Nella recensione che andremo ad illustrarvi nella giornata odierna, ci occuperemo di testare in maniera approfondita le nuove soluzioni di paste termiche Prolimatech PK-2 e PK-3, degne successori della nota PK-1. Al giorno d’oggi riveste un ruolo sempre più importante il corretto raffreddamento dei componenti presenti all’interno del nostro computer. Per questo motivo è fondamentale utilizzare delle paste termiche prestanti e di ottima qualità. Non ci resta che augurarvi una piacevole lettura!
Introduzione:
L’azienda Prolimatech, fondata nel 2008, ha sede a Taiwan, ed è guidata da un team di esperti con complessivamente 22 anni di esperienza accumulata nel campo di soluzioni termiche per computer. L’azienda Taiwanese ha distributori ufficiali in tutto il mondo, ed ha come politica aziendale quella di cercare sempre di oltrepassare i propri limiti, proponendo prodotti sempre innovativi e al top nelle prestazioni di raffreddamento.
La costante ricerca di massime prestazioni e silenzio assoluto è quanto ha spronato Prolimatech a creare prodotti dalle caratteristiche sempre all’avanguardia, riuscendo a battere in numerose occasioni la concorrenza in termini di prestazioni assolute, a scapito, a volte, di un prezzo elevato o dimensioni decisamente fuori dalla norma.
Prolimatech si propone come obiettivo futuro, in ambito di dissipazione termica per Pc, quello di soddisfare tutti gli overclocker e la fascia entusiast del mercato, in modo da realizzare prodotti dalle massime prestazioni e dalla qualità assoluta.
Ulteriori informazioni le trovate sul sito ufficiale Prolimatech.
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Confezione e Bundle:
Nella giornata odierna andremo ad analizzare le due nuove paste termiche prodotte dalla nota azienda Prolimatech. Stiamo parlando delle soluzioni Prolimatech PK-2 e PK-3.
Prolimatech PK-2:
Prolimatech PK-3:
Entrambi i prodotti vengono venduti sigillati in piccoli contenitori di cartone esteticamente curati, resistenti e difficili da rompere. La confezione risulta leggera, maneggevole e a prova di urti. Le due confezioni differiscono tra di loro solo per il colore: il cartoncino della Prolimatech PK-2 è di colore verde, mentre la custodia della Prolimatech PK-3 è di colore giallo.
Nella parte frontale delle confezioni vengono riporate le rispettive quantità: 30g, 5g e 1,5g, il logo del produttore comprensivo di indirizzo web e le scritte “High-grade Thermal Compound” e “Nano Aluminum“.
Sul retro della confezione vengono riportate in maniera dettagliata le specifiche dei meteriali usati da Prolimatech per la realizzazione delle due paste termiche.
Su entrambi i lati del cartoncino troviamo descritte in maniera ordinata e completa le specifiche e le features della Prolimatech PK-2 e PK-3. Nelle confezioni da 5 e da 30g è fornita una palettina di plastica, mentre per il modello da 1,5g è presente un comodo cartoncino marchiato Prolimatech.
La palettina e il cartoncino risultano accessori utili e comodi per la stesura della pasta termica, se decidiamo di non adottare il metodo classico del “chicco di riso”. La tecnica del chicco di riso è la seguente: “Si pone una quantità di pasta termica assimilabile alle dimensione di un chicco di riso e grazie alla pressione dello stesso dissipatore sull’oggetto da dissipare, questa si stende da sola in modo uniforme“.
Le palettine sono in materiale plastico non estremamente rigido è risultano ideali per stendere in maniera uniforme e lineare la pasta termica. Il cartoncino risulta invece decisamente più rigido e consente una stesura omogeneea e precisa della Prolimatech PK-2 o PK-3.
Tutte le confezioni sono sigillate perfettamente. Le paste termiche da 1.5g e da 5g hanno una chiusura a pressione che risulta semplice da togliere, mentre quelle da 30g hanno una chiusura a vite, decisamente più rigida e difficile da rimuovere.
In definitiva, il bundle fornito in dotazione, risulta completo e consente fin da subito di poter utilizzare a pieno il prodotto. Ora siamo pronti per analizzare le caratteristiche tecniche delle due soluzioni Prolimatech PK-2 e PK-3.
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Caratteristiche Tecniche:
Andiamo ad anizzare in maniera dettagliata le principali specifiche, i materiali e le features di entrambe le soluzioni termiche Prolimatech.
Prolimatech PK-2 da 1.5g, 5g e 30g:
Prolimatech PK-3 da 1.5g, 5g e 30g:
Legenda dei materiali:
- wt% = Percentuale di massa con relativo errore;
- Al = Alluminio;
- ZnO = Ossido di Zinco;
- Oil = Olio/ agente lubrificante;
- Antioxidant = Antiossidante a scopo preventivo.
Prolimatech amplia la sua rinomata e interessante serie PK, introducendo sul mercato due nuove paste termiche denominate PK2 e PK3, nei formati da 1,5, 5 e 30g.
La differenza sostanziale tra le due paste termiche Prolimatech la possiamo riscontrare solo da un punto di vista prettamente chimico. La PK-2 prevede l’adozione di una miscela più povera di Ossido di Zinco e più ricca di olio che gli consente di avere una minore viscosità e quindi una facilità di utilizzo migliore, ma allo stesso tempo presenta un valore di conducibilità termica di 10,2W/mk contro gli 11,2W/mk della sorella maggiore PK-3. E’ su queste due percentuali che Prolimatech differenzia le sue due soluzioni fornendo qualità e prestazioni differenti. In definitiva la pasta termiche PK-2 è più morbida e cremosa della PK-3, oltre ad essere molto più facile da spalmare.
Altra caratteristica importantissima che permette di preservare il nostro hardware, delle paste termiche è la loro non conducibilità elettrica. Prolimatech dichiara che entrambe le paste termiche non conducono elettricità. Abbiamo deciso di testare “la non conducibilità elettrica” per confermare quanto dichiarato. Vedremo durante i nostri test l’esito della nostra prova.
Le caratteristiche tecniche dichiarate da Prolimatech rispecchiano a pieno la volontà di realizzare delle paste termice con prestazioni elevate e conducibilità termica eccellente. Le composizioni chimiche utilizzate rendono entrambi i prodotti unici nel loro genere.
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Utilizzo della pasta Termica:
Prima di procedere con i nostri test vi postiamo due brevi video che mostrano in maniera intuitiva le differenza di densità e viscosità tra la Prolimatech PK-2 e la PK-3.
Densità e viscosità Prolimatech PK-2:
Densità e viscosità Prolimatech PK-3:
Come possiamo chiaramente vedere dai due video, la pasta termica Prolimatech PK-2, essendo un composto più ricco di olio, quindi con una densità e viscosità minore rispetto alla PK-3, risulta decisamente più facile e semplice da spalmare.
Nei test che abbiamo effettuato, non abbiamo spalmato la pasta termica con la paletta in dotazione, ma abbiamo usato la cosidettà tecnica del “chicco di riso” di cui vi parlavo poche righe sopra. La prima volta che usiamo la tecnica del “chicco di riso”, per essere sicuri che la pasta termica si sia distribuita in maniera uniforme ed ottimale, dobbiamo smontare il nostro corpo dissipante e vedere l’impronta lasciata sullo stesso. Una volta eseguito questo semplice e rapido controllo si procede alla pulizia delle superfici interessate dal contatto con la pasta e si procede a ripete nuovamente l’operazione in maniera definitiva.
Ricordiamo che è fondamentale prestare molta attenzione alla stesura della pasta termica, infatti un errata stesura o una quantità elevata, produce un non adeguato smaltimento del calore, alterando di fatto i risultati. Prima di procedere con i nostri test, abbiamo provveduto a verificare che l’impronta del dissipatore sulla CPU risultasse ottimale.
Impronta Prolimatech PK-2:
Impronta Prolimatech PK-3:
Dalle due immagini è possibile osservare l’impronta che lascia il dissipatore. Essa risulta omogenea e con solo piccolissime sbavature. Lo strato di pasta termo-conduttiva è nel suo insieme ben distribuita, testimonianza del fatto che la superficie del dissipatore a stretto contatto con la CPU è uniforme e priva di sbavature o difetti evidenti e che la quantità di pasta termina spalmata è nel dosaggio giusto. Ora siamo pronti per procedere con i nostri test.
{jospagebreak_scroll title=Metodologia di Test:}
Metodologia di Test:
Siamo pronti per testare i prodotti giunti in redazione. Per misurare le prestazioni che sono in grado di offrirci, abbiamo condotto un test molto semplice cercando di diminuire al minimo il numero di variabili in gioco. Per raggiungere il nostro scopo, abbiamo utilizzato entrambe le paste termiche su un processore a frequenza fissa sotto stress, con la stessa temperatura ambiente, la stessa temperatura di raffreddamento e le stesse condizioni di overclock.
Per bloccare la temperatura del nostro corpo dissipante abbiamo utilizzato una discreta massa di rame “Tolotto” che generalmente viene usata per raffreddare in maniera estrema e prolungata i componenti sotto overclock estremo. Il tolotto usato è un blocco unico di rame del peso di circa 5 kg che consente di mantenere temperature stabili con oscillazioni di pochi decimi di grado. La sonda per rilevare le variazioni delle temperature è stata posta a circa 0,7 mm dalla parte in contatto con la cpu; quest’ultima è il mezzo che ci permetterà di testare la capacità termica della pasta. La cpu sarà invece la nostra fonte di calore da disspare.
La cpu è un Intel Core i7 3770k, impostato ad una frequenza di 4.6 ghz, che verrà testato sotto stress test (tramite il programma Intel Burning Test versione 2.54). Con queste impostazioni il TDP misurata dal programma CPUID Hardware Monitor è di circa 100W. Durante tutta la fase dei test abbiamo rilevato le variazioni di temperatura minime e massime raggiunte dal nostro processore. La postazione utilizzata per i nostri test è la seguente:
Di seguito vi postiamo le immagini che mostrano la quantità di pasta termica Prolimatech PK-2 e PK-3 utilizzata per condurre i nostri test.
Non bisogna esagerare con la pasta termica, in quanto una quantità eccessisa avrà l’effetto opposto a quanto desideriamo, e cioè una conducibilità termica ottimale. Un chicco di pasta della dimensione di un grano di riso sarà più che sufficiente. Le tecniche di applicazione della pasta termo-conduttiva sono varie e variegate, ognuno ha il suo metodo preferito. Alcuni spalmano la pasta su tutta la superficie dell’IHS (Integrated Heat Spreader), altri la spalmano invece sulla base del dissipatore. Altri ancora, applicano il famoso “chicco di riso” al centro dell’IHS e posizionano il dissipatore sopra la CPU, lasciando alla pressione che la staffa di aggancio applicherà al dissipatore sulla CPU di comprimere e spalmare adeguatamente il composto.
Il blocco di rame, durante tutta la durata dei test, avrà una temperatura, misurata a circa 0,7 mm dalla parte in contatto con la cpu, oscillante tra i 20,5°C e i 21,5°C. La temperatura sarà mantenuta costante tramite poche gocce di azoto che verrano versate man mano che vi sarà la necessità. In questa maniera non andremo ad influire minimamente sui valori rilevati, in quanto dal punto di rilevazione delle temperatura al punto di contatto dell’azoto, ci sono ben 8 cm di rame di spessore per un diametro di circa 7 cm. Per ovviare ad eventuali errori o rilevazioni errate abbiamo ripetuto i test per ben tre volte ottenendo risultati sempre allineati e con pochissimi scostamenti.
I test da noi realizzati ci hanno restituito valori che ci aspettavamo. La PK-2 si è mostrata una pasta termica molto facile da spalmare, ma che pecca leggermente sulla media delle 3 misurazioni, di circa 1°C rispetto alla soluzione PK-3 che risulta dal punto termico davvero eccezionale, sebbene la sua stesura risulti alquanto difficoltosa. Le temperature sono state rilevate tramite il programma CPUID Hardware Monitor.
Come detto in precedenza, abbiamo deciso di testare “la non conducibilità elettrica” per confermare quanto dichiarato dalla stessa Prolimatech. Le rilevazioni sono state effettuate con un multimetro centesimale della Fluke in due modalità differenti:
- Nel primo caso abbiamo utilizzato un comune alimentatore da 12v ed abbiamo posto l’estremità negativa sulla pasta termica mentre l’estremità positiva è stata posta sul puntale del multimetro. Con questo semplice test, abbiamo visto che emtrambe le paste termiche non conducono alcuna corrente.
- Nel secondo caso abbiamo configurato il multimetro per rilevare eventuali resistenze elettriche e come ci aspettavamo, anche in questo caso il prodotto si dimostra perfettamente in linea con quanto dichiarato dall’azienda.
{jospagebreak_scroll title=Risultati Ottenuti:}
Risultati Ottenuti:
Temperature rilevate con la Prolimatech PK-2 e PK-3:
Come si evince dai risultati ottenuti il delta termico delle rilevazioni discosta su un core al massimo di 2°C sotto stress a 100W. La media della massima temperatura di tutti i core del processore con la PK-3 è di 1°C inferiore rispetto alla PK-2, come ci aspettavamo la maggior conduttività della pasta termica PK-3 svolge egregiamente il suo lavoro.
Le migliorti doti di conduttività delle PK-3 si possono notare soprattutto sotto condizioni di elevato stress termico. Con il pc acceso ma senza alcun test di stress in funzione, le temperature rilevate sono state praticamente identiche sia per la PK-2 che per la PK-3, infatti in queste condizioni lo scostamento è talmente minimo che è trascurabile, potrebbe infatti trattarsi solo di differenza nella stesura o nella quantità di pasta termica utilizzata.
Nell’utilizzo della pasta termica siamo stati molto accorti anche nel verificare che, come da dichiarazioni della stessa Prolimatech, che essa non conducesse corrente. Abbiamo verificato questa caratteristica grazie ai valori di resistenza rilevati con un multimetro Fluke 77. Il test è stato molto semplice ed eseguito su svariate quantità di pasta fino ad arrivare al caso limite dello sfioramento dei due puntali del multimetro.
Come potrete vedere dalle foto in successione, prima vi mostriamo il circuito aperto e il conseguente valore rilevato dal multimetro digitale. La seconda foto mostra invece i due puntali in cortocircuito e la resistenza minima rilevata. Infine nella terza e nella quarta immagine vi mostriamo rispettivamente la resistenza rilevata con la PK-2 e PK-3. Dopo i nostri test, possiamo affermare che non vi è alcun passaggio di corrente per cui i valori riscontrati sono nulli. Anche in questo frangente Prolimatech ha mantenuto in pieno le aspettative, con un occhio di riguardo verso i consumatori finali.
{jospagebreak_scroll title=Conclusioni:}
Conclusioni:
Prolimatech ha svolto un ottimo lavoro, producendo di fatto, due degni successori alla precedente soluzione PK-1. Le nuove soluzioni PK-2 e PK-3 saranno in grado di soddisfare tutti gli utenti, grazie alla loro qualità eccelsa e alle ottime prestazioni che sono in grado di offrire.
La pasta termica Prolimatech PK-2 è un prodotto dedicato a chi vuole una soluzione di buona qualità senza troppi fronzoli e subito pronta all’uso giornaliero del proprio pc. La PK-2 prevede l’adozione di una miscela più povera di Ossido di Zinco e più ricca di olio che gli consente di averecon un valore di conducibilità termica di 10,2W/mk. In definitiva la Prolimatech PK-2 risulta morbida e cremosa e molto facile da spalmare. La paste termiche PK-2 e disponibili in comode e pratiche siringhe da 1.5, 5 e 30g al costo di: 4,00€, 11,00€ e 28€.
La soluzione PK-3 prevede l’adozione di una miscela più ricca di Ossido di Zinco e più pover di olio che gli consente di avere una maggiore viscosità e quindi una facilità di utilizzo leggermente peggiore rispetto alla soluzione PK-2. Il valore di conducibilità termica di 11,2W/mk risulta elevato e consente di ottenere prestazioni top di gamma. In definitiva la pasta termiche Prolimatech PK-3 è più dura e compatta della PK-2, oltre ad essere molto più difficile da spalmare. La paste termiche PK-3 e disponibili in comode e pratiche siringhe da 1.5, 5 e 30g al costo di: 5,00€, 15,00€ e 31€.
Le migliorti doti di conduttività delle PK-3 si possono notare soprattutto sotto condizioni di elevato stress termico. Con il pc acceso ma senza alcun test di stress in funzione, le temperature rilevate sono state praticamente identiche sia per la PK-2 che per la PK-3, infatti in queste condizioni lo scostamento è talmente minimo che è trascurabile, potrebbe infatti trattarsi solo di differenza nella stesura o nella quantità di pasta termica utilizzata.
Nell’utilizzo della pasta termica siamo stati molto accorti anche nel verificare che, come da dichiarazioni della stessa Prolimatech, che essa non conducesse corrente. Dopo i nostri test, possiamo affermare che non vi è alcun passaggio di corrente per cui i valori riscontrati sono nulli. Anche in questo frangente Prolimatech ha mantenuto in pieno le aspettative, con un occhio di riguardo verso i consumatori finali.
A fronte di quanto sopra detto ci sentiamo di affermare che Prolimatech ha realizzato due prodotti di ottima qualità, in grado di soddisfare praticamente tutti gli utenti, da quelli “normali” a quelli “estremi”.
Visto il prezzo delle soluzioni Prolimatech PK-2 e PK-3 e le prestazioni offerte, abbiamo deciso, senza alcun indugio, di assegnare alla PK-2 il nostro prestigioso riconoscimento “Gold Best Buy” e alla PK-3 il premio Platinum!
Pasta termica Prolimatech PK-2:
Prestazioni: | ![]() |
Rapporto Qualità/Prezzo: | ![]() |
Giudizio Complessivo: | ![]() |
Pro:
- Facile utilizzo;
- Ottima spalmabilità;
- Non conduce elettricità;
- Comoda siringa dosatrice;
- Buone prestazioni;
- Si pulisce facilmente;
- Prezzo di vendita allettante.
Contro:
- Con l’aumentare dei watt il suo potere dissipante viene a diminuire.
Pasta termica Prolimatech PK-3:
Prestazioni: | ![]() |
Rapporto Qualità/Prezzo: | ![]() |
Giudizio Complessivo: | ![]() |
Pro:
- Prestazioni al Top;
- Non conduce elettricità;
- Ottima conducibilità termica;
- Comoda siringa dosatrice;
- Si pulisce facilmente;
- Non teme temperature estreme e/o wattaggi alti da dissipare;
- Prezzo di vendita buono.
Contro:
- Non facile da spalmare.
Si ringraziaper i campioni fornitoci.
Roberto Sannino – “rsannino” – Admin OC di HW Legend