRAR registra un discreto “boost” prestazionale. Del tutto trascurabile l’impatto sul videogioco Metro 2033, soprattutto alla risoluzione di 1650×1080, segno che la GPU integrata (ovviamente alla frequenza di specifica) viene già ben sfruttata senza necessità di ricorrere all’overclock della CPU.

{jospagebreak_scroll title=Analisi prestazioni al variare della frequenza RAM:}


Analisi prestazioni al variare della frequenza RAM:


Le prove sono finalizzate a osservare i benefici derivanti dall’aumento della frequenza delle memorie RAM, ovviamente mantenendo costanti le latenze. Il processore è stato impostato a 4200MHz, semplicemente aumentando il moltiplicatore (42x) e mantenendo il reference bus in specifica (100MHz). Le latenze delle memorie sono state fissate a 9-9-9-24-1T. La GPU integrata è stata mantenuta in specifica (800MHz). Osserviamo i risultati.


AIDA64 Extreme 2.50.2000:



Cinebench R11.5:



Blender 2.62:



WinRAR 4.20 – 64bit:



X264 HD Benchmark v4.0:



Alien vs Predator:



Metro 2033:



Considerazioni:


Come notiamo dai risultati, i miglioramenti più apprezzabili, derivati dall’incremento della frequenza delle memorie RAM, non si osservano, come spesso accade, solamente nei vari benchmark sintetici. A tal proposito è doveroso ricordare che la GPU integrata nell’APU (Radeon HD7660D) si trova a dover condividere parte della memoria RAM di sistema. Appare ovvio che maggiore è la frequenza di quest’ultima, maggiori saranno le performance velocistiche con i titoli 3D. Così come AMD, e alla luce dei risultati ottenuti, anche noi ci sentiamo di consigliare l’acquisto di kit di memoria con frequenza operativa di 1.866MHz o superiore, in modo da poter sfruttare adeguatamente il comparto grafico integrato.

{jospagebreak_scroll title=Analisi prestazioni ottimizzando le latenze:}


Analisi prestazioni ottimizzando le latenze:


Le prove sono finalizzate a osservare i benefici derivanti dall’ottimizzazione delle latenze delle memorie, mantenendo le stesse a una frequenza fissa di 1333MHz. Il processore è stato impostato a 4200MHz, semplicemente aumentando il moltiplicatore (42x) e mantenendo il reference bus in specifica (100MHz). La GPU integrata è stata mantenuta in specifica (800MHz). Osserviamo i risultati.


AIDA64 Extreme 2.50.2000:



Cinebench R11.5:



Blender 2.62:



WinRAR 4.20 – 64bit:



X264 HD Benchmark v4.0:



Alien vs Predator:



Metro 2033:



Considerazioni:


L’ottimizzazione delle latenze, come vediamo, influisce senz’altro in misura inferiore sulle performance complessive, rispetto all’aumento della frequenza operativa. Tuttavia il miglioramento prestazionale risulta del tutto apprezzabile in quasi tutti gli applicativi testati, compresi i giochi. Consigliamo quindi di non trascurare questo aspetto nell’acquisto del kit di memoria per il proprio computer, preferendo memorie con latenze spinte piuttosto che troppo rilassate.

{jospagebreak_scroll title=Consumi e Temperature rilevati:}


Consumi e Temperature rilevati:


Consumi Rilevati:


Abbiamo misurato i consumi del sistema di prova completo, direttamente alla presa di corrente. Le misurazioni sono state ripetute più volte, nel grafico la media delle letture nelle seguenti condizioni:

  • Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
  • Idle con funzionalità di risparmio energetico disattivate;
  • Full-Load Stress (CPU) eseguendo il software Prime95 27.7, in modalità Small FFTs, per circa 15minuti;
  • Full-Load Stress (GPU) eseguendo il software Furmark, in modalità Extreme Burning Mode, per circa 15minuti;
  • Full-Load Stress (CPU+GPU) eseguendo sia Prime95 27.7 e sia Furmark, per circa 15minuti.

Ricordiamo che la tecnologia AMD Cool’n’Quiet permette di ridurre il consumo energetico qualora il carico sul processore sia basso. Questo avviene in modo del tutto automatico, agendo sia sulla tensione che sul moltiplicatore di frequenza.

Il TDP indicato da AMD per Trinity varia in un range compreso tra i 65 W e 100 W a seconda del modello. I consumi rilevati risultano ottimi a riposo e decisamente buoni, considerando la GPU integrata Radeon HD7660D, durante l’elaborazione 3D. Altro fattore importante da considerare, che influisce sui consumi, riguarda l’implementazione da parte di AMD della nuova funzione denominata Turbo Core 3.0. Tale tecnologia consente di regolare la frequenza di clock in maniera del tutto dinamica a seguito di rilevazioni effettuate in tempo reale. Non possiamo che ritenerci soddisfatti dei consumi rilevati. AMD ha fatto un eccellente lavoro.


Temperature rilevate:


Per concludere, abbiamo misurato le temperature rilevate sulla nuova APU Trinity A10-5800K. Per raggiungere il nostro scopo, ci siamo avvalsi di un sistema di raffreddamento a liquido all-in-one, prodotto dalla stessa AMD in collaborazione con Asetek. Al momento delle nostre rilevazioni, la temperatura ambientale era pari a 22°C.

Nel grafico che segue riportiamo le temperature rilevate nelle seguenti condizioni:

  • Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
  • Full-Load eseguendo varie sessioni del programma x264HD Benchmark v4.0;
  • Full-Load eseguendo 3 loop di Crysis Warhead (Avalance Map);
  • Full-Load Stress eseguendo 10 cicli di LinX (aggiornato con le ultime librerie disponibili).

La temperatura indicata è riferita al core più caldo ed è una media tra tutte le rilevazioni nelle singole prove effettuate.

Anche da un punto di vista prettamente legato alle temperature, la nuova APU A10-5800K di AMD si è ben comportata. Ricordiamo che abbiamo usato un sistema di raffreddamento a liquido di tipo all-in-one. Un sistema di dissipazione di questo tipo è in grado di garantire, in piena stabilità e senza alcun problema di surriscaldamento, una frequenza operativa in overclock di ben 4900MHz. Non possiamo che ritenergi soddisfatti dei risultati raggiunti.

{jospagebreak_scroll title=Conclusioni:}


Conclusioni:


hw-legend-gold-bb


Prestazioni/Overclock:quattro_mezzo
Consumi/Temperature:quattro_mezzo
Rapporto Qualità/Prezzo:quattro_mezzo
Giudizio Complessivo:quattro_mezzo

Come avevamo già avuto modo di sottolineare tempo fa, in occasione della presentazione della prima generazione di APU Llano, l’integrazione in un unico pezzo di silicio, sia di un tradizionale processore x86 e sia di una moderna GPU DirectX 11 consente, oltre che di abbattere in maniera considerevole i consumi complessivi, anche di contenere il costo finale per la realizzazione dell’intero sistema.

Con l’introduzione della nuova piattaforma Virgo, gli sforzi di AMD in questo campo stanno veramente cominciando a dare i frutti sperati. La nuova linea di APU Trinity, basate su architettura Piledriver, diretta evoluzione dell’attuale Bulldozer, dimostra di essere un buon passo avanti rispetto alle soluzioni precedenti, offrendo prestazioni complessivamente superiori con consumi quasi del tutto equiparabili. Questo rende Virgo molto appetibile per tutti coloro che intendono realizzare un sistema moderno e versatile, caratterizzato da buone prestazioni complessive, senza però spendere una fortuna.

APU_Trinity_A10-5800K_-_ok

Osservando il nuovo modello di punta della linea, l’A10-5800K, gentilmente fornitoci da AMD per questo nostro articolo, non possiamo negare come la presenza di un moltiplicatore di frequenza sbloccato semplifica in modo evidente la pratica dell’overclock, consentendo, anche a chi non ha molta esperienza in merito, di raggiungere comunque risultati degni di nota.

La Radeon HD7660D integrata offre pieno supporto DirectX 11 e grazie ai suoi 384 Stream Processor si è dimostrata valida e del tutto adeguata a soddisfare i cosiddetti “casual gamers”, offrendo, inoltre, pieno supporto alle librerie OpenCL e Direct Compute, indispensabili per poter sfruttare le ottime performance di calcolo parallelo insite nella GPU in ambiti non propriamente “grafici”. Troviamo anche un motore UVD di terza generazione (UVD3) e la logica Video Codec Engine (VCE), che permettono la decodifica hardware dei più diffusi formati video. Inutile dire che ad oggi “Devastator” rappresenta senza dubbio la migliore soluzione grafica integrata, capace di macinare “frame” in modo nettamente superiore rispetto alle proposte concorrenti.

Altro valore aggiunto è rappresentato dalla tecnologia AMD Dual Graphics, che consente di incrementare ancor più le prestazioni grafiche affiancando all’APU una scheda grafica discreta. Il funzionamento è del tutto analogo a quello di una tradizionale configurazione CrossFireX e come abbiamo osservato nel corso del nostro articolo il guadagno prestazionale è del tutto apprezzabile.

Non abbiamo informazioni certe circa il prezzo a cui verrà commercializzata la nuova APU AMD A10-5800K nel nostro paese. Con tutta probabilità il prezzo di lancio non dovrebbe superare i 130€ IVA Compresa, cifra del tutto adeguata alle caratteristiche tecniche di questo prodotto, che includono anche una buona soluzione grafica integrata. Ancora una volta non possiamo che consigliarne l’acquisto per la realizzazione di un’ottima piattaforma multimediale, completa e dal costo finale contenuto.


Pro:


  • Buone prestazioni multimediali complessive;
  • Moltiplicatore completamente sbloccato;
  • Architettura core Piledriver (diretta evoluzione di Bulldozer);
  • Buone prestazioni in overclock;
  • Ottima soluzione grafica integrata con supporto DirectX 11 , UVD3 e VCE;
  • Interessante tecnologia AMD Dual Graphics;
  • Consumi e temperature contenuti;
  • Buon prezzo.

Contro:


  • Nulla da segnalare.

Si ringrazia 002-amd-apu-a8-3870k-logo-azienda per il sample fornitoci.

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Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend

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