ASRock FM2A85X Extreme4-M

001-asrock-fm2a85x-extreme4m-copertinaLa recente introduzione dei nuovi FCH (Fusion Controller Hub) e delle nuove APU basate su architettura Piledriver ha portato nuovo fermento nei listini delle case produttrici di schede madri, dove sono apparsi svariati nuovi modelli dalle caratteristiche tecniche e funzionalità esclusive molto eterogenee. Nella nostra recensione odierna analizzeremo una delle ultime proposte targate ASRock, nello specifico la nuova soluzione FM2A85X Extreme4-M, una motherboard in formato Micro-ATX dai contenuti tecnici davvero molto interessanti, a testimonianza della continua crescita, in termini di qualità e di affidabilità, delle produzioni del marchio taiwanese. Ci auguriamo che la lettura sia di vostro gradimento.

ASRock FM2A85X Extreme4-M – Recensione di Gianluca Cecca | delly – Voto: 4,5/5

 


Introduzione:


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ASRock Inc. è una azienda informatica fondata nel 2002 come sussidiaria della più rinomata ASUSTek. L’obiettivo principale era quello di produrre schede madri indirizzate principalmente alla fascia entry-level del mercato. Inizialmente, infatti, l’azienda produceva schede madri OEM poco costose utilizzando soprattutto vecchi chipset. Questi prodotti ebbero successo oltre che per il loro prezzo contenuto anche per la loro elevata affidabilità.

Dedicando sforzi per portare ai clienti schede madri innovative e affidabili con il concetto progettuale delle 3 C, “Creative, Considerate, Cost-effective”, ASRock ha fondato con successo un noto marchio leader del settore delle migliori schede madri per rapporto prezzo/prestazioni. L’alto riconoscimento dei prodotti ASRock deriva dalla devozione della società a portare ai clienti i migliori prodotti basandosi sui suddetti principi.

Oltre alle caratteristiche creative e alle funzionalità dei loro prodotti, gli ingegneri ASRock, prestano particolare attenzione alla EMI, termica, acustica e alle modalità per ottenere la completa soddisfazione del cliente. ASRock fornisce particolare attenzione alla questione eco-ambientale con il rilascio di prodotti ROHS e alle funzioni di risparmio energetico per rispettare l’ambiente. Ci sentiamo di sottolineare questo particolare aspetto, in quanto non sono molte le aziende che lo prendono in considerazione.

Negli ultimi anni le enormi potenzialità e qualità dei suoi prodotti sono notevolmente cresciute, pur mantenendo uno dei migliori rapporti qualità/prezzo di sempre.

Maggiori informazioni le trovate sul Sito ASRock.

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Nuova Piattaforma AMD Virgo – Parte Prima:


E’ passato oltre un anno dalla presentazione ufficiale delle prime soluzioni AMD Llano per il segmento desktop del mercato, proposte particolarmente interessanti, sia dal punto di vista delle pure prestazioni velocistiche e sia per i consumi ed il costo finale contenuto.

In questo lungo lasso di tempo l’azienda americana ha costantemente proseguito nella ricerca di nuove soluzioni e tecnologie finalizzate ad incrementare ancor più le prestazioni complessive dei propri prodotti, al fine di renderli ancor più competitivi. La nuova piattaforma AMD Virgo non è altro che il risultato di tutti questi sforzi.

Così come la precedente piattaforma Lynx, anche Virgo vede come protagonisti due componenti principali, l’APU (Accelerated Processing Unit), che come ormai sappiamo include in un unico pezzo di silicio sia CPU che GPU, e il Fusion Controller Hub (FCH), che a conti fatti non è altro che un tradizionale Southbridge, relegato alla gestione della logica I/O e caratterizzato da un consumo particolarmente contenuto.

Per questa nuova piattaforma è stato presentato anche un nuovo socket, identificato come FM2. Le differenze con il precedente FM1 sono all’apparenza minime, ma questo cambio si è reso obbligato per via di una profonda differenza nell’architettura di base delle nuove APU, oltre che per garantire una maggiore longevità alla nuova piattaforma. Il socket FM2, infatti, sarà perfettamente in grado ospitare anche la prossima generazione di APU, di cui ancora non si hanno informazioni certe.

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Come possiamo osservare dall’immagine sovrastante, la nuova piattaforma è accompagnata da tre differenti modelli di FCH: l’AMD A55, pensato per l’impiego in schede madri economiche, l’AMD A75, più completo e interessante, dedicato a prodotti di fascia medio/alta, ed infine il nuovo AMD A85X, dedicato ai prodotti di punta FM2, capaci di sfruttare appieno le ultime APU.

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L’APU è collegata al Fusion Controller Hub (FCH) per mezzo di un link, identificato come Unified Media Interface (UMI) in grado di garantire una banda di ben 2GB/s. Tutti i modelli di FCH disponibili sono in grado di gestire ulteriori 4 linee PCI-Express di seconda generazione per il collegamento di controller esterni opzionali e funzionalità HD Audio.

L’FCH AMD A55, per via del suo target di utilizzo, si limita a supportare lo standard Serial ATA 2 3Gb/s (fino a 6 porte) e USB 2.0/1.1 (fino a 14 porte USB 2.0 e 2 porte USB 1.1). Il modello intermedio, AMD A75, invece, è in grado di gestire lo standard Serial ATA 3 6Gb/s (fino a 6 porte) e di offrire supporto nativo al recente standard di trasmissione USB 3.0 (fino a 4 porte), fino a poco tempo fa appannaggio di controller aggiuntivi di terze parti.

Infine, il modello di punta AMD A85X, include quanto supportato dal modello A75 con l’aggiunta di due ulteriori porte Serial ATA 3 6Gb/s (8 porte in totale) e pieno supporto verso la tecnologia Multi-GPU proprietaria AMD CrossFireX (fino a due schede grafiche in parallelo operanti in modalità 8x/8x).

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Le APU (Accelerated Processing Unit) al momento presentate per questa nuova e interessante piattaforma sono tutte basate su architettura Piledriver, derivata dall’affinamento della precedente architettura Bulldozer, e sono dotate di processore grafico integrato, di derivazione AMD Radeon, con pieno supporto alle librerie DirectX 11 e all’accelerazione UVD3. L’APU dispone, inoltre, di un controller PCI-Express integrato, che mette a disposizione sino a 24 linee di seconda generazione, eventualmente sfruttabili con la tecnologia AMD CrossFireX. A seguire un’immagine dettagliata del Die:

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Nuova Piattaforma AMD Virgo – Parte Seconda:


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Come abbiamo precisato in fase di apertura il colosso di Sunnyvale rinnova la propria linea di APU, introducendo nuovi modelli. Sono ben sei le nuove APU presentate per sistemi desktop, delle quali quattro basate su architettura Quad-Core e due, più economiche, basata invece su architettura Dual-Core.

Al pari dei modelli già presenti sul mercato da diversi mesi, anche questi nuovi prodotti sono sviluppati con processo produttivo a 32nm SOI HKMG (High-k Metal Gate) da GlobalFoundries e integrano, in una superficie di circa 246mm2, ben 1.3 miliardi di transistor.

In base alla frequenza operativa di CPU e GPU integrata, alla dimensione della memoria Cache L2, al TDP massimo (65W o 100W), al numero di core attivi della componente CPU e al quantitativo di unità Stream Processor attive all’interno della GPU integrata, sono proposte quattro famiglie distinte: A4, A6, A8 e A10. Nella tabella che segue ne elenchiamo le caratteristiche tecniche principali:

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Come abbiamo sottolineato poco fa, tutte queste APU sono basate su core x86 noti col nome in codice Piledriver. L’architettura di base deriva direttamente da quella già osservata nelle soluzioni Bulldozer, con l’aggiunta, però, di varie novità e ottimizzazioni.

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Tra le più importanti è doveroso segnalare la presenza di un Branch Prediction a doppio livello notevolmente rinnovato e potenziato e di una più capiente Instruction Window, così da processare le istruzioni in maniera più efficiente. Sono state, inoltre, aggiunte nuove istruzioni ISA, quali FMA3 (Fused Multiply-Add 3) e F16C (Floating Point 16bit Convert), che si affiancano a quelle già supportate dall’architettura Bulldozer (MMX, SSE dalla versione 1 fino alla 4A, x86-64, FMA4, XOP, AES, AVX e AMD Virtualization).

La cache è suddivisa su due livelli. Nel primo (Cache L1) troviamo 128KBytes dedicati per metà alla gestione dati e per l’altra metà alle istruzioni. Il secondo livello (Cache L2) conta un totale di 4MBytes, suddivisi in parte uguale tra i due moduli che compongono il processore. Nei nuovi modelli serie A4 e A6 troviamo soltanto 1MBytes di Cache L2, dedicati all’unico modulo che compone il processore. Possiamo notare che AMD, probabilmente per far posto alla componente grafica integrata, non ha implementato la cache di terzo livello (Cache L3). In ambiti in cui la cache viene maggiormente sfruttata, quindi, è possibile che le prestazioni siano leggermente penalizzate.

Il software CPU-Z rileva correttamente le caratteristiche della nuova APU installata, l’A10-5800K:

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Il controller di memoria integrato è di tipo Dual Channel (128bit) ed è in grado di gestire moduli di memoria DDR3 fino a una frequenza effettiva certificata di ben 1.866MHz (fatta eccezione per il modello A4-5300 che supporta ufficialmente moduli fino a soli 1.600MHz). In questa maniera è possibile ottenere il massimo dalle prestazioni possibili dal comparto grafico, che ne condivide la banda. E’ ovviamente possibile utilizzare moduli contraddistinti da una frequenza operativa superiore a quella certificata.

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Ricoprono un ruolo di fondamentale importanza anche le latenze dei moduli, per questo motivo AMD consiglia l’impiego di kit di memoria di buona qualità. Non tarderanno sicuramente a uscire sul mercato kit appositamente certificati per questa piattaforma, almeno dai più importanti produttori nel settore.

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Nuova Piattaforma AMD Virgo – Parte Terza:


AMD-Radeon-logo

La componente grafica integrata in queste nuove APU, nota col nome in codice “Devastator”, è stata notevolmente migliorata e potenziata rispetto a quella implementata in Llano. L’architettura di questo processore grafico integrato è di tipo VLIW4 (Very Large Instruction World 4).

A differenza della precedente tipologia, in cui le ALU erano suddivise in gruppi di cinque, nello specifico quattro unità di tipo semplice affiancate da un’unità, denominata T-Unit, in grado di compiere operazioni complesse, la nuova architettura prevede una suddivisione in gruppi di quattro, in cui ogni Stream Processor è in grado di compiere operazioni complesse. Appare evidente come quest’ultimo approccio sia in grado di offrire una maggiore efficienza elaborativa delle ALU.

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Nella sua massima espressione, ovvero nella serie di APU A10, questo processore grafico integrato presenta al suo interno sei unità SIMD (Single Instruction Multiple Data) attive, composte ognuna da 64 Stream Processor, per un totale complessivo di 384 unità. Queste sono a loro volta affiancate da 24 Texture Unit (TMU). A completare il processo di rendering troviamo due unità di Render Back-End composte ognuna da 4 Color ROPs e 16 Z/Stencil ROPs Unit. La frequenza operativa della GPU è fissata a ben 800MHz nel modello A10-5800K e a 760MHz nella versione A10-5700.

Nella serie di APU A8, invece, troviamo attive solo quattro delle sei unità SIMD originarie. Il quantitativo di Stream Processor scende quindi da 384 a 256 unità e, di conseguenza anche le TMU attive passano da 24 a 16. A subire un ritocco verso il basso è anche la frequenza operativa della GPU, fissata in tutte le APU A8 a 760MHz.

La GPU integrata nelle serie di APU A6 si presenta ulteriormente ridimensionata. Delle sei unità SIMD originariamente presenti, soltanto tre sono state mantenute attive. Il quantitativo di Stream Processor scende quindi da 384 a 192 unità. Le TMU attive passano da 24 a 12 unità. Nessuna variazione per quanto riguarda la frequenza operativa della GPU, sempre fissata a 760MHz.

Un’ulteriore semplificazione è osservabile nella GPU integrata nella serie di APU A4, in cui sono mantenute attive soltanto due unità SIMD, per un totale complessivo di 128 Stream Processor. Ridotto a 8 unità il quantitativo di TMU attive. Ritoccata verso il basso anche la frequenza operativa della GPU, che scende fino a 724MHz.

Per quanto riguarda invece la memoria, tutte queste soluzioni si trovano a condividere parte della RAM di sistema (quantitativo predefinito 512MB / massimo impostabile 2GB) e ovviamente la frequenza della stessa.

Il software GPU-Z rileva correttamente le caratteristiche della GPU integrata (Radeon HD7660D):

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Al pari della GPU presente nelle precedenti soluzioni Llano, anche Devastator implementa un motore Unified Video Decoder di terza generazione (UVD3) che consente la decodifica hardware in tempo reale dei più diffusi formati video, come l’MPEG-2, utilizzato nei DVD e DVB-T, l’MPEG-4 Part2, usato dai codec DivX/xVid, e il Multi-ViewCodec (MVC), utilizzato per la codifica dei Blu-Ray 3D, in maniera da sgravare il processore centrale del sistema da una notevole mole di calcoli.

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Inoltre troviamo la logica Video Codec Engine (VCE), già implementata nelle soluzioni discrete di classe Radeon HD7000, dedicata alla codifica a livello hardware di contenuti H.264.

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{jospagebreak_scroll title=Tecnologia AMD Turbo Core 3.0:}


Tecnologia AMD Turbo Core 3.0:


In occasione della presentazione degli ultimi microprocessori AMD FX, basati su architettura Bulldozer, avevamo avuto modo di osservare attentamente l’evoluzione della tecnologia proprietaria Turbo Core, capace di garantire un discreto boost prestazionale negli scenari di uso comune.

La meccanica di funzionamento di questa tecnologia è molto semplice e sfrutta la percentuale di utilizzo dei core a disposizione, da parte dell’applicazione in esecuzione, per l’ottimizzazione della frequenza operativa finale.

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Nelle nuove APU Trinity questa tecnologia è stata ulteriormente perfezionata, giungendo così alla sua terza generazione. La regolazione della frequenza di clock varia in maniera del tutto dinamica, non più in base a calcoli prefissati, ma bensì in seguito a rilevazioni effettuate in tempo reale. Questo nuovo approccio, secondo AMD, è in grado di garantire una maggiore efficacia e reattività.

Osserviamo ora gli effetti della tecnologia AMD Turbo Core 3.0 sulle frequenze operative, nei sei nuovi modelli presentati:

Come possiamo vedere gli incrementi, in termini di frequenza, sono abbastanza significativi. Almeno sulla carta pare quasi del tutto certo che questa tecnologia dovrebbe garantire un discreto boost prestazionale, specialmente con tutte quelle applicazioni fortemente single threaded o comunque non particolarmente impegnative a livello di core utilizzati.

Abbiamo potuto verificare la bontà di questa tecnologia con l’APU in nostro possesso, un AMD A10-5800K. Nei grafici che seguono riassumiamo tutti i risultati da noi ottenuti:

La tecnologia Turbo Core 3.0 di AMD, si comporta in maniera più che buona, riuscendo ad implementare miglioramenti, in tutti gli applicativi benchmark da noi utilizzati. Non possiamo che ritenerci soddisfatti degli aumenti prestazionali, se pur sensibili, raggiunti grazie all’ausilio di tale tecnologia.

{jospagebreak_scroll title=Tecnologia AMD Dual Graphics:}


Tecnologia AMD Dual Graphics:


La tecnologia proprietaria Dual Graphics, già osservata nelle soluzioni Llano, consente di affiancare una scheda grafica discreta, di classe Radeon HD, alla soluzione grafica integrata nelle APU A4, A6, A8 e A10, in maniera analoga, quindi, alla creazione di un tradizionale sistema CrossFireX.

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Bisogna quindi tenere conto che per ottenere un buon guadagno prestazionale, grazie al calcolo parallelo tra i due processori grafici, questi devono essere il più possibile simili, in termini di potenzialità. In altre parole per sfruttare al meglio la grafica integrata nell’APU si dovrà affiancare ad essa una soluzione discreta di fascia bassa o medio/bassa.

Per facilitare questa scelta, AMD ha rilasciato una pratica tabella in cui sono riportate le schede grafiche discrete che sono consigliabili da affiancare alle varie tipologie di APU.

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Abbiamo proceduto con la verifica del corretto funzionamento di questa nuova tecnologia, affiancando alla grafica integrata nell’APU in nostro possesso (AMD A10-5800K) una scheda grafica discreta Radeon HD6570, dotata di 512MB di memoria.

La configurazione è stata relativamente semplice in quanto è bastato installare la scheda grafica discreta, attivare la tecnologia Dual Graphics all’interno del BIOS della scheda madre (disabilitato di default) e installare i driver AMD Catalyst (noi abbiamo usato la versione 12.11 Beta11) una volta entrati nel sistema operativo. Siccome si tratta pur sempre di una configurazione Multi-GPU CrossFireX è consigliabile installare, oltre ai tradizionali driver, anche l’ultima versione disponibile del pacchetto Catalyst Application Profile (CAP).

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Di seguito i risultati ottenuti in alcuni benchmark sintetici e giochi nelle seguenti condizioni:

  • APU A10-5800K mantenuta entro le specifiche (CPU a 3.8GHz/4.2GHz – GPU a 800MHz);
  • Memorie RAM impostate a 1.866MHz con latenze pari a 9-9-9-24-1T;
  • Scheda Grafica discreta (Radeon HD6570) mantenuta in specificha (800/1.000MHz).

3DMark Vantage Advanced:



3DMark 11 Advanced:



Far Cry 2:



Alien vs Predator:



Lost Planet 2:



Considerazioni Tecnologia AMD Dual Graphics:


Come possiamo notare dalle prove svolte la tecnologia AMD Dual Graphics sembra funzionare in modo corretto, offrendo un tangibile guadagno prestazionale rispetto all’uso della sola grafica integrata all’interno dell’APU, in tutte le applicazioni testate.

I driver in uso, che ricordiamo essere gli ultimi Catalyst 12.11 Beta11, si sono dimostrati validi e perfettamente in grado di sfruttare adeguatamente questa tecnologia. Non si sono rese necessarie impostazioni particolari all’interno del Control Center e durante l’esecuzione delle nostre prove non abbiamo riscontrato particolari problematiche imputabili ai driver in uso, seppur si tratti di una versione non ufficiale e quindi priva di certificazione WHQL.

{jospagebreak_scroll title=Confezione e Bundle:}


Confezione e Bundle:


La confezione della ASRock FM2A85X Extreme4-M ha una colorazione di base nera con finitura opaca. Il materiale di cui è costituita è molto resistente, difficile da schiacciare per cui rappresenta un’ottima protezione per il contenuto. Presenta una grafica sobria ma molto accattivante, difficilmente passerà inosservata.

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Gli elementi grafici non rappresentano solo un fattore meramente estetico ma offrono il quadro completo delle funzionalità della scheda madre fornendo al possibile acquirente l’opportunità di valutare se il prodotto possa soddisfare le proprie esigenze.

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Nella parte frontale sono presenti il logo aziendale, la nomenclatura del modello ed un enorme logo riportante la tecnologia 555 XFast proprietaria di ASRock. Questa tecnologia accorpa in se tre acceleratori di sistema dedicati all’interfaccia LAN, a quella USB e alla memoria di sistema. Esse, rispettando il precedente ordine descrittivo, sono lo XFast LAN, lo XFast USB e lo XFast RAM. Infine troviamo i loghi delle princiapli feature e di tutte le APU supportate.

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Sulla faccia posteriore vengono riportate la nomenclatura del modello, una foto della scheda madre con di fianco delle didascalie che spiegano le tre tecnologie XFast, alcune tra le principali funzionalità esclusive del prodotto, quali Dehumidifier, Interactive UEFI, X-Boost e Fast Boot.

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Nelle zone laterali sono presenti il logo aziendale e la nomenclatura della scheda madre, le specifiche tecniche nelle varie lingue dove il prodotto viene esportato, una targhetta identificativa con i relativi codici ed un breve sunto delle connessioni presenti onboard.

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Apriamo la confezione e, come accade di solito, notiamo che l’interno è diviso in due comodi scomparti. In quello superiore è contenuto tutto il bundle in dotazione ed in quello inferiore la scheda madre opportunamente chiusa in una busta in materiale plastico antistatico. Dopo aver estratto la scheda dal sacchetto notiamo con piacere che la protezione ulteriore della stessa è demandata ad una vaschetta realizzata in poliuretano espanso che evita qualsiasi danno derivante da colpi o cadute accidentali.

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La dotazione accessoria fornita è così composta:

  • 3x Manuali d’istruzioni per l’installazione e l’uso;
  • 1x Brochure che illustra la tecnologia proprietaria XFast;
  • 1x DVD-Rom contenente Driver e Utility;
  • 4x Cavetti SATA III 6Gb/s di buona qualità;
  • 1x Mascherina Posteriore I/O.

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A nostro avviso, il bundle fornito in dotazione da ASRock risulta completo e consente fin da subito di godere a pieno del prodotto. Il manuale di istruzioni lo potete consultare e scaricare direttamente dal sito del produttore.

{jospagebreak_scroll title=Specifiche Tecniche:}


Specifiche Tecniche:


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La scheda madre ASRock FM2A85X Extreme4-M è progettata con il recente socket FM2 ed è stata realizzata intorno al nuovo FCH (Fusion Controller Hub) A85X di AMD, necessario per supportare appieno tutte le ultime APU Trinity. La memoria di sistema si basa sull’architettura Dual channel DDR3, con una capacità massima di ben 64 GB e supporta frequenze in overclock fino a 2600 Mhz anche con profili XMP (1.3 e 1.2) ed AMP (AMD Memory Profile).

E’ possibile realizzare configurazioni multi-GPU con schede grafiche in CrossFireX oppure sfruttare la tecnologia Dual Graphics per incrementare le performance affiancando una soluzione discreta a quella integrata nell’APU. Non manca il supporto nativo agli standard USB 3.0 e SATA III 6Gb/s per una migliore gestione di dispositivi di archiviazione veloci.

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Riportiamo un riassunto delle specifiche tecniche della ASRock FM2A85X Extreme4-M, così come dichiarate dal produttore.

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Come è facile intuire dalla lunghezza dell’elenco delle specifiche tecniche, ASRock ha dato vita ad una motherboard veramente molto completa, capace di soddisfare appieno anche l’utenza più esigente.

Le caratteristiche tecniche rispecchiano a pieno la volontà del produttore di realizzare una scheda madre performante e con componenti di altissima qualità. Le novità stilistiche e funzionali rendono il prodotto unico nel suo genere. Le innovative e interessanti features della scheda madre le potete trovare qui.

Le CPU e le memorie supportate della FM2A85X Extreme4-M le trovate qui e qui. Possiamo chiaramente evince come ASRock abbia dedicato molto impegno nel realizzare una scheda madre senza compromessi. La scheda è pronta per supportare senza problemi il nuovo sistema operativo Windows 8.


ASRock FM2A85X Extreme4-M – Layout:


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Ora siamo pronti per andare ad analizzare in maniera approfondita la scheda.

{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte Prima:}


La Scheda – Parte Prima:


Dopo aver estratto la ASRock FM2A85X Extreme4-M dal sacchetto protettivo antistatico ne saggiamo immediatamente l’ottima costruzione e la sensazione restituita è quella di avere sottomano una scheda molto solida e con un layout ben organizzato. Il PCB è molto resistente e rigido nonostante lo spessore non elevato, ha una colorazione nero lucido ed il suo form factor è conforme allo standard Micro-ATX con dimensioni di 24,5 x 24,5 cm.

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Per ciò che concerne i componenti discreti utilizzati, come condensatori allo stato solido prodotti da aziende giapponesi leader nel settore e induttanze con core in ferrite, sono un chiaro segnale dell’estrema cura e della volontà espressa da ASRock nel voler realizzare un prodotto senza compromessi che possa garantire non solo un buon livello di overclock e di divertimento ma che sia anche espressione di durevolezza e stabilità nelle eventuali lunghe sessioni di utilizzo. Sul lato posteriore non sono presenti elementi di rilievo, solo il backplate del meccanismo di ritenzione del processore.

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Come si può notare dalle immagini il layout è molto pulito e ben ordinato. Possiamo osservare il nuovo Socket FM2 in grado di ospitare tutte le nuove APU della serie A4, A6, A8 e A10, basate su architettura Piledriver a 32nm. La zona circostante è abbastanza ordinata e libera, caratteristica che facilita l’impiego anche di dissipatori voluminosi.

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A tal proposito è doveroso ricordare che non sono state apportate differenze nel sistema di fissaggio, garantendo quindi la piena compatibilità con tutti i dissipatori AM2/AM3/FM1 presenti sul mercato.

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La zona interessata dai circuiti di alimentazione adotta un design a 4+2 fasi. Come detto in fase di apertura, per gli stadi di alimentazione sono stati impiegati componenti discreti di elevata qualità. Oltre agli ormai tradizionali condensatori allo stato solido di produzione giapponese, troviamo induttori con core in ferrite, affiancati ognuno da una coppia di Mosfet NXP 4530CL (Low-Side) ed un singolo NXP 9230CL (High-Side). Questi Mosfet sono contraddistinti da un basso RDS(On), ovvero quando si trovano in stato di attività sono in grado di garantire un’elevata efficienza mantenendo bassa la loro temperatura di esercizio.

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Ciò nonostante l’azienda taiwanese ha comunque dotato il suo prodotto di un sistema di dissipazione passivo in alluminio. Il contatto con i componenti avviene mediante un tradizionale pad termo-conduttivo.

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Per soddisfare nel migliore dei modi la richiesta energetica delle nuove APU FM2 è presente un connettore di alimentazione 12v 8-Pin EPS.

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Spostandoci verso destra troviamo i quattro slot per memorie di tipo DDR3 con supporto Dual-Channel, Intel X.M.P. 1.3/1.2 (Extreme Memory Profile) ed A.M.P. (AMD Memory Profile), in grado di ospitare moduli non-ECC con frequenza fino a ben 2600MHz (OC). Il quantitativo massimo di memoria installabile è pari a 64GB.

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{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte Seconda:}


La Scheda – Parte Seconda:


In prossimità degli slot per le memorie troviamo anche il connettore di alimentazione ATX 24 Poli, parte della circuiteria dedicata alla corretta alimentazione dei moduli, ed un Header USB 3.0 supplementare.

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Le possibilità di espansione sono garantite da uno slot PCI-Express 2.0 1x, utili per l’installazione ad esempio di schede audio dedicate, controller dischi o recenti unità SSD, uno slot di tipo PCI tradizionale, utili per l’installazione di schede più datate, ed una coppia di slot PCI-Express 2.0 16x di tipo meccanico. Grazie all’adozione del nuovo FCH (Fusion Controller Hub) AMD A85X, è pienamente supportata la tecnologia Multi-GPU proprietaria CrossFireX fino a due schede grafiche in parallelo (operanti in configurazione 16x/4x). La FM2A85X Extreme4-M supporta anche la tecnologia AMD Dual Graphics, che consente di affiancare una scheda grafica discreta (di livello idoneo) alla soluzione integrata all’interno delle nuove APU Trinity.

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Scendendo verso il basso notiamo la presenza di sette porte Serial ATA, tutte disposte perpendicolarmente alla piastra. La loro gestione è completamente a carico del nuovo FCH AMD A85X, ed è garantito il pieno supporto verso lo standard SATA III 6Gb/s.

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Sempre nella parte bassa della scheda trovano posto vari connettori per ventole, porte Audio, USB 2.0, COM, Parallela, Infrarossi supplementari, il pannello con i collegamenti alle funzioni del case e l’interruttore TPU.

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La gestione dell’audio è affidata al chip Realtek ALC892, capace di offrire supporto Audio HD (High Definition) a 8 canali, Input/Output su S/PDIF a 16/20/24bit e frequenze di campionamento fino a 192kHz.

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Sempre di produzione Realtek è il controller adibito alla gestione dell’interfaccia di rete Gigabit Ethernet a disposizione. Precisamente la scheda adotta il modello RTL8111E, su bus PCI-E per garantire piena banda a disposizione.

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La scheda dispone di un buon quantitativo di connessioni USB 3.0. Il nuovo FCH A85X è perfettamente in grado di garantire supporto nativo verso il nuovo standard di trasmissione, gestendo ben 4 porte (di cui due presenti nel pannello posteriore I/O e due sfruttabili mediante apposito Header presente sulla piastra).

Il nuovo Fusion Controller Hub è mantenuto “fresco” da un piccolo dissipatore in alluminio, reso molto gradevole alla vista grazie alla presenza di una curata copertura metallica riportante il logo aziendale.

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Il pannello posteriore I/O è davvero molto completo, troviamo infatti:

  • 1 x Porta Combo PS/2 per Tastiera/Mouse;
  • 1 x Uscita SPDIF Ottica;
  • 4 x Porte USB 2.0 (colore nero);
  • 2 x Porte USB 3.0 (colore blu);
  • 1 x Porta eSATA 6Gb/s;
  • 1 x Porta LAN RJ45;
  • 1 x HD Audio 5 in 1 Jack;
  • 1 x Uscita HDMI;
  • 1 x Uscita VGA D-Sub;
  • 1 x Uscita DVI-D.

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{jospagebreak_scroll title=Uno sguardo al BIOS – Parte Prima:}


Uno sguardo al BIOS – Parte Prima:


Il BIOS della ASRock FM2A85X Extreme4-M adotta la tecnologia UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) e si presenta con un’interfaccia grafica accattivante, semplice da utilizzare e molto intuitiva, navigabile sia con la tastiera che con il mouse. Il menù superiore è diviso in otto macrosezioni che nello specifico sono:

  • Main;
  • OC Tweaker;
  • Advanced;
  • Tool;
  • H/W Monitor;
  • Boot;
  • Security;
  • Exit.

Nella sezione Main sono disponibili le informazioni relative al nostro sistema come versione del bios installata, il tipo di processore utilizzato con le relative specifiche, memoria complessiva e distribuzione della stessa sugli slot della motherboard. E’ possibile, inoltre, impostare manualmente la sezione del bios che si desidera venga caricata immediatamente dopo l’accesso.

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La sezione OC Tweaker è senza dubbio quella di maggiore interesse per gli appassionati dell’overclock e contiene tutti i settaggi per spingere il nostro sistema al massimo delle proprie capacità. Sarà possibile intervenire in maniera molto granulare sui vari voltaggi e sulle frequenze di CPU e memorie.

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Nella sezione Advanced è possibile configurare tutte le opzioni relative alle feature supportate dalla CPU, dal North Bridge e dal South Bridge, nonchè tutti i parametri operativi inerenti lo storage, le porte USB, etc.

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{jospagebreak_scroll title=Uno sguardo al BIOS – Parte Seconda:}


Uno sguardo al BIOS – Parte Seconda:


Continuiamo ad analizzare la sezione Advanced.

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La sezione Tools offre l’accesso a varie utility integrate, tra cui l’Instant Flash per l’aggiornamento del BIOS di sistema. Troviamo, inoltre, le funzioni System Browser, che ci restituirà in forma grafica varie informazioni mostrando un’immagine della nostra scheda madre e navigando con il mouse sui vari componenti ce ne mostrerà le caratteristiche e OMG (Online Management Guard), che ci permetterà di controllare gli accessi alla rete internet schedulando attraverso una comoda interfaccia gli accessi.

Questo eviterà che il pc possa essere utilizzato per la navigazione internet quando non lo desideriamo. Sempre nella stessa sezione viene offerta la possibilità di salvare i parametri immessi in apposite aree per poterle ripristinare comodamente qualora fosse necessario. Si ricorda che eventuali aggiornamenti del bios, come per la maggior parte dei produttori, cancellano queste aree di memoria per cui si raccomanda di annotare a mano tutte le impostazioni.

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Continuiamo la nostra esplorazione all’interno del bios della ASRock FM2A85X Extreme4-M con la sezione H/W Monitor, dove è possibile controllare le temperature del processore e della scheda madre, la velocità delle ventole ed i voltaggi principali. Si possono settare le modalità di funzionamento delle ventole ed i controlli sulle temperature.

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La sezione Boot è dedicata alle impostazioni delle periferiche da cui desideriamo avviare il nostro pc ed è possibile attivare la funzione Boot Failure Guard che in caso di overclock eccessivo tenterà di avviare il sistema per il numero di volte che noi impostiamo e al raggiungimento della soglia massima riavvierà la motherboard in safe mode per poter entrare nel bios e modificare i parametri operativi.

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Nella sezione Security possiamo impostare le password per l’accesso al bios in maniera tale da evitare interventi indesiderati sul nostro hardware.

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Infine nella sezione Exit saremo in grado di salvare la nostra configurazione o di uscire dal bios senza applicare nulla o di ripristinare i valori di default.

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Dopo aver utilizzato per diverso tempo la scheda madre ASRock FM2A85X Extreme4-M, siamo giunti alla conclusione che il bios, aggiornato alla sua ultima versione disponibile, si è rivelato maturo, semplice da usare e in grado di offrire prestazioni elevate.

La stabilità risultata eccellente anche in condizioni di overclock spinto. Il conclusione possiamo affermare che la motherboard FM2A85X Extreme4-M è supportata in maniera ottimale da un bios, in grado di sfruttare al meglio l’enorme potenziale messo a disposizione da ASRock. Vi consigliamo di controllare con regolarità la presenza di eventuali aggiornamenti BIOS a questo indirizzo.

{jospagebreak_scroll title=Sistema di Prova e Metodologia di Test:}


Sistema di Prova e Metodologia di Test:


Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa scheda madre.

Immagine_2_-_Configurazione_di_Prova

Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.

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Le prove sono state condotte con l’obiettivo di analizzare le performance velocistiche della nuova piattaforma AMD A85X, oltre che le potenzialità di overclock della scheda madre in oggetto.

Il sistema operativo, Microsoft Windows 7 Ultimate X64 SP1, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare. Queste le applicazioni interessate, suddivise in tre tipologie differenti.


Prestazioni Rendering e Calcolo:


  • Cinebench 11.5 – 64bit;
  • POV-Ray 3.7 RC3;
  • Blender 2.62 – 64bit;
  • Fritz Chess Benchmark;
  • Euler3D Benchmark v2.2;
  • SuperPI 1.5Mod XS;
  • WPrime Benchmark v2.09;
  • Hexus PiFast;
  • PassMark Performance Test 8.0 – 64bit;
  • SiSoftware Sandra 2012.10.18.74;
  • AIDA64 Extreme 2.70.2200.

Prestazioni Multimedia e Compressione:


  • WinRAR 4.20 – 64bit;
  • 7-Zip 9.20 – 64bit;
  • TrueCrypt 7.1a;
  • X264 HD Benchmark v4.0;
  • 3DMark 2006;
  • 3DMark Vantage;
  • 3DMark 11;
  • 3DMark – Fire Strike.

Prestazioni Giochi:


  • FarCry 2 – DX10;
  • Resident Evil 5 – DX10;
  • Lost Planet 2 – DX11;
  • Alien vs Predator – DX11;
  • Metro 2033 – DX11.

Di seguito specifichiamo la base test da noi utilizzata, utile al lettore per interpretare al meglio i grafici.

  • Default: APU AMD A10-5800K Default (3.8/4.2GHz) / RAM 1.866MHz 9-9-9-24-1T / AMD Radeon HD7660D Integrata Default (800MHz);
  • OC Daily: APU AMD A10-5800K OC (4.6GHz) / RAM 2.133MHz 9-11-9-27-1T / AMD Radeon HD7660D Integrata OC (950MHz).

Nelle nostre prove abbiamo testato quello che potrebbe rappresentare un overclock daily ed in seguito, come capitolo separato, il massimo OC che il sample a nostra disposizione è riuscito ad esprimere.

Ora siamo pronti per analizzare le prestazioni offerte dalla ASRock FM2A85X Extreme4-M.

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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Prima:


Cinebench R11.5 – 64bit:


Si tratta di una vera e propria suite di test multi piattaforma in grado di calcolare le capacità prestazionali del vostro computer. Il programma è basato sul software di animazione CINEMA 4D ed è lo strumento perfetto per valutare le performance della CPU e del comparto grafico su svariate piattaforme fra cui Windows e Mac OS X. Cinebench sfrutta le potenzialità del processore centrale del sistema mediante l’utilizzo combinato di calcoli complessi finalizzati al completamento del rendering di un’immagine campione. E’ possibile eseguire il test in modalità “Single”, sfruttando un solo “core”, oppure “Multi”, sfruttando quindi tutti i “core” disponibili.

Nel grafico il punteggio finale del rendering con 1Core/1Thread e fino a 4Core/4Thread.


POV-Ray 3.7 RC3:


POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering di una scena di riferimento (Benchmark.pov), alla risoluzione di 1024×768.


Blender 2.62 – 64bit:


Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena “Flying Squirrel”.


Fritz Chess Benchmark:


Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.

Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).


Euler3D Benchmark v2.2:


Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.

Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.

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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Seconda:


SuperPI 1.5Mod XS:


Famoso programma di benchmark che calcola le cifre decimali del PI Greco, mostrando il tempo impiegato. E’ un buon indice delle prestazioni di CPU e RAM.

Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 1M, 8M e 32M.


WPrime Benchmark v2.09:


Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.

Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.


Hexus PiFast:


Famoso programma di benchmark per CPU con principio di funzionamento analogo al SuperPI, ovvero anch’esso basato sul calcolo dei decimali del Pi Greco.

Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al completamento del calcolo standard.


PassMark Performance Test 8.0 – 64bit:


PassMark PerformanceTest è un completo set di utility per effettuare test di rendimento sul tuo computer. L’interfaccia è semplice e intuitiva, il programma si mostra pratico per chi vuol capire facilmente il livello di prestazioni di un singolo componente o dell’intero PC in uso.

Nel grafico che segue il risultato complessivo ottenuto nell’esecuzione delle suite CPU Mark, Memory Mark e 3D Graphics Mark.

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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Terza:


SiSoftware Sandra 2012.10.18.74:


Sandra è un tool di benchmark per l´intero sistema Pc, aggiornato per testare le ultime tecnologie disponibili sul mercato. Il software è in grado di assicurare la maggiore compatibilità hardware possibile unita ad un accurato reporting delle prestazioni e delle problematiche del sistema.

Abbiamo eseguito i principali test sulla CPU e sul comparto RAM. A seguire i risultati ottenuti.


AIDA64 Extreme 2.70.2200:


AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).

Nei grafici i risultati riguardanti i benchmark integrati delle RAM e della CPU/FPU.

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Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Prima:


WinRAR 4.20 – 64bit:


Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).


7-Zip 9.20 – 64bit:


Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.


TrueCrypt 7.1a:


TrueCrypt è un noto programma open-source per la crittazione “on-the-fly” di interi dischi rigidi o partizioni. Gli algoritmi supportati sono l’AES, il Serpent e il Twofish. È possibile però usarli in cascata (avendo così maggiore sicurezza), ad esempio: AES-Twofish, AES-Twofish-Serpent, Serpent-AES, Serpent-Twofish-AES e Twofish-Serpent.

Dalla versione 7.0 è stato introdotto il supporto per l’accelerazione hardware per la cifratura e decifratura AES, utilizzando le apposite istruzioni di cui sono dotate le ultime CPU di Intel e AMD. Nei grafici i risultati dei benchmark integrati nel programma.


X264 HD Benchmark v4.0:


Famoso Codec x264 grazie con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video usando un filmato campione da trasformare in formato x264.

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Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Seconda:


3DMark 2006:


Il 3DMark06 è un programma di stress test principalmente per schede video, ma anche dell’intero PC. Infatti oltre a misurare le prestazioni del proprio computer con un punteggio finale, può essere utilizzato anche per controllare le temperature del sistema e per testare la stabilità in generale, anche a seguito di un overclock! La nuova versione deriva dal diretto predecessore e necessita di un hardware di ultima generazione per poter essere quanto più obiettivo possibile nel metro di giudizio (per esempio evitando frequenti swapping del disco durante le fasi di test ed andandone ad inficiare i risultati) . La maggior parte dei test grafici sono stati ripresi dal 3DMark05 ed ulteriormente potenziati in quanto a gravosità di elaborazione e nuove funzionalità implementate. La principale differenza con la passata edizione sta nell’importanza conferita alla potenza di elaborazione del processore. Questo si basa sulla consapevolezza che la potenza delle GPU sta crescendo nel recente periodo con un passo più lungo di quello delle CPU, per cui con maggiore frequenza troviamo applicazioni CPU limited. Inoltre vi è da considerare quanto importante sta divenendo la CPU per l’elaborazione degli algoritmi della fisica dei corpi, della logica di gioco, dell’intelligenza artificiale, ecc.. Da qui la necessità di introdurre un doppio test specificatamente incentrato su questa tipologia di calcoli. Il punteggio del 3DMark06 è quindi il risultato della considerazione di GPU e CPU assieme e tende a valutare più come una piattaforma di calcolo sopporti un gioco futuro che a confrontare sottosistemi grafici tra loro. Altra differenza sta nella risoluzione usata come standard dal test (1280×1024 anziché 1024×768) e nella maggiore importanza conferita allo SM3.0, che secondo la casa sarà sempre più adoperato dai programmatori nei prossimi titoli ludici. Il 3DMark06 arriva con un doppio test centrato sullo SM2.0 e altrettanti test sullo SM3.0 e sull’HDR (High Dynamic Range).

Il test è stato eseguito alla risoluzione nativa di 1280*1024 in DirectX 9.0c, è considerato sia il risultato complessivo sia il punteggio riferito alla singola CPU.


3DMark Vantage:


Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 10.

Il benchmark si compone di 4 distinti test, 2 incentrati sulla GPU e 2 sulla CPU. E’ possibile scegliere tra quattro preset configurati da Futuremark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso.

3DMark Vantage introduce per la prima volta il concetto di preset; mentre nelle versioni precedenti vi era una singola configurazione, il nuovo software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High e Extreme.

I test sono stati eseguiti sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e il singolo punteggio riferito alla CPU.


3DMark 11:


Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software houseFuturemark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.

Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.

I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i risultati di Physics e Combined.


3DMark – Fire Strike:


La nuova versione del famoso software è senza dubbio la più potente e flessibile mai sviluppata da Futuremark. Per la prima volta viene proposto un programma multipiattaforma, capace di eseguire analisi comparative su sistemi operativi Windows, Windows RT, Android ed iOS. Le prestazioni velocistiche del proprio sistema possono essere osservate sfruttando tre nuovi ed inediti Preset: Ice Storm, Cloud Gate e Fire Strike.

Il primo, Ice Storm, sfrutta le funzionalità delle librerie DirectX 9.0 ed è sviluppato appositamente per dispositivi mobile, quali tablet e smartphone senza comunque trascurare i computer entry level. Il secondo, Cloud Ice è pensato per l’utilizzo con sistemi più prestanti, come ad esempio notebook e computer di fascia media, grazie al supporto DirectX 10. Infine l’ultimo preset, denominato Fire Strike, è pensato per l’analisi dei moderni sistemi di fascia alta, contraddistinti da processori di ultima generazione e comparti grafici di assoluto livello con pieno supporto DirectX 11.

I nostri test sono stati eseguiti proprio in DirectX 11, sfruttando il preset Fire Strike. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i singoli risultati Graphics e Physics.

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Giochi – Parte Prima:}


Prestazioni Giochi – Parte Prima:


FarCry 2 – DX10:


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FarCry 2 è uno sparatutto in prima persona sviluppato da Crytek e pubblicato da Ubisoft. Il giocatore vestirà i panni dell’ex membro delle forze speciali dell’esercito statunitense Jack Carver. Far Cry è passato però alla storia soprattutto grazie al suo motore grafico, il CryENGINE sviluppato da CryTek. All’epoca della sua uscita, infatti, la grafica di Far Cry era quanto di meglio si fosse mai visto, capace di riprodurre la vegetazione e, soprattutto, l’acqua, con una qualità al limite del fotorealismo. Le isole su cui ogni livello era ambientato erano gigantesche, ed il giocatore godeva di una libertà quasi assoluta, potendole esplorare come preferiva. Anche i nemici erano, all’epoca, i più intelligenti mai visti in uno sparatutto: per la prima volta gli avversari controllati dal computer non partivano alla carica come dei pazzi suicidi, e per la prima volta si vedevano nemici che tentavano di aggirare il giocatore e prenderlo alle spalle, e spesso ci riuscivano.

Il test è stato effettuato con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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Resident Evil 5:


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La storia è ambientata circa 10 anni dopo i famosi accadimenti di Racoon City del primo episodio. Chris Redfield non è più membro della S.T.A.R.S., ma di una nuova organizzazione chiamata BSAA, e i suoi scopi non sono del tutto chiari, tanto che il personaggio in un primo momento sembra ambiguo, non si riesce a capire se combatta per il “bene” o per il “male”. L’azione prende piede in un paesaggio africano, un villaggio sorto in mezzo al deserto, dove il nostro eroe Chris si troverà a indagare sui fatti misteriosi che vi sono accaduti. Appena arrivato, vi troverete ad avere a che fare con zombie dalla capacità intellettiva indubbiamente superiore rispetto agli altri mostri…..Il gioco supporta le DirectX 10.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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Lost Planet 2 – DX11:


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Lost Planet 2 è il seguito dello sparatutto in terza persona sviluppato e prodotto dalla Capcom. Basato sul motore grafico aggiornato MT-Framework 2.0 è ambientato 10 anni prima delle vicende di Lost Planet Extreme Condition.Teatro delle azioni sarà ancora una volta l’inquietante pianeta E.D.N. III, il cui glaciale paesaggio ha lasciato spazio ad intricate giungle con tanto di vegetazione e clima tropicale. La battaglia dei valorosi coloni contro i terribili Akrid continuerà a insanguinare le terre del travagliato corpo celeste.

Il test è stato effettuato con il benchmark integrato, in modalità “Test B”, usando i seguenti settaggi:

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{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Giochi – Parte Seconda:}


Prestazioni Giochi – Parte Seconda:


Alien vs Predator – DX11:


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La prima sensazione è di disorientamento: l’Alien ha visione grandangolare e può cadere da altezze indicibili senza il minimo danno ma, soprattutto, può camminare (e correre) sulle pareti e ciò cambia sensibilmente il modo in cui affrontare i quadri. All’inizio non è facile muoversi con scioltezza e rapidità passando da una parete verticale ad un soffitto come se nulla fosse; dopo pochi minuti iniziamo “a prenderci gusto”…Ecco un marine, un colpo di artigli in corsa ed il marine è morto. Facile. Ecco un altro marine, ci vede, gli corriamo incontro, ha il lanciafiamme. Bruciamo assieme…

Il test è stato effettuato con il Benchmark Tool, usando i seguenti settaggi:

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Metro 2033 – DX11:


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Mosca, anno 2033. In seguito ad una catastrofe nucleare, i sopravvissuti sono costretti a vivere nelle metropolitane della capitale russa, organizzati in stazioni simili a città stato. In quest’ultime si respira un’atmosfera opprimente e angosciante. Il buio cela molte insidie, tra le quali la frequente possibilità di imbattersi in mostruose creature che popolano le stazioni. La minaccia principale è rappresentata dai Tetri, definiti come i nuovi homines, “vincitori della battaglia per la sopravvivenza”, e destinati ad ereditare la Terra.Il personaggio interpretato dal giocatore è Artyom, cresciuto in una stazione della metropolitana situata sotto i quartieri più a nord di Mosca. All’arrivo di un misterioso amico del proprio patrigno, di nome Hunter, si viene incaricati segretamente di portare un messaggio di vitale importanza ad una grande stazione, chiamata Polis, spiegando la minaccia dei Tetri.

Inizia così il viaggio del proprio personaggio, pieno di insidie, durante il quale incrontreremo le più mostruose creature derivate dalle radiazioni, banditi, criminali e rangers…

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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Come possiamo vedere dai nostri test, la scheda FM2A85X Extreme4-M, si comporta decisamente bene, sfruttando in pieno tutte le potenzialità che il chipset AMD A85X dispone. I risultati ottenuti sono da considerarsi soddisfacenti. Anche dal punto di vista prettamente legato alla pratica dell’overclock, la soluzione ASRock si è dimostrata capace di raggiungere, senza alcuna incertezza, frequenze da daily use più che buone.

La scheda è in grado di gestire, a patto di impostare dei compromessi sulle impostazioni grafiche, anche i giochi di utima generazione, specialmente con risoluzioni video non elevate. Consigliamo di sfruttare la tecnologia Dual Graphics per migliorare le prestazioni con i giochi grazie ad una scheda grafica discreta, di classe Radeon HD, che andrà ad affiancare la soluzione integrata. Non possiamo che ritenerci soddisfatti.

{jospagebreak_scroll title=Massimo overclock e Consumi Rilevati:}


Massimo overclock e Consumi Rilevati:


Massimo Overclock:


Nelle prove di overclock la nuova ASRock FM2A85X Extreme4-M si è dimostrata veramente molto valida. Caratteristiche come stabilità e semplicità di configurazione dei parametri sono probabilmente le peculiarità maggiormente evidenziate durante l’utilizzo.

Trovare la stabilità con la nostra APU ha richiesto davvero pochissimo tempo e l’aggiornamento all’ultimo BIOS disponibile al momento della stesura della recensione (1.30) ha consolidato il funzionamento in condizioni di lavoro fuori specifica. Altro aspetto degno di nota è rappresentato dalla bassa temperatura di esercizio dei componenti della circuiteria di alimentazione e del dissipatore posto sul nuovo FCH, anche dopo diverse ore di utilizzo.

Abbiamo saggiato le potenzialità in overclock del sample in nostro possesso servendoci di un raffreddamento a liquido all-in-one, prodotto dalla stessa AMD in collaborazione con Asetek, nota azienda del settore.

099-asrock-fm2a85x-extreme4m-foto-cooling-prove-overclock

Senza grosse difficoltà abbiamo raggiunto una frequenza stabile di 4.8GHz su tutti i core, agendo esclusivamente sul moltiplicatore di frequenza (impostandolo a 48x) e mantenendo inalterata la frequenza del reference clock (100MHz). Per rendere stabile il sistema abbiamo dovuto mettere mano alla tensione di alimentazione della CPU, incrementandola fino a poco più di 1.500v. Abbiamo messo mano anche alla frequenza di funzionamento della GPU integrata, spingendoci fino a 950MHz (circa +20% rispetto alle condizioni originali).

In queste condizioni il sistema si è dimostrato stabile e reattivo, con temperature sempre entro la norma anche durante l’esecuzione di applicativi particolarmente “pesanti”. Per saggiare le prestazioni offerte abbiamo eseguito alcuni software tipici. Di seguito vi mostriamo alcuni screen dei risultati ottenuti:

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N.B.: Ricordiamo che l’overclock è una pratica che può danneggiare in modo permanente i componenti. HW Legend non si assume nessuna responsabilità su eventuali danni cagionati a cose e/o persone dall’improprio utilizzo dei parametri di overclock. Ogni utente adotta questa pratica a suo esclusivo rischio e pericolo.

Non possiamo che ritenerci soddisfatti dei risultati ottenuti, la scheda si è dimostrata molto stabile anche dopo diverse ore di utilizzo, senza mostrare alcun segno di cedimento o incertezza.


Consumi Rilevati:


Per concludere abbiamo misurato i consumi del sistema di prova completo, direttamente alla presa di corrente. Le misurazioni sono state ripetute più volte, nel grafico la media delle letture nelle seguenti condizioni:

  • Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
  • Idle con funzionalità di risparmio energetico disattivate;
  • Full-Load Stress (CPU) eseguendo Prime95 27.7, in modalità Small FFTs, per circa 15minuti;
  • Full-Load Stress (GPU) eseguendo Furmark, in modalità Extreme Burning Mode, per circa 15minuti;
  • Full-Load Stress (CPU+GPU) eseguendo sia Prime95 27.7 e sia Furmark, per circa 15minuti.

Ricordiamo che la tecnologia AMD Cool’n’Quiet permette di ridurre il consumo energetico qualora il carico sul processore sia basso. Questo avviene in modo del tutto automatico, agendo sia sulla tensione che sul moltiplicatore di frequenza.

Il TDP indicato da AMD per Trinity varia in un range compreso tra i 65 W e 100 W a seconda del modello. I consumi rilevati risultano ottimi a riposo e decisamente buoni, considerando la GPU integrata Radeon HD7660D, durante l’elaborazione 3D.

Altro fattore importante da considerare, che influisce sui consumi, riguarda l’implementazione da parte di AMD della nuova funzione denominata Turbo Core 3.0. Tale tecnologia consente di regolare la frequenza di clock in maniera del tutto dinamica a seguito di rilevazioni effettuate in tempo reale. Non possiamo che ritenerci soddisfatti dei consumi rilevati.

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Conclusioni:


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Prestazioni/Overclock:quattro_mezzo
Consumi Rilevati:quattro_mezzo
Rapporto Qualità/Prezzo:quattro_mezzo
Giudizio Complessivo:quattro_mezzo

E’ innegabile che negli ultimi tempi abbiamo assistito ad una crescita veramente notevole del livello qualitativo dei prodotti dell’azienda taiwanese ASRock. La nuova FM2A85X Extreme4-M ne è la conferma, dimostrandosi un prodotto ben progettato, contraddistinto da un layout pulito e ordinato e da componenti discreti di elevata qualità, come condensatori allo stato solido di produzione giapponese, induttanze blindate con core in ferrite e mosfet a basso RDS(On): garanzia assoluta di stabilità, efficienza e durevolezza nel tempo.

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Questo prodotto, grazie all’adozione di un fattore di forma Micro-ATX, risulta perfetto per l’assemblaggio di sistemi dalle dimensioni contenute. L’implementazione del nuovo FCH AMD A85X permette di sfruttare appieno quanto offerto dalle nuove APU Trinity, basate su architettura Piledriver. Il nuovo socket FM2 assicura, inoltre, una discreta longevità garantendo pieno supporto anche alla prossima generazione di APU del colosso di Sunnyvale.

Molto buono il comportamento in condizioni di lavoro fuori specifica. La scheda ci ha permesso di raggiungere ottimi risultati con l’hardware in nostro possesso, il tutto con assoluta semplicità. Gran parte dei meriti sono attribuibili all’ottima circuiteria di alimentazione di cui la scheda è dotata, oltre che al buon livello di maturità del BIOS, nonostante si tratti di una delle prime versioni rilasciate (1.30).

Ottime le possibilità di espansione offerte, che comprendono il pieno supporto verso la tecnologia Multi-GPU AMD CrossfireX (fino a due schede grafiche in parallelo) e AMD Dual Graphics, che consente di affiancare una scheda grafica discreta alla soluzione integrata all’interno delle nuove APU.

La nuova ASRock FM2A85X Extreme4-M è disponibile sul mercato italiano ad un prezzo medio di circa 65€ IVA compresa, cifra che riteniamo più che giustificata dalle caratteristiche tecniche e dalle potenzialità di questo prodotto che, in abbinamento alle nuove APU Trinity, rappresenta senza dubbio una solida base per la realizzazione di un sistema multimediale moderno, versatile e contraddistinto da ottime prestazioni complessive.


Pro:


  • Ottimo layout e qualità costruttiva;
  • Ottima scelta dei componenti;
  • Ottime prestazioni, anche in overclock;
  • Ottima circuiteria di alimentazione a 4+2 Fasi;
  • Ottima disponibilità di connessioni;
  • Ottima stabilità operativa durante tutte le sessioni di test;
  • Pieno supporto verso tutte le nuove APU FM2 basate su architettura Piledriver;
  • Supporto verso la prossima generazione di APU di AMD;
  • Supporto nativo all’interfaccia di trasmissione USB 3.0 e Serial ATA III 6Gb/s;
  • Supporto Multi-GPU AMD CrossfireX;
  • Supporto alla tecnologia AMD Dual Graphics;
  • UEFI BIOS completo ed intuitivo.

Contro:


  • Nulla da segnalare.

Si ringrazia ASRock-Logo per il sample fornitoci.

Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend

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