AMD LIano A6-3650 APU

FotookDopo la presentazione ufficiale da parte di AMD delle APU A-Series studiate per soddisfare le esigenze del segmento mobile del mercato, ecco che finalmente vedono la luce le prime soluzioni, caratterizzate e contraddistinte da prestazioni superiori, pensate per essere usate e sfruttate su sistemi Desktop. Come ormai sappiamo tutte queste nuove APU (Accelerated Processing Unit) integrano, in un unico pezzo di silicio, sia una tradizionale CPU e sia una GPU con pieno supporto alle ultime librerie DirectX 11, di derivazione diretta dalle normali soluzioni Radeon HD. Nel corso di questo nostro articolo analizzeremo nello specifico il modello di APU A6-3650, operante a 2.6GHz e dotato di una soluzione grafica integrata con ben 320 Stream Processor. Non possiamo che augurarvi una piacevole lettura!


Introduzione:


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Advanced Micro Devices o AMD, è una multinazionale americana ormai più che consolidata. La sede principale dell’azienda si trova a Sunnyvale, in California. A oggi è uno dei leader mondiali nella produzione di microprocessori e chipset per il settore consumer, server e workstation. A seguito della fusione con ATI, avvenuta nel 2006, il listino del colosso americano si è arricchito con chip grafici integrati e discreti.

La compagnia possiede anche il 21% di Spansion, un fornitore di chip di memoria flash e il 34% di The Foundry Company (TFC). Nel 2007, AMD si è classificata come undicesima produttrice mondiale di semiconduttori. Attualmente la produzione di chipset e chip grafici AMD è affidata a TSMC, la più importante fonderia taiwanese, mentre la produzione di CPU è in buona parte affidata a GlobalFoundries.                                            

Ulteriori informazioni sono disponibili a questo indirizzo:

http://www.amd.com/it/Pages/AMDHomePage.aspx

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Nuova piattaforma AMD Lynx – Parte Prima:

A distanza di alcune settimane dalla presentazione ufficiale delle prime soluzioni AMD Lliano per il segmento mobile del mercato, ecco che finalmente vedono la luce anche le corrispondenti proposte destinate all’utilizzo in sistemi Desktop, basati sulla nuova piattaforma Lynx. Queste soluzioni possono contare su maggiori risorse energetiche, ed essere in grado, quindi, di raggiungere frequenze operative superiori e di conseguenza maggiori prestazioni complessive.

L’architettura di base è la medesima della controparte mobile, così come il nome, A-Series. Con questa nuova linea di prodotti, AMD, intende rinnovare la propria offerta, finora basata sugli Athlon II e Phenom II, offrendo prestazioni di buon livello, unite a consumi e costo finale particolarmente contenuti. La nuova piattaforma Lynx vede come protagonisti due componenti principali, l’APU (Accelerated Processing Unit), che come ormai sappiamo include in un unico pezzo di silicio sia CPU che GPU, e il Fusion Controller Hub (FCH), che a conti fatti non è altro che un tradizionale Southbridge, relegato alla gestione della logica I/O e caratterizzato da un consumo particolarmente contenuto. Per questa nuova piattaforma è stato presentato un nuovo Socket, identificato come FM1, e due differenti modelli di FCH, l’AMD A55, pensato per l’impiego in schede madri economiche, e l’AMD A75, decisamente più completo e interessante, dedicato a prodotti di livello superiore.

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L’APU è collegata al Fusion Controller Hub (FCH) per mezzo di un link, identificato come Unified Media Interface (UMI) in grado di garantire una banda di ben 2GB/s. Entrambi i modelli di FCH disponibili sono in grado di gestire ulteriori 4 linee PCI-Express di seconda generazione per il collegamento di controller esterni opzionali e funzionalità HD Audio.

L’FCH AMD A55, per via del suo target di utilizzo, si limita a supportare lo standard Serial ATA 2 3Gb/s (fino a 6 porte) e USB 2.0/1.1 (fino a 14 porte USB 2.0 e 2 porte USB 1.1). Il più completo AMD A75, invece, è in grado di gestire lo standard Serial ATA 3 6Gb/s (fino a 6 porte) e, per la prima volta, viene offerto un supporto nativo al recente standard di trasmissione USB 3.0 (fino a 4 porte), finora appannaggio di controller aggiuntivi di terze parti.

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Le APU (Accelerated Processing Unit) al momento presentate per questa nuova ed interessante piattaforma, sono tutte basate su core STARS, derivanti dall’architettura K10, e dotate di processore grafico integrato, di derivazione AMD Radeon, con pieno supporto alle librerie DirectX 11 e all’accelerazione UVD3. L’APU dispone, inoltre, di un controller PCI-Express integrato, che mette a disposizione sino a 24 linee di seconda generazione, eventualmente sfruttabili con l’installazione di una scheda grafica discreta. A seguire un’immagine del Die dell’APU:

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La nuova APU è sviluppata con processo produttivo a 32nm SOI (Silicon on Insulator) da GlobalFoundries e integra, in una superficie di circa 228mm2 , ben 1.450 milioni di transistor. In relazione alle frequenze operative di CPU e GPU, alla presenza o meno della tecnologia AMD Turbo Core, dalla quale dipende anche il TDP massimo (65W per i modelli con tale tecnologia e 100W per i modelli a frequenza fissa), e al quantitativo di unità Stream Processor attive all’interno della GPU, sono proposte due famiglie distinte, A6 e A8. Nella tabella che segue vi andiamo ad elencare le loro principali caratteristiche tecniche:

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Come abbiamo sottolineato poco fa, tutte queste APU sono basate su quattro core x86 noti col nome in codice Stars. Questo processore risulta veramente completo sul fronte delle tecnologie, supportando, infatti, l’intero set di istruzioni a 64bit (x86-64), le istruzioni 3DNow!(+) ed MMX, le estensioni SSE (dalla 1 alla 4A) e la tecnologia AMD Virtualization (AMD-V).

La cache è suddivisa su due livelli. Nel primo (Cache L1) troviamo 128KBytes per ogni core dedicati per metà alla gestione dati e per l’altra metà alle istruzioni. Il secondo livello (Cache L2) conta un totale di 4MBytes, suddivisi in parte uguale tra i quattro core che compongono il processore. Possiamo notare che AMD, probabilmente per far posto alla componente grafica integrata, non ha implementato la cache di terzo livello (Cache L3). In ambiti in cui la cache viene maggiormente sfruttata, quindi, è possibile che le prestazioni siano leggermente penalizzate.

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Nuova piattaforma AMD Lynx – Parte Seconda:

Il software CPU-Z 0.58 rileva correttamente le caratteristiche dell’APU in uso (A6-3650):

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Il controller di memoria integrato è di tipo Dual Channel (128bit) ed è in grado di gestire moduli di memoria DDR3 fino ad una frequenza effettiva certificata di ben 1.866MHz. In questa maniera è possibile ottenere il massimo dalle prestazioni possibili dal comparto grafico, che ne condivide la banda.

Ricoprono un ruolo di fondamentale importanza anche le latenze dei moduli, per questo motivo AMD consiglia l’impiego di kit di memoria di buona qualità. Non tarderanno sicuramente ad uscire sul mercato kit appositamente certificati per questa piattaforma, almeno dai più importanti produttori nel settore.

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La componente grafica integrata in queste nuove APU, nota col nome in codice “Sumo”, non è altro che una versione a 32nm, aggiornata e rivista, del processore grafico Redwood, impiegato da AMD in molte soluzioni discrete di fascia medio bassa. In maniera analoga a quest’ultimo, anche Sumo presenta un’architettura di tipo VLIW5 (Very Large Instruction World 5). Questo approccio, comune alle soluzioni AMD precedenti a Cayman (HD6900 Series), prevede una suddivisione delle ALU in gruppi di cinque, nello specifico quattro unità di tipo semplice affiancate da un’unità, denominata T-Unit, in grado di compiere operazioni complesse.

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Nella sua massima espressione, ovvero nella serie di APU A8, questo processore grafico integrato presenta al suo interno cinque unità SIMD (Single Instruction Multiple Data) attive, composte ognuna da 80 Stream Processor, per un totale complessivo di 400 unità. Queste sono a loro volta affiancate da 20 Texture Unit (TMU). A completare il processo di rendering troviamo due unità di Render Back-End composte ognuna da 4 Color ROPs e 16 Z/Stencil ROPs Unit. La frequenza operativa della GPU è fissata a ben 600MHz. Ne consegue una potenza computazionale in singola precisione pari a ben 480 GFLOPS.

Nella serie di APU A6, invece, troviamo attive solo quattro delle cinque unità SIMD. Il quantitativo di Stream Processor scende quindi da 400 a 320 unità e, di conseguenza anche le TMU attive passano da 20 a 16. A subire un ritocco verso il basso è anche la frequenza operativa della GPU, che passa da 600MHz a 443MHz. Tutte queste variazioni sono ovviamente responsabili di una diminuzione della potenza computazionale complessiva, che raggiunge ora un massimo di 284GLOPS.

Per quanto riguarda invece la memoria, entrambe le soluzioni si trovano a condividere parte della RAM di sistema (quantitativo predefinito 512MB / massimo impostabile 2GB) e ovviamente la frequenza della stessa.

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A differenza di Redwood, Sumo implementa un motore Unified Video Decoder di terza generazione (UVD3) che consente la decodifica hardware in tempo reale dei più diffusi formati video, come l’MPEG-2, utilizzato nei DVD e DVB-T, l’MPEG-4 Part2, usato dai codecDivX/xVid, e il Multi-ViewCodec (MVC), utilizzato per la codifica dei Blu-Ray 3D, in maniera da sgravare il processore centrale del sistema da una notevole mole di calcoli.

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Tecnologia AMD Dual Graphics:


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La nuova tecnologia Dual Graphics, recentemente introdotta da AMD, consente di affiancare una scheda grafica discreta, di classe Radeon HD, alla soluzione grafica integrata nelle APU A6 e A8, in maniera analoga, quindi, alla creazione di un tradizionale sistema CrossFireX. Bisogna quindi tenere conto che per ottenere un buon guadagno prestazionale, grazie al calcolo parallelo tra i due processori grafici, questi devono essere il più possibile simili in termini di potenzialità. In altre parole per sfruttare al meglio la grafica integrata nell’APU si dovrà affiancare ad essa una soluzione discreta di fascia bassa o medio/bassa.

Per facilitare questa scelta, AMD ha rilasciato una pratica tabella in cui sono riportate le schede grafiche discrete che sono consigliabili da affiancare alle varie APU. Per ogni combinazione viene, inoltre, specificato un nuovo nome commerciale, particolare che potrebbe creare un po’ di confusione.

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Abbiamo proceduto con la verifica del corretto funzionamento di questa nuova tecnologia, affiancando alla grafica integrata nella APU in nostro possesso (AMD A6-3650) una scheda grafica discreta Radeon HD6450, dotata di 512MB di memoria, ottenendo in pratica quello che il produttore identifica con il nome commerciale di Radeon HD6550D2.

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La configurazione è stata relativamente semplice in quanto è bastato installare la scheda grafica discreta, attivare la tecnologia Dual Graphics all’interno del BIOS della scheda madre (disabilitato di default) e installare i driver AMD Catalyst (noi abbiamo usato la versione 11.8 ufficiale) una volta entrati nel sistema operativo. Siccome si tratta pur sempre di una configurazione Multi-GPU CrossFireX è consigliabile installare, oltre ai tradizionali driver, anche l’ultimo versione disponibile del pacchetto Catalyst Application Profile (CAP).

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Di seguito i risultati ottenuti in alcuni benchmark sintetici e giochi alle seguenti condizioni:


  • APU A6-3650 mantenuta entro le specifiche (CPU a 2.6GHz / GPU a 443MHz);
  • Memorie impostate a 1.866MHz con latenze pari a 8-9-8-24-1T;
  • Scheda Grafica discreta (Radeon HD6450) mantenuta a default (750/900MHz).

Come possiamo notare dalle prove svolte la tecnologia AMD Dual Graphics sembra funzionare in modo corretto, offrendo un tangibile guadagno prestazionale rispetto all’uso della sola grafica integrata all’interno dell’APU in tutte le applicazioni testate. I driver in uso, che ricordiamo essere gli ultimi Catalyst 11.8 ufficiali, si sono dimostrati abbastanza validi ed in grado di sfruttare degnamente questa recente funzionalità. Probabilmente la situazione è destinata a migliorare ulteriormente con le prossime versioni, ma per ora non possiamo che esserne già pienamente soddisfatti.

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Sistema di Prova e Metodologia di Test:

Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa APU:

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Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.

Le prove sono state condotte con l’obiettivo di analizzare le performance velocistiche della nuova piattaforma AMD Lynx, oltre che l’impatto delle memorie in uso in relazione alla frequenza e alle latenze.

Per questo motivo ci siamo basati su due differenti livelli d’impostazione delle memorie, preventivamente testati, al fine di non incorrere in problemi causati dall’instabilità:


  • Livello 1: Processore alla frequenza di default di 2.6GHz. Memorie impostate a 1.333MHz con latenze pari a 9-9-9-24-1T;
  • Livello 2: Processore alla frequenza di default di 2.6GHz. Memorie impostate a 1.866MHz con latenze pari a 8-9-8-24-1T;

Durante tutte le nostre prove la Radeon HD6530D integrata è stata mantenuta entro le specifiche del produttore (443MHz).

Queste le applicazioni interessate, suddivise in quattro tipologie differenti:


Prestazioni Rendering e Calcolo:


  • CinebenchR11.5 64bit;
  • POV-Ray 3.7 RC3;
  • Blender2.55b 64bit;
  • Euler 3D v2.2;
  • SuperPI1.5Mod XS;
  • Fritz Chess Benchmark;
  • wPrime Benchmarkv1.55;
  • Hexus PiFast;
  • AIDA64 Extreme 1.85.1600.

Prestazioni Multimedia e Compressione:


  • WinRAR 4.0 Beta7 64bit;
  • 7-Zip 9.20 64bit;
  • X.264 HD Benchmark v4.0;
  • PCMark 2005;
  • 3DMark 2006;
  • 3DMark Vantage;
  • 3DMark 11.

Prestazioni Giochi:


  • FarCry 2 – DX10;
  • Lost Planet 2 – DX11;
  • ResidentEvil 5 – DX10;
  • Alien vs Predator – DX11.

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Prestazioni Rendering e Calcolo:


Cinebench R11.5:


Questo software, sviluppato da Maxon, consente di misurare le prestazioni del processore mediante l’utilizzo combinato di calcoli matematici complessi. Il programma è in grado di eseguire i calcoli sfruttando un singolo core oppure tutti quelli a disposizione.

Nei grafici i risultati finali del renderingin Single e Multi-Thread:


POV-Ray 3.7 RC3:


POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione diimmagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering di una scena di riferimento (Benchmark.pov), alla risoluzione di 1024×768.


Blender2.55b:


Blender è un famoso programma di modellazione 3D, animazione e rendering, completamente Open Source. Viene spesso utilizzato anche per la misurazione delle performance dei microprocessori.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena di riferimento “Flying Squirrel”.


Euler3D v2.2:


Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.

Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.


SuperPI1.5Mod XS:


Famoso programma di benchmark che calcola le cifre decimali del PI Greco mostrando il tempo impiegato. E’ un buon indice delle prestazioni di CPU e RAM.

Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 1M, 8M e 32M.


Fritz Chess Benchmark:


Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPUbasandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.

Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodial secondo).


wPrime Benchmark v1.55:


Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.

Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.


HexusPiFast:


Famoso programma di benchmark per CPU con principio di funzionamento analogo al SuperPI, ovveroanch’esso basato sul calcolo dei decimali del Pi Greco.

Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al completamento del calcolo standard.


AIDA64 Extreme Edition 1.85.1600:


AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).

Nei grafici i risultati riguardanti i test di CPU/FPU e Banda Passante delle Memorie.

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Multimedia e Compressione:}

Prestazioni Multimedia e Compressione:


WinRAR 4.0 Beta7 64bit:


Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).


7-Zip 9.06 64bit:


Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.


X264 HD Benchmark 4.0:


Famoso Codec x264 grazie con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video usando un filmato campione da trasformare in formato x264.


PCMark 2005:


Penultima versione del famoso benchmark di Futuremark, in grado di calcolare le performance generali del sistema, o dei singoli reparti (cpu, memoria, hard disk ecc.).

Nel grafico che segue il risultato complessivo ottenuto nelle suite CPU Test.


3DMark 2006:


Il 3DMark06 è un programma di stress test principalmente per schede video, ma anche dell’intero PC. Infatti oltre a misurare le prestazioni del proprio computer con un punteggio finale, può essere utilizzato anche per controllare le temperature del sistema e per testare la stabilità in generale, anche a seguito di un overclock! La nuova versione deriva dal diretto predecessore e necessita di un hardware di ultima generazione per poter essere quanto più obiettivo possibile nel metro di giudizio (per esempio evitando frequenti swapping del disco durante le fasi di test ed andandone ad inficiare i risultati) . La maggior parte dei test grafici sono stati ripresi dal 3DMark05 ed ulteriormente potenziati in quanto a gravosità di elaborazione e nuove funzionalità implementate. La principale differenza con la passata edizione sta nell’importanza conferita alla potenza di elaborazione del processore. Questo si basa sulla consapevolezza che la potenza delle GPU sta crescendo nel recente periodo con un passo più lungo di quello delle CPU, per cui con maggiore frequenza troviamo applicazioni CPU limited. Inoltre vi è da considerare quanto importante sta divenendo la CPU per l’elaborazione degli algoritmi della fisica dei corpi, della logica di gioco, dell’intelligenza artificiale, ecc.. Da qui la necessità di introdurre un doppio test specificatamente incentrato su questa tipologia di calcoli. Il punteggio del 3DMark06 è quindi il risultato della considerazione di GPU e CPU assieme e tende a valutare più come una piattaforma di calcolo sopporti un gioco futuro che a confrontare sottosistemi grafici tra loro. Altra differenza sta nella risoluzione usata come standard dal test (1280×1024 anziché 1024×768) e nella maggiore importanza conferita allo SM3.0, che secondo la casa sarà sempre più adoperato dai programmatori nei prossimi titoli ludici. Il 3DMark06 arriva con un doppio test centrato sullo SM2.0 e altrettanti test sullo SM3.0 e sull’HDR (High Dynamic Range).

Il test è stato eseguito alle impostazioni predefinite (risoluzione 1280×1024). Nei grafici vi mostriamo sia il risultato complessivo (3DMark Score) e sia quello riferito al solo processore (CPU Score).


3DMark Vantage:


Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 10.

Il benchmark si compone di 4 distinti test, 2 incentrati sulla GPU e 2 sulla CPU. E’ possibile scegliere tra quattro preset configurati da Futuremark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso.

3DMark Vantage introduce per la prima volta il concetto di preset; mentre nelle versioni precedenti vi era una singola configurazione, il nuovo software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High e Extreme.

I test sono stati eseguiti sfruttando il preset Performance.Nei grafici il punteggio complessivo ottenuto (3DMark Score) ed il punteggio riferito al solo processore (CPU Score).


3DMark 11:


Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software houseFuturemark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.

Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.

Il test è stato eseguito in DirectX 11 nella modalità Entry. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto ed il punteggio Physics.

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Prestazioni Giochi:


FarCry 2:


FarCry è uno sparatutto in prima persona sviluppato da Crytek e pubblicato da Ubisoft. Il giocatore vestirà i panni dell’ex membro delle forze speciali dell’esercito statunitense Jack Carver. Far Cry è passato però alla storia soprattutto grazie al suo motore grafico, il CryENGINE sviluppato da CryTek. All’epoca della sua uscita, infatti, la grafica di Far Cry era quanto di meglio si fosse mai visto, capace di riprodurre la vegetazione e, soprattutto, l’acqua, con una qualità al limite del fotorealismo. Le isole su cui ogni livello era ambientato erano gigantesche, ed il giocatore godeva di una libertà quasi assoluta, potendole esplorare come preferiva. Anche i nemici erano, all’epoca, i più intelligenti mai visti in uno sparatutto: per la prima volta gli avversari controllati dal computer non partivano alla carica come dei pazzi suicidi, e per la prima volta si vedevano nemici che tentavano di aggirare il giocatore e prenderlo alle spalle, e spesso ci riuscivano…

Il test è stato effettuato con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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Lost Planet 2:


Lost Planet 2 è il seguito dello sparatutto in terza persona sviluppato e prodotto dalla Capcom. Basato sul motore grafico aggiornato MT-Framework 2.0 è ambientato 10 anni prima delle vicende di Lost Planet Extreme Condition.Teatro delle azioni sarà ancora una volta l’inquietante pianeta E.D.N. III, il cui glaciale paesaggio ha lasciato spazio ad intricate giungle con tanto di vegetazione e clima tropicale. La battaglia dei valorosi coloni contro i terribili Akrid continuerà a insanguinare le terre del travagliato corpo celeste…

Il test è stato effettuato con il benchmark integrato, in modalità“Test B”, usando i seguenti settaggi:

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ResidentEvil 5:


La storia è ambientata circa 10 anni dopo i famosi accadimenti di Raccon City del primo episodio. Chris Redfield non è più membro della S.T.A.R.S. ma di una nuova organizzazione chiamata BSAA, e i suoi scopi non sono del tutto chiari, tanto che il personaggio in un primo momento sembra ambiguo, non si riesce a capire se combatta per il “bene” o per il “male”. L’azione prende piede in un paesaggio africano, un villaggio sorto in mezzo al deserto, dove il nostro eroe Chris si troverà ad indagare sui fatti misteriosi che vi sono accaduti. Appena arrivato, vi troverete ad avere a che fare con zombie dalla capacità intellettiva indubbiamente superiore rispetto agli altri mostri…..Il gioco supporta le DirectX 10.

Il test è stato effettuato con il benchmark integrato, in modalità “Test fisso”, usando i seguenti settaggi:

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Aliens vs Predator:


La prima sensazione è di disorientamento: l’Alien ha visione grandangolare e può cadere da altezze indicibili senza il minimo danno ma, soprattutto, può camminare (e correre) sulle pareti e ciò cambia sensibilmente il modo in cui affrontare i quadri. All’inizio non è facile muoversi con scioltezza e rapidità passando da una parete verticale ad un soffitto come se nulla fosse; dopo pochi minuti iniziamo “a prenderci gusto”…Ecco un marine, un colpo di artigli in corsa ed il marine è morto. Facile. Ecco un altro marine, ci vede, gli corriamo incontro, ha il lanciafiamme. Bruciamo assieme.Ed ora il Predator……

Il test è stato effettuato con il Benchmark Tool, usando i seguenti settaggi:

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{jospagebreak_scroll title=Overclock:}

Overclock:

La nuova piattaforma Lynx di AMD, visto il suo segmento di interesse, non è ovviamente concepita per il puro overclock, ciò nonostante, anche grazie al nuovo processo produttivo a 32nm che contraddistingue tutte le nuove APU Llano A-Series, è comunque possibile divertirsi cercando di migliorare ancor più le prestazioni complessive del proprio sistema, anche con sistemi di raffreddamento tradizionali ad aria.

Purtroppo al momento tutte le APU disponibili presentano una caratteristica comune, ossia quella di avere il moltiplicatore di frequenza bloccato verso l’alto. Questo rende possibile un solo modo per procedere all’overclock, ovvero quello di agire sulla frequenza del reference clock, fissata di default, su questa piattaforma, a 100MHz.

L’aumento di questo parametro non ha però effetto soltanto sulla frequenza dei core, bensì va ad interferire anche con la frequenza di lavoro del Northbridge, delle memorie RAM, della IGP integrata e del bus PCI-Express. Mentre il NB è relativamente tollerante all’aumento della frequenza, ed è possibile “giocare” con i divisori RAM per regolarne la frequenza effettiva in relazione al reference clock, il bus PCI-Express potrebbe rappresentare un vero e proprio problema in overclock.

Purtroppo la scheda madre da noi utilizzata per le prove (MSI A75MA-G55) non ci ha permesso di raggiungere risultati soddisfacenti in overclock, impedendoci di avviare regolarmente il sistema oltre i 110MHz di bus. Ogni tentativo di andare oltre si è concluso, infatti, o con il mancato riconoscimento del disco rigido installato o peggio ancora con l’obbligo di effettuare un Clear CMOS per poter avviare correttamente il sistema ed accedere al BIOS. Probabilmente la situazione è destinata a migliorare con i prossimi BIOS, dopotutto questa piattaforma è molto giovane e comunque non espressamente concepita per l’overclock.

Al contrario la Radeon HD6530D Integrata si è dimostrata abbastanza propensa al lavoro fuori specifica, permettendoci di raggiungere senza alcun problema una frequenza di 600MHz, in pratica la stessa impostata di serie sulle APU A8. In queste condizioni il guadagno prestazionale non è stato enorme, anche perché non abbiamo messo mano anche alla frequenza di CPU e memoria, ma è stato comunque discreto.

A seguire vi mostriamo alcune delle prove effettuate su vari Benchmark Sintetici e Giochi:

{jospagebreak_scroll title=Consumi:}

Consumi:

Per finire abbiamo misurato i consumi del sistema di prova completo, direttamente alla presa di corrente. Le misurazioni sono state ripetute più volte, nel grafico la media delle letture nelle seguenti condizioni:


  • Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
  • Idle con funzionalità di risparmio energetico disattivate;
  • Full-Load Stress (CPU) eseguendo il software Prime95 26.6, in modalità Small FFTs, per circa 15minuti;
  • Full-Load Stress (GPU) eseguendo il software Furmark, in modalità Extreme Burning Mode, per circa 15minuti;
  • Full-Load Stress (CPU+GPU) eseguendo sia Prime95 26.6 e sia Furmark, per circa 15minuti.

Ricordiamo che la tecnologia AMD Cool’n’Quiet permette di ridurre il consumo energetico qualora il carico sul processore sia basso. Questo avviene in modo del tutto automatico, agendo sia sulla tensione che sul moltiplicatore di frequenza (scendendo fino al valore minimo pari a 8x), in modo da ottenere una frequenza operativa pari a 800MHz.

{jospagebreak_scroll title=Conclusioni:}

Conclusioni:


hw-legend-platinum


Prestazioni/Overclock:quattro_mezzo
Rumorosità/Consumi:cinque
Rapporto Qualità/Prezzo:cinque
Giudizio Complessivo:cinque

Dopo essere rimasti piacevolmente soddisfatti dalla prima vera incarnazione del progetto Fusion in ambito desktop, rappresentata dalla piattaforma Brazos di fascia bassa, contraddistinta da buone prestazioni complessive e consumi particolarmente contenuti, eccoci qua a dover esprimere le nostre opinioni su questa nuova proposta, stavolta pensata per la fascia media del mercato.

Inutile dire che la nuova piattaforma Lynx conferma ancora una volta quanto di buono detto sulle APU (Accelerated Processing Unit). L’integrazione in un unico pezzo di silicio sia di un tradizionale processore x86 e sia di una moderna GPU DirectX 11 consente, infatti, oltre che di abbattere in maniera considerevole i consumi complessivi, anche di ridurre il costo finale per realizzazione dell’intero sistema.

Ciò rende questa nuova piattaforma altamente appetibile per tutti coloro che intendono realizzare un sistema moderno e versatile, caratterizzato da buone prestazioni complessive, senza però spendere una fortuna.

La Radeon HD6530D integrata offre pieno supporto DirectX 11 e grazie ai suoi 320 Stream Processor si è dimostrata valida e del tutto adeguata a soddisfare i cosiddetti “casual gamers”, offrendo, inoltre, pieno supporto alle librerie OpenCL e Direct Compute, indispensabili per poter sfruttare le ottime performance di calcolo parallelo insite nella GPU in ambiti non propriamente “grafici”. Troviamo anche un motore UVD di terza generazione (UVD3), che permette la decodifica hardware in tempo reale dei più diffusi formati video.

La nuova tecnologia AMD Dual Graphics, inoltre, consente di incrementare ancor più le prestazioni grafiche affiancando all’APU una scheda grafica discreta. Il funzionamento è del tutto analogo a quello di una tradizionale configurazione CrossFireX e come abbiamo osservato nel corso del nostro articolo il guadagno prestazionale è tangibile anche affiancando una discreta di fascia bassa, come nel nostro caso, una Radeon HD6450.

La nuova APU AMD A6-3650 è disponibile sul mercato ad un prezzo medio di circa 100€ IVA compresa, cifra del tutto adeguata viste le caratteristiche tecniche di questo prodotto, che includono anche una buona soluzione grafica integrate. Non possiamo che consigliarne l’acquisto per la realizzazione di un ottima piattaforma multimediale, completa e dal costo contenuto.


Pro:

  • Buone prestazioni multimediali complessive;
  • Ottima soluzione grafica integrata con supporto Direct11;
  • Interessante tecnologia AMD Dual Graphics;
  • Ottimi consumi globali;
  • Prezzo contenuto.

Contro:

  • Niente da segnalare.

Si ringrazia AMD per il sample fornitoci.

Gianluca C. – delly – Administrator HW Legend

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