AMD sta preparando la prossima generazione di processori desktop Ryzen basati sulla nuova microarchitettura Zen 6, nome in codice “Medusa Ridge”, attualmente in fase di sampling presso partner strategici del settore, tra cui produttori di schede madri e OEM.
Le indiscrezioni arrivano da Yuri “1usmus” Bubliy, noto per i suoi strumenti di tuning come Hydra e il celebre DRAM Calculator for Ryzen.
Zen 6: Costruito su Nodo TSMC a 2nm
Il salto generazionale più significativo risiede nel passaggio al nodo TSMC N2 (2 nm) per i Core Complex Die (CCD), che rappresenta un avanzamento notevole rispetto all’attuale N4P (4 nm) usato nei CCD Zen 5. Questo nodo a 2 nm promette una densità di transistor superiore, permettendo ad AMD di aumentare il numero di core per CCD e migliorare efficienza e prestazioni.
Secondo fonti vicine al progetto, i nuovi CCD potrebbero arrivare fino a 12 core per CCD, con un massimo di 48 MB di cache L3. Non è ancora chiaro se AMD adotterà una struttura monolitica (single CCX da 12 core) o una più tradizionale dual-CCX (2 x 6 core con 24 MB L3 ciascuno). Entrambe le configurazioni rappresenterebbero un passo avanti rispetto agli 8 core per CCD visti in Zen 5.
Un nuovo cIOD per Zen 6: Focus su Memoria e Connettività
Al di là dei core, “Medusa Ridge” porta anche una nuova generazione di Client I/O Die (cIOD), presumibilmente costruita su nodo 5 nm N5 o 4 nm N4P — un netto miglioramento rispetto all’attuale N6 (6 nm). Questo aggiornamento non è solo estetico o tecnologico, ma funzionale: l’obiettivo principale è la revisione del controller di memoria.
Dual Memory Controller aggiornato: rimangono due canali DDR5 per socket, ma l’architettura è ripensata per supportare frequenze DDR5 più elevate, colmando il divario che oggi separa AMD da Intel in termini di bandwidth e latenze.
Potenziale supporto migliorato per RAM ad alta frequenza e bassa latenza, cruciale per i carichi gaming e produttivi.
Boost e Tuning: Nessuna Rivoluzione, ma Compatibilità Garantita
Le funzionalità di boosting automatico della frequenza, come Precision Boost Overdrive (PBO) e Curve Optimizer non subiranno cambiamenti radicali, secondo quanto riportato da 1usmus. Ciò significa che gli attuali strumenti di tuning, come Hydra, dovrebbero supportare Zen 6 senza modifiche sostanziali, facilitando l’adozione da parte degli utenti enthusiast e degli overclocker.
Conclusioni
“Medusa Ridge” rappresenta un altro ambizioso passo in avanti per AMD nel settore desktop, puntando a incrementare le prestazioni multi-core, migliorare l’architettura I/O, e offrire maggiore supporto per RAM ad alte prestazioni. L’impiego del nodo 2 nm promette anche miglioramenti significativi in efficienza energetica, rendendo Zen 6 uno dei salti tecnologici più importanti per l’ecosistema Ryzen degli ultimi anni.
La disponibilità commerciale è ancora lontana, ma l’inizio del sampling segna l’inizio del countdown verso una nuova era del computing desktop.
HW Legend Staff