Questa giornata di Novembre è senza dubbio una delle più attese per gli appassionati di tutto il mondo. Viene, infatti, presentata la nuova piattaforma Intel LGA-2011 di fascia alta, conosciuta anche col nome di Sandy Bridge-E, destinata a sostituire l’ormai “vetusta” LGA-1366, sul mercato ormai da circa tre anni. La nuova arrivata si presenta con tutte le carte in regola per soddisfare i più esigenti, offrendo performance impareggiabili grazie al connubio tra le migliorie introdotte dalla nuova architettura Sandy Bridge e l’elevato numero di core a disposizione dei processori Gulftown per LGA-1366. Nel corso di questa nostra recensione vi mostreremo le caratteristiche tecniche e prestazionali del nuovo processore top di gamma per desktop Intel Core i7 3960X Extreme Edition in abbinamento alla scheda madre Intel Desktop Board DX79SI. Non ci resta che augurarvi una piacevole lettura!!!
Nel lontano 1968 Robert Noyce e Gordon Moore lasciarono la Fairchild Semiconductor e fondano Intel Corporation. Il terzo dipendente fu Andrew “Andy” Grove, che diresse l’azienda dal suo arrivo negli anni sessanta fino al suo pensionamento, avvenuto negli anni novanta, facendola diventare una tra le più grandi multinazionali del mondo.
Inizialmente la produzione si limitava a componenti per memorie e, durante gli anni settanta, l’azienda divenne leader nella produzione di memorie DRAM, SRAM e ROM. Da quando però nel 1971, Marcian Hoff, Federico Faggin, Stanley Mazor e Masatoshi Shima svilupparono il primo microprocessore, l’Intel 4004, gradualmente fino agli anni ottanta la produzione si spostò verso quella dei microprocessori facendo diventare Intel una dei colossi in questo settore.
Nel 1983 toccò al presidente della società, Andy Grove, prendere una delicata decisione, abbandonare la produzione di memorie per focalizzarsi esclusivamente sui microprocessori. Un elemento chiave di questo processo fu sicuramente l’8086 che nel 1982 fu scelto per i PC IBM alla condizione (imposta da IBM) di avere una seconda fonte di produzione. La seconda fonte sarà AMD, che con uno scambio di licenze diviene il secondo fornitore di processori 8088 e 8086 per i PC IBM. Il “problema” dei secondi fornitori sarà sempre presente fino all’avvento del Pentium.
Durante gli anni novanta la Intel Architecture Labs (IAL) fu la maggior responsabile delle innovazioni hardware dei personal computer, fra cui il bus PCI, il bus PCI Express, l’Universal Serial Bus (USB) e le prime architetture per server multiprocessori (SMP).
Il controllo totale del mercato dei processori x86 procurò a Intel negli anni molte cause da parte dell’Antitrust. Attualmente l’azienda controlla l’85% del mercato dei processori 32-bit, unico suo avversario è la Advanced Micro Devices (AMD) con cui Intel ha un accordo dal 1976: ognuna delle due major può usare le tecnologie brevettate dall’avversario senza dover richiederne il consenso.
Intel produce al momento microprocessori, componenti di rete, chipset per schede madri, chip per schede video e molti altri circuiti integrati. Nel settembre del 2007 la società ha acquisito Havok, noto sviluppatore in ambito software per lo sviluppo dell’omonimo motore fisico utilizzato in più di 150 videogiochi.
A oggi Intel Corporation ha il vanto di essere la più grande azienda multinazionale produttrice di semiconduttori, leader indiscusso nel suo segmento di mercato.
Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale a questo indirizzo.
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Sandy Bridge-E: Principali caratteristiche dei modelli presentati
Con l’avvento di Sandy Bridge-E LGA-2011, la famiglia di microprocessori Core i7 di seconda generazione si arricchisce di tre nuovi modelli, tutti caratterizzati da un TDP di 130W, dal supporto alle tecnologie proprietarie Hyper-Threading e Turbo Boost 2.0, e dalla presenza di un Memory Controller Integrato (IMC) di tipo Quad Channel capace, almeno sulla carta, di raggiungere una bandwidth massima teorica di ben 51.2 GB/s, praticamente il doppio rispetto ai 25.6 GB/s del precedente controller Triple-Channel di Nehalem.
Le uniche differenze tra questi microprocessori riguardano:
- Numero di Core/Thread abilitati;
- Frequenza operativa di base (e di conseguenza frequenza massima con Turbo Boost);
- Quantitativo di memoria Cache L3 a disposizione;
- Moltiplicatore di frequenza sbloccato verso l’alto o meno.
Nella tabella che segue vengono riassunte tutte le principali caratteristiche:
Come possiamo notare, la nomenclatura dei nuovi arrivati potrebbe trarre in inganno circa il salto generazionale; il numero “3” che precede il modello (820, 930 e 960) farebbe, infatti, pensare alla terza generazione di processori Core i7, nonostante l’azienda americana sia stata molto chiara a riguardo, nell’affermare che Sandy Bridge-E appartiene bensì alla seconda generazione. Probabilmente tale scelta è stata presa per meglio accentuare la fascia di appartenenza di questi nuovi prodotti, rispetto a quelli già presenti sul mercato.
Il modello di punta dell’offerta, il Core i7 3960X, è il primo processore basato su architettura Sandy Bridge a essere dotato di 6Core/12Thread (grazie alla tecnologia Hyper-Threading). Il nuovo arrivato va a rimpiazzare il “vecchio” Core i7 990X (Gulftown) nella famiglia di processori Extreme Edition, come intuibile dal suffisso “X” posto a seguito del modello. Questa linea di prodotti rappresenta la massima espressione dell’azienda americana, rivolta agli appassionati in cerca del massimo delle prestazioni e delle potenzialità di overclock, potendo contare su una maggiore selezione e sulla presenza di un moltiplicatore di frequenza completamente sbloccato. Il nuovo Extreme Edition è dotato, inoltre, di un elevato quantitativo di memoria Cache unificata, pari a ben 15MBytes. La frequenza operativa è fissata di base a 3.3GHz ed è in grado di raggiungere, grazie alla tecnologia Turbo Boost 2.0, un massimo di 3.9GHz.
Il modello intermedio, il Core i7 3930K, sarà con tutta probabilità quello che riscuoterà il maggior successo. Il suffisso “K” indica la presenza di un moltiplicatore completamente sbloccato, al pari delle versioni Extreme Edition, ma sarà commercializzato a un costo nettamente inferiore. Così come il modello di punta, anche questo processore è basato su un’architettura 6C/12T, ma si differenzia per una frequenza operativa di base leggermente inferiore, pari a 3.2GHz (fino a un massimo di 3.8GHz con Turbo Boost 2.0) e per un quantitativo di memoria Cache unificata di 12MBytes, anziché 15MBytes. Queste differenze, almeno sulla carta, non dovrebbero penalizzare di molto le prestazioni complessive del prodotto, rendendolo di fatto veramente molto appetibile agli appassionati.
Il modello base dell’offerta, il Core i7 3820, a differenza dei modelli in precedenza descritti, si basa su un’architettura 4C/8T e presenta una memoria Cache di 10MBytes. A fronte di una minore complessità dell’architettura è stata leggermente incrementata la frequenza operativa di base, raggiungendo i 3.6GHz. Le potenzialità in overclock di questo processore sono però sensibilmente limitate dalla presenza di un blocco sul moltiplicatore di frequenza. Sarà quindi necessario agire sul BCLK per incrementarne la frequenza una volta raggiunto il massimo moltiplicatore offerto dal Turbo Boost, in relazione al quantitativo di core attivi.
Procediamo ora con un’analisi un po’ più approfondita del nuovo Core i7 3960X Extreme Edition.
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Intel Core i7 3960X Extreme Edition: Uno sguardo all’architettura
Il nuovo Intel Core i7 3960X Extreme Edition, basato su architettura Sandy Bridge e sviluppato con processo produttivo a 32nm con transistor Hi-K metal gate di seconda generazione, vanta numeri veramente impressionanti. In una superficie del Die di circa 435 mm2 integra lo strabiliante quantitativo di 2.24 miliardi di transistor. Al pari del precedente modello di punta appartenente alla famiglia Extreme Edition, il Core i7 990X (Gulftown), anche questo nuovo processore presenta un’architettura a 6 core.
La cache è suddivisa su tre livelli. Nel primo (Cache L1) troviamo 64KBytes per ogni core, di tipo associativo, dedicati per metà alla gestione dei dati e per l’altra metà alla gestione delle istruzioni. Il secondo livello (Cache L2) conta 256KBytes per ogni core, sempre di tipo associativo. Il terzo livello (Cache L3) è invece di tipo condiviso, e conta ben 15MBytes di memoria. Grazie al supporto alla tecnologia Intel Smart Cache, questa memoria condivisa, può essere allocata dinamicamente a ciascun core del processore, in relazione al carico di lavoro, riducendo quindi le latenze nell’esecuzione di dati di uso frequente e migliorando di conseguenza le performance.
Per la prima volta in una piattaforma desktop troviamo un Memory Controller Integrato (IMC) di tipo Quad-Channel, capace di raggiungere una bandwidth massima teorica di ben 51.2 GB/s, vale a dire il doppio di quella ottenibile dal precedente controller Triple-Channel.
Sempre all’interno del Die trova posto un Controller PCI-Express in grado di gestire un massimo di 40 linee di seconda generazione e, ovviamente, tutta la logica di gestione dell’input/output verso i componenti esterni montati sulla scheda madre.
Data la maggiore complessità dell’architettura, questo processore si presenta più grande rispetto ai precedenti Core i7 900 LGA-1366, rendendo di fatto necessario l’impiego di un nuovo Socket di connessione. Nelle immagini che seguono vi mostriamo un Core i7 920 LGA-1366 (a sinistra) ed il nuovo Core i7 3960X LGA-2011 (a destra).
La frequenza operativa del nuovo Extreme Edition è fissata di default a 3.3GHz, ottenuta con una frequenza di BCLK (Base Clock) di 100MHz unita ad un moltiplicatore predefinito a 33x. Il software CPU-Z, aggiornato all’ultima versione disponibile (1.58.8) rileva correttamente tutte le caratteristiche e le istruzioni supportate dal processore, che includono l’intero set MMX ed EM64T, le estensioni SSE (dalla 1 alla 4.2), le istruzioni VT-x per la virtualizzazione e le nuove istruzioni AES ed AVX. Grazie alla tecnologia Intel Hyper Threading (HT) ogni core fisico viene rilevato dal sistema operativo come due processori logici (da qui i 12 Thread rilevati dal software CPU-Z) incrementandone l’efficienza.
Il processore supporta la tecnologia Intel Turbo Boost di seconda generazione (2.0), grazie alla quale la frequenza operativa di ogni core è in grado di variare dinamicamente in relazione al carico di lavoro. In uno scenario che vede utilizzati 1 o 2 core al massimo, la frequenza degli stessi verrà aumentata fino ad un massimo di +600MHz rispetto a quella di default, raggiungendo i 3.9GHz. Ammettendo invece di trovarsi ad affrontare un carico decisamente più massiccio, che coinvolgerebbe 5 o 6 core, la frequenza incrementerà ugualmente, ma soltanto fino ad un massimo di +300MHz, raggiungendo i 3.6GHz.
Grazie alle migliorie architetturali, già analizzate in occasione del lancio della piattaforma Sandy Bridge dedicata alla fascia media del mercato, il nuovo Core i7 3960X Extreme Edition si conferma sensibilmente più prestante nelle applicazioni di uso comune, rispetto al predecessore Core i7 990X Extreme Edition. A seguire vi mostriamo alcune slide ufficiali, rilasciate dall’azienda di Santa Clara:
Per meglio osservare il vantaggio derivato dalla presenza di un maggior numero di core, oltre che di una memoria cache condivisa più ampia e di un memory controller integrato di tipo Quad-Channel, sono state mostrate alcune slide di comparazione con il processore Core i7 2600K, anch’esso basato su architettura Sandy Bridge.
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Sandy Bridge-E: Nuovo Chipset Intel X79 Express
Sono trascorsi ormai quasi tre anni da quando fu presentata per la prima volta la piattaforma di fascia alta basata su X58 Express e Socket LGA-1366 in grado di offrire supporto alle prime soluzioni Bloomfield e, successivamente, a Gulftown. Nel frattempo hanno visto la luce varie soluzioni intermedie, basta pensare alla piattaforma LGA-1156 per processori Lynnfield/Clarkdale e alla recente piattaforma LGA-1155 dedicata ai processori Sandy Bridge di fascia media, che hanno portato alla graduale migrazione di tutte le principali funzionalità del Northbridge direttamente all’interno del Die del processore. Questo aspetto, unito alla necessità di sfruttare appieno quanto offerto dai nuovi processori di fascia alta, ha reso necessario lo sviluppo di un nuovo Socket, l’LGA-2011 e di un nuovo Chipset, l’X79 Express.
Analogamente a quanto visto nei chipset P67 Express e Z68 Express, anche questo nuovo modello di punta si basa su un’architettura a singolo chip, con funzioni che in passato erano tipicamente svolte dal Southbridge, ossia fungere da “ponte” fra la CPU stessa e i vari controller integrati e non. Questo è stato reso possibile grazie alla completa integrazione all’interno del microprocessore, sia del Controller PCI-Express e sia del Memory Controller, come vediamo nel diagramma che segue:
Una delle principali novità dei nuovi microprocessori Sandy Bridge-E riguarda proprio il Memory Controller Integrato. Per la prima volta in una piattaforma desktop viene offerto il supporto al Quad Channel, capace di raggiungere una bandwidth massima teorica praticamente doppia rispetto al precedente approccio Triple Channel visto in Nehalem, ben 51.2 GB/s contro 25.6 GB/s utilizzando moduli di memoria DDR3 alla frequenza massima certificata di 1600MHz.
Il Controller PCI-Express, ora integrato nel microprocessore, è in grado di gestire ben 40 linee, tutte di seconda generazione. Nei mesi scorsi erano trapelate informazioni circa il supporto nativo da parte di Sandy Bridge-E del nuovo standard PCI-Express 3.0, tuttavia, almeno in questa prima “sfornata” di prodotti tale supporto non è presente (o comunque non abilitato), lo sarà probabilmente soltanto con le prossime revisioni.
Sono ovviamente supportate le tecnologie Multi-GPU sia di NVIDIA (SLI) che di AMD (CrossFireX). Grazie ad un tale numero di linee a disposizione è garantita una grande flessibilità nelle configurazioni. Sarà possibile installare (ovviamente a patto che la scheda madre disponga degli slot necessari) fino a quattro schede grafiche in parallelo, operanti in configurazione 16x/8x/8x/8x.
Il chipset è collegato al processore per mezzo di un Link DMI da 20Gb/s, e si occupa, come abbiamo già precisato, di fungere da ponte fra il processore e i vari controller integrati e non. Analogamente ai chipset P67 e Z68 Express, troviamo anche in questo modello un controller Serial ATA in grado di gestire fino a un massimo di sei canali, di cui quattro di tipo SATA II 3Gb/s e due SATA III 6Gb/s, pienamente compatibili con le tecnologie RAID di tipo 0, 1, 5 e 10 e Rapid Storage Enterprise. Anche in questo caso non hanno trovato conferma le voci che affermavano il supporto nativo alla connettività SAS (Serial Attached SCSI), verrà si offerto in alcuni prodotti, ma sarà gestito da un controller di terze parti.
Oltre a quanto detto, il nuovo Intel X79 Express, include un sottosistema Audio High Definition, un’interfaccia di rete Gigabit, ulteriori 8 linee PCI-Express 2.0 (la cui gestione è a discrezione del produttore della scheda madre) ed un Controller USB compatibile con lo standard 2.0, in grado di gestire fino a un massimo di 14 porte. La gestione di eventuali connessioni USB 3.0, non supportata nativamente, dovrà quindi essere affidata a controller dedicati di terze parti.
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Intel Desktop Board DX79SI Extreme Series: La scheda-Parte 1
La prima scheda madre basata sul nuovo chipset Intel X79 Express a vedere la luce è, come di consueto, la soluzione proprietaria dell’azienda di Santa Clara, appartenente alla linea di prodotti Extreme Series. A dire il vero l’azienda propone due distinti modelli della sua reference board; una versione diciamo base, la Desktop Board DX79TO, dotata di un supporto Multi-GPU sino a due schede grafiche in parallelo e di un minor numero di connessioni USB 3.0 (2 porte), e la versione di punta (che analizzeremo nello specifico) Desktop Board DX79SI. Entrambe queste soluzioni sono basate su un fattore di forma standard ATX e sono contraddistinte da un “look” abbastanza aggressivo, oltre che dalla presenza di funzionalità avanzate per overclock.
La Intel Desktop Board DX79SI è giunta nella nostra redazione nella confezione originale prevista dall’azienda americana, molto curata e ricca di informazioni. Le dimensioni sono tutt’altro che contenute e la scheda risulta ben protetta da qualsiasi eventuale urto in fase di trasporto. Nella parte anteriore è presente un’aletta che se sollevata, lascia intravvedere alcuni particolari del prodotto contenuto.
Capovolgendo la confezione troviamo ulteriori dettagli sulle caratteristiche tecniche della scheda madre, l’elenco del contenuto della confezione e relativo software fornito.
Una volta estratta dalla confezione possiamo ammirare la scheda in tutto il suo splendore. Il fattore di forma è conforme allo Standard ATX (30.5 x 24.5 cm), non ci saranno quindi problemi di compatibilità con la maggior parte dei case in commercio. La nuova Desktop Board DX79SI è contraddistinta da un “look” particolarmente accattivante, il PCB interamente di colore nero ben si abbina alle componenti plastiche e metalliche di colore blu, risultando veramente molto gradevole alla vista.
Come possiamo osservare il layout appare pulito e ordinato, tutti i componenti sono posti con criterio nello spazio a disposizione. In posizione centrale spicca il nuovo Socket LGA-2011, in grado di ospitare tutti i nuovi processori di fascia alta Sandy Bridge-E. Il nuovo meccanismo di fissaggio del processore, prodotto in questo caso da LOTES, prevede una coppia di levette, da aprire e richiudere nella giusta sequenza. Il fissaggio del sistema di dissipazione dedicato al processore avviene semplicemente sfruttando la filettatura presente.
La circuiteria di alimentazione DrMos prevede una componentistica di ottima qualità al fine di garantire elevata precisione, affidabilità e durata nel tempo. Rimuovendo il dissipatore è possibile osservare la perfetta disposizione dei componenti sulla piastra. Per soddisfare nel migliore dei modi la richiesta energetica del processore è presente un connettore di alimentazione 12v a 8-Pin.
Per garantire la corretta dissipazione del calore delle componenti “calde” sono impiegati dei dissipatori passivi in alluminio di generose dimensioni, che oltre a svolgere egregiamente il loro compito, sono anche molto gradevoli alla vista. Degno di nota il “look” del dissipatore posto sul chipset X79 Express.
Uno dei particolari che salta subito all’occhio osservando la scheda riguarda senza dubbio la particolare disposizione degli otto slot a disposizione per le memorie, suddivisi una metà alla sinistra e l’altra metà alla destra del Socket LGA-2011. La scheda supporta moduli DDR3 in configurazione Quad-Channel, fino a una frequenza massima di ben 2400MHz (Overclock). Il quantitativo massimo di memoria installabile è pari a ben 64GB, installando moduli da 8GB ciascuno.
In prossimità degli slot per le memorie troviamo anche il connettore di alimentazione ATX 24 Poli e parte della circuiteria necessaria alla loro corretta alimentazione.
{jospagebreak_scroll title=DX79SI Extreme Series: La scheda-Parte 2}
Intel Desktop Board DX79SI Extreme Series: La scheda-Parte 2
Le possibilità di espansione sono garantite dall’elevato numero di linee gestite direttamente dal controller integrato nel microprocessore. Per la precisione la scheda offre ben 3 slot PCI-Express 2.0 16x, con supporto verso le tecnologie Multi-GPU NVIDIA SLI ed AMD CrossFireX, fino a tre schede grafiche in parallelo, ulteriori 2 slot PCI-Express 2.0 1x ed 1 tradizionale slot PCI, per l’installazione ad esempio di controller dischi supplementari, unità allo stato solido, schede audio e quant’altro.
Scendendo verso il basso notiamo la presenza di ben 6 porte Serial ATA, tutte ruotate in modo da facilitare l’inserimento dei cavi e migliorare il “cable management”. La differente colorazione consente di identificarne la tipologia, in quanto la loro gestione è completamente affidata al nuovo X79 Express. Le quattro porte di colore nero sono conformi allo standard SATA II 3Gb/s, mentre le due porte di colore blu supportano il più recente e veloce SATA III 6Gb/s. Ricordiamo che sono tutte configurabili in modalità singolo disco o RAID, con supporto alla tecnologia Intel Rapid Storage Enterprise.
Nella parte inferiore della scheda trovano posto i connettori per porte USB 2.0, Audio, CIR, IEEE1394 e FAN supplementari, il pannello con i collegamenti alle funzioni del case, i pulsanti Power & Reset, un Jumper con funzionalità di Clear CMOS e un comodo Debug Display LED a segmenti, che consente l’identificazione immediata di eventuali problemi di funzionamento della macchina.
La batteria tampone, invece, è posta in una posizione abbastanza “insolita” anche se tranquillamente accessibile, appena sopra il primo slot PCI-Express, nei pressi degli slot di memoria.
La gestione dell’audio è affidata al chip Realtek ALC892, che offre supporto HD-Audio a 8 canali.
Le due interfacce di rete Gigabit Ethernet a disposizione sono gestite da controller di produzione Intel. Per la precisione la scheda adotta i modelli WG82579LM e WG82574L, contraddistinti da un utilizzo veramente limitato del processore centrale durante il normale funzionamento.
Le connessioni USB 3.0 a disposizione, di cui due poste nel pannello posteriore I/O della scheda, mentre due utilizzabili sfruttando il connettore supplementare posto nella parte inferiore della scheda, sono gestite da una coppia di controller D720200F1, prodotti da NEC, senz’altro tra i più utilizzati dai vari produttori di schede madri.
Il pannello posteriore I/O dell’Intel Desktop Board DX79SI è abbastanza completo, troviamo infatti:
- 1x Switch “Back to BIOS”;
- 2x Porte USB 3.0 (colore blu);
- 6x Porte USB 2.0 (colore nero);
- 1x Porta IEEE-1394;
- 1x Uscita SPDIF Ottica;
- 6x HD Audio Jack;
- 2x RJ-45 LAN Port.
La dotazione accessoria fornita con questa scheda madre prevede:
- 1x Manuale d’istruzioni;
- 1x CD-Rom Driver e Software;
- 1x Mascherina posteriore I/O;
- 1x Bridge rigido NVIDIA SLI 2-Way;
- 1x Bridge rigido NVIDIA SLI 3-Way;
- 4x Cavi Serial ATA;
- 1x Mouse Pad Extreme Series;
- 1x Modulo Bluetooth 2.1 & Wi-Fi-802.11b/g/n.
Osserviamo ora come si presenta il BIOS della Desktop Board DX79SI.
{jospagebreak_scroll title=DX79SI Extreme Series: Uno sguardo al BIOS-Parte 1}
Intel Desktop Board DX79SI Extreme Series: Uno sguardo al BIOS-Parte 1
Il BIOS UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) di questa scheda madre, nonostante sia fermo a una versione non definitiva nel momento della stesura di questa nostra recensione, si è dimostrato molto stabile e privo di particolari problematiche che avrebbero potuto in qualche maniera compromettere le nostre prove.
Una volta effettuato l’accesso, premendo il tasto F2, ci troviamo subito di fronte ad un interfaccia di tipo tradizionale in cui l’accesso alle varie sezioni avviene tramite un pratico menù posto nella parte superiore dello schermo. Non è previsto l’utilizzo del mouse per muoversi tra i numerosi parametri a disposizione, ora non sappiamo con certezza se questa caratteristica verrà confermata anche con la versione finale del BIOS, che con tutta probabilità verrà rilasciata entro pochi giorni dalla presentazione di questa nuova piattaforma.
La prima sezione, mostrata immediatamente dopo l’accesso, è denominata “Main” e racchiude al suo interno varie informazioni, fra cui alcuni dettagli sulla scheda madre, sul processore installato e sulla configurazione del comparto RAM, oltre che l’impostazione di data e ora. Sempre da questa pagina abbiamo accesso all’abilitazione/disabilitazione rapida dei core che compongono la CPU e della tecnologia Hyper-Threading.
La seconda sezione, denominata “Configuration” include, in maniera del tutto ordinata, varie sotto-sezioni, che ci consentono di mettere mano, ad esempio, alle varie impostazioni del Serial ATA, all’attivazione/disattivazione delle varie periferiche integrate (quali ad esempio controller USB, IR, Audio, LAN, IEEE1394), oltre che avere accesso al completo Fan Control & Real Time Monitoring, in grado di offrire funzionalità avanzate di regolazione delle ventole e consentire di tenere controllo lo stato vitale del sistema, mostrando temperature e le principali tensioni di alimentazione.
{jospagebreak_scroll title=DX79SI Extreme Series: Uno sguardo al BIOS-Parte 2}
Intel Desktop Board DX79SI Extreme Series: Uno sguardo al BIOS-Parte 2
La terza sezione, denominata “Performance”, è quella che senz’altro interesserà di più agli appassionati. Al suo interno, infatti, trovano posto tutti i principali parametri di funzionamento della macchina, quali frequenze, tensioni di alimentazione, latenze delle memorie e molto altro ancora. I parametri a disposizione sono numerosi e di facile interpretazione. Per chi ha già avuto modo di provare una piattaforma Sandy Bridge di fascia media, basata sui chipset Serie 6, ritroverà i medesimi acronimi ad identificare la funzione di alcuni parametri importanti. Troviamo sempre il “CPU I/O Voltage o Processor I/O Voltage”, che altro non è che il vecchio VTT/VQPI, ossia la tensione applicata all’IMC integrato nel processore, e il “System Agent Voltage o SA Voltage”, che serve sostanzialmente a fornire una maggiore quantità di alimentazione all’IMC e al controller PCI-Express integrati.
Una delle principali novità introdotte con SandyBridge-E per quanto concerne l’overclock, riguarda la presenza di un generatore di clock esterno (il chip CK505) dotato di buffer, dedicato alla gestione del Base Clock (BCLK) con possibilità di applicare allo stesso differenti rapporti, impostabili tramite moltiplicatore all’interno del BIOS. Il parametro interessato è denominato “Host Clock Multiplier” e consente l’impostazione di tre valori: 1.00, 1.25 e 1.67. Inutile dire che avremo a disposizione un ventaglio ben più ampio di frequenze disponibili, rispetto a quanto abbiamo visto con la piattaforma Sandy Bridge di fascia media.
Proseguendo con la nostra breve analisi del BIOS raggiungiamo la quarta sezione, denominata “Security”, nella quale potremo procedere all’impostazione delle varie password per impedire l’accesso al BIOS e/o al Computer e dischi fissi, in modo da proteggere i propri dati sensibili. Sempre in questa sezione avremo modo di agire sulla funzionalità di “Chassis Intrusion” e altri parametri, tra cui la tecnologia di virtualizzazione (Intel Virtualization Technology).
La quinta sezione è chiamata “Power” e comprende, come prevedibile, tutti i parametri per la gestione dei risparmi energetici. Avremo accesso alle impostazioni della tecnologia Intel Dynamic Power, che comprende tutte le funzioni di risparmio avanzate, quali l’Enhanced Intel SpeedStep e l’impostazione dei C-State.
Infine, le ultime due sezioni, ovvero “Boot”, nella quale sarà possibile accedere alle impostazioni relative all’avvio della macchina, alle priorità delle varie periferiche e alla loro sequenza ed “Exit”, nella quale ci viene offerta la possibilità di applicare le modifiche finora apportate, oppure al contrario di uscire senza salvare o ripristinare le impostazioni predefinite. E’ possibile anche salvare le impostazioni sotto forma di pratici profili (fino a un massimo di 5), che potranno essere ricaricati in ogni momento senza il bisogno di reinserire tutto manualmente.
{jospagebreak_scroll title=Intel Extreme Tunig Utility 3.0 (XTU)}
Intel Desktop Board DX79SI Extreme Series: Intel Extreme Tuning Utility 3.0 (XTU)
In concomitanza con il lancio della nuova piattaforma Sandy Bridge-E viene aggiornata anche l’utility Intel Extreme Tuning (XTU) alla versione 3.0. Questo pratico programma racchiude al suo interno tutte le principali funzionalità di controllo della macchina in un’interfaccia utente semplice e intuitiva. Sarà possibile ottimizzare il proprio sistema, monitorarne i parametri vitali e verificarne la stabilità, senza la necessità di utilizzare numerosi software o accedere al BIOS del sistema. Le modifiche apportate alle impostazioni, a meno che non siano particolarmente “delicate” da richiedere un riavvio del computer, verranno infatti applicate direttamente da sistema operativo.
Osserviamo ora nello specifico come si presenta la nuova versione del programma, una volta installata ed avviata.
Come possiamo vedere le varie sezioni sono facilmente accessibili tramite menù laterale, posto in alto a sinistra della schermata principale dell’Extreme Tuning Utility. In basso viene riportato un grafico in tempo reale della frequenza operativa e dello stato di utilizzo del processore. Nella prima sezione, denominata “System Information”, vengono mostrati i principali dettagli del proprio sistema, quali caratteristiche del processore, della scheda grafica, del comparto memoria RAM, della scheda madre e del sistema operativo in uso.
Entrando nella seconda sezione, denominata “Manual Tuning”, abbiamo accesso ad un considerevole quantitativo di parametri, suddivisi con ordine in tre diverse sotto-sezioni; Processor, Memory e Voltage. Come intubile la prima mette a disposizione dell’utente varie impostazioni con effetto diretto sul processore centrale, come ad esempio le funzioni avanzate della tecnologia Turbo Boost, l’attivazione o la disattivazione dell’Enhanced SpeedStep e la regolazione del BCLK/Reference Clock Ratio. In Memory avremo modo di agire manualmente sui timings principali delle RAM e modificare il relativo moltiplicatore di frequenza, oppure scegliere di caricare uno dei profili XMP supportati dalle proprie memorie. In Voltage sarà possibile agire direttamente sulle principali tensioni di alimentazione del sistema, tra cui VCORE, VDIMM, Processor PLL, Processor IO, System Agent e PCH Voltage. Ovviamente questi parametri sono abbastanza “delicati” e richiederanno quindi di un riavvio del computer per essere applicati, qualora modificati dall’utente.
Come anticipato il programma comprende la possibilità di verificare la stabilità. Accedendo alla sezione “Stress Test”, infatti, è possibile selezionare il componente da mettere sotto stress (CPU o Memoria) e impostare manualmente la durata dell’operazione di verifica. Per proseguire basterà premere il pulsante “Start Testing” ed attendere il completamento. Se tutto andrà a buon fine verrà mostrato il messaggio di successo “Test Passed”.
Infine troviamo la possibilità di salvare le nostre impostazioni in comodi profili, ovviamente con possibilità di ricaricarli quando desiderato, senza dover reimpostare tutto manualmente una seconda volta.
{jospagebreak_scroll title=Intel Active Thermal Solution RTS2011LC}
Intel Active Thermal Solution RTS2011LC: Raffreddamento a liquido All-in-One
In concomitanza con il lancio della nuova linea di prodotti Sandy Bridge-E è stato presentato anche un nuovo sistema di raffreddamento a liquido “all-in-one”, denominato Intel Active Thermal Solution RTS2011LC. Questo prodotto, sviluppato in collaborazione con Asetek, azienda ben nota agli appassionati di tutto il mondo grazie alla serie Vapochill, si presenta del tutto simile alla soluzione 570LC.
Il prodotto è fornito completo di tutte le staffe necessarie per essere installato, oltre che sul nuovo Socket LGA-2011, anche sui precedenti LGA-1155, LGA-1156 e LGA-1366. E’ presente, inoltre un manuale d’istruzioni molto completo, che illustra la procedura d’installazione passo-passo.
Il sistema di raffreddamento è completamente assemblato in fabbrica, non occorre montare nulla per quanto concerne il waterblock/pompa/tubi/radiatore. Il liquido è precaricato e tutto il kit è sigillato, a garanzia della tenuta dell’impianto e dell’assoluta mancanza di manutenzione.
La piastra di contatto è interamente in rame in modo da garantire la massima conduzione del calore possibile. La superficie è abbastanza liscia, anche se non lappata a specchio. La pompa a basso profilo è integrata nel “blocco” principale di dissipazione, in maniera tale da garantire un ricircolo ottimale del liquido refrigerante senza interferire in alcun modo con i flussi d’aria interni del case.
I tubi impiegati, dotati di buona flessibilità e ottima resistenza, facilitano il posizionamento del radiatore da 150 x 118 x 37 mm, ad alto FPI (acronimo di “Fins-per-Inch” o più chiaramente numero di alette per pollice) a garanzia dell’efficienza nello scambio termico. Nella dotazione è inclusa anche una ventola PWM da 120 x 120 x 25 mm con illuminazione LED e regime di rotazione variabile tra 800RPM e 2200RPM. A queste velocità l’emissione acustica è, rispettivamente, di 21dBA e 35dBA, valori decisamente accettabili.
Durante il funzionamento il logo “Intel” e la scritta “Powered by Asetek”, posti nella parte superiore del blocco principale di dissipazione, si illuminano con luce blu, creando un effetto veramente molto gradevole alla vista.
Nella tabella che segue riassumiamo le principali caratteristiche tecniche di questo sistema di raffreddamento:
{jospagebreak_scroll title=Sistema di Prova e Metodologia di Test}
Sistema di Prova e Metodologia di Test:
Le nostre prove sono state condotte con l’obiettivo di analizzare le performance velocistiche della nuova piattaforma Intel LGA-2011 di fascia alta. Per meglio evidenziarne i vantaggi abbiamo inserito nella comparativa i risultati ottenuti con altre piattaforme, che riassumiamo nella seguente tabella:
Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech. Tutte le schede madri sono state aggiornate con l’ultima versione ufficiale (laddove disponibile) del BIOS.
La frequenza delle memorie RAM è stata fissata per tutte le piattaforme in prova a 1333MHz con latenze 9-9-9-24-1T e tensione di 1.5v.
La scheda video adottata per le prove è una Sapphire Radeon HD6970 mantenuta entro le specifiche (880/1375). I driver usati sono gli ultimi AMD Catalyst 11.10 dotati di certificazione WHQL.
Queste le applicazioni interessate, suddivise in tre tipologie differenti:
Prestazioni Rendering e Calcolo:
- Cinebench 11.5 64bit;
- POV Ray 3.7 RC3;
- Blender2.55b 64bit;
- Fritz Chess Benchmark;
- Euler3D Benchmark v2.2;
- SuperPI1.5Mod XS;
- WPrime Benchmark v1.55;
- Hexus PiFast;
- PassMark Performance Test 7 64bit (Build 1025);
- SiSoftware Sandra 2012.01.18.10;
- AIDA64 Extreme 2.00.1714.
Prestazioni Multimedia e Compressione:
- WinRAR 4.01 64bit;
- 7-Zip 9.20 64bit;
- TrueCrypt 7.1;
- X264 HD Benchmark v4.0;
- PCMark 2005;
- 3DMark 2006;
- 3DMark Vantage;
- 3DMark 11.
Prestazioni Giochi:
- Far Cry 2 – DX10;
- Lost Planet 2 – DX11;
- Alien vs Predator – DX11;
- Metro 2033 – DX11.
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni di Rendering e Calcolo: Parte 1}
Prestazioni Rendering e Calcolo: Parte 1
Cinebench R11.5:
Si tratta di una vera e propria suite di test multi piattaforma in grado di calcolare le capacità prestazionali del vostro computer. Il programma è basato sul software di animazione CINEMA 4D ed è lo strumento perfetto per valutare le performance della CPU e del comparto grafico su svariate piattaforme fra cui Windows e Mac OS X. Cinebench sfrutta le potenzialità del processore centrale del sistema mediante l’utilizzo combinato di calcoli complessi finalizzati al completamento del rendering di un’immagine campione. E’ possibile eseguire il test in modalità “Single”, sfruttando un solo “core”, oppure “Multi”, sfruttando quindi tutti i “core” disponibili.
Nel grafico il punteggio finale del rendering con 1Core/1Thread e fino a 6Core/12Thread.
POV-Ray 3.7 RC3:
POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering di una scena di riferimento (Benchmark.pov), alla risoluzione di 1024×768.
Blender 2.55b:
Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena “Flying Squirrel”.
Fritz Chess Benchmark:
Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.
Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).
Euler3D v2.2:
Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.
Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.
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Prestazioni Rendering e Calcolo: Parte 2
SuperPI1.5Mod XS:
Famoso programma di benchmark che calcola le cifre decimali del PI Greco, mostrando il tempo impiegato. E’ un buon indice delle prestazioni di CPU e RAM.
Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 1M, 8M e 32M.
wPrime Benchmark v1.55:
Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.
Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.
Hexus PiFast:
Famoso programma di benchmark per CPU con principio di funzionamento analogo al SuperPI, ovvero anch’esso basato sul calcolo dei decimali del Pi Greco.
Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al completamento del calcolo standard.
PassMark Performance Test 7 64bit:
PassMark Performance Test è un completo set di utility per effettuare test di rendimento sul tuo computer. L’interfaccia è semplice e intuitiva, il programma si mostra pratico per chi vuol capire facilmente il livello di prestazioni di un singolo componente o dell’intero PC in uso.
Nel grafico che segue il risultato complessivo ottenuto nell’esecuzione della suite CPU Mark.
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Prestazioni Rendering e Calcolo: Parte 3
SiSoftware Sandra 2012.01.18.10:
Sandra è un tool di benchmark per l´intero sistema Pc, aggiornato per testare le ultime tecnologie disponibili sul mercato. Il software è in grado di assicurare la maggiore compatibilità hardware possibile unita ad un accurato reporting delle prestazioni e delle problematiche del sistema.
Abbiamo eseguito i principali test sulla CPU e sul comparto RAM, a seguire i risultati ottenuti.
AIDA64 Extreme Edition 2.00.1714:
AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).
Nei grafici i risultati riguardanti i benchmark integrati delle RAM e della CPU/FPU.
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Prestazioni Multimedia e Compressione: Parte 1
WinRAR 4.01 64bit:
Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).
7-Zip 9.20 64bit:
Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.
TrueCrypt Encryption Benchmark 7.1:
TrueCrypt è un noto programma open-source per la crittazione “on-the-fly” di interi dischi rigidi o partizioni. Gli algoritmi supportati sono l’AES, il Serpent e il Twofish. È possibile però usarli in cascata (avendo così maggiore sicurezza), ad esempio: AES-Twofish, AES-Twofish-Serpent, Serpent-AES, Serpent-Twofish-AES e Twofish-Serpent.
Dalla versione 7.0 è stato introdotto il supporto per l’accelerazione hardware per la cifratura e decifratura AES, utilizzando le apposite istruzioni di cui sono dotate le ultime CPU di Intel e AMD.
Nei grafici i risultati dei benchmark integrati nel programma.
X264 HD Benchmark 4.0:
Famoso Codec x264 grazie con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video usando un filmato campione da trasformare in formato x264.
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Prestazioni Multimedia e Compressione: Parte 2
PCMark 2005:
Famoso benchmark di Futuremark in grado di calcolare le performance generali del sistema o dei singoli reparti (cpu, memoria, hard disk ecc.).
Nel grafico che segue il risultato complessivo ottenuto e quello relativo alla sola CPU Suite.
3DMark 2006:
Il 3DMark06 è un programma di stress test principalmente per schede video, ma anche dell’intero PC. Infatti oltre a misurare le prestazioni del proprio computer con un punteggio finale, può essere utilizzato anche per controllare le temperature del sistema e per testare la stabilità in generale, anche a seguito di un overclock! La nuova versione deriva dal diretto predecessore e necessita di un hardware di ultima generazione per poter essere quanto più obiettivo possibile nel metro di giudizio (per esempio evitando frequenti swapping del disco durante le fasi di test ed andandone ad inficiare i risultati) . La maggior parte dei test grafici sono stati ripresi dal 3DMark05 ed ulteriormente potenziati in quanto a gravosità di elaborazione e nuove funzionalità implementate. La principale differenza con la passata edizione sta nell’importanza conferita alla potenza di elaborazione del processore. Questo si basa sulla consapevolezza che la potenza delle GPU sta crescendo nel recente periodo con un passo più lungo di quello delle CPU, per cui con maggiore frequenza troviamo applicazioni CPU limited. Inoltre vi è da considerare quanto importante sta divenendo la CPU per l’elaborazione degli algoritmi della fisica dei corpi, della logica di gioco, dell’intelligenza artificiale, ecc.. Da qui la necessità di introdurre un doppio test specificatamente incentrato su questa tipologia di calcoli. Il punteggio del 3DMark06 è quindi il risultato della considerazione di GPU e CPU assieme e tende a valutare più come una piattaforma di calcolo sopporti un gioco futuro che a confrontare sottosistemi grafici tra loro. Altra differenza sta nella risoluzione usata come standard dal test (1280×1024 anziché 1024×768) e nella maggiore importanza conferita allo SM3.0, che secondo la casa sarà sempre più adoperato dai programmatori nei prossimi titoli ludici. Il 3DMark06 arriva con un doppio test centrato sullo SM2.0 e altrettanti test sullo SM3.0 e sull’HDR (High Dynamic Range).
Il test è stato eseguito alla risoluzione nativa di 1280*1024 in DirectX 9.0c, è considerato sia il risultato complessivo sia il punteggio riferito alla singola CPU.
3DMark Vantage:
Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 10.
Il benchmark si compone di 4 distinti test, 2 incentrati sulla GPU e 2 sulla CPU. E’ possibile scegliere tra quattro preset configurati da Futuremark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso.
3DMark Vantage introduce per la prima volta il concetto di preset; mentre nelle versioni precedenti vi era una singola configurazione, il nuovo software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High e Extreme.
I test sono stati eseguiti sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e il singolo punteggio riferito alla CPU.
3DMark 11:
Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software houseFuturemark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.
Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.
I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i risultati di Physics e Combined.
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Giochi}
Prestazioni Giochi:
FarCry 2:
FarCry è uno sparatutto in prima persona sviluppato da Crytek e pubblicato da Ubisoft. Il giocatore vestirà i panni dell’ex membro delle forze speciali dell’esercito statunitense Jack Carver. Far Cry è passato però alla storia soprattutto grazie al suo motore grafico, il CryENGINE sviluppato da CryTek. All’epoca della sua uscita, infatti, la grafica di Far Cry era quanto di meglio si fosse mai visto, capace di riprodurre la vegetazione e, soprattutto, l’acqua, con una qualità al limite del fotorealismo. Le isole su cui ogni livello era ambientato erano gigantesche, ed il giocatore godeva di una libertà quasi assoluta, potendole esplorare come preferiva. Anche i nemici erano, all’epoca, i più intelligenti mai visti in uno sparatutto: per la prima volta gli avversari controllati dal computer non partivano alla carica come dei pazzi suicidi, e per la prima volta si vedevano nemici che tentavano di aggirare il giocatore e prenderlo alle spalle, e spesso ci riuscivano…
Il test è stato effettuato con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Lost Planet 2:
Lost Planet 2 è il seguito dello sparatutto in terza persona sviluppato e prodotto dalla Capcom. Basato sul motore grafico aggiornato MT-Framework 2.0 è ambientato 10 anni prima delle vicende di Lost Planet Extreme Condition.Teatro delle azioni sarà ancora una volta l’inquietante pianeta E.D.N. III, il cui glaciale paesaggio ha lasciato spazio ad intricate giungle con tanto di vegetazione e clima tropicale. La battaglia dei valorosi coloni contro i terribili Akrid continuerà a insanguinare le terre del travagliato corpo celeste…
Il test è stato effettuato con il benchmark integrato, in modalità“Test B”, usando i seguenti settaggi:
Aliens vs Predator:
La prima sensazione è di disorientamento: l’Alien ha visione grandangolare e può cadere da altezze indicibili senza il minimo danno ma, soprattutto, può camminare (e correre) sulle pareti e ciò cambia sensibilmente il modo in cui affrontare i quadri. All’inizio non è facile muoversi con scioltezza e rapidità passando da una parete verticale ad un soffitto come se nulla fosse; dopo pochi minuti iniziamo “a prenderci gusto”…Ecco un marine, un colpo di artigli in corsa ed il marine è morto. Facile. Ecco un altro marine, ci vede, gli corriamo incontro, ha il lanciafiamme. Bruciamo assieme.Ed ora il Predator……
Il test è stato effettuato con il Benchmark Tool, usando i seguenti settaggi:
Metro 2033:
Mosca, anno 2033. In seguito ad una catastrofe nucleare, i sopravvissuti sono costretti a vivere nelle metropolitane della capitale russa, organizzati in stazioni simili a città stato. In quest’ultime si respira un’atmosfera opprimente e angosciante. Il buio cela molte insidie, tra le quali la frequente possibilità di imbattersi in mostruose creature che popolano le stazioni. La minaccia principale è rappresentata dai Tetri, definiti come i nuovi homines, “vincitori della battaglia per la sopravvivenza”, e destinati ad ereditare la Terra.Il personaggio interpretato dal giocatore è Artyom, cresciuto in una stazione della metropolitana situata sotto i quartieri più a nord di Mosca. All’arrivo di un misterioso amico del proprio patrigno, di nome Hunter, si viene incaricati segretamente di portare un messaggio di vitale importanza ad una grande stazione, chiamata Polis, spiegando la minaccia dei Tetri.
Inizia così il viaggio del proprio personaggio, pieno di insidie, durante il quale incrontreremo le più mostruose creature derivate dalle radiazioni, banditi, criminali e rangers…
I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
{jospagebreak_scroll title=Prima esperienza di Overclock}
Intel Core i7 3960X Extreme Edition: Prima esperienza di Overclock
Inutile dire che questa nuova piattaforma promette una buona dose di divertimento per tutti gli appassionati dell’overclock. Nel poco tempo rimasto prima della pubblicazione di questa recensione abbiamo deciso di toccare con mano le potenzialità del nuovo processore Intel Core i7 3960X Extreme Edition in abbinamento alla scheda madre Intel Desktop Board DX79SI, in nostro possesso. Per quanto riguarda il sistema di raffreddamento ci siamo affidati al nuovo Intel RTS2011LC, un sistema a liquido all-in-one. Durante le prove abbiamo impostato la ventola al massimo regime di rotazione in maniera da contenere il più possibile le temperature di esercizio date le condizioni di lavoro fuori specifica.
Iniziamo subito col dire che il BIOS della scheda madre Intel, nonostante sia ancora fermo a una versione non definitiva non ci ha creato particolari problemi. Al suo interno è possibile effettuare un overclock del tutto automatico sfruttando la funzione “Overclocking Assistant”. Noi però abbiamo preferito procedere manualmente nell’inserimento dei vari parametri. Senza problemi di sorta siamo giunti a una frequenza operativa di ben 4800MHz, mantenendo attivati tutti i core e la tecnologia Hyper Threading, con un vcore di circa 1.40v. Le memorie RAM le abbiamo impostate ai valori di targa, vale a dire 2133MHz con latenze 9-11-9-27-1T a 1.65v.
In queste condizioni il sistema è risultato stabile e reattivo, con temperature sempre entro la norma anche durante l’esecuzione di prove particolarmente “pesanti”. Per saggiare le prestazioni offerte abbiamo eseguito alcuni software tipici. Di seguito vi mostriamo alcuni screen dei risultati ottenuti:
Nei prossimi giorni cercheremo di analizzare in maniera più approfondita le potenzialità in overclock di questa nuova piattaforma di fascia alta, soprattutto per quanto riguarda il BCLK. Per il momento non possiamo negare di essere rimasti del tutto soddisfatti dai risultati ottenuti, anche in considerazione del tipo di raffreddamento impiegato.
{jospagebreak_scroll title=Consumi e Temperature:}
Consumi e Temperature:
Temperature:
Il nuovo Intel Active Thermal Solution RTS2011LC, sviluppato in collaborazione con la nota azienda Asetek, si è ben comportato durante tutte le nostre sessioni di prova, mantenendo temperature di esercizio particolarmente contenute. I punti di forza di questo kit a liquido “all-in-one” sono senz’altro la facilità di installazione, la totale assenza di manutenzione e la silenziosità. A riguardo è doveroso precisare che la pompa, integrata nel blocco principale, è praticamente inudibile e la ventola, se mantenuta con gestione automatica del regime di rotazione, non è mai risultata fastidiosa. Durante le nostre misurazioni abbiamo forzato la velocità al 100% in modo da valutare quanto influisca un maggiore flusso d’aria sul radiatore. Ovviamente non è soluzione consigliabile per un uso giornaliero, in quanto particolarmente rumorosa.
Nel grafico che segue riportiamo le temperature rilevate nelle seguenti condizioni:
- Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
- Full-Load eseguendo varie sessioni del programma x264HD Benchmark v4.0;
- Full-Load eseguendo 3 loop di Crysis Warhead (Avalance Map);
- Full-Load Stress eseguendo 10 cicli di LinX (aggiornato con le ultime librerie disponibili).
La temperatura indicata è riferita al core più caldo ed è una media tra tutte le rilevazioni nelle singole prove effettuate.
Consumi:
Per finire abbiamo misurato i consumi del sistema di prova completo, direttamente alla presa di corrente. Le misurazioni sono state ripetute più volte, nel grafico la media delle letture nelle seguenti condizioni:
- Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
- Idle con funzionalità di risparmio energetico disattivate;
- Full-Load eseguendo il programma Cinebench R11.5;
- Full-Load eseguendo i test CPU del 3DMark Vantage;
- Full-Load Stress eseguendo 10 cicli di LinX (aggiornato con le ultime librerie disponibili).
{jospagebreak_scroll title=Conclusioni:}
Conclusioni:
Affermiamo con certezza che siamo rimasti piacevolmente colpiti da questa nuova piattaforma di fascia alta Intel LGA-2011. Dopotutto una concreta anticipazione di quelle che sono le migliorie architetturali, e i corrispondenti benefici con gli applicativi di uso comune, abbiamo avuto modo di osservarla in occasione del lancio di Sandy Bridge LGA-1155. Questa nuova piattaforma di fascia alta però riesce a spingersi ben oltre, complice di ciò il maggior numero di core presenti all’interno del microprocessore, il più elevato quantitativo di linee PCI-Express gestite (utili per chi intende realizzare configurazioni Multi-GPU) e per la prima volta in ambito desktop, un memory controller integrato di tipo Quad-Channel.
Il nuovo modello di punta della linea, il Core i7 3960X, appartenente alla famiglia di processori Extreme Edition, espressamente dedicata agli appassionati, si conferma di diritto il nuovo punto di riferimento in quanto a performance velocistiche, surclassando il precedente Core i7 990X basato su architettura Gulftown. Ovviamente questo prodotto, come di consueto, sarà caratterizzato da un costo difficilmente inferiore ai 900€ IVA compresa, cifra che purtroppo non tutti possono permettersi di spendere.
La nuova linea di microprocessori Sandy Bridge-E non si limita comunque a questo modello, ma ne comprende altri due, almeno per ora. Il Core i7 3930K sarà probabilmente il più scelto dagli appassionati per via di specifiche tecniche di tutto rispetto (6C/12T, 3.2GHz, Turbo 3.8GHz, Cache L3 12MBytes) e di un costo quasi dimezzato rispetto all’EE (probabilmente intorno ai 500/550€ IVA compresa), pur includendo la caratteristica senz’altro più esclusiva, ossia la presenza di un moltiplicatore di frequenza completamente sbloccato. Non abbiamo ancora avuto conferme, invece, circa il prezzo del modello base della linea, il Core i7 3820, basato su architettura 4C/8T e dotato di 10MBytes di Cache L3.
La scheda madre Intel Desktop Board DX79SI, dotata del nuovo chipset Intel X79 Express si è ben comportata durante le nostre sessioni di prova, seppur con un BIOS tutt’altro che definitivo, permettendoci di ottenere ottimi risultati anche in overclock. Buona parte del merito va senz’altro alla circuiteria di alimentazione DrMos di ottima qualità. Il nuovo Socket LGA-2011 è veramente “imponente” e obbliga necessariamente a munirsi di nuovi sistemi di raffreddamento, o comunque adattatori compatibili, per procedere al fissaggio del dissipatore.
Buone le possibilità di espansione offerte, anche grazie all’elevato numero di linee PCI-Express di seconda generazione gestite direttamente dal controller integrato nel processore. La presenza di tre slot PCI-Express 2.0 16x consente l’installazione di un massimo di tre schede grafiche in parallelo sfruttando le tecnologie Multi-GPU NVIDIA SLI ed AMD CrossFireX.
Il nuovo chipset X79 Express è dotato di caratteristiche abbastanza simili ai chipset di serie 6. Ci saremmo aspettati un supporto nativo verso lo standard di trasmissione USB 3.0, ma ancora una volta è richiesta la presenza di un controller dedicato di terze parti.
Infine non possiamo non parlare del nuovo sistema di raffreddamento a liquido Intel RTS2011LC, sviluppato in collaborazione con Asetek, azienda ben nota agli appassionati per i prodotti della serie VapoChill. Il prodotto verrà commercializzato separatamente rispetto ai microprocessori ad un costo di circa 85/90€ IVA compresa. La compatibilità è garantita, oltre ovviamente con l’ultimo Socket LGA-2011, anche con i vari LGA-1155, LGA-1156 e LGA-1366, nella confezione viene fornito tutto il necessario per procedere alla corretta installazione. Come abbiamo potuto osservare dalle nostre prove, questo sistema di raffreddamento riesce a mantenere abbastanza basse le temperature di esercizio, oltre che consentire un buon margine di overclock.
Valutazione Intel Core i7 3960X Extreme Edition
Prestazioni/Overclock: | ![]() |
Rapporto Qualità/Prezzo: | ![]() |
Temperatur/Consumi: | ![]() |
Giudizio Complessivo: | ![]() |
Pro:
- Prestazioni eccellenti in ogni frangente;
- Ottima predisposizione all’overclock;
- Moltiplicatore completamente sbloccato;
- Architettura Core i7 di seconda generazione a 6 core;
- Memory Controller Integrato di tipo Quad-Channel;
- Controller PCI-Express Integrato in grado di gestire ben 40 linee;
- Ampia memoria Cache L3 (15MBytes);
- Ottime tecnologie supportate (Intel Hyper Threading, Intel Turbo Boost 2.0 etc.);
- Ottimi consumi e temperature.
Contro:
- Prezzo sicuramente non “popolare”.
Valutazione Intel Desktop Board DX79SI LGA-2011
Prestazioni/Overclock: | ![]() |
Dotazione accessori: | ![]() |
Layout/Componenti: | ![]() |
Giudizio Complessivo: | ![]() |
Pro:
- Ottima scelta dei componenti;
- Ottimo layout e qualità costruttiva;
- Circuiteria di alimentazione DrMos di ottima qualità;
- Ottime prestazioni in overclock;
- Presenza di 8 slot per l’installazione di moduli DDR3 (fino a 2400MHz in OC);
- BIOS molto completo (anche se ancora non definitivo);
- Bundle molto ricco;
- Doppio controller USB 3.0 (NEC D720200F1);
- Dual Intel Gigabit LAN;
- Modulo Bluetooth e WiFi;
- Supporto Multi-GPU AMD CrossFireX & NVIDIA SLI;
- Presenza di pulsanti Power & Reset on-board.
Contro:
- Niente da segnalare.
Valutazione Intel Active Thermal Solution RTS2011LC
Prestazioni: | ![]() |
Rapporto Qualità/Prezzo: | ![]() |
Rumorosità/Temperature: | ![]() |
Giudizio Complessivo: |
Pro:
- Ottima qualità costruttiva;
- Compatibilità con la maggior parte dei Socket Intel (adattatori in dotazione);
- Pompa integrata praticamente inudibile;
- Non necessita di alcuna manutenzione;
- Design accattivante anche grazie al logo Intel illuminato sul blocco principale;
- Ventola a LED in dotazione di ottima qualità e abbastanza silenziosa;
- Radiatore ad alto FPI;
- Tubi abbastanza flessibili.
Contro:
- Mancanza di un software di gestione dedicato.
Si ringrazia per aver fornito la piattaforma di test.
Seguite il thread ufficiale sul nostro forum.
Gianluca Cecca – delly – Staff di HW Legend