Angelbird SSD2go PKT 256GB USB 3.1

001-angelbird-ssd2go-pkt-256gb-copertinaCon il passare degli anni abbiamo assistito ad un aumento di unità di SSD per desktop o per notebook sempre maggiore, ma purtroppo sul fronte delle soluzioni esterne portatili, nonostante l’avvento della nuova interfaccia di trasmissione USB 3.1, capace di garantire una larghezza di banda massima teorica pari a ben 10Gb/s, non si sono visti molti dispositivi sul mercato in grado di sfruttarne le potenzialità. A colmare questo vuoto è intervenuta la giovane e dinamica azienda austriaca Angelbird, proponendo la nuovissima linea di dischi SSD portatili SSD2go PKT. Nella nostra recensione odierna toccheremo con mano il modello contraddistinto da ben 256GB di capacità, un prodotto certamente molto versatile e prestante, estremamente comodo da portare con sé grazie alle sue ridotte dimensioni e peso ed al tempo stesso indistruttibile. Il produttore austriaco, come di consueto, non ha lasciato nulla al caso, curando non soltanto l’aspetto prettamente estetico del prodotto, ma soprattutto quello costruttivo, prevedendo numerose tecnologie e accorgimenti mirati a garantire la massima integrità del disco e dei dati in esso contenuti, basti pensare che il solo chassis è stato progettato con l’obiettivo di sopportare senza alcun problema lo strabiliante peso di un camion! Non ci resta che augurvi una buona lettura del nostro articolo.

Angelbird SSD2go PKT 256GB USB 3.1 – Recensione di Gianluca Cecca | delly – Voto: 5/5


Introduzione:


Angelbird

Angelbird Technologies GmbH è una società hi-tech con sede nel Vorarlberg che, anche se è la più piccola provincia d’Austria, è nota per essere una regione genitrice di progetti all’avanguardia e di grande innovazione a livello internazionale in molti campi.

La sede dell’azienda si trova nella città di Lustenau, circondata da montagne e vicino al confine con la Svizzera e la Germania. Angelbird è un membro del team di SandForce Driven ™ che sottolinea l’impegno dell’azienda nella realizzazione di prodotti con elevati standard di qualità e prestazioni.

L’attenzione e la cura riposta da Angelbird verso i propri clienti riguarda argomenti come la precisione e la qualità. I chip per computer sono prodotti su dischi circolari chiamati wafer. I chip sul bordo di un wafer hanno meno affidabilità e durata. I chip utilizzati da Angelbird all’interno dei propri dischi, al contrario di molti altri produttori, sono solo i più affidabili del centro del wafer per garantire le migliori prestazioni, qualità e durevolezza nel tempo.

Il team di sviluppo di Angelbird è giovane, esperto e appassionato, con un amore per la qualità, attenzione ai dettagli ed un occhio attento all’ambiente. Potete trovare maggiori informazioni sul sito del produttore.

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Universal Serial Bus (USB) – Nuovo Standard 3.1:


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L’Universal Serial Bus (USB) è presente da parecchi anni nella nostra vita quotidiana. Nato nel lontano 1996, con l’intento di rimpiazzare le ormai vecchie e obsolete porte seriali e parallele, divenne in un primo momento lo standard per il collegamento di mouse, tastiere, stampanti e molti altri dispositivi che non necessitavano di elevate velocità di trasmissione.

Con gli anni venne sempre più perfezionato, proprio sotto l’aspetto delle prestazioni nella trasmissione dei dati. Nel 1998 fu presentata la prima evoluzione, l’USB 1.1, denominato anche “USB Fullspeed”, in grado di incrementare la velocità di trasferimento sino a 12Mbit/s, quasi dieci volte in più rispetto al predecessore.

La vera rivoluzione, però, avvenne solo nel 2000, in seguito alla presentazione dello Standard USB 2.0 Hi-Speed, che consentì di raggiungere una velocità di trasmissione pari a ben 480Mbit/s, ossia “circa” 60MB/s. Questo permise all’USB di diventare il vero e proprio standard per il collegamento di ogni tipo di dispositivo, dai lettori mp3 e fotocamere digitali sino a periferiche di archiviazione portatili, pendrive e caricatori per cellulari.

Con il passare del tempo, e soprattutto con l’evolversi di questi dispositivi, si rese sempre più insistente la necessità di una maggiore velocità di trasmissione, tanto che si è iniziato a pensare ad un nuovo e più veloce standard.

La prima dimostrazione al pubblico della terza generazione dello standard di trasmissione USB, denominata per l’appunto USB 3.0, avvenne all’IDF “Intel Developer Forum” nel settembre del 2007. Le specifiche ufficiali furono però rilasciate soltanto nell’agosto del 2008, mentre i primi prodotti commerciali videro la luce verso la fine dell’anno successivo.

Come avvenuto in precedenza, anche questo nuovo standard mantiene la piena retro-compatibilità verso le precedenti generazioni USB 2.0, 1.1 e 1.0. I nuovi dispositivi, infatti, sono in grado di trasferire dati in quattro modalità differenti: LowSpeed “fino a 1.5Mbit/s”, FullSpeed “fino a 12Mbit/s”, HighSpeed “fino a 480Mbit/s” ed infine SuperSpeed “fino a 4.8Gb/s”.

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A differenza dei predecessori il nuovo standard USB 3.0 è di tipo “Dual Simplex”, ossia consente di trasmettere e ricevere dati contemporaneamente, sfruttando due canali separati ad alta velocità, in modo da raggiungere l’incredibile velocità di trasferimento di 4.8Gb/s “circa 600MB/s” contro i 480Mb/s “circa 60MB/s” del precedente USB 2.0.

Per consentire il supporto al SuperSpeed e mantenere al tempo stesso la retro-compatibilità con i vecchi standard, si sono rese necessarie alcune modifiche al connettore. Come vedremo nelle immagini sottostanti, rispetto all’USB 2.0, questo è stato reso più profondo al fine di ospitare cinque nuovi punti di contatto. In questa maniera un qualsiasi cavo standard, di vecchia generazione, lavorerà sempre e solo per come progettato e non entrerà mai in contatto con questi nuovi punti.

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Con questo nuovo standard, inoltre, sono state ridefinite anche le specifiche energetiche. Ora, una singola porta è in grado di erogare sino a 900mAh, per un quantitativo massimo di sei periferiche condivise. A paragone il vecchio standard USB 2.0 permetteva di fornire soltanto 500mAh per porta e un massimo di cinque periferiche condivise. Esiste quindi la possibilità che un dispositivo USB 3.0 presenti problemi di malfunzionamento se collegato a normali porte USB 2.0, proprio a causa della limitazione energetica. E’ consigliabile, quindi, verificare che l’assorbimento della periferica USB 3.0 in uso sia inferiore o equivalente ai 500mAh erogati dal vecchio standard, prima di procedere al collegamento.

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Nel corso del 2013, sempre a causa di una crescente necessità di poter contare su una maggiore velocità di trasmissione dati, furono presentate le specifiche ufficiali di quello che sarà il successore dello standard USB di terza generazione, ovvero l’USB 3.1.

Ancora una volta il passo in avanti appare indubbiamente notevole. Tuttavia, è doveroso precisare che questa nuova generazione si presenta in ben due varianti, denominate nello specifico USB 3.1 Gen.1 ed USB 3.1 Gen.2. La differenza tra le due riguarda esclusivamente la velocità di trasferimento massima raggiungibile, del tutto simile a quella della precedente generazione (5.0Gb/s – 625MB/s) nel caso del USB 3.1 Gen.1, che quindi mantiene il termine identificativo SuperSpeed, mentre addirittura doppia nel caso del più prestante USB 3.1 Gen.2, pari a ben 10Gb/s (o più comprensibilmente 1.250MB/s). Per questa variante è stato, di conseguenza, introdotto un nuovo termine identificativo, nello specifico SuperSpeedPlus.

Con quest’ultima generazione il trasferimento dei dati non è solamente più veloce, ma è soprattutto decisamente più efficiente grazie ad una nuova modalità di codifica a 128/132-bit, contro i soli 8/10-bit degli standard precedenti. Questo significa che, nelle precedenti generazioni, per ogni 8-bit di dati trasmessi occorrevano 10-bit complessivi per compensare e correggere eventuali errori, con conseguente riduzione della larghezza di banda disponibile e, di conseguenza, della velocità di trasferimento massima effettiva, per via di un overhead del protocollo particolarmente elevato, pari al 25%.

Un valore del genere, unito al controllo del flusso nel collegamento, alla struttura dei pacchetti e al relativo framing degli stessi da parte del software, penalizza in maniera significativa la velocità di trasferimento effettiva dei dati. Se prendiamo come esempio lo standard USB 3.0, infatti, possiamo notare che seppur sia accreditato per una velocità massima di ben 600MB/s difficilmente lo abbiamo visto superare quota 400MB/s effettivi, anche con le più prestanti periferiche disponibili unite ai più efficienti protocolli, come il UAS (USB Attached SCSI), proprio a causa dei suddetti motivi.

La maggiore efficienza dell’ultimo standard USB 3.1 consente di ridurre drasticamente l’overhead ad un valore quantificabile entro il 4%, sfruttando quindi la quasi totalità della generosa larghezza di banda a disposizione. Siamo abbastanza convinti che man mano che le periferiche conformi al nuovo standard si diffonderanno e soprattutto saranno maggiormente in grado di sfruttarne le potenzialità, sarà possibile raggiungere velocità medie non molto distanti dai 1.000MB/s effettivi, insomma un passo in avanti davvero notevole!

Nella tabella sottostante andiamo a riassumere le principali caratteristiche delle più significative revisioni dello standard di trasferimento USB:

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Un altro aspetto importante riguarda la retro-compatibilità, ancora una volta mantenuta. Sarà quindi possibile collegare una nuova periferica USB 3.1 ad una porta conforme alle precedenti specifiche e viceversa. Nel primo caso, ovviamente, lo scotto da pagare sarà una sensibile riduzione delle prestazioni effettive.

Con il nuovo standard USB 3.1, inoltre, è stata introdotta una nuova tipologia di connettore, denominato Type-C di tipo “reversibile”, ovvero inseribile nell’apposita porta senza più badare al verso. Con tutta probabilità questa nuova tipologia verrà per lo più utilizzata, per ovvi motivi, nei dispositivi di ridotte dimensioni, quali cellulari, tablet, portatili e unità di storage esterne, oltre che a bordo delle più recenti schede madri per sistemi desktop, in abbinamento alle più tradizionali porte Type-A.

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Questa nuova versione del connettore, inoltre, è l’unica ad implementare due nuovi pin, necessari per il pieno supporto al VBUS a 12V e 20V. Lo standard USB 3.1 è in grado di supportare ben cinque diversi profili per la ricarica dei dispositivi collegati, che vi elenchiamo di seguito:

  • Profilo 1: 5V a 2.0A (10 W);
  • Profilo 2: 5V a 2.0A (10 W), 12V a 1.5A (18 W);
  • Profilo 3: 5V a 2.0A (10 W), 12V a 3A (36 W);
  • Profilo 4: 5V a 2.0A (10 W), 12V, 20V a 3A (18 W, 60 W);
  • Profilo 5: 5V a 2.0A (10 W), 12V, 20V a 5A (60 W, 100 W).

Dopo questa breve parentesi sul nuovo standard di trasmissione USB 3.1, andiamo ad analizzare il prodotto in prova.

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Confezione e Bundle:


La confezione prevista dall’azienda austriaca Angelbird per questo nuovissimo ed interessante drive SSD portatile si presenta elegante e decisamente gradevole alla vista, seppur con un design che potremmo definire del tutto minimalista. Il cartoncino utilizzato appare sufficientemente robusto, contraddistinto da una finitura superficiale opaca. Il colore di base è il bianco sul quale spicca una grafica nera. La parte anteriore è dominata da un’immagine di anteprima del prodotto e da una serie di lettere sparse a formare la scritta “At Safe” (al sicuro).

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Non a caso questo particolare prodotto dispone di meccanismi di protezione dalla polvere e dagli spruzzi d’acqua, inoltre può operare tranquillamente senza alcun problema a temperature che vanno dai -40°C a +85°C. Per proteggere le parti interne dagli urti più o meno accidentali, inoltre, è previsto uno chassis in grado di sopportare il peso strabiliante di un camion senza risentire di alcun problema. Che dire, i nostri dati saranno praticamente in una “botte di ferro”!!

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In basso a sinistra viene indicato il modello preciso del prodotto, vale a dire SSD2go PKT, e la capacità di archiviazione prevista, nel nostro caso pari a ben 256GB.

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Nella parte alta, invece, possiamo notare una piccola etichetta adesiva riportante il prestigioso riconoscimento ottenuto dal prodotto al Red Dot Award 2016, uno dei maggiori e più importanti premi del design a livello mondiale.

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Posteriormente viene ripreso lo stilema grafico che già abbiamo osservato, ma in questo caso le lettere sparse sono differenti e vanno a formare la scritta “Keep with You”, ovvero tenere con sé. Questo disco esterno, dopotutto, grazie alle sue contenute dimensioni, grosso modo equivalenti a quelle di una scatola di fiammiferi, è certamente perfetto per essere tenuto in tasca, dove i suoi 50 grammi scarsi di peso risulteranno praticamente impercettibili.

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Tornando all’analisi della parte posteriore della confezione notiamo che buona parte dello spazio a disposizione è occupato da una generosa etichetta adesiva riportante le principali caratteristiche tecniche del prodotto, come le prestazioni velocistiche, gli standard di trasmissione supportati, le dimensioni sia del disco che della coppia di cavi di collegamento presenti nella dotazione accessoria e l’elenco dei sistemi operativi compatibili (Mac, Windows, Linux e Android).

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Non mancano le icone delle principali tecnologie esclusive previste dal produttore, tra le quali citiamo il pieno supporto al TRIM automatico e la presenza di cavi dotati di tecnologia proprietaria Solid Connect, espressamente pensata per protegge il connettore e impedire rotture interne nel punto di collegamento con il filo vero e proprio.

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Sui lati della confezione non vi sono molti elementi, se non una piccola etichetta adesiva riportante tutti i vari codici identificativi del prodotto.

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degna di nota è la presenza di una copertura in garanzia della durata di 3 anni, un valore certamente aggiunto per questo prodotto che non fa altro che confermare la professionalità e gli elevati standard produttivi adottati dall’azienda austriaca.

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Una volta aperta la confezione appare certamente evidente la cura con cui tutto il materiale è stato riposto al suo alterno, con accorgimenti specifici per evitare qualsiasi tipo di danneggiamento durante la fase di trasporto.

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Nella dotazione troviamo tutto quello che serve per utilizzare fin da subito il nuovo drive portatile, compresa una coppia di cavi USB 3.1 (Type-A verso Type-C e Type-C verso Type-C). Segnaliamo la presenza di un codice necessario per la registrazione del prodotto sul sito del produttore e per l’attivazione dell’estensione della garanzia.

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L’utente avrà a disposizione trenta giorni di tempo dall’acquisto per procedere con la registrazione online, in caso contrario il prodotto verrà supportato esclusivamente entro i termini legale previsti per il mercato del proprio paese (nel nostro caso specifico vale a dire 2 anni).

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Angelbird non ha trascurato alcun dettaglio, curando con molta attenzione e scrupolosità tutti i particolari. Il design della confezione risulta molto curato e consente fin da subito di apprendere tutte le informazioni sul prodotto. Ora siamo pronti per dare uno sguardo alle specifiche tecniche del nuovo drive SSD2go PKT 256GB USB 3.1.

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Specifiche Tecniche:


La nuovissima linea di SSD2go PKT dell’austriaca Angelbird si rivolge espressamente verso tutti coloro che ricercano un SSD portatile estremamente comodo da portare con sé, prestante ed al tempo stesso indistruttibile. Il produttore ha previsto, infatti, meccanismi di protezione dalla polvere, dalle scariche elettriche, dalle interferenze elettromagnetiche e dagli spruzzi d’acqua, con possibilità di operare tranquillamente e senza alcun problema a temperature che vanno dai -40°C sino a +85°C.

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Per proteggere le parti interne dagli urti più o meno accidentali lo chassis è stato progettato con l’obiettivo di sopportare il peso strabiliante di un camion senza risentire di alcun problema. I cavi inclusi nella confezione, inoltre, sono dotati della tecnologia proprietaria Solid Connect, che protegge il connettore e impedisce rotture interne nel punto di collegamento con il filo vero e proprio.

Il disco prevede la commercializzazione in tre tagli differenti, nello specifico con capacità pari da 256GB, 512GB e ben 1TB, oltre che in altrettante varianti di colore (azzurro, arancio e argento), al fine di soddisfare al meglio le esigenze di qualsiasi tipologia di utenza.

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Grazie alle sue contenute dimensioni, grosso modo equivalenti a quelle di una scatola di fiammiferi, l’SSD2go PKT è certamente perfetto per essere tenuto in tasca, dove i suoi 50 grammi scarsi di peso risulteranno praticamente impercettibili.

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Per quel che riguarda le prestazioni, l’intera linea è pensata per sfruttare la nuova interfaccia di trasmissione USB 3.1, capace di garantire una larghezza di banda massima teorica pari a ben 10Gb/s. Di conseguenza troviamo specifiche di targa che prevedono ben 68.000 IOPS con una velocità di trasferimento di ben 560MB/s e 460MB/s, rispettivamente in lettura e scrittura sequenziale.

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Il recupero delle prestazioni è garantito dal pieno supporto verso la tecnologia TRIM, gestita in maniera del tutto automatica e trasparente nei sistemi operativi compatibili che ne fanno uso. Di seguito riportiamo tutte le caratteristiche tecniche complete, così come vengono dichiarate dal produttore.

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Il design estremamente sobrio e ricercato del nuovissimo SSD2go PKT, inoltre, è stato premiato all’ultima edizione del Red Dot Award 2016, ottenendo uno dei più prestigiosi riconoscimenti a livello mondiale, a testimonianza della cura rivolta dall’azienda austriaca durante la fase di progettazione del prodotto.

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Ulteriori informazioni sono disponibili nella pagina ufficiale del prodotto, accessibile al seguente indirizzo.

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Uno sguardo da vicino – Parte Prima:


Lo chassis del nuovo Angelbird SSD2go PKT 256GB, come da tradizione del produttore austriaco, è realizzato completamente in alluminio, ricavato dal pieno con una lavorazione in CNC. Il produttore mette a disposizione dell’utente finale la possibilità di personalizzare il prodotto che sta acquistando scegliendo la colorazione della parte frontale (al contrario per quella posteriore è previsto esclusivamente il colore nero).

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Precisiamo che la scelta del colore non andrà ad influenzare il prezzo finale del prodotto ed è un plus che l’azienda offre per consentire ai suoi clienti di avere un drive personalizzato in base ai propri gusti ed esigenze. Il modello che il produttore ci ha inviato per la stesura di questo nostro articolo è realizzato con la parte frontale di colore arancio che, in abbinamento a quella posteriore nera, va senza dubbio a creare una combinazione che difficilmente passerà inosservata. La finitura è opaca e liscia e le tinte utilizzate sono con fondo metallizzato.

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Sia sulla parte frontale che posteriore sono presenti delle serigrafie con il logo aziendale Angelbird e la serie di appartenenza del disco. L’aspetto risulta lineare, semplice ed elegante e gli assemblaggi sono a dire poco perfetti.

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Uno sguardo da vicino – Parte Seconda:


Le dimensioni e gli ingombri esterni dell’unità sono davvero molto contenuti, all’incirca equivalenti a quelle di una scatola di fiammiferi, aspetti che, unitamente ad un peso di neanche 50 grammi, rendono questo prodotto la massima espressione della portabilità. Inserito in un taschino della giacca non ci si accorge di portarlo con sé, pur avendo a disposizione uno spazio di archiviazione indubbiamente generoso.

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Lateralmente, su uno dei lati corti, è presente l’interfaccia USB 3.1 Type-C per la connessione al PC (ricordiamo che nella dotazione accessoria sono previsti due diversi cavi di collegamento, Type-C verso Type-C e Type-C verso Type-A per la massima compatibilità).

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Il connettore è collocato in una posizione più interna rispetto allo standard, in maniera da sfruttare la tecnologia proprietaria dei cavi denominata Solid Connect, che protegge il connettore del cavo di trasmissione e ne impedisce rotture interne nel punto di collegamento vero e proprio.

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A fianco del connettore è presente una serigrafia riportante il numero seriale del disco. Purtroppo manca un LED diagnostico per la segnalazione del funzionamento del disco durante le fasi di lettura e scrittura.

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Crystal Disk Info e Capacità del disco:


Con l’ausilio del software Crystal Disk Info 7.0.3 riusciamo ad estrapolare numerose informazioni sul disco Angelbird SSD2go PKT da 256GB, in particolare sulle funzioni supportate (TRIM, NCQ, S.M.A.R.T. e AAM), sullo stato di efficienza del disco, sul tipo di interfaccia utilizzata e sulla versione di firmware. L’unità è giunta in redazione con già a bordo la versione più recente resa disponibile, vale a dire la AW2.03P.

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Con la funzione di Windows “Proprietà”, accessibile semplicemente cliccando con il tasto destro mouse sul nostro disco rigido, andiamo a verificare la capienza del nostro SSD. A tal proposito è opportuno specificare che i sistemi operativi Windows utilizzano una misurazione di capienza diversa dai vari produttori. Questi ultimi misurano la capacità dei loro dischi in miliardi di byte mentre Windows continua a leggere le capacità usando una notazione antecedente a quelle stabilite nel dicembre 1998 dallo IEC, per cui i valori sono:

  • Un kilobyte (ko) = 210 bytes = 1024 bytes;
  • Un Megabyte (Mo) = 220 bytes = 1024 ko = 1 048 576 bytes;
  • Un Gigabyte (Go) = 230 bytes = 1024 Mo = 1 073 741 824 bytes;
  • Un Terabyte (To) = 240 bytes = 1024 Go = 1 099 511 627 776 bytes.

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Quindi, in considerazione della tabella sopra esposta, la capienza calcolata dal sistema operativo, approssimata per difetto, deriva dal seguente calcolo:

  • 256.048.627.712 bytes / 1.073.741.824 bytes = 238,463 GB -> 238 GB

Passiamo ora alla descrizione del sistema di prova e della metodologia di test adottata per i nostri test sul disco.

{jospagebreak_scroll title=Sistema di prova e Metodologia di Test:}


Sistema di prova e Metodologia di Test:


Per il sistema di prova ci siamo avvalsi di una scheda madre dotata di PCH Intel X99 Express, prodotta da ASUS. In particolare è stato scelto il modello ROG Rampage V Extreme/U3.1, capace di garantire il pieno supporto alle più recenti periferiche conformi al nuovo di standard di trasmissione USB 3.1 a 10Gb/s, grazie alla presenza di un controller supplementare ASMedia ASM1142.

Come processore è stato scelto un modello Intel appartenente alla famiglia Haswell-E, precisamente il Core i7 5820K. La frequenza di funzionamento è stata fissata a 4.500MHz, semplicemente impostando il moltiplicatore a 45x senza mettere mano alla frequenza del BCLK (100MHz).

Per il comparto memorie la scelta è ricaduta su un kit DDR4 prodotto da G.Skill da 16GB di capacità assoluta e pieno supporto Quad-Channel, nello specifico il modello Ripjaws 4 F4-3200C16Q-16GRKD. Sia la frequenza e sia le latenze sono state impostate ai valori di targa, vale a dire 3.200MHz 16-16-16-36 a 1.35v. Un riassunto della configurazione di prova la trovare nella tabella sottostante.

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Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati, nei grafici la media dei valori registrati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech. Il sistema operativo, Microsoft Windows 10 Pro, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare.


Per verificare le prestazioni dell’unità ci siamo avvalsi dei seguenti software:


  • AS SSD Benchmark v1.9.5986.35211;
  • Crystal Disk Mark X64 v5.1.2;
  • ATTO Disk Benchmark v3.05;
  • Anvil’s Storage Utilities 1.1.0 (2014);
  • AJA System Test 2.1.

N.B.: Durante tutta l’esecuzione dei test NON abbiamo mai eseguito un Secure Erase, quindi tutti i dati sono relativi al disco durante un normale utilizzo. Dopo aver tolto il disco dalla confezione è stata eseguita la prima batteria di test ed in seguito è stata rieseguita per tre volte iniziando a valutarne i dati, prendendo come risultato quello più vicino alla media dei rilevamenti. Siamo pronti per andare ad analizzare i risultati ottenuti.

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Benchmark Sintetici – AS SSD Benchmark:


AS SSD Benchmark consente di effettuare svariate misurazioni sulla nostra unità di archiviazione (SSD, Hard Disk interno/esterno, PenDrive USB, ecc.) sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale.

A test ultimato viene riportata la velocità della nostra unità in MB al secondo. Oltre al test dei 4k, viene effettuato anche un test lettura/scrittura Multi-Thread 4k, per simulare il più possibile la velocità di avvio del sistema operativo o di installazione di un programma.


Standard Benchmark


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Copy Benchmark


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ASSSD-Access-Time

ASSSD-Benchmark-IOPS

ASSSD-Benchmark-MB

ASSSD-Copy-Bench-Durata

ASSSD-Copy-Bench-Speed


Considerazioni


Il test AS-SSD si basa sull’utilizzo di dati non comprimibili ed è uno dei più ostici nel settore degli SSD. Il nuovo Angelbird SSD2go PKT da 256GB, sfruttando il potenziale della nuova interfaccia di trasmissione USB 3.1, è riuscito ad esprimere performance di ottimo livello sia lettura che in scrittura.

Il vero limite di questa tipologia di connessione risiede nella gestione di file di piccole dimensioni e per questo le prestazioni sui file 4K con accessi casuali ne risentono, anche se non in maniera esagerata. Più che buoni anche i risultati nei test di copia, dove il disco si dimostra all’altezza delle aspettative.

{jospagebreak_scroll title=Benchmark Sintetici – Crystal Disk Mark:}


Benchmark Sintetici – Crystal Disk Mark:


Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.


Dati Comprimibili


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Dati non Comprimibili


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Cystal-Lettura

Cystal-Scrittura


Considerazioni


Il Crystal Disk Mark mette senza dubbio in evidenza le buone prestazioni di cui è capace il nuovo SSD portatile di Angelbird. Osservando attentamente i risultati ottenuti notiamo che le prestazioni rispettano appieno quelli che sono i valori dichiarati dal produttore, registrando velocità di trasferimento di oltre 550MB/s e 450MB/s rispettivamente in lettura e scrittura sequenziale. non facendo alcuna distinzione nel trattamento dei dati, siano questi di tipo comprimibile o meno.

I numeri espressi dal test sintetico, infatti, restano praticamente invariati tra le due tipologie di test ed esprimono un buon livello prestazionale. Anche in questo test le prestazioni sui file di piccole dimensioni con accessi casuali risentono dei limiti dell’interfaccia USB 3.1 ma risultano in definitiva molto buoni. In ogni caso l’SSD2go PKT da 256GB non delude sotto il profilo delle prestazioni.

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Benchmark Sintetici – ATTO Disk Benchmark:


ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.

E’ sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante“Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).


Standard Benchmark


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ATTO-Disk-Bench


Considerazioni


In questo test vengono senza dubbio evidenziate le ottime potenzialità del nuovo SSD2go PKT, capace di ben sfruttare quanto offerto dalla recente interfaccia USB 3.1. Il prodotto messo a punto dall’azienda austriaca registra velocità in lettura e scrittura che assumono valori importanti già con file campione di dimensioni ridotte per poi divenire pressoché costanti e sempre al massimo dei valori che l’unità riesce ad esprimere. Le prestazioni ottenute si dimostrano di ottimo livello e pienamente compatibili con le specifiche dichiarate.

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Benchmark Sintetici – Anvil’s Storage Utilities:


Anvil’s Storage Utilities è un software scritto da un giovane ed intraprendente programmatore norvegese, molto semplice da utilizzare ed è un potente strumento progettato al fine di fornire un mezzo di valutazione delle prestazioni dei Solid State Drive o Hard Disk Drive.

Per l’esecuzione dei nostri test ci siamo basati sulle impostazioni di default, ovvero quelle selezionate all’installazione del software, con una base di dati comprimibili e non comprimibili.


Dati Comprimibili


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Dati non Comprimibili


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Anvils-Access-Time-Lettura

Anvils-Access-Time-Scrittura

Anvils-Lettura-IOPS

Anvils-Scrittura-IOPS

Anvils-Lettura-MB

Anvils-Scrittura-MB


Considerazioni


Alla stessa stregua dei risultati ottenuti con la suite AS-SSD anche in questo test il disco Angelbird ha espresso prestazioni degne di nota riuscendo a ben sfruttare le potenzialità offerte dalla nuova interfaccia USB 3.1. Interessanti anche il numero di operazioni di I/O eseguite al secondo che, nonostante le limitazioni imposte dalle interfacce esterne, sono di ottimo livello.

Anche in questo test il trattamento di file di piccole dimensioni utilizzando l’interfaccia USB risente di qualche rallentamento ma nulla di eclatante. Il nuovo SSD2go PKT, inoltre, sembra non fare alcuna distinzione nel trattamento dei dati (comprimibili o non comprimibili). Interessanti, oltre che di ottimo livello, anche il numero di operazioni di I/O eseguite al secondo e i tempi di accesso.

{jospagebreak_scroll title=Benchmark Sintetici – AJA System Test:}


Benchmark Sintetici – AJA System Test:


Il nuovo System Test, sviluppato dalla AJA Video System, è un software estremamente versatile, capace di fornire una valutazione precisa e dettagliata delle prestazioni della propria unità di memorizzazione. Grazie al pieno supporto verso i più recenti sistemi operativi di Microsoft ed Apple sarà possibile ottenere una misura affidabile di quelle che sono le performance velocistiche del proprio disco durante la scrittura e la successiva lettura sequenziale di un flusso video non compresso ad alta risoluzione.

Per l’esecuzione dei nostri test ci siamo basati sulle impostazioni di default, ovvero quelle selezionate all’installazione del software, variando esclusivamente la dimensione del file video utilizzato per il test.


Test File da 256MB


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Test File da 512MB


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Test File da 1GB


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Test File da 4GB


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Test File da 16GB


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AJA-Frame

AJA-MB


Considerazioni


I risultati ottenuti con l’ultima versione del programma sviluppato da AJA Video System mostrano un buon comportamento complessivo del disco allo stato solido portatile messo a punto da Angelbird, capace di prestazioni in trasferimento più che soddisfacenti e quasi per nulla influenzate dall’aumentare della dimensione del file di test, con valori sequenziali di picco non molto distanti da quelle che sono le specifiche dichiarate.

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Conclusioni:


platinum_bb_bdPrestazioni:cinque
Qualità Costruttiva:cinque
Resistenza:cinque
Giudizio Complessivo:cinque

Angelbird è una giovane e dinamica azienda austriaca che nel corso della sua attività è riuscita ad attirare l’interesse degli appassionati proponendo prodotti indubbiamente particolari e contraddistinti da una notevole qualità costruttiva e cura nei dettagli. La nuovissima linea di SSD2go PKT, non si sottrae a questa tradizione e si rivolge espressamente verso tutti coloro che ricercano un SSD portatile estremamente comodo da portare con sé, prestante ed al tempo stesso indistruttibile.

Il produttore ha previsto, infatti, meccanismi di protezione dalla polvere, dalle scariche elettriche, dalle interferenze elettromagnetiche e dagli spruzzi d’acqua, con possibilità di operare tranquillamente e senza alcun problema a temperature che vanno dai -40°C sino a +85°C. Per proteggere le parti interne dagli urti più o meno accidentali lo chassis è stato progettato con l’obiettivo di sopportare senza problemi di sorta addirittura il peso strabiliante di un camion.

Grazie alle sue contenute dimensioni, grosso modo equivalenti a quelle di una scatola di fiammiferi, l’SSD2go PKT è certamente perfetto per essere tenuto in tasca, dove i suoi 50 grammi scarsi di peso risulteranno praticamente impercettibili.

Il disco vanta un design estremamente sobrio e ricercato, premiato all’ultima edizione del Red Dot Award 2016 con uno dei più prestigiosi riconoscimenti a livello mondiale, a testimonianza della cura rivolta dall’azienda austriaca durante la fase di progettazione del prodotto.

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I test sintetici hanno mostrato prestazioni di ottimo livello ed in linea con i dati dichiarati dal produttore. Questa periferica è in grado di ben sfruttare la nuova interfaccia di trasmissione USB 3.1 ed è impagabile la sensazione di poter trasferire su un disco esterno i nostri dati alla stessa velocità (o quasi) di un disco montato all’interno del nostro PC.

Galvanizzati da questa caratteristica abbiamo utilizzato il disco anche in regime daily, spostandoci sopra una grande mole di dati di tutte le tipologie e dimensioni, dai file multimediali a quelli di carattere prettamente office. Il risultato è un comportamento davvero instancabile del disco con temperature di funzionamento davvero basse, considerando che lo chassis è rimasto sempre praticamente tiepido anche dopo lunghe sessioni di utilizzo.

I protocolli implementati nel firmware del disco permettono l’esecuzione della funzione Auto-Trim per l’ottimizzazione delle performance che garantisce un pieno recupero prestazionale, quando si scrivono e cancellano molti file, senza avere come conseguenza un decadimento marcato delle prestazioni.

Il prezzo di acquisto del nuovo SSD2go PKT da 256GB è di 207,00 euro IVA compresa, indipendentemente dalla colorazione scelta per la parte frontale della scocca, cifra elevate, ma che riteniamo adeguata in considerazione dell’innegabile qualità, delle ottime caratteristiche tecniche e della garanzia di 3 anni.


Pro:


  • Ottima qualità costruttiva e cura dei particolari;
  • Supporto Trim automatico;
  • Scocca in alluminio molto elegante e praticamente indistruttibile;
  • Tecnologie proprietarie mirate a garantire la massima stabilità e affidabilità;
  • Il miglior SSD USB 3.1 portatile ad oggi presente in commercio;
  • Dotazione accessoria completa, comprendente una coppia di cavi USB 3.1 (Type-C e Type-A);
  • Ottime prestazioni in ogni ambito di utilizzo;
  • Ottimo supporto da parte del produttore;
  • Prodotto unico nel suo genere;
  • Garanzia di 3 anni.

Contro:


  • Nulla da segnalare.

Si ringrazia Angelbird per il sample fornitoci.

Per qualsiasi informazione tecnica e commerciale potete usufruire del Supporto Tecnico Ufficiale Italiano di Angelbird.

Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend

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