Dopo la recente ufficializzazione riguardante la piattaforma nota con il nome di “Virgo”, costituita da una linea di FCH (Fusion Controller Hub) e di APU su architettura Piledriver, abbiamo assistito ad un continuo proliferarsi di soluzioni di motherboard dotate di caratteristiche tecniche e funzionalità innovative. Nel corso del nostro articolo, andremo ad analizzare in maniera dettagliata una soluzione ASUS, sviluppata attorno al modello di punta della nuova linea di FCH, vale a dire l’A85X. Stiamo parlando della F2A85-V Pro, una scheda madre ideale per sfruttare nel migliore dei modi tutte le nuove APU FM2. Non ci resta che augurarvi una piacevole lettura.
Introduzione:
ASUS nasce dalle ultime quattro lettere di Pegasus, il cavallo alato della mitologia Greca che rappresenta l’ispirazione all’arte e all’apprendimento. ASUS fa propria la forza, lo spirito creativo e la purezza simboleggiati da questa mitica creatura, regale ed agile, proiettandosi verso sempre nuove vette di qualità ed innovazione con ogni nuovo prodotto sviluppato.
ASUSTeK Computer Inc. è un’azienda fondata nel 1989 a Taiwan con l’obiettivo di realizzare prodotti tecnologici all’avanguardia. Attualmente è uno dei principali protagonisti del mercato delle 3C (Computer, Communication, Consumer Electronics). Da diversi anni è anche il maggior produttore al mondo di schede madri per computer. L’azienda ha però progressivamente esteso il proprio business alla produzione di diversi prodotti a elevato contenuto tecnologico, quali notebook, di cui è oggi tra i primi cinque produttori a livello mondiale, schede video, di cui è il primo brand per vendite sempre a livello Worldwide, e a seguire dispositivi ottici, soluzioni broadband, server, Pocket PC, prodotti per il networking, display LCD, telefoni cellulari, PDA Phone, GPS e Ultra Mobile PC.
Da sempre ASUS intende perseguire la perfezione tecnologica ed estetica attraverso una continua attenzione all’innovazione. L’azienda punta a mettersi nei panni dei clienti per capirne a fondo le esigenze e creare una reale empatia in modo da poter sviluppare con gli utenti un rapporto e un’esperienza fuori dal comune.
Maggiori informazioni le trovate sul Sito Asus.
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Nuova Piattaforma AMD Virgo – Parte Prima:
E’ passato oltre un anno dalla presentazione ufficiale delle prime soluzioni AMD Llano per il segmento desktop del mercato, proposte particolarmente interessanti, sia dal punto di vista delle pure prestazioni velocistiche e sia per i consumi ed il costo finale contenuto.
In questo lungo lasso di tempo l’azienda americana ha costantemente proseguito nella ricerca di nuove soluzioni e tecnologie finalizzate ad incrementare ancor più le prestazioni complessive dei propri prodotti, al fine di renderli ancor più competitivi. La nuova piattaforma AMD Virgo non è altro che il risultato di tutti questi sforzi.
Così come la precedente piattaforma Lynx, anche Virgo vede come protagonisti due componenti principali, l’APU (Accelerated Processing Unit), che come ormai sappiamo include in un unico pezzo di silicio sia CPU che GPU, e il Fusion Controller Hub (FCH), che a conti fatti non è altro che un tradizionale Southbridge, relegato alla gestione della logica I/O e caratterizzato da un consumo particolarmente contenuto.
Per questa nuova piattaforma è stato presentato anche un nuovo socket, identificato come FM2. Le differenze con il precedente FM1 sono all’apparenza minime, ma questo cambio si è reso obbligato per via di una profonda differenza nell’architettura di base delle nuove APU, oltre che per garantire una maggiore longevità alla nuova piattaforma. Il socket FM2, infatti, sarà perfettamente in grado ospitare anche la prossima generazione di APU, di cui ancora non si hanno informazioni certe.
Come possiamo osservare dall’immagine sovrastante, la nuova piattaforma è accompagnata da tre differenti modelli di FCH: l’AMD A55, pensato per l’impiego in schede madri economiche, l’AMD A75, più completo e interessante, dedicato a prodotti di fascia medio/alta, ed infine il nuovo AMD A85X, dedicato ai prodotti di punta FM2, capaci di sfruttare appieno le ultime APU.
L’APU è collegata al Fusion Controller Hub (FCH) per mezzo di un link, identificato come Unified Media Interface (UMI) in grado di garantire una banda di ben 2GB/s. Tutti i modelli di FCH disponibili sono in grado di gestire ulteriori 4 linee PCI-Express di seconda generazione per il collegamento di controller esterni opzionali e funzionalità HD Audio.
L’FCH AMD A55, per via del suo target di utilizzo, si limita a supportare lo standard Serial ATA 2 3Gb/s (fino a 6 porte) e USB 2.0/1.1 (fino a 14 porte USB 2.0 e 2 porte USB 1.1). Il modello intermedio, AMD A75, invece, è in grado di gestire lo standard Serial ATA 3 6Gb/s (fino a 6 porte) e di offrire supporto nativo al recente standard di trasmissione USB 3.0 (fino a 4 porte), fino a poco tempo fa appannaggio di controller aggiuntivi di terze parti.
Infine, il modello di punta AMD A85X, include quanto supportato dal modello A75 con l’aggiunta di due ulteriori porte Serial ATA 3 6Gb/s (8 porte in totale) e pieno supporto verso la tecnologia Multi-GPU proprietaria AMD CrossFireX (fino a due schede grafiche in parallelo operanti in modalità 8x/8x).
Le APU (Accelerated Processing Unit) al momento presentate per questa nuova e interessante piattaforma sono tutte basate su architettura Piledriver, derivata dall’affinamento della precedente architettura Bulldozer, e sono dotate di processore grafico integrato, di derivazione AMD Radeon, con pieno supporto alle librerie DirectX 11 e all’accelerazione UVD3. L’APU dispone, inoltre, di un controller PCI-Express integrato, che mette a disposizione sino a 24 linee di seconda generazione, eventualmente sfruttabili con la tecnologia AMD CrossFireX. A seguire un’immagine dettagliata del Die:
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Nuova Piattaforma AMD Virgo – Parte Seconda:
Come abbiamo precisato in fase di apertura il colosso di Sunnyvale rinnova la propria linea di APU, introducendo nuovi modelli. Sono ben sei le nuove APU presentate per sistemi desktop, delle quali quattro basate su architettura Quad-Core e due, più economiche, basata invece su architettura Dual-Core.
Al pari dei modelli già presenti sul mercato da diversi mesi, anche questi nuovi prodotti sono sviluppati con processo produttivo a 32nm SOI HKMG (High-k Metal Gate) da GlobalFoundries e integrano, in una superficie di circa 246mm2, ben 1.3 miliardi di transistor.
In base alla frequenza operativa di CPU e GPU integrata, alla dimensione della memoria Cache L2, al TDP massimo (65W o 100W), al numero di core attivi della componente CPU e al quantitativo di unità Stream Processor attive all’interno della GPU integrata, sono proposte quattro famiglie distinte: A4, A6, A8 e A10. Nella tabella che segue ne elenchiamo le caratteristiche tecniche principali:
Come abbiamo sottolineato poco fa, tutte queste APU sono basate su core x86 noti col nome in codice Piledriver. L’architettura di base deriva direttamente da quella già osservata nelle soluzioni Bulldozer, con l’aggiunta, però, di varie novità e ottimizzazioni.
Tra le più importanti è doveroso segnalare la presenza di un Branch Prediction a doppio livello notevolmente rinnovato e potenziato e di una più capiente Instruction Window, così da processare le istruzioni in maniera più efficiente. Sono state, inoltre, aggiunte nuove istruzioni ISA, quali FMA3 (Fused Multiply-Add 3) e F16C (Floating Point 16bit Convert), che si affiancano a quelle già supportate dall’architettura Bulldozer (MMX, SSE dalla versione 1 fino alla 4A, x86-64, FMA4, XOP, AES, AVX e AMD Virtualization).
La cache è suddivisa su due livelli. Nel primo (Cache L1) troviamo 128KBytes dedicati per metà alla gestione dati e per l’altra metà alle istruzioni. Il secondo livello (Cache L2) conta un totale di 4MBytes, suddivisi in parte uguale tra i due moduli che compongono il processore. Nei nuovi modelli serie A4 e A6 troviamo soltanto 1MBytes di Cache L2, dedicati all’unico modulo che compone il processore. Possiamo notare che AMD, probabilmente per far posto alla componente grafica integrata, non ha implementato la cache di terzo livello (Cache L3). In ambiti in cui la cache viene maggiormente sfruttata, quindi, è possibile che le prestazioni siano leggermente penalizzate.
Il software CPU-Z rileva correttamente le caratteristiche della nuova APU installata, l’A10-5800K:
Il controller di memoria integrato è di tipo Dual Channel (128bit) ed è in grado di gestire moduli di memoria DDR3 fino a una frequenza effettiva certificata di ben 1.866MHz (fatta eccezione per il modello A4-5300 che supporta ufficialmente moduli fino a soli 1.600MHz). In questa maniera è possibile ottenere il massimo dalle prestazioni possibili dal comparto grafico, che ne condivide la banda. E’ ovviamente possibile utilizzare moduli contraddistinti da una frequenza operativa superiore a quella certificata.
Ricoprono un ruolo di fondamentale importanza anche le latenze dei moduli, per questo motivo AMD consiglia l’impiego di kit di memoria di buona qualità. Non tarderanno sicuramente a uscire sul mercato kit appositamente certificati per questa piattaforma, almeno dai più importanti produttori nel settore.
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Nuova Piattaforma AMD Virgo – Parte Terza:
La componente grafica integrata in queste nuove APU, nota col nome in codice “Devastator”, è stata notevolmente migliorata e potenziata rispetto a quella implementata in Llano. L’architettura di questo processore grafico integrato è di tipo VLIW4 (Very Large Instruction World 4).
A differenza della precedente tipologia, in cui le ALU erano suddivise in gruppi di cinque, nello specifico quattro unità di tipo semplice affiancate da un’unità, denominata T-Unit, in grado di compiere operazioni complesse, la nuova architettura prevede una suddivisione in gruppi di quattro, in cui ogni Stream Processor è in grado di compiere operazioni complesse. Appare evidente come quest’ultimo approccio sia in grado di offrire una maggiore efficienza elaborativa delle ALU.
Nella sua massima espressione, ovvero nella serie di APU A10, questo processore grafico integrato presenta al suo interno sei unità SIMD (Single Instruction Multiple Data) attive, composte ognuna da 64 Stream Processor, per un totale complessivo di 384 unità. Queste sono a loro volta affiancate da 24 Texture Unit (TMU). A completare il processo di rendering troviamo due unità di Render Back-End composte ognuna da 4 Color ROPs e 16 Z/Stencil ROPs Unit. La frequenza operativa della GPU è fissata a ben 800MHz nel modello A10-5800K e a 760MHz nella versione A10-5700.
Nella serie di APU A8, invece, troviamo attive solo quattro delle sei unità SIMD originarie. Il quantitativo di Stream Processor scende quindi da 384 a 256 unità e, di conseguenza anche le TMU attive passano da 24 a 16. A subire un ritocco verso il basso è anche la frequenza operativa della GPU, fissata in tutte le APU A8 a 760MHz.
La GPU integrata nelle serie di APU A6 si presenta ulteriormente ridimensionata. Delle sei unità SIMD originariamente presenti, soltanto tre sono state mantenute attive. Il quantitativo di Stream Processor scende quindi da 384 a 192 unità. Le TMU attive passano da 24 a 12 unità. Nessuna variazione per quanto riguarda la frequenza operativa della GPU, sempre fissata a 760MHz.
Un’ulteriore semplificazione è osservabile nella GPU integrata nella serie di APU A4, in cui sono mantenute attive soltanto due unità SIMD, per un totale complessivo di 128 Stream Processor. Ridotto a 8 unità il quantitativo di TMU attive. Ritoccata verso il basso anche la frequenza operativa della GPU, che scende fino a 724MHz.
Per quanto riguarda invece la memoria, tutte queste soluzioni si trovano a condividere parte della RAM di sistema (quantitativo predefinito 512MB / massimo impostabile 2GB) e ovviamente la frequenza della stessa.
Il software GPU-Z rileva correttamente le caratteristiche della GPU integrata (Radeon HD7660D):
Al pari della GPU presente nelle precedenti soluzioni Llano, anche Devastator implementa un motore Unified Video Decoder di terza generazione (UVD3) che consente la decodifica hardware in tempo reale dei più diffusi formati video, come l’MPEG-2, utilizzato nei DVD e DVB-T, l’MPEG-4 Part2, usato dai codec DivX/xVid, e il Multi-ViewCodec (MVC), utilizzato per la codifica dei Blu-Ray 3D, in maniera da sgravare il processore centrale del sistema da una notevole mole di calcoli.
Inoltre troviamo la logica Video Codec Engine (VCE), già implementata nelle soluzioni discrete di classe Radeon HD7000, dedicata alla codifica a livello hardware di contenuti H.264.
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Tecnologia AMD Turbo Core 3.0:
In occasione della presentazione degli ultimi microprocessori AMD FX, basati su architettura Bulldozer, avevamo avuto modo di osservare attentamente l’evoluzione della tecnologia proprietaria Turbo Core, capace di garantire un discreto boost prestazionale negli scenari di uso comune.
La meccanica di funzionamento di questa tecnologia è molto semplice e sfrutta la percentuale di utilizzo dei core a disposizione, da parte dell’applicazione in esecuzione, per l’ottimizzazione della frequenza operativa finale.
Nelle nuove APU Trinity questa tecnologia è stata ulteriormente perfezionata, giungendo così alla sua terza generazione. La regolazione della frequenza di clock varia in maniera del tutto dinamica, non più in base a calcoli prefissati, ma bensì in seguito a rilevazioni effettuate in tempo reale. Questo nuovo approccio, secondo AMD, è in grado di garantire una maggiore efficacia e reattività.
Osserviamo ora gli effetti della tecnologia AMD Turbo Core 3.0 sulle frequenze operative, nei sei nuovi modelli presentati:
Come possiamo vedere gli incrementi, in termini di frequenza, sono abbastanza significativi. Almeno sulla carta pare quasi del tutto certo che questa tecnologia dovrebbe garantire un discreto boost prestazionale, specialmente con tutte quelle applicazioni fortemente single threaded o comunque non particolarmente impegnative a livello di core utilizzati.
Abbiamo potuto verificare la bontà di questa tecnologia con l’APU in nostro possesso, un AMD A10-5800K. Nei grafici che seguono riassumiamo tutti i risultati da noi ottenuti:
Come possiamo chiaramente osservare dai nostri test, la tecnologia Turbo Core 3.0 di AMD, si comporta in maniera più che buona, riuscendo ad implementare miglioramenti, in tutti gli applicativi benchmark da noi utilizzati. Non possiamo che ritenerci soddisfatti degli aumenti prestazionali, se pur sensibili, raggiunti grazie all’ausilio di tale tecnologia.
{jospagebreak_scroll title=Tecnologia AMD Dual Graphics:}
Tecnologia AMD Dual Graphics:
La tecnologia proprietaria Dual Graphics, già osservata nelle soluzioni Llano, consente di affiancare una scheda grafica discreta, di classe Radeon HD, alla soluzione grafica integrata nelle APU A4, A6, A8 e A10, in maniera analoga, quindi, alla creazione di un tradizionale sistema CrossFireX.
Bisogna quindi tenere conto che per ottenere un buon guadagno prestazionale, grazie al calcolo parallelo tra i due processori grafici, questi devono essere il più possibile simili, in termini di potenzialità. In altre parole per sfruttare al meglio la grafica integrata nell’APU si dovrà affiancare ad essa una soluzione discreta di fascia bassa o medio/bassa.
Per facilitare questa scelta, AMD ha rilasciato una pratica tabella in cui sono riportate le schede grafiche discrete che sono consigliabili da affiancare alle varie tipologie di APU.
Abbiamo proceduto con la verifica del corretto funzionamento di questa nuova tecnologia, affiancando alla grafica integrata nell’APU in nostro possesso (AMD A10-5800K) una scheda grafica discreta Radeon HD6570, dotata di 512MB di memoria.
La configurazione è stata relativamente semplice in quanto è bastato installare la scheda grafica discreta, attivare la tecnologia Dual Graphics all’interno del BIOS della scheda madre (disabilitato di default) e installare i driver AMD Catalyst (noi abbiamo usato la versione 12.11 Beta11) una volta entrati nel sistema operativo. Siccome si tratta pur sempre di una configurazione Multi-GPU CrossFireX è consigliabile installare, oltre ai tradizionali driver, anche l’ultima versione disponibile del pacchetto Catalyst Application Profile (CAP).
Di seguito i risultati ottenuti in alcuni benchmark sintetici e giochi nelle seguenti condizioni:
- APU A10-5800K mantenuta entro le specifiche (CPU a 3.8GHz/4.2GHz – GPU a 800MHz);
- Memorie RAM impostate a 1.866MHz con latenze pari a 9-9-9-24-1T;
- Scheda Grafica discreta (Radeon HD6570) mantenuta in specificha (800/1.000MHz).
3DMark Vantage Advanced:
3DMark 11 Advanced:
Far Cry 2:
Alien vs Predator:
Lost Planet 2:
Considerazioni Tecnologia AMD Dual Graphics:
Come possiamo notare dalle prove svolte la tecnologia AMD Dual Graphics sembra funzionare in modo corretto, offrendo un tangibile guadagno prestazionale rispetto all’uso della sola grafica integrata all’interno dell’APU, in tutte le applicazioni testate.
I driver in uso, che ricordiamo essere gli ultimi Catalyst 12.11 Beta11, si sono dimostrati validi e perfettamente in grado di sfruttare adeguatamente questa tecnologia. Non si sono rese necessarie impostazioni particolari all’interno del Control Center e durante l’esecuzione delle nostre prove non abbiamo riscontrato particolari problematiche imputabili ai driver in uso, seppur si tratti di una versione non ufficiale e quindi priva di certificazione WHQL.
{jospagebreak_scroll title=Tecnologia Lucid Virtu Universal MVP:}
Tecnologia Lucid Virtu Universal MVP:
Il nuovo software Lucid Virtu Universal MVP si presenta come una naturale evoluzione dell’ormai nota tecnologia Lucid Virtu, in grado di porsi tra il driver video e il sistema operativo, con lo scopo di reindirizzare le chiamate verso la GPU più adatta allo svolgimento dell’operazione.
In questo modo sarà possibile affiancare al controller grafico integrato una soluzione discreta, in maniera da sfruttare appieno le peculiarità di entrambe soltanto quando necessario e in modo del tutto trasparente.
Questo si traduce, ovviamente, in minori consumi durante il normale utilizzo della macchina, in quanto per la semplice navigazione sul web, la riproduzione di contenuti multimediali e quant’altro verrà impiegata esclusivamente la GPU integrata nel processore, che come sappiamo è più che adeguata allo scopo.
Qualora servirà, invece, maggiore potenza di calcolo, come ad esempio durante l’esecuzione di applicativi o videogiochi 3D, la chiamata non sarà reindirizzata verso la GPU integrata ma bensì verso la GPU discreta, sicuramente contraddistinta da performance più elevate.
Il nuovo interessante Virtu Universal MVP introduce due innovative tecnologie, denominate HyperFormance e Virtual Vsync, finalizzate ad incrementare le prestazioni nei titoli più diffusi e a migliorare la resa grafica delle immagini minimizzando il fastidioso fenomeno del “Tearing” dovuto alla sovrapposizione dei frame qualora il frame rate sia superiore alla frequenza di refresh del monitor “solitamente 60Hz”. La causa di questo fastidioso fenomeno è semplicissima; se la scheda grafica è molto potente, capace quindi di superare agevolmente, in termini di FPS, la frequenza di refresh del monitor, quest’ultimo si troverà ancora occupato a visualizzare un frame, nello stesso momento in cui la GPU gli invia i successivi in rapida successione.
La soluzione a questo problema è l’attivazione del Vsync nel pannello dei driver grafici, o nelle opzioni del gioco in uso; questa indispensabile funzionalità consente di porre un “limite” al frame rate in relazione alla frequenza di refresh del proprio monitor, evitando che si verifichi, quindi, tale sovrapposizione. Appare ovvio che in questo modo le potenzialità delle potenti schede grafiche di ultima generazione non saranno mai sfruttate appieno, o almeno così è stato fino all’introduzione della tecnologia Virtual Vsync.
Grazie all’uso combinato della soluzione grafica integrata nel processore e della tradizionale scheda grafica discreta, infatti, quest’ultima può “sprigionare” tutta la sua potenza, in quanto sarà compito dell’integrata quello di riorganizzare i frame, impedendo che si sovrappongano e inviando solo quelli corretti al display, eliminando di fatto qualsiasi distorsione dell’immagine. Virtualmente, quindi, la scheda grafica è in grado di generare più frame, aumentando sensibilmente anche il tempo di risposta.
{jospagebreak_scroll title=Procedura per una corretta configurazione di Lucid Virtu:}
Procedura per una corretta configurazione di Lucid Virtu:
Dopo aver parlato della tecnologia Lucid Virtu Universal MVP, procediamo illustrandovi passo per passo la procedura per una corretta configurazione.
1.– Per prima cosa dobbiamo munirci di una scheda madre certificata, come ad esempio la maggior parte dei prodotti dotati di PCH Intel Z77 Express, oppure i nuovi prodotti con FCH AMD A55, A75 e A85X;
2.– Nel BIOS della scheda madre è necessario impostare l’uscita video predefinita sulla grafica integrata oppure sulla soluzione discreta, in base alla modalità che vogliamo utilizzare:
– i-Mode: questa modalità comporta una leggera perdita di prestazioni nei giochi 3D. Consente comunque di sfruttare tutte le nuove funzionalità della tecnologia MVP (HyperFormance e Virtual Vsync), le funzionalità speciali della soluzione integrata (es. Intel QuickSync), senza rinunciare al risparmio energetico quando non è utilizzato nessun gioco 3D. Per sfruttare questa modalità il display dev’essere collegato all’uscita video presente sulla scheda madre, e nel BIOS dev’essere impostata l’IGP come soluzione predefinita;
– d-Mode: la modalità d-mode è pensata per ottenere performance 3D senza compromessi, sfruttando appieno le potenzialità della soluzione grafica discreta installata nel sistema, senza però rinunciare alle nuove funzionalità dell’MVP (HyperFormance e Virtual Vsync) e alle funzionalità speciali dell’integrata (es. Intel QuickSync). Questa modalità non include funzionalità di risparmio energetico. Per sfruttarla il display dev’essere collegato all’uscita video della vga discreta e nel BIOS dev’essere impostata la discreta come soluzione predefinita e, se previsto, dev’essere attivo il supporto multi monitor.
3.- Scelta la modalità preferita è sufficiente procedere con l’installazione dei driver di entrambe le soluzioni grafiche presenti (Integrata e Discreta);
4.- Una volta portata a termine l’operazione è possibile installare il software Lucid Virtu Universal MVP. Consigliamo di scaricare sempre l’ultima versione disponibile sul sito del produttore della propria scheda madre;
5.- Completata anche questa procedura d’installazione avremo accesso al pannello di controllo Virtu MVP. L’interfaccia è veramente molto semplice e intuibile, il pannello si compone di quattro sezioni distinte:
– Main: In questa prima schermata avremo la possibilità di attivare o disattivare la tecnologia Virtu MVP, semplicemente cliccando sull’apposito pulsante in alto a sinistra, reimpostare le impostazioni predefinite e abilitare il Logo MVP in uno dei quattro angoli dello schermo, qualora venga eseguita un’applicazione in grado di sfruttarne le funzionalità.
– Performance: In questa seconda schermata è possibile attivare o disattivare, semplicemente cliccando sugli appositi pulsanti, le tecnologie HyperFormance e Virtual Vsync.
– Application: in questa schermata viene mostrata la lista di tutte le applicazioni in grado di sfruttare correttamente la tecnologia Lucid Virtu MVP. Tramite segno di spunta avremo la possibilità di scegliere la modalità operativa (i-Mode oppure d-Mode) e abilitare o meno l’HyperFormance per ogni singola applicazione. Qualora una particolare applicazione o gioco non sia nell’elenco, neppure con l’ultima versione del software installata, sarà possibile aggiungerla manualmente cliccando sul tasto in basso “Add” e selezionando il rispettivo eseguibile. In questa maniera, per così dire “forzata”, non è garantito il corretto sfruttamento della tecnologia, è quindi a rischio e pericolo dell’utente.
– About: quest’ultima schermata ha come unico scopo quello di informare l’utilizzatore sulla versione del software correntemente installata nel sistema. Nell’eventualità che non venga subito rilevata la licenza d’uso del software è presente il pulsante “Activate” per procedere con l’attivazione manuale (necessaria connessione ad internet).
Per maggiori informazioni consultate il sito web LucidLogix.
{jospagebreak_scroll title=Tecnologia Lucid Virtu Universal MVP – Prestazioni:}
Tecnologia Lucid Virtu Universal MVP – Prestazioni:
Abbiamo proceduto con la verifica del corretto funzionamento di questa interessante tecnologia. Di seguito vi mostriamo i risultati ottenuti in alcuni benchmark sintetici e giochi. Nella seguente tabella riassumiamo i dettagli della configurazione di prova impiegata per la verifica del corretto funzionamento di questa nuova tecnologia.
Di seguito i risultati ottenuti in alcuni benchmark sintetici e giochi.
3DMark Vantage Advanced:
3DMark 11 Advanced:
Alien vs Predator:
Lost Planet 2:
Far Cry 2:
Considerazioni tecnologia Lucid Virtu Universal MVP:
Come possiamo vedere dalle prove appena effettuate, la tecnologia Virtu Universal MVP, perfettamente supportata dalla ASUS F2A85-V Pro, garantisce un discreto aumento delle prestazioni, in maniera del tutto semplice e apparentemente senza “effetti collaterali”. Durante le prove non abbiamo riscontrato particolari malfunzionamenti o difetti grafici a schermo. Dobbiamo tuttavia precisare che tutti gli applicativi da noi utilizzati rientravano nella lista di compatibilità, non abbiamo dovuto forzare nulla, quindi, per consentirne il perfetto funzionamento.
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ASUS F2A85-V PRO – Confezione e Bundle:
La ASUS F2A85-V Pro giunta in redazione, è contenuta all’interno di una confezione di cartone finemente lavorato, molto resistente e dalle dimensioni non particolarmente elevate. Come sempre la grafica è decisamente curata e, anche se abbastanza minimalista, non passerà certamente inosservata sugli scaffali da esposizione.
Sulla parte frontale sono riportati il logo aziendale, il modello preciso del prodotto, una didascalia che mostra la tecnologia Dual Intelligent Processor, giunta alla sua terza evoluzione, una serie di icone che indicano il supporto alle nuove APU FM2, allo standard USB 3.0, alle funzionalità proprietarie Fan Xpert 2 e Remote GO!, alle tecnologie AMD CrossFireX, Dual Graphics e Lucid Virtu MVP ed infine il logo che certifica la piena compatibilità con il recente sistema operativo Microsoft Windows 8.
Nella parte posteriore della confezione sono riportate in maniera dettagliata tutte le principali caratteristiche tecniche della scheda madre. In rilievo una didascalia dedicata alla tecnologia proprietaria Dual Intelligent Processor 3 che, in abbinamento alla circuiteria di alimentazione digitale Digi+, garantisce elevata precisione, stabilità ed efficienza.
Troviamo, inoltre, ulteriori approfondimenti sulle funzionalità esclusive Remote GO!, per il collegamento wireless tra vari dispositivi multimediali domestici, Fan Xpert 2, per la gestione avanzata delle ventole installate, al fine di garantire il miglior rapporto possibile tra prestazioni e rumorosità, ed infine Network iControl, per tenere sempre sotto controllo, in tempo reale, la propria rete internet.
Nelle fasce laterali sono riportate le specifiche tecniche in tutte le lingue delle aree dove il prodotto viene esportato e una targhetta con tutti i vari codici identificativi.
Aprendo la scatola vediamo che è divisa in due scomparti. In quello superiore abbiamo subito accesso alla scheda madre, avvolta in una tradizionale busta antistatica, mentre al di sotto troviamo il bundle fornito in dotazione.
La dotazione accessoria fornita è così composta:
- 1x DVD-Rom Driver e Software;
- 2x Manuali d’Istruzioni;
- 4x Cavetti SATA di buona qualità;
- 1x ASUS Q-Connector KIT;
- 1x Mascherina Posteriore I/O.
A nostro avviso, il bundle fornito in dotazione da Asus risulta completo e consente fin da subito di godere a pieno del prodotto. Il manuale di istruzioni lo potete consultare e scaricare direttamente dal sito del produttore.
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Asus F2A85-V PRO – Specifiche Tecniche:
La scheda madre Asus F2A85-V PRO è basata su socket FM2 ed è stata progettata e realizzata intorno al nuovo chipset A85X che include quanto supportato dal modello A75, con l’aggiunta di due ulteriori porte Serial ATA 3 6Gb/s e pieno supporto verso la tecnologia Multi-GPU proprietaria AMD CrossFireX. La scheda dispone di quattro slot per memorie di tipo DDR3 con supporto Dual-Channel e A.M.P. (AMD Memory Profile), in grado di ospitare moduli non-ECC con frequenza fino a 2400MHz. Il quantitativo massimo di memoria installabile è pari a 64GB.
Le possibilità di espansione sono garantite da due slot PCI-Express 2.0 1x, utili per l’installazione ad esempio di schede audio dedicate, controller dischi o recenti unità SSD, una coppia di slot di tipo PCI tradizionale, utili per l’installazione di schede più datate, e ben tre slot PCI-Express 2.0 16x di tipo meccanico.
Grazie all’adozione del nuovo FCH (Fusion Controller Hub) AMD A85X, è pienamente supportata la tecnologia Multi-GPU proprietaria CrossFireX fino a tre schede grafiche in parallelo (operanti in configurazione 8x/8x/4x). La soluzione F2A85-V Pro supporta anche la tecnologia AMD Dual Graphics, che consente di affiancare una scheda grafica discreta (di livello idoneo) alla soluzione integrata all’interno delle nuove APU Trinity.
Specifiche Tecniche Asus F2A85-V PRO:
Le caratteristiche tecniche rispecchiano a pieno la volontà del produttore di realizzare una scheda madre performante e con componenti di altissima qualità. Le novità stilistiche e funzionali rendono il prodotto unico nel suo genere. Le CPU e le memorie supportate della F2A85-V PRO le trovate qui e qui. Possiamo chiaramente evince come Asus abbia dedicato molto impegno nel realizzare una scheda madre senza compromessi. Le innovative features della scheda le potete trovare qui.
La scheda è pronta per supportare senza problemi il nuovo sistema operativo Windows 8. Le innovative features rispecchiano la volontà del produttore di realizzare un prodotto performante e unico nel suo genere.
Asus F2A85-V PRO – Layout:
Ora siamo pronti per andare ad analizzare in maniera approfondita la scheda.
{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte Prima:}
La Scheda – Parte Prima:
Dopo aver estratto la ASUS F2A85-V Pro dal sacchetto protettivo antistatico ne saggiamo immediatamente l’ottima costruzione e la sensazione restituita è quella di avere sottomano una scheda molto solida e con un layout ben organizzato. Il PCB è molto resistente e rigido nonostante lo spessore non elevato, ha una colorazione nero lucido ed il suo form factor è conforme allo standard ATX con dimensioni di 30,5 x 24,4 cm.
I componenti discreti utilizzati, come condensatori allo stato solido prodotti da aziende giapponesi leader nel settore, nonché la particolare circuiteria di alimentazione digitale Digi+, gestita a regola d’arte dalla tecnologia proprietaria Dual Intelligent Processor 3, sono espressione della cura profusa da ASUS nel creare un prodotto che sia durevole e stabile nel tempo.
Come si può notare dalle immagini il layout è molto pulito e ben ordinato. Possiamo osservare il nuovo Socket FM2 in grado di ospitare tutte le nuove APU della serie A4, A6, A8 e A10, basate su architettura Piledriver a 32nm.
La zona circostante è abbastanza ordinata e libera, caratteristica che facilita l’impiego anche di dissipatori voluminosi. A tal proposito è doveroso ricordare che non sono state apportate differenze nel sistema di fissaggio, garantendo quindi la piena compatibilità con tutti i dissipatori AM2/AM3/FM1 presenti sul mercato.
La zona interessata dai circuiti di alimentazione adotta un design a 6+2 fasi. Come detto in fase di apertura, per gli stadi di alimentazione digitali sono stati impiegati componenti discreti di elevata qualità. Oltre agli ormai tradizionali condensatori allo stato solido di produzione giapponese, troviamo induttori Swiss R68 TRIO, affiancati ognuno da una coppia di Mosfet Philips 5030AL (Low-Side) ed un singolo Philips 7030AL (High-Side).
Questi Mosfet sono contraddistinti da un basso RDS(On), ovvero quando si trovano in stato di attività sono in grado di garantire un’elevata efficienza mantenendo bassa la loro temperatura di esercizio.
Ciò nonostante l’azienda taiwanese ha comunque dotato il suo prodotto di un buon sistema di dissipazione in alluminio, provvisto di una generosa heatpipe in rame nichelato. Il contatto con i componenti avviene mediante tradizionali pad termo-conduttivi.
{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte Seconda:}
La Scheda – Parte Seconda:
Per soddisfare nel migliore dei modi la richiesta energetica delle nuove APU FM2 è presente un connettore di alimentazione 12v 8-Pin EPS.
La scheda supporta l’ormai rodata tecnologia proprietaria Dual Intelligent Processor, giunta alla sua terza revisione (DIP3).
Questa prevede l’adozione di due distinti coprocessori, Digi+ EPU (Energy Processing Unit) e TPU (TurboV Processing Unit) aventi il compito di ottimizzare la gestione della circuiteria di alimentazione e dei consumi energetici.
La gestione ottimizzata può essere disattivata manualmente, se lo si desidera, semplicemente sfruttando l’apposito interruttore presente sulla scheda.
Spostandoci verso destra troviamo i quattro slot per memorie di tipo DDR3 con supporto Dual-Channel e A.M.P. (AMD Memory Profile), in grado di ospitare moduli non-ECC con frequenza fino a ben 2400MHz (OC). Il quantitativo massimo di memoria installabile è pari a 64GB.
{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte Terza:}
La Scheda – Parte Terza:
In prossimità degli slot per le memorie troviamo anche il connettore di alimentazione ATX 24 Poli, parte della circuiteria dedicata alla corretta alimentazione dei moduli, un Header USB 3.0 supplementare ed il pulsante MemOK! che consente di trovare, qualora premuto, le migliori impostazioni di compatibilità con le memorie installate nel proprio sistema.
Le possibilità di espansione sono garantite da due slot PCI-Express 2.0 1x, utili per l’installazione ad esempio di schede audio dedicate, controller dischi o recenti unità SSD, una coppia di slot di tipo PCI tradizionale, utili per l’installazione di schede più datate, e ben tre slot PCI-Express 2.0 16x di tipo meccanico.
Grazie all’adozione del nuovo FCH (Fusion Controller Hub) AMD A85X, è pienamente supportata la tecnologia Multi-GPU proprietaria CrossFireX fino a tre schede grafiche in parallelo (operanti in configurazione 8x/8x/4x).
La F2A85-V Pro supporta anche la tecnologia AMD Dual Graphics, che consente di affiancare una scheda grafica discreta (di livello idoneo) alla soluzione integrata all’interno delle nuove APU Trinity.
Scendendo verso il basso notiamo la presenza di sette porte Serial ATA, di cui sei ruotate in modo da facilitare l’inserimento dei cavi e migliorare il “cable management”, e una posta perpendicolarmente alla piastra. La loro gestione è completamente a carico del nuovo FCH AMD A85X, ed è garantito il pieno supporto verso lo standard SATA III 6Gb/s.
Immediatamente alla sinistra delle porte di storage, scorgiamo il pulsante dedicato alla funzionalità BIOS Flashback. Questa particolare caratteristica permette il flash del BIOS in maniera rapida e sicura, senza nemmeno la necessità di avviare la macchina o utilizzare particolari software dedicati. Sempre nella stessa zona della piastra è collocato il pulsante DirectKey che consente di accedere automaticamente al BIOS di sistema, senza bisogno di premere ripetutamente il classico tasto “Canc” sulla tastiera.
{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte Quarta:}
La Scheda – Parte Quarta:
Sempre nella parte bassa della scheda trovano posto vari connettori per ventole, porte Audio, USB 2.0, COM supplementari, il pannello con i collegamenti alle funzioni del case e l’interruttore TPU.
Ricordiamo che la funzione TPU consente un’overclock del sistema, in modalità del tutto automatica. L’impostazione dei parametri e delle tensioni necessarie per la stabilità sarà completamente svolta dalla scheda madre, grazie al processore dedicato on-board, senza la necessità di intervento da parte dell’utente. Grazie al software ASUS TurboV, sarà inoltre possibile modificare al volo i vari parametri di funzionamento, in ambiente Windows.
La gestione dell’audio è affidata al chip Realtek ALC892, capace di offrire supporto Audio HD (High Definition) a 8 canali, Input/Output su S/PDIF a 16/20/24bit e frequenze di campionamento fino a 192kHz.
Sempre di produzione Realtek è il controller adibito alla gestione dell’interfaccia di rete Gigabit Ethernet a disposizione. Precisamente la scheda adotta il modello RTL8111E, su bus PCI-E per garantire piena banda a disposizione.
La scheda dispone di un generoso quantitativo di connessioni USB 3.0. Il nuovo FCH A85X è perfettamente in grado di garantire supporto nativo verso il nuovo standard di trasmissione, gestendo ben 4 porte (di cui due presenti nel pannello posteriore I/O e due sfruttabili mediante apposito Header presente sulla piastra). ASUS ha inoltre dotato questa scheda di un controller USB 3.0 supplementare ASMedia ASM1042, in modo da poter aggiungere ulteriori 2 porte direttamente nel pannello posteriore.
Il nuovo Fusion Controller Hub è mantenuto “fresco” dal generoso dissipatore in alluminio previsto dall’azienda taiwanese.
Il pannello posteriore I/O è davvero molto completo, troviamo infatti:
- 1 x Porta Combo PS/2 per Tastiera/Mouse;
- 1 x Uscita SPDIF Ottica;
- 2 x Porte USB 2.0 (colore nero);
- 4 x Porte USB 3.0 (colore blu);
- 1 x Porta eSATA 6Gb/s;
- 1 x Porta LAN RJ45;
- 1 x HD Audio 6 in 1 Jack;
- 1 x Uscita HDMI;
- 1 x Uscita Display Port;
- 1 x Uscita DVI-D;
- 1 x Uscita VGA D-Sub.
Ora siamo pronti per dare uno sguardo al bios.
{jospagebreak_scroll title=Uno sguardo al Bios – Parte Prima:}
Uno sguardo al Bios – Parte Prima:
La nuova ASUS F2A85-V Pro adotta un BIOS UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) di ultima generazione, davvero molto semplice e intuitivo, denominato dall’azienda “ASUS UEFI BIOS Utility”. Le nostre prove sono state condotte utilizzando l’ultima versione ufficiale (5109) disponibile sul sito web del produttore taiwanese, molto stabile e priva di particolari problematiche che avrebbero potuto in qualche maniera comprometterne gli esiti. Per accedervi è sufficiente premere, come di consueto, all’avvio della macchina, il tasto “CANC”.
Dopo pochi secondi verrà immediatamente mostrata una modalità denominata “EZ-Mode”, molto pratica e del tutto semplificata, in cui troviamo le principali funzioni e informazioni sul sistema, quali ad esempio le principali letture, tra cui le temperature d’esercizio e tensioni di alimentazione, la data e l’ora, la versione corrente del BIOS in uso, le impostazioni della lingua e sulla priorità delle periferiche di Boot, un tasto per l’accesso al Boot Menu e per il ripristino delle impostazioni di fabbrica, la possibilità di scegliere fra tre differenti profili preimpostati per il risparmio energetico (PowerSaving, Normal e ASUS Optimal) ed un comodo pulsante che ci rimanda alle principali sezioni accessibili (Shortcut).
La modalità “Advanced Mode”, invece, ci mette subito a disposizione un quantitativo notevolmente superiore di parametri, in un’interfaccia chiara e ordinata, suddivisa in varie sezioni, con menù posto nella parte superiore dello schermo.
La prima sezione mostrata è identificata come “Main” e racchiude al suo interno varie informazioni, fra cui alcuni dettagli sulla scheda madre e sul processore, la data e l’ora, l’impostazione della lingua e l’accesso alla sotto-sezione “Security”, nella quale potremo inserire una Password per impedire l’accesso indesiderato al BIOS e/o al Computer.
La seconda sezione prende il nome di “Ai Tweaker” ed è quella senz’altro più interessante. Al suo interno trovano posto tutti i principali parametri di funzionamento della macchina, quali frequenze, tensioni di alimentazione, latenze delle memorie e molto altro ancora. I parametri impostabili, per la gioia degli “smanettoni” sono veramente molti e di facile interpretazione.
{jospagebreak_scroll title=Uno sguardo al Bios – Parte Seconda:}
Uno sguardo al Bios – Parte Seconda:
La terza sezione, denominata “Advanced”, racchiude, in maniera del tutto ordinata, varie sotto-sezioni, che ci consentono di mettere mano, ad esempio, alle varie impostazioni della CPU, del Serial ATA, della GPU Integrata e del risparmio energetico, oltre attivare/disattivare le varie periferiche integrate, quali ad esempio il Controller USB, la LAN, l’HD Audio e quant’altro.
La quarta sezione, “Monitor”, come facilmente intuibile, permette di monitorare lo stato vitale del sistema, mostrando le temperature della CPU e della scheda madre, oltre che le varie tensioni di alimentazione. Sarà possibile, inoltre, programmare il funzionamento delle ventole tachimetriche collegate alla scheda, in modo da trovare il giusto compromesso tra temperature e rumorosità. In questa sezione troviamo la possibilità di abilitare la tecnologia “ASUS Anti-Surge”, che consente di proteggere i componenti da eventuali sbalzi di tensione.
Infine, le ultime due sezioni, ovvero “Boot”, nella quale sarà possibile accedere alle impostazioni relative all’avvio della macchina, alle priorità delle varie periferiche e alla loro sequenza, e “Tool”, in cui ci viene offerta la possibilità di salvare i vari settaggi di overclock sotto forma di profili (fino ad un massimo di 8), ed eventualmente ricaricarli in ogni momento senza il bisogno di reinserire tutto manualmente, le informazioni sull’SPD delle memorie e l’accesso all’EZ-Flash, che ci consente di aggiornare/ripristinare il BIOS della scheda madre, in maniera semplice e veloce.
Per salvare le modifiche finora apportate, ripristinare le impostazioni predefinite oppure semplicemente uscire senza applicare nulla, è sufficiente cliccare sul tasto “Exit”, nell’angolo in alto a destra dello schermo. Sempre tramite questo tasto, volendo, possiamo chiudere la modalità avanzata (Advanced Mode) ed accedere nuovamente alla più semplice EZ-Mode, già osservata in precedenza.
Dopo aver utilizzato per diverso tempo la scheda madre Asus F2A85-V PRO, siamo giunti alla conclusione che il bios, aggiornato alla sua ultima versione beta disponibile (5109), si è rivelato maturo, semplice da usare e in grado di offrire prestazioni elevate.
La stabilità risultata eccellente anche in condizioni di overclock spinto. Il conclusione possiamo affermare che la motherboard F2A85-V PRO è supportata in maniera ottimale da un bios, in grado di sfruttare al meglio l’enorme potenziale messo a disposizione da Asus. Vi consigliamo di controllare con regolarità la presenza di eventuali aggiornamenti BIOS a questo indirizzo.
{jospagebreak_scroll title=Sistema di Prova e Metodologia di Test:}
Sistema di Prova e Metodologia di Test:
Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa scheda madre.
Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.
Le prove sono state condotte con l’obiettivo di analizzare le performance velocistiche della nuova piattaforma AMD A85X, oltre che le potenzialità di overclock della scheda madre in oggetto.
Il sistema operativo, Microsoft Windows 7 Ultimate X64 SP1, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare. Queste le applicazioni interessate, suddivise in tre tipologie differenti.
Prestazioni Rendering e Calcolo:
- Cinebench 11.5 – 64bit;
- POV-Ray 3.7 RC3;
- Blender 2.62 – 64bit;
- Fritz Chess Benchmark;
- Euler3D Benchmark v2.2;
- SuperPI 1.5Mod XS;
- WPrime Benchmark v2.09;
- Hexus PiFast;
- PassMark Performance Test 8.0 – 64bit;
- SiSoftware Sandra 2012.10.18.74;
- AIDA64 Extreme 2.70.2200.
Prestazioni Multimedia e Compressione:
- WinRAR 4.20 – 64bit;
- 7-Zip 9.20 – 64bit;
- TrueCrypt 7.1a;
- X264 HD Benchmark v4.0;
- 3DMark 2006;
- 3DMark Vantage;
- 3DMark 11.
Prestazioni Giochi:
- FarCry 2 – DX10;
- Resident Evil 5 – DX10;
- Lost Planet 2 – DX11;
- Alien vs Predator – DX11;
- Metro 2033 – DX11.
Di seguito specifichiamo la base test da noi utilizzata, utile al lettore per interpretare al meglio i grafici.
- Default: APU AMD A10-5800K Default (3.8/4.2GHz) / RAM 1.866MHz 9-9-9-24-1T / AMD Radeon HD7660D Integrata Default (800MHz);
- OC Daily: APU AMD A10-5800K OC (4.6GHz) / RAM 2.133MHz 9-11-9-27-1T / AMD Radeon HD7660D Integrata OC (950MHz).
Nelle nostre prove abbiamo testato quello che potrebbe rappresentare un overclock daily ed in seguito, come capitolo separato, il massimo OC che il sample a nostra disposizione è riuscito ad esprimere.
Ora siamo pronti per analizzare le prestazioni offerte dalla Asus F2A85-V PRO.
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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Prima:
Cinebench R11.5 – 64bit:
Si tratta di una vera e propria suite di test multi piattaforma in grado di calcolare le capacità prestazionali del vostro computer. Il programma è basato sul software di animazione CINEMA 4D ed è lo strumento perfetto per valutare le performance della CPU e del comparto grafico su svariate piattaforme fra cui Windows e Mac OS X. Cinebench sfrutta le potenzialità del processore centrale del sistema mediante l’utilizzo combinato di calcoli complessi finalizzati al completamento del rendering di un’immagine campione. E’ possibile eseguire il test in modalità “Single”, sfruttando un solo “core”, oppure “Multi”, sfruttando quindi tutti i “core” disponibili.
Nel grafico il punteggio finale del rendering con 1Core/1Thread e fino a 4Core/4Thread.
POV-Ray 3.7 RC3:
POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering di una scena di riferimento (Benchmark.pov), alla risoluzione di 1024×768.
Blender 2.62 – 64bit:
Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena “Flying Squirrel”.
Fritz Chess Benchmark:
Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.
Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).
Euler3D Benchmark v2.2:
Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.
Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.
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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Seconda:
SuperPI 1.5Mod XS:
Famoso programma di benchmark che calcola le cifre decimali del PI Greco, mostrando il tempo impiegato. E’ un buon indice delle prestazioni di CPU e RAM.
Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 1M, 8M e 32M.
WPrime Benchmark v2.09:
Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.
Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.
Hexus PiFast:
Famoso programma di benchmark per CPU con principio di funzionamento analogo al SuperPI, ovvero anch’esso basato sul calcolo dei decimali del Pi Greco.
Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al completamento del calcolo standard.
PassMark Performance Test 8.0 – 64bit:
PassMark PerformanceTest è un completo set di utility per effettuare test di rendimento sul tuo computer. L’interfaccia è semplice e intuitiva, il programma si mostra pratico per chi vuol capire facilmente il livello di prestazioni di un singolo componente o dell’intero PC in uso.
Nel grafico che segue il risultato complessivo ottenuto nell’esecuzione delle suite CPU Mark, Memory Mark e 3D Graphics Mark.
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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Terza:
SiSoftware Sandra 2012.10.18.74:
Sandra è un tool di benchmark per l´intero sistema Pc, aggiornato per testare le ultime tecnologie disponibili sul mercato. Il software è in grado di assicurare la maggiore compatibilità hardware possibile unita ad un accurato reporting delle prestazioni e delle problematiche del sistema.
Abbiamo eseguito i principali test sulla CPU e sul comparto RAM. A seguire i risultati ottenuti.
AIDA64 Extreme 2.70.2200:
AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).
Nei grafici i risultati riguardanti i benchmark integrati delle RAM e della CPU/FPU.
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Multimedia e Compressione: – Parte Prima:}
Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Prima:
WinRAR 4.20 – 64bit:
Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).
7-Zip 9.20 – 64bit:
Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.
TrueCrypt 7.1a:
TrueCrypt è un noto programma open-source per la crittazione “on-the-fly” di interi dischi rigidi o partizioni. Gli algoritmi supportati sono l’AES, il Serpent e il Twofish. È possibile però usarli in cascata (avendo così maggiore sicurezza), ad esempio: AES-Twofish, AES-Twofish-Serpent, Serpent-AES, Serpent-Twofish-AES e Twofish-Serpent.
Dalla versione 7.0 è stato introdotto il supporto per l’accelerazione hardware per la cifratura e decifratura AES, utilizzando le apposite istruzioni di cui sono dotate le ultime CPU di Intel e AMD. Nei grafici i risultati dei benchmark integrati nel programma.
X264 HD Benchmark v4.0:
Famoso Codec x264 grazie con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video usando un filmato campione da trasformare in formato x264.
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Multimedia e Compressione: – Parte Seconda:}
Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Seconda:
3DMark 2006:
Il 3DMark06 è un programma di stress test principalmente per schede video, ma anche dell’intero PC. Infatti oltre a misurare le prestazioni del proprio computer con un punteggio finale, può essere utilizzato anche per controllare le temperature del sistema e per testare la stabilità in generale, anche a seguito di un overclock! La nuova versione deriva dal diretto predecessore e necessita di un hardware di ultima generazione per poter essere quanto più obiettivo possibile nel metro di giudizio (per esempio evitando frequenti swapping del disco durante le fasi di test ed andandone ad inficiare i risultati) . La maggior parte dei test grafici sono stati ripresi dal 3DMark05 ed ulteriormente potenziati in quanto a gravosità di elaborazione e nuove funzionalità implementate. La principale differenza con la passata edizione sta nell’importanza conferita alla potenza di elaborazione del processore. Questo si basa sulla consapevolezza che la potenza delle GPU sta crescendo nel recente periodo con un passo più lungo di quello delle CPU, per cui con maggiore frequenza troviamo applicazioni CPU limited. Inoltre vi è da considerare quanto importante sta divenendo la CPU per l’elaborazione degli algoritmi della fisica dei corpi, della logica di gioco, dell’intelligenza artificiale, ecc.. Da qui la necessità di introdurre un doppio test specificatamente incentrato su questa tipologia di calcoli. Il punteggio del 3DMark06 è quindi il risultato della considerazione di GPU e CPU assieme e tende a valutare più come una piattaforma di calcolo sopporti un gioco futuro che a confrontare sottosistemi grafici tra loro. Altra differenza sta nella risoluzione usata come standard dal test (1280×1024 anziché 1024×768) e nella maggiore importanza conferita allo SM3.0, che secondo la casa sarà sempre più adoperato dai programmatori nei prossimi titoli ludici. Il 3DMark06 arriva con un doppio test centrato sullo SM2.0 e altrettanti test sullo SM3.0 e sull’HDR (High Dynamic Range).
Il test è stato eseguito alla risoluzione nativa di 1280*1024 in DirectX 9.0c, è considerato sia il risultato complessivo sia il punteggio riferito alla singola CPU.
3DMark Vantage:
Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 10.
Il benchmark si compone di 4 distinti test, 2 incentrati sulla GPU e 2 sulla CPU. E’ possibile scegliere tra quattro preset configurati da Futuremark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso.
3DMark Vantage introduce per la prima volta il concetto di preset; mentre nelle versioni precedenti vi era una singola configurazione, il nuovo software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High e Extreme.
I test sono stati eseguiti sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e il singolo punteggio riferito alla CPU.
3DMark 11:
Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software houseFuturemark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.
Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.
I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i risultati di Physics e Combined.
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Giochi – Parte Prima:}
Prestazioni Giochi – Parte Prima:
FarCry 2 – DX10:
FarCry 2 è uno sparatutto in prima persona sviluppato da Crytek e pubblicato da Ubisoft. Il giocatore vestirà i panni dell’ex membro delle forze speciali dell’esercito statunitense Jack Carver. Far Cry è passato però alla storia soprattutto grazie al suo motore grafico, il CryENGINE sviluppato da CryTek. All’epoca della sua uscita, infatti, la grafica di Far Cry era quanto di meglio si fosse mai visto, capace di riprodurre la vegetazione e, soprattutto, l’acqua, con una qualità al limite del fotorealismo. Le isole su cui ogni livello era ambientato erano gigantesche, ed il giocatore godeva di una libertà quasi assoluta, potendole esplorare come preferiva. Anche i nemici erano, all’epoca, i più intelligenti mai visti in uno sparatutto: per la prima volta gli avversari controllati dal computer non partivano alla carica come dei pazzi suicidi, e per la prima volta si vedevano nemici che tentavano di aggirare il giocatore e prenderlo alle spalle, e spesso ci riuscivano.
Il test è stato effettuato con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Resident Evil 5:
La storia è ambientata circa 10 anni dopo i famosi accadimenti di Racoon City del primo episodio. Chris Redfield non è più membro della S.T.A.R.S., ma di una nuova organizzazione chiamata BSAA, e i suoi scopi non sono del tutto chiari, tanto che il personaggio in un primo momento sembra ambiguo, non si riesce a capire se combatta per il “bene” o per il “male”. L’azione prende piede in un paesaggio africano, un villaggio sorto in mezzo al deserto, dove il nostro eroe Chris si troverà a indagare sui fatti misteriosi che vi sono accaduti. Appena arrivato, vi troverete ad avere a che fare con zombie dalla capacità intellettiva indubbiamente superiore rispetto agli altri mostri…..Il gioco supporta le DirectX 10.
I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Lost Planet 2 – DX11:
Lost Planet 2 è il seguito dello sparatutto in terza persona sviluppato e prodotto dalla Capcom. Basato sul motore grafico aggiornato MT-Framework 2.0 è ambientato 10 anni prima delle vicende di Lost Planet Extreme Condition.Teatro delle azioni sarà ancora una volta l’inquietante pianeta E.D.N. III, il cui glaciale paesaggio ha lasciato spazio ad intricate giungle con tanto di vegetazione e clima tropicale. La battaglia dei valorosi coloni contro i terribili Akrid continuerà a insanguinare le terre del travagliato corpo celeste.
Il test è stato effettuato con il benchmark integrato, in modalità “Test B”, usando i seguenti settaggi:
{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Giochi – Parte Seconda:}
Prestazioni Giochi – Parte Seconda:
Alien vs Predator – DX11:
La prima sensazione è di disorientamento: l’Alien ha visione grandangolare e può cadere da altezze indicibili senza il minimo danno ma, soprattutto, può camminare (e correre) sulle pareti e ciò cambia sensibilmente il modo in cui affrontare i quadri. All’inizio non è facile muoversi con scioltezza e rapidità passando da una parete verticale ad un soffitto come se nulla fosse; dopo pochi minuti iniziamo “a prenderci gusto”…Ecco un marine, un colpo di artigli in corsa ed il marine è morto. Facile. Ecco un altro marine, ci vede, gli corriamo incontro, ha il lanciafiamme. Bruciamo assieme…
Il test è stato effettuato con il Benchmark Tool, usando i seguenti settaggi:
Metro 2033 – DX11:
Mosca, anno 2033. In seguito ad una catastrofe nucleare, i sopravvissuti sono costretti a vivere nelle metropolitane della capitale russa, organizzati in stazioni simili a città stato. In quest’ultime si respira un’atmosfera opprimente e angosciante. Il buio cela molte insidie, tra le quali la frequente possibilità di imbattersi in mostruose creature che popolano le stazioni. La minaccia principale è rappresentata dai Tetri, definiti come i nuovi homines, “vincitori della battaglia per la sopravvivenza”, e destinati ad ereditare la Terra.Il personaggio interpretato dal giocatore è Artyom, cresciuto in una stazione della metropolitana situata sotto i quartieri più a nord di Mosca. All’arrivo di un misterioso amico del proprio patrigno, di nome Hunter, si viene incaricati segretamente di portare un messaggio di vitale importanza ad una grande stazione, chiamata Polis, spiegando la minaccia dei Tetri.
Inizia così il viaggio del proprio personaggio, pieno di insidie, durante il quale incrontreremo le più mostruose creature derivate dalle radiazioni, banditi, criminali e rangers…
I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Come possiamo vedere dai nostri test, la scheda madre Asus F2A85-V PRO, si comporta decisamente bene, sfruttando in pieno tutte le potenzialità che il chipset AMD A85X dispone. I risultati da noi ottenuti sono nel complesso da considerarsi soddisfacenti. Anche dal punto di vista prettamente legato alla pratica dell’overclock, la soluzione F2A85-V PRO, si dimostra capace di raggiungere, senza alcuna incertezza, frequenze da daily use più che buone.
La scheda madre Asus è in grado di gestire, a patto di impostare dei compromessi sulle impostazioni grafiche, anche i giochi di utima generazione, specialmente con risoluzioni video non elevate. Consigliamo di sfruttare la tecnologia Dual Graphics per migliorare le prestazioni con i giochi grazie ad una scheda grafica discreta, di classe Radeon HD, che andrà ad affiancare la soluzione integrata. Non possiamo che ritenerci soddisfatti da quanto raggiunto.
{jospagebreak_scroll title=Massimo overclock e Consumi Rilevati:}
Massimo overclock e Consumi Rilevati:
Massimo Overclock:
Nelle prove di overclock la ASUS F2A85-V Pro si è dimostrata veramente molto valida. Caratteristiche come stabilità e semplicità di configurazione dei parametri sono probabilmente le peculiarità maggiormente evidenziate durante l’utilizzo. Trovare la stabilità con la nostra APU ha richiesto davvero pochissimo tempo e l’aggiornamento all’ultimo BIOS disponibile al momento della stesura della recensione (5109) ha consolidato il funzionamento in condizioni di lavoro fuori specifica. Altro aspetto degno di nota è rappresentato dalla bassa temperatura di esercizio dei componenti della circuiteria di alimentazione e del dissipatore posto sul nuovo FCH.
Abbiamo saggiato le potenzialità in overclock del sample in nostro possesso servendoci di un raffreddamento a liquido all-in-one, prodotto dalla stessa AMD in collaborazione con Asetek, nota azienda del settore.
Senza grosse difficoltà abbiamo raggiunto una frequenza stabile di 4.7GHz su tutti i core, agendo esclusivamente sul moltiplicatore di frequenza (impostandolo a 47x) e mantenendo inalterata la frequenza del reference clock (100MHz). Per rendere stabile il sistema abbiamo dovuto mettere mano alla tensione di alimentazione della CPU, incrementandola fino a poco più di 1.500v. Abbiamo messo mano anche alla frequenza di funzionamento della GPU integrata, spingendoci fino a 950MHz (circa +20% rispetto alle condizioni originali).
In queste condizioni il sistema si è dimostrato stabile e reattivo, con temperature sempre entro la norma anche durante l’esecuzione di applicativi particolarmente “pesanti”. Per saggiare le prestazioni offerte abbiamo eseguito alcuni software tipici. Di seguito vi mostriamo alcuni screen dei risultati ottenuti:
N.B.: Ricordiamo che l’overclock è una pratica che può danneggiare in modo permanente i componenti. HW Legend non si assume nessuna responsabilità su eventuali danni cagionati a cose e/o persone dall’improprio utilizzo dei parametri di overclock. Ogni utente adotta questa pratica a suo esclusivo rischio e pericolo.
Non possiamo che ritenerci soddisfatti dei risultati ottenuti, la scheda si è dimostrata molto stabile anche dopo diverse ore di utilizzo, senza mostrare alcun segno di cedimento o incertezza.
Consumi Rilevati:
Per concludere abbiamo misurato i consumi del sistema di prova completo, direttamente alla presa di corrente. Le misurazioni sono state ripetute più volte, nel grafico la media delle letture nelle seguenti condizioni:
- Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
- Idle con funzionalità di risparmio energetico disattivate;
- Full-Load Stress (CPU) eseguendo Prime95 27.7, in modalità Small FFTs, per circa 15minuti;
- Full-Load Stress (GPU) eseguendo Furmark, in modalità Extreme Burning Mode, per circa 15minuti;
- Full-Load Stress (CPU+GPU) eseguendo sia Prime95 27.7 e sia Furmark, per circa 15minuti.
Ricordiamo che la tecnologia AMD Cool’n’Quiet permette di ridurre il consumo energetico qualora il carico sul processore sia basso. Questo avviene in modo del tutto automatico, agendo sia sulla tensione che sul moltiplicatore di frequenza.
Il TDP indicato da AMD per Trinity varia in un range compreso tra i 65 W e 100 W a seconda del modello. I consumi rilevati risultano ottimi a riposo e decisamente buoni, considerando la GPU integrata Radeon HD7660D, durante l’elaborazione 3D.
Altro fattore importante da considerare, che influisce sui consumi, riguarda l’implementazione da parte di AMD della nuova funzione denominata Turbo Core 3.0. Tale tecnologia consente di regolare la frequenza di clock in maniera del tutto dinamica a seguito di rilevazioni effettuate in tempo reale. Non possiamo che ritenerci soddisfatti dei consumi rilevati.
{jospagebreak_scroll title=Conclusioni:}
Conclusioni:
Prestazioni/Overclock: | ![]() |
Consumi Rilevati: | ![]() |
Rapporto Qualità/Prezzo: | ![]() |
Giudizio Complessivo: | ![]() |
La soluzione ASUS F2A85-V Pro è una scheda madre veramente ben progettata. L’ottima qualità della componentistica discreta adottata apporta eccellenti doti di stabilità e affidabilità. La tecnologia proprietaria Dual Intelligent Processor, giunta alla sua terza revisione, consente di sfruttare con la massima efficienza possibile la robusta circuiteria di alimentazione digitale Digi+ a otto fasi.
Dal punto di vista dell’overclock non possiamo che ritenerci più che soddisfatti. La scheda ci ha permesso di raggiungere buoni risultati con l’hardware in nostro possesso, il tutto con assoluta semplicità. Gran parte dei meriti sono attribuibili all’ottima circuiteria di alimentazione di cui la scheda è dotata, oltre che al buon livello di maturità del BIOS, nonostante si tratti di una delle prime versioni rilasciate (5109). Degno di nota il supporto verso la funzionalità proprietaria BIOS Flashback, grazie alla quale è possibile aggiornare il BIOS di sistema in maniera rapida e sicura, semplicemente premendo un tasto.
Ottime le possibilità di espansione offerte, che comprendono il pieno supporto verso la tecnologia Multi-GPU AMD CrossfireX (fino a tre schede grafiche in parallelo) e AMD Dual Graphics, che permette di affiancare una scheda grafica discreta alla soluzione integrata all’interno delle nuove APU di AMD.
La ASUS F2A85-V Pro è disponibile sul mercato italiano ad un prezzo medio di circa 115€ IVA compresa, cifra che riteniamo più che giustificata dalle caratteristiche tecniche e dalle potenzialità di questo prodotto che, in abbinamento alle nuove APU Trinity, rappresenta senza dubbio una solida base per la realizzazione di un sistema multimediale moderno, versatile e contraddistinto da ottime prestazioni complessive.
Pro:
- Ottimo layout e qualità costruttiva;
- Ottima scelta dei componenti;
- Ottime prestazioni, anche in overclock;
- Ottima circuiteria di alimentazione digitale Digi+;
- Ottima tecnologia proprietaria Dual Intelligent Processor 3;
- Ottima disponibilità di connessioni;
- Eccezionale stabilità operativa durante tutte le sessioni di test;
- Pieno supporto verso tutte le nuove APU FM2 basate su architettura Piledriver;
- Supporto verso la prossima generazione di APU di AMD;
- Supporto nativo all’interfaccia di trasmissione USB 3.0 e Serial ATA III 6Gb/s;
- Supporto Multi-GPU AMD CrossfireX fino a tre schede;
- Supporto alla tecnologia AMD Dual Graphics;
- BIOS completo ed intuitivo (con supporto alla tecnologia BIOS Flashback).
Contro:
- Nulla da segnalare.
Si ringrazia per il sample fornitoci.
Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend