NVIDIA GeForce GTX 780 3GB – Reference Board

NVIDIA_GeForce_GTX_780_3GB_-_2Nei giorni scorsi vi abbiamo illustrato le prestazioni offerte dalla soluzione grafica NVIDIA GeForce GTX 770 2GB Reference Board. E’ passato ormai qualche mese da quando NVIDIA presentò la soluzione top di gamma GeForce GTX Titan, basata su un processore grafico originariamente pensato per essere impiegato nelle soluzioni Tesla in ambito professionale, il GK110. Questa proposta, a dire poco impressionante dal punto di vista delle pure prestazioni velocistiche trova come unico “limite” un prezzo di acquisto elevato e fuori dalla portata di molti videogiocatori. Per questo motivo vede la luce la nuova GeForce GTX 780, una scheda grafica che ne condivide la maggior parte delle sue caratteristiche peculiari ma ad un costo decisamente più appetibile. Non ci resta che augurarci che la lettura sia di vostro gradimento.

NVIDIA GeForce GTX 780 3GB – Reference Board – Recensione di Gianluca Cecca | delly – Voto: 5/5


Introduzione:


Logo_Nvidia

Fondata nel 1993 a Santa Clara, California, NVIDIA ha costantemente puntato sul rinnovamento per migliorare il servizio offerto ai clienti e contribuire a orientare lo sviluppo del settore. Dai suoi inizi, la grafica per PC, l’azienda si è ramificata nella grafica professionale per poi diventare un punto di riferimento del visual computing. L’azienda ha mostrato al mondo intero la reale potenza della grafica computerizzata con l’invenzione della prima GPU, avvenuta nel 1999.

In seguito NVIDIA ha puntato sulle capacità di elaborazione in parallelo delle GPU per innovare nel campo dell’High Performance Computing. Dalle sue radici nel visual computing, l’azienda ha esteso le proprie attività nell’ambito del supercomputing, del mobile computing e del cloud computing. Il recente ingresso dell’azienda nel settore del mobile computing la rende protagonista di uno dei segmenti in più rapida crescita di tutto il settore. I processori mobili NVIDIA sono il cuore di smartphone, tablet e sistemi di infotainment per automobili.

I giocatori su PC si affidano alle GPU GeForce per accedere a mondi virtuali di grande spettacolarità e immersività. I professionisti li usano per creare effetti visivi per i film e per la progettazione di qualsiasi cosa, dai campi da golf sino ai Jumbo Jet. Infine, i ricercatori utilizzano le GPU per espandere le frontiere della scienza grazie a soluzioni HPC.

La competenza di NVIDIA nelle GPU programmabili ha portato a un’altra rivoluzione nel campo dell’elaborazione in parallelo. Scienziati e ricercatori di tutto il mondo stanno usando le GPU Tesla per affrontare le sfide più complesse, quali la modellazione climatica, la fisica quantistica e la scoperta di una cura per il cancro.

L’architettura NVIDIA CUDA permette alle GPU di operare non solo sui pixel di un’immagine, ma anche con dati numerici. I processori NVIDIA Tesla sfruttano CUDA per rendere più efficiente e accessibile il supercomputing. A giugno del 2012, nell’elenco dei Top500 supercomputer del mondo comparivano oltre 50 sistemi basati su GPU NVIDIA. Solo 18 mesi prima erano appena 10.

Per ulteriori informazioni visitate il sito ufficiale NVIDIA.

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Architettura NVIDIA Kepler GK110 – Parte Prima:


Presentazione ufficiale della nuova serie NVIDIA GeForce GTX 700

L’architettura “Kepler” nasce come naturale evoluzione delle precedenti soluzioni Fermi con l’obiettivo di ottimizzarne non soltanto le prestazioni, ma soprattutto i consumi energetici. Tale aspetto rappresentava senza dubbio il vero e proprio punto debole della precedente generazione, fin dalla sua prima incarnazione, la GeForce GTX 480.

La nuova GeForce GTX 780, al pari della soluzione top di gamma a singola GPU GeForce GTX Titan, si basa sul processore grafico GK110, originariamente sviluppato da NVIDIA per essere impiegato nelle proposte Tesla, in ambito professionale. Per questo motivo non ci stupisce la sua complessità, decisamente superiore a quella del precedente GK104.

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In una superficie del die di ben 561mm2, infatti, trovano posto ben 7.1 Miliardi di Transistor e 2.304 CUDA Core, un quantitativo superiore del 50% rispetto alla precedente soluzione di punta GeForce GTX 680, basata su GPU GK104. Tuttavia le differenze non si limitano a questo.

La nuova arrivata, infatti, ha subito vari potenziamenti anche per quanto riguarda il comparto di memoria, distinguendosi, oltre che per un maggior quantitativo della stessa (3GB anziché 2GB), anche per una maggiore ampiezza del bus (384 bit anziché 256 bit).

In questo modo, e unitamente all’impiego di moduli di memoria GDDR5 particolarmente veloci, viene garantito il raggiungimento di una banda passante di picco davvero notevole, pari a ben 288.4 GB/s. Da tutto questo ne consegue una potenza computazionale, in singola precisione, a dire poco impressionante, pari a ben 4.0 Teraflops.

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Per la gioia dei videogiocatori più esigenti la nuova soluzione è capace di offrire prestazioni velocistiche veramente molto elevate, se rapportate con le precedenti proposte.

Secondo prove interne NVIDIA, infatti, eseguite su un discreto quantitativo di titoli di ultima generazione, gli utenti che effettueranno un upgrade da una vecchia GeForce GTX 580 noteranno un aumento medio delle prestazioni quantificabile nell’ordine del 70%, mentre coloro che sostituiranno la soluzione di punta della passata generazione, vale a dire la GeForce GTX 680, beneficeranno di un 34% medio di prestazioni in più.

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Tralasciando per un momento i semplici numeri, diamo uno sguardo alla struttura interna di questo interessante processore grafico.

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Possiamo notare dai diagrammi a blocchi come il processore grafico “GK110” sia composto da diversi elementi, ognuno dei quali specifico per una determinata operazione. Il blocco principale è sempre denominato GPC (Graphics Processing Cluster) e prevede soluzioni per la rasterizzazione, lo shading e la gestione delle texture.

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La nuova GeForce GTX 780, a differenza della soluzione di punta basata sul medesimo processore grafico, prevede che solamente quattro blocchi GPC indipendenti, dei cinque complessivamente presenti, siano mantenuti attivi, condividendo una memoria Cache L2 di ben 1536KB. Ognuno di questi prevede al suo interno un’affinata unità Raster Engine (per la rimozione di tutti i triangoli non visibili dalla scena, al fine di ridurre la banda necessaria) e ben tre unità SMX (Streaming Multiprocessor) di nuova generazione, completamente ridisegnate.

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Architettura NVIDIA Kepler GK110 – Parte Seconda


In ogni SMX trovano posto ben 192 CUDA Core a singola precisione, ben sei volte in più rispetto alle unità SM di Fermi (32 unità). L’aumento delle unità di elaborazione si è reso necessario per compensare l’abbandono del classico approccio “clock double speed” in favore di una più semplice frequenza di clock unificata tra GPU e CUDA Core, a tutto vantaggio dei consumi complessivi.

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Ecco come si presenta al suo interno ogni singola unità SMX:

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Appare evidente come la maggior parte delle unità fondamentali, per l’esecuzione dei calcoli grafici, siano state inglobate all’interno della nuova SMX. Oltre alle suddette unità di elaborazione (CUDA Core) troviamo, infatti, ben 16 Texture Unit (TMU), un motore Polymorph Engine 2.0 (che si occupa, oltre che dell’output, anche della gestione del Vertex Fetch, Attribute Setup, Viewport Transform e del Tessellator, in maniera due volte più efficiente rispetto a Fermi), ben 64 unità di elaborazione a doppia precisione, 32 unità Load/Store e altrettante unità SFU (Special Function Unit), in grado di eseguire istruzioni come seno, coseno e radice quadrata, oltre che l’interpolazione grafica.

Troviamo, inoltre, una cache dedicata di 64KB utilizzabile come memoria condivisa o come Cache L1, ulteriori 48KB di Cache dati in sola lettura e quattro Warp Scheduler, capaci di due istruzioni per ciclo di clock.

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Rispetto a Fermi sono state completamente riviste le funzioni di controllo della schedulazione, semplificando notevolmente la complessa unità hardware dedicata all’individuazione e al riordino delle operazioni, sfruttando la “prevedibilità” della sequenza delle operazioni e delle latenze.

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La memoria Cache L2 (da 1536KB) che ricordiamo essere condivisa tra le unità GPC (Graphics Processing Cluster) presenti, è stata ottimizzata in maniera da poter supportare al meglio la maggiore potenza computazionale delle nuove unità SMX, offrendo una banda doppia rispetto a Fermi. L’incremento riguarda soprattutto la gestione delle operazioni atomiche, in particolare quelle a indirizzo comune.

Il bus di memoria è di tipo aggregato e sfrutta sei interfacce a 64 bit al fine di raggiungere un’ampiezza complessiva di 384 bit. L’adozione di moduli di memoria caratterizzati da una frequenza operativa particolarmente elevata (ben 6.008MHz) consente di ottenere una banda complessiva pari a 288,4 GB/s, ovvero circa il 50% in più rispetto alla GTX 680.

Per garantire la piena stabilità a questa frequenza si è reso necessario, da parte degli ingegneri NVIDIA, un profondo lavoro di ottimizzazione dei segnali nonché dell’intera interfaccia di comunicazione.

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Siamo pronti per andare ad analizzare la Tecnologia GPU Boost 2.0.

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Tecnologia GPU Boost 2.0


La tecnologia NVIDIA GPU Boost incrementa automaticamente la frequenza di clock della GPU per migliorare le prestazioni. GPU Boost funziona in background, regolando dinamicamente la velocità di clock della GPU grafica in base alle condizioni di funzionamento della GPU stessa. 

Originariamente la tecnologia GPU Boost è stata progettata per raggiungere la velocità di clock più alta possibile, pur rimanendo all’interno di un obiettivo di risparmio energetico predefinito (Power Target).

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Tuttavia, dopo una lunga e attenta valutazione, gli ingegneri NVIDIA hanno stabilito che la temperatura è spesso la più grande inibitrice di prestazioni della GPU. Quindi è stata introdotta la tecnologia Boost 2.0 che incrementa la frequenza di clock di base collegando il Power Target ad una massima temperatura della GPU.

Questa temperatura è di 80 gradi Celsius. Come risultato di questa modifica la GPU incrementerà automaticamente la frequenza operativa al massimo  clock che può raggiungere fino al raggiungimento della temperatura di 80C. Boost 2.0 monitora costantemente la temperatura, regolando la frequenza della GPU e del voltaggio di alimentazione on-the-fly per rientrare nei limiti imposti.

Questo si traduce in margini maggiori di overclock rispetto alla prima generazione di GPU Boost. Inoltre è adesso possibile, attraverso i tool forniti dai partner Nvidia, variare anche il voltaggio della GPU che, sempre sotto il controllo della tecnologia GPU Boost 2.0, potrà essere variato dinamicamente fino al raggiungimento del valore massimo impostato dall’utente.

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La frequenza di funzionamento predefinita della nuova GeForce GTX 780 è fissata a 863MHz. Tale frequenza è identificata come “Base Clock” e rappresenta il valore minimo al quale si troverà a operare la scheda durante l’esecuzione di qualsiasi titolo 3D. In condizioni normali la tecnologia GPU Boost 2.0 consente un incremento del +4,5% rispetto alla frequenza base predefinita, vale a dire raggiungere una frequenza finale di 902MHz.

Tuttavia, se l’applicativo utilizzato non è particolarmente intensivo, e le condizioni della scheda grafica lo permettono, sono possibili ulteriori incrementi della frequenza operativa del processore grafico. Nvidia permette agli utenti finali di modificare il comportamento di GPU Boost 2.0 attraverso l’utilizzo di strumenti software forniti dai partner produttori di schede.

In questo modo gli utenti possono regolare la massima temperatura della GPU a seconda dell’obiettivo che si vuole raggiungere. Se un utente desidera che la sua GeForce GTX 780 funzioni a frequenze più elevate può semplicemente regolare il target temperatura più in alto (per esempio da 80°C a 85°C). La GPU quindi fornirà frequenze più elevate fino a raggiungere il nuovo obiettivo temperatura.

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Quando procediamo all’overclock della GPU si può incorrere in situazioni in cui si aumenta il valore di offset del clock della GPU ma la frequenza operativa non migliora. Questo può verificarsi in alcuni casi che possono essere determinati da uno o più di tre fattori decisivi: il Power Target, la temperatura o il voltaggio. Nvidia ha lavorato intensamente con i propri partner per aggiungere una nuova funzionalità che informerà l’utente su quale sia la causa che in quel particolare momento impedisca l’innalzamento della frequenza di funzionamento.

Ad esempio se la GPU è limitata dal fattore temperatura il software di monitoraggio hardware riporterà un “1” ad indicare il limite di temperatura, mentre i limiti di Power Target e di Voltaggio riporteranno “0”. Basterà aumentare il target temperatura della GPU al fine di raggiungere maggiori frequenze di clock.

Nvidia avverte che la comparsa del valore “1” sul OV Max Limit implica che si sta applicando un voltaggio troppo alto alla GPU e che la stessa rischia di danneggiarsi in maniera definitiva.

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Silenziosità e Controllo delle Temperature


Come la GeForce GTX 780, la GTX 770 reference adotta lo stesso dissipatore di calore con vapor chamber utilizzato sulla GeForce GTX TITAN all’inizio di quest’anno.

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Questo dispositivo di raffreddamento è stato progettato per funzionare in modalità estremamente silenziosa, anche quando sottoposto a carico pesante durante le attività di gioco. Rispetto alla generazione di GeForce precedente Nvidia ha stimato che la GeForce GTX 770 genera circa 4 dB in meno di rumore.

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Abbiamo visto che con la tecnologia GPU Boost 2.0 la GPU aumenterà la propria frequenza operativa fino al raggiungimento della temperatura target di funzionamento di 80C. GPU Boost 2.0 regolerà dinamicamente anche la velocità della ventola come necessario per tentare di tenersi al di sotto di tale temperatura.

I progettisti Nvidia hanno lavorato intensamente per ridurre al minimo la variazione di velocità della ventola evitando il più possibile fluttuazioni nel regime di rotazione con picchi fastidiosi. Per la GeForce GTX 780/770 Nvidia ha sviluppato un nuovissimo controller ventole che utilizza un algoritmo di tipo adattivo sul sensore temperatura in modo da regolare il numero di giri della ventola  per eliminare le fluttuazioni inutili che contribuiscono solo a generare maggiore rumore. In questo modo l’esperienza di utilizzo della scheda grafica risulterà più confortevole.

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GeForce Experience e Nvidia ShadowPlay – Parte Prima:


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GeForce Experience è una nuova applicazione di NVIDIA che consente di ottimizzare il PC in due modi differenti. Il primo con cui massimizza le prestazioni e la compatibilità del gioco scaricando automaticamente gli ultimi driver GeForce Game Ready.

In un secondo tempo GeForce Experience ottimizza in modo intelligente le impostazioni grafiche per tutti i giochi presenti sul PC in base alla configurazione hardware. Il settore dei PC offre una gamma incredibile di piattaforme dedicate ai giochi, dagli Ultrabook a computer con configurazioni multiGPU. Questa diversità di tecnologie e prestazioni creano non pochi problemi agli sviluppatori di giochi.

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Gli sviluppatori affrontano questo problema includendo nel gioco uno specifico menù dedicato alle impostazioni grafiche. In questo modo si riesce ad offrire ai giocatori una migliore esperienza di gioco, superiore anche alle console, con tecnologie come l’anti-aliasing, DX11 e texture ad alta risoluzione.

Ma determinare le impostazioni appropriate a seconda delle peculiarità di ogni PC può essere impresa molto difficile. E non sempre i giocatori comprendono fino in fondo le impostazioni del gioco e come esse influenzano la qualità finale delle immagini. L’apprendimento può essere un processo arduo e che richiede molto tempo. Si è calcolato che possono esserci oltre un milioni di combinazioni possibili di hardware.

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Come ci viene in aiuto GeForce Experience? Come funziona? GeForce Experience ha un lato client e un lato server. Il lato client viene installato sul nostro PC (desktop o notebook) e rileva la configurazione hardware. Il server include un database di diverse combinazioni per ogni gioco (CPU, GPU, combinazioni di risoluzioni) e memorizza le impostazioni di gioco ottimali per ogni configurazione.

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GeForce Experience e Nvidia ShadowPlay – Parte Seconda:


Quando viene installato GeForce Experience, il client interroga il server per le impostazioni ottimali corrispondenti alla configurazione del PC dell’utente. Le impostazioni ottimali vengono poi scaricate e possono essere applicate su un determinato gioco.

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Ma come fa NVIDIA trovare le giuste impostazioni del gioco? E’ il risultato del connubio di esperienza di gamer professionisti e di potenza di calcolo allo stato puro impiegati in oltre sei anni di progettazione e di iterazione. In primo luogo game tester esperti valutano la resa estetica dei giochi fornendo dei parametri di base per il settaggio di un gioco.

In secondo luogo questi parametri vengono trasmessi a potenti unità di calcolo che, con algoritmi proprietari, testano una vasta gamma di configurazioni hardware, quasi a raggiungere la capacità di simulare ogni configurazione PC che sia immaginabile.

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Iniziando con i driver R320 per la nuova GeForce GTX 780, GeForce Experience sostituisce NVIDIA Update nel pacchetto di driver e diventerà disponibile con tutti i driver delle altre schede grafiche (gli utenti possono scegliere di installare il software GeForce Experience o no. Le impostazioni di default sono per l’installazione).

Dal lancio di GeForce Experience, avvenuto lo scorso anno, Nvidia ha rilevato oltre 2,5 milioni di download e con l’ultima versione sono supportati 70 giochi. E’ in programma di includere il supporto per più giochi nel corso dell’anno e saranno anche introdotte nuove caratteristiche come il supporto per NVIDIA Shield e Shadowplay.

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Avete compiuto un’azione di gioco memorabile e volete condividerla con il resto del mondo? Con NVIDIA ShadowPlay tutti i più grandi momenti di gioco possono essere memorizzati.

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Utilizzando l’encoder video H.264 incorporato in ogni GPU Kepler, ShadowPlay funzionerà in background registrando gli ultimi 20 minuti di gameplay della sessione di gioco. Ma se ad esempio un utente vuole registrare la sua ultima partita di StarCraft, ShadowPlay è in grado di fare anche questo.

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Rispetto agli encoder video software-based come FRAPS, ShadowPlay impiega meno risorse in modo da non influire sulle prestazioni dei giochi durante la registrazione. ShadowPlay, come accennato in precedenza, sarà una nuova funzionalità di GeForce Exprerience e sarà disponibile per tutte le GPU Kepler (tra cui la serie GeForce GTX 600) entro la fine dell’estate.

Ora siamo pronti per andare ad analizzare la scheda video NVIDIA GeForce GTX 780.

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Reference Board NVIDIA GeForce GTX 780 – Parte Prima:


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La scheda di riferimento GeForce GTX 780, sviluppata da NVIDIA, mantiene quelli che sono i tratti estetici che contraddistinguono tutte le ultime proposte dell’azienda di Santa Clara, compreso il modello di punta GeForce GTX Titan.

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Questo comporta l’adozione di un PCB dalla lunghezza sensibilmente superiore rispetto a quello delle precedenti soluzioni GTX 670 e GTX 680, pari a 26.5 cm. A farla da padrone è certamente il nuovo sistema di dissipazione, senza ombra di dubbio una delle più curate, appariscenti ed efficienti soluzioni mai viste su delle reference board.

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La presenza di una finestra in policarbonato, che consente di intravvedere parte del radiatore sottostante, ed il logo laterale “GeForce GTX” retroilluminato, sono solo alcune delle particolarità di questa interessante soluzione. Ancor più degna di nota, ad esempio, è la scelta dei materiali impiegati per la sua costruzione, di qualità ben superiore rispetto alle tradizionali plastiche.

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Grande attenzione è stata rivolta all’efficienza nella dissipazione del calore, per questo si è scelto di adottare l’ormai collaudata tecnologia Vapor Chamber, che consente alla GPU di lavorare a temperature decisamente contenute.

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Questa interessante tecnologia si basa fondamentalmente sul medesimo principio delle heatpipes. Anche in questo caso, infatti, viene sfruttata una miscela azeotropica o un gas con basso punto di ebollizione per trasferire in maniera particolarmente efficiente il calore, dalla zona di contatto verso il punto di condensa.

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Sfruttando il passaggio di stato è possibile ottenere uno scambio termico e quindi un più efficiente smaltimento del calore. Uno dei vantaggi principali della soluzione Vapor Chamber è quello di permettere una distribuzione decisamente più omogenea del calore su tutta la superficie radiante. In questo modo si evita che questo si concentri in prossimità della fonte di calore stessa, causando un collasso termico.

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Il nuovo dissipatore messo a punto da NVIDIA sfrutta una fitta serie di lamelle di alluminio per meglio smaltire il calore generato dal processore grafico.

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Particolare delle alette del dissipatore Vapor Chamber di NVIDIA

Il mantenimento delle temperature in un intervallo e ottimale è garantito dalla presenza di una ventola radiale, che permette di espellere in maniera veloce l’aria calda all’esterno della scheda grafica, direttamente al di fuori del case, evitando il surriscaldamento interno e, di conseguenza, preservando la stabilità e la durata dei vari componenti del sistema, soprattutto nell’eventualità di configurazioni Multi-GPU. A stupire è anche l’elevata silenziosità durante il funzionamento, anche sotto massimo carico.

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NVIDIA ha sviluppato un nuovissimo controller ventole che utilizza un algoritmo di tipo adattivo sul sensore temperatura in modo da regolare il numero di giri della ventola per eliminare le fluttuazioni inutili che contribuiscono solo a generare maggiore rumore. In questo modo l’esperienza di utilizzo della scheda grafica risulta decisamente più confortevole.

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Reference Board NVIDIA GeForce GTX 780 – Parte Seconda:


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Rimuovendo il dissipatore di calore riusciamo ad analizzare i vari componenti della scheda grafica.

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Come possiamo chiaramente vedere il PCB risulta pulito e ben ordinato. NVIDIA, sotto questo punto di vista, ha fatto veramente un lavoro impeccabile. Al centro spicca l’enorme processore grafico GK110 a 28 nanometri, in cui trovano posto ben 7.1 Miliardi di Transistor in una superficie del die pari a 561mm2. Numeri a dire poco impressioanti!

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Particolare della GPU NVIDIA GK110

La scheda video NVIDIA GeForce GTX 780 ha un bus di memoria di tipo aggregato e sfrutta sei interfacce a 64 bit al fine di raggiungere un’ampiezza complessiva di ben 384 bit. Nella soluzione di riferimento troviamo dodici moduli di memoria GGDR5 caratterizzati da una frequenza operativa di 6.008MHz ed una ampiezza di banda complessiva pari a 288,4 GB/s. I moduli di memoria GGDR5 sono di produzione Samsung e sono precisamente dei K4G20325FD-FC03.

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Particolare delle GGDR5 Samsung

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La scheda riceve l’alimentazione necessaria al suo funzionamento attraverso una coppia di connettori di tipo PCI-Express a 6 pin ed 8 pin capaci di fornire, rispettivamente, ulteriori 75W e 150W, che vanno ad aggiungersi ai 75W messi a disposizione dallo slot PCI-Express. NVIDIA dichiara un TDP massimo pari a 250W.

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Nella zona laterale trovano posto due connettori SLI, a testimonianza del pieno supporto verso l’omonima tecnologia Multi-GPU proprietaria.

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La presenza di una coppia di questi connettori ci permette di intuire che sono possibili configurazioni fino a tre schede grafiche in parallelo (3-Way SLI), oppure ben quattro in via non ufficiale, utilizzando dei driver opportunamente modificati reperibili in rete.

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Sulla piastra posteriore sono presenti, come connettività video, i seguenti elementi:

  • 1x Porta DVI-D;
  • 1x Porta DVI-I;
  • 1x Porta HDMI full size con supporto allo standard 1.4a;
  • 1x Display Port versione 1.2 con pieno supporto alle connessioni multimonitor.

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Le griglie di areazione facilitano l’espulsione dell’aria calda, spostata dalla ventola di raffreddamento, verso l’esterno del case. E’ giunto il momento di testare le potenzialità della scheda.

{jospagebreak_scroll title=Sistema di Prova e Metodologia di Test:}


Sistema di Prova e Metodologia di Test:


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Per il sistema di prova ci siamo avvalsi di una scheda madre dotata di chipset Intel P67, prodotta da ASUS, in particolare è stato scelto il modello Maximus IV Extreme.

Come processore è stato scelto un modello Intel appartenente alla famiglia Sandy Bridge, precisamente il Core i7 2600K. La frequenza di funzionamento è stata fissata a 4.600MHz, impostando il moltiplicatore a 46x senza mettere mano alla frequenza del BCLK (100MHz).

Per il comparto memorie la scelta è ricaduta su un kit prodotto da Kingston Technology da 8GB di capacità assoluta. Sia la frequenza e sia le latenze sono state impostate ai valori di targa, vale a dire 2.133MHz 9-11-9-27-1T a 1.65v.

Un riassunto della configurazione di prova la trovare nella tabella sottostante:

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Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati, nei grafici la media dei valori registrati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.

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Il sistema operativo, Microsoft Windows 8 Pro X64, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare. Quindi ecco specificata la base test da noi utilizzata e che sarà utile al lettore per l’interpretazione dei grafici.

  • NVIDIA GeForce GTX 780 Reference (Default): Frequenze GPU/Boost/Memorie – 863MHz/902MHz/1.502MHz (6.008 effettivi) – Power Target 100% – Ventola in AUTO;
  • NVIDIA GeForce GTX 780 Reference (OC Gaming): Frequenze GPU/Boost/Memorie – 1.057MHz/1.096MHz/1803MHz (7.212 effettivi) – Power Target 106% – Ventola in AUTO.

Nelle nostre prove abbiamo testato, come capitolo separato, il massimo OC stabile in tutti i test/giochi che il sample a nostra disposizione è riuscito ad esprimere ad aria. Tutti i settaggi sono stati effettuati con il software MSi AfterBurner.

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GPU-Z riconosce correttamente le frequenze da overclock daily

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N.B.: Ricordiamo che l’overclock è una pratica che può danneggiare in modo permanente i componenti. HW Legend non si assume nessuna responsabilità su eventuali danni cagionati a cose e/o persone dall’improprio utilizzo dei parametri di overclock. Ogni utente adotta questa pratica a suo esclusivo rischio e pericolo.

Queste le applicazioni interessate, suddivise in due tipologie differenti:


Benchmark Sintetici:


  • 3DMark Vantage;
  • 3DMark 11;
  • 3DMark 2013;
  • Unigine Heaven Benchmark 4.0;
  • Unigine Valley Benchmark 1.0.

Giochi DirectX 11:


  • DiRT Showdown;
  • Alien vs Predator;
  • Lost Planet 2;
  • Metro Last Light;
  • Crysis 2;
  • Sniper Elite V2;
  • Tomb Raider 2013;
  • GRID 2;
  • Bioshock Infinite;
  • Hitman Absolution;
  • Sleeping Dogs.

I test sono stati condotti utilizzando il settaggio massimo possibile all’interno dei vari benchmark sintetici e giochi. Trattandosi di scheda video di livello enthusiast ne abbiamo volutamente voluto osservare la forza bruta.

Il nostro primario interesse è quello di fornire un quadro che possa rapportare ciò che un titolo/bench è in grado di offrire e quanto una scheda grafica di questo livello sia in grado di soddisfare determinate specifiche.

Trattandosi di una scheda grafica dotata di ben 3GB di memoria abbiamo utilizzato come risoluzione, oltre la classica e diffusa 1920x1080px (Full-HD), anche la più impegnativa 2560x1600px.

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Benchmark Sintetici – Parte 1:


3DMark Vantage:


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Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 10.

Il benchmark si compone di 4 distinti test, 2 incentrati sulla GPU e 2 sulla CPU. E’ possibile scegliere tra quattro preset configurati da Futuremark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso.

3DMark Vantage introduce per la prima volta il concetto di preset; mentre nelle versioni precedenti vi era una singola configurazione, il nuovo software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High e Extreme.

I test sono stati eseguiti sfruttando il preset Performance e High. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto.

 


3DMark 11:


3d11

Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software house Futuremark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video.

La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.

Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.

I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Entry, Performance ed Extreme. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto.


3DMark 2013:


firestrike

La nuova versione del famoso software è senza dubbio la più potente e flessibile mai sviluppata da Futuremark. Per la prima volta viene proposto un programma multipiattaforma, capace di eseguire analisi comparative su sistemi operativi Windows, Windows RT, Android ed iOS. Le prestazioni velocistiche del proprio sistema possono essere osservate sfruttando tre nuovi ed inediti Preset: Ice Storm, Cloud Gate e Fire Strike.

Il primo, Ice Storm, sfrutta le funzionalità delle librerie DirectX 9.0 ed è sviluppato appositamente per dispositivi mobile, quali tablet e smartphone senza comunque trascurare i computer entry level. Il secondo, Cloud Ice è pensato per l’utilizzo con sistemi più prestanti, come ad esempio notebook e computer di fascia media, grazie al supporto DirectX 10.

Infine l’ultimo preset, denominato Fire Strike, è pensato per l’analisi dei moderni sistemi di fascia alta, contraddistinti da processori di ultima generazione e comparti grafici di assoluto livello con pieno supporto DirectX 11.

I nostri test sono stati eseguiti proprio in DirectX 11, sfruttando il preset Fire Strike e Fire Strike Extreme. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto.

{jospagebreak_scroll title=Benchmark Sintetici – Parte 2:}


Benchmark Sintetici – Parte 2:


Unigine Heaven Benchmark v4.0:


heaven

Unigine ha aggiornato il suo benchmark DirectX 11, che permette agli utenti di provare la propria scheda video con le nuove librerie grafiche. Basato su motore Unigine, il benchmark Heaven v4.0 supporta schede video DirectX 11, DX 10, 9, OpenGL e il 3D Vision Surround di Nvidia. Tra le novità la possibilità di avere a disposizione dei preset per avere delle performance paragonabili immediatamente tra gli utenti.

I test sono stati condotti utilizzando i preset Basic ed Extreme con risoluzione FullHD (1920×1080). Nei grafici i risultati ottenuti, espressi sotto forma di Score finale e di FPS medi.


Unigine Valley Benchmark v1.0:


valley

Il nuovo UNIGINE Valley è stato sviluppato dagli stessi programmatori del noto e apprezzato benchmark HEAVEN. Questo nuovo test sarà in grado di sfruttare al massimo tutta la potenza della vostra scheda video.

Il benchmark riproduce in maniera dettagliata una valle piena di boschi, che saprà attirare l’attenzione dell’utente, grazie ad una fedeltà elevata della vegetazione e degli agenti atmosferici che interaggiscono su di essa.

Il benchmark riprende in parte il motore utilizzato in Heaven sfruttando al massimo un ambiente dinamico molto vasto e dettagliato. E’ possibile inoltre osservare in tempo reale le prestazioni della scheda video, la sua temperatura e la relativa frequenza di funzionamento.

I test sono stati condotti utilizzando il preset Basic ed Extreme con risoluzione FullHD (1920×1080). Nei grafici i risultati ottenuti, espressi sotto forma di Score finale e di FPS medi.

{jospagebreak_scroll title=Giochi DirectX 11 – Parte Prima:}


Giochi DirectX 11 – Parte Prima:


DiRT Showdown:


DiRT_Showdown

DiRT Showdown è un racing game puramente arcade basato su corse folli e incidenti. La simulazione realistica viene messa da parte in questo titolo, che preme invece l’acceleratore sulle caratteristiche più spettacolari delle corse, concentrandosi su scontri, incidenti e velocità elettrizzanti.

Il gioco consente di guidare varie categorie di veicoli all’interno di arene, tracciati e varie tipologie di corse impostate sulla demolizione e la velocità, con utilizzo di nitro. La modalità carriera consente di viaggiare per il mondo sperimentando più di 50 eventi diversi, mentre il multiplayer mette a disposizione una moltitudine di modalità diverse tra online a 8 giocatori e offline in split screen.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_2_-_DiRT_Showdown


Alien vs Predator:


alien

La prima sensazione è di disorientamento: l’Alien ha visione grandangolare e può cadere da altezze indicibili senza il minimo danno ma, soprattutto, può camminare (e correre) sulle pareti e ciò cambia sensibilmente il modo in cui affrontare i quadri.

All’inizio non è facile muoversi con scioltezza e rapidità passando da una parete verticale ad un soffitto come se nulla fosse; dopo pochi minuti iniziamo “a prenderci gusto”…Ecco un marine, un colpo di artigli in corsa ed il marine è morto. Facile. Ecco un altro marine, ci vede, gli corriamo incontro, ha il lanciafiamme. Bruciamo assieme. Ed ora il Predator….

I test sono stati condotti usando i seguenti settaggi:

Immagine_3_-_Alien_vs_Predator

{jospagebreak_scroll title=Giochi DirectX 11 – Parte Seconda:}


Giochi DirectX 11 – Parte Seconda:


Lost Planet 2:


Lost_Planet_2

Lost Planet 2 è il seguito dello sparatutto in terza persona sviluppato e prodotto dalla Capcom. Basato sul motore grafico aggiornato MT-Framework 2.0 è ambientato 10 anni prima delle vicende di Lost Planet Extreme Condition.

Teatro delle azioni sarà ancora una volta l’inquietante pianeta E.D.N. III, il cui glaciale paesaggio ha lasciato spazio ad intricate giungle con tanto di vegetazione e clima tropicale. La battaglia dei valorosi coloni contro i terribili Akrid continuerà a insanguinare le terre del travagliato corpo celeste…

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_4_-_Lost_Planet_2


Metro Last Light:


Metro_Last_Light

Nell’anno 2034, sotto le rovine di una Mosca post apocalittica, nei tunnel della Metro ciò che resta dell’umanità è assediato da minacce provenienti dall’esterno e dall’interno. Dei mutanti si aggirano all’interno delle catacombe sotto la superficie desolata.

Anziché fare fronte comune aiutandosi a vicenda, le stazioni-città della metro sono impegnate in una lotta per conquistare l’arma definitiva, un dispositivo in grado di scatenare l’apocalisse proveniente dalle camere blindate militari del D6.

E’ in corso quindi una guerra civile che potrebbe spazzare via per sempre l’umanità dalla faccia della terra. Queste sono le premesse della trama di Metro: Last Light, nel quale interpreteremo il ruolo di Artyom, un personaggio oppresso dal senso di colpa ma mosso dalla speranza, il quale avrà nelle sue mani la chiave per la sopravvivenza del genere umano…

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_5_-_Metro_LL

{jospagebreak_scroll title=Giochi DirectX 11 – Parte Terza:}


Giochi DirectX 11 – Parte Terza:


Crysis 2:


Crysis_2

Il mondo è stato devastato da una serie di cataclismi climatici e la società è sull’orlo del totale disfacimento. Gli alieni sono tornati, con una forza d’invasione al completo, e il loro obiettivo è niente meno che la totale distruzione dell’umanità. Un processo a cui dare inizio strappando il cuore della città più famosa della Terra.

A New York, terrificanti invasori spaziali si aggirano per le strade e una piaga da incubo falcia milioni di abitanti con brutale ed epidemica velocità. La città è nel caos, le sue strade e i suoi palazzi sono ridotti a cumuli di macerie fumanti. È una New York come non l’avete mai vista. Né le forze dell’ordine paramilitari, né la potenza della macchina da guerra degli USA possono resistere agli invasori.

Tutti coloro che hanno scelto di non fuggire sono condannati. La semplice sopravvivenza in questo uragano di morte richiede l’uso di tecnologie ben superiori a quelle mai viste da un soldato moderno.

Un uomo sta per ereditare tale tecnologia: è la tuta da combattimento del futuro, la Nanosuit 2. Con essa, questo singolo super soldato si opporrà alla distruzione dell’umanità, nella giungla urbana nota come New York City.

I test sono stati condotti con il benchmark tool “Adrenaline 1.0.1.14” usando i seguenti settaggi:

Immagine_6_-_Crysis_2


Sniper Elite V2:


Sniper_Elite_V2

Sniper Elite V2 è uno sparatutto in terza persona con una predilezione per le meccaniche stealth, e sprona il giocatore a effettuare eliminazioni silenziose e a rimanere nell’ombra, piuttosto che sfidare i nemici a viso aperto. L’arsenale a disposizione include una gamma piuttosto ridotta di fucili da cecchino, pistole silenziate, mitragliatrici e granate.

Una delle novità introdotte da Rebellion nel gioco è la X-Ray Kill Cam, una visuale ravvicinata che si attiva quando il giocatore mette a segno un colpo particolarmente spettacolare. La telecamera segue il proiettile nel corso di un bullet time che mostra la penetrazione dello stesso nelle carni del nemico, perforando eventualmente ossa e organi interni.

L’Agente segreto Karl Fairburne è un infiltrato nella Berlino del 1945, un cecchino dell’Alleanza paracadutato dietro le linee nemiche durante la battaglia, negli ultimi giorni di Guerra. La nuova missione che deve portare a termine, denominata Operation Paperclip, ha lo scopo di reclutare alcuni degli scienziati nazisti per metterli al servizio degli Stati Uniti…

I test sono stati condotti con il benchmark tool “Adrenaline 1.0.0.2” usando i seguenti settaggi:

Immagine_7_-_Sniper_Elite_V2

{jospagebreak_scroll title=Giochi DirectX 11 – Parte Quarta:}


Giochi DirectX 11 – Parte Quarta:


Tomb Raider (2013):


Tomb_Raider_2013

ll nuovo capitolo di uno dei più famosi videogiochi della storia ci rimette nei panni della formosa archeologa Lara Croft. Fresca di laurea e spinta dalla sua caparbietà si imbarca in una spedizione archeologica sulla nave Endurance, capeggiata dal capitano Conrad Roth, vecchio amico di famiglia, alla ricerca di un reame leggendario chiamato Yamatai, guidato dalla Regina del Sole, Himiko.

Dopo aver studiato alcuni testi, Lara si convince che per trovare Yamatai bisogna cambiare rotta, e dirigersi verso il Triangolo del Drago; convinta che le presunte attività paranormali riscontrate in quella zona siano semplici dicerie, la ragazza convince i membri della spedizione a cambiare rotta.

La nave però si trova nel mezzo di una violentissima e improvvisa tempesta, viene letteralmente spezzata in due e il gruppo naufraga su una misteriosa isola ai margini del Giappone. Lara rimane sola e viene tramortita ed imprigionata da un selvaggio, che la appende e la lascia a testa in giù all’interno di una caverna. Riuscirà a liberarsi?

I test sono stati condotti con il benchmark tool “Adrenaline Action 1.0.2.1” usando i seguenti settaggi:

Immagine_8_-_Tomb_Raider_2013

{jospagebreak_scroll title=Giochi DirectX 11 – Parte Quinta:}


Giochi DirectX 11 – Parte Quinta:


GRID 2:


GRID_2

GRID 2 metterà alla prova le abilità di guida dei giocatori, che dovranno cercare di tagliare per primi il traguardo per ottenere fama e successo. Al volante di un’ampia selezione di alcune delle migliori vetture degli ultimi quattro decenni, i giocatori potranno conquistare un intero nuovo mondo di competizioni motoristiche.

Sarà possibile vivere la migliore esperienza di guida mai creata, guidando in tutto il mondo, da Parigi ad Abu Dhabi, passando per Chicago e l’assolata costa della California – fra tracciati cittadini splendidamente realizzati, circuiti su licenza e pericolose strade di montagna.

Il gioco proporrà anche nuovi standard per quanto riguarda le sfide multiplayer con una componente di gioco molto estesa e del tutto indipendente, oltre a un sistema di progressione assolutamente unico. 

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_9_-_GRID_2


Bioshock Infinite:


Bioshock_Infinite

Corre l’anno 1912. Con gli Stati Uniti che stanno emergendo come una potenza mondiale, la città volante di Columbia è un simbolo potente di ideali americani, lanciato in pompa magna fra le acclamazioni di un pubblico affascinato. Ma con quello che sembra un innocente esperimento da fiera, il fondatore Zachary Hale Comstok (autonominatosi il Profeta) decide di intromettersi in affari delicati e crea una secessione dagli Stati Uniti, con la città che scompare tra le nuvole.

La sua ubicazione è sconosciuta. Il più grande successo nella storia americana è scomparso senza lasciare traccia. Booker DeWitt, un detective alcolizzato e giocatore d’azzardo, con un passato burrascoso e un congedo forzato dalla agenzia di Pinkerton, si ritrova suo malgrado ospite della città galleggiante per via di un regolamento di conti che lo porta a cercare, identificare e scortare una persona fuori da Columbia, una giovane donna di nome Elizabeth che sembra essere talmente importante da far rischiare la vita degli stessi abitanti per recuperarla sotto ordine del Profeta, senza contare la protezione da parte di una creatura alata di nome Songbird.

Chi è Elizabeth? Perché è così importante per Columbia e per il suo fondatore? Perché mandare un ex soldato ed ex agente di Pinkerton congedato con disonore per recuperarla? Chi sono i mandanti dell’incarico e perché vogliono proprio lei? Chi sono poi quell’uomo e quella donna che sembrano seguirlo passo per passo da prima del momento in cui Booker ha messo piede sulla capsula di lancio per Columbia?

Le domande si accumulano mentre Booker si imbarca in una rocambolesca avventura tra le nuvole di un paradiso artificiale, dove i guai sono stati presenti da ben prima del suo arrivo. La sua presenza è solo la scintilla che accenderà la miccia della bomba costruita dai conflitti tra le fazioni opposte della città.

I test sono stati condotti utilizzando il tool “Adrenaline Action 1.0.2.1” usando i seguenti settaggi:

Immagine_10_-_Bioshock

{jospagebreak_scroll title=Giochi DirectX 11 – Parte Sesta:}


Giochi DirectX 11 – Parte Sesta:


Hitman Absolution:


Hitman_Absolution

Il gioco inizia con 47 incaricato di assassinare Diana, il suo storico contatto che lo ha accompagnato per anni. 47, nonostante Diana l’abbia salvato alla fine di Blood Money, si dirige verso la villa in cui vive pronto a portare a termine il suo lavoro.

Il contatto questa volta è un certo Travis, che fa parte dell’Agenzia. In punto di morte, Diana chiede a 47 di vegliare su una giovane ragazza di nome Victoria, persona che vale milioni di dollari per l’agenzia. 47 mantiene la promessa e mette sotto la sua ala protettrice Victoria, la misteriosa ragazza che Travis sta cercando da tempo.

La trama si districa in un susseguirsi di vicende molto intricate e forti. L’ultimo filmato mostra un investigatore che si chiede chi sia 47, dopo aver passato giorni a investigare su di lui, per poi fare la conoscenza di Birdie, che ha intenzione di vendere la sua identità, cosa che aveva già intenzione di fare con l’Agenzia.

I test sono stati condotti utilizzando il tool “Adrenaline Action 1.0.2.1” usando i seguenti settaggi:

Immagine_11_-_Hitman


Sleeping Dogs:


Sleeping_Dogs

In Sleeping Dogs il gioco ha come protagonista un ufficiale di polizia che deve riportare l’ordine nel tentativo di abbattere le fazioni criminali. Il gioco si svolge a Hong Kong e con il giocatore assumerete il controllo del detective Wei Shen, un funzionario dell’Ufficio di Polizia di Hong Kong.

Wei è tornato a Hong Kong dopo aver trascorso gran parte della sua vita negli Stati Uniti. A Wei è stato assegnato un caso dove deve andare sotto copertura e per fare questo deve infiltrarsi nella Triade organizzazione chiamata Sun On Yee.

Il focus sul terreno della lotta morale di Wei per rimanere fedele alla sua missione è fermare le Triadi pur mantenendo la sua copertura e di essere quanto più possibile simile ai criminali.

I test sono stati condotti utilizzando il tool “Adrenaline Action 1.0.2.1” usando i seguenti settaggi:

Immagine_12_-_Sleeping

{jospagebreak_scroll title=Considerazioni sui Test:}


Considerazioni sui Test:


Come evidenziato anche in altre soluzioni basate su architettura Nvidia Kepler, anche la reference board GeForce GTX 780 3GB si è ben comportata dimostrando di possedere un potenziale davvero molto elevato e non molto distante da quello offerto dal modello di punta GeForce GTX Titan.

Durante la nostra serie di prove abbiamo voluto metterla in crisi applicando la massima quantità di filtri che un gioco potesse mettere a disposizione e, tranne che in pochissimi casi, la scheda è riuscita a garantire un frame rate minimo e medio tale che comunque il titolo risultasse perfettamente godibile.

Questa scheda video, infatti, è in grado di gestire facilmente ed in scioltezza una enorme quantità di filtri a risoluzioni elevate. Kepler continua a dire la sua, segno che il progetto iniziale e le sue naturali evoluzioni hanno colpito nel segno. Ma la nostra analisi, come sempre, non si ferma qua.

Ci siamo chiesti quale sia il comportamento reale della scheda durante l’utilizzo ed abbiamo rieseguito l’intera batteria di test lasciando in background l’utility GPU-Z ed alla fine abbiamo monitorato cosa è accaduto.

047-nvidia-gtx-780-reference-board-screen-gpuz-gaming-def     048-nvidia-gtx-780-reference-board-screen-gpuz-sintetici-def

049-nvidia-gtx-780-reference-board-screen-gpuz-gaming-oc     050-nvidia-gtx-780-reference-board-screen-gpuz-sintetici-oc

Dai due grafici si evince che la frequenza massima reale in Boost si spinge al di sopra di quella teorica (fino a raggiungere quota 1.202MHz), che le temperature massime, con ventola impostata in automatico, si stabilizzano intorno agli 85°C e, cosa molto importante, sia i giochi che i test riescono ad impegnare il massimo TDP assorbito al 101,5% per i primi e al 104,1% per i secondi in regime di overclock daily. Non possiamo che ritenerci pienamente soddisfatti dei risultati ottenuti.

Alla luce di questo ottimo comportamento abbiamo voluto testare il massimo overclock stabile con il sample in nostro possesso con il limite del voltaggio non modificabile (1.200v).

{jospagebreak_scroll title=Test di massimo overclock:}


Test di massimo overclock:


Dopo aver testato la nuova reference board GeForce GTX 780 3GB ed aver avuto un riscontro molto positivo sia sulle prestazioni che sul comportamento fisico della scheda, ci siamo spinti fino al limite massimo di overclock stabile applicabile con il voltaggio massimo consentito della GPU (1,200V), il massimo livello del Power Target (+106%) e il massimo regime di rotazione delle ventole (85%). Abbiamo visto che la massima frequenza stabile per l’esecuzione di tutti i test è di 1.063 MHz per la GPU e di ben 1.851 MHz (7.404 MHz effettivi) per le memorie GDDR5.

In alcuni test è stato possibile guadagnare qualcosa in termini di frequenze ma abbiamo riportato quella massima che ci ha permesso di chiuderli tutti senza problemi e di alcuni ne riportiamo gli screenshot.

Anche in questo caso abbiamo lasciato attiva l’utility GPU-Z in background ed abbiamo osservato che la massima frequenza in Boost raggiunta, stabilmente, è stata di ben 1.215 MHz, con un impegno massimo di TDP del 106,5%!

051-nvidia-gtx-780-reference-board-screen-gpuz-max-oc-1      052-nvidia-gtx-780-reference-board-screen-gpuz-max-oc-2

Riportiamo alcuni bench da noi eseguiti, conclusi senza problemi di sorta e senza che la scheda abbia dato alcun segno di cedimento, e le schermate dei settaggi.

053-nvidia-gtx-780-reference-board-screen-oc

Benchmark 3DMark Vantage

054-nvidia-gtx-780-reference-board-screen-oc

Benchmark 3DMark 11

055-nvidia-gtx-780-reference-board-screen-oc

Benchmark 3DMark – Preset Fire Extreme

056-nvidia-gtx-780-reference-board-screen-oc

Benchmark 3DMark – Preset Fire Strike

Non ci resta che aggiungere che abbiamo utilizzato lo stesso settaggio anche per giocare con alcuni videogame con risoluzioni full HD e filtri attivi. Inutile dire che la scheda non ha avuto nessun problema operativo e che le temperature sono sempre state ottime. In definitiva non possiamo che ritenerci più che soddisfatti dal comportamento di questo prodotto!

N.B.: Ricordiamo che l’overclock è una pratica che può danneggiare in modo permanente i componenti. HW Legend non si assume nessuna responsabilità su eventuali danni cagionati a cose e/o persone dall’improprio utilizzo dei parametri di overclock. Ogni utente adotta questa pratica a suo esclusivo rischio e pericolo.

{jospagebreak_scroll title=Temperature, Rumorosità e Consumi:}


Temperature, Rumorosità e Consumi:


Temperature e Rumorosità:


Il sistema di dissipazione della nuova NVIDIA GeForce GTX 780 si è dimostrato decisamente di ottimo livello, sia dal punto di vista estetico e costruttivo e sia, cosa ancora più importante, dal punto di vista prettamente prestazionale. Non crediamo di esagerare nell’affermare che questa è senza dubbio la migliore soluzione di raffreddamento mai vista in una scheda grafica di riferimento.

L’azienda californiana, in fase di progettazione, non si è soffermata soltanto sulle pure prestazioni dissipanti, bensì ha scelto di curare anche un aspetto spesso sottovalutato, vale a dire il confort acustico durante il funzionamento. La nuova GTX 780, infatti, è risultata decisamente silenziosa durante le sessioni di test e gaming.

Pur mantenendo una gestione automatica del regime di rotazione, la ventola non è mai risultata fastidiosa e le temperature d’esercizio si sono stabilizzate attorno agli 80°C. Aumentando manualmente la velocità della ventola inizia a scemare il confort acustico, nulla di estremamente fastidioso s’intende, intorno ad un regime pari al 70%.

In queste condizioni le temperature d’esercizio vengono ancor più contenute, stabilizzandosi a poco più di 65°C, anche in condizione di discreto overclocking. Nell’utilizzo quotidiano è doveroso precisare che non si raggiungeranno mai tali regimi a tutto vantaggio della silenziosità.

Di seguito le temperature medie in Idle e in Full-Load (Gaming/Bench e Stress) registrate durante le prove, con gestione automatica e manuale delle ventole, in condizione di default e overclock:

Ricordiamo che tutto l’hardware è installato su un banchetto da test DimasTech e che la temperatura ambiente, durante le misurazioni, era di circa 24,5°C. Non possiamo che ritenerci molto soddisfatti dei risultati ottenuti.


Consumi Rilevati:


La soluzione NVIDIA GeForce GTX 780 ha espresso consumi decisamente buoni e del tutto allineati alla fascia di appartenenza del prodotto, vale a dire quella enthusiast, confermando ancora una volta la bontà del processo produttivo delle nuove GPU.

La nuova architettura NVIDIA, inoltre, è stata sviluppata non soltanto ponendo come principale obiettivo le pure prestazioni velocistiche, bensì puntando al minor consumo energetico ottenibile. Ogni unità interna, infatti, è stata progettata per garantire le migliori performance/watt possibili.

Di seguito vi mostriamo i consumi del sistema di prova completo, misurati direttamente alla presa di corrente. Le misurazioni sono state ripetute più volte, nel grafico la media delle letture nelle seguenti condizioni:

  • Idle;
  • Full-Load Gaming/Bench;
  • Full-Load Stress.

Come possiamo chiaramente osservare dai valori registrati, questa scheda grafica vanta consumi davvero contenuti. Ci riteniamo soddisfatti.

{jospagebreak_scroll title=Conclusioni:}


Conclusioni:


hw-legend-platinumPrestazioni/Overclock:cinque
Temperature/Consumi:cinque
Rapporto Qualità/Prezzo:cinque
Giudizio Complessivo:cinque

La nuova NVIDIA GeForce GTX 780 ci è apparsa davvero ben costruita e contraddistinta da un sistema di raffreddamento efficiente e silenzioso. La scheda video si basa sul medesimo processore grafico impiegato nella soluzione di punta GeForce GTX Titan, vale a dire il GK110, ma leggermente “ridimensionato” nelle caratteristiche tecniche, al fine di offrire al cliente un prodotto più appetibile, grazie ad un costo sensibilmente più contenuto.

Le principali differenze consistono sostanzialmente in un minor quantitativo di unità CUDA Core a disposizione (2.304 anziché 2.688), per via della disabilitazione di uno dei cinque blocchi GPC (Graphics Processing Cluster), e in un quantitativo dimezzato di memoria on-board (3GB anziché 6GB).

Entrambi questi aspetti non sono da considerarsi particolarmente limitanti, infatti, anche giocando agli ultimi titoli disponibili a risoluzioni superiori rispetto alla classica Full-HD (1920x1080px) le prestazioni offerte sono veramente molto elevate ed è davvero improbabile che si arrivi a saturare tutta la memoria a disposizione, causando un decadimento del framerate, anche avvalendosi delle varie tecniche di filtraggio.

057-nvidia-gtx-780-reference-board-foto-conclusioni

La GeForce GTX 780 mantiene, come abbiamo visto, i tratti estetici che contraddistinguono tutte le ultime proposte dell’azienda di Santa Clara, compresa la soluzione di punta GTX Titan. Il dissipatore di calore, infatti, è il medesimo e possiamo tranquillamente affermare che rappresenta una delle migliori soluzioni di raffreddamento mai viste su di una reference board. La cura riposta dall’azienda nella scelta dei materiali, ben migliori delle classiche plastiche, e dei lineamenti estetici è veramente degna di nota.

Come abbiamo sottolineato nel corso del nostro articolo, l’azienda californiana, in fase di progettazione, non si è soffermata soltanto sull’aspetto prettamente estetico, bensì ha deciso di curare anche l’aspetto prestazionale, bilanciando in modo eccellente la fase di smaltimento del calore realizzando un dissipatore prestante e allo stesso tempo in grado di garantire un confort acustico elevato.

Nonostante le diverse ore di utilizzo per i test, la GeForce GTX 780 ha sempre garantito temperature nella norma e massima silenziosità. Anche in regime di overclock daily abbiamo registrato un comportamento ottimale.

I test hanno restituito risultati che hanno confermato le nostre aspettative, prestazioni elevate ed una grande stabilità di funzionamento. La vga a nostra disposizione ha raggiunto stabilmente le frequenze di 1.063 MHz sulla GPU (Boost di 1.215MHz) e di 7.404MHz sulle memorie GDDR5, valori ben al di sopra delle specifiche dei componenti utilizzati.

In tale condizione abbiamo utilizzato in via precauzionale le ventole al massimo della loro velocità, ovvero al 85%, ma vi possiamo assicurare, avendolo testato, che il sistema dissipante è talmente efficiente che anche a queste frequenze svolge il proprio compito con le ventole in auto senza problemi.

La scheda video GeForce GTX 780 è facilmente reperibile sul mercato italiano ad un prezzo medio di circa 550€ IVA compresa, cifra certamente non popolare, ma più che giustificata dalle caratteristiche tecniche e dalle performance velocistiche offerte, che ricordiamo essere non molto inferiori a quelle registrate dalla ben più costosa GeForce GTX Titan. Non possiamo che definirci pienamente soddisfatti del comportamento di questa nuova scheda grafica.


Pro:


  • Processore grafico NVIDIA GK110 con 2.304 CUDA Core;
  • Generosa dotazione di memoria on-board (ben 3GB);
  • Prestazioni elevate in ogni frangente;
  • Ottima qualità costruttiva;
  • Sistema di dissipazione di ottimo livello;
  • Silenziosità durante l’utilizzo;
  • Elevata stabilità durante lunghe sessioni di test e gaming;
  • Ottima silenziosità;
  • Ottime tecnologie supportate;
  • Ottimo comportamento in overclock;
  • Consumi contenuti.

Contro:


  • Nulla da segnalare.

Si ringrazia Logo_Nvidia_-_finale per il sample fornitoci.

Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend

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