Indice
- Introduzione
- PCH Intel Serie 700: Principali Caratteristiche Tecniche e Novità
- MSI B760M PROJECT ZERO: Confezione e Bundle
- MSI B760M PROJECT ZERO: Specifiche Tecniche
- MSI B760M PROJECT ZERO: La scheda
- MSI B760M PROJECT ZERO: Uno sguardo al BIOS
- Sistema di Prova e Metodologia di Test
- Prestazioni Rendering e Calcolo
- Prestazioni Multimedia, Web Browsing e Compressione
- Prestazioni Giochi
- MSI B760M PROJECT ZERO: Prestazioni Controller
- MSI B760M PROJECT ZERO: Analisi comparto audio integrato
- Consumi Rilevati
- Conclusioni
Introduzione
Nell’articolo di oggi analizzeremo una delle ultime novità proposte dalla taiwanese MSI, precisamente la nuovissima ed interessante scheda madre B760M PROJECT ZERO, una soluzione di fascia media in formato Micro-ATX, caratterizzata da un design sobrio e moderno. Come scopriremo nel corso del nostro articolo, questa scheda è stata progettata non solo per garantire affidabilità e versatilità, ma soprattutto per offrire all’utente la possibilità di realizzare build estremamente pulite ed ordinate alla vista grazie all’innovativo Back-Connect Design, che prevede che tutti i vari connettori (ATX, EPS, FAN, RGB, Serial-ATA e quant’altro) siano collocati sul retro del PCB, assicurando così una più intelligente gestione dei cavi. Come suggerito dalla denominazione, troviamo a bordo il chipset B760 di Intel, una variante priva di funzionalità specifiche per l’overclocking del processore, e quindi ideale per la realizzazione di configurazioni di classe mainstream basate sulle soluzioni Core appartenenti alle serie Alder Lake (12ª gen), Raptor Lake (13ª gen) e Raptor Lake Refresh (14ª gen) preferibilmente in versione standard o a basso consumo. Tra le caratteristiche principali, spiccano una robusta circuiteria di alimentazione e il pieno supporto ai moduli di memoria DDR5 ad alte prestazioni. La scheda include inoltre due slot M.2 PCI-Express Gen 4.0 x4 e uno slot PCI-Express Gen 5.0 x16, dedicato alle più recenti schede grafiche discrete disponibili sul mercato. Sul fronte della connettività, troviamo una porta di rete Ethernet a 2.5-Gigabit basata su un chip Realtek di ultima generazione, oltre che un modulo wireless preinstallato Intel, compatibile con Wi-Fi 6E e Bluetooth 5.3. Infine, è presente un sistema di gestione dell’illuminazione Mystic Light, che consente di personalizzare l’aspetto della build secondo i propri gusti. Non ci resta che augurarci che la lettura sia di vostro gradimento.
MSI, o Micro-Star International, è un’azienda taiwanese fondata nel 1986, specializzata in tecnologie informatiche e di elettronica di consumo. Fin dall’inizio si è dedicata alla creazione di prodotti tecnologicamente avanzati, concentrandosi inizialmente sulla produzione di schede madri. Negli anni ‘90, grazie alla rapida evoluzione del mercato, l’azienda ha ampliato il proprio portafoglio includendo anche soluzioni grafiche discrete, consolidando così la sua posizione tra i principali fornitori per i settori consumer e industriale.
L’azienda mira a innovare e migliorare l’esperienza dei consumatori e dei professionisti, dedicando molte risorse alla ricerca e sviluppo. Nel corso degli anni, infatti, ha aperto centri di ricerca in Asia e in altri paesi, investendo in nuove tecnologie e collaborando con partner come NVIDIA e Intel. Questo impegno le ha permesso di mantenere il suo vantaggio competitivo, soprattutto nel campo dei laptop, delle schede grafiche e di tutti quei prodotti progettati specificatamente per i videogiocatori.
Il motto “True Gaming” riflette l’impegno di MSI nel fornire un’esperienza di gioco autentica e di alta qualità, pensata per rispondere alle esigenze dei gamer più esigenti con prodotti di livello superiore. Come marchio leader mondiale, MSI è un punto di riferimento affidabile nel gaming e negli eSports.
L’azienda ha investito innumerevoli ore e risorse per sostenere la comunità eSports, supportando i gamer più ambiziosi e valorizzando la loro esperienza per ottimizzare il design dei propri prodotti. In questo modo l’azienda ha integrato tutte le funzionalità più ambite dai giocatori nei suoi dispositivi gaming, spingendo le prestazioni oltre ogni limite.
Oggi, MSI è un marchio globale, presente in oltre 120 paesi. Con filiali e sedi in Europa, Nord America e Asia, supporta i mercati locali offrendo linee di prodotti adattate alle esigenze specifiche di ciascuna regione.
Maggiori informazioni le trovate sul sito web MSI.
PCH Intel Serie 700: Principali Caratteristiche Tecniche e Novità
Come di consueto, in concomitanza con il debutto di una nuova architettura Core, è abitudine di Intel presentare anche una nuova linea di PCH, in questo caso appartenenti alla Serie 700 ed espressamente pensati per offrire pieno supporto verso i nuovissimi microprocessori di tredicesima generazione, meglio noti con il nome in codice “Raptor Lake” e sviluppati con l’avanzato processo produttivo a 10 nanometri denominato Intel 7.
Se con la passata generazione abbiamo assistito ad un cambiamento del tutto radicale, con l’introduzione, per la prima volta in ambito desktop di un’architettura di tipo ibrido ad elevate prestazioni, contraddistinta dalla presenza di differenti core all’interno della medesima CPU, con queste ultime soluzioni ci troviamo dinanzi ad interventi ben più marginali, che possiamo essenzialmente indicare come un semplice perfezionamento di quelle che erano le precedenti proposte. Di conseguenza non sono state necessarie modifiche per quanto riguarda il socket di connessione, che rimane il tradizionale LGA-1700, con il risultato che sarà possibile utilizzare tutti i nuovi processori Raptor Lake anche sulle precedenti schede madri provviste di PCH serie 600, ovviamente previo aggiornamento del BIOS, oppure viceversa uno dei tanti microprocessori basati su architettura Alder Lake sulle nuove soluzioni dotate dei nuovi PCH Serie 700.
Sempre più che buona la differenziazione in relazione alle caratteristiche e alle funzionalità offerte, spaziando da modelli meno completi e di conseguenza più economici, come il B760 e l’H770, indubbiamente idonei all’utilizzo in soluzioni a basso costo e di più ridotte dimensioni, fino ad arrivare al modello più avanzato, il top di gamma Z790, pensato per la realizzazione di soluzioni rivolte ad un’utenza più esigente che necessita di maggiori funzionalità (come ad esempio il supporto all’overclocking) e flessibilità in quanto a possibilità di espansione.
Facendo un rapido confronto con il precedente modello di punta di pari fascia, ovvero il PCH Z690 Express, le novità introdotte non possono essere definite sostanziali, ma sicuramente meritevoli di attenzione. Per quanto riguarda le funzionalità di rete viene ad esempio mantenuto il supporto Ethernet opzionale da 2.5Gbps e Wi-Fi 6E integrato (802.11ax), mentre tra le varie funzionalità esclusive non ritroveremo più il supporto alle soluzioni Intel Optane Memory, basate su tecnologia di memoria 3D XPoint, la cui divisione è in dismissione da parte dell’azienda di Santa Clara.
Nel diagramma che segue vi mostriamo la struttura del nuovo modello di punta della linea, per l’appunto lo Z790 Express:
Come vediamo dal diagramma della nuova piattaforma, i microprocessori Raptor Lake-S di tredicesima generazione mantengono un Memory Controller Integrato (IMC) di tipo Dual Channel, con il pieno supporto verso i nuovissimi moduli di memoria ad elevate prestazioni DDR5. Il supporto verso i “vecchi” moduli di memoria DDR4 viene conservato, ma non troveremo schede madri in grado di ospitare entrambe le tipologie di memoria, o l’una o l’altra. Sarà quindi necessario prestare attenzione durante la scelta della scheda madre, leggendo con attenzione la tipologia di memoria supportata. Nel caso delle DDR4 la massima frequenza certificata si mantiene a quota 3.200MT/s, assicurando una bandwith massima teorica pari a 51.2GB/s, mentre per le nuove soluzioni DDR5 è prevista la certificazione per una frequenza massima che raggiunge i 5.600MT/s (contro i 4.800MT/s delle soluzioni della passata generazione), corrispondenti ad una bandwidth di ben 89.6GB/s.
Nessuna novità per quanto riguarda il Controller PCI-Express integrato nel microprocessore, sempre in grado di gestire un massimo di 20 linee PCI-Express, 16 delle quali conformi al nuovo standard Gen 5.0, e quindi capaci di assicurare una banda doppia rispetto alla precedente generazione (32GT/s contro 16GT/s). Sarà quindi possibile, qualora la propria scheda madre preveda degli slot necessari, realizzare sistemi Multi-GPU (NVIDIA SLI o AMD CrossFireX) in configurazione x8/x8, oppure installare un eventuale futura unità allo stato solido ad elevate prestazioni compatibile.
Il PCH è sempre collegato al microprocessore per mezzo di un Link DMI (Direct Media Interface) che si occupa di fungere da bridge fra la CPU stessa e i vari controller integrati e non. Con il nuovo DMI 4.0 vengono sfruttate ben otto linee PCI-Express 3.0 al fine di incrementare ulteriormente l’efficienza eliminando qualsiasi collo di bottiglia grazie ad una banda pari a ben 16GT/s.
Oltre a quanto detto, il nuovo Intel Z790 Chipset, include un sottosistema Audio High Definition, un’interfaccia di rete Gigabit e niente meno che ulteriori 28 linee PCI-Express, di cui 8 di tipo Gen 3.0 e 20 di tipo Gen 4.0 (rispettivamente troviamo quattro linee Gen 3.0 in meno e quattro linee Gen 4.0 in più rispetto al predecessore Z690 Express), la cui gestione è completa discrezione del produttore della scheda madre. Appare innegabile una flessibilità indubbiamente maggiore rispetto al passato e sarà di conseguenza del tutto lecito attendersi soluzioni provviste di molteplici interfacce di collegamento M.2 PCI-Express oppure SATA Express, anche in configurazione mista, a supporto delle più prestanti unità di SSD di nuova generazione presenti sul mercato.
La gestione delle connessioni video (ora fino a quattro display indipendenti) è ancora completamente a carico del microprocessore e non più del PCH stesso come avveniva nei modelli precedenti alla serie 9. Mantenuto il pieno supporto non soltanto alla risoluzione 4K UHD, ma anche all’HDR (High Dynamic Range) ed alla profondità colore a 10bit.
Al pari dei precedenti modelli anche i nuovi PCH della Serie 700 sono in grado di garantire il supporto nativo verso lo standard Thunderbolt 4 tramite connessione USB Type-C, vantando la piena compatibilità verso tutte le specifiche del protocollo USB4. Rispetto alla passata generazione non viene incrementata la velocità di trasferimento (come al contrario avvenuto dalla seconda alla terza generazione), restando ancorati a quota 40Gb/s, ma verrà potenziato l’intero ecosistema, offrendo per la prima volta dock provvisti di ben quattro porte Thunderbolt e definendo uno standard universale per quanto riguarda il cavo, per il quale è prevista una lunghezza massima di 2 metri. Ricordiamo che lo standard Thunderbolt consente, tramite una singola connessione USB Type-C, il passaggio di dati, video e alimentazione.
Specifiche del genere appaiono più che sufficienti per gestire, ad esempio, una soluzione grafica discreta esterna (molto in voga in ambito mobile, al fine di espandere le potenzialità del comparto grafico integrato) oppure una coppia di monitor con pannelli 4K a 60Hz. Valori di tutto rispetto anche sotto il profilo energetico, con possibilità di alimentare periferiche esterne fino a ben 100W di potenza, includendo funzionalità di ricarica veloce.
Concludiamo con l’ultima, ma non meno importante, caratteristica confermata anche in questi nuovi PCH. Ci riferiamo alla tecnologia di protezione Intel Device Protection with Boot Guard, pensata per garantire la massima protezione durante la fase di avvio del sistema.
MSI B760M PROJECT ZERO: Confezione e Bundle
La nuova scheda madre B760M PROJECT ZERO di MSI è giunta in redazione all’interno della confezione originale prevista dal noto produttore taiwanese, molto robusta e dalle dimensioni generose. Il materiale di cui è costituita, infatti, appare molto resistente e difficile da schiacciare, per cui rappresenta un’ottima protezione per il contenuto.
Esteticamente troviamo una colorazione di base chiara con finitura superficiale opaca e grafica molto accattivante, a tal punto che riteniamo improbabile che possa passare inosservata sugli scaffali da esposizione. Gli elementi grafici non rappresentano solo un fattore meramente estetico ma offrono il quadro completo delle funzionalità della scheda madre fornendo al possibile acquirente già l’opportunità di valutare se il prodotto possa soddisfare le proprie esigenze.
La confezione del prodotto si distingue per un design moderno e accattivante, pensato non solo per catturare l’attenzione, ma anche per esaltare le caratteristiche distintive della nuovissima linea PROJECT ZERO. Questa gamma di schede madri adotta lo standard Back-Connect Design, che sposta tutti i principali connettori sul retro del PCB. Questa soluzione permette una gestione dei cavi più efficiente, contribuendo a mantenere l’interno del cabinet più pulito e ordinato e renderne ancor più spettacolare la vista attraverso le ormai onnipresenti paratie laterali trasparenti.
Come vedremo nel corso dell’articolo, queste schede madri si distinguono anche per una costruzione solida e affidabile, oltre a un set di funzionalità avanzate e caratteristiche tecniche di alto livello. Rappresentano quindi una base perfetta per la creazione di sistemi da gioco prestanti ed equilibrati, pensati per essere affidabili e duraturi nel tempo.
Nella parte frontale della confezione, oltre alla nomenclatura completa del prodotto e a una grande immagine rappresentativa, troviamo una serie di informazioni sulle sue principali caratteristiche. Tra queste spicca l’adozione del chipset B760, che garantisce piena compatibilità con i diffusi processori Intel Core delle serie Alder Lake (12ª gen), Raptor Lake (13ª gen) e Raptor Lake Refresh (14ª gen), tutti basati sul socket LGA 1700. Data l’assenza di funzionalità specifiche per l’overclocking, questa scheda madre si rivela particolarmente adatta ai modelli standard o a basso consumo, offrendo un’ottima base per configurazioni bilanciate ed efficienti.
Posteriormente ritroviamo la nomenclatura della scheda madre e le principali icone rappresentative delle tecnologie supportate, questa volta però con maggiori dettagli. Come di consueto è data giusta enfasi alle tecnologie proprietarie dell’azienda, che includono tutta una serie di accorgimenti espressamente pensati per soddisfare anche gli utenti più esigenti.
Tra questi è doveroso menzionare la presenza di una robusta circuiteria di alimentazione da 12+1+1 Fasi digitali dirette con design DRPS (Duet Rail Power System), nonché di un PCB da 6-Layer, contraddistinto da uno spessore superiore derivato da un più generoso strato di rame (2oz di rame), in grado di garantire una buona resistenza alle torsioni, minori temperature e maggiore efficienza. Nella nuovissima B760M PROJECT ZERO sono inoltre previste anche alcune funzionalità esclusive mirate a semplificare operazioni spesso sottovalutate, come la gestione dei cavi di collegamento o la rilevazione precisa di eventuali problemi di funzionamento della macchina, grazie a LED dedicati on-board.
Non mancano dettagli sulla presenza di un pannello I/O posteriore con Shield integrato, progettato per offrire un set di connessioni del tutto completo. Tra queste spiccano una porta USB 3.2 Type-C da ben 20Gbps (LIGHTNING 20G), una porta LAN 2.5GbE e predisposizione per antenne Wi-Fi 6E/Bluetooth 5.3, grazie al modulo Intel preinstallato.
La nuovissima B760M PROJECT ZERO si distingue inoltre per una serie di soluzioni avanzate racchiuse nel concetto definito dal produttore come FROZR DESIGN, progettate per garantire un’efficace dissipazione del calore delle principali componenti chiave della scheda madre e delle periferiche ad essa collegate. Tra questi accorgimenti spiccano le generose cover metalliche dedicate alle unità di memorizzazione M.2, dotate di un sistema termico che consente il raffreddamento ottimale dell’unità. Inoltre, troviamo dissipatori di calore estesi per il raffreddamento delle componenti della circuiteria di alimentazione, ed un dissipatore di calore maggiorato per il PCH, progettato per operare senza l’ausilio di una ventola dedicata.
Completano il quadro descrittivo un elenco delle specifiche tecniche della motherboard, una legenda delle connessioni offerte nel pannello posteriore I/O, ed un pratico codice QR che, se scansionato consentirà di accedere rapidamente al manuale utente in formato digitale.
Su entrambi i lati della confezione non sono presenti dettagli rilevanti, ad eccezione del logo dell’azienda, della nomenclatura completa del prodotto, dei vari loghi delle certificazioni ottenute e di una piccola etichetta adesiva riportante tutti i vari codici identificativi e seriali della scheda madre.
Appena apriamo la confezione, notiamo subito un dettaglio insolito: la scheda è alloggiata in modo diverso dal solito, come se fosse sospesa rispetto al piano di appoggio. Questa scelta è dovuta all’adozione dell’innovativo design Back-Connect, una caratteristica distintiva della scheda che prevede il posizionamento di tutte le connessioni sul retro del PCB. Nella parte sottostante è ovviamente presente tutto il materiale fornito in dotazione. La scheda madre, come si può osservare dalle immagini, è posizionata con cura e ben protetta da una busta antistatica, così da prevenire eventuali danni causati da urti o cadute accidentali durante il trasporto.
Il bundle fornito in dotazione, certamente molto completo, è così composto:
- 1 x Manuale d’istruzioni per l’installazione e l’uso;
- 1 x Informativa sulle normative europee;
- 1 x Bustina con N°1 vite e standoff per il fissaggio delle unità di storage M.2 PCI-Express;
- 1 x Cavo SATA-III (6Gb/s) di buona qualità;
- 1 x EZ M.2 Clip;
- 1 x EZ Wi-Fi Antenna.
Scopriamo ora quali sono le principali specifiche tecniche dichiarate dal produttore.
MSI B760M PROJECT ZERO: Specifiche Tecniche
MSI rappresenta da sempre un punto di riferimento per l’innovazione e l’eccellenza prestazionale, grazie all’impiego di tecnologie all’avanguardia nei propri prodotti. L’azienda riserva un’attenzione particolare al segmento enthusiast, soddisfacendo le esigenze sempre più elevate di overclocker esperti e videogiocatori ambiziosi, desiderosi di ottenere il massimo delle performance senza compromessi.
Con la linea di schede madri PROJECT ZERO, l’azienda si rivolge a un pubblico ancora più di nicchia, composto da appassionati e professionisti che pongono l’estetica della propria build al centro del loro interesse. Grazie a un design pulito e minimalista, queste schede sono infatti pensate per chi desidera un look ordinato e privo di cavi a vista, senza però sacrificare prestazioni, solidità e affidabilità. L’innovativa disposizione dei connettori nella parte posteriore del PCB, unitamente all’attenzione ai dettagli costruttivi rendono queste schede madri la scelta ideale per chi vuole combinare eleganza e funzionalità in un’unica soluzione.
La nuovissima scheda madre B760M PROJECT ZERO non fa certamente eccezione, presentandosi come una soluzione in formato standard Micro-ATX del tutto interessante. Come intuibile dalla nomenclatura tutto ruota attorno al chipset di fascia media Intel B760, appositamente messo a punto dal colosso di Santa Clara per assicurare la piena compatibilità verso tutti i diffusi processori Intel Core delle serie Alder Lake (12ª gen), Raptor Lake (13ª gen) e Raptor Lake Refresh (14ª gen), socket LGA 1700. Data l’assenza di funzionalità specifiche per l’overclocking, questa versione è particolarmente indicata per l’abbinamento con le varianti standard o a basso consumo della gamma, rappresentando un’ottima base per la realizzazione di configurazioni bilanciate ed efficienti.
La scheda madre in esame garantisce piena compatibilità con moduli di memoria Non-ECC in configurazione Dual-Channel, con doppio slot per canale (2SPC), consentendo l’installazione di un massimo di 256 GB di RAM. Questo risultato è possibile grazie al supporto per moduli ad alta densità da 64 GB ciascuno. È importante sottolineare, tuttavia, che attualmente Intel certifica i processori Core per un massimo di 192 GB di memoria, ottenibili utilizzando moduli da 48 GB già disponibili sul mercato. Per quanto riguarda la frequenza massima certificata in overclocking, viene raggiunta quota 3.900MHz (7.800MT/s), potendo contare anche sul pieno supporto alla tecnologia XMP 3.0 (Extreme Memory Profile) di Intel, con relativi profili preimpostati nell’SPD dei moduli stessi.
Il produttore ha dotato questo modello di un PCB a 6 strati, caratterizzato da uno spessore maggiorato, grazie all’adozione di un più generoso strato di rame (2oz). A completare questa solida base, troviamo una robusta circuiteria di alimentazione composta da 12+1+1 fasi digitali dirette con design DRPS (Duet Rail Power System), progettata specificamente per soddisfare le elevate esigenze energetiche dei più esosi microprocessori Core i7 e Core i9. Questo design non solo garantisce performance ottimali, ma assicura anche la massima stabilità operativa.
Per mantenere temperature contenute, anche sotto carico, sono state implementate una serie di soluzioni avanzate racchiuse nel concetto definito dal produttore come FROZR DESIGN, progettate per garantire un’efficace dissipazione del calore delle principali componenti chiave della scheda madre e delle periferiche ad essa collegate.
Tra questi accorgimenti spiccano le generose cover metalliche dedicate alle unità di memorizzazione M.2, dotate di un sistema termico che consente il raffreddamento ottimale dell’unità. Inoltre, troviamo dissipatori di calore estesi per il raffreddamento delle componenti della circuiteria di alimentazione, ed un dissipatore di calore maggiorato per il PCH, progettato per operare senza l’ausilio di una ventola dedicata.
Del tutto degno di nota è anche l’impiego di PAD termici di buona qualità, contraddistinti da una conducibilità termica pari a 7W/mK, così da assicurare prestazioni stabili e temperature d’esercizio sensibilmente più contenute.
La scheda madre messa a punto dal produttore taiwanese appare estremamente completa sul fronte della connettività, offrendo pieno supporto a tutti i più moderni standard sul mercato. Non manca il supporto agli standard USB 3.2 Gen2x1/Gen2x2 e SATA III 6Gb/s per una migliore gestione di dispositivi di archiviazione, nonché la possibilità di collegare unità SSD di ultima generazione, dotate di interfaccia M.2 PCI-Express di tipo M-Key, su bus PCIe Gen 4.0 x4 al fine di garantire una bandwith massima pari a ben 64Gb/s.
Per la gioia dei videogiocatori più esigenti non manca un comparto audio integrato Audio Boost HD di ultima generazione, basato sul noto e collaudato Codec Realtek ALC897, capace di offrire un’ottima qualità audio disponibile per ottenere un suono chiaro e cristallino, mentre si ascolta musica o durante una sessione di gioco. Per eliminare qualsiasi tipo d’interferenza elettromagnetica (EMI), oltre ad essere prevista una particolare schermatura, è stato completamente isolato il circuito audio dagli altri circuiti sulla scheda madre. L’utilizzo di condensatori audio ad alta qualità, inoltre, incrementa ulteriormente la pulizia e l’equilibratura del suono, raggiungendo un livello tale da soddisfare anche gli audiofili più esigenti.
Nulla da eccepire nemmeno per quanto riguarda il comparto di rete, per il quale è stata prevista l’adozione di soluzioni Realtek ed Intel di ultima generazione. Nello specifico troviamo un’interfaccia di rete di tipo 2.5-Gigabit Ethernet basata sull’ottimo controller RTL8125BG, oltre che il pieno supporto a connettività Wi-Fi 6E 802.11ax/Bluetooth 5.3 grazie al modulo AX211NGW preinstallato.
Riportiamo un riassunto delle specifiche tecniche della nuovissima B760M PROJECT ZERO così come dichiarate dal produttore:
Le specifiche tecniche dichiarate evidenziano l’impegno dell’azienda taiwanese nel creare un prodotto completo e versatile, in grado di soddisfare ogni tipo di utenza. Anche i videogiocatori più esigenti potranno apprezzare questa scheda madre, che rappresenta una base solida e affidabile per la realizzazione di un sistema da gioco potente, stabile e dalle prestazioni elevate.
La lista completa delle CPU attualmente supportate la trovate qui, mentre il QLV delle Memorie RAM è disponibile qui. La scheda è ovviamente pronta per supportare senza problemi il sistema operativo Microsoft Windows 11.
MSI B760M PROJECT ZERO – Layout
Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale dedicato a questo prodotto, raggiungibile al seguente indirizzo.
Ora siamo pronti per andare ad analizzare in dettaglio questa nuova proposta di MSI.
MSI B760M PROJECT ZERO: La scheda
Iniziamo la nostra analisi della B760M PROJECT ZERO esaminando da vicino il PCB, un elemento fondamentale per valutare la qualità costruttiva di una scheda madre. Al primo contatto, la solidità e la robustezza del PCB risultano più che buono, trasmettendo una sensazione di alta qualità e cura nei dettagli. Il grado di rigidità è degno di nota, un aspetto che non solo previene eventuali torsioni, ma assicura anche una maggiore longevità, specialmente in condizioni di utilizzo intenso o ambienti sfavorevoli.
Questa scheda utilizza un PCB a sei strati, caratterizzato da uno spessore maggiore, ottenuto grazie all’impiego di un quantitativo superiore di rame (2 oz). Un PCB di questo tipo non solo contribuisce a migliorare la dissipazione termica, riducendo le temperature operative, ma consente anche di ottenere prestazioni superiori e una maggiore stabilità del sistema. È indubbiamente una scelta progettuale che sottolinea l’attenzione dell’azienda verso gli utenti più esigenti, offrendo una piattaforma progettata per durare nel tempo e per eccellere in ogni situazione.
La colorazione di base del PCB nera, con finitura semi-opaca, in abbinamento all’intrigante grafica in pieno stile “PROJECT ZERO” dona alla scheda un aspetto davvero molto accattivante e certamente capace di attirare l’attenzione degli appassionati sin dal primo sguardo. Nessuna sorpresa per ciò che riguarda il Form-Factor, pienamente conforme allo standard Micro-ATX con dimensioni pari a 24.4 cm x 24.4 cm.
Osservando il lato posteriore della scheda madre, notiamo subito che, oltre al backplate del meccanismo di ritenzione del processore (in questo caso prodotto da LOTES), sono presenti anche tutti i principali connettori di alimentazione e supplementari, solitamente collocati sulla parte anteriore del PCB. Questo modello adotta infatti il rivoluzionario design Back-Connect, che prevede il posizionamento di tutte le varie connessioni sul retro della scheda. Questa soluzione non solo facilita le operazioni di collegamento e cable management durante l’assemblaggio, ma contribuisce anche a mantenere un’estetica più pulita e ordinata, un aspetto particolarmente apprezzato nei moderni case con pannelli laterali trasparenti.
Come vediamo il layout appare pulito e ordinato, con componenti posti con criterio nello spazio a disposizione. La distribuzione dei principali elementi è infatti davvero ben organizzata e certamente frutto di uno studio approfondito da parte degli ingegneri del marchio. In posizione centrale spicca il socket di connessione LGA-1700, in grado di assicurare pieno supporto verso tutte le soluzioni Core delle serie Alder Lake (12ª gen), Raptor Lake (13ª gen) e Raptor Lake Refresh (14ª gen), con una naturale predisposizione per l’abbinamento con le varianti standard o a basso consumo della gamma data l’assenza di funzionalità specifiche dedicate all’overclocking del microprocessore.
La zona nelle immediate vicinanze appare abbastanza ordinata e libera. Tuttavia, ci sentiamo di consigliare di affidarsi al liquido (incluse le varie soluzioni di tipo All-in-One) per quanto riguarda il raffreddamento del microprocessore, così da evitare qualsiasi eventuale interferenza con il sistema di dissipazione previsto per la circuiteria di alimentazione della scheda, che, come osserveremo più avanti, è abbastanza generoso nelle dimensioni. Per via del suo sviluppo in altezza, infatti, potrebbero esserci problemi nell’utilizzo di alcuni dissipatori di calore ad aria particolarmente voluminosi, si consiglia pertanto di verificarne attentamente la piena compatibilità.
Il meccanismo di fissaggio del processore, prodotto come anticipato da LOTES, si basa sulla medesima logica di apertura/chiusura già osservata nelle soluzioni delle passate generazioni.
La scheda madre, nonostante disponga di un PCH che non prevede funzionalità specifiche dedicate all’overclocking del microprocessore, adotta ugualmente una robusta circuiteria alimentazione digitale composta da 12+1+1 fasi dirette (CPU Vcore + VCCGT + VCCAUX) con design DRPS (Duet Rail Power System), espressamente progettata per garantire un’eccellente stabilità e durevolezza nel tempo. Gli stadi di alimentazione, infatti, prevedono componenti discreti di indubbia qualità, tra cui condensatori polimerici giapponesi caratterizzati da un ESR estremamente basso, e induttanze in grado di supportare ben 75A di corrente per ogni singola fase.
L’assoluta stabilità operativa e la longevità della scheda sono assicurate da un sistema di dissipazione del calore in alluminio dalle dimensioni generose, progettato per mantenere temperature di esercizio ottimali anche sotto carichi di lavoro intensi. Il fissaggio alla piastra avviene mediante l’utilizzo di viti e tradizionali clip plastiche, mentre il contatto con le componenti avviene mediante PAD termo–conduttivi di qualità, contraddistinti da una conducibilità termica pari a 7W/mK, così da assicurare temperature d’esercizio sensibilmente più contenute.
La configurazione delle fasi di alimentazione prevede per il circuito CPU Vcore un design parallelo da 12 Fasi, gestite, assieme alla singola fase dedicata al circuito VCCGT, da un controller di ultima generazione prodotto da Renesas Electronics, precisamente il modello RAA229132 Digital Double Output PWM Controller, capace di assicurare un eccellente livello di accuratezza unitamente ad una ridotta perdita di potenza. Il collegamento in coppie delle fasi consente una migliore distribuzione del carico, riducendo il calore generato e migliorando l’efficienza complessiva del sistema di alimentazione.
Il produttore ha scelto di affidarsi, anche per quanto riguarda i MOSFET, alla suddetta azienda giapponese, adottando, sia per quanto riguarda il circuito CPU Vcore e sia per quello VCCGT, degli ottimi RAA220075R0 75A Smart Power Stage (SPS), all’interno dei quali è presente sia il MOSFET Low-Side e sia l’High-Side. Questi MOSFET, inoltre, assicurano un più elevato livello affidabilità, precisione ed efficienza rispetto alle precedenti implementazioni Dr.MOS. Come anticipato, ognuno di questi stadi potenza è accreditato per assicurare un massimo di 75A di corrente continua.
Ne consegue la possibilità di gestire un output pari a ben 900A sul solo circuito dedicato al CPU Vcore, quindi più che sufficiente, ancor più in considerazione dell’impossibilità di praticare overclocking, per soddisfare appieno i requisiti di tutti i microprocessori della famiglia Core di 12th/13th/14th generazione, pur tenendo conto dell’inevitabile perdita di efficienza dei MOSFET all’aumentare sia del carico sugli stessi che delle loro condizioni operative in termini di temperatura.
Come mostrato nelle immagini, per il circuito VCCAUX a singola fase è stata scelta una soluzione firmata Monolithic Power Systems. Nello specifico, è stato adottato il controller MP2940A, che assicura piena compatibilità con le specifiche Intel IMVP9, garantendo un’elevata precisione e una ridotta perdita di potenza. In abbinamento, è stato impiegato il MOSFET in grado di fornire ben 80A di corrente, precisamente l’ottimo MP87670.
Ricordiamo che in questa piattaforma, il circuito VCCAUX va di fatto a sostituire i precedenti VCCSA (System Agent) e VCCIO (Input/Output), assicurando la corretta alimentazione sia al controller PCI-Express che al controller di memoria integrati nel microprocessore.
L’azienda, come di consueto, ha posto grande attenzione alla protezione e all’affidabilità del sistema anche su questo modello, integrando un’ampia gamma di soluzioni hardware progettate per salvaguardare le componenti critiche della scheda madre e garantire un funzionamento stabile e sicuro, anche in condizioni di utilizzo estreme. Tra queste troviamo avanzati sistemi di protezione, come:
- Protezione contro le scariche elettrostatiche (ESD Protection), implementata su porte I/O, slot PCIe e DIMM per prevenire danni derivanti da scariche accidentali durante l’assemblaggio o il collegamento di dispositivi esterni;
- Protezione da sovratensioni (OVP), che interviene in caso di picchi di tensione oltre i limiti di sicurezza, salvaguardando CPU, RAM e altre componenti delicate;
- Protezione da sovracorrenti (OCP), che monitora e limita la corrente erogata, prevenendo sovraccarichi e possibili guasti ai circuiti di alimentazione;
- Protezione da scariche di tensioni transitorie, che interviene per assorbire e deviare variazioni di tensione improvvise in modo immediato e utra-rapido direttamente a terra, proteggendo così le componenti elettroniche più sensibili.
Inoltre, per le fasi di alimentazione, MSI ha previsto una messa a terra dedicata, progettata non solo per ridurre le interferenze elettromagnetiche (EMI) generate dalle fasi stesse, ma anche per migliorare la dissipazione del calore attraverso gli strati di rame del PCB, contribuendo così a un raffreddamento più efficiente e una maggiore longevità delle componenti.
Per soddisfare nel migliore dei modi la richiesta energetica dei nuovi microprocessori Core di dodicesima, tredicesima e quattordicesima generazione, è stata prevista una coppia di connettori di alimentazione supplementari a 12v di tipo 8-Pin EPS, collocati come anticipato nella parte posteriore del PCB.
Per questi connettori, così come per altri principali, come l’ATX, l’azienda ha adottato pin solidi. Questa scelta garantisce un flusso di potenza più efficiente, grazie alla loro bassa impedenza, e una trasmissione energetica più stabile verso la CPU, anche in presenza di carichi di corrente elevati.
Spostandoci verso destra troviamo i quattro slot per memorie di tipo DDR5. La scheda garantisce piena compatibilità con moduli di memoria Non-ECC in configurazione Dual-Channel, con doppio slot per canale (2SPC), consentendo l’installazione di un massimo di 256 GB di RAM. Questo risultato è possibile grazie al supporto per moduli ad alta densità da 64 GB ciascuno. È importante sottolineare, tuttavia, che attualmente Intel certifica i processori Core Ultra 200S per un massimo di 192 GB di memoria, ottenibili utilizzando moduli da 48 GB già disponibili sul mercato. Per quanto riguarda la frequenza massima certificata in overclocking, viene raggiunta quota 4.600MHz (9.200MT/s), potendo contare anche sul pieno supporto alla tecnologia XMP 3.0 (Extreme Memory Profile) di Intel, con relativi profili preimpostati nell’SPD dei moduli stessi.
Al pari di numerose soluzioni sul mercato anche questa scheda madre adotta una topologia di tipo Daisy-Chain per quanto riguarda gli slot di memoria. In questo particolare tipo di configurazione viene privilegiato l’utilizzo dei canali primari (A2-B2), per i quali sono state opportunamente previste piste più corte e quindi capaci di assicurare un segnale elettrico più pulito e con meno interferenze, al fine di facilitare il raggiungimento di frequenze di clock più elevate in modo stabile.
Dal momento che l’esclusiva e particolare gestione dei segnali elettrici da parte dei nuovi moduli di memoria DDR5 può comportare il pericolo di danneggiamento del modulo stesso durante la fase di installazione e/o rimozione, è stato opportunamente previsto uno specifico circuito di protezione, che ne riduce notevolmente i rischi, oltre che un avanzato processo di saldatura SMT. Unitamente alla tecnologia proprietaria Memory Boost, questi accorgimenti assicurano una maggior pulizia dei segnali, assicurando una maggiore stabilità alle elevate frequenze.
In prossimità degli slot per le memorie troviamo una batteria di LED dedicati all’utile funzionalità proprietaria EZ Debug LED, per l’identificazione immediata di eventuali problemi di funzionamento della macchina.
Non lontano si possono osservare i contatti di saldatura nei punti in cui solitamente verrebbero collocati i connettori ATX a 24 poli, gli header per porte USB supplementari e altri collegamenti. Tutti questi connettori sono stati strategicamente posizionati sul retro del PCB, facilitando così il collegamento e semplificando la gestione dei cavi. Tra questi troviamo anche un utile connettore USB 3.2 Gen2x1 (10Gbps) Type-C Front-Panel, la cui gestione è affidata al chipset Intel.
Le possibilità di espansione sono indubbiamente interessanti, garantite dalla presenza di uno slot PCI-Express Gen 5.0 x16 (ovviamente retro-compatibile con lo standard di terza e quarta generazione), uno slot PCI-Express Gen 4.0 x16 (x4 elettrico) ed uno slot PCI-Express Gen 3.0 x1 utili, ad esempio, per l’installazione di schede audio dedicate, unità di memorizzazione o eventuali controller supplementari. Gli slot PCI-Express appaiono ben spaziati al fine di consentire l’installazione delle schede grafiche in maniera idonea al mantenimento di buone temperature di esercizio.
Per lo slot di espansione principale PCI-Express Gen 5.0 è stato previsto un rinforzo metallico che ne previene il danneggiamento anche se sottoposto a stress elevato, come ad esempio quello derivato dal peso delle moderne e sempre più massicce schede grafiche 3D discrete.
Anche le quattro porte Serial ATA sono collocate nella parte posteriore del PCB, ovviamente ruotate in modo da facilitare l’inserimento dei cavi. La loro gestione è affidata al chipset B760 di Intel.
Tutte le connessioni presenti supportano pienamente lo standard Serial ATA di terza generazione a 6Gb/s e implementano il pieno supporto anche verso le tecnologie RAID 0, 1, 5 e 10.
Così come la maggior parte delle soluzioni di ultima generazione anche la B760M PROJECT ZERO prevede delle connessioni di tipo M.2 PCI-Express, compatibili con tutte le unità SSD di nuova generazione con form-factor NGFF (Next Generation Form Factor) M-Key fino a 80mm di lunghezza. Nello specifico, la scheda è dotata di due connettori su bus PCI-Express 4.0 x4, capaci di garantire una bandwidth di 64 Gb/s. Uno di essi sfrutta le linee PCIe di quarta generazione fornite dal microprocessore, mentre l’altro è gestito direttamente dal chipset.
Sono pienamente supportate, ovviamente, le più recenti e prestanti unità SSD basate su protocollo NVM Express (NVMe), anche se configurate come dischi di avvio principali.
Il produttore, come vedremo dalle immagini, non ha lasciato nulla al caso, implementando un sistema di dissipazione del calore, denominato M.2 Shield Frozr, in grado di assicurare il corretto ed efficiente smaltimento del calore generato dalle sempre più prestanti unità in commercio al fine di prevenire il fenomeno del Thermal Throttling e garantire così prestazioni velocistiche ai massimi livelli in ogni circostanza.
Nelle vicinanze osserviamo il chip dedicato al monitoraggio di tutte le risorse hardware e del controllo delle ventole connesse alla scheda madre, precisamente un Nuvoton NCT6687D.
La gestione dell’audio è affidata all’ormai noto Codec su bus USB Realtek ALC897, capace di offrire supporto Audio HD a 5.1 canali, Input/Output su S/PDIF a 16/20/24bit e frequenze di campionamento fino a 192kHz. Grazie alla tecnologia proprietaria AUDIO Boost HD vengono offerti all’utente tutti gli strumenti necessari per attuare una serie di miglioramenti sulla qualità della riproduzione, al fine di ottenere un suono chiaro e cristallino in qualsiasi ambito di utilizzo, dall’ascolto dei propri brani musicali preferiti, alle più impegnative sessioni di gioco.
Per eliminare qualsiasi tipo d’interferenza elettromagnetica (EMI), oltre ad essere prevista una particolare schermatura, è stato completamente isolato il circuito audio dagli altri circuiti sulla scheda madre. L’utilizzo di condensatori audio ad alta qualità, inoltre, incrementa ulteriormente la pulizia e l’equilibratura del suono, raggiungendo un livello tale da soddisfare anche gli audiofili più esigenti.
La scheda dispone di un’interfaccia di rete 2.5-Gigabit Ethernet (10/100/1000/2500 Mb/s) basata su controller Realtek. Nello specifico troviamo un rodato RTL8125BG capace di assicurare prestazioni ottimali grazie ad un utilizzo veramente molto limitato del processore centrale durante il normale funzionamento.
Presente anche un modulo Wi-Fi/Bluetooth preinstallato in un apposito connettore M.2 E-Key dedicato, collocato poco sotto lo slot PCI-Express principale. Nello specifico è stato previsto un modulo in formato M.2-2230 di produzione Intel, precisamente il modello AX211NGW, con piena certificazione Wi-Fi 6E 802.11ax (fino a 2.400Mbps) e Bluetooth 5.3.
Come di consueto, nella parte inferiore della scheda madre, ed in questo caso nel lato posteriore del PCB, sono posizionati numerosi connettori utili per personalizzare e completare il sistema. Tra questi troviamo:
- Connettori per ventole (PWM e DC) e per il controllo del flusso d’aria;
- Connettori per audio e USB 2.0, destinati a periferiche interne e dispositivi esterni;
- Slot per strisce LED RGB e ARGB, per una gestione avanzata dell’illuminazione;
- Jumper Clear CMOS, per ripristinare rapidamente le impostazioni di fabbrica del BIOS;
- Il pannello di collegamento per le funzionalità dello chassis, come pulsanti e indicatori.
La scheda madre messa a punto da MSI è equipaggiata con un discreto quantitativo di porte USB. Per la precisione troviamo 2 porte USB 3.2 Gen 1 Type-A (5Gbps), accessibili utilizzando l’apposito header on-board, e 4 porte USB 3.2 Gen2x1 (10Gbps), delle quali tre Type-A accessibili nel pannello posteriore I/O della scheda ed una Type-C sfruttabile facendo uso dell’header Front Panel Type-C.
La gestione di queste connessioni è affidata al chipset B760 di Intel, opportunamente supportato da soluzioni di terze parti, tra cui un valido Genesys Logic GL3590, un hub USB 3.2 Gen1 di ultima generazione che garantisce un’ottima distribuzione della connettività.
Come evidenziato nell’articolo, questo modello intermedio della linea di chipset per piattaforma LGA-1700 presenta un TDP estremamente contenuto di soli 6W, rendendo più che adeguate soluzioni di raffreddamento passive. Nonostante ciò, il produttore ha optato per una soluzione di raffreddamento più ampia ed esteticamente curata in modo tale da riprendere i tratti minimali caratteristici della linea di prodotti PROJECT ZERO.
Completiamo la descrizione della scheda madre mostrandovi un’immagine del pannello posteriore I/O, indubbiamente completo, comprendente:
- 2 x Porte per Antenne Wi-Fi 6E;
- 1 x Uscita video HDMI 2.1;
- 1 x Uscita Display Port 1.4;
- 1 x Uscita S/PDIF Ottica;
- 5 x Uscite Audio Jack;
- 4 x Porte USB 2.0 Type-A (colore nero);
- 3 x Porte USB 3.2 Gen2x1 (10Gbps) Type-A (colore rosso);
- 1 x Porta USB 3.2 Gen2x2 (20Gbps) Type-C (colore nero);
- 1 x Porta LAN RJ45 2.5-Gigabit.
Il produttore ha progettato il generoso dissipatore della sezione di alimentazione in modo tale che funzioni anche da copertura per il pannello I/O. Questa soluzione non solo offre una protezione fisica alle componenti vicine al pannello, ma contribuisce anche a prevenire l’accumulo di polvere e a schermare le parti critiche dalle scariche di elettricità statica.
Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale dedicato a questo prodotto, raggiungibile cliccando qui.
MSI B760M PROJECT ZERO: Uno sguardo al BIOS
La B760M PROJECT ZERO utilizza un BIOS UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) di ultima generazione, denominato “CLICK BIOS 5”, che si distingue per la sua semplicità e intuitività, risultando perfettamente accessibile anche per gli utenti meno esperti. L’interfaccia è caratterizzata da un design accattivante, perfettamente in linea con lo stile distintivo ”PROJECT ZERO”, caratterizzato da un tema moderno e dinamico. Le opzioni sono organizzate in modo logico e intuitivo, rendendo semplice la navigazione e la gestione delle numerose impostazioni previste.
Le nostre prove sono state effettuate utilizzando l’ultima versione ufficiale del BIOS disponibile sul sito del produttore al momento della stesura di questo articolo (7E14v16). Questa release ha introdotto il supporto più aggiornato e le ottimizzazioni più recenti per i microprocessori Intel dalla dodicesima alla quattordicesima generazione, grazie all’integrazione dell’ultimo microcode ufficiale 0x12B. L’aggiornamento si è rivelato essenziale per risolvere problemi di stabilità e degrado precedentemente riscontrati con le soluzioni Raptor Lake e Raptor Lake Refresh.
Come da abitudine ormai consolidata, il BIOS messo a punto dall’azienda taiwanese prevede una doppia interfaccia, così da consentirne lo sfruttamento sia da parte degli utenti meno esperti e sia da quelli più avanzati. L’interfaccia predefinita, visualizzata al primo accesso premendo il tasto “CANC”, è la modalità “EZ Mode”, progettata per essere estremamente intuitiva e user-friendly, allo scopo di facilitare la configurazione iniziale del sistema e offrire un accesso rapido alle impostazioni principali senza la necessità di navigare attraverso opzioni avanzate più complesse.
In questa modalità semplificata verranno mostrate all’utente solamente le informazioni sul sistema (inclusi i dettagli circa le temperature di esercizio, la velocità di rotazione delle ventole e le principali tensioni di alimentazione) e concessa la modifica di un quantitativo limitato di opzioni, tra le quali la data e l’ora, la lingua, l’attivazione o meno della tecnologia Intel XMP, la sequenza delle periferiche di avvio e poco altro.
Sempre in questa modalità semplificata, è possibile accedere a una serie di opzioni utili, tra cui:
- Una sezione di aiuto per supportare gli utenti nella configurazione;
- La possibilità di passare rapidamente alla più completa “Advanced Mode”, utilizzando anche semplicemente il tasto F7;
- Funzioni per il ripristino delle impostazioni di fabbrica;
- Funzione “Search”, identificata con una lente di ingrandimento, grazie alla quale sarà possibile cercare velocemente l’opzione desiderata semplicemente inserendone il nome o parte di esso, indubbiamente molto utile qualora non si conosca l’effettivo posizionamento della stessa all’interno del BIOS;
- Informazioni dettagliate su componenti come il microprocessore e le memorie RAM installate.
Inoltre, sono disponibili diverse funzionalità esclusive di MSI, che rendono questa modalità particolarmente pratica:
- EZ LED Control, per l’attivazione o disattivazione dell’illuminazione integrata;
- M-Flash, per aggiornare il BIOS in modo rapido e sicuro;
- Hardware Monitor, con la possibilità di impostare curve ventola personalizzate, per ottimizzare il raffreddamento in base alle esigenze specifiche del sistema;
- Switch Rapidi, per l’attivazione o disattivazione di varie funzioni tra cui fTPM, ErP, HD Audio Controller e l’utile CPU Fan Fail Warning Control.
Premendo come anticipato il tasto “F7” sulla tastiera sarà possibile accedere alla “Advanced Mode”, espressamente dedicata all’utenza più avanzata e capace di assicurare una gestione ed un tuning completo del proprio sistema. I numerosi parametri a disposizione sono disposti in maniera del tutto ordinata, rendendo ancora più semplice ed intuibile la gestione del BIOS.
Nella parte superiore è presente un’area che rimarrà visibile durante tutta l’esplorazione del BIOS, indipendentemente dalla sezione selezionata. In questa zona vengono mostrati dati in tempo reale sull’hardware del sistema, come le temperature della CPU e della scheda madre, le tensioni operative principali, dettagli sul microprocessore e sulle memorie RAM in uso, oltre alle informazioni sulla priorità di avvio. Inoltre, se supportate, sarà possibile attivare rapidamente le funzioni Game Boost ed eventuali profili XMP/iEXPO. Lo spazio centrale è interamente dedicato all’elenco dei parametri disponibili, mentre ai lati, a destra e a sinistra, si trovano le sei macro-sezioni che compongono la modalità Advanced, ovvero:
- Settings;
- OC;
- M-Flash;
- OC Profile;
- Hardware Monitor;
- Beta Runner.
La sezione Settings del BIOS consente di configurare numerosi parametri essenziali del sistema, tra cui le impostazioni del chipset e dei dispositivi di avvio. Al suo interno si trovano diverse sottosezioni che permettono di regolare vari aspetti hardware e software. Nella sotto-sezione System Status, ad esempio, è possibile impostare la data e l’ora di sistema, oltre a visualizzare informazioni dettagliate sull’hardware, come il tipo di CPU, la versione del BIOS e la memoria installata.
Inoltre, si possono ottenere dati sui dispositivi SATA, M.2 e U.2 collegati alla scheda madre. In Advanced troviamo invece un controllo avanzato delle varie impostazioni della CPU (attivazione/disattivazione dei Core integrati, personalizzazione dei vari C-State, virtualizzazione, funzioni avanzate del TPM etc.) e relativa componente grafica integrata (attivazione/disattivazione, selezione del quantitativo di memoria dedicato), delle periferiche integrate (porte USB, SATA/M.2, LAN, modulo Wi-Fi preinstallato, controller HD Audio, Thunderbolt etc.) e del chipset (velocità degli slot PCI-Express, supporto Re-Size BAR).
Non mancano impostazioni di Power Management che permettono di regolare il comportamento del sistema in caso di perdita di alimentazione, attivare la funzione ErP per ridurre il consumo energetico e configurare la protezione da anomalie di tensione.
Nella sotto-sezione Security possiamo impostare le password per l’accesso al BIOS in maniera tale da evitare interventi indesiderati sul nostro hardware, accedere alle impostazioni avanzate Trusted Computing, Chassis Intrusion ed abilitare la funzione Secure Boot di Windows 8/8.1 o 10/11.
La sezione Boot è invece dedicata alle impostazioni delle periferiche da cui desideriamo avviare il nostro pc, oltre che delle varie funzionalità previste dalle recenti edizioni dei sistemi operativi Microsoft, quali ad esempio il Fast Boot ed il pieno supporto alle modalità UEFI, incluse le impostazioni avanzate del CSM (Compatibility Support Module). Sempre in questa sezione è possibile attivare la funzione GO2BIOS che consentirà l’accesso automatico al BIOS di sistema tenendo premuto il pulsante Power per alcuni secondi.
Troviamo, infine, tutte le varie opzioni di salvataggio o meno delle modifiche apportate, oppure di ripristino delle impostazioni, tutte ben ordinate all’interno della classica sotto-sezione “Save & Exit”.
La sezione OC è senza dubbio quella di maggiore interesse per gli appassionati, anche se è doveroso precisare che in questo modello di scheda madre, in considerazione del PCH Intel adottato, non saranno previste funzionalità dedicate all’overclocking del microprocessore.
Troviamo tuttavia numerosi parametri di funzionamento della macchina, quali frequenze, tensioni di alimentazione, latenze delle memorie e molto altro ancora. Come vedremo dalle immagini che seguiranno, il BIOS messo a punto dall’azienda taiwanese appare abbastanza completo e capace di offrire una regolazione granulare di tutti i parametri a disposizione.
Non mancano tutta una serie di impostazioni avanzate delle tecnologie SpeedStep, EIST, C-State, CPU Over Temperature Protection, Turbo Boost ed Enhanced Turbo, ben ordinate nell’utilissima e ricca sotto-sezione “Advanced CPU Configuration”.
Anche le opzioni avanzate dedicate al comparto di memoria sono davvero numerose e consentono un’ottimizzazione veramente molto accurata, con possibilità di mettere mano alle varie latenze (Primarie, Secondarie, Terziarie etc.).
La sezione M-Flash offre la possibilità di riavviare la macchina in una particolare modalità, denominata “Flash Mode” allo scopo di procedere con l’aggiornamento/backup del BIOS della scheda madre in tutta sicurezza.
Nella sezione OC Profile viene offerta la possibilità di salvare i parametri immessi, oltre che su periferiche di memorizzazione esterne, anche in apposite aree per poterle ripristinare comodamente qualora fosse necessario (massimo di sei profili). Si ricorda che eventuali aggiornamenti del BIOS, come per la maggior parte dei produttori, cancellano queste aree di memoria per cui si raccomanda di annotare a mano per lo meno le impostazioni più importanti, oppure di salvare comodamente degli screenshot su penna USB semplicemente premendo il tasto F12 sulla tastiera.
Continuiamo la nostra esplorazione all’interno del BIOS della B760M PROJECT ZERO con la sezione Hardware Monitor, dove è possibile controllare le temperature del processore e della scheda madre, la velocità delle ventole e le principali tensioni di alimentazione. Non manca la possibilità di impostare le modalità di funzionamento delle ventole e delle eventuali pompe a liquido collegate agli header dedicati, ed i controlli sulle temperature.
Infine, nell’ultima sezione, denominata Beta Runner, troveremo alcune opzioni di particolare interesse, tra cui la possibilità di testare l’integrità dell’unità SSD NVMe e dei relativi dati in essa contenuti, la funzione DTM e l’attivazione o meno della tecnologia Single Root I/O Virtualization (SR-IOV), che consente di condividere un singolo dispositivo PCIe tra più macchine virtuali (VM) mantenendo le prestazioni e la sicurezza dell’hardware tradizionale. Questa tecnologia è particolarmente importante nei data center e negli ambienti cloud, dove la virtualizzazione è un elemento cruciale per l’utilizzo efficiente delle risorse hardware.
Il BIOS messo a punto da MSI per questa scheda madre appartenente alla famiglia PROJECT ZERO ci è sembrato molto stabile e più che adeguato a sfruttarne le potenzialità in modo più che soddisfacente.
Vi consigliamo, come di consueto, di controllare con regolarità la presenza di eventuali aggiornamenti BIOS a questo indirizzo.
Sistema di Prova e Metodologia di Test
Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa nuova scheda madre:
Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato all’interno di un cabinet di produzione Sharkoon, precisamente il nuovo AK6 RGB Black con pieno supporto per schede madri BTF.
Per meglio osservare le potenzialità offerte non soltanto dal nuovo microprocessore Core di tredicesima generazione per sistemi desktop Core i9 13900K 24C/32T “Raptor Lake-S”, ma soprattutto dalla nuovissima scheda madre B760M PROJECT ZERO in esame, abbiamo condotto le nostre prove basandoci su due differenti livelli d’impostazione, preventivamente testati al fine di non incorrere in problemi causati dall’instabilità:
- Default: Intel Core i9 13900K (Default) / Intel Default Settings / Memorie RAM 2.800MHz (5.600MT/s) – Gear2/IMC:MCLK (1:2) 1.400MHz – Timing CL44-44-44-89-2T – 1,20V;
Per questo profilo ci siamo mantenuti fedeli alle specifiche di riferimento di Intel per quanto riguarda il microprocessore e i principali parametri operativi (Memoria RAM e tensioni di alimentazione). Di conseguenza abbiamo sfruttato il preset prestazioni “Intel Default Settings”, che prevede l’impostazione predefinita dei Power Limit (PL1 e PL2) a 253W e ICCMAX a 307A, e rispettato quella che è la massima frequenza certificata per il comparto di memoria in abbinamento ad un microprocessore Raptor Lake-S e a moduli Single Rank in configurazione 1 DPC (singolo modulo per canale) su scheda madre 2 SPC (due slot per canale), ovvero 2.800MHz (5.600MT/s).
- Daily-Optimized: Intel Core i9 13900K (Default) / MSI Unlimited Settings / Memorie RAM 3.600MHz (7.200MT/s) – Gear2/IMC:MCLK (1:2) 1.800MHz – Timing CL34-42-42-84-2T – 1,40V;
Al contrario del precedente livello d’impostazione, il nostro profilo “Daily-Optimized” prevede un’impostazione manuale ottimizzate dei principali parametri operativi, ovviamente tenendo ben presente che questa scheda madre, alla luce del PCH adottato, non prevede funzionalità specifiche dedicate all’overclocking del microprocessore. Per questo componenti, di conseguenza, ci siamo semplicemente limitati a sfruttare il preset prestazioni “MSI Unlimited Settings”, che prevede lo sblocco dei Power Limit (PL1 e PL2) a 4096W e l’impostazione del ICCMAX a 512A.
Per sfruttare al meglio il nostro comparto di memoria, che prevede una coppia di moduli Lexar ARES RGB da 16GB ciascuno di capacità, accreditati di una frequenza operativa pari a ben 3.600MHz (7.200MT/s), è semplicemente bastato impostare l’apposito moltiplicatore DRAM e attivare il profilo XMP previsto, mantenendosi in specifica.
La scheda grafica utilizzata, una SAPPHIRE NITRO+ Radeon RX 7900 GRE 16GB, è stata mantenuta entro le specifiche previste dal produttore a 2.052MHz/2.391MHz/2.250MHz (18Gbps effettivi). I driver utilizzati sono gli Adrenalin Software 25.3.1, provvisti di certificazione WHQL.
Il sistema operativo, Microsoft Windows 11 Pro X64, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare, ma comprensivo di tutti gli aggiornamenti rilasciati fino al giorno della stesura di questo articolo (Versione 24H2 – build 26100.3323).
Queste le applicazioni interessate, suddivise in quattro tipologie differenti:
Prestazioni Rendering e Calcolo
- Cinebench R20 64bit;
- Cinebench R23 64bit;
- Cinebench 2024 64bit;
- POV Ray 3.7 64bit;
- V-Ray 6 Benchmark 6.00.01 64bit;
- Indigo Benchmark 4.4.15 64bit;
- Corona Benchmark 10 64bit;
- Blender 4.3.2 64bit;
- Geekbench Pro 6.4.0;
- Geekbench AI 1.2.0;
- Euler3D Benchmark v2.2;
- Fritz Chess Benchmark v4.3;
- PYPrime 2.0;
- AIDA64 Extreme 7.60.7300.
Prestazioni Multimedia, Web Browsing e Compressione
- Google Chrome 64bit;
- WinRAR 7.10 64bit;
- 7-Zip 24.09 64bit;
- VeraCrypt 1.26.20;
- HWBOT RealBench 2.44;
- UL 3DMark 11 Advanced Edition v1.0.179;
- UL 3DMark Advanced Edition v2.31.8372;
- UL PCMark 10 Professional Edition v2.2.2704 64bit;
- UL Procyon Professional Edition v2.10.1663 64bit;
- Unigine2 Superposition Benchmark v1.1.
Prestazioni Giochi
- Assassin’s Creed Mirage – DX12;
- Black Myth: Wukong – DX12;
- Horizon Zero Dawn Remastered – DX12;
- Shadow of the Tomb Raider – DX12;
- Watch Dogs: Legion – DX12.
Prestazioni Controller (USB 3.2 Gen2x1 & 3.2 Gen2x2 / SATA III 6Gb/s / M.2 PCIe Gen4x4)
- Crystal Disk Mark 8.0.6;
- ATTO Disk Benchmark 4.01.0f1.
Ora siamo pronti per andare ad osservare i risultati da noi ottenuti.
Prestazioni Rendering e Calcolo
I nuovi Cinebench R20, R23 e 2024 sono una vera e propria suite di test multi piattaforma in grado di calcolare le capacità prestazionali del vostro computer. Il programma è basato sul software di animazione CINEMA 4D ed è lo strumento perfetto per valutare le performance della CPU e del comparto grafico su svariate piattaforme fra cui Windows e Mac OS X.
Cinebench sfrutta le potenzialità del processore centrale del sistema mediante l’utilizzo combinato di calcoli complessi finalizzati al completamento del rendering di un’immagine campione. È possibile eseguire il test in modalità “Single”, sfruttando un solo “core”, oppure “Multi”, sfruttando quindi tutti i “core” disponibili.
Nel grafico il punteggio finale del rendering con 1Core/1Thread e fino a 24Core/32Thread.
POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering della scena di riferimento “Benchmark.pov”, a risoluzione Full-HD (1920×1080) e filtro AA 0.3.
V-Ray Next Benchmark è un tool completamente gratuito per la misura delle performance velocistiche del proprio hardware nel rendering con V-Ray. È disponibile gratuitamente, previa registrazione su chaosgroup.com e verrà eseguito senza requisiti di licenza come applicazione autonoma. Il programma prevede la possibilità di eseguire rendering di raytrace sfruttando la CPU oppure la/e schede grafiche presenti. V-Ray è uno dei principali raytracers al mondo e viene utilizzato in molte industrie in fase di architettura e progettazione automobilistica. È stato utilizzato anche in oltre 150 immagini cinematografiche e numerose serie televisive episodiche. Ha inoltre vinto un premio Oscar per il conseguimento scientifico e tecnico nel 2017.
Nel grafico il risultato finale (espresso in VSamples) ottenuto al completamente dell’elaborazione, eseguita con impostazioni predefinite.
Indigo Bench è un’applicazione di benchmark standalone basata sul motore di rendering avanzato di Indigo 4, utile per misurare le prestazioni delle moderne CPU e GPU. Grazie all’utilizzo di OpenCL standard del settore, è supportata un’ampia varietà di GPU di NVIDIA, AMD e Intel. Il programma è completamente gratuito e può essere utilizzato senza una licenza Indigo su Windows, Mac e Linux.
Nel grafico lo score ottenuto in seguito al completamento del rendering di entrambe le scene di riferimento previste, eseguito con impostazioni predefinite.
Chaos Corona 10 Benchmark è un tool completamente gratuito per la misura delle performance velocistiche del proprio microprocessore nel rendering fotorealistico di una scena di riferimento. Nonostante la sua giovane età, Corona è diventato un renderer pronto per la produzione ed in grado di creare risultati di qualità elevata.
Nel grafico lo score finale (espresso in Rays/sec) ottenuto al completamente dell’elaborazione, eseguita con impostazioni predefinite.
Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering delle scene di riferimento “BMW Benchmark” e “Junk Shop Benchmark”, eseguite con impostazioni predefinite.
La più recente versione del software multi piattaforma messo a punto da Primate Labs, meglio noto come Geekbench, consente di misurare in maniera precisa ed affidabile le prestazioni della propria macchina, fornendo risultati facilmente comparabili grazie ad un completo database online.
Il programma prevede carichi di lavoro in grado di simulare scenari tipici di utilizzo e, grazie al nuovo sistema di punteggio, mostra le performance single-core e multi-core in maniera separata.
Geekbench AI è un software di benchmarking progettato per misurare le prestazioni dei sistemi in ambiti legati all’intelligenza artificiale (AI) e al machine learning (ML).
Sviluppato da Primate Labs, questo strumento utilizza una serie di carichi di lavoro avanzati per valutare la capacità dei processori di eseguire operazioni AI, come la classificazione di immagini, il riconoscimento vocale e la traduzione automatica.
Il test è pienamente compatibile con CPU, GPU e acceleratori hardware specifici per AI, come le NPU (Neural Processing Unit) ed è in grado di fornire punteggi che riflettono le capacità del sistema nell’elaborazione AI, utili per confronti diretti tra dispositivi e configurazioni.
Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.
Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.
Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.
Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).
PYPrime 2 è un valido programma di benchmarking completamente open-source, basato su Python e pensato per la misura delle performance del proprio PC con prevalenza su quello che è il comparto di memoria (RAM), più che il microprocessore in sé. Di conseguenza, per l’ottenimento dei migliori risultati, sarà necessario spingere sulla frequenza di clock delle proprie RAM e ottimizzarne al meglio le latenze.
Nel grafico che segue il tempo impiegato, espresso in “secondi”, per l’esecuzione del benchmark in modalità “2B”:
AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).
Nei grafici i risultati riguardanti i benchmark integrati delle RAM e della CPU/FPU.
Prestazioni Multimedia, Web Browsing e Compressione
Google Chrome è senza dubbio il browser web più diffuso e completo in circolazione. Dal momento che la navigazione sul web rappresenta lo scenario d’utilizzo principale del PC per la maggior parte dell’utenza abbiamo deciso di introdurre alcuni test specifici atti a misurare le performance in “web browsing” del proprio sistema. Per farlo ci siamo basati sui più diffusi web benchmark basati reperibili in rete, nello specifico:
- JetStream 2: JetStream 2 è una suite che prevede una serie di avanzati benchmark in JavaScript e WebAssembly allo scopo di determinare le prestazioni del browser. Premia i browser che si avviano rapidamente, eseguono rapidamente il codice e funzionano stabilmente e senza problemi;
- Mozilla Kraken v1.1: Kraken è un benchmark in JavaScript creato da Mozilla che misura la velocità del browser nel portare a termine una serie di test specifici tratti da applicazioni e librerie del mondo reale in modo da offrire una buona panoramica delle prestazioni in browsing;
- Speedometer 2.0 & Speedometer 3.0: Speedometer è un benchmark che misura la reattività del browser utilizzando una serie di applicazioni web demo per simulare le azioni dell’utente, come l’aggiunta di elementi (una sorta di “lista di cose da fare”);
- WebXPRT 4: WebXPRT 4 è uno dei più completi benchmark del browser in circolazione, pensato per misurare con assoluta precisione ed affidabilità le prestazioni con le tipiche applicazioni Web. Contiene test basati su HTML5, JavaScript e WebAssembly creati per rispecchiare le tipiche attività quotidiane, come il miglioramento delle foto, l’organizzazione dei media tramite intelligenza artificiale, la crittografia delle note, la scansione OCR utilizzando WASM, i grafici e la produttività.
Nei grafici i risultati ottenuti utilizzando l’ultima versione del browser Google Chrome:
WinRAR è il famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).
7-Zip è il noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.
VeraCrypt è un programma applicativo open-source usato per la cifratura “on-the-fly” (OTFE). Può creare un disco virtuale crittografato mediante l’utilizzo di un file o crittografare un’intera partizione oppure, su Windows, l’intero hard disk con un’autenticazione all’avvio.
Secondo gli sviluppatori con le versioni più recenti del programma sono stati apportati miglioramenti riguardanti la sicurezza e risolti problemi emersi dall’audit esterno realizzato sul codice del precedente TrueCrypt.
Nei grafici i risultati dei benchmark integrati nel programma.
HWBOT Realbench è un software di benchmark recentemente introdotto sul noto sito HWBOT, completamente gratuito e basato sull’ormai rodato Realbench di ASUS. Il programma, sviluppato in collaborazione con i migliori professionisti dell’overclock, sfrutta applicazioni Open Source e semplici ma efficaci script per misurare le prestazioni reali del sistema e fornire un punteggio imparziale dovuto solamente alla potenza di calcolo effettiva.
Il programma sfrutta, inoltre, le più recenti istruzioni come SSE4, AVX e DXVA, ed è presente anche un test “burn in” per verificare l’affidabilità della macchina sotto stress prolungato, molto utile appunto per verificare la stabilità in condizione di overclocking. I numerosi software open-source adottati, tra cui Blender, Handbrake, GIMP e LuxMark supportano le più recenti estensioni per sfruttare al meglio le CPU di nuova generazione.
UL 3DMark 11 Advanced è la penultima versione del famoso software richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11.
Secondo Futuremark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.
Il benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.
I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i risultati di Physics e Combined.
UL 3DMark 2013 Advanced è la nuova versione nuova versione del famoso software è senza dubbio la più potente e flessibile mai sviluppata da Futuremark (attualmente UL Benchmarks).
Per la prima volta viene proposto un programma multipiattaforma, capace di eseguire analisi comparative su sistemi operativi Windows, Windows RT, Android e iOS. Le prestazioni velocistiche del proprio sistema possono essere osservate sfruttando nuovi ed inediti Preset: Ice Storm, Cloud Gate, Sky Diver, Fire Strike, Time Spy, Port Royal e Speed Way.
Il primo, Ice Storm, sfrutta le funzionalità delle librerie DirectX 9.0 ed è sviluppato appositamente per dispositivi mobile, quali Tablet e Smartphone senza comunque trascurare i computer di fascia bassa. Il secondo, Cloud Gate è pensato per l’utilizzo con sistemi più prestanti, come ad esempio notebook e computer di fascia media, grazie al supporto DirectX 10. Il terzo, Sky Diver, fa da complemento offrendo un punto di riferimento ideale per laptop da gioco e PC di fascia medio-alta con supporto DirectX 11.
Infine gli ultimi preset, denominati Fire Strike, Time Spy, Port Royal e Speed Way, sono pensati per l’analisi dei moderni sistemi di fascia alta, contraddistinti da processori di ultima generazione e comparti grafici di assoluto livello con pieno supporto DirectX 11 (Fire Strike), DirectX 12 (Time Spy) e DirectX 12 & DirectX Raytracing (Port Royal e Speed Way).
I nostri test sono stati eseguiti sfruttando i preset Fire Strike (Normal ed Ultra), Time Spy (Normal ed Extreme), Port Royal ed ovviamente i più recenti Speed Way e Steel Nomad. Abbiamo inoltre eseguito la serie di test compresi nel pacchetto CPU Profile. Nei grafici il punteggio complessivo ottenuto.
PCMark è un’ormai noto programma di benchmarking e test del sistema sviluppato da UL Benchmarks, in grado di fornire una precisa indicazione di quelle che sono le reali prestazioni del proprio sistema o dei singoli reparti (CPU, Memoria RAM, Storage etc.).
Per le nostre prove ci siamo affidati all’ultima versione del programma (PCMark 10 Professional v2.2.2704), in maniera da poter offrire un quadro il più possibile preciso delle prestazioni del sistema in esame. Nei grafici riportiamo il risultato complessivo ottenuto (PCMark Score) e quello delle singole tipologie di test: Essentials, Productivity e Digital Content Creation.
Procyon è il nuovo e potente software di benchmarking sviluppato da UL Benchmarks, espressamente pensato per l’utenza professionale (industria, imprese, vendita al dettaglio) e la stampa. Il programma si compone di diversi benchmark integrati, ognuno con caratteristiche differenti ma ben integrato in un’interfaccia e set di funzionalità comuni. Ogni benchmark è progettato per un caso d’uso specifico e utilizza applicazioni reali ove possibile. L’azienda sta lavorando a stretto contatto con diversi partner del settore al fine di garantire che ogni serie di test integrati in Procyon sia accurata, pertinente e imparziale.
Per le nostre prove ci siamo affidati all’ultima versione del programma gentilmente fornitaci dall’azienda (Procyon Professional v2.10.1663), in maniera da poter offrire un quadro il più possibile preciso delle prestazioni del sistema in esame.
Nei grafici riportiamo il risultato complessivo ottenuto sfruttando la suite Office Productivity Benchmark che, come facilmente intuibile, utilizza le applicazioni di Microsoft Office (nel nostro caso la versione 2021) per misurare le prestazioni offerte dal PC per scopi di produttività d’ufficio. Il benchmark si basa su attività rilevanti e del mondo reale che utilizzano Microsoft Word, Excel, PowerPoint e Outlook, combinando l’importanza di testare le prestazioni con le stesse app che gli impiegati usano quotidianamente con la comodità di un test standardizzato ed in grado di produrre risultati coerenti e ripetibili.
Direttamente dagli sviluppatori degli apprezzati Heaven e Valley, e seppur con un leggero ritardo sulla tabella di marcia, ecco che finalmente vede la luce il nuovo software di benchmark Superposition, basato sul potente motore grafico di nuova generazione Unigine 2, capace di spremere all’inverosimile anche le più prestanti soluzioni grafiche sul mercato. Come di consueto sono previsti vari profili predefiniti, che consentiranno di ottenere risultati, in termini prettamente prestazionali, facilmente confrontabili. Rispetto al passato è stato implementato un database online, nel quale verranno raccolti i risultati ottenuti dagli utenti e poter quindi fare confronti su ben più larga scala.
Oltre a questo, sono state introdotte nuove modalità, a cominciare da una simulazione interattiva dell’ambiente, denominata “Game”, alla possibilità di sfruttare i più moderni visori per realtà virtuale, come Oculus Rift e HTC Vive. Viene inoltre offerta la possibilità di verificare la piena stabilità del proprio comparto grafico, grazie allo “Stress Test” integrato (esclusiva della versione Advanced del programma).
I test sono stati condotti utilizzando i preset 720p Low, 1080p Extreme e 4K Optimized. Nel grafico i risultati ottenuti, espressi sotto forma di Score finale e di FPS medi.
Prestazioni Giochi
Assassin’s Creed: Mirage è un videogioco sviluppato da Ubisoft Montreal e pubblicato da Ubisoft. È il tredicesimo capitolo della saga principale di Assassin’s Creed, sequel di Assassin’s Creed: Valhalla, pubblicato nel 2020.
Ambientato principalmente nella Bagdad del IX secolo durante l’epoca d’oro islamica, la storia antecede le avventure di Basim Ibn Ishaq (il personaggio era già stato introdotto in Valhalla) e la sua transizione da ladro di strada a membro a pieno titolo della Confraternita degli Assassini, che lottano per la pace e la libertà, contro l’Ordine dei Templari, che desidera la pace attraverso il controllo.
Questo capitolo è stato descritto come un ritorno alle origini della serie, con una maggiore attenzione alla narrazione lineare e al gameplay stealth rispetto ai capitoli più recenti, che si concentravano principalmente sugli elementi di gioco di ruolo e open world…
Il gioco, ufficialmente reso disponibile a partire dal 5 ottobre del 2023 su PC, è in grado di sfruttare le API DirectX 12. I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Black Myth: Wukong è un RPG d’azione, sviluppato e pubblicato da Game Science, che affonda le radici nella mitologia cinese. La storia si basa su “Il viaggio in Occidente”, uno dei quattro grandi romanzi classici della letteratura cinese. Vestendo i panni del Predestinato, partirai per un viaggio ricco di sfide e portenti per scoprire la verità che si cela dietro al velo di un’insigne leggenda del passato.
Il gioco è stato pubblicato per PlayStation 5 e Windows il 20 agosto 2024. Il gioco ha ricevuto recensioni generalmente favorevoli da parte della critica specializzata e ha vinto numerosi riconoscimenti, tra cui premi Game of the Year.
Il titolo mette in mostra i muscoli del potente Unreal Engine 5 ed in grado di sfruttare le API DirectX 12, oltre che il ray-tracing tramite API DirectX Raytracing (DXR) e tutte le principali tecnologie di upscaling disponibili, quali il Deep Learning Super-Sampling (DLSS) di NVIDIA, il FidelityFX Super Resolution (FSR) di AMD e l’XeSS di Intel.
I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Horizon: Zero Dawn Remastered è un videogioco action RPG open world a tema post-apocalittico, sviluppato da Guerrilla Games e pubblicato da Sony Interactive Entertainment. Rilasciato il 31 ottobre 2024 per PlayStation 5 e PC, il gioco è una riedizione del titolo originale, arricchita da numerosi miglioramenti tecnici che ne esaltano l’esperienza visiva e di gioco.
La storia segue le avventure di Aloy, una cacciatrice che vive all’interno di un mondo post-apocalittico dominato da robot ostili (le “Macchine”), dove gli esseri umani sono riuniti in fazioni tribali. Avendo vissuto fin da bambina emarginata dalla sua stessa tribù, Aloy decide di scoprirne il motivo e di cercare delle risposte sul suo passato e sulla calamità che ha colpito l’umanità.
Il gioco mette a disposizione un open world esplorabile liberamente, con un gran numero di missioni principali e secondarie da completare. Il giocatore può combattere le Macchine con lance, armi da lancio e tattiche stealth, avendo poi la possibilità di saccheggiare i resti dei nemici dopo averli sconfitti per ottenere utili risorse…
I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Circa due mesi dopo la sua precedente avventura, Lara Croft e il suo amico Jonah sono nuovamente sulle tracce della Trinità. Seguendo gli indizi lasciati dal padre di Lara, i due arrivano a Cozumel, in Messico, per spiare il capo della cellula locale, il dottor Pedro Dominguez; durante una spedizione in una tomba già visitata dall’organizzazione, Lara scopre alcune notizie circa una misteriosa città nascosta.
Successivamente, camuffandosi con gli abiti tipici per il dia de los muertos, Lara riesce a seguire gli adepti della Trinità, scoprendo così che Dominguez è addirittura il capo dell’organizzazione e che è sulle tracce di una misteriosa reliquia nascosta in un tempio non ancora localizzato. Vivi momenti di pura azione, conquista nuovi luoghi ostili, combatti usando tattiche di guerriglia ed esplora tombe mortali in questa evoluzione del genere action survival.
L’ultimo capitolo della saga (il settimo in ordine cronologico), presentato lo scorso mese di settembre su PC, è sviluppato dalla Crystal Dynamics e distribuito da Square Enix ed è in grado di sfruttare le ultime DirectX 12, oltre che il ray-tracing delle ombre tramite API DirectX Raytracing (DXR) e la tecnologia Deep Learning Super-Sampling (DLSS) di NVIDIA.
I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Watch Dogs: Legion è un videogioco di genere action-adventure sviluppato da Ubisoft Toronto e distribuito da Ubisoft il 29 ottobre 2020 su Microsoft Windows, PlayStation 4, Xbox One e Google Stadia, il 10 novembre su Xbox Series X e S, ed il 12 novembre su PlayStation 5. È il terzo capitolo della serie Watch Dogs e sequel di Watch Dogs 2.
Nel 2026, grazie a un sistema di sorveglianza avanzato noto come ctOS, il gruppo hacker londinese DedSec ha preso il controllo del Regno Unito nell’atto di combattere la Albion, società di sicurezza privata, il quale, influenzando il governo, ha creato uno stato autoritario.
Per affrontarli, il gruppo potrà reclutare ogni cittadino di Londra, ognuno con le proprie capacità, problematiche e esperienze. Assoldandoli all’interno del DedSec per liberare la città, ogni personaggio nel gioco avrà le proprie abilità e fornirà un’influenza dinamica alla narrativa del gioco man mano che la storia avanzerà…
Il gioco è in grado di sfruttare le ultime DirectX 12, oltre che il ray-tracing dei riflessi tramite API DirectX Raytracing (DXR) e la tecnologia Deep Learning Super-Sampling (DLSS) di NVIDIA.
I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
MSI B760M PROJECT ZERO: Prestazioni Controller
Prestazioni Controller SATA III 6Gb/s (Intel B760 Chipset)
Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk).
Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s).
Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.
ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.
È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).
Come possiamo notare dai grafici riepilogativi le prestazioni offerte dal controller integrato nel nuovo chipset Intel B760 sono di ottimo livello, perfettamente in grado di sfruttare appieno l’unità SSD utilizzata per le nostre prove (Samsung SSD 750 EVO da 500GB).
Non segnaliamo sostanziali differenze rispetto ai risultati ottenuti con l’unità installata su altre schede madri da noi testate e provviste di chipset di fascia mainstream dalle caratteristiche similari. Come di consueto i driver da noi utilizzati sono gli ultimi resi disponibili dal produttore americano.
Prestazioni M.2 PCI-Express Gen 4.0 x4 (Intel Raptor Lake-S CPU)
Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk).
Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s).
Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.
ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.
È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).
Prestazioni M.2 PCI-Express Gen 4.0 x4 (Intel B760 Chipset)
Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk).
Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s).
Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.
ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.
È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).
La presenza, ormai sulla maggior parte delle recenti schede madri, delle nuove interfacce di collegamento M.2 PCI-Express sta certamente contribuendo alla rapida diffusione di nuove ed interessanti unità di memorizzazione, finalmente non più vincolate all’ormai limitata banda messa a disposizione dallo standard Serial ATA.
La nuova B760M PROJECT ZERO è dotata di due connessioni PCI-Express Gen4 x4 (64Gb/s), entrambe provviste di soluzione di dissipazione del calore proprietaria allo scopo di mantenere basse le temperature d’esercizio ed evitare che le prestazioni vengano compromesse dal Thermal Throttling. Una di queste sfrutta direttamente le linee PCIe fornite dai microprocessori Raptor Lake-S di Intel, mentre l’altra si collega direttamente al chipset B760.
Per le nostre prove ne abbiamo verificato il corretto funzionamento di entrambe le tipologie di connessione (PCH o CPU) utilizzando un valido prodotto marchiato Kingston Technology, precisamente il FURY Renegade NVMe PCIe Gen4 M.2 SSD da 1TB con protocollo NVMe (Non-Volatile Memory), ottenendo valori di ottimo livello e perfettamente in linea con le specifiche dichiarate dal produttore stesso dell’unità, sia in lettura che in scrittura.
Prestazioni Controller USB 3.2 Gen2x1 & Gen2x2 (Intel B760 Chipset)
Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk).
Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s).
Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.
ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.
È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).
La B760M PROJECT ZERO di MSI offre pieno supporto per tutte le più recenti interfacce di trasmissione USB. Sono, infatti, presenti numerose porte USB 3.2 Gen2x1 con una velocità massima di 10 Gb/s, oltre ad un’ancor più performante USB 3.2 Gen2x2, in grado di raggiungere una velocità massima di 20 Gb/s.
Nelle prove che seguiranno, ci concentreremo proprio su quest’ultima interfaccia, per la quale l’azienda ha previsto una comoda porta Type-C direttamente nel pannello posteriore I/O della scheda, gestita nativamente dal chipset Intel B760.
Per portare a termine i nostri test abbiamo utilizzato una delle ultime novità del noto marchio Silverstone, precisamente l’SST-MS12, un enclosure USB 3.2 Type-C to NVMe M.2 SSD di ottima qualità e capace di sfruttare appieno l’interfaccia SuperSpeed+ da 20Gb/s, nella quale abbiamo installato un validissimo Kingston A2000 M.2 PCIe NVMe SSD da 500GB [SA2000M8/500G].
Le prestazioni ottenute, come vediamo dai grafici riepilogativi, sono davvero eccellenti e di gran lunga superiori rispetto a quanto registrato usando la medesima combo enclosure/disco su porta USB 3.2 Gen2x1 (10Gb/s), raggiungendo velocità di trasferimento praticamente doppie e sfiorando i 2.000MB/s sia in lettura che in scrittura sequenziale.
MSI B760M PROJECT ZERO: Analisi comparto audio integrato
Così come la maggior parte delle recenti schede madri di fascia alta, anche la B760M PROJECT ZERO è provvista di un comparto audio integrato di qualità, basato sull’ormai noto e collaudato Codec Realtek ALC897, capace di offrire supporto Audio HD a 5.1 canali, Input/Output su S/PDIF a 16/20/24bit e frequenze di campionamento fino a 192kHz.
Per analizzare più accuratamente la qualità del comparto audio abbiamo deciso di utilizzare uno dei software certamente più rinomati e diffusi, vale a dire il RightMark Audio Analyzer, aggiornato all’ultima versione disponibile (6.4.5). Il programma è relativamente semplice da utilizzare e consente di ottenere una stima abbastanza precisa della bontà del comparto audio.
A seguire vi mostriamo il resoconto generato dal programma al termine della sessione di test:
Come vediamo ci troviamo di fronte ad un sottosistema audio di elevata qualità, indubbiamente adeguata al target di utilizzo previsto per questo prodotto. Per eliminare qualsiasi tipo d’interferenza elettromagnetica (EMI) è stato completamente isolato il circuito audio dagli altri circuiti sulla scheda madre. L’utilizzo di condensatori audio ad alta qualità e connettori placcati oro, inoltre, incrementa ulteriormente la qualità sonora, rendendola ancor più chiara e cristallina, mentre si ascolta musica o durante una sessione di gioco.
La gestione avanzata delle molteplici funzionalità messe a disposizione dalla tecnologia Audio Boost HD è affidata ad una suite dedicata. Il programma si presenta con un’interfaccia davvero molto accattivante ed intuitiva, capace di garantire una configurazione ottimale del comparto audio in pochi minuti.
Consumi Rilevati
Per finire abbiamo misurato i consumi del sistema di prova completo, direttamente alla presa di corrente (a monte dell’alimentatore). Le misurazioni sono state ripetute più volte, nel grafico la media delle letture nelle seguenti condizioni:
- Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
- Full-Load (Single-Thread) eseguendo il Cinebench R23 in loop (10min) in modalità Single-Core;
- Full-Load (Multi-Thread) eseguendo il Cinebench R23 in loop (10min) in modalità Multi-Core;
- Full-Load (Gaming) eseguendo il benchmark integrato nel gioco Metro Exodus Enhanced Edition a risoluzione 1080p (Maxed);
- Full-Load Stress eseguendo 30 minuti di Prime95 v30.19 build 20 in modalità Blend.
Come possiamo osservare dal grafico riepilogativo, i valori di consumo registrati dalla nostra piattaforma di test si dimostrano più che buoni. Alla luce delle nostre rilevazioni non possiamo che ritenerci piacevolmente soddisfatti di questa nuovissima scheda madre targata MSI.
Conclusioni
L’azienda taiwanese MSI si conferma un punto di riferimento nel settore tecnologico, distinguendosi per la sua capacità di innovare e offrire soluzioni altamente competitive, sia per gli appassionati che per i professionisti. La scheda madre B760M PROJECT ZERO ne è un perfetto esempio: un prodotto che combina un design moderno e accattivante con una costruzione solida, offrendo soluzioni tecniche avanzate progettate per garantire elevate prestazioni, stabilità e longevità.
Questa famiglia di schede madri si contraddistingue per l’adozione dello standard Back-Connect Design, che sposta tutti i principali connettori sul retro del PCB. Questo approccio consente una gestione dei cavi più efficiente, contribuendo a mantenere l’interno del cabinet più pulito e ordinato, esaltandone l’estetica, soprattutto con le sempre più diffuse paratie laterali trasparenti.
Un’opzione ideale per chi desidera costruire sistemi di qualità, con uno sguardo sia alla sostanza che allo stile. L’illuminazione RGB personalizzabile, gestita dall’ottima tecnologia proprietaria Mystic Light, consente di creare effetti visivi spettacolari, rendendola perfetta per progetti di modding e build dal forte impatto estetico.
A livello prettamente costruttivo ci troviamo senza dubbio dinanzi ad un prodotto contraddistinto da una qualità più che buona, a cominciare dal particolare PCB a sei strati, contraddistinto da uno spessore superiore derivato da un più generoso strato di rame (2oz di rame), aspetto che gli conferisce non soltanto un’elevata resistenza alle torsioni, ma anche una maggiore protezione verso le scariche elettrostatiche (ESD) e una maggiore resistenza all’umidità, garantendo al tempo stesso un migliore isolamento delle tracce di potenza e segnale, con tutti i vantaggi che ne derivano in termini di efficienza, prestazioni e temperature di esercizio.

Come abbiamo osservato il layout appare pulito e ordinato, con componenti posti con criterio nello spazio a disposizione. La distribuzione dei principali elementi è infatti davvero ben organizzata e certamente frutto di uno studio approfondito da parte degli ingegneri del marchio. In posizione centrale spicca il socket di connessione LGA-1700, in grado di assicurare pieno supporto verso tutte le soluzioni Core delle serie Alder Lake (12ª gen), Raptor Lake (13ª gen) e Raptor Lake Refresh (14ª gen), con una naturale predisposizione per l’abbinamento con le varianti standard o a basso consumo della gamma data l’assenza di funzionalità specifiche dedicate all’overclocking del microprocessore.
La scheda madre, nonostante disponga di un PCH che non prevede funzionalità specifiche dedicate all’overclocking del microprocessore, adotta ugualmente una robusta circuiteria alimentazione digitale composta da 12+1+1 fasi dirette (CPU Vcore + VCCGT + VCCAUX) con design DRPS (Duet Rail Power System), espressamente progettata per garantire un’eccellente stabilità e durevolezza nel tempo. Gli stadi di alimentazione, infatti, prevedono componenti discreti di indubbia qualità, tra cui condensatori polimerici giapponesi caratterizzati da un ESR estremamente basso, e induttanze in grado di supportare ben 75A di corrente per ogni singola fase.
L’assoluta stabilità operativa e la longevità della scheda sono assicurate da un sistema di dissipazione del calore in alluminio dalle dimensioni generose, progettato per mantenere temperature di esercizio ottimali anche sotto carichi di lavoro intensi. Il fissaggio alla piastra avviene mediante l’utilizzo di viti e tradizionali clip plastiche, mentre il contatto con le componenti avviene mediante PAD termo-conduttivi di qualità, contraddistinti da una conducibilità termica pari a 7W/mK, così da assicurare temperature d’esercizio sensibilmente più contenute.
Le possibilità di espansione sono indubbiamente interessanti, garantite dalla presenza di uno slot PCI-Express Gen 5.0 x16 (ovviamente retro-compatibile con lo standard di terza e quarta generazione), uno slot PCI-Express Gen 4.0 x16 (x4 elettrico) ed uno slot PCI-Express Gen 3.0 x1 utili, ad esempio, per l’installazione di schede audio dedicate, unità di memorizzazione o eventuali controller supplementari. Gli slot PCI-Express appaiono ben spaziati al fine di consentire l’installazione delle schede grafiche in maniera idonea al mantenimento di buone temperature di esercizio.
Così come la maggior parte delle soluzioni di ultima generazione anche la B760M PROJECT ZERO prevede delle connessioni di tipo M.2 PCI-Express, compatibili con tutte le unità SSD di nuova generazione con form-factor NGFF (Next Generation Form Factor) M-Key fino a 80mm di lunghezza. Nello specifico, la scheda è dotata di due connettori su bus PCI-Express 4.0 x4, capaci di garantire una bandwidth di 64 Gb/s. Uno di essi sfrutta le linee PCIe di quarta generazione fornite dal microprocessore, mentre l’altro è gestito direttamente dal chipset.
Il produttore, come osservato, non ha lasciato nulla al caso implementando un sistema di dissipazione del calore, denominato M.2 Shield Frozr, in grado di assicurare il corretto ed efficiente smaltimento del calore generato dalle sempre più prestanti unità in commercio al fine di prevenire il fenomeno del Thermal Throttling e garantire così prestazioni velocistiche ai massimi livelli in ogni circostanza.
La scheda madre messa a punto da MSI è equipaggiata con un discreto quantitativo di porte USB. Per la precisione troviamo 2 porte USB 3.2 Gen 1 Type-A (5Gbps), accessibili utilizzando l’apposito header on-board, e 4 porte USB 3.2 Gen2x1 (10Gbps), delle quali tre Type-A accessibili nel pannello posteriore I/O della scheda ed una Type-C sfruttabile facendo uso dell’header Front Panel Type-C.
Nulla da eccepire in quanto a connettività di rete grazie alla presenza non soltanto di un’interfaccia 2.5-Gigabit Ethernet basata sull’ottimo controller RTL8125BG di Realtek, ma anche di un modulo Wi-Fi/Bluetooth preinstallato con piena certificazione Wi-Fi 6E 802.11ax (fino a 2.400Mbps) e Bluetooth 5.3, nello specifico il valido AX211NGW di Intel. Durante i nostri test abbiamo osservato un’elevata stabilità della motherboard con temperature nella norma, per quanto riguarda il dissipatore di calore dedicato alla circuiteria di alimentazione, per tutta la durata delle prove e nei successivi giorni in cui abbiamo stressato la motherboard in un utilizzo ancor più intenso.
Le nostre prove sono state effettuate utilizzando l’ultima versione ufficiale del BIOS disponibile sul sito del produttore al momento della stesura di questo articolo (7E14v16). Questa release ha introdotto il supporto più aggiornato e le ottimizzazioni più recenti per i microprocessori Intel dalla dodicesima alla quattordicesima generazione, grazie all’integrazione dell’ultimo microcode ufficiale 0x12B. L’aggiornamento si è rivelato essenziale per risolvere problemi di stabilità e degrado precedentemente riscontrati con le soluzioni Raptor Lake e Raptor Lake Refresh.
La B760M PROJECT ZERO di MSI è disponibile, al memento della pubblicazione di questo articolo, su Amazon Italia, al prezzo di 215,93 € iva inclusa, cifra interessante e del tutto giustificata dalle caratteristiche tecniche, dalle numerose funzionalità integrate e dalle ottime potenzialità di questo prodotto di fascia media.
La B760M PROJECT ZERO, infatti, si distingue per la sua ottima qualità costruttiva e per le sue discrete potenzialità di ottimizzazione delle prestazioni, oltre che per l’adozione del design Back-Connect, tutti aspetti che la rendono una scelta ideale per i giocatori attenti alla sostanza e desiderosi di assemblare sistemi da gioco performanti equilibrati ed estremamente accattivanti alla vista grazie all’assenza di cavi nella parte anteriore del cabinet.
Pro:
- Ottima scelta dei componenti;
- Ottimo layout ed eccellente qualità costruttiva;
- Form-Factor Micro-ATX;
- Adozione dell’innovativo Back Connect Design a garanzia di una migliore gestione dei cavi di collegamento grazie a connettori dislocati nella parte posteriore del PCB;
- Intrigante aspetto estetico a tema PROJECT ZERO;
- Robusta circuiteria di alimentazione digitale da 12+1+1 Fasi;
- Chipset Intel B760;
- Eccellente stabilità operativa durante le sessioni di test;
- Ottime prestazioni complessive;
- Supporto per tutti i microprocessori Alder Lake (12ª gen), Raptor Lake (13ª gen) e Raptor Lake Refresh (14ª gen) a 10nm Intel7;
- Supporto verso moduli di memoria ad alte prestazioni DDR5, con possibilità di overclocking e ottimizzazione avanzata;
- Pieno supporto PCI-Express Gen 5.0 per le soluzioni grafiche di ultima generazione;
- Buona disponibilità di connessioni;
- Supporto alle unità SSD di nuova generazione con interfaccia M.2 PCI-Express (doppia connessione M.2 PCI-Express Gen4 x4);
- BIOS completo e ricco di parametri;
- Interfaccia di rete 2.5-Gigabit Ethernet (Realtek RTL8125BG);
- Modulo Intel AX211NGW Wi-Fi 6E (fino a 2.400Mbps) e Bluetooth 5.3;
- Sottosistema audio integrato di qualità, basato su codec Realtek ALC897 e provvisto di supporto alla tecnologia AUDIO Boost HD;
- Sistema di illuminazione basato su tecnologia proprietaria Mystic Light con software dedicato completo e intuitivo;
- Supporto nativo allo standard USB 3.2 Gen2x1 (10Gbps) e Gen2x2 (20Gbps) con porte Type-A e Type-C on-board;
- Bundle completo.
Contro:
- Nulla da segnalare.
Si ringrazi per i campioni fornitoci.
Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend