ASRock X399 Phantom Gaming 6 – AMD X399 – Socket TR4

Durante la giornata di oggi, siamo lieti di potervi parlare di una delle ultime proposte realizzate dalla taiwanese ASRock, nello specifico la nuovissima scheda madre X399 Phantom Gaming 6, una soluzione dal look moderno ed intrigante contraddistinta da caratteristiche tecniche e funzionalità estremamente interessanti, perfetta quindi per la realizzazione di sistemi da gioco o da lavoro prestanti, stabili e versatili. Il prodotto, come intuibile dalla nomenclatura, adotta il chipset X399 di AMD, soluzione di punta espressamente dedicata al segmento High-End Desktop, assicurando così il pieno supporto verso i microprocessori Ryzen Threadripper di prima e seconda generazione (rispettivamente noti agli appassionati con i nomi in codice Whitehaven e Colfax). Per la gioia dell’utenza più esigente sono state previste numerose funzionalità, tra le quali non possiamo non citare la presenza di una tripla interfaccia M.2 PCI-Express di tipo Ultra M.2 da 32Gb/s, di un’interfaccia di rete 2.5G LAN di ultima generazione e di un rinnovato sistema di gestione dell’illuminazione basato su tecnologia proprietaria Polychrome RGB. Non ci resta che augurarci che la lettura sia di vostro gradimento!

ASRock X399 Phantom Gaming 6 – AMD X399 – Socket TR4 – Recensione di Gianluca Cecca | delly – Voto: 5/5


Breve storia del produttore


ASRock Inc. è una azienda informatica fondata nel 2002 come sussidiaria della più rinomata ASUSTek. L’obiettivo principale era quello di produrre schede madri indirizzate principalmente alla fascia entry-level del mercato. Inizialmente, infatti, l’azienda produceva schede madri OEM poco costose utilizzando soprattutto vecchi chipset. Questi prodotti ebbero successo oltre che per il loro prezzo contenuto anche per la loro elevata affidabilità.

Dedicando sforzi per portare ai clienti schede madri innovative e affidabili con il concetto progettuale delle 3 C, “Creative, Considerate, Cost-effective”, ASRock ha fondato con successo un noto marchio leader del settore delle migliori schede madri per rapporto prezzo/prestazioni. L’alto riconoscimento dei prodotti ASRock deriva dalla devozione della società a portare ai clienti i migliori prodotti basandosi sui suddetti principi.

Oltre alle caratteristiche creative e alle funzionalità dei loro prodotti, gli ingegneri ASRock, prestano particolare attenzione alla EMI, termica, acustica e alle modalità per ottenere la completa soddisfazione del cliente.

ASRock fornisce particolare attenzione alla questione eco-ambientale con il rilascio di prodotti ROHS e alle funzioni di risparmio energetico per rispettare l’ambiente. Ci sentiamo di sottolineare questo particolare aspetto, in quanto non sono molte le aziende che lo prendono in considerazione.

Negli ultimi anni le enormi potenzialità e qualità dei suoi prodotti sono notevolmente cresciute, pur mantenendo uno dei migliori rapporti qualità/prezzo di sempre. Maggiori informazioni le trovate sul Sito ASRock.[nextpage title=”Piattaforma AMD TR4 – Principali Caratteristiche Tecniche e Novità”]

Alla base della valida ed apprezzata microarchitettura ZEN troviamo senza dubbio una notevole modularità, peculiarità che ha consentito al colosso di Sunnyvale di proporre sin da subito un listino molto ricco e ben differenziato di soluzioni, così da soddisfare qualsiasi tipologia di utenza e coprire adeguatamente ogni fascia di mercato. Proprio per questi motivi sono state previste due piattaforme ben distinte; una prima dedicata alla fascia mainstream del mercato, contraddistinta quindi da soluzioni aventi specifiche tecniche interessanti e proposte ad un costo finale estremamente competitivo, ed una seconda, pensata per aggredire la fascia High-End Desktop (HEDT), da diversi anni nelle mani della storica concorrente Intel, con soluzioni prive di compromessi sia in termini di versatilità e completezza e sia in quanto a pure prestazioni velocistiche. Ad accompagnare questa nuova piattaforma di riferimento troviamo non soltanto un nuovo e ancor più completo chipset, nello specifico l’X399, ma anche e soprattutto un differente, e veramente mastodontico, socket di connessione (denominato TR4), questa volta di tipo LGA (Land-Grid-Array) e contraddistinto da ben 4.094 contatti.

L’azienda americana, con la piattaforma mainstream AM4 prima e con la più completa TR4 poi, apportò sostanziali modifiche rispetto al passato. In primis puntò ad una notevole semplificazione per quanto riguarda i chipset, dovuta essenzialmente all’integrazione, direttamente all’interno dei nuovi microprocessori, di buona parte delle funzionalità che in precedenza erano esclusivamente a loro carico, come ad esempio il Controller PCI-Express ed il Memory Controller.

Di conseguenza, se in passato vi era la necessità di ricorrere addirittura a più di un chip (per l’appunto un Northbridge ed un Southbridge), per gestire al meglio tutte le funzioni indispensabili, ora uno soltanto è più che sufficiente, con ovvio risparmio sia in termini di costi e sia, cosa ben più importante, in termini di consumi complessivi della piattaforma.

Nel diagramma che segue vi mostriamo la struttura del nuovo modello di punta della linea, per l’appunto il completo X399, adottato da ASRock sulla soluzione in esame:

Come possiamo notare dallo schema, i nuovi microprocessori Ryzen Threadripper, pur mantenendo la piena compatibilità verso i moduli di memoria DDR4 ad alte prestazioni, implementano un Memory Controller Integrato (IMC) di tipo Quad-Channel. Questa importante caratteristica, unitamente al supporto a moduli di memoria con frequenze operative massime certificate pari a 2.667MHz o 2.933MHz (rispettivamente per i microprocessori di prima o di seconda generazione) assicura una bandwidth massima teorica di gran lunga superiore rispetto a quella ottenibile con il tradizionale IMC a doppio canale tipico delle soluzioni mainstream.

Il Controller PCI-Express integrato nel microprocessore è in grado di gestire un massimo di ben 64 linee PCI-Express 3.0. Sarà quindi possibile, qualora la propria scheda madre preveda e disponga degli slot di espansione necessari, realizzare sistemi Multi-GPU in grado di sfruttare le tecnologie NVIDIA SLI o AMD CrossFireX, affiancando un massimo di tre schede grafiche in parallelo, in configurazione 3-Way a banda piena (x16/x16/x16).

Delle restanti 16 linee a disposizione, dodici sono espressamente dedicate alla gestione di unità SSD di ultima generazione provviste di interfaccia M.2 PCI-Express, includendo il pieno supporto alla realizzazione di volumi RAID anche facendo uso di soluzioni basate su protocollo NVM Express (NVMe). Le ultime quattro linee, al contrario, non sono liberamente sfruttabili da parte dell’utente, bensì sono dedicate al collegamento tra il chipset ed il microprocessore stesso. L’utilizzo di linee di terza generazione consente di incrementare l’efficienza nella comunicazione, eliminando qualsiasi collo di bottiglia.

I nuovi microprocessori, inoltre, implementano un controller USB in grado di gestire un massimo di otto porte di tipo 3.1 Gen1 (5Gb/s). Al nuovo chipset X399 viene affidata la gestione di ulteriori 8 linee PCI-Express, la cui gestione è a completa discrezione del produttore della scheda madre, che potrà prevedere ad esempio slot dedicati all’installazione di controller supplementari, schede audio dedicate e quant’altro.

Non manca un controller Serial ATA integrato di terza generazione in grado di gestire un massimo di otto porte a 6Gb/s con pieno supporto alla tecnologia RAID in modalità 0, 1 oppure 10.

Oltre a quanto detto il nuovo chipset X399 implementa un supporto nativo verso il recente standard di trasmissione USB 3.1 Gen2, in grado di garantire prestazioni estremamente elevate, pari a ben 10Gb/s, ovvero al doppio di quelle ottenibili con lo standard di precedente generazione. Ovviamente non mancano connessioni conformi agli standard precedenti USB 2.0 (fino ad un massimo di 6 porte) ed USB 3.0 (fino a ben 14 porte).

Viene supportata nativamente, inoltre, anche l’interessante StoreMI di AMD, una particolare tecnologia proprietaria che consente di combinare le potenzialità offerte dalle più recenti unità di tipo SSD (Solid-State Drive) con quelle tipiche delle tradizionali unità meccaniche, creando un unico volume virtuale.

Non mancano algoritmi mirati ad ottimizzare le performance tramite assegnazione intelligente dei blocchi in maniera del tutto trasparente (ad esempio i blocchi utilizzati più frequentemente verranno automaticamente allocati sull’unità più prestante tra quelle in uso).

Al fine di garantire tempi di caricamento ancor più contenuti, oltre che maggiore reattività, è inoltre possibile sfruttare anche parte della memoria RAM di sistema (fino ad un massimo di 2GB), che si aggiungeranno al sopracitato volume virtuale.

Ricordiamo, infine, che la tecnologia StoreMI supporta appieno qualsiasi unità meccanica e SSD (sia SATA che NVMe), e non rappresenta un vincolo per l’utente, che potrà liberamente decidere di ritornare alla condizione originale, rimuovendo il volume virtuale creato, senza l’obbligo di reinstallazione del sistema operativo.

[nextpage title=”ASRock X399 Phantom Gaming 6 – Confezione e Bundle”]

La nuova scheda madre X399 Phantom Gaming 6 di ASRock è giunta in redazione all’interno della confezione originale prevista dal noto produttore taiwanese, molto robusta e dalle dimensioni più che generose. Il materiale di cui è costituita, infatti, appare molto resistente e difficile da schiacciare, per cui rappresenta un’ottima protezione per il contenuto.

Esteticamente troviamo una colorazione di base nera con finitura superficiale lucida e grafica molto accattivante, a tal punto che riteniamo improbabile che possa passare inosservata sugli scaffali da esposizione. Gli elementi grafici non rappresentano solo un fattore meramente estetico ma offrono il quadro completo delle funzionalità della scheda madre fornendo al possibile acquirente già l’opportunità di valutare se il prodotto possa soddisfare le proprie esigenze.

La parte frontale della confezione è dominata dall’accattivante logo Phantom Gaming in forma stilizzata, brand che abbiamo recentemente incontrato in occasione dell’ingresso, da parte della nota azienda taiwanese, nel mercato delle soluzioni grafiche discrete, ora esteso anche alle schede madri per piattaforme Intel e AMD di ultima generazione.

Come osserveremo nel corso del nostro articolo, uno degli aspetti più rilevanti di questo interessante prodotto è da ricercarsi nell’aspetto estetico e nella cura quasi maniacale per i dettagli, il tutto ottimamente coniugato alla consueta qualità costruttiva e alle potenzialità tipiche delle soluzioni del marchio.

Per la gioia degli appassionati che amano tenere a vista i componenti del proprio sistema, la scheda vanta un design davvero molto particolare e ricercato, in grado di prestarsi ottimamente anche ad eventuali progetti di modding grazie alla presenza di un sofisticato ed accattivante sistema d’illuminazione a LED basato su tecnologia proprietaria Polychrome RGB.

Sempre nella parte anteriore della confezione, e precisamente in basso a sinistra, possiamo notare una serie di icone riguardanti le principali funzionalità del prodotto, tra le quali citiamo l’adozione del nuovissimo chipset X399, a garanzia della massima compatibilità con tutti i microprocessori AMD di classe High-End Desktop (HEDT) fino ad un TDP massimo di 180W, basati su microarchitettura ZEN. Non manca, inoltre, il pieno supporto verso le tecnologie Multi-GPU di AMD e NVIDIA, con possibilità di installazione di un massimo di tre schede grafiche in parallelo (3-Way).

Posteriormente ritroviamo le principali icone rappresentative delle tecnologie supportate, questa volta però con maggiori dettagli. Come di consueto viene data giusta enfasi alle tecnologie proprietarie dell’azienda, come la proprietaria Polychrome RGB, pensata per la gestione del sistema di illuminazione a LED previsto, e la certificazione “Super Alloy Motherboard”, a garanzia dell’impiego di componentistica discreta e soluzioni di raffreddamento all’avanguardia, espressamente pensate per garantire non soltanto le migliori prestazioni possibili, ma anche e soprattutto una maggiore stabilità e durevolezza nel tempo.

Non mancano, inoltre, tutta una serie di accorgimenti espressamente pensati per garantire un buon livello di overclocking. Tra questi è doveroso menzionare la presenza di una robusta circuiteria di alimentazione da 8 Fasi, nonché di un PCB in grado di garantire una buona resistenza alle torsioni, minori temperature e maggiore efficienza in condizioni di lavoro fuori specifica. Nella nuovissima X399 Phantom Gaming 6 sono inoltre previste anche alcune funzionalità esclusive mirate a garantire una maggiore robustezza, come ad esempio i rinforzi metallici sugli slot PCI-Express, perfetti per evitare che con il passare del tempo questi si danneggino sotto il peso delle moderne, e sempre più massicce, schede grafiche 3D.

Troviamo, inoltre, riferimenti sulla presenza di un sottosistema audio a 7.1 canali di buona qualità, provvisto di condensatori giapponesi Nichicon Fine Gold e certificazione Creative Sound Blaster Cinema 5, un’interfaccia di rete Gigabit Ethernet basata su chip Intel e un’ulteriore interfaccia 2.5-Gigabit Ethernet basata sull’ottimo chip Dragon RTL8125AG, ben tre connettori M.2 PCI-Express di tipo Ultra M.2 (PCI-Express Gen3 x4) pensati per l’installazione delle recenti e prestanti unità di storage compatibili. Completano il quadro descrittivo un elenco delle specifiche tecniche della motherboard ed un’immagine della stessa.

Lateralmente viene riproposto il marchio aziendale e la nomenclatura del prodotto. Nella parte superiore è prevista una pratica maniglia per facilitare il trasporto.

Aprendo la confezione notiamo che, come di consueto, l’interno è diviso in due comodi scomparti. In quello superiore è contenuto tutto il bundle in dotazione mentre in quello inferiore la scheda madre, opportunamente chiusa in una busta in materiale plastico antistatico.

Dopo aver estratto la scheda dal sacchetto notiamo con piacere che la protezione ulteriore della stessa è demandata ad una vaschetta realizzata in poliuretano espanso che evita qualsiasi danno derivante da colpi o cadute accidentali.

Il bundle fornito appare indubbiamente molto completo e così composto:


  • 2 x Manuali d’istruzioni per l’installazione e l’uso;
  • 1 x DVD contenente driver e utility;
  • 3 x Bustine con N°1 viti per il fissaggio dell’eventuale unità di storage M.2 PCI-Express;
  • 4 x Cavi SATA-III (6Gb/s) di buona qualità;
  • 1 x Adesivo per case;
  • 1 x Bridge NVIDIA SLI HB rigido 2-Way;
  • 1 x WiFi Bracket;
  • 1 x Mascherina I/O Shield.

Scopriamo ora quali sono le principali specifiche tecniche dichiarate dal produttore.

[nextpage title=”ASRock X399 Phantom Gaming – Specifiche Tecniche”]

ASRock sta dimostrando, nel corso degli ultimi anni, di essere un’azienda molto vitale e con una notevole capacità di innovazione. I suoi prodotti sono infatti sempre più ricchi di funzionalità che propongono soluzioni tecniche all’avanguardia ed uniche nel loro genere.

Non fa eccezione la nuovissima scheda madre X399 Phantom Gaming 6, una soluzione dedicata ai videogiocatori più esigenti e non solo, basata come intuibile su chipset AMD X399 e Socket TR4, appositamente pensati per garantire la piena compatibilità verso tutti i microprocessori Ryzen Threadripper di prima e seconda generazione (in questo specifico caso con TDP massimo pari a 180W), meglio noti agli appassionati con i nomi in codice, rispettivamente, di Whitehaven/Summit SP3r2 e Colfax. Anche con queste recenti soluzioni High-End Desktop (HEDT) viene mantenuto il pieno supporto verso i moduli di memoria DDR4 ad alte prestazioni, questa volta però in configurazione Quad-Channel. La proposta in esame offre possibilità di installazione di un massimo di 128GB di memoria, con frequenza massima in overclock pari a ben 3.400MHz.

Non manca il supporto agli standard USB 3.1 Gen1 e SATA III 6Gb/s per una migliore gestione di dispositivi di archiviazione, nonché la possibilità di collegare unità SSD di ultima generazione, dotate di interfaccia M.2 PCI-Express di tipo M-Key, su bus PCIe Gen 3.0 X4 al fine di garantire una bandwith massima pari a ben 32Gb/s. Pienamente supportate configurazioni Multi-GPU, fino a ben tre schede grafiche in parallelo, sia di NVIDIA (SLI) e sia di AMD (CrossFireX), indubbiamente una buona notizia per i videogiocatori più esigenti.

Oltre a questo è doveroso precisare che è assicurato il pieno supporto nativo verso lo standard di trasmissione USB 3.1 Gen2 (la scheda dispone di una porta Type-A + una porta Type-C direttamente accessibili nel pannello posteriore I/O), capace di garantire prestazioni doppie rispetto alla passata generazione (10Gb/s).

Questo particolare modello prevede, oltre che alla consueta interfaccia di rete Gigabit Ethernet basata su controller Intel I211AT, anche un’interfaccia di rete supplementare di tipo 2.5-Gigabit Ethernet basata su controller Realtek Dragon RTL8125AG. Riportiamo un riassunto delle specifiche tecniche della X399 Phantom Gaming 6 così come dichiarate dal produttore taiwanese:

Le caratteristiche tecniche dichiarate mostrano la volontà dell’azienda taiwanese di dare vita ad un prodotto estremamente completo e versatile, capace di soddisfare qualsiasi tipologia di utenza, inclusi i videogiocatori più esigenti, che potranno trovare in questa scheda madre una solida e robusta base per la realizzazione di un potente sistema da gioco, estremamente stabile e prestante.

Grazie alla possibilità di poter installare microprocessori provvisti di un massimo di ben 16 Core integrati saranno senza dubbio assicurate eccellenti potenzialità anche per tutti coloro che intendono realizzare una macchina dedicata a scopi ben più “seri”, quali video/audio editing, rendering e quant’altro.

La lista completa delle CPU attualmente supportate la trovate a questo indirizzo, mentre il QLV delle Memorie RAM è disponibile qui. La scheda è ovviamente pronta per supportare senza problemi il sistema operativo Microsoft Windows 10.


ASRock X399 Phantom Gaming 6 – Layout


Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale dedicato a questo prodotto, raggiungibile al seguente indirizzo. Ora siamo pronti per andare ad analizzare in dettaglio la nuova proposta di ASRock.

[nextpage title=”ASRock X399 Phantom Gaming 6 – La scheda”]

Iniziamo la nostra esplorazione della X399 Phantom Gaming 6 osservando e toccando con mano il PCB. Per prima cosa dobbiamo ammettere che la sensazione tattile restituita è di ottima costruzione e solidità, con un soddisfacente grado di rigidità. Questo aspetto eviterà torsioni del PCB stesso, soprattutto se sottoposto a lunghi periodi di utilizzo in condizioni ambientali sfavorevoli o di stress, garantendo longevità e stabilità nel tempo.

La scheda, infatti, adotta un particolare PCB costruito in fibra di vetro, contraddistinto da uno spessore superiore derivato da un più generoso strato di rame (2oz di rame), che gli conferisce, oltre che come abbiamo anticipato un’elevata resistenza alle torsioni, anche una maggiore protezione verso le scariche elettrostatiche (ESD) e una maggiore resistenza all’umidità. Inoltre, l’utilizzo di un PCB di questo tipo, consente di ottimizzare e isolare al meglio le tracce di potenza e di segnale, garantendo maggiore efficienza, prestazioni e temperature più contenute.

La colorazione di base del PCB nera, con finitura opaca, in abbinamento all’intrigante grafica in pieno stile “Phantom Gaming” dona alla scheda un aspetto davvero molto accattivante e certamente capace di attirare l’attenzione degli appassionati sin dal primo sguardo. Nessuna sorpresa per ciò che riguarda il Form-Factor, pienamente conforme allo standard ATX con dimensioni pari a 30.5 cm x 24.4 cm.

Sul lato posteriore, oltre al backplate del meccanismo di ritenzione del processore, di produzione LOTES, possiamo notare il chip dedicato al monitoraggio di tutte le risorse hardware e del controllo delle ventole connesse alla scheda madre, precisamente un Nuvoton NCT6779D.

Come vediamo il layout appare pulito e ordinato, con componenti posti con criterio nello spazio a disposizione. La distribuzione dei principali elementi è infatti davvero ben organizzata e certamente frutto di uno studio approfondito da parte degli ingegneri del marchio. In posizione centrale spicca il mastodontico socket di connessione TR4 (di tipo LGA a 4094 contatti), in grado di ospitare tutti i microprocessori Ryzen Threadripper di prima e di seconda generazione, meglio noti, rispettivamente, con i nomi in codice Whitehaven e Colfax. Il produttore taiwanese ha limitato questo specifico modello al supporto verso i microprocessori con TDP massimo pari a 180W, escludendo quindi i due modelli di punta da ben 250W previsti da AMD, ovvero il Ryzen Threadripper 2970WX (24C/48T) e 2990WX (32C/64T).

La zona nelle immediate vicinanze appare abbastanza ordinata e libera, caratteristica che facilita l’impiego di dissipatori anche voluminosi. Il meccanismo di fissaggio del processore, prodotto come anticipato da LOTES, appare identico a quello utilizzato per le soluzioni EPYC di classe server ed obbliga l’utente a seguire una precisa sequenza di azioni per portare a termine nella maniera corretta l’installazione del microprocessore. Il produttore taiwanese ASRock ha attivato una pagina web dedicata (raggiungibile cliccando qui) nella quale viene mostrata passo-passo l’intera procedura, con immagini e video ad alta risoluzione.

La nuovissima X399 Phantom Gaming 6 adotta una robusta circuiteria di alimentazione digitale (Digital PWM) da 6+2 Fasi (CPU VCC + SoC VCC), espressamente progettata per garantire un’ottima stabilità e durevolezza nel tempo, anche in condizione di discreto overclocking, in abbinamento, come anticipato, a microprocessori Ryzen Threadripper contraddistinti da un TDP massimo pari a 180W.

Gli stadi di alimentazione, infatti, prevedono componenti discreti di qualità superiore, tra cui condensatori polimerici giapponesi Nichicon 12K Black, certificati per un MTBF pari a ben 12.000 ore e caratterizzati da un ESR estremamente basso, e induttanze “Premium Power Choke” in grado di supportare sino a 60A di corrente per ogni singola fase.

Per la gestione delle fasi dedicate al circuito CPU VCC è stato scelto un ottimo controller marchiato Intersil, nello specifico ISL69147 Digital Dual Output 7-Phase AMD PWM Controller, più che sufficiente per gestire l’intera sezione di alimentazione prevista evitando lo sdoppiamento delle fasi e di conseguenza l’ausilio di classici Phase Doubler.

Questo controller, infatti, è in grado di gestire un output massimo, liberamente configurabile, di 7 Fasi (X+Y ≤ 7). Sarà quindi ad esempio possibile sfruttare questo controller per una gestione delle fasi nelle più disparate configurazioni, da una 6+0 come quella scelta in questo caso dal produttore taiwanese, sino ad arrivare ad esempio a configurazioni 7+0, 6+1, 5+2, 4+2, 3+3, 3+2 e via dicendo.

Per la coppia di fasi dedicate al circuito SoC VCC troviamo un altrettanto valido controller Intersil ISL69144 Digital Dual Output 4-Phase AMD PWM Controller, anch’esso in grado di gestire un output massimo liberamente configurabile, questa volta però limitato a sole 4 Fasi (X+Y ≤ 4), in ogni caso più che sufficienti allo scopo. Sempre del medesimo produttore sono i MOSFET scelti per ogni singola fase. Precisamente sono stati adottati degli ottimi ISL99227 Smart Power Stage (SPS), capaci di garantire un più elevato livello affidabilità, precisione ed efficienza rispetto alle precedenti implementazioni Dr.MOS.

L’azienda, come di consueto, ha implementato anche su questo modello l’ormai nota tecnologia proprietaria Full Spike Protection, pensata per incrementare la longevità dei vari circuiti grazie ad una serie di protezioni integrate per l’umidità (Dehumidifier), per le scariche elettrostatiche (ESD Protection), per sovratensioni causate da eventuali malfunzionamenti dell’alimentatore di sistema (Surge Protection) e per i picchi improvvisi e violenti di voltaggio, causati ad esempio dai temporali (Lightning Protection).

L’assoluta stabilità operativa e la longevità sono garantite dalla presenza di un sistema di dissipazione del calore in alluminio ben dimensionato e provvisto di Heat-Pipe in rame, capace di garantire il mantenimento di basse temperature d’esercizio anche in situazioni di elevato stress (XXL Aluminium Alloy Heatsink).

Il fissaggio alla piastra avviene mediante l’utilizzo di viti, certamente ben più sicure delle più tradizionali clip plastiche, mentre il contatto con le componenti avviene mediante un tradizionale pad termoconduttivo, in questo caso di qualità più che buona.

Per soddisfare nel migliore dei modi la richiesta energetica dei potenti microprocessori High-End Desktop (HEDT) Ryzen Threadripper, anche in previsione di operare in condizioni al di fuori delle specifiche di riferimento, è stata prevista una coppia di connettori di alimentazione supplementari a 12v da 8-Pin EPS.

L’azienda ha previsto per questi connettori un’elevata densità al fine di assicurare una sensibile riduzione della perdita di potenza unita ad un abbassamento della temperatura del connettore stesso.

[nextpage title=”ASRock X399 Phantom Gaming 6 – La scheda – Parte 1″]

Uno dei particolari che salta subito all’occhio osservando la scheda riguarda senza dubbio la particolare disposizione degli otto slot a disposizione per le memorie, suddivisi una metà alla sinistra e l’altra metà alla destra del socket di connessione del microprocessore, esattamente come avviene nelle soluzioni concorrenti di pari fascia. La scheda supporta moduli DDR4 sia di tipo ECC che non-ECC in configurazione Quad-Channel con frequenza massima certificata pari a 3.400MHz (OC).

Il quantitativo massimo di memoria installabile è pari a 128GB. In prossimità degli slot per le memorie troviamo anche il connettore di alimentazione ATX 24 Poli, parte della circuiteria dedicata alla corretta alimentazione dei moduli, un singolo Header per la gestione di una coppia di porte USB 3.1 Gen1 supplementari.

Tornando per un’istante alla circuiteria di alimentazione dedicata al comparto di memoria (VCCM) è più che doveroso precisare che prevede anch’essa componentistica discreta di qualità.

Nello specifico viene adottata una configurazione speculare indipendente a 2 Fasi per l’alimentazione degli slot collocati alla sinistra e alla destra del socket di connessione, sfruttando una coppia di controller ANPEC APW8720B PWM Controller, affiancati ognuno da MOSFET SM4337N N-Channel Enhancement Mode e SM4336N N-Channel Enhancement Mode di SinoPower.

Tra le funzionalità esclusive previste su questa particolare scheda madre non possiamo non citare la presenza di connettori 4-Pin PWM idonei alla gestione/regolazione delle pompe a liquido, capaci di erogare un massimo di 2.0A (24W) oltre che di semplificare ancor più l’integrazione del proprio impianto.

Un’altra particolarità della X399 Phantom Gaming 6 riguarda gli slot di espansione principali, per i quali è stato previsto un rinforzo metallico che ne previene il danneggiamento anche se sottoposti a stress elevati, come ad esempio quello derivato dal peso delle moderne e sempre più massicce schede grafiche 3D.

Le possibilità di espansione sono più che buone e garantite dalla presenza di tre slot PCI-Express 3.0 16x, a supporto delle tecnologie Multi-GPU NVIDIA SLI ed AMD CrossFireX in configurazione 2-Way (x16/x16) e 3-Way (x16/x16/x16) a banda piena. Gli slot PCI-Express appaiono ben spaziati al fine di consentire l’installazione delle schede grafiche in maniera idonea al mantenimento di buone temperature di esercizio.

Nell’area in basso a destra sono presenti ben otto porte Serial ATA, tutte ruotate in modo da facilitare l’inserimento dei cavi e migliorare il “cable management”. Tutte le connessioni presenti supportano pienamente lo standard Serial ATA di terza generazione a 6Gb/s e sono gestite nativamente dal nuovo chipset AMD X399, implementando, inoltre, il pieno supporto anche verso le tecnologie RAID 0, 1 e 10.

Così come la maggior parte delle soluzioni di ultima generazione anche la X399 Phantom Gaming 6 prevede delle connessioni di tipo M.2 PCI-Express, compatibili con tutte le unità SSD di nuova generazione con form-factor NGFF (Next Generation Form Factor) M-Key fino a 80mm o 110mm di lunghezza (a seconda dello spazio a disposizione sulla piastra).

Nello specifico la scheda dispone di ben tre connettori su bus PCIe 3.0 x4, capaci di garantire una bandwidth davvero notevole, pari a ben 32Gb/s. Pienamente supportate, ovviamente, le più recenti e prestanti unità SSD basate su protocollo NVM Express (NVMe), anche se configurate come dischi di avvio principali.

Il produttore, come vedremo dalle immagini, ha previsto per il connettore Ultra M.2 PCIe 3.0 x4 un particolare Heatsink in alluminio di tipo “Full-Coverage”, in grado di assicurare il corretto ed efficiente smaltimento del calore generato dalle sempre più prestanti unità in commercio.

La gestione dell’audio è affidata all’ormai noto Codec Realtek ALC1220, capace di offrire supporto Audio HD (High Definition) a 8 canali, Input/Output su S/PDIF a 16/20/24bit e frequenze di campionamento fino a 192KHz.

Grazie al pieno supporto verso la tecnologia Creative Sound Blaster Cinema 5 vengono offerti all’utente tutti gli strumenti necessari per attuare una serie di miglioramenti sulla qualità della riproduzione, al fine di ottenere un suono chiaro e cristallino in qualsiasi ambito di utilizzo, dall’ascolto dei propri brani musicali preferiti, alle più impegnative sessioni di gioco.

Per eliminare qualsiasi tipo d’interferenza elettromagnetica (EMI), oltre ad essere prevista una particolare schermatura, è stato completamente isolato il circuito audio dagli altri circuiti sulla scheda madre.

L’amplificatore cuffie integrato Texas Instruments NE5532 da 600Ohm, i condensatori audio ad alta qualità e i connettori placcati oro permettono di ottenere una qualità sonora davvero incredibile.

[nextpage title=”ASRock X399 Phantom Gaming 6 – La scheda – Parte 2″]

Nella parte inferiore della piastra trovano posto i classici pulsanti di accensione/spegnimento e reset della macchina, ormai presenti sulla maggior parte delle schede madri di fascia alta, oltre che un paio di header dedicati al collegamento di eventuali strisce a LED RGB.

Nello specifico troviamo un tradizionale header 4-Pin (12V/G/R/B) compatibile con strisce RGB 5050 con assorbimento massimo pari a 36W, ed un meno comune header “Addressable RGB LED” da 3-Pin (5V/Data/GND), compatibile con strisce RGB WS2812B da massimo 80 LED (15W). In entrambi i casi il produttore consiglia di non utilizzare strisce LED di lunghezza superiore ai due metri.

La scheda dispone di un’interfaccia di rete Gigabit Ethernet (10/100/1000 Mb/s) basata su controller Intel. Nello specifico troviamo un buon i211-AT, capace di assicurare prestazioni ottimali grazie ad un utilizzo veramente molto limitato del processore centrale durante il normale funzionamento e risultare pienamente compatibile con le specifiche IEEE 802.3u per 10/100Mbps Ethernet e IEEE 802.3ab per i 1000Mbps Ethernet e 802.3az Energy Efficient Ethernet.

Inoltre, il produttore taiwanese ha implementato su questo particolare modello anche un’ulteriore interfaccia di rete, questa volta però di tipo 2.5-Gigabit Ethernet (10/100/1000/2500 Mb/s) e gestita dall’ottimo controller Dragon RTL8125AG di Realtek.

Non manca un connettore M.2 E-Key dedicato all’eventuale installazione di un modulo WiFi/Bluetooth da parte dell’utente, così da poter contare, all’occorrenza, su di un’interfaccia di rete di tipo wireless. Ricordiamo che in dotazione viene fornito un utile bracket per procedere al fissaggio delle antenne.

Del tutto generoso il quantitativo di porte USB 3.1 Gen1 presenti, ben otto porte direttamente accessibili nel pannello posteriore I/O e ulteriori quattro sfruttabili utilizzando gli appositi header on-board. La scheda supporta pienamente anche il recente standard di trasmissione USB 3.1 Gen2, in grado di garantire prestazioni estremamente elevate, pari a ben 10Gb/s, ovvero al doppio di quelle ottenibili con lo standard di precedente generazione.

Sono previste due porte, nello specifico una Type-C e due Type-A, direttamente accessibili nel pannello posteriore I/O della scheda madre. La gestione di tutte queste ultime connessioni è affidata esclusivamente al nuovo chipset X399 di AMD. Comunemente alla maggior parte delle soluzioni, il chipset è adeguatamente raffreddato da un dissipatore di calore di tipo passivo, in questo caso di generose dimensioni ed esteticamente curato in modo tale da riprendere, grazie ad una serie di ingranaggi metallici in rilievo, i tratti caratteristici della nuova linea di prodotti Phantom Gaming.

Completiamo la descrizione della scheda madre mostrandovi un’immagine del pannello posteriore I/O, davvero molto completo, comprendente:


  • 1 x Porta Combo PS/2 per Tastiera/Mouse;
  • 1 x Uscita S/PDIF Ottica;
  • 8 x Porte USB 3.1 Gen1 Type-A (colore blu);
  • 1 x Porta USB 3.1 Gen2 Type-A (colore azzurro);
  • 1 x Porte USB 3.1 Gen2 Type-C (colore azzurro);
  • 2 x Porte LAN RJ45;
  • 1 x HD Audio 5 in 1 Jack.

Come vediamo il produttore ha previsto una particolare copertura in plastica, denominata I/O Armor, pensata per proteggere le parti cruciali in prossimità del pannello dall’elettricità statica, ed evitare l’accumulo di polvere. Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale dedicato a questo prodotto, raggiungibile cliccando qui.

[nextpage title=”ASRock X399 Phantom Gaming 6 – Uno sguardo al BIOS – Parte 1″]

La nuova X399 Phantom Gaming 6 adotta un BIOS UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) di ultima generazione, davvero molto semplice e intuitivo, denominato dall’azienda “ASRock UEFI”. Le nostre prove sono state condotte utilizzando l’ultima versione ufficiale disponibile sul sito web del produttore (1.10) nel momento della stesura di questo nostro articolo, molto stabile e priva di particolari problematiche che avrebbero potuto in qualche maniera comprometterne gli esiti.

Una volta effettuato l’accesso, premendo come di consueto il tasto “CANC”, ci troviamo subito di fronte ad un’interfaccia molto accattivante ed in pieno stile “Phantom Gaming” per quanto riguarda il tema. I numerosi parametri a disposizione sono disposti in maniera del tutto ordinata, rendendo ancora più semplice ed intuibile la gestione del BIOS. Il menù superiore è diviso in otto macro-sezioni che nello specifico sono:


  • Main;
  • OC Tweaker;
  • Advanced;
  • Tool;
  • H/W Monitor;
  • Security;
  • Boot;
  • Exit.

Nella sezione Main sono disponibili le informazioni relative al nostro sistema come versione del BIOS installata, il tipo di processore utilizzato con le relative specifiche, memoria complessiva e distribuzione della stessa sugli slot della motherboard.

La sezione OC Tweaker è senza dubbio quella di maggiore interesse per gli appassionati dell’overclock. Al suo interno, infatti, trovano posto tutti i principali parametri di funzionamento della macchina, quali frequenze, tensioni di alimentazione, latenze delle memorie e molto altro ancora.

Come vedremo dalle immagini che seguiranno, il BIOS messo a punto dall’azienda taiwanese appare abbastanza completo e capace di offrire una regolazione granulare di tutti i parametri a disposizione. La nuova piattaforma di AMD introduce alcune novità per quanto riguarda l’overclocking, come ad esempio la possibilità di regolare il moltiplicatore a step inferiore rispetto al classico 1x, nello specifico a step di appena 0.25x.

Sempre nella stessa sezione viene offerta la possibilità di salvare i parametri immessi in apposite aree per poterle ripristinare comodamente qualora fosse necessario (massimo cinque profili).

Si ricorda che eventuali aggiornamenti del BIOS, come per la maggior parte dei produttori, cancellano queste aree di memoria per cui si raccomanda di annotare a mano per lo meno le impostazioni più importanti, oppure di salvare comodamente degli screenshot su pendrive USB semplicemente premendo il tasto F12 sulla tastiera.

[nextpage title=” ASRock X399 Phantom Gaming 6 – Uno sguardo al BIOS – Parte 2″]

Nella sezione Advanced troviamo, in maniera del tutto ordinata, varie sotto-sezioni, che ci consentono di mettere mano, ad esempio, alle varie impostazioni della CPU (attivazione/disattivazione dei Core integrati, personalizzazione dei vari C-State, regolazione avanzata del Precision Boost Overdrive etc.), del Serial ATA e del risparmio energetico, oltre attivare/disattivare le varie periferiche integrate (controller USB, SATA, LAN, Audio etc.), l’impostazione avanzata della nuova interfaccia di collegamento M.2 PCI-Express, pienamente supportata anche dal nuovo chipset AMD X399. È possibile, inoltre, impostare manualmente la sezione del BIOS che si desidera venga caricata immediatamente dopo l’accesso e il supporto verso la risoluzione Full-HD 1080p.

La sezione Tools offre l’accesso a varie utility integrate, tra cui l’Instant Flash per l’aggiornamento del BIOS di sistema e l’utile funzione SSD Secure Erase per la cancellazione sicura della propria unità allo stato solido. Sempre all’interno di questa sezione è prevista la possibilità di configurare il sistema di illuminazione presente, basato su tecnologia proprietaria Polychrome RGB.

Continuiamo la nostra esplorazione all’interno del BIOS della ASRock X399 Phantom Gaming 6 con la sezione H/W Monitor, dove è possibile controllare le temperature del processore e della scheda madre, la velocità delle ventole ed i voltaggi principali. Non manca la possibilità di impostare le modalità di funzionamento delle ventole, dell’eventuale pompa a liquido collegata agli Header dedicati, ed i controlli sulle temperature.

Nella sezione Security possiamo impostare le password per l’accesso al BIOS in maniera tale da evitare interventi indesiderati sul nostro hardware e abilitare la funzione Secure Boot di Windows 8/8.1 o 10.

La sezione Boot è dedicata alle impostazioni delle periferiche da cui desideriamo avviare il nostro pc, oltre che delle varie funzionalità previste dalle recenti edizioni dei sistemi operativi Microsoft, quali ad esempio il Fast Boot ed il pieno supporto alle modalità UEFI, incluse le impostazioni avanzate del CSM (Compatibility Support Module). Sempre in questa sezione è possibile attivare la funzione Boot Failure Guard che in caso di overclock eccessivo tenterà di avviare il sistema per il numero di volte che noi impostiamo e al raggiungimento della soglia massima riavvierà la motherboard in safe-mode per poter entrare nel BIOS e modificare i parametri operativi.

Infine nella sezione Exit saremo in grado di applicare definitivamente le modifiche apportate all’interno del BIOS, oppure uscire senza salvare nulla o ancora ripristinare i parametri di default.

Dopo aver utilizzato per diverso tempo la scheda madre X399 Phantom Gaming 6, siamo giunti alla conclusione che il bios, aggiornato alla sua ultima versione disponibile al momento della nostra recensione, si è rivelato maturo e semplice da usare. La stabilità risultata più che sufficiente anche in condizioni di overclock.

La X399 Phantom Gaming 6 è supportata in maniera buona da un bios, in grado di sfruttare ancora non al massimo l’enorme potenziale messo a disposizione da ASRock, specialmente dal punto di vista di un’ottimizzazione delle memorie RAM. Vi consigliamo di controllare con regolarità la presenza di eventuali aggiornamenti BIOS a questo indirizzo.

[nextpage title=”ASRock X399 Phantom Gaming 6 – Polychrome RGB”]

La nuovissima X399 Phantom Gaming 6 implementa l’innovativa tecnologia proprietaria Polychrome RGB di ASRock, pensata per consentire la gestione avanzata del sistema di illuminazione a LED presente sulla scheda.

Come abbiamo precisato nella sezione precedente questa tecnologia è eventualmente gestibile anche all’interno del BIOS, offrendo le medesime funzionalità previste dal software proprietario. Tuttavia, per una questione di praticità ed immediatezza, ci sentiamo ugualmente di consigliare l’installazione del software di gestione dedicato, liberamente scaricabile accedendo alla pagina web del prodotto (link diretto al download).

Una volta completato lo scaricamento del file e la successiva installazione sul nostro computer, ci troveremo immediatamente di fronte ad un’interfaccia indubbiamente molto aggressiva, con una grafica che molto intuitiva che va a richiamare i tratti distintivi del marchio e del prodotto stesso. Il programma messo a punto dall’azienda taiwanese consente una completa gestione dell’illuminazione, della luminosità e degli effetti (statico, a ritmo di musica, ciclo di colori, flash, onda e colori casuali) per i LED posti in prossimità del dissipatore di calore dedicato al chipset AMD.

Sempre attraverso il programma è possibile gestire, in maniera del tutto indipendente, tutte le eventuali strisce a LED RGB connesse agli appositi header presenti sulla scheda madre, sia di tipo 4-Pin 12V RGB che di tipo 3-Pin 5V Addressable RGB, capaci di assicurare la piena personalizzazione di ogni singolo LED presente.

[nextpage title=”Sistema di Prova e Metodologia di Test”]

Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa nuova scheda madre:

Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.

Per meglio osservare le potenzialità offerte non soltanto dal nuovo microprocessore per sistemi desktop High-End (HEDT) AMD Ryzen Threadripper 2920X, ma soprattutto dalla nuovissima scheda madre ASRock X399 Phantom Gaming 6, abbiamo condotto le nostre prove basandoci su due differenti livelli d’impostazione, preventivamente testati al fine di non incorrere in problemi causati dall’instabilità:


  • Default: AMD Ryzen Threadripper 2920X Default (3.5/4.3GHz) / Precision Boost Abilitato / RAM 2.933MHz 16-16-16-36-1T;

Per questo profilo ci siamo mantenuti fedeli alle specifiche di riferimento di AMD per quanto riguarda il microprocessore e i principali parametri operativi (Memoria RAM e tensioni di alimentazione). Di conseguenza abbiamo lasciato attiva la tecnologia proprietaria Precision Boost e rispettato quella che è la massima frequenza certificata per il comparto di memoria in abbinamento ad un microprocessore Colfax e a moduli Single Sided in configurazione 1DPC (singolo modulo per canale), ovvero 2.933MHz.


  • OC-Daily: AMD Ryzen Threadripper 2920X OC (4.30GHz) / Precision Boost Disabilitato / RAM 3.466MHz 14-14-14-28-1T.

Al contrario del precedente livello d’impostazione, il nostro profilo “OC Daily” prevede un’overclocking di tipo manuale dei principali parametri operativi, limitandoci ad un livello facilmente raggiungibile e soprattutto idoneo ad un utilizzo quotidiano, senza la necessità di ricorrere a sistemi di raffreddamento non convenzionali.

Per quanto riguarda il microprocessore, di conseguenza, abbiamo ritenuto più che ottimale una frequenza finale di 4.300MHz, impostata in maniera costante su tutti i core (senza quindi sfruttare in alcun modo la tecnologia di boost clock di AMD) e per la quale è bastata una tensione di alimentazione di poco superiore ad 1.34v.

Riguardo il comparto di memoria abbiamo scelto di applicare una frequenza finale pari a 3.466MHz, in abbinamento a latenze di 14-14-14-28-1T e tensione di alimentazione di circa 1.40v. Per stabilizzare si è reso necessario mettere mano anche al VDDCR SOC Voltage, raggiungendo quota 1.05v.

La scheda grafica utilizzata, una INNO3D GeForce RTX 2080 Twin X2 8G, è stata mantenuta entro le specifiche previste dal produttore (1.515MHz/1.750MHz/1.710MHz). I driver utilizzati sono gli NVIDIA Game Ready 418.81, provvisti di certificazione WHQL.

Il sistema operativo, Microsoft Windows 10 Pro October 2018 Update X64, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare, ma comprensivo di tutti gli aggiornamenti rilasciati fino al giorno della stesura di questo articolo (Versione 1809 – build 17763.292).

Per i test riferiti alle pure prestazioni di storage ci siamo avvalsi del Samsung SSD 750 EVO da 500GB SATA III 6Gb/s, del nuovo Apacer Z280 M.2 da 240GB e del modello Angelbird SSD2go PKT da 256GB. Queste le applicazioni interessate, suddivise in quattro tipologie differenti:


Prestazioni Rendering e Calcolo


  • Cinebench R11.5 64bit;
  • Cinebench R15 64bit;
  • POV Ray 3.7 64bit;
  • V-Ray Benchmark 1.0.8 64bit;
  • Indigo Benchmark 4.0.64 64bit;
  • Corona Benchmark 1.3 64bit;
  • Blender 2.79b 64bit;
  • Euler3D Benchmark v2.2;
  • Fritz Chess Benchmark v4.3;
  • WPrime Benchmark v2.10;
  • SiSoftware Sandra 2018;
  • AIDA64 Extreme 5.99.4936 Beta.

Prestazioni Multimedia e Compressione


  • WinRAR 5.61 64bit;
  • 7-Zip 18.06 64bit;
  • VeraCrypt 1.23;
  • HWBOT RealBench 2.44;
  • HWBOT X265 Benchmark 2.2.0;
  • 3DMark 11 Advanced Edition v1.0.132;
  • 3DMark 2013 Advanced Edition v2.8.6427;
  • PCMark 10 Professional Edition v1.1.1739 64bit;
  • Unigine2 Superposition Benchmark v1.0.

Prestazioni Giochi DirectX 11 / DirectX 12 [*]


  • Assassin’s Creed Odyssey – DX11;
  • F1 2018 – DX11;
  • FarCry 5 – DX11;
  • Shadow of the Tomb Raider – DX12;
  • Deus Ex Mankind Divided – DX12.

Prestazioni Controller (USB 3.1 Gen1 & Gen2 / SATA III 6Gb/s / Ultra M.2 PCIe 3.0 x4)


  • Crystal Disk Mark 6.0.2;
  • ATTO Disk Benchmark 3.05.

[*]: Per le prove in ambito gaming ci siamo affidati a quella che AMD definisce “Game Mode”, una particolare modalità, liberamente attivabile all’interno del BIOS della propria scheda madre oppure utilizzando il software di controllo Ryzen Master, che va ad incrementare le performance andando a modificare la configurazione interna dei microprocessori Threadripper.

Nello specifico viene dimezzato il quantitativo di core attivi in maniera da ridurre il rischio di incorrere in problemi di compatibilità facendo uso di titoli meno recenti. Viene, inoltre, attivata la modalità NUMA (Non-Uniform Memory Access) che prevede un accesso alla memoria di tipo locale, ossia ogni core mantenuto attivo andrà a sfruttare esclusivamente il controller di memoria a cui è connesso così da ridurre in maniera sensibile la latenza. Ora siamo pronti per analizzare le prestazioni offerte dalla ASRock X399 Phantom Gaming 6.

[nextpage title=”Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Prima”]


Cinebench R11.5 e R15 – 64bit


Si tratta di una vera e propria suite di test multi piattaforma in grado di calcolare le capacità prestazionali del vostro computer. Il programma è basato sul software di animazione CINEMA 4D ed è lo strumento perfetto per valutare le performance della CPU e del comparto grafico su svariate piattaforme fra cui Windows e Mac OS X.

Cinebench sfrutta le potenzialità del processore centrale del sistema mediante l’utilizzo combinato di calcoli complessi finalizzati al completamento del rendering di un’immagine campione. E’ possibile eseguire il test in modalità “Single”, sfruttando un solo “core”, oppure “Multi”, sfruttando quindi tutti i “core” disponibili.

Nei grafici il punteggio finale del rendering con 1Core/1Thread e fino a 12Core/24Thread.


POV-Ray 3.7


POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering di una scena di riferimento (Benchmark.pov), alla risoluzione Full-HD (1920×1080) e filtro AA 0.3.


V-Ray Benchmark 1.0.8


V-Ray Benchmark è un tool completamente gratuito per la misura delle performance velocistiche del proprio hardware nel rendering con V-Ray. È disponibile gratuitamente, previa registrazione su chaosgroup.com e verrà eseguito senza requisiti di licenza come applicazione autonoma. Il programma prevede la possibilità di eseguire rendering di raytrace sfruttando la CPU oppure la/e schede grafiche presenti. V-Ray è uno dei principali raytracers al mondo e viene utilizzato in molte industrie in fase di architettura e progettazione automobilistica. È stato utilizzato anche in oltre 150 immagini cinematografiche e numerose serie televisive episodiche. Ha inoltre vinto un premio Oscar per il conseguimento scientifico e tecnico nel 2017.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena di riferimento, eseguita con impostazioni predefinite.


Indigo Benchmark 4.0.64


Indigo Bench è un’applicazione di benchmark standalone basata sul motore di rendering avanzato di Indigo 4, utile per misurare le prestazioni delle moderne CPU e GPU. Grazie all’utilizzo di OpenCL standard del settore, è supportata un’ampia varietà di GPU di NVIDIA, AMD e Intel. Il programma è completamente gratuito e può essere utilizzato senza una licenza Indigo su Windows, Mac e Linux.

Nel grafico lo score ottenuto in seguito al completamento del rendering di entrambe le scene di riferimento previste, eseguito con impostazioni predefinite.


Corona Benchmark 1.3


Corona Benchmark è un tool completamente gratuito per la misura delle performance velocistiche del proprio microprocessore nel rendering fotorealistico di una scena di riferimento. Nonostante la sua giovane età, Corona è diventato un renderer pronto per la produzione ed in grado di creare risultati di qualità elevata.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al completamente dell’elaborazione, eseguita con impostazioni predefinite.

[nextpage title=”Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Seconda”]


Blender 2.79 – 64bit


Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena di riferimento “BMW Benchmark”, eseguita con impostazioni predefinite.


Euler3D Benchmark v2.2


Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.

Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.


Fritz Chess Benchmark v4.3


Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core. Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).


wPrime Benchmark v2.10


Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.

Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.

[nextpage title=”Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Terza”]


SiSoftware Sandra 2018


Sandra è un tool di benchmark per l´intero sistema Pc, aggiornato per testare le ultime tecnologie disponibili sul mercato. Il software è in grado di assicurare la maggiore compatibilità hardware possibile unita ad un accurato reporting delle prestazioni e delle problematiche del sistema.

Abbiamo eseguito i principali test sulla CPU e sul comparto RAM. A seguire i risultati ottenuti.


AIDA64 Extreme Edition 5.99.4936 Beta


AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).

Nei grafici i risultati riguardanti i benchmark integrati delle RAM e della CPU/FPU.

[nextpage title=”Prestazioni Multimedia e Compressione: – Parte Prima”]


WinRAR 5.61 Final – 64bit


Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).


7-Zip 18.06 Final – 64bit


Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.


VeraCrypt 1.23


VeraCrypt è un programma applicativo open-source usato per la cifratura “on-the-fly” (OTFE). Può creare un disco virtuale crittografato mediante l’utilizzo di un file o crittografare un’intera partizione oppure, su Windows, l’intero hard disk con un’autenticazione all’avvio. Secondo gli sviluppatori con le versioni più recenti del programma sono stati apportati miglioramenti riguardanti la sicurezza e risolti problemi emersi dall’audit esterno realizzato sul codice del precedente TrueCrypt.

Nei grafici i risultati dei benchmark integrati nel programma.


HWBOT RealBench v2.44


HWBOT Realbench è un software di benchmark recentemente introdotto sul noto sito HWBOT, completamente gratuito e basato sull’ormai rodato Realbench di ASUS. Il programma, sviluppato in collaborazione con i migliori professionisti dell’overclock, sfrutta applicazioni Open Source e semplici ma efficaci script per misurare le prestazioni reali del sistema e fornire un punteggio imparziale dovuto solamente alla potenza di calcolo effettiva.

Il programma sfrutta, inoltre, le più recenti istruzioni come SSE4, AVX e DXVA, ed è presente anche un test “burn in” per verificare l’affidabilità della macchina sotto stress prolungato, molto utile appunto per verificare la stabilità in condizione di overclocking. I numerosi software open-source adottati, tra cui Blender, Handbrake, GIMP e LuxMark supportano le più recenti estensioni per sfruttare al meglio le CPU di nuova generazione.


HWBOT X265 Benchmark 2.2.0


Nuovo benchmark recentemente introdotto sul noto sito HWBOT con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video usando un filmato campione H264 da trasformare nel nuovo formato H.265/HEVC.

Nel grafico i risultati ottenuti, eseguendo il test sia con il preset 1080p che con il più pesante 4K, espressi in FPS medi. In questa pagine (1080p / 4K) è disponibile un database, costantemente aggiornato, in cui poter confrontare i risultati ottenuti da molteplici microprocessori.

[nextpage title=”Prestazioni Multimedia e Compressione: – Parte Seconda”]


3DMark 11 Advanced


Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software houseFuturemark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.

Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.

I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i risultati di Physics e Combined.


3DMark 2013 Advanced


La nuova versione del famoso software è senza dubbio la più potente e flessibile mai sviluppata da Futuremark. Per la prima volta viene proposto un programma multipiattaforma, capace di eseguire analisi comparative su sistemi operativi Windows, Windows RT, Android e iOS. Le prestazioni velocistiche del proprio sistema possono essere osservate sfruttando nuovi ed inediti Preset: Ice Storm, Cloud Gate, Sky Diver, Fire Strike, Time Spy ed il nuovissimo Port Royal.

Il primo, Ice Storm, sfrutta le funzionalità delle librerie DirectX 9.0 ed è sviluppato appositamente per dispositivi mobile, quali Tablet e Smartphone senza comunque trascurare i computer entry level. Il secondo, Cloud Gate è pensato per l’utilizzo con sistemi più prestanti, come ad esempio notebook e computer di fascia media, grazie al supporto DirectX 10.

Il terzo, Sky Diver, fa da complemento offrendo un punto di riferimento ideale per laptop da gioco e PC di fascia medio-alta con supporto DirectX 11. Infine gli ultimi preset, denominati Fire Strike e Time Spy, sono pensati per l’analisi dei moderni sistemi di fascia alta, contraddistinti da processori di ultima generazione e comparti grafici di assoluto livello con pieno supporto DirectX 11 (Fire Strike) e DirectX 12 (Time Spy).

I nostri test sono stati eseguiti sfruttando i preset Fire Strike (Normal, Extreme ed Ultra), Time Spy (Normal ed Extreme) ed ovviamente il nuovissimo Port Royal con pieno supporto DX12/DXR. Nei grafici il punteggio complessivo ottenuto.


PCMark 10 Professional


PCMark è un’ormai noto programma di benchmarking e test del sistema sviluppato da Futuremark, in grado di fornire una precisa indicazione di quelle che sono le reali prestazioni del proprio sistema o dei singoli reparti (CPU, Memoria RAM, Storage etc.).

Per le nostre prove ci siamo affidati all’ultima versione del programma (PCMark 10 Advanced v1.1.1739), in maniera da poter offrire un quadro il più possibile preciso delle prestazioni del sistema in esame. Nei grafici riportiamo il risultato complessivo ottenuto (PCMark Score) e quello delle singole tipologie di test: Essentials, Productivity e Digital Content Creation.


Unigine2 Superposition Benchmark v1.0


Direttamente dagli sviluppatori degli apprezzati Heaven e Valley, e seppur con un leggero ritardo sulla tabella di marcia, ecco che finalmente vede la luce il nuovo software di benchmark Superposition, basato sul potente motore grafico di nuova generazione Unigine 2, capace di spremere all’inverosimile anche le più prestanti soluzioni grafiche sul mercato.

Come di consueto sono previsti vari profili predefiniti, che consentiranno di ottenere risultati, in termini prettamente prestazionali, facilmente confrontabili. Rispetto al passato è stato implementato un database online, nel quale verranno raccolti i risultati ottenuti dagli utenti e poter quindi fare confronti su ben più larga scala.

Oltre a questo sono state introdotte nuove modalità, a cominciare da una simulazione interattiva dell’ambiente, denominata “Game”, alla possibilità di sfruttare i più moderni visori per realtà virtuale, come Oculus Rift e HTC Vive. Viene inoltre offerta la possibilità di verificare la piena stabilità del proprio comparto grafico, grazie allo “Stress Test” integrato (esclusiva della versione Advanced del programma).

I test sono stati condotti utilizzando i preset 720p Low, 1080p Extreme e 4K Optimized. Nel grafico i risultati ottenuti, espressi sotto forma di Score finale e di FPS medi.

[nextpage title=”Prestazioni Giochi – Parte Prima”]


Assassin’s Creed Odyssey


Mesi dopo la sua avventura in Egitto, Layla Hassan è ormai un’agente degli Assassini; durante una campagna di ricerche rinviene la Lancia appartenuta al Re di Sparta Leonida, spezzata dopo la Battaglia delle Termopili, e riconosce in essa un manufatto della Prima Civilizzazione; con l’aiuto di Victoria Bibeau, Layla estrae il DNA di due fratelli vissuti nel V secolo a.C., Alexios e Kassandra, e sceglie se seguire la storia dell’uno o dell’altra attraverso l’Animus allo scopo di scoprire l’ubicazione del Bastone di Ermete Trismegisto.

Il personaggio che sceglierà di seguire sarà conosciuto come “il Misthios”, ossia il mercenario. Il gioco, presentato lo scorso mese di ottobre su PC, è sviluppato dalla Ubisoft Quebec e distribuito da Ubisoft ed è in grado di sfruttare le DirectX 11.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:


F1 2018


Ultimo capitolo sviluppato dai ragazzi di Codemasters con licenza ufficiale FIA, basato sulla stagione 2018. Dato il via, ci troveremo di fronte alla possibilità di avviare diverse modalità di gioco. La più importante è ovviamente la carriera, ma per chi non vuole tuffarsi sin da subito in un’avventura lunga tre, cinque o sette stagioni, c’è la possibilità di affrontare una gara veloce (solo gran premio), effettuare prove a tempo, tuffarci in un week-end di gara (dalle prove libere del venerdì al gran premio della domenica) o avviare il gioco in multiplayer.

Ovviamente il titolo è incentrato sulla carriera e la differenza nel tempo (tre, cinque o sette anni) è data dalla volontà di approdare sin da subito in team più o meno importanti, minore sarà la carriera, maggiori saranno le possibilità di entrare da subito nei top team come Ferrari, McLaren o Red Bull. Il gioco supporta le DirectX 11.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

[nextpage title=”Prestazioni Giochi – Parte Seconda”]


Far Cry 5


Far Cry 5, quinto capitolo dell’apprezzata serie, è un videogioco d’azione-avventura sviluppato da Ubisoft Montreal e Ubisoft Toronto e pubblicato da Ubisoft. ll gioco è ambientato nella regione immaginaria di Hope County, in Montana, dove un predicatore di nome Joseph Seed è salito al potere. Seed crede di essere stato scelto per proteggere la gente di Hope County da un ”inevitabile catastrofe” e ha fondato una setta chiamata il Progetto a Eden’s Gate.

In apparenza sembrerebbe che sia stata fondata per adempiere alla sua missione di guidare il popolo alla salvezza; in realtà, Seed è un predicatore radicale e Eden’s Gate è un suo culto militaristico del giorno del giudizio. Eden’s Gate ha usato sia la violenza che la coercizione per convertire con forza il popolo di Hope County impedendo loro di chiedere aiuto al mondo esterno.

Quando il tentativo di arrestare Seed fallisce con il rapimento di diversi poliziotti, il giocatore viene trascinato in un conflitto armato tra Eden’s Gate e i cittadini in vita di Hope County, i quali stanno organizzando un movimento di resistenza…

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:


Shadow of the Tomb Raider


Circa due mesi dopo la sua precedente avventura, Lara Croft e il suo amico Jonah sono nuovamente sulle tracce della Trinità. Seguendo gli indizi lasciati dal padre di Lara, i due arrivano a Cozumel, in Messico, per spiare il capo della cellula locale, il dottor Pedro Dominguez; durante una spedizione in una tomba già visitata dall’organizzazione, Lara scopre alcune notizie circa una misteriosa città nascosta.

Successivamente, camuffandosi con gli abiti tipici per il dia de los muertos, Lara riesce a seguire gli adepti della Trinità, scoprendo così che Dominguez è addirittura il capo dell’organizzazione e che è sulle tracce di una misteriosa reliquia nascosta in un tempio non ancora localizzato. Vivi momenti di pura azione, conquista nuovi luoghi ostili, combatti usando tattiche di guerriglia ed esplora tombe mortali in questa evoluzione del genere action survival.

L’ultimo capitolo della saga (il settimo in ordine cronologico), presentato lo scorso mese di settembre su PC, è sviluppato dalla Crystal Dynamics e distribuito da Square Enix ed è in grado di sfruttare le ultime DirectX 12.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:


Deus Ex Mankind Divided


Deus Ex Mankind Divided riprende le vicende di Adam Jensen da uno dei finali del precedente capitolo. In particolare scopriamo che Adam ha affondato Panchaea e che è rimasto in coma per due anni in una struttura in Alaska.

Avviato il gioco ci ritroveremo su di un elicottero con una truppa armata e ci renderemo conto che Adam fa ora parte di una squadra anti terrorismo dell’Interpol. Questa ha un agente sotto copertura a Dubai, con lo scopo di entrare in contatto con un trafficante di armi e potenziamenti ed organizzare un incontro… L’ultimo capitolo della saga, presentato lo scorso mese di agosto su PC, è sviluppato dalla Eidos Montreal e distribuito da Square Enix ed è in grado di sfruttare le ultime DirectX 12.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

[nextpage title=”Prestazioni Controller”]


Prestazioni Controller SATA III 6Gb/s (AMD X399)


Crystal Disk Mark 6.0.2


Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.



ATTO Disk Benchmark 3.05


ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.

E’ sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).


Come possiamo notare dai grafici riepilogativi le prestazioni offerte dal controller integrato nel nuovo chipset X399 di AMD sono indubbiamente di ottimo livello, perfettamente in grado di sfruttare appieno l’unità SSD utilizzata per le nostre prove (Samsung SSD 750 EVO da 500GB).

Non segnaliamo sostanziali differenze rispetto ai risultati ottenuti con la medesima unità installata su schede madri provviste di chipset AMD X370/X470 oppure su soluzioni concorrenti con relativi PCH Serie 200 e 300, mentre appare più che evidente il miglioramento rispetto alle precedenti piattaforme AMD. Come di consueto i driver da noi utilizzati sono gli ultimi resi disponibili dal produttore.


Prestazioni Ultra M.2 PCI-Express (AMD Ryzen Threadripper)


Crystal Disk Mark 6.0.2


Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.



ATTO Disk Benchmark 3.05


ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.

E’ sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).


La presenza, ormai sulla maggior parte delle recenti schede madri, delle nuove interfacce di collegamento M.2 PCI-Express sta certamente contribuendo alla rapida diffusione di nuove ed interessanti unità di memorizzazione, finalmente non più vincolate all’ormai limitata banda messa a disposizione dallo standard Serial ATA.

La nuovissima X399 Phantom Gaming 6 dispone di ben tre connessioni di tipo Ultra M.2 PCI-Express, capaci di sfruttare ben quattro linee PCI-Express di terza generazione, garantendo una banda veramente molto elevata, pari a ben 32Gb/s.

Per le nostre prove ne abbiamo verificato il corretto funzionamento utilizzando una valida unità marchiata Apacer, precisamente l’SSD Z280 M.2 da 240GB con protocollo NVMe (Non-Volatile Memory), ottenendo valori di ottimo livello e perfettamente in linea con le specifiche dichiarate dal produttore stesso dell’unità, sia in lettura che in scrittura.


Prestazioni Controller USB 3.1 Gen1 (AMD X399)


Crystal Disk Mark 6.0.2


Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.



ATTO Disk Benchmark 3.05


ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.

E’ sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).


Il recente chipset AMD X399 implementa il supporto nativo verso lo standard di trasmissione USB 3.1 Gen1, garantendo prestazioni di ottimo livello e perfettamente allineate a quelle offerte dalle soluzioni native concorrenti, nonché dalla maggior parte dei controller di terze parti utilizzati dai vari produttori di schede madri. Anche in quest’occasione abbiano utilizzato gli ultimi driver messi a disposizione dal produttore.


Prestazioni Controller USB 3.1 Gen2 (AMD X399)


Crystal Disk Mark 6.0.2


Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.



ATTO Disk Benchmark 3.05


ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.

E’ sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).


La nuovissima X399 Phantom Gaming 6 di ASRock prevede il pieno supporto verso la nuova interfaccia di trasmissione USB 3.1 Gen2, capace di garantire un livello prestazionale doppio rispetto alla generazione precedente, raggiungendo i 10Gb/s. La scheda madre dispone di una coppia di porte (Type-C & Type-A) direttamente accessibili nel pannello posteriore I/O e gestite in modo nativo dal nuovo chipset X399 di AMD.

Per le nostre prove abbiamo utilizzato una delle ultime novità del noto marchio austriaco Angelbird, precisamente un SSD2go PKT da 256GB, collegato sfruttando il cavo Type-C fornito in dotazione. Le prestazioni offerte dal nuovo standard di trasmissione USB 3.1 Gen2, come vediamo dai grafici riepilogativi, sono davvero eccellenti e sensibilmente superiori rispetto alla passata generazione. Il controller di cui è provvista la scheda si è indubbiamente dimostrato molto valido e stabile. Ricordiamo che anche in quest’occasione i driver da noi utilizzati sono gli ultimi resi disponibili dal produttore, in questo caso AMD.

[nextpage title=”Analisi comparto audio integrato”]

Così come la maggior parte delle recenti schede madri di fascia alta, anche la nuova X399 Phantom Gaming 6 è provvista di un comparto audio integrato di qualità, basato sull’ormai noto e collaudato Codec di ultima generazione Realtek ALC1220, capace di offrire supporto Audio HD a 8 canali, Input/Output su S/PDIF a 16/20/24bit e frequenze di campionamento fino a 192kHz.

Per analizzare più accuratamente la qualità del comparto audio abbiamo deciso di utilizzare uno dei software certamente più rinomati e diffusi, vale a dire il RightMark Audio Analyzer, aggiornato all’ultima versione disponibile (6.4.5). Il programma è relativamente semplice da utilizzare e consente di ottenere una stima abbastanza precisa della bontà del comparto audio. A seguire vi mostriamo il resoconto generato dal programma al termine della sessione di test:

Come vediamo ci troviamo di fronte ad un sottosistema audio di qualità più che buona, indubbiamente adeguata al target di utilizzo previsto per questo prodotto. Per eliminare qualsiasi tipo d’interferenza elettromagnetica (EMI) è stato completamente isolato il circuito audio dagli altri circuiti sulla scheda madre. L’adozione di componentistica discreta di qualità, tra cui citiamo dei condensatori audio Nichicon Fine Gold, un amplificatore per cuffie Texas Instruments NE5532 e connettori placcati oro, garantisce un suono chiaro e cristallino, mentre si ascolta musica o durante una sessione di gioco.

La gestione avanzata delle molteplici funzionalità messe a disposizione dalla tecnologia Sound Blaster Cinema 5 è affidata ad una suite dedicata messa a punto da Creative.

Il programma si presenta con un’interfaccia davvero molto accattivante ed intuitiva, capace di garantire una configurazione ottimale del comparto audio in pochi minuti.

[nextpage title=”Consumi Rilevati”]

Per finire abbiamo misurato i consumi del sistema di prova completo, direttamente alla presa di corrente (a monte dell’alimentatore). Le misurazioni sono state ripetute più volte, nel grafico la media delle letture nelle seguenti condizioni:


  • Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
  • Full-Load eseguendo il programma Cinebench R15;
  • Full-Load eseguendo il programma 3DMark con preset Fire Strike;
  • Full-Load Stress eseguendo 30 minuti di Prime95 in modalità Blend.

Come possiamo osservare dal grafico riepilogativo, i valori di consumo registrati dalla nostra piattaforma di test si dimostrano più che buoni. Alla luce delle nostre rilevazioni non possiamo che ritenerci piacevolmente soddisfatti di questa nuovissima scheda madre targata ASRock.

[nextpage title=”Conclusioni”]

La scheda madre X399 Phantom Gaming 6, una delle ultime novità dell’azienda taiwanese, espressamente pensata per soddisfare anche gli appassionati più esigenti, riesce a catturarne l’attenzione fin dal primo sguardo, grazie non soltanto alla sua elegante colorazione nera con finitura opaca, ma soprattutto grazie allo stile unico ed accattivante della grafica grigia/rossa prevista sul PCB ed espressamente pensata per riprendere i tratti caratteristici della nuova famiglia di prodotti Phantom Gaming. Una soluzione perfetta, quindi, per tutti coloro che amano tenere a vista i componenti del proprio sistema, oltre che in grado di prestarsi ottimamente anche ad eventuali progetti di modding a tema, anche grazie alla presenza di un accattivante sistema di illuminazione a LED completamente personalizzabile grazie alla tecnologia proprietaria Polychrome RGB.

A livello prettamente costruttivo ci troviamo senza dubbio dinanzi ad un prodotto contraddistinto da una qualità ai massimi livelli, a cominciare dal particolare PCB in fibra di vetro ad elevato spessore, composto di ben otto strati con 2oz di rame, aspetto che gli conferisce non soltanto un’elevata resistenza alle torsioni, ma anche una maggiore protezione verso le scariche elettrostatiche (ESD) e una maggiore resistenza all’umidità, garantendo al tempo stesso un migliore isolamento delle tracce di potenza e segnale, con tutti i vantaggi che ne derivano in termini di efficienza, prestazioni e temperature di esercizio.

Il layout della scheda appare pulito e ordinato, tutti i componenti sono posti con criterio nello spazio a disposizione. La distribuzione dei principali elementi è davvero ben organizzata e certamente frutto di uno studio approfondito da parte degli ingegneri del marchio. In posizione centrale spicca il mastodontico socket di connessione TR4 (di tipo LGA a 4094 contatti), in grado di ospitare tutti i microprocessori Ryzen Threadripper di prima e di seconda generazione, meglio noti, rispettivamente, con i nomi in codice Whitehaven e Colfax.

Il produttore taiwanese ha limitato questo specifico modello al supporto verso i microprocessori con TDP massimo pari a 180W, escludendo quindi i due modelli di punta da ben 250W previsti da AMD, ovvero il Ryzen Threadripper 2970WX (24C/48T) e 2990WX (32C/64T). Tale “limitazione” è stata chiaramente voluta da parte di ASRock. In questa maniera l’azienda ha dato un chiaro segnale, sul fatto che la scheda madre, nascesse principalmente per essere usata per realizzare moderne e prestazionali PC gaming.

La scheda adotta una robusta circuiteria di alimentazione digitale (Digital PWM) da 6+2 Fasi (CPU VCC + SoC VCC), espressamente progettata per garantire un’ottima stabilità e durevolezza nel tempo, anche in condizione di discreto overclocking. Gli stadi di alimentazione, infatti, prevedono componenti discreti di indubbia qualità, tra cui condensatori polimerici giapponesi Nichicon 12K Black, capaci di assicurare un ESR (Equivalent Series Resistence) estremamente basso ed un maggiore ciclo di vita e induttanze “Premium Power Choke” in grado di supportare sino a 60A di corrente e MOSFET ISL99227 Smart Power Stage (SPS) prodotti da Intersil e capaci di garantire un più elevato livello affidabilità, precisione ed efficienza rispetto alle precedenti implementazioni Dr.MOS. Non manca, inoltre, la tecnologia proprietaria Full Spike Protection, pensata per incrementare la longevità dei vari circuiti, grazie ad una serie di protezioni integrate.

Tra le funzionalità esclusive previste su questa particolare scheda madre non possiamo non citare la presenza di connettori 4-Pin PWM idonei alla gestione/regolazione delle pompe a liquido, capaci di erogare un massimo di 2.0A (24W) oltre che di semplificare ancor più l’integrazione del proprio impianto.

Un’altra particolarità della X399 Phantom Gaming 6 riguarda gli slot di espansione, per i quali il produttore taiwanese ha previsto un rinforzo metallico che ne previene il danneggiamento anche se sottoposti a stress elevati, come ad esempio quello derivato dal peso delle moderne e sempre più massicce schede grafiche 3D.

Le possibilità di espansione sono più che buone e garantite dalla presenza di tre slot PCI-Express 3.0 16x, a supporto delle tecnologie Multi-GPU NVIDIA SLI ed AMD CrossFireX in configurazione 2-Way (x16/x16) e 3-Way (x16/x16/x16) a banda piena. Gli slot PCI-Express appaiono ben spaziati al fine di consentire l’installazione delle schede grafiche in maniera idonea al mantenimento di buone temperature di esercizio.

Il produttore taiwanese, oltre alle consuete porte Serial ATA classiche, ha previsto la presenza di connessioni di tipo M.2 PCI-Express, compatibili con tutte le unità SSD di nuova generazione con form-factor NGFF (Next Generation Form Factor) M-Key fino a 80mm o 110mm di lunghezza (a seconda dello spazio a disposizione sulla piastra).

La scheda dispone di ben tre connettori su bus PCIe 3.0 x4, capaci di garantire una bandwidth davvero notevole, pari a ben 32Gb/s. Pienamente supportate, ovviamente, le più recenti e prestanti unità SSD basate su protocollo NVM Express (NVMe), anche se configurate come dischi di avvio principali. Il produttore, come vedremo dalle immagini, ha previsto per il connettore Ultra M.2 PCIe 3.0 x4 un particolare Heatsink in alluminio di tipo “Full-Coverage”, in grado di assicurare il corretto ed efficiente smaltimento del calore generato dalle sempre più prestanti unità in commercio.

La scheda supporta pienamente anche il recente standard di trasmissione USB 3.1 Gen2, in grado di garantire prestazioni estremamente elevate, pari a ben 10Gb/s, ovvero al doppio di quelle ottenibili con lo standard di precedente generazione. Sono previste due porte, nello specifico una Type-C e due Type-A, direttamente accessibili nel pannello posteriore I/O della scheda madre e gestite nativamente dal nuovo chipset X399 di AMD.

La X399 Phantom Gaming 6, oltre che una tradizionale interfaccia di rete Gigabit basata su controller Intel i211AT, prevede anche un’ulteriore interfaccia di rete, questa volta però di tipo 2.5-Gigabit Ethernet (10/100/1000/2500 Mb/s) e gestita dall’ottimo controller Dragon RTL8125AG di Realtek.

Durante i nostri test, e applicando un overclock daily non proprio leggero, abbiamo osservato un’elevata stabilità della motherboard con temperature assolutamente basse dei dissipatori in zona alimentazione, rimasti praticamente tiepidi per tutta la durata delle prove e nei successivi giorni in cui abbiamo stressato la motherboard in un utilizzo ancor più intenso. Complessivamente, analizzando il comparto prestazionale e le peculiarità di quello funzionale, siamo rimasti davvero molto soddisfatti della nuova ASRock X399 Phantom Gaming 6!

La scheda madre è disponibile sul mercato italiano ad un prezzo medio pari a poco più di 280€ IVA compresa, certamente non alla portata di tutti, ma ampiamente giustificata dalle caratteristiche tecniche, dalle funzionalità implementate e dalle indubbie potenzialità offerte da questo prodotto. Non possiamo che consigliarne l’acquisto a tutti coloro che intendono realizzare un sistema estremamente prestante e versatile.


Pro:


  • Ottima scelta dei componenti;
  • Ottimo layout ed eccellente qualità costruttiva;
  • Robusta circuiteria di alimentazione digitale da 6+2 Fasi;
  • Tecnologia proprietaria Full Spike Protection a garanzia della longevità dei vari circuiti;
  • Chipset AMD X399;
  • Eccellente stabilità operativa durante le sessioni di test;
  • Ottime prestazioni complessive;
  • Buona predisposizione all’overclock;
  • Supporto per tutti i microprocessori Ryzen Threadripper di prima e seconda generazione (Whitehaven e Colfax) con TDP massimo pari a 180W;
  • Generosa disponibilità di connessioni;
  • Supporto alle unità SSD di nuova generazione con interfaccia M.2 PCI-Express (triplo connettore Ultra M.2 PCI-Express Gen3 x4);
  • BIOS completo, stabile e ricco di parametri;
  • Doppia interfaccia di rete Gigabit Ethernet (Intel i211-AT) e 2.5-Gigabit Ethernet (Realtek Dragon RTL8125AG);
  • Predisposizione per l’installazione di un modulo WiFi/BT opzionale;
  • Sottosistema audio integrato di buona qualità, basato su codec Realtek ALC1220 e provvisto di supporto alla tecnologia Creative Sound Blaster Cinema 5;
  • Sistema di illuminazione basato su tecnologia proprietaria Polychrome RGB con software dedicato completo e intuitivo;
  • Supporto nativo allo standard USB 3.1 Gen2 con porte Type-A e Type-C on-board;
  • Bundle completo.

Contro:


  • Nulla da segnalare.

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Si ringrazia ASRock-Logo per averci fornito la scheda madre.

Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend

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