Nell’articolo che vi proponiamo nella giornata odierna andremo ad osservare una delle ultime proposte realizzate dalla taiwanese BIOSTAR, nello specifico la scheda madre A620MT, una soluzione entry-level in formato Micro-ATX contraddistinta da interessanti caratteristiche tecniche e funzionalità, perfetta per la realizzazione di sistemi compatti pur senza rinunciare alle prestazioni e alla versatilità. Il prodotto, come intuibile dalla nomenclatura, adotta il chipset A620 di AMD, privo di funzionalità dedicate all’overclocking del microprocessore, ma capace di assicurare pieno supporto verso le interessanti soluzioni Ryzen 7000 e 8000 Series, meglio note, rispettivamente, con i nomi in codice “Raphael” e “Phoenix”, oltre che moduli di memoria ad elevate prestazioni DDR5. Non ci resta che augurarci che la lettura sia di vostro gradimento!
BIOSTAR A620MT: Scheda madre Micro-ATX con interessanti caratteristiche tecniche! – Recensione di Gianluca Cecca | delly – Voto: 5/5
BIOSTAR Microtech International Corp, più comunemente nota come BIOSTAR, fondata nel 1986, è una delle più affermate aziende taiwanesi specializzate nella produzione di schede madri, video e soluzioni per computer aziendali.
Durante i primi anni, l’azienda si concentrò nella produzione di schede madri con fattore di forma XT, ottenendo un discreto successo. Tuttavia, per mantenere una certa competitività, in un settore in quegli anni in costante crescita, fu necessario investire buona parte del capitale nella progettazione e nello sviluppo di nuovi prodotti, atti a soddisfare qualsiasi tipologia di utenza, anche la più esigente.
BIOSTAR fu tra i primi produttori di schede madri ad introdurre nei suoi prodotti la possibilità di agire sulle frequenze operative e sulle tensioni di alimentazione, ottenendo così la “simpatia” da parte di molti appassionati e overclocker di tutto il mondo. Tra i prodotti di maggior prestigio dell’azienda non possiamo non menzionare la nota linea T-Series, espressamente sviluppata per dare il meglio di sé in condizioni di lavoro estreme.
Nel mese di ottobre del 2008, BIOSTAR entra meritatamente nella Top20 della classifica “Taiwan Global Brand”, con un valore stimato di ben 46 Milioni di dollari. Maggiori informazioni le trovate sul sito web BIOSTAR.
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Sono trascorsi ormai oltre cinque anni dalla presentazione ufficiale, da parte del colosso di Sunnyvale, delle interessanti ed innovative soluzioni Ryzen e della relativa piattaforma (AM4), soluzioni finalmente in grado di portare una ventata d’aria fresca in un settore che, fino a quel momento, era decisamente stagnante.
L’eccellente microarchitettura, denominata “Zen”, forte della sua notevole modularità, ha consentito all’azienda americana di proporre, generazione dopo generazione, soluzioni sempre più competitive e capaci di assicurare sostanziali miglioramenti tanto in termini prettamente prestazionali, quanto in pura efficienza energetica, aspetti che le hanno permesso di recuperare importanti quote di mercato nei confronti della storica rivale.
Tuttavia il settore tecnologico è ben noto per essere in continuo fermento, e negli ultimi tempi ha visto come protagoniste due importanti innovazioni in ambito consumer, atte a soddisfare l’incessante richiesta di soluzioni sempre più complesse e prestanti. In primis abbiamo osservato il debutto delle memorie ad alte prestazioni DDR5, indispensabili per assicurare ai microprocessori multi-core di ultima generazione l’elevata bandwidth di cui hanno bisogno, ed in secondo luogo l’introduzione del nuovo standard PCI-Express 5.0, anch’esso necessario per raggiungere nuovi orizzonti con future schede grafiche e unità di memorizzazione SSD NVMe.
Inevitabile, di conseguenza, anche per AMD, la messa a punto di una piattaforma nuova e completamente rinnovata, espressamente pensata per supportare adeguatamente tutte queste nuove funzionalità e rappresentare al contempo una solida base per le future soluzioni, anche in termini prettamente energetici. Ancora una volta l’azienda assicura un supporto a lungo termine, indicando addirittura il 2025 e oltre. Ci troviamo quindi dinanzi ad una piattaforma contraddistinta da una ragguardevole longevità, aspetto che non può che far piacere agli appassionati.
La prima grande novità riguarda il socket di connessione, che al pari delle soluzioni High-End Desktop del marchio, nonché delle proposte concorrenti da diversi anni, abbraccia un’interfaccia di tipo LGA (Land Grid Array), abbandonando l’ormai storico PGA (Pin Grid Array). I vantaggi di questa interfaccia sono molteplici, per prima cosa viene assicurata una maggiore densità dei pin di connessione; in altre parole nello stesso package-size è possibile implementarne un quantitativo superiore. Nello specifico il nuovissimo socket AM5 vanta un totale complessivo di ben 1718 pin, contro i 1331 pin del predecessore basato su interfaccia PGA; un incremento prossimo al 30%.
Questo aspetto ha consentito di aumentare sensibilmente la potenza di picco erogabile al microprocessore installato, tecnicamente nota come Package Power Tracking (PPT), dai 142W massimi di AM4, fino a ben 230W, andando quindi a favorire il raggiungimento di frequenze di clock più elevate in soluzioni con molti core integrati. Questo valore non dev’essere, però, confuso con un altro importante parametro, il TDP (Thermal Design Power), che al contrario fornisce un’indicazione sul quantitativo di calore che il sistema di dissipazione dovrà essere in grado di smaltire per assicurare il mantenimento di una temperatura entro i valori di sicurezza previsti. Nelle recenti soluzioni Ryzen 7000 Series abbiamo assistito ad un aumento di questo valore, da 105W a 170W.
Un altro vantaggio derivato dalla nuova interfaccia di connessione riguarda l’impiego di un ben più sicuro ed affidabile meccanismo di ritenzione, abbandonando l’approccio Zero Insertion Force (ZIF) tipico delle interfacce di tipo PGA da diversi decenni. A quanti di voi è capitato, durante un semplice smontaggio del sistema di dissipazione, che sia ad aria oppure a liquido, di ritrovarsi il microprocessore attaccato alla base di contatto e non più inserito nel suo socket? Immaginiamo sia successo a molti; bene con il nuovo socket di connessione AM5 questo non accadrà mai più, e proprio grazie al diverso meccanismo di ritenzione del microprocessore, che provvederà a bloccarlo saldamente nella sua sede.
Il rovescio della medaglia ovviamente non manca; l’aver spostato i pin di connessione dal microprocessore alla scheda madre, rende di fatto quest’ultima più soggetta ad eventuali danneggiamenti, soprattutto se non si prestano le dovute attenzioni in fase di installazione. Consigliamo quindi di procedere sempre con calma e tranquillità durante l’installazione o la rimozione del microprocessore dal socket.
L’azienda americana ha lavorato ed investito risorse allo scopo di mantenere inalterata, nonostante tutte le suddette modifiche al socket di connessione, la compatibilità con la maggior parte delle attuali soluzioni di raffreddamento sul mercato, provviste di certificazione AM4. Questo rende la nuova piattaforma immediatamente utilizzabile da tutti coloro che già sono in possesso di un dissipatore compatibile, senza ulteriore esborso di denaro, oppure in ogni caso senza attendere l’arrivo di nuove soluzioni di raffreddamento nativamente certificate per la nuova piattaforma AM5.
Ad accompagnare il nuovo socket di connessione troviamo, come di consueto al debutto di una nuova piattaforma, anche una linea di chipset aggiornata, in questo caso appartenenti alla Serie 600 ed espressamente pensati per assicurare il miglior supporto possibile ai microprocessori Ryzen 7000 Series, meglio noti agli appassionati con il nome in codice “Raphael” e basati sull’ultima revisione della microarchitettura Zen (Zen4).
Al fine di soddisfare qualsiasi tipologia di utenza è stata prevista una migliore segmentazione rispetto al passato, offrendo ben cinque chipset differenti in relazione alle caratteristiche ed alle funzionalità offerte, a loro volta classificati in tre famiglie principali: X670, B650 e A620. Per le prime due, oltre al modello tradizionale, è stato previsto anche un più completo modello “Extreme”, espressamente pensato per soddisfare i più esigenti.
La variante X670E sarà ovviamente quella più completa della line-up, offrendo il maggior quantitativo di opzioni di connettività previste, tra cui il supporto PCI-Express 5.0 a disposizione sia per schede grafiche che per unità SSD NVMe. I modelli X670 e B650E, al contrario, manterranno il supporto nativo alla connettività PCI Express 5.0 per lo storage, prevedendo però un supporto di tipo opzionale per le soluzioni grafiche. Scendendo di livello con il B650, avremo un supporto PCI-Express 5.0 esclusivamente per le unità SSD NVMe, del tutto assente nel modello entry-level della gamma, l’A620.
Uno degli aspetti positivi è che tutte le varianti proposte, ad eccezione del modello di fascia inferiore A620, saranno in grado di assicurare pieno supporto alle funzionalità di overclocking sia del microprocessore che del nuovissimo comparto di memoria DDR5, con compatibilità verso la nuova tecnologia EXPO (Extended Profile for Overclocking).
Alla base di tutte suddette varianti troviamo però un unico chip, il nuovo Promontory 21, prodotto da ASMedia, basato su package BGA (Ball Grid Array) ed accreditato di un TDP massimo di appena 7W. Non saranno, di conseguenza, necessarie soluzioni di raffreddamento attive, come al contrario osservato sulle precedenti schede madri X570. Il collegamento al microprocessore avviene tramite un bus dedicato in grado di sfruttare quattro linee PCI-Express 4.0, così da incrementare l’efficienza nella comunicazione ed eliminare ogni collo di bottiglia, grazie ad una banda bidirezionale pari a 8GB/s. Le soluzioni X670 e X670E sono contraddistinte dal collegamento, in modalità daisy-chain, di una coppia di chip Promontory 21 (Upstream e Downstream Chipset), a loro volta interconnessi attraverso un bus PCI-Express 4.0 x4, ognuno dei quali dedicato a fornire una parte delle funzionalità previste. Le soluzioni B650 e B650E, al contrario, adottano un singolo chip Promontory 21.
Nei diagrammi che seguono vi mostriamo la struttura dei nuovissimi chipset X670/X670E, B650/B650E ed A620:
I nuovi microprocessori Ryzen 7000 Series mantengono un Memory Controller Integrato (IMC) di tipo Dual Channel, prevedendo però una sostanziale novità, vale a dire il pieno supporto verso i nuovissimi moduli di memoria ad elevate prestazioni DDR5. La massima frequenza certificata raggiunge quota 5.200MT/s, assicurando una bandwith massima teorica pari a ben 83.2GB/s.
Il Controller PCI-Express integrato nel microprocessore è ora in grado di gestire un massimo di 28 linee PCI-Express 5.0, ovviamente con piena retro-compatibilità verso gli standard precedenti. Sedici di queste linee saranno espressamente dedicate ad eventuali soluzioni grafiche discrete, sia in modalità 16x che 8x/8x. Delle restanti dodici linee a disposizione, otto sono espressamente dedicate alla gestione di unità SSD di ultima generazione provviste di interfaccia M.2 PCI-Express, includendo il pieno supporto anche verso le imminenti e prestanti soluzioni PCIe Gen 5.0 x4 basate su protocollo NVM Express (NVMe). Le ultime quattro linee, al contrario, non sono liberamente sfruttabili da parte dell’utente, bensì sono dedicate al collegamento tra il chipset ed il microprocessore stesso.
I nuovi microprocessori, inoltre, implementano un controller USB in grado di gestire un massimo di quattro porte USB SuperSpeed (10Gb/s) ed una singola porta USB 2.0 “general purpose”.
Tra gli aspetti più curati da parte del colosso di Sunnyvale troviamo ottimizzazioni specifiche rivolte alle unità SSD NVMe di prossima generazione, capaci di sfruttare appieno il nuovo standard PCI-Express 5.0. L’azienda ha più volte affermato, nel corso dei mesi precedenti il debutto di questa nuova piattaforma, di aver collaborato a stretto contatto con Phison per offrire sin dal lancio delle nuove e superveloci unità la migliore ottimizzazione e le migliori performance possibili.
Ai nuovi chipset X670/X670E e B650/B650E viene inoltre affidata la gestione, rispettivamente, di ulteriori 12 e 8 linee PCI-Express 4.0, oltre che di altre 8 e 4 linee PCI-Express 3.0. Queste linee possono essere utilizzate liberamente dal produttore della scheda madre, che potrà dedicarle, per esempio, ad un ulteriori slot PCIe, controller LAN/Wi-Fi supplementari oppure di porte Serial ATA 6Gb/s.
Oltre a quanto detto, i nuovi chipset implementano un supporto nativo verso i più recenti e prestanti standard di trasmissione USB SuperSpeed, sia da 20Gb/s che da 10Gb/s. Sarà esclusivamente il quantitativo massimo di porte a disposizione a differenziare i nuovi modelli. Ovviamente non mancano connessioni conformi allo standard USB 2.0 (fino ad un massimo di 12 porte nei modelli X670/X670E e 6 porte nei modelli B650/B650E/A620).
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La scheda madre A620MT di BIOSTAR è giunta in redazione all’interno della confezione originale prevista dal noto produttore taiwanese, molto robusta e ben realizzata.
Il materiale di cui è costituita, infatti, appare molto resistente e difficile da schiacciare, per cui rappresenta un’ottima protezione per il contenuto. Esteticamente troviamo una colorazione di base nera con finitura superficiale semi-lucida e grafica molto accattivante color argento, a tal punto che riteniamo improbabile che possa passare inosservata sugli scaffali da esposizione.
Gli elementi grafici non rappresentano solo un fattore meramente estetico ma offrono il quadro completo delle funzionalità della scheda madre fornendo al possibile acquirente già l’opportunità di valutare se il prodotto possa soddisfare le proprie esigenze.
La parte frontale della confezione è dominata dalla nomenclatura della serie di appartenenza del prodotto, la famiglia di schede madri A620M, soluzioni entry-level espressamente rivolte a tutti coloro che intendono realizzare sistemi compatti e versatili, contenendo la spesa finale pur senza rinunciare alla qualità e all’affidabilità. Sempre nella parte anteriore della confezione, e precisamente in basso, possiamo notare una serie di informazioni circa le principali caratteristiche del prodotto, tra le quali citiamo l’adozione del chipset A620, a garanzia della massima compatibilità con tutti i recenti microprocessori AMD Ryzen di ultima generazione, basati su architettura Zen4 e contraddistinti dall’utilizzo del nuovo socket di connessione AM5.
Posteriormente ritroviamo la nomenclatura della scheda madre e le principali icone rappresentative delle tecnologie supportate, questa volta però con maggiori dettagli. Non mancano, ad esempio, riferimenti, sul pieno supporto verso lo standard PCI-Express Gen 4.0, in grado di assicurare una velocità di trasferimento massima di ben 16GT/s, al fine di soddisfare appieno le richieste delle più recenti soluzioni grafiche discrete. Troviamo anche dettagli sulla presenza di un connettore M.2 PCI-Express, questa volta limitato allo standard PCIe di terza generazione per via del chipset impiegato.
Nella parte bassa sono state previste le informazioni di contatto aziendali, una serie di QR Code che, se scansionati rimanderanno alle pagine web ufficiali, così da ottenere maggiori informazioni sul prodotto. Non molto distanti possiamo osservare i principali loghi delle certificazioni ottenute.
Lateralmente viene riproposto il marchio aziendale e la nomenclatura completa del prodotto, nello specifico il modello A620MT, contraddistinto dal pieno supporto verso i più recenti moduli di memoria ad elevate prestazioni DDR5. Sulla fascia inferiore è possibile osservare una piccola etichetta adesiva riportante tutti i vari codici identificativi e seriali della scheda madre.
Aprendo la confezione notiamo che, come di consueto, l’interno è diviso in due comodi scomparti. In quello superiore è presente tutto il materiale fornito in dotazione, mentre in quello inferiore è collocata la scheda madre, opportunamente riposta all’interno di una tradizionale busta in materiale plastico antistatico, ed adagiata su di un foglio realizzato in foam, così da evitarne qualsiasi potenziale danneggiamento derivante da colpi o cadute accidentali durante la fase di trasporto.
Il bundle fornito in dotazione è così composto:
- 1 x Manuale d’istruzioni per l’installazione e l’uso;
- 1 x DVD contenente driver e utility;
- 2 x Cavi SATA-III (6Gb/s) di buona qualità;
- 1 x Clip fissaggio unità M.2;
- 1 x Mascherina I/O Shield.
Scopriamo ora quali sono le principali specifiche tecniche dichiarate dal produttore.
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BIOSTAR è un’azienda molto attiva sotto il profilo della ricerca di nuove tecnologie da implementare nei propri prodotti e riesce a spesso a proporre soluzioni innovative ed uniche nel loro genere, sia sotto il profilo prettamente hardware che in quello software.
Non fa eccezione la scheda madre A620MT, una soluzione in formato Micro-ATX dedicata a tutti coloro che intendono realizzare un sistema compatto e versatile, contenendo la spesa finale pur senza rinunciare alla qualità e all’affidabilità.
Alla base, come intuibile, troviamo il recente chipset AMD A620 e Socket AM5, appositamente pensati per assicurare la piena compatibilità verso tutti i microprocessori Ryzen di ultima generazione, meglio noti agli appassionati con il nome in codice “Raphael”, oltre che con le più recenti APU “Phoenix”.
Con questa nuova piattaforma di classe mainstream debutta il pieno supporto, anche con AMD, delle nuovissime memorie ad alte prestazioni DDR5, capaci di assicurare un deciso balzo in avanti in termini di bandwidth. La proposta in esame ne assicura la piena compatibilità, in configurazione Dual-Channel con singolo slot per canale (1SPC), consentendo l’installazione di un massimo di ben 96GB di memoria (facendo uso di moduli ad alta densità da ben 48GB ciascuno), con frequenza massima in overclock pari a 3.000MHz (6.000MT/s) e pieno supporto alle tecnologie X.M.P. (Extreme Memory Profile) di Intel ed EXPO (Extended Profiles for Overclocking) di AMD, con relativi profili preimpostati nell’SPD dei moduli stessi.
La scheda madre messa a punto dal produttore taiwanese appare abbastanza completa, offrendo pieno supporto alla maggior parte dei più moderni standard sul mercato. Non manca, ad esempio, la compatibilità con gli standard USB 3.2 Gen2 e SATA III 6Gb/s per una migliore gestione di dispositivi di archiviazione, nonché la possibilità di collegare unità SSD di ultima generazione, dotate di interfaccia M.2 PCI-Express di tipo M-Key, su bus PCIe Gen 4.0 x4 al fine di garantire una bandwith massima pari a ben 64Gb/s. Per quanto riguarda lo slot di espansione PCI-Express principale è al contrario previsto il pieno supporto verso il più recente standard Gen 4.0, capace di assicurare una bandwith raddoppiata rispetto alla generazione precedente, pari a ben 64GB/s.
Non manca un buon comparto audio integrato, basato sul noto e collaudato Codec Realtek ALC897, capace di assicurare un suono chiaro e cristallino, mentre si ascolta musica o durante una sessione di gioco.
Nulla da eccepire nemmeno per quanto riguarda il comparto di rete, per il quale è stata prevista l’adozione di un’interfaccia di tipo Gigabit Ethernet basata sul validissimo controller Realtek RTL8111H.
Questa scheda madre, inoltre, è tra le soluzioni del marchio taiwanese ad implementare anche la tecnologia Smart BIOS Update, espressamente pensata per consentire la riprogrammazione senza la necessità di avviare il sistema (anche in assenza di componenti principali come CPU, RAM etc.), semplicemente copiando il file BIOS nella root di una comune pendrive USB e premendo l’apposito switch collocato nel pannello posteriore I/O, non distante dalla porta USB dedicata.
Riportiamo un riassunto delle specifiche tecniche della A620MT così come dichiarate dal produttore:
Le caratteristiche tecniche dichiarate mostrano la volontà dell’azienda di dare vita ad un prodotto estremamente versatile e completo, indubbiamente idoneo alla realizzazione di un sistema stabile ed affidabile.
La lista completa delle CPU attualmente supportate la trovate qui, mentre il QLV delle Memorie RAM è disponibile qui. La scheda è ovviamente pronta per supportare senza problemi il sistema operativo Microsoft Windows 11.
BIOSTAR A620MT – Layout
Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale dedicato a questo prodotto, raggiungibile al seguente indirizzo. Ora siamo pronti per andare ad analizzare in dettaglio questa nuova proposta di BIOSTAR.
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Iniziamo la nostra esplorazione della A620MT osservando e toccando con mano il PCB. Per prima cosa dobbiamo ammettere che la sensazione tattile restituita è di ottima costruzione e solidità, con un buon grado di rigidità. Questo aspetto eviterà torsioni del PCB stesso, soprattutto se sottoposto a lunghi periodi di utilizzo in condizioni ambientali sfavorevoli o di stress, garantendo longevità e stabilità nel tempo.
La colorazione di base del PCB nera, in abbinamento ad un’intrigante grafica bianca dona alla scheda un aspetto davvero molto accattivante e certamente capace di attirare l’attenzione sin dal primo sguardo. Nessuna sorpresa per ciò che riguarda il Form-Factor, pienamente conforme allo standard Micro-ATX con dimensioni pari a 23.5 cm x 22.1 cm.
Sul lato posteriore non sono presenti elementi di rilievo, escludendo ovviamente il backplate del meccanismo di ritenzione del processore che, come spesso accade, è di produzione LOTES.
Come vediamo il layout appare pulito e ordinato, con componenti posti con criterio nello spazio a disposizione. La distribuzione dei principali elementi è infatti davvero ben organizzata e certamente frutto di uno studio approfondito da parte degli ingegneri del marchio. In posizione centrale spicca il nuovo socket di connessione di tipo LGA (Land Grid Array) denominato AM5, in grado di assicurare pieno supporto verso tutte le soluzioni Ryzen 7000 Series, meglio note agli appassionati con il nome in codice Raphael e sviluppate con l’avanzato processo produttivo a 5 nanometri di TSMC, oltre che con le più recenti APU Ryzen 8000 Series “Phoenix” a 4 nanometri.
La zona nelle immediate vicinanze appare abbastanza ordinata e libera. Anche in considerazione dell’utilizzo, da parte del produttore, di componentistica discreta a basso profilo, riteniamo improbabile che si possano riscontrare potenziali fastidi durante la fase di installazione del sistema di raffreddamento dedicato al microprocessore, indipendentemente dalla tipologia dello stesso (aria o liquido, incluse le varie soluzioni All-in-One).
Il meccanismo di fissaggio del processore, prodotto come anticipato da LOTES, si basa sulla medesima logica di apertura/chiusura già osservata da diversi anni nelle soluzioni di pari fascia concorrenti. L’azienda americana ha lavorato ed investito risorse allo scopo di mantenere inalterata, nonostante il differente socket di connessione, la compatibilità con la maggior parte delle attuali soluzioni di raffreddamento sul mercato, provviste di certificazione AM4. Nello specifico non vi sarà alcun problema, in fase di installazione, con tutti i sistemi di dissipazione per i quali è previsto lo sfruttamento del supporto plastico originale per l’ancoraggio, mentre per le restanti, ovvero quelle con le quali è necessario sfruttare la filettatura del backplate originale della scheda madre, potrebbe essere necessario l’utilizzo di specifici standoff forniti dal produttore.
La scheda madre, nonostante la mancanza di funzionalità specifiche dedicate all’overclocking del microprocessore, adotta ugualmente una circuiteria di alimentazione digitale abbastanza robusta, composta di 6+2+1 Fasi (CPU VCore + SoC VCC + VDD_Misc), ed espressamente progettata per garantire un’ottima stabilità e durevolezza nel tempo. Gli stadi di alimentazione, infatti, prevedono componenti discreti di qualità, tra cui condensatori elettrolitici polimerici in alluminio taiwanesi AP-CON AR5K Silver, certificati per un MTBF pari a ben 5.000 ore e caratterizzati da un ESR estremamente basso, e induttanze ben dimensionate.
Ogni singola fase prevede un Driver IC ed una serie di MOSFET di buona qualità. Il produttore ha scelto di affidarsi, per quanto riguarda questi ultimi, alla taiwanese SinoPower, adottando una coppia di SM4364 (60A) ed un singolo SM4377 (50A), rispettivamente per quanto riguarda il Low-Side e l’High-Side.
La gestione delle fasi è affidata ad una coppia di controller di ultima generazione prodotti da Richtek Technology, precisamente il modello RT3678BE Double Output PWM Controller, al quale sono stati affidati i circuiti CPU VCore e SoC VCC, ed il modello RT3672EE 2-Phase PWM Controller, dedicato alla singola fase VDD_Misc. In entrambi viene assicurata la piena compatibilità con le specifiche AMD SVI3 Rev 1.01, oltre che un eccellente livello di accuratezza unitamente ad una ridotta perdita di potenza.
Per soddisfare nel migliore dei modi la richiesta energetica dei microprocessori e APU Ryzen di ultima generazione, con un TDP massimo pari a ben 170W, è stato previsto un connettore di alimentazione supplementare a 12v di tipo 8-Pin EPS.
Spostandoci verso destra troviamo i quattro slot per memorie di tipo DDR5 con supporto Dual-Channel e AMD EXPO (EXtended Profiles for Overclocking), in grado di ospitare moduli non-ECC con frequenza fino a 3.000MHz (6.000MT/s). Il quantitativo massimo di memoria installabile è pari a ben 96GB, aspetto che sottintende la piena compatibilità con i più recenti moduli di memoria da ben 48GB.
In prossimità degli slot per le memorie troviamo anche il connettore di alimentazione ATX 24 Poli, parte della circuiteria dedicata alla corretta alimentazione dei moduli, ed un connettore USB 3.2 Gen2x1 (10Gbps) Type-C Front-Panel. Precisiamo che la gestione di questa connessione è affidata al nuovo chipset di AMD.
Le possibilità di espansione sono per ovvie ragioni limitate, oltre che dal fattore di forma ridotto, che limita lo spazio a disposizione, anche dal chipset utilizzato, che non prevede tutte le funzionalità dei modelli di fascia superiore. Troviamo comunque uno slot PCI-Express Gen 4.0 x16 (ovviamente retro-compatibile con lo standard di terza generazione) ed uno slot PCI-Express Gen 3.0 x1, utile per l’installazione ad esempio di schede audio dedicate o eventuali controller supplementari. Gli slot appaiono ben spaziati al fine di consentire l’installazione di un’eventuale scheda grafica discreta in maniera idonea al mantenimento di buone temperature di esercizio.
Nell’area in basso a destra sono presenti quattro porte Serial ATA, la cui gestione è affidata al nuovissimo chipset A620 di AMD.
Tutte le connessioni presenti supportano pienamente lo standard Serial ATA di terza generazione a 6Gb/s e implementano il pieno supporto anche verso le tecnologie RAID 0, 1, 10.
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Per l’identificazione immediata di eventuali problemi di funzionamento il produttore ha previsto un utile Debug LED, con LED dedicati ad ogni singolo comparto (CPU, DRAM, VGA e BOOT).
Così come la maggior parte delle soluzioni di ultima generazione anche la A620MT prevede connessioni di tipo M.2 PCI-Express, compatibili con tutte le unità SSD di nuova generazione con form-factor NGFF (Next Generation Form Factor) M-Key fino a 80mm di lunghezza.
Nello specifico la scheda dispone di un connettore su bus PCI-Express 4.0 x4, capace di assicurare una bandwidth di ben 64Gb/s ed in grado di sfruttare le linee messe a disposizione dal microprocessore.
Sono pienamente supportate, ovviamente, le più recenti e prestanti unità SSD basate su protocollo NVM Express (NVMe), anche se configurate come dischi di avvio principali.
La gestione dell’audio è affidata al rodato Codec Realtek ALC897, capace di offrire supporto Audio HD a 8 canali, Input/Output su S/PDIF a 16/20/24bit e frequenze di campionamento fino a 192kHz. Grazie alle migliori tecnologie proprietarie vengono offerti all’utente tutti gli strumenti necessari per attuare una serie di miglioramenti sulla qualità della riproduzione, al fine di ottenere un suono chiaro e cristallino in qualsiasi ambito di utilizzo, dall’ascolto dei propri brani musicali preferiti, alle più impegnative sessioni di gioco. Per eliminare qualsiasi tipo d’interferenza elettromagnetica (EMI) è stato completamente isolato il circuito audio dagli altri circuiti sulla scheda madre.
Non distante osserviamo il chip dedicato al monitoraggio di tutte le risorse hardware e del controllo delle ventole connesse alla scheda madre, precisamente un ITE IT8613E.
La scheda dispone di un’interfaccia di rete Gigabit Ethernet (10/100/1000 Mb/s) basata su controller Realtek. Nello specifico troviamo un rodato RTL8111H, capace di assicurare prestazioni ottimali grazie ad un utilizzo veramente molto limitato del processore centrale durante il normale funzionamento e risultare pienamente compatibile con le specifiche IEEE 802.3u per 10/100Mbps Ethernet e IEEE 802.3ab per i 1000Mbps Ethernet e 802.3az Energy Efficient Ethernet.
Questa scheda madre, come anticipato, è tra le soluzioni del marchio taiwanese ad implementare anche la tecnologia Smart BIOS Update, espressamente pensata per consentire la riprogrammazione senza la necessità di avviare il sistema (anche in assenza di componenti principali come CPU, RAM etc.), semplicemente copiando il file BIOS nella root di una comune pendrive USB e premendo l’apposito switch collocato nel pannello posteriore I/O, non distante dalla porta USB dedicata.
Buono il quantitativo di porte USB 3.2 Gen1 (5Gbps) presenti, sei porte, delle quali quattro direttamente accessibili nel pannello posteriore I/O, ed ulteriori due sfruttabili utilizzando l’apposito header on-board. La scheda supporta pienamente anche il più prestante standard USB 3.2 Gen2x1 (10Gbps), prevedendo la presenza di un header Front Panel Type-C verticale. La gestione di tutte queste connessioni è affidata al nuovo chipset A620 di AMD.
Come precisato nel corso dell’articolo, questo particolare modello entry-level della nuova linea di chipset per piattaforma AM5 si basa su un singolo chip Promontory 21 opportunamente privato del supporto nativo verso lo standard PCIe 5.0. Grazie al TDP particolarmente contenuto, pari ad appena 7W, saranno più che adeguate soluzioni di raffreddamento passive. Il produttore ha infatti previsto un dissipatore di calore in alluminio di dimensioni relativamente contenute.
Completiamo la descrizione della scheda madre mostrandovi un’immagine del pannello posteriore I/O, davvero molto completo, comprendente:
- 1 x Switch Smart BIOS Update;
- 1 x Uscita video Display Port (1.2);
- 1 x Uscita video HDMI (1.4);
- 4 x Porte USB 3.2 Gen1x1 (5Gbps) Type-A (colore blu);
- 2 x Porte USB 2.0 Type-A (colore nero);
- 1 x Porta LAN RJ45;
- 3 x Uscite Audio Jack.
Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale dedicato a questo prodotto, raggiungibile cliccando qui.
[nextpage title=”BIOSTAR A620MT: Uno sguardo al BIOS”]
La A620MT adotta un BIOS UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) di ultima generazione, davvero molto semplice e intuitivo, denominato dall’azienda “UEFI BIOS Utility”. Le nostre prove sono state condotte utilizzando l’ultima versione ufficiale disponibile sul sito web del produttore (A62CQ109) nel momento della stesura di questo nostro articolo, molto stabile e priva di particolari problematiche che avrebbero potuto in qualche maniera comprometterne gli esiti.
Una volta effettuato l’accesso, premendo come di consueto il tasto “CANC”, ci troviamo subito di fronte ad un’interfaccia molto accattivante. I numerosi parametri a disposizione sono disposti in maniera del tutto ordinata, rendendo ancora più semplice ed intuibile la gestione del BIOS. Nel lato sinistro è presente una fascia sempre in primo piano, comprendente alcune informazioni circa le componenti principali del sistema, quali il microprocessore e la memoria RAM (Frequenza e Tensione di alimentazione), la temperatura in tempo reale, la data e l’ora. Il menù superiore è diviso in sette macro-sezioni che nello specifico sono:
- Main;
- Advanced;
- Chipset;
- Boot;
- Security;
- Tweaker;
- Save & Exit.
Nella sezione Main sono disponibili le informazioni relative al nostro sistema come versione del BIOS installata, il tipo e il quantitativo di memoria complessiva, gli eventuali profili X.M.P. ed EXPO presenti e l’impostazione della lingua.
Premendo il tasto “F5” sulla tastiera sarà possibile accedere alla sezione “A.I FAN”, nella quale viene offerta all’utente la possibilità di gestire tutte le varie ventole di raffreddamento connesse alla scheda madre, sia manualmente che sfruttando una serie di profili preimpostati (Quiet, Aggressive e Full On).
Nelle sezioni Advanced e Chipset troviamo, in maniera del tutto ordinata, varie sotto-sezioni, che ci consentono di mettere mano, ad esempio, alle varie impostazioni della CPU (attivazione/disattivazione della tecnologia Simultaneous Multi-Threading, personalizzazione dei vari C-State, istruzioni etc.) e relativa componente grafica integrata (attivazione/disattivazione, selezione del quantitativo di memoria dedicato), del Serial ATA e del risparmio energetico, oltre attivare/disattivare le varie periferiche integrate (controller USB, SATA, LAN, Audio etc.), le impostazioni avanzate del CSM (Compatibility Support Module), oltre che un completo PC Health Status, nel quale sarà possibile controllare le temperature del processore, della scheda madre (inclusi i VRM), oltre che la velocità delle ventole connesse e le principali tensioni di alimentazione.
La sezione Boot è dedicata alle impostazioni delle periferiche da cui desideriamo avviare il nostro pc, oltre che delle varie funzionalità previste dalle recenti edizioni dei sistemi operativi Microsoft, quali ad esempio il Fast Boot ed il pieno supporto alle modalità UEFI.
Nella sezione Security possiamo impostare le password per l’accesso al BIOS in maniera tale da evitare interventi indesiderati sul nostro hardware e abilitare la funzione Secure Boot di Windows 8/8.1 o 10/11.
La sezione Tweaker è senza dubbio quella di maggiore interesse per gli appassionati. Al suo interno, infatti, trovano posto tutti i principali parametri di funzionamento della macchina, quali frequenze, tensioni di alimentazione, latenze delle memorie e molto altro ancora. Come vedremo dalle immagini che seguiranno, il BIOS messo a punto dall’azienda taiwanese appare veramente completo seppur non siano previste, nel modello in esame, funzionalità specifiche dedicate all’overclocking del microprocessore, ad eccezione di una lieve possibilità di incremento della frequenza del Base Clock (BCLK) rispetto ai canonici 100MHz fissati di targa.
Le opzioni avanzate dedicate al comparto di memoria sono numerose e consentono un’ottimizzazione del tutto accurata, con possibilità di mettere mano alle varie latenze (Primarie, Secondarie, Terziarie etc.).
Infine, nella sezione Exit saremo in grado di applicare definitivamente le modifiche apportate all’interno del BIOS, oppure uscire senza salvare nulla o ancora ripristinare i parametri di default.
Il BIOS messo a punto da BIOSTAR ci è sembrato molto stabile e più che adeguato a sfruttare le potenzialità della scheda in esame in modo più che soddisfacente. Durante l’utilizzo non abbiamo riscontrato problematiche più o meno importanti.
Vi consigliamo di controllare con regolarità la presenza di eventuali aggiornamenti BIOS a questo indirizzo.
[nextpage title=”Sistema di Prova e Metodologia di Test”]
Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.
Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa nuova scheda madre:
Per meglio osservare le potenzialità offerte non soltanto dal nuovo microprocessore AMD per sistemi desktop di ultima generazione Ryzen 9 7900 12C/24T “Raphael”, ma soprattutto dalla nuovissima scheda madre BIOSTAR A620MT, abbiamo condotto le nostre prove basandoci su due differenti livelli d’impostazione, preventivamente testati al fine di non incorrere in problemi causati dall’instabilità:
- Default: AMD Ryzen 9 7900 (Default) / PBO Disattivato / RAM 2.600MHz (5.200MT/s) 38-38-38-84-125-1T (JEDEC);
Per prima cosa ricordiamo che la scheda madre in esame non prevede funzionalità specifiche dedicate all’overclocking del microprocessore, inclusa la possibilità di attivare o mettere mano alle impostazioni avanzate del Precision Boost Overdrive (PBO) di AMD, ma solamente delle memorie RAM. Per questo nostro primo profilo, di conseguenza, ci siamo limitati a rispettare quella che è la massima frequenza certificata per il comparto di memoria in abbinamento ad un microprocessore Raphael e a moduli Single Rank in configurazione 1 DPC (singolo modulo per canale) su scheda madre 1 SPC (singolo slot per canale), ovvero 2.600MHz (5.200MT/s), impostazione che coincide con quelle che sono le specifiche di targa delle nostre Silicon Power XPOWER Zenith RGB.
- Optimized-Daily: AMD Ryzen 9 7900 (Default) / PBO Disattivato / RAM 3.000MHz (6.000MT/s) 30-38-38-96-146-1T (Manual OC).
Al contrario del precedente livello d’impostazione, il nostro profilo “Optimized-Daily” prevede un’ottimizzazione di tipo manuale dei principali parametri operativi del comparto di memoria. Le potenzialità offerte in tal senso da questa scheda sono interessanti, ma noi ci siamo limitati ad un livello facilmente raggiungibile e soprattutto idoneo ad un utilizzo quotidiano. Di conseguenza abbiamo fissato manualmente una frequenza operativa pari a 3.000MHz (6.000MT/s), ossia quello che AMD definisce come lo “sweet-spot” ideale della piattaforma. Fino a questa frequenza, infatti, viene automaticamente mantenuta una perfetta sincronia con il controller di memoria (rapporto UCLK:MCLK 1:1) assicurando una minore latenza e un’efficienza superiore dell’intero comparto di memoria.
La scheda grafica utilizzata, una INNO3D GeForce RTX 4070 iCHILL X3, è stata mantenuta entro le specifiche previste dal produttore (1.920MHz/1.313MHz/2.535MHz). I driver utilizzati sono gli NVIDIA Game Ready 551.23, provvisti di certificazione WHQL.
Il sistema operativo, Microsoft Windows 11 Pro X64, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare, ma comprensivo di tutti gli aggiornamenti rilasciati fino al giorno della stesura di questo articolo (Versione 23H2 – build 22631.3085).
Queste le applicazioni interessate, suddivise in quattro tipologie differenti:
Prestazioni Rendering e Calcolo
- Cinebench R20 64bit;
- Cinebench R23 64bit;
- Cinebench 2024 64bit;
- POV Ray 3.7 64bit;
- V-Ray 6 Benchmark 6.00.00 64bit;
- Indigo Benchmark 4.4.15 64bit;
- Corona Benchmark 10 64bit;
- Blender 4.0.2 64bit;
- Geekbench Pro 6.2.2;
- Euler3D Benchmark v2.2;
- Fritz Chess Benchmark v4.3;
- WPrime Benchmark v2.11;
- SiSoftware Sandra Lite (31.137);
- PYPrime 2.0;
- AIDA64 Extreme 7.00.6700.
Prestazioni Multimedia, Produttività e Compressione
- WinRAR 6.24 64bit;
- 7-Zip 23.01 64bit;
- VeraCrypt 1.26.7;
- HWBOT RealBench 2.44;
- HWBOT X265 Benchmark 2.3.0;
- UL 3DMark 11 Advanced Edition v1.0.179;
- UL 3DMark Advanced Edition v2.28.8217;
- UL PCMark 10 Professional Edition v2.1.2636 64bit;
- UL Procyon Professional Edition v2.6.848 64bit;
- Unigine2 Superposition Benchmark v1.1.
Prestazioni Giochi
- Assassin’s Creed Valhalla – DX12;
- F1 2022 – DX12;
- FarCry 6 – DX12;
- Shadow of the Tomb Raider – DX12;
- Watch Dogs: Legion – DX12.
Prestazioni Controller (USB 3.2 Gen1 & 3.2 Gen2x1 / SATA III 6Gb/s / M.2 PCIe Gen4x4)
- Crystal Disk Mark 8.0.4c;
- ATTO Disk Benchmark 3.05.
Ora siamo pronti per andare ad osservare i risultati da noi ottenuti.
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Cinebench R20, R23 e 2024 sono una vera e propria suite di test multi piattaforma in grado di calcolare le capacità prestazionali del vostro computer. Il programma è basato sul software di animazione CINEMA 4D ed è lo strumento perfetto per valutare le performance della CPU e del comparto grafico su svariate piattaforme fra cui Windows e Mac OS X.
Cinebench sfrutta le potenzialità del processore centrale del sistema mediante l’utilizzo combinato di calcoli complessi finalizzati al completamento del rendering di un’immagine campione. È possibile eseguire il test in modalità “Single”, sfruttando un solo “core”, oppure “Multi”, sfruttando quindi tutti i “core” disponibili.
Nei grafici i punteggi finali del rendering con 1Core/1Thread e fino a 12Core/24Thread.
POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering della scena di riferimento “Benchmark.pov”, a risoluzione Full-HD (1920×1080) e filtro AA 0.3.
V-Ray Next Benchmark è un tool completamente gratuito per la misura delle performance velocistiche del proprio hardware nel rendering con V-Ray. È disponibile gratuitamente, previa registrazione su chaosgroup.com e verrà eseguito senza requisiti di licenza come applicazione autonoma. Il programma prevede la possibilità di eseguire rendering di raytrace sfruttando la CPU oppure la/e schede grafiche presenti. V-Ray è uno dei principali raytracers al mondo e viene utilizzato in molte industrie in fase di architettura e progettazione automobilistica.
È stato utilizzato anche in oltre 150 immagini cinematografiche e numerose serie televisive episodiche. Ha inoltre vinto un premio Oscar per il conseguimento scientifico e tecnico nel 2017.
Nel grafico il risultato finale (espresso in VSamples) ottenuto al completamente dell’elaborazione, eseguita con impostazioni predefinite.
Indigo Bench è un’applicazione di benchmark standalone basata sul motore di rendering avanzato di Indigo 4, utile per misurare le prestazioni delle moderne CPU e GPU. Grazie all’utilizzo di OpenCL standard del settore, è supportata un’ampia varietà di GPU di NVIDIA, AMD e Intel. Il programma è completamente gratuito e può essere utilizzato senza una licenza Indigo su Windows, Mac e Linux.
Nel grafico lo score ottenuto in seguito al completamento del rendering di entrambe le scene di riferimento previste, eseguito con impostazioni predefinite.
Corona Benchmark è un tool completamente gratuito per la misura delle performance velocistiche del proprio microprocessore nel rendering fotorealistico di una scena di riferimento. Nonostante la sua giovane età, Corona è diventato un renderer pronto per la produzione ed in grado di creare risultati di qualità elevata.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al completamente dell’elaborazione, eseguita con impostazioni predefinite.
Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering delle scene di riferimento “BMW Benchmark” e “Junk Shop Benchmark”, eseguite con impostazioni predefinite.
Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.
Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.
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Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.
Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).
wPrime Benchmark al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.
Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.
Sandra è un tool di benchmark per l’intero sistema PC, aggiornato per testare le ultime tecnologie disponibili sul mercato. Il software è in grado di assicurare la maggiore compatibilità hardware possibile unita ad un accurato reporting delle prestazioni e delle problematiche del sistema.
Abbiamo eseguito i principali test sulla CPU e sul comparto RAM, a seguire i risultati ottenuti.
PYPrime 2 è un valido programma di benchmarking completamente open-source, basato su Python e pensato per la misura delle performance del proprio PC con prevalenza su quello che è il comparto di memoria (RAM), più che il microprocessore in sé. Di conseguenza, per l’ottenimento dei migliori risultati, sarà necessario spingere sulla frequenza di clock delle proprie RAM e ottimizzarne al meglio le latenze.
Nel grafico che segue il tempo impiegato, espresso in “secondi”, per l’esecuzione del benchmark in modalità “2B”:
AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).
Nei grafici i risultati riguardanti i benchmark integrati delle RAM e della CPU/FPU.
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WinRAR è un famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).
WinRAR è inoltre una delle poche applicazioni in grado di creare e modificare gli archivi RAR (file con l’estensione . rar), che sono codificati con un algoritmo di compressione proprietario.
Oltre a queste funzioni include anche la funzione di riparazione, backup avanzato e conversione degli archivi, crittografia cifrata e compatibilità su ogni sistema operativo. È in grado di integrarsi con software antivirus, ed è disponibile in 42 lingue.
7-Zip è un noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.
VeraCrypt è un programma applicativo open-source usato per la cifratura “on-the-fly” (OTFE). Può creare un disco virtuale crittografato mediante l’utilizzo di un file o crittografare un’intera partizione oppure, su Windows, l’intero hard disk con un’autenticazione all’avvio. Secondo gli sviluppatori con le versioni più recenti del programma sono stati apportati miglioramenti riguardanti la sicurezza e risolti problemi emersi dall’audit esterno realizzato sul codice del precedente TrueCrypt.
Nei grafici i risultati dei benchmark integrati nel programma.
HWBOT Realbench è un software di benchmark recentemente introdotto sul noto sito HWBOT, completamente gratuito e basato sull’ormai rodato Realbench di ASUS. Il programma, sviluppato in collaborazione con i migliori professionisti dell’overclock, sfrutta applicazioni Open Source e semplici ma efficaci script per misurare le prestazioni reali del sistema e fornire un punteggio imparziale dovuto solamente alla potenza di calcolo effettiva.
Il programma sfrutta, inoltre, le più recenti istruzioni come SSE4, AVX e DXVA, ed è presente anche un test “burn in” per verificare l’affidabilità della macchina sotto stress prolungato, molto utile appunto per verificare la stabilità in condizione di overclocking. I numerosi software open-source adottati, tra cui Blender, Handbrake, GIMP e LuxMark supportano le più recenti estensioni per sfruttare al meglio le CPU di nuova generazione.
HWBOT X265 è il nuovo benchmark recentemente introdotto sul noto sito HWBOT con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video H.265/HEVC utilizzando dei filmati campione ad alta risoluzione.
Nel grafico i risultati ottenuti, eseguendo il test sia con il preset 1080p che con il più pesante 4K, espressi in FPS medi. In questa pagine (1080p / 4K) è disponibile un database, costantemente aggiornato, in cui poter confrontare i risultati ottenuti da molteplici microprocessori.
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La penultima versione del famoso software richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo Futuremark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”.
C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.
Il benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.
I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i risultati di Physics e Combined.
La nuova versione del famoso software è senza dubbio la più potente e flessibile mai sviluppata da Futuremark (attualmente UL Benchmarks). Per la prima volta viene proposto un programma multipiattaforma, capace di eseguire analisi comparative su sistemi operativi Windows, Windows RT, Android e iOS. Le prestazioni velocistiche del proprio sistema possono essere osservate sfruttando nuovi ed inediti Preset: Ice Storm, Cloud Gate, Sky Diver, Fire Strike, Time Spy, Port Royal e Speed Way.
Il primo, Ice Storm, sfrutta le funzionalità delle librerie DirectX 9.0 ed è sviluppato appositamente per dispositivi mobile, quali Tablet e Smartphone senza comunque trascurare i computer di fascia bassa. Il secondo, Cloud Gate è pensato per l’utilizzo con sistemi più prestanti, come ad esempio notebook e computer di fascia media, grazie al supporto DirectX 10. Il terzo, Sky Diver, fa da complemento offrendo un punto di riferimento ideale per laptop da gioco e PC di fascia medio-alta con supporto DirectX 11. Infine gli ultimi preset, denominati Fire Strike, Time Spy, Port Royal e Speed Way, sono pensati per l’analisi dei moderni sistemi di fascia alta, contraddistinti da processori di ultima generazione e comparti grafici di assoluto livello con pieno supporto DirectX 11 (Fire Strike), DirectX 12 (Time Spy) e DirectX 12 & DirectX Raytracing (Port Royal e Speed Way).
I nostri test sono stati eseguiti sfruttando i preset Fire Strike (Normal, Extreme ed Ultra), Time Spy (Normal ed Extreme), Port Royal ed ovviamente il recente Speed Way. Nei grafici il punteggio complessivo ottenuto.
PCMark è un’ormai noto programma di benchmarking e test del sistema sviluppato da UL Benchmarks, in grado di fornire una precisa indicazione di quelle che sono le reali prestazioni del proprio sistema o dei singoli reparti (CPU, Memoria RAM, Storage etc.).
Per le nostre prove ci siamo affidati all’ultima versione del programma (PCMark 10 Professional v2.1.2556), in maniera da poter offrire un quadro il più possibile preciso delle prestazioni del sistema in esame. Nei grafici riportiamo il risultato complessivo ottenuto (PCMark Score) e quello delle singole tipologie di test: Essentials, Productivity e Digital Content Creation.
Procyon è il nuovo e potente software di benchmarking sviluppato da UL Benchmarks, espressamente pensato per l’utenza professionale (industria, imprese, vendita al dettaglio) e la stampa. Il programma si compone di diversi benchmark integrati, ognuno con caratteristiche differenti ma ben integrato in un’interfaccia e set di funzionalità comuni. Ogni benchmark è progettato per un caso d’uso specifico e utilizza applicazioni reali ove possibile. L’azienda sta lavorando a stretto contatto con diversi partner del settore al fine di garantire che ogni serie di test integrati in Procyon sia accurata, pertinente e imparziale.
Per le nostre prove ci siamo affidati all’ultima versione del programma gentilmente fornitaci dall’azienda (Procyon Professional v2.1.657), in maniera da poter offrire un quadro il più possibile preciso delle prestazioni del sistema in esame.
Nei grafici riportiamo il risultato complessivo ottenuto sfruttando la suite Office Productivity Benchmark che, come facilmente intuibile, utilizza le applicazioni di Microsoft Office (nel nostro caso la versione 2021) per misurare le prestazioni offerte dal PC per scopi di produttività d’ufficio. Il benchmark si basa su attività rilevanti e del mondo reale che utilizzano Microsoft Word, Excel, PowerPoint e Outlook, combinando l’importanza di testare le prestazioni con le stesse app che gli impiegati usano quotidianamente con la comodità di un test standardizzato ed in grado di produrre risultati coerenti e ripetibili.
Direttamente dagli sviluppatori degli apprezzati Heaven e Valley, e seppur con un leggero ritardo sulla tabella di marcia, ecco che finalmente vede la luce il nuovo software di benchmark Superposition, basato sul potente motore grafico di nuova generazione Unigine 2, capace di spremere all’inverosimile anche le più prestanti soluzioni grafiche sul mercato.
Come di consueto sono previsti vari profili predefiniti, che consentiranno di ottenere risultati, in termini prettamente prestazionali, facilmente confrontabili. Rispetto al passato è stato implementato un database online, nel quale verranno raccolti i risultati ottenuti dagli utenti e poter quindi fare confronti su ben più larga scala.
Oltre a questo sono state introdotte nuove modalità, a cominciare da una simulazione interattiva dell’ambiente, denominata “Game”, alla possibilità di sfruttare i più moderni visori per realtà virtuale, come Oculus Rift e HTC Vive. Viene inoltre offerta la possibilità di verificare la piena stabilità del proprio comparto grafico, grazie allo “Stress Test” integrato (esclusiva della versione Advanced del programma).
I test sono stati condotti utilizzando i preset 720p Low, 1080p Extreme e 4K Optimized. Nel grafico i risultati ottenuti, espressi sotto forma di Score finale e di FPS medi.
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Assassin’s Creed: Valhalla è un videogioco sviluppato da Ubisoft Montreal e pubblicato da Ubisoft. È il dodicesimo capitolo della saga principale di Assassin’s Creed, sequel di Assassin’s Creed: Odyssey, pubblicato nel 2018.
Un anno dopo aver rivissuto le memorie della Misthios, Layla Hassan si trova nel New England per indagare su due eventi apparentemente non correlati: il progressivo rinforzo del campo geomagnetico (fenomeno che causa un’eterna aurora boreale) e il ritrovamento del corpo di un guerriero vichingo del IX secolo, risalente a ben due secoli prima della presenza norrena in America.
Nonostante sia ancora turbata dalla morte di Victoria Bibeau, e sebbene senta un forte influsso proveniente dal Bastone di Hermes, Layla decide di rivivere attraverso l’Animus le memorie del guerriero vichingo, coadiuvata dai due Assassini Shaun Hastings e Rebecca Crane….
Il gioco, presentato lo scorso mese di novembre su PC, è in grado di sfruttare le API DirectX 12. I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
F1 22 (o anche Formula 1 2022) è un videogioco di guida sviluppato da Codemasters, ed uscito il primo luglio 2022. È il secondo capitolo della serie distribuito da EA Sports, dopo aver acquisito Codemasters a metà febbraio 2021. È basato sul campionato mondiale di Formula 1 2022 e sui campionati di Formula 2 2022 e 2021.
Il gioco, presentato lo scorso mese di giugno su PC, è in grado di sfruttare le API DirectX 12, oltre che il ray-tracing tramite API DirectX Raytracing (DXR) e la tecnologia Deep Learning Super-Sampling (DLSS) di NVIDIA.
I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Far Cry 6, ultimo titolo della fortunata serie sviluppata da Ubisoft, è ambientato nell’isola caraibica fittizia di Yara, un paradiso tropicale dove un guerrigliero ambisce a riportare l’isola al suo antico splendore, combattendo per la libertà contro “El presidente” Antón Castillo, un dittatore malvagio e temuto dal popolo.
L’ultimo capitolo della saga, presentato lo scorso mese di ottobre su PC, è sviluppato dalla Ubisoft Toronto e Ubisoft Montreal ed è in grado di sfruttare le ultime DirectX 12, oltre che il ray-tracing dei riflessi e delle ombre tramite API DirectX Raytracing (DXR).
I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Circa due mesi dopo la sua precedente avventura, Lara Croft e il suo amico Jonah sono nuovamente sulle tracce della Trinità. Seguendo gli indizi lasciati dal padre di Lara, i due arrivano a Cozumel, in Messico, per spiare il capo della cellula locale, il dottor Pedro Dominguez; durante una spedizione in una tomba già visitata dall’organizzazione, Lara scopre alcune notizie circa una misteriosa città nascosta.
Successivamente, camuffandosi con gli abiti tipici per il dia de los muertos, Lara riesce a seguire gli adepti della Trinità, scoprendo così che Dominguez è addirittura il capo dell’organizzazione e che è sulle tracce di una misteriosa reliquia nascosta in un tempio non ancora localizzato. Vivi momenti di pura azione, conquista nuovi luoghi ostili, combatti usando tattiche di guerriglia ed esplora tombe mortali in questa evoluzione del genere action survival.
L’ultimo capitolo della saga (il settimo in ordine cronologico), presentato lo scorso mese di settembre su PC, è sviluppato dalla Crystal Dynamics e distribuito da Square Enix ed è in grado di sfruttare le ultime DirectX 12, oltre che il ray-tracing delle ombre tramite API DirectX Raytracing (DXR) e la tecnologia Deep Learning Super-Sampling (DLSS) di NVIDIA.
I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Watch Dogs: Legion è un videogioco di genere action-adventure sviluppato da Ubisoft Toronto e distribuito da Ubisoft il 29 ottobre 2020 su Microsoft Windows, PlayStation 4, Xbox One e Google Stadia, il 10 novembre su Xbox Series X e S, ed il 12 novembre su PlayStation 5. È il terzo capitolo della serie Watch Dogs e sequel di Watch Dogs 2.
Nel 2026, grazie a un sistema di sorveglianza avanzato noto come ctOS, il gruppo hacker londinese DedSec ha preso il controllo del Regno Unito nell’atto di combattere la Albion, società di sicurezza privata, il quale, influenzando il governo, ha creato uno stato autoritario. Per affrontarli, il gruppo potrà reclutare ogni cittadino di Londra, ognuno con le proprie capacità, problematiche e esperienze. Assoldandoli all’interno del DedSec per liberare la città, ogni personaggio nel gioco avrà le proprie abilità e fornirà un’influenza dinamica alla narrativa del gioco man mano che la storia avanzerà…
Il gioco è in grado di sfruttare le ultime DirectX 12, oltre che il ray-tracing dei riflessi tramite API DirectX Raytracing (DXR) e la tecnologia Deep Learning Super-Sampling (DLSS) di NVIDIA.
I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
[nextpage title=”BIOSTAR A620MT: Prestazioni Controller”]
Prestazioni Controller SATA III 6Gb/s (AMD A620 Chipset)
Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Esso risulta molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.
Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s).
ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.
È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).
Come possiamo notare dai grafici riepilogativi le prestazioni offerte dal controller integrato nel nuovissimo AMD A620 Chipset sono di ottimo livello, perfettamente in grado di sfruttare appieno l’unità SSD utilizzata per le nostre prove (Samsung SSD 750 EVO da 500GB).
Non segnaliamo sostanziali differenze rispetto ai risultati ottenuti con l’unità installata su precedenti schede madri testate provviste di chipset di fascia mainstream precedenti (Serie 400 e Serie 500), o anche della stessa generazione ma di fascia superiore (AMD B650 e X670E). Come di consueto i driver da noi utilizzati sono gli ultimi resi disponibili dal produttore americano.
Prestazioni M.2 PCI-Express Gen 4.0 x4 (AMD Ryzen 7000 Series “Raphael” CPU)
Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Esso risulta molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.
Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s).
ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.
È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).
La presenza, ormai sulla maggior parte delle recenti schede madri, delle nuove interfacce di collegamento M.2 PCI-Express sta certamente contribuendo alla rapida diffusione di nuove ed interessanti unità di memorizzazione, finalmente non più vincolate all’ormai limitata banda messa a disposizione dallo standard Serial ATA.
La nuova A620MT dispone di una singola connessione PCI-Express Gen4 x4 che, come precisato nel corso del nostro articolo, va a sfruttare le linee PCIe messe a disposizione dai nuovi microprocessori AMD Ryzen 7000 Series.
Per le nostre prove ne abbiamo verificato il corretto funzionamento utilizzando un valido prodotto marchiato Corsair, precisamente l’MP600 Pro XT NVMe PCIe Gen4 M.2 SSD da 2TB con protocollo NVMe (Non-Volatile Memory), ottenendo valori di ottimo livello e perfettamente in linea con le specifiche dichiarate dal produttore stesso dell’unità, sia in lettura che in scrittura.
Prestazioni Controller USB 3.2 Gen1 & Gen2x2 (AMD A620 Chipset)
Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Esso risulta molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.
Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s).
ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.
È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).
La nuova A620MT di BIOSTAR prevede il pieno supporto verso le più recenti interfacce di trasmissione USB disponibili. Troviamo una serie di porte USB 3.2 Gen1 da 5Gb/s ed una ancor più prestante USB 3.2 Gen2x1 capace di assicurare un massimo di ben 10Gb/s.
Nelle prove che seguiranno andremo a focalizzarci proprio su quest’ultima interfaccia, per la quale il produttore taiwanese ha previsto un header Front Panel Type-C verticale, gestito in modo nativo dal nuovo chipset A620 di AMD.
Per portare a termine i nostri test abbiamo utilizzato una delle ultime novità del noto marchio Silverstone, precisamente l’SST-MS12, un enclosure USB 3.2 Type-C to NVMe M.2 SSD di ottima qualità e capace di sfruttare appieno l’interfaccia SuperSpeed+ da 20Gb/s, nella quale abbiamo installato un validissimo Kingston A2000 M.2 PCIe NVMe SSD da 500GB [SA2000M8/500G].
Le prestazioni ottenute, come vediamo dai grafici riepilogativi, sono davvero eccellenti e di gran lunga superiori rispetto a quanto registrato usando la medesima combo enclosure/disco su porta USB 3.2 Gen1 (5Gb/s), raggiungendo velocità di trasferimento praticamente doppie, sfiorando i 1.000MB/s sia in lettura che in scrittura sequenziale.
[nextpage title=”BIOSTAR A620MT: Analisi comparto audio integrato”]
Così come la maggior parte delle recenti schede madri, anche la nuova A620MT è provvista di un comparto audio integrato di buona qualità, basato sull’ormai noto e collaudato Codec Realtek ALC897, capace di offrire supporto Audio HD a 8 canali, Input/Output su S/PDIF a 16/20/24bit e frequenze di campionamento fino a 192kHz.
Per analizzare più accuratamente la qualità del comparto audio abbiamo deciso di utilizzare uno dei software certamente più rinomati e diffusi, vale a dire il RightMark Audio Analyzer, aggiornato all’ultima versione disponibile (6.4.5). Il programma è relativamente semplice da utilizzare e consente di ottenere una stima abbastanza precisa della bontà del comparto audio.
A seguire vi mostriamo il resoconto generato dal programma al termine della sessione di test:
Come vediamo ci troviamo di fronte ad un sottosistema audio di qualità più che soddisfacente, indubbiamente adeguata al target di utilizzo previsto per questo prodotto. Per eliminare qualsiasi tipo d’interferenza elettromagnetica (EMI), è stato completamente isolato il circuito audio dagli altri circuiti sulla scheda madre.
L’adozione di componentistica discreta di qualità garantisce un suono chiaro e cristallino, mentre si ascolta musica o durante una sessione di gioco.
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Per finire abbiamo misurato i consumi del sistema di prova completo, direttamente alla presa di corrente (a monte dell’alimentatore).
Le misurazioni sono state ripetute più volte, nel grafico la media delle letture nelle seguenti condizioni:
- Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
- Full-Load (Single-Thread) eseguendo il Cinebench R23 in loop (10min) in modalità Single-Core;
- Full-Load (Multi-Thread) eseguendo il Cinebench R23 in loop (10min) in modalità Multi-Core;
- Full-Load (Gaming) eseguendo il benchmark integrato nel gioco Metro Exodus Enhanced Edition a risoluzione 1080p (Maxed);
- Full-Load Stress eseguendo 30 minuti di Prime95 v30.8 build 17 in modalità Blend.
Come possiamo osservare dal grafico riepilogativo, i valori di consumo registrati dalla nostra piattaforma di test si dimostrano più che buoni.
Alla luce delle nostre rilevazioni non possiamo che ritenerci piacevolmente soddisfatti di questa nuovissima scheda madre targata BIOSTAR.
[nextpage title=”Conclusioni”]
Con la nuova soluzione A620MT, in formato Micro-ATX, l’azienda taiwanese si rivolge a tutti coloro che intendono realizzare un sistema compatto e versatile, contenendo la spesa finale pur senza rinunciare alla qualità e all’affidabilità.
Come abbiamo osservato nel corso della nostra analisi ci troviamo senza dubbio dinanzi ad un prodotto convincente e, a livello prettamente costruttivo, contraddistinto da una buona qualità complessiva.
Il layout appare pulito e ordinato, tutti i componenti sono posti con criterio nello spazio a disposizione. La distribuzione dei principali elementi è davvero ben organizzata e certamente frutto di uno studio approfondito da parte degli ingegneri del marchio.
In posizione centrale spicca il nuovo socket di connessione di tipo LGA (Land Grid Array) denominato AM5, in grado di assicurare pieno supporto verso tutte le soluzioni Ryzen 7000 Series, meglio note agli appassionati con il nome in codice Raphael e sviluppate con l’avanzato processo produttivo a 5 nanometri di TSMC, oltre che con le più recenti APU Ryzen 8000 Series “Phoenix” a 4 nanometri.
La scheda madre, nonostante la mancanza di funzionalità specifiche dedicate all’overclocking del microprocessore, adotta ugualmente una circuiteria di alimentazione digitale abbastanza robusta, composta di 6+2+1 Fasi (CPU VCore + SoC VCC + VDD_Misc), ed espressamente progettata per garantire un’ottima stabilità e durevolezza nel tempo.
Gli stadi di alimentazione, infatti, prevedono componenti discreti di qualità, tra cui condensatori elettrolitici polimerici in alluminio taiwanesi caratterizzati da un MTBF pari a ben 5.000 ore e da un ESR estremamente basso, e induttanze ben dimensionate.
Le possibilità di espansione sono per ovvie ragioni limitate, oltre che dal fattore di forma ridotto, che limita lo spazio a disposizione, anche dal chipset utilizzato, che non prevede tutte le funzionalità dei modelli di fascia superiore. Troviamo comunque uno slot PCI-Express Gen 4.0 x16 (ovviamente retro-compatibile con lo standard di terza generazione) ed uno slot PCI-Express Gen 3.0 x1, utile per l’installazione ad esempio di schede audio dedicate o eventuali controller supplementari.
Gli slot appaiono ben spaziati al fine di consentire l’installazione di un’eventuale scheda grafica discreta in maniera idonea al mantenimento di buone temperature di esercizio. Il produttore taiwanese, oltre alle consuete porte Serial ATA classiche, ha previsto la presenza di connessioni di tipo M.2 PCI-Express, compatibili con tutte le unità SSD di nuova generazione con form-factor NGFF (Next Generation Form Factor) M-Key fino a 80mm di lunghezza.
Nello specifico la scheda dispone di un connettore su bus PCI-Express 4.0 x4, capace di assicurare una bandwidth di ben 64Gb/s ed in grado di sfruttare le linee messe a disposizione dal microprocessore.
La scheda supporta pienamente gli standard USB 3.2 Gen1 (5Gbps) e USB 3.2 Gen2x1 (10Gbps). Il produttore ha previsto, per il primo, ben sei porte, delle quali quattro direttamente accessibili nel pannello posteriore I/O, ed ulteriori due sfruttabili utilizzando l’apposito header on-board, mentre per il secondo è stato previsto un header Front Panel Type-C verticale.
Durante l’esecuzione delle nostre prove abbiamo osservato un’elevata stabilità della motherboard con temperature più che ragionevoli, e ben sotto ai livelli di guardia, delle componenti chiave della sezione di alimentazione. Complessivamente, analizzando il comparto prestazionale e le peculiarità di quello funzionale, siamo rimasti indubbiamente soddisfatti della nuova A620MT!
La scheda madre è disponibile ad un prezzo di circa 83,00€ IVA compresa, cifra certamente interessante, oltre che ampiamente giustificata dalle caratteristiche tecniche e dalle funzionalità offerte da questo prodotto.
Pro:
- Ottima scelta dei componenti;
- Buon layout e qualità costruttiva;
- Buona circuiteria di alimentazione digitale da 8+2+1 Fasi;
- Chipset AMD A620;
- Ottima stabilità operativa durante le sessioni di test;
- Ottime prestazioni complessive;
- Supporto per tutti i microprocessori Ryzen 7000 Series (Raphael) a 5nm TSMC e per le più recenti APU Ryzen 8000 Series (Phoenix) a 4nm TSMC;
- Supporto verso moduli di memoria ad alte prestazioni DDR5;
- Slot di espansione principale con pieno supporto PCI-Express Gen 4.0;
- Buona disponibilità di connessioni;
- Supporto alle unità SSD con interfaccia M.2 PCI-Express (una connessione PCI-Express Gen4 x4);
- BIOS completo e ricco di parametri, seppur in assenza di funzionalità specifiche per l’overclocking del microprocessore (al contrario è possibile l’OC e l’ottimizzazione manuale del comparto di memoria);
- Interfaccia di rete Gigabit Ethernet (Realtek RTL8111H);
- Sottosistema audio integrato di buona qualità, basato su codec Realtek ALC897;
- Supporto nativo allo standard USB 3.2 Gen1 (5Gbps) e Gen2x1 (10Gbps);
- Prezzo indubbiamente interessante e competitivo;
- Bundle completo.
Contro:
- Nulla da segnalare.