Nella recensione di oggi andremo ad analizzare in maniera dettagliata la nuova soluzione prodotta dalla nota azienda MSI, in grado di supportare i nuovi microprocessori Ivy Bridge a 22 nanometri. La nota azienda taiwanese, al pari di tutti i principali produttori di schede madri, non si è certamente lasciata sfuggire l’occasione di distinguersi presentando, come di consueto, prodotti di qualità dotati di feature proprietarie esclusive. La nuova MSI Z77A-GD65, gentilmente inviataci per questo nostro articolo, è un prodotto veramente completo sotto ogni punto di vista, in grado di soddisfare anche gli utenti più esigenti e gli amanti dell’overclock, pur mantenendo l’ottimo rapporto qualità/prezzo che contraddistingue da sempre i prodotti dell’azienda. Non ci resta che augurarvi una piacevole lettura!
Introduzione:
Micro-Star International, più conosciuta con il nome MSI, è stata fondata nel 1986, e grazie alla qualità dei suoi prodotti è riuscita ad affermarsi con successo nel settore informatico. Questo successo non è solamente da attribuire all’ottima qualità dei suoi prodotti, ma soprattutto alla continua e costante ricerca tecnologica dei suoi prodotti.
MSI è leader nella produzione di schede madri e video, server/workstation, barebone, networking, elettronica da consumo e Notebook. Sul mercato l’azienda ha ottenuto diversi primati mantenendo la sua posizione tra i primi tre produttori di schede madri a livello globale e tra i primi cinque produttori di server.
Per operare al meglio nel mercato globale e per offrire un servizio ottimale, MSI fornisce supporto in tutte le lingue del mondo attraverso sedi localizzate e siti web dedicati. MSI si trova oggi a Taiwan, in Cina, in USA, in Germania, in Francia, in Olanda, in Inghilterra, in Australia, in Giappone, in Corea, in Polonia, in Russia, in Canada, in India, in Italia, in Turchia, in Canada e in molti altri paesi del mondo.
La filosofia di ”prodotti di qualità” e “soddisfazione del cliente” assume ancor più valore con le certificazioni ISO9002 e ISO9001, estese ormai a tutta la produzione di MSI, grazie a continui test capaci di portare il livello di qualità a un impressionante 99,6%, ben oltre gli standard di mercato.
Maggiori informazioni le trovate sul sito ufficiale Micro-Star International.
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Intel Z77 Express Chipset: Caratteristiche Tecniche e Novità
Il nuovo chipset Intel Z77 Express è espressamente sviluppato per garantire pieno supporto ai prossimi processori Ivy Bridge a 22nm, previsti al debutto nelle prossime settimane. Al pari del suo diretto predecessore, Z68 Express, il nuovo arrivato consente sia di praticare l’overclock di processore e memorie, sia di sfruttare il controller grafico integrato nel microprocessore, inclusa l’ottima tecnologia di accelerazione hardware Intel QuickSync.
L’architettura del nuovo Z77 Express è sempre a singolo chip, resa possibile grazie all’integrazione, direttamente all’interno della CPU, sia del Controller PCI-Express e sia del Memory Controller.
Come vediamo chiaramente dal diagramma a blocchi sopra riportato, quest’ultimo è di tipo Dual-Channel, certificato per supportare appieno moduli di memoria di tipo DDR3, operanti fino alla frequenza massima certificata di 1600MHz.
I nuovi microprocessori Ivy Bridge introdurranno il supporto nativo a 16 linee PCI-Express 3.0 (Gen3). Sarà quindi possibile, qualora la propria scheda madre preveda degli slot necessari, realizzare sistemi Multi-GPU (NVIDIA SLI o AMD CrossFireX) in configurazione 8x/8x, oppure 8x/4x/4x. Anche se quest’ultima configurazione potrebbe sembrare alquanto “limitante”, è doveroso ricordare che il nuovo standard PCI-Express prevede una bandwidth doppia rispetto alla precedente generazione, avremo quindi una situazione del tutto equiparabile a una tradizionale configurazione 16x/8x/8x con PCI-Express di seconda generazione.
Il chipset è collegato al processore per mezzo di un Link DMI da 20Gb/s, e si occupa di fungere da bridge fra la CPU stessa e i vari controller integrati e non. Intel ha incluso anche un controller Serial ATA in grado di gestire fino a un massimo di 6 canali, di cui quattro di tipo SATA 3Gb/s e due di terza generazione a 6Gb/s, pienamente compatibili con le tecnologie RAID di tipo 0, 1, 5 e 10.
Oltre a quanto detto, il nuovo Intel Z77 Express, include un sottosistema Audio High Definition, un’interfaccia di rete Gigabit, ulteriori 8 linee PCI-Express 2.0 (la cui gestione è a discrezione del produttore della scheda madre) e un controller USB finalmente in grado di supportare nativamente lo standard di trasmissione USB 3.0 (fino a 4 porte), oltre che il tradizionale USB 2.0 (fino a 14 porte).
Non saranno più necessari, quindi, controller supplementari di terze parti, se non per aumentare il quantitativo di porte a disposizione.
Al pari del predecessore, anche il nuovo chipset offre pieno supporto alla tecnologia Intel SRT (Smart Response Technology), che consente di utilizzare un disco SSD (Solid State Disk) quale memoria cache, affiancandolo ad un normale HDD meccanico o ad un volume RAID (di tipo 0, 1, 5 o 10, a patto che sia composto di HDD meccanici tradizionali e non di altre unità SSD ed abbia una capacità complessiva non superiore a 31.5TB) al fine di velocizzare i tempi di accesso e, di conseguenza, le performance complessive.
L’unità SSD, per essere compatibile con questa tecnologia, deve avere una capacità di archiviazione minima pari a 18.6GB. La massima capacità utilizzabile come cache è pari a 64GB e l’eventuale spazio in eccesso, qualora sia impiegato un SSD di capacità maggiore, verrà lasciato a disposizione dell’utente per la normale archiviazione dei dati. Secondo Intel, la dimensione ottimale per l’unità di SSD caching, più che sufficiente per un normale utilizzo del computer, è di 20GB.
La tecnologia Smart Response consente all’utente di scegliere tra due differenti modalità di funzionamento:
- Enhanced: prevede la sincronizzazione e la scrittura parallela tra il disco meccanico e l’unità SSD. In questo modo viene preferita la sicurezza dei dati alle pure prestazioni velocistiche;
- Maximized: prevede che le operazioni di scrittura avvengano prima sull’unità SSD e in seguito sul disco meccanico. In questo modo si ottengono prestazioni ovviamente superiori, ma aumenta il rischio di perdita accidentale di dati.
Con il nuovo chipset vengono introdotte anche altre due interessanti tecnologie. Stiamo parlando di Intel Smart Connect, una tecnologia pensata per consentire le tradizionali operazioni di manutenzione e aggiornamento, quali il download degli aggiornamenti del sistema operativo, la ricezione di nuovi messaggi di posta elettronica e le notifiche dei più diffusi social network (Twitter, Facebook ecc.), anche quando il computer si trova in uno stato di sospensione o ibernazione, e Intel Rapid Start, una tecnologia pensata per accelerare il “risveglio” del proprio computer.
{jospagebreak_scroll title=Tecnologia Intel QuickSync 2.0:}
Tecnologia Intel QuickSync 2.0:
Il nuovo PCH Intal Z77 Express consente di sfruttare appieno la migliorata tecnologia Intel QuickSync. Tale tecnologia sfrutta, come ormai sappiamo, una particolare unità integrata all’interno del controller grafico stesso, dedicata esclusivamente all’accelerazione hardware del transcoding video.
La particolarità di questo blocco di silicio risiede nelle sue performance. Come ben sappiamo anche AMD e NVIDIA vantano soluzioni di accelerazione dalle analoghe caratteristiche, in grado di sfruttare la potenza messa a disposizione dalle loro GPU nelle fasi di codifica/decodifica video, ma queste non sono però in grado di ottenere performance paragonabili a quelle raggiungibili mediante l’uso del QuickSync di Intel.
L’unità QuickSync è in grado di accelerare anche la parte di Motion Compensation, particolarmente “pesante” durante il processo di decodifica e il LoopFiltering, facendo registrare prestazioni molto elevate. Il colosso di Santa Clara dichiara performance addirittura doppie rispetto alle soluzioni Sandy Bridge dell’anno passato.
Abbiamo proceduto alla verifica delle reali prestazioni offerte dalla nuova tecnologia QuickSync 2.0 usando il noto software Cyberlink Media Espresso, giunto alla versione 6.5. Le impostazioni possibili prevedono la scelta tra due “profili” standard, il primo focalizzato sulle pure prestazioni, mentre il secondo sulla qualità.
Nel grafico che segue il tempo impiegato per il transcoding di un filmato di riferimento (formato .M2TS H.264 1920×1080 @24fps / Durata: 300 secondi), in vari formati di destinazione.
Come notiamo chiaramente il guadagno, in termini di tempo, è lampante. La tecnologia Intel QuickSync 2.0 consente di risparmiare secondi preziosi durante le operazioni di conversione dei filmati, rispetto alla generazione precedente. Ovviamente è necessario l’utilizzo di un software in grado di sfruttarne appieno le potenzialità, come quello da noi usato ad esempio, prodotto da Cyberlink.
{jospagebreak_scroll title=Tecnologia Lucid Virtu Universal MVP – Parte Prima:}
Tecnologia Lucid Virtu Universal MVP – Parte Prima:
Il nuovo software Lucid Virtu Universal MVP si presenta come una naturale evoluzione dell’ormai nota tecnologia Lucid Virtu, in grado di porsi tra il driver video e il sistema operativo, con lo scopo di reindirizzare le chiamate verso la GPU più adatta allo svolgimento dell’operazione.
In questo modo sarà possibile affiancare al controller grafico integrato una soluzione discreta, in maniera da sfruttare appieno le peculiarità di entrambe soltanto quando necessario e in modo del tutto trasparente.
Questo si traduce, ovviamente, in minori consumi durante il normale utilizzo della macchina, in quanto per la semplice navigazione sul web, la riproduzione di contenuti multimediali e quant’altro verrà impiegata esclusivamente la GPU integrata nel processore Intel, che come sappiamo è più che adeguata allo scopo.
Qualora servirà, invece, maggiore potenza di calcolo, come ad esempio durante l’esecuzione di applicativi o videogiochi 3D, la chiamata non sarà reindirizzata verso la GPU integrata ma bensì verso la GPU discreta, sicuramente contraddistinta da performance più elevate.
Un altro vantaggio è quello di poter sfruttare la tecnologia Intel QuickSync anche se nel sistema è installata una scheda grafica discreta. Qualora venga eseguito un qualsiasi applicativo in grado di sfruttare la tecnologia di accelerazione hardware Intel, questo verrà automaticamente gestito dalla GPU integrata.
Il nuovo interessante Virtu Universal MVP introduce due innovative tecnologie, denominate HyperFormance e Virtual Vsync, finalizzate ad incrementare le prestazioni nei titoli più diffusi e a migliorare la resa grafica delle immagini minimizzando il fastidioso fenomeno del “Tearing” dovuto alla sovrapposizione dei frame qualora il frame rate sia superiore alla frequenza di refresh del monitor “solitamente 60Hz”. La causa di questo fastidioso fenomeno è semplicissima; se la scheda grafica è molto potente, capace quindi di superare agevolmente, in termini di FPS, la frequenza di refresh del monitor, quest’ultimo si troverà ancora occupato a visualizzare un frame, nello stesso momento in cui la GPU gli invia i successivi in rapida successione.
La soluzione a questo problema è l’attivazione del Vsync nel pannello dei driver grafici, o nelle opzioni del gioco in uso; questa indispensabile funzionalità consente di porre un “limite” al frame rate in relazione alla frequenza di refresh del proprio monitor, evitando che si verifichi, quindi, tale sovrapposizione. Appare ovvio che in questo modo le potenzialità delle potenti schede grafiche di ultima generazione non saranno mai sfruttate appieno, o almeno così è stato fino all’introduzione della tecnologia Virtual Vsync.
Grazie all’uso combinato della soluzione grafica integrata nel processore e della tradizionale scheda grafica discreta, infatti, quest’ultima può “sprigionare” tutta la sua potenza, in quanto sarà compito dell’integrata l’impedire una sovrapposizione dei frame, eliminando qualsiasi distorsione delle immagini. Virtualmente, quindi, la scheda grafica è in grado di generare più frame, aumentando sensibilmente anche il tempo di risposta.
{jospagebreak_scroll title=Tecnologia Lucid Virtu Universal MVP – Parte Seconda:}
Tecnologia Lucid Virtu Universal MVP – Parte Seconda:
Procedura per una corretta configurazione di Lucid Virtu:
1) Per prima cosa dobbiamo munirci di una scheda madre certificata, come ad esempio la maggior parte dei nuovi prodotti dotati di chipset Intel Z77 Express. Teniamo a precisare che la tecnologia Lucid MVP funziona correttamente anche sulle precedenti mainboard dotate di chipset Z68/H67 e H61;
2) Nel BIOS della scheda madre è necessario impostare l’uscita video predefinita sulla grafica integrata oppure sulla soluzione discreta, in base alla modalità che vogliamo utilizzare:
– i-Mode: questa modalità comporta una leggera perdita di prestazioni nei giochi 3D. Consente comunque di sfruttare tutte le nuove funzionalità della tecnologia MVP (HyperFormance e Virtual Vsync), le funzionalità speciali della soluzione integrata (es. Intel QuickSync), senza rinunciare al risparmio energetico quando non è utilizzato nessun gioco 3D. Per sfruttare questa modalità il display dev’essere collegato all’uscita video presente sulla scheda madre, e nel BIOS dev’essere impostata l’IGP come soluzione predefinita;
– d-Mode: la modalità d-mode è pensata per ottenere performance 3D senza compromessi, sfruttando appieno le potenzialità della soluzione grafica discreta installata nel sistema, senza però rinunciare alle nuove funzionalità dell’MVP (HyperFormance e Virtual Vsync) e alle funzionalità speciali dell’integrata (es. Intel QuickSync). Questa modalità non include funzionalità di risparmio energetico. Per sfruttarla il display dev’essere collegato all’uscita video della vga discreta e nel BIOS dev’essere impostata la discreta come soluzione predefinita e, se previsto, dev’essere attivo il supporto multi monitor.
3) Scelta la modalità preferita è sufficiente procedere con l’installazione dei driver di entrambe le soluzioni grafiche presenti (Integrata e Discreta);
4) Una volta portata a termine l’operazione è possibile installare il software Lucid Virtu Universal MVP “DOWNLOAD 32bit – DOWNLOAD 64bit“;
5) Completata anche questa procedura d’installazione avremo accesso al pannello di controllo Virtu MVP. L’interfaccia è veramente molto semplice e intuibile, il pannello si compone di quattro sezioni distinte:
– Main: In questa prima schermata avremo la possibilità di attivare o disattivare la tecnologia Virtu MVP, semplicemente cliccando sull’apposito pulsante in alto a sinistra, reimpostare le impostazioni predefinite e abilitare il Logo MVP in uno dei quattro angoli dello schermo, qualora venga eseguita un’applicazione in grado di sfruttarne le funzionalità.
– Performance: In questa seconda schermata è possibile attivare o disattivare, semplicemente cliccando sugli appositi pulsanti, le tecnologie HyperFormance e Virtual Vsync.
– Application: in questa schermata viene mostrata la lista di tutte le applicazioni in grado di sfruttare correttamente la tecnologia Lucid Virtu MVP. Tramite segno di spunta avremo la possibilità di scegliere la modalità operativa (i-Mode oppure d-Mode) e abilitare o meno l’HyperFormance per ogni singola applicazione. Qualora una particolare applicazione o gioco non sia nell’elenco, neppure con l’ultima versione del software installata, sarà possibile aggiungerla manualmente cliccando sul tasto in basso “Add” e selezionando il rispettivo eseguibile. In questa maniera, per così dire “forzata”, non è garantito il corretto sfruttamento della tecnologia, è quindi a rischio e pericolo dell’utente.
– About: quest’ultima schermata ha come unico scopo quello di informare l’utilizzatore sulla versione del software correntemente installata nel sistema. Nell’eventualità che non venga subito rilevata la licenza d’uso del software è presente il pulsante “Activate” per procedere con l’attivazione manuale (necessaria connessione ad internet).
Per maggiori informazioni consultate il sito web LucidLogix. Altre interessanti informazioni su Lucid Virtu li potete trovare inoltre sul nostro forum qui.
{jospagebreak_scroll title=Tecnologia Lucid Virtu Universal MVP – Prestazioni:}
Tecnologia Lucid Virtu Universal MVP – Prestazioni:
Nella seguente tabella riassumiamo i dettagli della configurazione di prova impiegata per la verifica del corretto funzionamento di questa nuova tecnologia:
Di seguito i risultati ottenuti in alcuni benchmark sintetici e giochi:
3DMark Vantage Advanced:
3DMark 11 Advanced:
Alien vs Predator:
Lost Planet 2:
Considerazioni:
Come possiamo vedere dalle prove appena effettuate, la nuova tecnologia Virtu Universal MVP garantisce un discreto aumento delle prestazioni, in maniera del tutto semplice e apparentemente senza “effetti collaterali”. In tutte le prove svolte, infatti, non abbiamo riscontrato alcun malfunzionamento né difetto grafico a schermo. Dobbiamo tuttavia precisare che tutti gli applicativi da noi utilizzati rientravano nella lista di compatibilità, non abbiamo dovuto forzare nulla, quindi, per consentire il pieno sfruttamento della nuova tecnologia di LucidLogix.
{jospagebreak_scroll title=MSI Z77A-GD65 – Confezione e Bundle:}
MSI Z77A-GD65 – Confezione e Bundle:
La MSI Z77A-GD65 è giunta in redazione all’interno della confezione originale prevista dal produttore taiwanese.
La scatola è veramente appariscente e molto curata, su di essa spiccano tutte le caratteristiche di rilievo del prodotto, quali la componentistica di alto livello, di classe militare, denominata appunto Military Class III, la funzione di overclock automatico di seconda generazione, denominata OC Genie II e il supporto alle varie tecnologie SLI, CrossFireX, PCI-Express Gen3, USB3 e SATA 6Gb/s, nonché ai nuovi microprocessori Intel Ivy Bridge a 22 nanometri.
Nella parte posteriore della confezione, come vediamo, sono riportate in maniera dettagliata tutte le principali tecnologie supportate dalla scheda madre.
Aprendo la confezione possiamo notare come la scheda risulti ben protetta all’interno di una tradizionale busta antistatica. L’ottima robustezza della scatola assicura l’integrità del contenuto, anche nell’eventualità di un trasporto “movimentato”.
La dotazione accessoria fornita è di tutto rispetto. A seguire l’elenco dettagliato del contenuto della confezione:
- 1x DVD-Rom Driver e Software;
- 3x Manuali d’Istruzioni;
- 1x Certificato di Qualità Military Class III;
- 4x Cavetti SATA di buona qualità;
- 1x Bridge NVIDIA SLI flessibile;
- 1x V-Check Cable KIT;
- 1x M-Connector KIT;
- 1x Mascherina Posteriore I/O.
A nostro avviso, il bundle fornito in dotazione da MSI risulta molto completo e ci consente fin da subito di godere a pieno del prodotto. Il manuale di istruzioni in multilingua, Italiano non compreso, lo potete scaricare in formato PDF direttamente da qui.
{jospagebreak_scroll title=Caratteristiche Tecniche:}
Caratteristiche Tecniche:
MSI ha scelto una strategia basata sulla selezione di componenti che rispondono ad una serie di requisiti “Military Standard“, ovvero prodotti che hanno raggiunto e ottenuto una certificazione che ne consente l’impiego in ambito militare, notoriamente precluso alla maggior parte delle soluzioni commerciali. Una garanzia in più che completa e rende la Z77A-GD65 un prodotto di altissimo livello.
La motherboard MSI Z77A-GD65 adotta il socket LGA-1155 ed è basata sul nuovo chipset Z77 Express di Intel. La memoria di sistema si fonda sull’architettura Dual channel DDR3, con una capacità massima di 32 GB e supporta frequenze in overclock fino a 2667 Mhz anche con profili XMP. E’ possibile realizzare configurazioni multi-GPU con schede grafiche in CrossFireX o in SLI per assemblare sistemi di gaming avanzati. Non manca il supporto agli standard USB 3.0 e SATA III 6Gb/s per una migliore gestione di dispositivi di archiviazione veloci. Riportiamo un riassunto delle specifiche tecniche della MSI Z77A-GD65, così come dichiarate dal produttore.
MSI Z77A-GD65 – Caratteristiche Tecniche:
Le caratteristiche tecniche rispecchiano a pieno la volontà del produttore di realizzare una scheda madre performante, elegante e con componenti di qualità. Le novità stilistiche e funzionali rendono il prodotto unico nel suo genere. Le specifiche risultano allineate rispetto ai prodotti concorrenti presenti ad oggi sul mercato con la stessa fascia di prezzo. Le CPU e le memorie supportate della motherboard Z77A-GD65 le trovate qui e qui. La scheda supporta pienamente le nuove CPU Intel Ivy Bridge. Le principali features presenti nella MSI Z77A-GD65 le potete trovare qui.
MSI Z77A-GD65 – Connectors Quick Guide:
Diamo uno sguardo ravvicinato alla scheda madre.
{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte Prima:}
La Scheda – Parte Prima:
La Z77A-GD65 appare veramente solida e ben costruita. Il Form-Factor è conforme allo Standard ATX (30.5 x 24.5 cm), a garanzia della piena compatibilità con la maggior parte dei case in commercio. La scheda si presenta davvero molto gradevole alla vista grazie al perfetto abbinamento tra il nero del PCB e il blu degli inserti plastici e metallici.
Come vediamo il layout è molto pulito e ben ordinato. Possiamo notare il Socket LGA-1155 in grado di ospitare tutti i processori Intel i3, i5 e i7 Sandy Bridge, oltre che i nuovi Ivy Bridge a 22nm, recentemente introdotti sul mercato. La zona circostante è abbastanza ordinata e libera, caratteristica che facilita l’impiego di dissipatori voluminosi oppure, in caso di overclock estremi, la coibentazione. Il meccanismo di fissaggio del processore è prodotto da LOTES.
L’assoluta stabilità operativa e la longevità sono garantite dalla selezione di componenti che rispondono ad una serie di requisiti “Military Standard“, ovvero prodotti che hanno raggiunto e ottenuto una certificazione che ne consente l’impiego in ambito militare, notoriamente precluso alla maggior parte delle soluzioni commerciali, caratterizzati da una maggiore tolleranza al funzionamento in condizioni critiche, quali elevati stress e temperature. L’azienda identifica tale componentistica con la dicitura “Military Class III Components”.
La Z77A-GD65 adotta una circuiteria di alimentazione a 12 Fasi DrMos II. La funzione “Active Phase Switching” ha il compito di disattivare le fasi di alimentazione in eccesso qualora il sistema non necessiti di tutta la potenza a disposizione, al fine di ottimizzare al massimo il consumo energetico, aumentare la durata delle componenti e mantenere basse le temperature di esercizio. Una batteria di LED consente di sapere, in tempo reale, quante fasi siano attive.
Per soddisfare nel migliore dei modi la richiesta energetica del processore è presente un connettore di alimentazione 12v 8-Pin EPS.
Per smaltire al meglio il calore sviluppato dalla circuiteria di alimentazione è stato impiegato un dissipatore in alluminio di generose dimensioni, dotato di heatpipes, fissato alla piastra mediante l’uso di viti, ben più sicure delle tradizionali clip di plastica. Il contatto è garantito dall’utilizzo di un comune pad termico.
{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte Seconda:}
La Scheda – Parte Seconda:
Spostandoci verso destra troviamo i quattro slot per memorie di tipo DDR3 con supporto Dual-Channel e X.M.P., in grado di ospitare moduli non-ECC con frequenza fino a ben 2667MHz (OC). Il quantitativo massimo di memoria installabile è pari a 32GB.
In prossimità degli slot per le memorie troviamo anche il connettore di alimentazione ATX 24 Poli, parte della circuiteria dedicata alla corretta alimentazione dei moduli, dei comodi Punti di Lettura (MSI V-Check Point), per tenere sotto controllo le tensioni operative reali di tutti i componenti vitali, e i pulsanti Power, Reset e OC Genie II. Quest’ultimo, se premuto, procederà alla ricerca automatica di una configurazione ottimale in overclock.
Le possibilità di espansione sono garantite da ben quattro slot PCI-Express 2.0 1x, utili per l’installazione ad esempio di schede audio dedicate, controller dischi o recenti unità SSD, e tre slot PCI-Express Gen 3.0 16x di tipo meccanico. Sono pienamente supportate le tecnologie Multi-GPU AMD CrossFireX e NVIDIA SLI.
Il restante slot PCI-Express Gen 3.0 16x è operativo soltanto in presenza di un microprocessore Core i7 di terza generazione (Ivy Bridge), ed è in grado di garantire un segnale 4x elettrico anche nell’eventualità che siano popolati gli altri due slot.
Appena sotto il primo slot PCI-Express 16x troviamo la batteria tampone e il Jumper dedicato alla funzione di Clear CMOS. A nostro avviso questa posizione è veramente “scomoda” oltre che inaccessibile non appena si procede all’installazione della scheda grafica. Fortunatamente la scheda dispone anche di un pulsante Clear CMOS posto nel pannello posteriore I/O.
Scendendo verso il basso notiamo la presenza di otto porte Serial ATA, tutte ruotate in modo da facilitare l’inserimento dei cavi e migliorare il “cable management”. Partendo dalla sinistra troviamo una coppia di porte SATA III 6Gb/s (di colore bianco), la cui gestione è affidata ad un controller supplementare ASMedia ASM1061. Le restanti porte a disposizione sono completamente a carico del PCH Intel Z77 Express.
Il primo “blocco” di porte, di colore nero, è conforme allo standard SATA II 3Gb/s, mentre le restanti due porte, di colore bianco, sono di tipo SATA III 6Gb/s. Sono pienamente supportate le tecnologie RAID 0, 1, 5 e 10 e Intel Smart Response (SRT).
In prossimità delle porte Serial ATA troviamo uno Switch per la selezione dell’EEPROM BIOS, utile per recuperare la scheda madre in caso di errori di programmazione in fase di update o di corruzione dati del BIOS primario. La scheda, infatti, dispone di una coppia di EEPROM, purtroppo, saldate e non rimovibili. Troviamo anche un utile Display a Segmenti LED, per la diagnostica rapida di eventuali problemi di funzionamento della macchina.
{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte Terza:}
La Scheda – Parte Terza:
Sempre nella parte bassa della scheda trovano posto vari connettori per ventole, porte Audio, USB 2.0, IEEE1394 supplementari e il pannello con i collegamenti alle funzioni del case.
La gestione dell’audio è affidata al chip Realtek ALC898, che offre supporto HD-Audio a 8 canali. In prossimità del chip troviamo i connettori supplementari per il collegamento sul pannello frontale del case e per l’SPDIF.
L’interfaccia di rete Gigabit Ethernet a disposizione è gestita da un controller di produzione Intel. Per la precisione la scheda adotta il modello WG82579LM, contraddistinto da un utilizzo veramente limitato del processore centrale durante il normale funzionamento.
Le connessioni USB 3.0 sono gestite nativamente dal nuovo Intel Z77 Express. Finalmente, quindi, non è necessario ricorrere a controller supplementari di terze parti. Il nuovo PCH è mantenuto “fresco” dal generoso dissipatore in alluminio previsto dall’azienda taiwanese.
Il pannello posteriore I/O è davvero molto completo, troviamo infatti:
- 1 x Porta Combo PS/2 per Tastiera/Mouse;
- 1 x Pulsante Clear CMOS;
- 1 x Uscita SPDIF Coassiale;
- 1 x Uscita SPDIF Ottica;
- 4 x Porte USB 2.0 (colore nero);
- 2 x Porte USB 3.0 (colore blu);
- 1 x Porta LAN RJ45;
- 1 x HD Audio 6 in 1 Jack;
- 1 x Uscita HDMI (max 1920×1200 @60Hz);
- 1 x Uscita DVI-D (max 1920×1200 @60Hz);
- 1 x Uscita VGA (max 2048×1536 @75Hz).
Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale direttamente da qui.
{jospagebreak_scroll title=Uno sguardo al BIOS – Parte Prima:}
Uno sguardo al BIOS – Parte Prima:
La nuova MSI Z77A-GD65 adotta un BIOS UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) di ultima generazione, davvero molto semplice e intuitivo, denominato dall’azienda “Click BIOS II”. Le nostre prove sono state condotte utilizzando l’ultima versione ufficiale (10.5) attualmente disponibile sul sito web del produttore taiwanese, molto stabile e priva di particolari problematiche che avrebbero potuto in qualche maniera comprometterne gli esiti.
Una volta effettuato l’accesso, premendo come di consueto il tasto “CANC”, ci troviamo subito di fronte ad un’interfaccia completamente rinnovata rispetto a quella a cui ci aveva abituato MSI con i prodotti dotati di PCH Intel Serie 6. La nuova veste grafica appare molto più accattivante della precedente e, cosa ancora più importante, i numerosi parametri a disposizione sono disposti con più ordine, rendendo ancora più facile ed intuibile la gestione del BIOS. Del tutto migliorata, inoltre, anche la gestione del mouse, includendo ora anche la possibilità di sfruttare la “rotellina” per lo scroll.
La prima schermata, mostrata immediatamente dopo l’accesso, include alcune tra le più importanti informazioni, tra cui la temperatura d’esercizio del processore e del sistema, la data e l’ora, la versione del BIOS in uso, il modello del processore e il quantitativo di memoria RAM installata (con le relative frequenze operative) e la selezione della periferica di boot preferita. Troviamo, inoltre, la possibilità di scelta fra tre differenti profili preimpostati (ECO Mode, Standard Mode e OC Genie II Mode), con un semplice click del mouse.
Le varie sezioni sono del tutto ordinate e accessibili tramite comodi pulsanti posti ai lati della schermata principale. Lo spazio centrale è esclusivamente dedicato a ospitare l’elenco dei vari parametri a disposizione.
La colonna di sinistra include le sezioni Settings, OC ed ECO, anch’esse accessibili con un semplice click del mouse. In “Settings” sono raggruppati tutti i principali parametri della macchina, quali impostazioni di Data e Ora, attivazione o disattivazione delle varie periferiche integrate (controller USB, SATA, IEEE1394, Audio etc.), impostazione avanzata della grafica integrata, attivazione o disattivazione delle tecnologie Intel Rapid Start e Smart Connect, le impostazioni di avvio e le varie opzioni di salvataggio delle modifiche apportate.
La sezione “OC” è quella che senz’altro interesserà di più agli appassionati. Al suo interno, infatti, trovano posto tutti i principali parametri di funzionamento della macchina, quali frequenze, tensioni di alimentazione, latenze delle memorie e molto altro ancora. I parametri a disposizione sono numerosi e di facile interpretazione. Per chi ha già avuto modo di provare una piattaforma Sandy Bridge, basata sui chipset Serie 6, ritroverà i medesimi acronimi ad identificare la funzione di alcuni parametri importanti. Troviamo sempre il “CPU I/O Voltage o Processor I/O Voltage”, che altro non è che il vecchio VTT/VQPI, ossia la tensione applicata all’IMC integrato nel processore, e il “System Agent Voltage o SA Voltage”, che serve sostanzialmente a fornire una maggiore quantità di alimentazione all’IMC e al controller PCI-Express integrati. E’ possibile anche salvare le impostazioni sotto forma di pratici profili, non solo sulla memoria a disposizione (fino a un massimo di 6 profili), ma anche su una qualsiasi chiavetta USB, in modo da poterli ricaricare in ogni momento senza il bisogno di reinserire tutto manualmente.
La sezione “ECO”, come facilmente intuibile, include varie impostazioni riguardanti il risparmio energetico della scheda madre. Sarà possibile accedere alla gestione delle fasi di alimentazione, dei vari LED di stato, monitorare le varie tensioni di alimentazione in tempo reale e accedere alle impostazioni dei C-State di Intel.
{jospagebreak_scroll title=Uno sguardo al BIOS – Parte Seconda:}
Uno sguardo al BIOS – Parte Seconda:
Passando alla colonna di destra possiamo notare altre tre sezioni: Browser, Utilities e Security. In “Browser” sarà possibile accedere (ovviamente a patto di averlo installato) a MSI Winki, un pratico e leggerissimo sistema operativo su base Linux comprendente vari software gratuiti, tra cui un comodo web browser, un visualizzatore di foto, funzionalità di backup HDD, gestione di reti wireless, messaggeria istantanea e OpenOffice.org, per la visualizzazione o modifica dei propri documenti.
In “Utilities” sarà possibile effettuare un Backup dell’HDD, utilizzare il programma M-Flash per l’aggiornamento del BIOS della scheda madre nell’eventualità che si possegga il file necessario (su disco fisso o su chiavetta USB), oppure accedere al Live Update, per l’aggiornamento sfruttando la propria connessione a internet (a patto di aver installato MSI Winki).
L’ultima sezione, denominata “Security”, permette di accedere ai vari parametri di sicurezza, tra i quali l’impostazione delle varie password per impedire l’accesso al BIOS e/o al Computer e dischi fissi, in modo da proteggere i propri dati sensibili. La scheda permette, inoltre, di sfruttare la tecnologia proprietaria “U-Key”, tramite la quale sarà possibile creare una chiavetta USB con password cifrata, necessaria per poter avviare il computer.
Vi consigliamo caldamente di controllare con regolarità la presenza di eventuali aggiornamenti BIOS al seguente indirizzo.
MSI Click BIOS II:
MSI Click BIOS II è il primo al mondo a fornire un’unica interfaccia grafica sia con UEFI sia con Windows. Il produttore, infatti, fornisce a corredo anche una pratica utility, da utilizzare in ambiente Windows, che permette di accedere alla quasi totalità delle impostazioni direttamente dal sistema operativo stesso.
Le impostazioni di sistema possono essere regolate utilizzando il mouse o anche il controllo LCD Touch a seconda degli ambienti diversi in cui si sta lavorando. Il Click BIOS II non solo salva le impostazioni di overclock, ma può anche caricarle su altri pc in modo da condividere la tua configurazione con altri appassionati di overclocking. A seguire vi mostriamo alcuni screen del programma:
{jospagebreak_scroll title=Sistema di Prova e Metodologia di Test:}
Sistema di Prova e Metodologia di Test:
Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa scheda madre:
Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.
Le prove sono state condotte con l’obiettivo di analizzare le performance velocistiche della nuova piattaforma Intel LGA-1155, oltre che le potenzialità di overclock della scheda madre in oggetto.
Per raggiungere il nostro obiettivo ci siamo basati su due differenti livelli d’impostazione del processore/memorie, preventivamente testati, al fine di non incorrere in problemi causati dall’instabilità:
– Livello 1: Processore alla frequenza di default di 3.5GHz, Turbo attivo. Memorie impostate a 1.333MHz con latenze pari a 9-9-9-24-1T;
– Livello 2: Processore in overclock alla frequenza di 4.5GHz, impostando moltiplicatore a 45x e mantenendo inalterato il BCLK (100.0MHz). Memorie impostate a 2.133MHz con latenze pari a 9-11-9-27-1T.
La scheda grafica impiegata per le prove, una Saphhire Radeon HD6970 2GB GDDR5, è stata mantenuta in specifica (880/1375). Abbiamo utilizzato gli ultimi driver rilasciati con certificazione WHQL (AMD Catalyst 12.4) in abbinamento con gli Application Profile 12.4 CAP2. Queste le applicazioni interessate, suddivise in tre tipologie differenti:
Prestazioni Rendering e Calcolo:
- Cinebench 11.5 – 64bit;
- POV-Ray 3.7 RC3;
- Blender 2.62 – 64bit;
- Fritz Chess Benchmark;
- Euler3D Benchmark v2.2;
- SuperPI 1.5Mod XS;
- WPrime Benchmark v1.55;
- Hexus PiFast;
- PassMark Performance Test 7 – 64bit (Build 1021);
- SiSoftware Sandra 2012.05.18.40;
- AIDA64 Extreme 2.30.1900.
Prestazioni Multimedia e Compressione:
- WinRAR 4.01 – 64bit;
- 7-Zip 9.20 – 64bit;
- TrueCrypt 7.1;
- X264 HD Benchmark v4.0;
- PCMark 2005;
- 3DMark 2006;
- 3DMark Vantage;
- 3DMark 11.
Prestazioni USB:
- Crystal Disk Mark – X64 v3.0.1c;
- ATTO Disk Benchmark v.2.46.
Prestazioni Giochi:
- FarCry 2 – DX10;
- Lost Planet 2 – DX11;
- Alien vs Predator – DX11;
- Metro 2033 – DX11.
Ora siamo pronti per analizzare le prestazioni offerte dalla scheda madre MSI Z77A-GD65.
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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Prima:
Cinebench R11.5 – 64bit:
Si tratta di una vera e propria suite di test multi piattaforma in grado di calcolare le capacità prestazionali del vostro computer. Il programma è basato sul software di animazione CINEMA 4D ed è lo strumento perfetto per valutare le performance della CPU e del comparto grafico su svariate piattaforme fra cui Windows e Mac OS X. Cinebench sfrutta le potenzialità del processore centrale del sistema mediante l’utilizzo combinato di calcoli complessi finalizzati al completamento del rendering di un’immagine campione. E’ possibile eseguire il test in modalità “Single”, sfruttando un solo “core”, oppure “Multi”, sfruttando quindi tutti i “core” disponibili.
Nel grafico il punteggio finale del rendering con 1Core/1Thread e fino a 4Core/8Thread.
POV-Ray 3.7 RC3:
POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering di una scena di riferimento (Benchmark.pov), alla risoluzione di 1024×768.
Blender 2.62 – 64bit:
Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena “Flying Squirrel”.
Fritz Chess Benchmark:
Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.
Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).
Euler3D Benchmark v2.2:
Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.
Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.
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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Seconda:
SuperPI 1.5Mod XS:
Famoso programma di benchmark che calcola le cifre decimali del PI Greco, mostrando il tempo impiegato. E’ un buon indice delle prestazioni di CPU e RAM.
Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 1M, 8M e 32M.
WPrime Benchmark v1.55:
Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.
Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.
Hexus PiFast:
Famoso programma di benchmark per CPU con principio di funzionamento analogo al SuperPI, ovvero anch’esso basato sul calcolo dei decimali del Pi Greco.
Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al completamento del calcolo standard.
PassMark Performance Test 7 – 64bit (Build 1021):
PassMark PerformanceTest è un completo set di utility per effettuare test di rendimento sul tuo computer. L’interfaccia è semplice e intuitiva, il programma si mostra pratico per chi vuol capire facilmente il livello di prestazioni di un singolo componente o dell’intero PC in uso.
Nel grafico che segue il risultato complessivo ottenuto nell’esecuzione della suite CPU Mark.
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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Terza:
SiSoftware Sandra 2012.05.18.40:
Sandra è un tool di benchmark per l´intero sistema Pc, aggiornato per testare le ultime tecnologie disponibili sul mercato. Il software è in grado di assicurare la maggiore compatibilità hardware possibile unita ad un accurato reporting delle prestazioni e delle problematiche del sistema.
Abbiamo eseguito i principali test sulla CPU e sul comparto RAM. A seguire i risultati ottenuti.
AIDA64 Extreme 2.30.1900:
AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).
Nei grafici i risultati riguardanti i benchmark integrati delle RAM e della CPU/FPU.
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Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Prima:
WinRAR 4.01 – 64bit:
Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).
7-Zip 9.20 – 64bit:
Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.
TrueCrypt 7.1:
TrueCrypt è un noto programma open-source per la crittazione “on-the-fly” di interi dischi rigidi o partizioni. Gli algoritmi supportati sono l’AES, il Serpent e il Twofish. È possibile però usarli in cascata (avendo così maggiore sicurezza), ad esempio: AES-Twofish, AES-Twofish-Serpent, Serpent-AES, Serpent-Twofish-AES e Twofish-Serpent.
Dalla versione 7.0 è stato introdotto il supporto per l’accelerazione hardware per la cifratura e decifratura AES, utilizzando le apposite istruzioni di cui sono dotate le ultime CPU di Intel e AMD.
Nei grafici i risultati dei benchmark integrati nel programma.
X264 HD Benchmark v4.0:
Famoso Codec x264 grazie con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video usando un filmato campione da trasformare in formato x264.
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Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Seconda:
PCMark 2005:
Famoso benchmark di Futuremark in grado di calcolare le performance generali del sistema o dei singoli reparti (cpu, memoria, hard disk ecc.). Nel grafico che segue il risultato complessivo ottenuto e quello relativo alla sola CPU Suite.
3DMark 2006:
Il 3DMark06 è un programma di stress test principalmente per schede video, ma anche dell’intero PC. Infatti oltre a misurare le prestazioni del proprio computer con un punteggio finale, può essere utilizzato anche per controllare le temperature del sistema e per testare la stabilità in generale, anche a seguito di un overclock! La nuova versione deriva dal diretto predecessore e necessita di un hardware di ultima generazione per poter essere quanto più obiettivo possibile nel metro di giudizio (per esempio evitando frequenti swapping del disco durante le fasi di test ed andandone ad inficiare i risultati) . La maggior parte dei test grafici sono stati ripresi dal 3DMark05 ed ulteriormente potenziati in quanto a gravosità di elaborazione e nuove funzionalità implementate. La principale differenza con la passata edizione sta nell’importanza conferita alla potenza di elaborazione del processore. Questo si basa sulla consapevolezza che la potenza delle GPU sta crescendo nel recente periodo con un passo più lungo di quello delle CPU, per cui con maggiore frequenza troviamo applicazioni CPU limited. Inoltre vi è da considerare quanto importante sta divenendo la CPU per l’elaborazione degli algoritmi della fisica dei corpi, della logica di gioco, dell’intelligenza artificiale, ecc.. Da qui la necessità di introdurre un doppio test specificatamente incentrato su questa tipologia di calcoli. Il punteggio del 3DMark06 è quindi il risultato della considerazione di GPU e CPU assieme e tende a valutare più come una piattaforma di calcolo sopporti un gioco futuro che a confrontare sottosistemi grafici tra loro. Altra differenza sta nella risoluzione usata come standard dal test (1280×1024 anziché 1024×768) e nella maggiore importanza conferita allo SM3.0, che secondo la casa sarà sempre più adoperato dai programmatori nei prossimi titoli ludici. Il 3DMark06 arriva con un doppio test centrato sullo SM2.0 e altrettanti test sullo SM3.0 e sull’HDR (High Dynamic Range).
Il test è stato eseguito alla risoluzione nativa di 1280*1024 in DirectX 9.0c, è considerato sia il risultato complessivo sia il punteggio riferito alla singola CPU.
3DMark Vantage:
Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 10.
Il benchmark si compone di 4 distinti test, 2 incentrati sulla GPU e 2 sulla CPU. E’ possibile scegliere tra quattro preset configurati da Futuremark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso.
3DMark Vantage introduce per la prima volta il concetto di preset; mentre nelle versioni precedenti vi era una singola configurazione, il nuovo software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High e Extreme.
I test sono stati eseguiti sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e il singolo punteggio riferito alla CPU.
3DMark 11:
Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software houseFuturemark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.
Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.
I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i risultati di Physics e Combined.
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Prestazioni USB:
Crystal Disk Mark v3.0.1c X64:
Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata,sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.
ATTO Disk Benchmark v2.46:
ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.
E’ sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).
Considerazioni:
Il supporto nativo allo standard di trasmissione USB 3.0, da parte del nuovo chipset Intel Z77 Express, è in grado di garantire prestazioni più che buone, allineate alla maggior parte dei controller di terze parti finora impiegati dai vari produttori. Le prove effettuate con i software Crystal Disk Mark e ATTO Disk Benchmark mostrano una differenza veramente marcata, in termini di transfer rate, passando dal vecchio standard di trasmissione USB 2.0 al nuovo USB 3.0.
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Giochi – Parte Prima:}
Prestazioni Giochi – Parte Prima:
FarCry 2 – DX10:
FarCry 2 è uno sparatutto in prima persona sviluppato da Crytek e pubblicato da Ubisoft. Il giocatore vestirà i panni dell’ex membro delle forze speciali dell’esercito statunitense Jack Carver. Far Cry è passato però alla storia soprattutto grazie al suo motore grafico, il CryENGINE sviluppato da CryTek. All’epoca della sua uscita, infatti, la grafica di Far Cry era quanto di meglio si fosse mai visto, capace di riprodurre la vegetazione e, soprattutto, l’acqua, con una qualità al limite del fotorealismo. Le isole su cui ogni livello era ambientato erano gigantesche, ed il giocatore godeva di una libertà quasi assoluta, potendole esplorare come preferiva. Anche i nemici erano, all’epoca, i più intelligenti mai visti in uno sparatutto: per la prima volta gli avversari controllati dal computer non partivano alla carica come dei pazzi suicidi, e per la prima volta si vedevano nemici che tentavano di aggirare il giocatore e prenderlo alle spalle, e spesso ci riuscivano.
Il test è stato effettuato con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Lost Planet 2 – DX11:
Lost Planet 2 è il seguito dello sparatutto in terza persona sviluppato e prodotto dalla Capcom. Basato sul motore grafico aggiornato MT-Framework 2.0 è ambientato 10 anni prima delle vicende di Lost Planet Extreme Condition.Teatro delle azioni sarà ancora una volta l’inquietante pianeta E.D.N. III, il cui glaciale paesaggio ha lasciato spazio ad intricate giungle con tanto di vegetazione e clima tropicale. La battaglia dei valorosi coloni contro i terribili Akrid continuerà a insanguinare le terre del travagliato corpo celeste.
Il test è stato effettuato con il benchmark integrato, in modalità “Test B”, usando i seguenti settaggi:
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Giochi – Parte Seconda:}
Prestazioni Giochi – Parte Seconda:
Alien vs Predator – DX11:
La prima sensazione è di disorientamento: l’Alien ha visione grandangolare e può cadere da altezze indicibili senza il minimo danno ma, soprattutto, può camminare (e correre) sulle pareti e ciò cambia sensibilmente il modo in cui affrontare i quadri. All’inizio non è facile muoversi con scioltezza e rapidità passando da una parete verticale ad un soffitto come se nulla fosse; dopo pochi minuti iniziamo “a prenderci gusto”…Ecco un marine, un colpo di artigli in corsa ed il marine è morto. Facile. Ecco un altro marine, ci vede, gli corriamo incontro, ha il lanciafiamme. Bruciamo assieme…
Il test è stato effettuato con il Benchmark Tool, usando i seguenti settaggi:
Metro 2033 – DX11:
Mosca, anno 2033. In seguito ad una catastrofe nucleare, i sopravvissuti sono costretti a vivere nelle metropolitane della capitale russa, organizzati in stazioni simili a città stato. In quest’ultime si respira un’atmosfera opprimente e angosciante. Il buio cela molte insidie, tra le quali la frequente possibilità di imbattersi in mostruose creature che popolano le stazioni. La minaccia principale è rappresentata dai Tetri, definiti come i nuovi homines, “vincitori della battaglia per la sopravvivenza”, e destinati ad ereditare la Terra.Il personaggio interpretato dal giocatore è Artyom, cresciuto in una stazione della metropolitana situata sotto i quartieri più a nord di Mosca. All’arrivo di un misterioso amico del proprio patrigno, di nome Hunter, si viene incaricati segretamente di portare un messaggio di vitale importanza ad una grande stazione, chiamata Polis, spiegando la minaccia dei Tetri.
Inizia così il viaggio del proprio personaggio, pieno di insidie, durante il quale incrontreremo le più mostruose creature derivate dalle radiazioni, banditi, criminali e rangers…
I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
{jospagebreak_scroll title=Overclock:}
Overclock:
La nuova Z77A-GD65, espressamente sviluppata per ospitare tutti i nuovi processori Ivy Bridge, recentemente introdotti sul mercato, ci ha piacevolmente colpito per la grande stabilità in condizioni di lavoro “fuori specifica” e per la semplicità con cui è stato possibile ottenere buoni risultati. Aggiornando il BIOS all’ultima versione disponibile al momento delle prove (10.5), non abbiamo riscontrato alcuna problematica a essa imputabile. Il sistema ha sempre reagito al meglio, anche impostando valori abbastanza spinti.
Il sample in nostro possesso ci ha consentito di raggiungere risultati veramente molto soddisfacenti. La ricerca della massima frequenza di BCLK ci ha condotto sino a un’eccellente 111.23 MHz. Non sono stati necessari settaggi particolari, le tensioni sono state praticamente lasciate a default all’interno del BIOS. In queste condizioni il sistema si è dimostrato pienamente stabile e in grado di chiudere senza alcun problema qualsiasi benchmark sintetico o gioco.
A dimostrazione del risultato raggiunto vi mostriamo il validate di CPU-Z.
La massima frequenza raggiunta stabilmente dal nostro processore (Intel Core i7 3770K ES), servendoci di sistema di raffreddamento Phase Change Single Stage, è stata di 5.400MHz, impostando il moltiplicatore a 54x. Il risultato non fa che confermare appieno le spiccate doti di overclock di questa scheda madre oltre che l’elevata qualità della circuiteria di alimentazione. Di seguito gli screen di alcune prove svolte:
La MSI Z77A-GD65 si è comportata molto bene e non ha mai esitato o avuto blocchi improvvisi non motivati. Per concludere non possiamo che ritenerci pienamente soddisfatti dei risultati ottenuti, la scheda si è dimostrata molto stabile anche dopo diverse ore di utilizzo, senza mai dare segni di incertezze o cedimento, risultando pertando decisamente solida.
{jospagebreak_scroll title=Consumi:}
Consumi:
Abbiamo misurato i consumi del sistema di prova completo, direttamente alla presa di corrente. Le misurazioni sono state ripetute più volte, nel grafico la media delle letture nelle seguenti condizioni:
- Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
- Idle con funzionalità di risparmio energetico disattivate;
- Full-Load eseguendo il programma Cinebench R11.5;
- Full-Load eseguendo i test CPU del 3DMark Vantage;
- Full-Load Stress eseguendo 10 cicli di LinX (aggiornato con le ultime librerie disponibili).
Consumi Rilevati:
{jospagebreak_scroll title=Conclusioni:}
Conclusioni:
Prestazioni/Overclock: | ![]() |
Qualità Costruttiva: | ![]() |
Giudizio Complessivo: |
Ancora una volta MSI ci lascia piacevolmente sorpresi. La Z77A-GD65 si distingue soprattutto per l’elevata qualità delle componenti utilizzate, per il layout pulito e ordinato, e per caratteristiche che non è semplice trovare su prodotti di questa fascia di prezzo, basti pensare ai punti di lettura, ai pulsanti di reset e accensione su piastra, alla presenza di una doppia EEPROM BIOS e alla funzionalità di overclock automatico proprietaria (OC Genie II).
L’adozione del chipset Intel Z77 Express permette di sfruttare appieno quanto offerto dai processori Ivy Bridge, recentemente introdotti sul mercato, e porta con sé, finalmente, un supporto completamente nativo verso lo standard di trasmissione USB 3.0, contraddistinto, come abbiamo osservato, da buone prestazioni complessive.
I nuovi processori Ivy Bridge introducono anche un’altra importante caratteristica; il supporto al nuovo standard PCI-Express 3.0, che raddoppierà la banda a disposizione rispetto all’attuale Gen 2. La Z77A-GD65 dispone di ben tre slot in grado di supportare tale interfaccia, offrendo anche pieno supporto alle tecnologie Multi-GPU sia di AMD che di NVIDIA.
Dal punto di vista dell’overclock non potevamo che rimanere più che soddisfatti. La scheda ci ha permesso di raggiungere ottimi risultati con l’hardware in nostro possesso, il tutto con assoluta semplicità. Gran parte dei meriti sono attribuibili all’ottima circuiteria di alimentazione DrMos II, di cui la scheda è dotata, e all’ottimo livello di maturità del ClickBIOS II, nonostante si tratti di una delle prime versioni ufficialmente rilasciate.
Proprio riguardo alla nuova interfaccia BIOS non possiamo che sottolineare l’ottimo lavoro svolto da parte di MSI. Le migliorie sono numerose, a cominciare dal maggiore ordine con cui è possibile accedere ai numerosi parametri a disposizione, fino ad arrivare ad una perfezionata gestione del mouse (in grado di sfruttare anche la rotellina per lo scroll).
La nuova MSI Z77A-GD65 è disponibile sul mercato italiano a un prezzo medio di circa 160€ IVA Compresa, cifra più che adeguata viste le caratteristiche tecniche e le potenzialità di questo prodotto.
Pro:
- Ottimo layout e qualità costruttiva;
- Ottima scelta dei componenti;
- Ottime prestazioni, anche in overclock;
- Ottima circuiteria di alimentazione DrMos II;
- Pieno supporto per i processori Intel Ivy Bridge a 22 nanometri;
- Supporto nativo all’interfaccia di trasmissione USB 3.0;
- Supporto Multi-GPU NVIDIA SLI e AMD CrossfireX;
- Presenza di comodi pulsanti Power e Reset on-board;
- Presenza di Punti di Lettura on-board (MSI V-Check);
- Nuova interfaccia ClickBIOS II completa e intuitiva;
- Doppio BIOS con Switch di selezione;
- Supporto alla tecnologia Lucid Virtu Universal MVP;
- Funzionalità di overclock automatico OC Genie II.
Contro:
- Niente da segnalare.
Si ringrazia per aver fornito la piattaforma di test.
Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend