Nell’estate del 2000 Activision pubblicò Vampire the Masquerade: Redemption, un RPG coinvolgente con una trama bella ed avvincente, basato sul gioco di ruolo cartaceo omonimo e con un grafica che per l’epoca era apprezzabile. Disponibile solo per PC Windows, ha ricevuto il titolo di Best RPG all’E3 del 1999.
LA STORIA
Christof Romuald, valoroso cavaliere crociato, nel 1141 partecipa ad una feroce guerra in Moravia contro i Pyanim. Ferito da una freccia durante lo scontro, viene trasportato a Praga e lasciato nel convento dove, suor Anezka riesce a curare le sue ferite. Durante la notte fanno irruzione nel convento due Szlachta, mostri deformi assetati di sangue, che mettono in pericolo la vita di suor Anezka.
Christof, con le poche forze recuperate, riesce ad uccidere i due mostri per poi ricadere a terra svenuto. Il giorno dopo, suor Anezka spiega al crociato che attacchi del genere sono frequenti e che quei mostri escono di notte dalla miniera d’argento poco fuori la città.
Ovviamente il nostro Christof non si tira indietro e si avventura nella miniera, liberandola dai mostri che vi risiedevano. Nel fondo della grotta, però, abita anche qualcos’altro, qualcosa di più pericoloso di quei mostriciattoli incontrati finora: un vampiro. Il nostro prode crociato riesce a sconfiggere il vampiro ed a tornare in città, acclamato a gran voce dagli abitanti per le sue eroiche gesta. Purtroppo, però, Ecaterina la Saggia, capo del clan Brujah a Praga, decide di rendere Christof un vampiro, valutandolo come un ottimo alleato per la sua fazione.
Dopo aver analizzato la sua situazione, il neo vampiro torna nel convento per dichiarare il suo amore ad Anezka e, contemporaneamente, per dirle addio, data la sua condizione di non morto. Da qui in poi esploreremo varie città, andando a caccia di vampiri “cattivi” e combattendo per la causa Brujah, fintanto che non faremo ritorno a Praga. A questo punto scopriremo che Anezka ha abbandonato il convento per ritrovare il crociato imbattendosi, però, in Vukodlak che la rende sua schiava.
Nel tentativo di salvarla, Christof rimane coinvolto nel crollo di una grotta, restando intrappolato sotto le macerie. Dopo un sonno di qualche secolo, il nostro crociato non morto si risveglia in una Londra degli anni 2000, dove spade e scudi sono stati sostituiti da pistole e giubbetti antiproiettili. In seguito appureremo che Anezka è ancora “viva” e, dopo aver girato molte città e grazie all’aiuto di vecchi amici e nuove conoscenze, riusciremo a ritrovarla e liberarla da Vukodlak impedendo nel mentre la fine del mondo a cui tanto anelava quest’ultimo.
IL GAMEPLAY
Vampire the Masquerade: Redemption è un ottimo titolo, con pochi bug e ben sviluppato. Controlleremo, oltre Christof, molti altri personaggi, ognuno con le proprie abilità, in squadre da al massimo 4 vampiri. Il gioco permette di adattare inoltre i personaggi al proprio stile, modificando l’albero delle skill vampiresche a proprio piacimento, aggiungendo di volta in volta punti abilità all’aumento di livello del personaggio.
Non mancano di certo armi e corazze speciali che apportano poteri aggiuntivi: ci saranno spade succhiavita, asce che favoriscono il dissanguamento, corazze con protezione da status negativi e gioielli vari con forza, velocità e via discorrendo. Piccola pecca, però, è l’IA dei compagni di squadra non proprio brillante, con cui bisognerà prendere confidenza e gestirla al meglio, onde evitare morti inutili.
PERCHÉ GIOCARLO
Più che un videogioco Vampire the Masquerade: Redemption è un racconto interattivo, capace di trasportare il giocatore in un mondo tetro illuminato solo dall’animo nobile del prode Christof, riuscendo, inoltre, a creare una sorta di collegamento empatico tra noi e il crociato. Vi consiglio di giocarlo, o rigiocarlo, unitamente a Vampire the Masquerade: Bloodlines, in vista dell’uscita di Vampire the Maquerade: Bloodlines 2 attualmente in fase di lavorazione.
Voto 8/10
Gabriele “CervelloneRe” D’Alessandro – Admin Manguste E-Sports