ASRock X399 Phantom Gaming 6 – AMD X399 – Socket TR4

Piattaforma AMD TR4 - Principali Caratteristiche Tecniche e Novità

Alla base della valida ed apprezzata microarchitettura ZEN troviamo senza dubbio una notevole modularità, peculiarità che ha consentito al colosso di Sunnyvale di proporre sin da subito un listino molto ricco e ben differenziato di soluzioni, così da soddisfare qualsiasi tipologia di utenza e coprire adeguatamente ogni fascia di mercato. Proprio per questi motivi sono state previste due piattaforme ben distinte; una prima dedicata alla fascia mainstream del mercato, contraddistinta quindi da soluzioni aventi specifiche tecniche interessanti e proposte ad un costo finale estremamente competitivo, ed una seconda, pensata per aggredire la fascia High-End Desktop (HEDT), da diversi anni nelle mani della storica concorrente Intel, con soluzioni prive di compromessi sia in termini di versatilità e completezza e sia in quanto a pure prestazioni velocistiche. Ad accompagnare questa nuova piattaforma di riferimento troviamo non soltanto un nuovo e ancor più completo chipset, nello specifico l’X399, ma anche e soprattutto un differente, e veramente mastodontico, socket di connessione (denominato TR4), questa volta di tipo LGA (Land-Grid-Array) e contraddistinto da ben 4.094 contatti.

L’azienda americana, con la piattaforma mainstream AM4 prima e con la più completa TR4 poi, apportò sostanziali modifiche rispetto al passato. In primis puntò ad una notevole semplificazione per quanto riguarda i chipset, dovuta essenzialmente all’integrazione, direttamente all’interno dei nuovi microprocessori, di buona parte delle funzionalità che in precedenza erano esclusivamente a loro carico, come ad esempio il Controller PCI-Express ed il Memory Controller.

Di conseguenza, se in passato vi era la necessità di ricorrere addirittura a più di un chip (per l’appunto un Northbridge ed un Southbridge), per gestire al meglio tutte le funzioni indispensabili, ora uno soltanto è più che sufficiente, con ovvio risparmio sia in termini di costi e sia, cosa ben più importante, in termini di consumi complessivi della piattaforma.

Nel diagramma che segue vi mostriamo la struttura del nuovo modello di punta della linea, per l’appunto il completo X399, adottato da ASRock sulla soluzione in esame:

Come possiamo notare dallo schema, i nuovi microprocessori Ryzen Threadripper, pur mantenendo la piena compatibilità verso i moduli di memoria DDR4 ad alte prestazioni, implementano un Memory Controller Integrato (IMC) di tipo Quad-Channel. Questa importante caratteristica, unitamente al supporto a moduli di memoria con frequenze operative massime certificate pari a 2.667MHz o 2.933MHz (rispettivamente per i microprocessori di prima o di seconda generazione) assicura una bandwidth massima teorica di gran lunga superiore rispetto a quella ottenibile con il tradizionale IMC a doppio canale tipico delle soluzioni mainstream.

Il Controller PCI-Express integrato nel microprocessore è in grado di gestire un massimo di ben 64 linee PCI-Express 3.0. Sarà quindi possibile, qualora la propria scheda madre preveda e disponga degli slot di espansione necessari, realizzare sistemi Multi-GPU in grado di sfruttare le tecnologie NVIDIA SLI o AMD CrossFireX, affiancando un massimo di tre schede grafiche in parallelo, in configurazione 3-Way a banda piena (x16/x16/x16).

Delle restanti 16 linee a disposizione, dodici sono espressamente dedicate alla gestione di unità SSD di ultima generazione provviste di interfaccia M.2 PCI-Express, includendo il pieno supporto alla realizzazione di volumi RAID anche facendo uso di soluzioni basate su protocollo NVM Express (NVMe). Le ultime quattro linee, al contrario, non sono liberamente sfruttabili da parte dell’utente, bensì sono dedicate al collegamento tra il chipset ed il microprocessore stesso. L’utilizzo di linee di terza generazione consente di incrementare l’efficienza nella comunicazione, eliminando qualsiasi collo di bottiglia.

I nuovi microprocessori, inoltre, implementano un controller USB in grado di gestire un massimo di otto porte di tipo 3.1 Gen1 (5Gb/s). Al nuovo chipset X399 viene affidata la gestione di ulteriori 8 linee PCI-Express, la cui gestione è a completa discrezione del produttore della scheda madre, che potrà prevedere ad esempio slot dedicati all’installazione di controller supplementari, schede audio dedicate e quant’altro.

Non manca un controller Serial ATA integrato di terza generazione in grado di gestire un massimo di otto porte a 6Gb/s con pieno supporto alla tecnologia RAID in modalità 0, 1 oppure 10.

Oltre a quanto detto il nuovo chipset X399 implementa un supporto nativo verso il recente standard di trasmissione USB 3.1 Gen2, in grado di garantire prestazioni estremamente elevate, pari a ben 10Gb/s, ovvero al doppio di quelle ottenibili con lo standard di precedente generazione. Ovviamente non mancano connessioni conformi agli standard precedenti USB 2.0 (fino ad un massimo di 6 porte) ed USB 3.0 (fino a ben 14 porte).

Viene supportata nativamente, inoltre, anche l’interessante StoreMI di AMD, una particolare tecnologia proprietaria che consente di combinare le potenzialità offerte dalle più recenti unità di tipo SSD (Solid-State Drive) con quelle tipiche delle tradizionali unità meccaniche, creando un unico volume virtuale.

Non mancano algoritmi mirati ad ottimizzare le performance tramite assegnazione intelligente dei blocchi in maniera del tutto trasparente (ad esempio i blocchi utilizzati più frequentemente verranno automaticamente allocati sull’unità più prestante tra quelle in uso).

Al fine di garantire tempi di caricamento ancor più contenuti, oltre che maggiore reattività, è inoltre possibile sfruttare anche parte della memoria RAM di sistema (fino ad un massimo di 2GB), che si aggiungeranno al sopracitato volume virtuale.

Ricordiamo, infine, che la tecnologia StoreMI supporta appieno qualsiasi unità meccanica e SSD (sia SATA che NVMe), e non rappresenta un vincolo per l’utente, che potrà liberamente decidere di ritornare alla condizione originale, rimuovendo il volume virtuale creato, senza l’obbligo di reinstallazione del sistema operativo.

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