EKWB EK-KIT L240: High performance water-cooling kit

001-ek-l240-kit-watercooling-copertinaEKWB, azienda molto specializzata nella produzione di componenti per sistemi di raffreddamento a liquido dalle alte prestazioni, propone da diverso tempo svariate soluzioni preconfigurate, espressamente pensate per soddisfare qualsiasi tipo di esigenza e soprattutto molto semplici da installare. Queste tipologie di prodotti appaiono quindi molto indicate per tutti coloro che entrano per la prima volta nel mondo del watercooling e non dispongono, di conseguenza, dell’esperienza necessaria per poter scegliere singolarmente tutta la componentistica necessaria per la realizzazione del proprio impianto. Il nuovo EK-KIT L240, oggetto della nostra recensione odierna, è un prodotto che si colloca nella fascia intermedia della famiglia L-Series, comprendendo tutto il necessario per l’assemblaggio di un impianto a liquido sufficientemente prestante, affidabile, flessibile e compatibile con la maggior parte delle piattaforme Intel e AMD. Non ci resta che analizzare il comportamento di questo interessante impianto di raffreddamento a liquido nel corso della nostra recensione. Ci auguriamo che la lettura sia di vostro gradimento!

EKWB EK-KIT L240: High performance water-cooling kit – Recensione di Gianluca Cecca | delly – Voto: 5/5


Introduzione:


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EK Water Blocks (più semplicemente nota come EKWB) è un’azienda Slovena da tempo specializzata nella produzione e nella distribuzione di componenti per sistemi di raffreddamento a liquido ad alte prestazioni.

Ormai divenuta vero e proprio punto di riferimento per gli appassionati di tutto il mondo, l’azienda deve buona parte del suo successo all’indiscutibile qualità dei suoi prodotti, curati fin nei minimi particolari e sottoposti a controlli rigorosi, al fine di poter garantire la massima sicurezza possibile.

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Attualmente l’azienda vanta un listino davvero molto ricco e ben differenziato di prodotti, spaziando dai KIT di raffreddamento a liquido preconfigurati, fino ad arrivare a tutta la componentistica necessaria per l’assemblaggio di impianti a liquido ad alte prestazioni personalizzabili in relazione alle proprie esigenze. Non mancano, di conseguenza, molteplici modelli di waterblock, radiatori, pompe e vaschette, nonché decine e decine di accessori, tra cui ventole, tubi e raccordi di varie tipologie e misure.

A partire dal mese di dicembre 2014 la sede aziendale è situata a Komenda, un comune della Slovenia centrale non molto distante dalla capitale, tranquillo ed immerso nella natura, perfetto quindi per favorire la creatività degli ingegneri EKWB. Maggiori informazioni sul sito EK Water Blocks.

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Confezione e Bundle:


Il nuovo EKWB EK-KIT L240 viene commercializzato all’interno di una confezione di generose dimensioni, realizzata con un cartone molto resistente, avente una colorazione di base bianca con inserti arancioni.

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Al pari delle ultime produzioni del marchio sloveno, anche la confezione adotta l’ormai noto ed apprezzato design CSQ (Circle SQuare).

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Posteriormente troviamo un’etichetta adesiva riportante il contenuto dettagliato della confezione, una breve descrizione del prodotto tradotta in varie lingue (tra le quali purtroppo manca l’italiano), una panoramica di quelli che sono i principali vantaggi derivanti dall’utilizzo di un impianto a liquido di questo tipo ed infine una lista di tutti i socket Intel e AMD compatibili. Tra questi non spiccano solamente i più recenti presenti sul mercato, come l’LGA-2011 di Intel e l’AM3+ di AMD, ma anche alcuni tra i più datati, come il glorioso LGA-775 oppure gli S754 e S939.

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Nella parte superiore, al fine di rendere il trasporto semplice e confortevole, è prevista una pratica maniglia in plastica.

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Una volta aperta la confezione principale notiamo come tutto il materiale sia opportunamente riposto al suo interno, al fine di evitare qualsiasi danneggiamento durante la fase di trasporto, spesso inevitabilmente movimentata. Ogni singolo componente del EK-KIT L240, infatti, viene fornito ben protetto all’interno della propria confezione originale, insieme alla relativa dotazione accessoria.

In questa maniera il tutto risulta non soltanto ben protetto da eventuali urti, ma soprattutto molto ben ordinato, facilitando così il lavoro degli utenti meno smaliziati o che comunque si trovano ad entrare per la prima volta nel mondo del raffreddamento a liquido.

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Come anticipato il KIT comprende tutto il necessario per il corretto raffreddamento del microprocessore centrale del proprio computer, nello specifico troviamo:

  • 1 x Manuale di installazione EK-KIT L-Series (in lingua inglese);
  • 1 x WaterBlock CPU EK-Supreme LTX UNI CSQ 2013 (con staffe di montaggio e pasta termica);
  • 1 x Radiatore EK-CoolStream PE 240 Dual;
  • 2 x Ventole EK-Vardar F3-120 (1850 rpm);
  • 1 x Unità combo EK-XRES DCP 2.2 (Pompa + Reservoir);
  • 1 x Tubo EK-Tube ZMT Matte Black 16/10mm (2 metri);
  • 6 x Raccordi a compressione EK-CSQ Fitting 16/10 – G1/4 Nickel;
  • 1 x Flacone additivo liquido concentrato EK-Ekoolant EVO CLEAR (100mL).

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A nostro avviso, il bundle fornito in dotazione risulta completo e consente di godere a pieno del prodotto. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito del produttore, alla pagina ufficiale del EK-KIT L240.

{jospagebreak_scroll title=WaterBlock CPU – EK-Supreme LTX UNI CSQ 2013 – Parte 1:}


WaterBlock CPU – EK-Supreme LTX UNI CSQ 2013 – Parte 1:


Il WaterBlock scelto dal produttore sloveno per questo kit di raffreddamento a liquido è il Supreme LTX UNI CSQ 2013, un prodotto contraddistinto da buone prestazioni e da un prezzo indubbiamente interessante. La compatibilità è garantita con praticamente ogni piattaforma presente sul mercato, sia Intel che AMD, comprese quelle meno recenti (es. LGA-775, S754/S939).

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La confezione in cui è contenuto si presenta molto ben realizzata, compatta ma al tempo stesso resistente. Nella parte anteriore troviamo essenzialmente il marchio aziendale e la nomenclatura del prodotto, in questo caso proposto nella variante “Copper Plexi”, ovvero con base di contatto in rame e coperchio in plexiglass.

Posteriormente, invece, è prevista una sintesi di quelli che sono i principali dati tecnici inerenti il prodotto, tradotti in varie lingue, tra cui purtroppo non possiamo segnalare l’italiano.

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L’apertura della confezione risulta semplice, richiedendo esclusivamente la rimozione del sigillo adesivo posto lateralmente. Non appena aperta troviamo parte della dotazione accessoria nonché le istruzioni cartacee per l’installazione passo-passo.

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Al di sotto è invece ben riposto il WaterBlock, protetto dagli urti per mezzo di una spugna poliuretanica e inserito all’interno di una bustina in plastica trasparente, in maniera da evitarne l’ossidazione causata dagli agenti atmosferici.

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A seguire l’elenco dettagliato del contenuto della confezione:

  • 1 x Manuale di installazione passo-passo;
  • 1 x WaterBlock CPU EK-Supreme LTX UNI CSQ 2013 “Copper Plexi”;
  • 1 x Staffa di fissaggio per Socket AMD (quella per Socket Intel è preinstallata nel WB stesso);
  • 2 x Backplate per i vari Socket compatibili; 
  • 1 x Bustina contenente tutta la viteria e l’attrezzatura necessaria per procedere al montaggio;
  • 1 x Siringa pasta termoconduttiva di eccellente qualità Gelid GC-Extreme.

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Osservando con attenzione i componenti, possiamo notare come l’azienda, abbia posto particolare attenzione alla qualità dei materiali utilizzati. Tale attenzione saprà garantire una lunga durata nel tempo al prodotto.

{jospagebreak_scroll title=WaterBlock CPU – EK-Supreme LTX UNI CSQ 2013 – Parte 2:}


WaterBlock CPU – EK-Supreme LTX UNI CSQ 2013 – Parte 2:


L’EK-Supreme LTX UNI CSQ 2013 non è altro che il diretto successore del modello EK-Supreme LT, presentato dal produttore sloveno nel corso del 2007. Rispetto al suo predecessore sono state apportate ottimizzazioni per quanto riguarda la gestione interna dei flussi, migliorandone la capacità del 10% (stimato) e garantendo, quindi, prestazioni dissipanti sensibilmente superiori.

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Posteriormente, a testimonianza della cura rivolta dal produttore verso il cliente, è applicata una pellicola adesiva, espressamente pensata per impedire qualsiasi potenziale danneggiamento della base di contatto in rame, lappata, come vedremo, a specchio e con una precisione di planarità pari a +/- 0,0007 millimetri.

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A livello prettamente estetico dobbiamo ammettere che il lavoro svolto è a dire poco impeccabile, risultando privo di qualsiasi sbavatura o imperfezione. Sul WaterBlock troviamo preinstallata una staffa di fissaggio compatibile con tutte le piattaforme Intel, grazie alla presenza di quattro asole allungate che consentono l’installazione nei vari Socket, indipendentemente dalla misura di interasse tra i fori.

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Nella dotazione, come abbiamo visto pocanzi, è ovviamente presente anche la staffa dedicata alle piattaforme AMD.

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Al pari della maggior parte dei WaterBlock di recente concezione sono previsti, e quindi resi del tutto semplici, gli interventi di manutenzione. Il coperchio, in questo caso in plexiglass è facilmente rimovibile consentendo il facile accesso alla parte interna, al fine di poter procedere con le varie operazioni di pulizia.

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Per farlo è sufficiente svitare, utilizzando l’apposita chiavetta a brugola fornita in dotazione, le quattro viti passanti poste ai rispettivi angoli del WaterBlock.

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Una volta disassemblato il WaterBlock possiamo osservare l’ottima lavorazione dell’interno della base di contatto, costituita interamente da rame elettrolitico e realizzata con fresa a controllo numerico (CNC). Lo spessore è abbastanza sottile al fine di garantire un più rapido trasferimento del calore.

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In posizione centrale sono previsti ben 46 micro canali con design a “pinna”, attraverso i quali il liquido refrigerante viene efficacemente distribuito, e grazie ai quali viene notevolmente incrementata la superficie di scambio, migliorando, di conseguenza, le prestazioni dissipanti. La base di contatto è perfettamente quadrata e misura 55.07 mm per lato.

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Il coperchio è come detto realizzato interamente in plexiglass con finitura satinata, decisamente resistente grazie ad uno spessore indubbiamente generoso (oltre 14 millimetri) e molto accattivante alla vista per via dell’apprezzato design CSQ (Circle SQuare). Internamente sono opportunamente applicate delle guarnizioni in gomma al fine di evitare spiacevoli perdite di liquido refrigerante.

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Nella parte superiore sono presenti una coppia di fori per l’entrata e l’uscita del liquido, opportunamente filettatati in modo da risultare compatibili con qualsiasi raccordo G1/4.

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Particolare degno di nota è l’incisione “LTX” realizzata a laser, nonché lo sticker metallico riportante il logo aziendale.

{jospagebreak_scroll title=Radiatore e Ventole – EK-CoolStream PE 240 Dual & EK-Vardar F3-120 – Parte 1:}


Radiatore e Ventole – EK-CoolStream PE 240 Dual & EK-Vardar F3-120 – Parte 1:


Così come il WaterBlock, anche il nuovo radiatore EK-CoolStream PE è un prodotto dall’ottimo rapporto qualità-prezzo, contraddistinto dall’ormai noto e apprezzato design CSQ (Circle SQuare), minimalista ma al tempo stesso unico nel suo genere, perfettamente capace di integrarsi al meglio all’interno di qualsiasi sistema.

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La confezione in cui è contenuto si presenta molto ben realizzata, dalle dimensioni non molto superiori a quelle del radiatore stesso, ma del tutto idonea a garantirne la perfetta integrità.

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Nella parte anteriore troviamo essenzialmente il marchio aziendale e il modello preciso del radiatore di calore. Posteriormente, invece, è prevista una sintesi di quelli che sono i principali dati tecnici inerenti il prodotto, tradotti in varie lingue, tra cui purtroppo non possiamo segnalare l’italiano.

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L’apertura della confezione risulta estremamente semplice non essendoci, in questo caso, alcun sigillo adesivo.

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La prima cosa che troviamo una volta aperta è una piccola bustina in plastica trasparente contenente le viti necessarie per il fissaggio delle ventole di raffreddamento con relativa chiavetta a brugola. Il radiatore risulta ben protetto all’interno di una busta in plastica millebolle, perfetta per garantirne l’integrità durante il trasporto.

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A seguire l’elenco dettagliato del contenuto della confezione:

  • 1 x Radiatore EK-CoolStream PE 240 Dual;
  • 1 x Bustina contenente tutta la viteria e l’attrezzatura necessaria per procedere al montaggio.

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Il nuovo EK-CoolStream PE si presenta ben realizzato e curato fin nei minimi particolari. Al pari dei migliori radiatori presenti sul mercato, il materiale di cui è interamente costituito è il rame.

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Il peso, pari a 0.77 chilogrammi, è nella media per un radiatore a doppia ventola dello spessore di ben 40 millimetri. La capacità massima di liquido refrigerante è di 165mL.

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L’azienda ha scelto di adottare un alto FPI (numero di alette per pollice) al fine di assicurare un maggiore ed efficiente scambio termico.

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Questa tipologia di radiatori necessita però di ventole capaci di generare una buona pressione statica per garantire che il flusso d’aria possa attraversarlo e di conseguenza smaltire il calore prodotto.

{jospagebreak_scroll title=Radiatore e Ventole – EK-CoolStream PE 240 Dual & EK-Vardar F3-120 – Parte 2:}


Radiatore e Ventole – EK-CoolStream PE 240 Dual & EK-Vardar F3-120 – Parte 2:


Le dimensioni sono abbastanza generose, quindi è importante verificare la possibilità di installazione all’interno del proprio case. In larghezza e altezza misura, rispettivamente, 130mm x 280mm per uno spessore che, come anticipato, sfiora i 40mm.

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A questo dovremmo poi considerare lo spessore delle eventuali ventole di raffreddamento, che è mediamente pari a 25mm. Su questo radiatore vi è la predisposizione per il montaggio di un massimo di quattro ventole in configurazione push/pull, quindi due per ogni lato, che porterebbero lo spessore a circa 90mm. Queste dimensioni non sono da sottovalutare per determinare la compatibilità dell’unità con il case a cui sarà destinato.

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Nella parte superiore sono presenti una coppia di fori per l’entrata e l’uscita del liquido, opportunamente filettatati in modo da risultare compatibili con qualsiasi raccordo G1/4.

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Apprezzabile l’iniziativa del produttore di applicare dei tappi in maniera da evitare l’ossidazione della parte interna per mezzo degli agenti atmosferici.

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Nella confezione del kit sono incluse due ventole di raffreddamento, appartenenti alla nuova linea EK-Vardar F3. Anche in questo caso la qualità e la cura nei dettagli è certamente notevole, comprendendo uno sleeving completo del cavetto di collegamento.

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Queste particolari ventole PWM a 12 volt, del diametro di 120 millimetri, sono accreditate per un regime di rotazione massimo di ben 1850 RPM, e sono capaci di generare un flusso d’aria di 63 CFM (107m3/h) con una pressione statica davvero molto elevata, pari a 2.24mm/H2O.

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Questa caratteristica le rende perfette per essere utilizzate in abbinamento al radiatore EK-CoolStream PE, espressamente ottimizzato per garantire la massima dissipazione del calore nel raggio operativo della ventola.

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La rumorosità massima, stimata dal produttore, è di appena 29.5 dBA. All’interno della confezione sono fornite quattro classiche viti di fissaggio, viti che tuttavia non serviranno per l’installazione delle ventole sul radiatore.

{jospagebreak_scroll title=Pompa e Reservoir – EK-XRES DCP 2.2 Combo – Parte 1:}


Pompa e Reservoir – EK-XRES DCP 2.2 Combo – Parte 1:


La nuova unità combinata EK-XRES DCP 2.2 appare molto compatta e facile da utilizzare, certamente idonea all’integrazione all’interno del proprio case, anche non eccessivamente spazioso.

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In un unico “blocco”, di dimensioni relativamente contenute, infatti, troviamo sia un serbatoio in POM completamente impermeabile (evitando così l’evaporazione del liquido refrigerante) e sia una pompa EK-DCP 2.2, capace di muovere fino a 400 litri di acqua all’ora, una portata più che sufficiente per garantire le massime prestazioni dell’impianto, senza rinunciare ad un ottimo confort acustico.

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La confezione in cui è contenuto il tutto si presenta, come di consueto, ben realizzata e molto resistente. Nella parte anteriore troviamo essenzialmente il marchio aziendale e la nomenclatura del prodotto, in questo caso proposto nella variante “Black Acetal”.

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Posteriormente, invece, è prevista una sintesi di quelli che sono i principali dati tecnici inerenti il prodotto, tradotti in varie lingue, tra cui purtroppo non possiamo segnalare l’italiano.

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L’apertura della confezione risulta semplice, richiedendo esclusivamente la rimozione del sigillo adesivo posto lateralmente.

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Non appena aperta troviamo le istruzioni cartacee per l’installazione passo-passo.

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Al di sotto è invece ben riposta l’unità combo e il resto della dotazione accessoria, il tutto protetto dagli urti per mezzo di una spugna poliuretanica e inserito all’interno di classiche buste in plastica trasparente.

{jospagebreak_scroll title=Pompa e Reservoir – EK-XRES DCP 2.2 Combo – Parte 2:}


Pompa e Reservoir – EK-XRES DCP 2.2 Combo – Parte 2:


A seguire l’elenco dettagliato del contenuto della confezione:

  • 2 x Manuali di installazione passo-passo;
  • 1 x Unità combo EK-XRES DCP 2.2 (Pompa + Reservoir);
  • 2 x Bustina contenente tutta la viteria e l’attrezzatura necessaria per procedere al montaggio.
  • 1 x Supporto per l’unità combo in metallo standard;
  • 1 x Staffa per il fissaggio del supporto sfruttando i fori ventola 120mm.

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Le dimensioni dell’unità combo (Pompa + Reservoir) sono davvero molto contenute, pari ad appena 60x105x60 mm (LxHxD).

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Questo ne facilita senza dubbio l’integrazione, non soltanto in tutti i case non particolarmente spaziosi, ma anche negli ormai molto diffusi banchetti da bench. La qualità costruttiva e la cura nei dettagli è come di consueto ai massimi livelli.

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L’unità viene fornita provvista di sistema antivibrazione in gomma, in maniera tale da ridurre il più possibile la rumorosità durante l’utilizzo.

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Nella parte superiore e laterale sono presenti quattro fori per l’entrata e l’uscita del liquido refrigerante, opportunamente filettati in modo da risultare compatibili con qualsiasi raccordo G1/4.

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Ovviamente in un impianto standard solamente due di questi fori verranno utilizzati, ovvero quelli che risulteranno essere i più comodi in relazione al luogo in cui verrà posizionata l’unità.

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I restanti fori, al contrario, andranno chiusi in maniera da evitare la fuoriuscita del liquido.

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Per farlo sarà sufficiente sfruttare i due tappi in ottone nichelato forniti in dotazione, già provvisti di Oring di tenuta in gomma.

{jospagebreak_scroll title=Tubo e Raccordi – EK-Tube ZMT Matte Black & EK-CSQ Fitting G1/4 Nickel:}


Tubo e Raccordi – EK-Tube ZMT Matte Black & EK-CSQ Fitting G1/4 Nickel:


Per questo kit il produttore sloveno ha scelto di fornire un tubo di elevata qualità in gomma EPDM (Ethylene-Propylene Diene Monomero) EK-Tube ZMT Matte Black, contraddistinto da un diametro pari a 10/16mm (Interno/Esterno), da una lunghezza di 2 metri e da una colorazione nera opaca, non reattiva ai raggi UV. 

Questo genere di prodotto va leggermente a “sacrificare”, per certi versi, l’aspetto prettamente estetico, in favore però di una notevole resistenza nel tempo, sia alle temperature (comprese tra i -30 e i +110°C) che ai raggi UV e all’ozono, nonché alla totale impossibilità che si verifichino, nel lungo periodo, le problematiche tipiche dei classici tubi in PVC e PUR, tra cui ad esempio la lisciviazione, che può causare ostruzioni nel circuito e impedire così il normale flusso del liquido refrigerante.

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Per quanto riguarda, invece, i raccordi, nella dotazione troviamo sei EK-CSQ Fitting 10/16mm G1/4 Nichel, già provvisti di Oring di tenuta in gomma. Come sempre notevole la cura rivolta dal produttore nell’imballaggio, prevedendo per ogni singolo raccordo una piccola bustina in plastica trasparente.

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A livello estetico non possiamo negare che ci troviamo dinanzi ad un prodotto curato fin nei minimi particolari, che saprà soddisfare anche i palati più esigenti. Grazie alle dimensioni abbastanza generose questo genere di raccordo a compressione non richiede particolari attrezzature per procedere all’installazione, risultando facile da stringere anche semplicemente a mani nude.

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Come anticipato, nella dotazione del kit, sono forniti sei di questi raccordi a compressione, vale a dire né più e ne meno di quelli effettivamente necessari per il corretto funzionamento di un impianto di questo tipo, contraddistinto da un Radiatore, un singolo WaterBlock e un’unità combo Pompa+Reservoir.

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Preparazione all’installazione – Parte 1


L’installazione del EK-KIT L240 non richiede certamente particolari competenze, risultando estremamente semplice da portare a termine. L’unica cosa che ci sentiamo di consigliare è di procedere con assoluta calma, senza avere alcuna fretta di completare il lavoro. In questa maniera verranno evitati la maggior parte dei comuni errori che alla lunga possono creare problemi anche gravi e spesso irreversibili.

Basta infatti un raccordo non sufficientemente stretto per causare la fuoriuscita del liquido refrigerante, con ovvie conseguenze per quanto riguarda la vita dei propri componenti hardware, o più semplicemente un cattivo fissaggio di qualche vite per perdere uno dei principali vantaggi, oltre alle pure prestazioni dissipanti, di un impianto a liquido, ovvero la silenziosità.

Armiamoci, quindi, di tutto il tempo che serve per procedere con un’installazione pulita. La prima cosa da fare è quella di valutare attentamente il posizionamento delle componenti dell’impianto, tra cui il radiatore con relative ventole di raffreddamento, la pompa e relativo serbatoio per il liquido refrigerante.

N.B: Nel nostro specifico caso questo non richiede particolare attenzione poiché procederemo ad un’installazione esterna al solo scopo di mostrarvi il prodotto e renderlo utilizzabile per le nostre prove.


Preparazione del WaterBlock CPU


La preparazione del WB non è molto complessa. In base alla nostra piattaforma, che sia quindi AMD oppure Intel, sarà necessario utilizzare l’apposita staffa di fissaggio presente nella confezione.

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Una volta assicurati che la staffa sia corretta e che le viti di fissaggio siano ben strette è sufficiente installare i due raccordi a compressione forniti nella dotazione.

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Come anticipato, questo genere di raccordo non necessita di particolari attrezzature per essere stretto, ma è possibile procedere a mani nude. In ogni caso, nella dotazione accessoria, è presente un’apposita chiave a brugola.


Preparazione del Radiatore


Anche la preparazione del radiatore non è molto complessa. Escludendo l’installazione dei raccordi a compressione, il grosso del lavoro è rappresentato dal fissaggio delle due ventole di raffreddamento.

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La procedura è del tutto semplice e sia la viteria che l’attrezzatura necessaria sono come di consueto fornite in dotazione.

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Preparazione all’installazione – Parte 2


Preparazione dell’unità combo Pompa + Reservoir


La preparazione dell’unità combo Pompa+Reservoir è anch’essa molto semplice. In relazione al luogo in cui dovrà essere posizionata sarà necessario individuare quello che è il foro più comodo per il rientro del liquido refrigerante.

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Solamente in questo, di conseguenza, dovremmo procedere con l’installazione del raccordo a compressione, assicurandoci che i restanti due siano completamente chiusi sfruttando i tappi in ottone nichelato forniti in dotazione.

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Per quanto riguarda, invece, il foro di uscita del liquido, non vi è possibilità di errore, in quanto ve ne è ovviamente uno soltanto, posto nella parte superiore della pompa EK-DCP 2.2.

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A questo punto possiamo procedere con il fissaggio del supporto in metallo utilizzando le quattro viti e la chiavetta a brugola presenti nel bundle.

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A seconda delle nostre esigenze specifiche potremo scegliere se utilizzare il supporto standard oppure quello opzionale, espressamente pensato per poter sfruttare i classici fori per ventola da 120mm.

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Infine è necessario rimuovere il serbatoio in plexiglass per posizionare, in maniera corretta, la piccola “spugnetta” presagomata nell’apposito vano presente in prossimità del foro di rientro del liquido refrigerante, in modo tale da evitare la formazione di vortici (anti-cyclone).

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L’unità, per il suo corretto funzionamento, necessita di una tensione di alimentazione a 12 volt ed è provvista di un classico connettore per ventole a 3-pin, tranquillamente collegabile sulla scheda madre oppure ad un tradizionale rehobus.

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Nel caso, invece, lo si voglia collegare direttamente all’alimentatore di sistema è possibile sfruttare l’adattatore molex fornito in dotazione.


Preparazione del liquido refrigerante


Nella dotazione fornita con il kit, il produttore sloveno ha previsto un flacone da 100mL di additivo concentrato (EK-Ekoolant EVO Clear), espressamente pensato per garantire le massime prestazioni dell’impianto e al tempo stesso inibire spiacevoli fenomeni di corrosione, sviluppo di alghe e microorganismi.

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L’utilizzo dell’additivo è abbastanza semplice e consente di ottenere 1 Litro di liquido refrigerante pronto all’uso, semplicemente miscelandolo con 900mL di comune acqua bidistillata (rapporto 1:9).

{jospagebreak_scroll title=Assemblaggio dell’impianto – Parte 1:}


Assemblaggio dell’impianto – Parte 1:


Giunti a questo punto possiamo tranquillamente affermare di aver già svolto buona parte del lavoro, avendo preparato tutti i singoli componenti per l’assemblaggio finale del nostro nuovo impianto a liquido.

Procederemo quindi con l’installazione del WaterBlock, dedicato al corretto raffreddamento del microprocessore, sulla scheda madre (nel nostro caso una ASRock Z97 Extreme6/3.1).

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Il primo passo da compiere è quello di posizionare il backplate fornito sulla faccia posteriore della scheda; questo è indispensabile per evitare che il PCB possa danneggiarsi per via dell’eccessiva flessione a seguito del fissaggio definitivo del WB.

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Da notare come il produttore abbia previsto dei fori in prossimità delle viti del meccanismo di ritenzione originale del Socket, spesso e volentieri troppo sporgenti, a testimonianza che nulla è stato lasciato al caso in questo prodotto.

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La seconda cosa da fare è quella di avvitare i quattro perni di fissaggio universali forniti in dotazione nei rispettivi fori attorno al Socket. Per evitare di danneggiare il PCB della scheda madre possiamo utilizzare delle rondelle in plastica, anch’esse presenti nella confezione del prodotto. I perni di fissaggio sono di tipo tool-less, di conseguenza non sono necessari particolari attrezzi per stringerli, ma sarò possibile procedere tranquillamente a mani nude.

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Possiamo ora procedere con l’installazione vera e propria del WaterBlock sul microprocessore (nel nostro caso un Intel Core i7 4790K). Per prima cosa è necessario applicare la pasta termica. A riguardo consigliamo di utilizzare, vista la sua eccellente qualità, quella fornita in dotazione, ovvero la Gelid GC-Extreme, indubbiamente tra le migliori soluzioni presenti sul mercato. Usate pure il metodo di applicazione che preferite, noi per abitudine ci affidiamo al classico “chicco di riso” al centro dell’IHS.

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Prima di posizionare il WB è doveroso ricordarsi di rimuovere la pellicola protettiva applicata dal produttore sulla base di contatto in rame.

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Fatto questo possiamo tranquillamente procedere posizionando il WB, le molle e completando l’installazione serrando i dadi tool-less in modo graduale ed uniforme con sequenza incrociata.

{jospagebreak_scroll title=Assemblaggio dell’impianto – Parte 2:}


Assemblaggio dell’impianto – Parte 2:


A questo punto possiamo posizionare i restanti componenti dell’impianto e prendere le misure dei vari spezzoni di tubo che andremo poi a tagliare.

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N.B: Come abbiamo precisato nel capitolo precedente, nel nostro caso procederemo ad un’installazione esterna dell’impianto, al solo scopo di mostrarvi il prodotto e renderlo utilizzabile per l’esecuzione delle varie prove.

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Il collegamento dei tubi è del tutto semplice. E’ sufficiente, infatti, infilare la ghiera nel tubo prima di collegarlo al raccordo e poi semplicemente stringerla, anche a mani nude.

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A questo punto non resta che procedere con le connessioni elettriche di alimentazione e con il riempimento del circuito con il liquido refrigerante. A riguardo consigliamo vivamente di utilizzare l’EK-ATX Bridging Plug, un pratico connettore che consente di avviare la pompa, sfruttando l’alimentatore ATX, senza però andare ad avviare tutto il sistema.

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In questo modo potremo riempire facilmente il circuito e, cosa ben più importante, verificare che non vi siano perdite di liquido refrigerante che potrebbero danneggiare in maniera irreversibile i componenti hardware.

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Una volta riempito il circuito con il liquido refrigerante è doveroso lasciarlo “girare” per un po’ di tempo, picchiettando i tubi e agitando leggermente il radiatore, ovviamente mantenendo aperto il serbatoio, al fine di facilitare il perfetto spurgo dell’impianto dall’aria.

Siamo ora pronti per effettuare le prove e verificare così non soltanto la bontà del nostro lavoro di assemblaggio, ma soprattutto le prestazioni offerte dal sistema di raffreddamento a liquido EKWB EK-KIT L240.

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Strumentazione utilizzata:


Di seguito andiamo ad illustrare la strumentazione utilizzata.


Misurazione delle temperature


Per il rilevamento delle temperature ci siamo avvalsi di software scaricabili gratuitamente da internet, come RealTemp e CPUID Hardware monitor. Per poter rilevare le temperature dei componenti che non possono essere letti da tali software, useremo un termometro ad infrarossi con puntamento Laser PCE-777.

pce_777


Caratteristiche_Tecniche_PCE-777


Tabella_4

NOTA DELLA REDAZIONE: Pur consapevoli che un rilevamento di tipo software sia quantomeno inadatto a fornire dati certi ed inconfutabili, a causa delle numerose variabili che possono condizionare il rilevamento stesso, come per esempio il mal funzionamento del sensore sulla scheda madre, oppure un errato settaggio del software di rilevamento, al momento riteniamo che tale sistema sia comunque quantomeno ripetibile da parte degli utenti finali del prodotto recensito.


Misurazione della rumorosità


Per il rilevamento della rumorosità durante il funzionamento di ventole e dissipatori abbiamo scelto di usare strumentazione professionale a marca PCE, e nello specifico il fonometro Professionale PCE-999.

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cARATT


Fonometro

Ed ora è giunto il momento di provare sul campo questo interessante sistema di raffreddamento.

{jospagebreak_scroll title=Sistema di Prova e Metodologia di Test:}


Sistema di Prova e Metodologia di Test:


Per il sistema di prova ci siamo avvalsi di una scheda madre dotata di chipset Intel Z97, prodotta da ASRock, in particolare è stato scelto il modello Extreme 6/3.1. Come processore è stato scelto un modello Intel appartenente alla famiglia Haswell, precisamente il Core i7 4790K.

Per il comparto memorie la scelta è ricaduta su un kit prodotto da G.Skill da 8GB di capacità assoluta, appartenente alla famiglia Trident-X. Stiamo parlando delle F3-2400C9D-8GTXD. Sia la frequenza e sia le latenze sono state impostate ai valori di targa, vale a dire 2.400MHz 9-11-11-31 a 1.65v. Un riassunto della configurazione di prova la trovare nella tabella sottostante.

Immagine_1_-_Sistema_di_Prova

Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.

Trattandosi di un sistema Intel abbiamo prelevato dal bundle tutto l’occorrente per l’installazione. Il montaggio, come abbiamo visto si è rivelato molto semplice ed agevole. Le prove sono state condotte con l’obiettivo di analizzare le performance del nuovo impianto di raffreddamento a liquido EKWB EK-KIT L240, in abbinamento alle ventole EK-Vardar F3-120 fornite in dotazione.

Per meglio osservare i vantaggi derivanti dall’utilizzo di un sistema di raffreddamento di questo tipo, rispetto alle più classiche soluzioni AIO, abbiamo effettuato le medesime prove utilizzando un kit Corsair Hydro Series H110, in abbinamento ad una coppia di ventole Corsair SP140.

Per questo motivo ci siamo basati su due differenti livelli di frequenze del processore, preventivamente testati, al fine di non incorrere in problemi causati dall’instabilità:

Test

Durate i nostri test la temperatura ambiente misurata è stata di circa 24°. Di seguito vi riportiamo le applicazioni interessate dai nostri test.


Stress e monitoraggio temperatura CPU


  • Intel Extreme Tuning Utility 5.1.2.2 (Stress Test integrato);
  • CoreTemp 1.0 RC7.

Impatto acustico delle ventole


Per misurare l’impatto acustico, abbiamo utilizzato un fonometro professionale PCE-999 posizionato ad una distanza di 75cm. La ventola si regola in automatico, in base alla temperatura della CPU, essendo una PWM a 12 volt. Ricordiamo che i decibel non hanno un andamento lineare ma logaritmico: ad esempio, la differenza di 10 dB tra 100 e 110 dB è qualitativamente maggiore della differenza di dB tra 50 e 60 dB.

La durata dello stress test è stata impostata direttamente all’interno del programma (Intel XTU) ad un tempo massimo di 20 minuti per ogni sessione di prova.

La pasta termica utilizzata è in entrambi i casi quella fornita in dotazione da EKWB nel kit di raffreddamento a liquido in esame, vale a dire la Gelid GC-Extreme.

{jospagebreak_scroll title=Stress e Monitoraggio della Temperatura CPU:}


Stress e Monitoraggio della Temperatura CPU:


Stress Intel Extreme Tuning Utility


La Intel Extreme Tuning Utility è una tecnologia sviluppata da Intel allo scopo di fornire all’utente una particolare interfaccia utilizzabile dal sistema operativo attraverso cui dialogare direttamente con il BIOS della scheda madre e poter quindi agire sui settaggi più profondi del sistema (tra cui anche quelli per l’overclock) senza dover riavviare il sistema e attraverso un utility software certamente più semplice e intuitiva di quanto possa essere la scarna interfaccia di un tradizionale BIOS.

La vera novità introdotta d questa tecnologia risiede nel fatto che Intel ha fornito ai produttori di motherboard alcune istruzioni e un utility apposita per fornire agli utenti un set più o meno ampio di possibilità di intervento sul BIOS. In altre parole, attraverso l’implementazione di determinate funzionalità all’interno di questo programma, Intel permette ai produttori di decidere quali di queste istruzioni potranno utilizzare i consumatori.

In questo modo, gli utenti non solo possono cambiare parametri come timing e frequenze, ma possono monitorare la temperatura, le tensioni e le frequenze. Anche la tecnologia per migliorare le prestazioni della memoria RAM, conosciuta come Intel Extreme Memory, può a sua volta essere controllata attraverso questa utility.

Gli utenti sono liberi inoltre di creare profili personalizzati per i vari contesti di utilizzo del sistema (overclock per videogiochi ad alte prestazioni, oppure sistema a valori standard durante la navigazione in Internet). Intel ha voluto presentare tale tecnologia come una sorta di “BIOS sul desktop di Windows”.

Lo stress test con il software Intel Extreme Tuning Utility è stato impostato manualmente a 20 minuti per ogni sessione di prova. La temperatura ambientale rilevata durante i test è di 24°.

Nei grafici che seguono vengono riportate le temperature rilevate in Idle ed in condizioni di Full-Load (stress), sia con il processore (Intel Core i7 4790K) mantenuto alla frequenza di default e sia in overclock a 4.4GHz fissi su tutti i core. La temperatura indicata è riferita al core più caldo ed è il valore massimo tra tutte le rilevazioni nelle singole prove effettuate.


Test CPU default – 4000Mhz


Temperature_CPU_Default_-_Idle

Temperature_CPU_Default_-_Full-Load


Test CPU in overclock – 4400Mhz


Temperature_CPU_OC_-_Idle

Temperature_CPU_OC_-_Full-Load

Dobbiamo ammettere, alla luce delle prove svolte, che il sistema di raffreddamento a liquido EK-KIT L240 di EKWB, ci ha senza dubbio impressionati.

Per meglio osservare i vantaggi derivanti dall’utilizzo di un impianto a liquido di tipo tradizionale, come per l’appunto quello messo a punto dal produttore sloveno, rispetto alle tradizionali e ormai molto diffuse soluzioni AIO, abbiamo deciso di ripetere le medesime prove sulla nostra piattaforma facendo uso di un Hydro Series H110 marchiato Corsair, un prodotto senza dubbio di buona qualità.

Le temperature registrate parlano abbastanza chiaro e pongono la soluzione tradizionale su ben altro livello, soprattutto con microprocessore in condizione di Full-Load e sottoposto a overclock.

{jospagebreak_scroll title=Impatto acustico – Rumorosità:}


Impatto acustico – Rumorosità:


Il test di rumorosità è uno dei più difficili da effettuare, perchè durante la fase di test qualsiasi rumore, anche minimo, può far balzare il grafico verso l’alto, di fatto invalidando il lavoro effettuato e costringendoci a ripetere il test dall’inizio.

Per questo motivo, non disponendo purtroppo di una camera anecoica, ci siamo veduti costretti ad aspettare le tarde ore notturne per poter effettuare i nostri test in tutta tranquillità e con rumore ambientale il più basso e costante possibile. Lo strumento utilizzato, il fonometro professionale PCE-999, è molto sensibile al rumore ambientale.

Da questo valore, tipico di qualsiasi ambiente domestico, è necessario partire per poter analizzare la rumorosità del complesso dissipatore/ventola. Questo è d’obbligo siccome i dati dichiarati dal costruttore, che arrivano fino 29.5 dBA per le ventole EK-Vardar F3-120, e fino a 35 dBA per quanto riguarda le ventole Corsair SP140, sono stati ottenuti in camere anecoiche, in aria libera da ostruzioni e quindi nelle migliori condizioni ambientali possibili. Tali condizioni sono ovviamente irripetibili in ambito domestico, e sinceramente lasciano, a chi acquista il dissipatore, una idea non del tutto reale delle vere prestazioni.

Un valido articolo in inglese spiega molto bene cosa sia il rumore e come questo influenzi il il normale utilizzo del pc. L’articolo lo troverete qui.

Le nostre misurazioni sono state svolte posizionando il fonometro ad una distanza di 75cm dal kit di raffreddamento, simulando quella che è la distanza tipica tra un PC e la postazione in cui si opera.

Rumorosit_Rilevata

I test da noi condotti non fanno che confermare, nel complesso, la buona silenziosità di entrambe le tipologie di ventole utilizzate.

Le nuove EK-Vardar F3-120, fornite nella dotazione della soluzione di raffreddamento messa a punto dal produttore sloveno, si confermano la scelta migliore dal punto di vista dell’impatto acustico, risultando davvero molto silenziose e poco percepibili durante il funzionamento.

Allo stesso modo abbiamo potuto constatare che anche il rumore generato dalle Corsair SP140, incluse nel bundle della soluzione Hydro Series H110, non risulta mai eccessivamente fastidioso, ma al contrario decisamente limitato.

Teniamo a precisare che in entrambi i casi abbiamo impostato le ventole al loro massimo regime di rotazione, in maniera tale da sfruttarne appieno le potenzialità.

{jospagebreak_scroll title=Conclusioni:}


Conclusioni:


platinum_bb_bhPrestazioni:cinque
Qaulità Costruttiva:cinque
Rapporto Qualità/Prezzo:cinque
Giudizio Complessivo:cinque

Il nuovo EK-KIT L240 è quello che possiamo definire un prodotto davvero molto interessante nonché perfetto per tutti coloro che intendono entrare nel mondo del watercooling pur senza disporre dell’esperienza necessaria per la scelta dei singoli componenti dell’impianto.

In questo caso, infatti, sarà sufficiente affidarsi all’esperienza, maturata nel corso degli anni, di uno dei leader del settore, quale il produttore sloveno EKWB.

I kit appartenenti alla famiglia L-Series rappresentano il compromesso ideale tra prestazioni, flessibilità e costo finale, dimostrandosi la scelta ideale per la maggior parte degli appassionati che si accingono a fare il “grande passo”, abbandonando definitivamente le soluzioni di raffreddamento tradizionali ad aria, o le soluzioni a liquido di tipo All-in-One.

La compatibilità è garantita con praticamente ogni piattaforma presente sul mercato, sia Intel che AMD, comprese quelle meno recenti (es. LGA-775, S754/S939).

109-ek-l240-kit-watercooling-immagine-conclusioni_finali

Tra i principali vantaggi di un impianto di raffreddamento a liquido come quello messo a punto da EKWB vi è senza dubbio la flessibilità, non soltanto durante la fase di assemblaggio, potendo integrare i vari componenti in maniera pulita e ordinata all’interno del proprio case o banchetto, ma soprattutto in ottica futura, non rinunciando alla possibilità di aggiungere ulteriori blocchi al circuito, dedicati al raffreddamento, ad esempio, della scheda grafica, oppure della circuiteria di alimentazione della scheda madre o delle memorie RAM.

Ovviamente, più componenti hardware ci troveremo a dover raffreddare, più sarà inevitabile prendere in considerazione l’eventualità di aumentare la superficie radiante, sostituendo oppure affiancando un ulteriore radiatore a quello già presente nella configurazione originaria.

A livello prettamente prestazionale un impianto di raffreddamento di questo tipo è in grado di garantire il mantenimento di temperature di esercizio sensibilmente più contenute rispetto alle normali soluzioni ad aria oppure ai più diffusi kit All-in-One, come abbiamo potuto constatare a seguito delle nostre prove. Per l’occasione, infatti, abbiamo deciso di porre a diretto confronto il prodotto di EKWB con una delle ultime e maggiormente prestanti soluzioni AIO di Corsair, appartenente alla famiglia Hydro Series.

I risultati ottenuti non hanno fatto altro che confermare la superiorità dell’EK-KIT L240, non soltanto per quanto riguarda le temperature di esercizio in abbinamento al nostro microprocessore (Intel Core i7 4790K) sia in condizione di default che in overclocking manuale, ma anche dal punto di vista della rumorosità. Le ventole fornite dal produttore sloveno all’interno della confezione (EK-Vardar F3-120), infatti, si sono dimostrate la scelta migliore per poter contare su un elevato confort acustico, risultando davvero poco percepibili durante il funzionamento, nonostante la notevole pressione statica che le contraddistingue.

Per quanto concerne invece il packaging, dobbiamo ammettere che il produttore sloveno ci ha piacevolmente sorpresi. Ogni singolo componente, nonché la sua dotazione accessoria, viene fornito all’interno della propria confezione originale, imballato in maniera impeccabile e ben protetto al fine di evitarne il danneggiamento durante la fase di trasporto. Nella confezione sono inoltre presenti numerosi manuali e istruzioni dettagliate che aiuteranno i meno pratici durante la fase di assemblaggio dell’impianto.

La procedura di installazione non richiede, come abbiamo visto nel corso del nostro articolo, particolari competenze, risultando estremamente semplice da portare a termine. Ovviamente è necessario disporre di sufficiente tempo libero per poter procedere con assoluta calma, in maniera da valutare nel migliore dei modi quale sia il posizionamento ideale dei singoli componenti dell’impianto ed effettuare i controlli necessari al fine di evitare spiacevoli problemi, come perdite di liquido refrigerante e quant’altro.

Buona parte del lavoro viene senza dubbio facilitata, nonché velocizzata, dalla presenza di viteria e raccorderia di tipo tool-less, stringibili semplicemente a mani nude, senza la necessità di doversi armare di particolari attrezzature specifiche, come cacciaviti o pinze.

Il nuovo EK-KIT L240 è direttamente acquistabile nello shop online del produttore sloveno al costo di circa 210€ IVA compresa, cifra sensibilmente superiore a quella delle più tradizionali soluzioni di raffreddamento ad aria o a liquido AIO, ma indubbiamente giustificata dall’ottima qualità, dalle prestazioni e dalla flessibilità che contraddistinguono questo prodotto.


Pro:


  • Ottima scelta dei componenti dell’impianto;
  • Qualità costruttiva ai massimi livelli; 
  • Design CSQ (Circle SQuare) minimalista ma al tempo stesso unico nel suo genere;
  • Compatibilità garantita con la maggior parte delle piattaforme AMD e Intel, anche meno recenti;
  • Ottime prestazioni, superiori a qualsiasi soluzione di raffreddamento ad aria o liquido AIO;
  • Ottima silenziosità durante l’utilizzo, sia delle ventole che della pompa (EK-DCP 2.2);
  • Notevole semplicità di installazione con istruzioni dettagliate e comprensibili;
  • Notevole cura nel packaging dei singoli componenti dell’impianto;
  • Tubo 10/16mm EK-Tube ZMT Matte Black in gomma EPDM resistente e flessibile; 
  • Raccordi a compressione tool-less EK-CSQ Fitting 10/16mm G1/4 Nichel di ottima qualità;
  • Bundle a dire poco completo.

Contro:


  • Nulla da segnalare.

Si ringrazia ekwb_logoper il sample fornitoci.

Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend

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