Biostar Hi-Fi Z77X – Intel Z77

Biostar_Hi-Fi_Z77X_-_Foto_1La rinomata azienda Biostar, ben nota da molti anni agli appassionati di tutto il mondo, ha rinnovato la sua linea di prodotti basati su PCH Intel Z77, introducendo sul mercato un nuovo è molto interessante modello, contraddistinto, oltre che dalla consueta qualità costruttiva, anche dalla presenza di un comparto audio di ottima qualità, pensato per soddisfare anche gli utenti più esigenti. Stiamo parlando della nuova Hi-Fi Z77X, una scheda madre veramente ben progettata e, come vedremo, dalle elevate potenzialità. Non ci resta che augurarvi una piacevole lettura del nostro articolo.

Biostar Hi-Fi Z77X – Intel Z77 – Recensione di Gianluca Cecca | delly – Voto: 5/5


Introduzione:


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BIOSTAR Microtech International Corp, più comunemente nota come BIOSTAR, fondata nel 1986, è una delle più affermate aziende Taiwanesi specializzate nella produzione di schede madri, video e soluzioni per computer aziendali.

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Durante i primi anni, l’azienda si concentrò nella produzione di schede madri con fattore di forma XT, ottenendo un discreto successo. Tuttavia, per mantenere una certa competitività, in un settore in quegli anni in costante crescita, fu necessario investire buona parte del capitale nella progettazione e nello sviluppo di nuovi prodotti, atti a soddisfare qualsiasi tipologia di utenza, anche la più esigente.

BIOSTAR fu tra i primi produttori di schede madri ad introdurre nei suoi prodotti la possibilità di agire sulle frequenze operative e sulle tensioni di alimentazione, ottenendo così la “simpatia” da parte di molti appassionati e overclocker di tutto il mondo. Tra i prodotti di maggior prestigio dell’azienda non possiamo non menzionare la nota linea T-Series, espressamente sviluppata per dare il meglio di se in condizioni di lavoro estreme.

Nel mese di Ottobre del 2008, BIOSTAR entra meritatamente nella Top20 della classifica “Taiwan Global Brand”, con un valore stimato di ben 46 Milioni di dollari.

Per maggiori informazioni consultate il sito web BIOSTAR.

{jospagebreak_scroll title=Intel Z77 Express Chipset: Caratteristiche Tecniche e Novità&heading=Introduzione:}


Intel Z77 Express Chipset: Caratteristiche Tecniche e Novità


Il nuovo chipset Intel Z77 Express è espressamente sviluppato per garantire pieno supporto ai prossimi processori Ivy Bridge a 22nm, previsti al debutto nelle prossime settimane. Al pari del suo diretto predecessore, Z68 Express, il nuovo arrivato consente sia di praticare l’overclock di processore e memorie, sia di sfruttare il controller grafico integrato nel microprocessore, inclusa l’ottima tecnologia di accelerazione hardware Intel QuickSync.

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L’architettura del nuovo Z77 Express è sempre a singolo chip, resa possibile grazie all’integrazione, direttamente all’interno della CPU, sia del Controller PCI-Express e sia del Memory Controller.

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Come vediamo chiaramente dal diagramma a blocchi sopra riportato, quest’ultimo è di tipo Dual-Channel, certificato per supportare appieno moduli di memoria di tipo DDR3, operanti fino alla frequenza massima certificata di 1600MHz.

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I nuovi microprocessori Ivy Bridge introdurranno il supporto nativo a 16 linee PCI-Express 3.0 (Gen3). Sarà quindi possibile, qualora la propria scheda madre preveda degli slot necessari, realizzare sistemi Multi-GPU (NVIDIA SLI o AMD CrossFireX) in configurazione 8x/8x, oppure 8x/4x/4x. Anche se quest’ultima configurazione potrebbe sembrare alquanto “limitante”, è doveroso ricordare che il nuovo standard PCI-Express prevede una bandwidth doppia rispetto alla precedente generazione, avremo quindi una situazione del tutto equiparabile a una tradizionale configurazione 16x/8x/8x con PCI-Express di seconda generazione.

Il chipset è collegato al processore per mezzo di un Link DMI da 20Gb/s, e si occupa di fungere da bridge fra la CPU stessa e i vari controller integrati e non.

Intel ha incluso anche un controller Serial ATA in grado di gestire fino a un massimo di 6 canali, di cui quattro di tipo SATA 3Gb/s e due di terza generazione a 6Gb/s, pienamente compatibili con le tecnologie RAID di tipo 0, 1, 5 e 10.

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Oltre a quanto detto, il nuovo Intel Z77 Express, include un sottosistema Audio High Definition, un’interfaccia di rete Gigabit, ulteriori 8 linee PCI-Express 2.0 (la cui gestione è a discrezione del produttore della scheda madre) e un controller USB finalmente in grado di supportare nativamente lo standard di trasmissione USB 3.0 (fino a 4 porte), oltre che il tradizionale USB 2.0 (fino a 14 porte).

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Non saranno più necessari, quindi, controller supplementari di terze parti, se non per aumentare il quantitativo di porte a disposizione.

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Al pari del predecessore, anche il nuovo chipset offre pieno supporto alla tecnologia Intel SRT (Smart Response Technology), che consente di utilizzare un disco SSD (Solid State Disk) quale memoria cache, affiancandolo ad un normale HDD meccanico o ad un volume RAID (di tipo 0, 1, 5 o 10, a patto che sia composto di HDD meccanici tradizionali e non di altre unità SSD ed abbia una capacità complessiva non superiore a 31.5TB) al fine di velocizzare i tempi di accesso e, di conseguenza, le performance complessive.

L’unità SSD, per essere compatibile con questa tecnologia, deve avere una capacità di archiviazione minima pari a 18.6GB. La massima capacità utilizzabile come cache è pari a 64GB e l’eventuale spazio in eccesso, qualora sia impiegato un SSD di capacità maggiore, verrà lasciato a disposizione dell’utente per la normale archiviazione dei dati. Secondo Intel, la dimensione ottimale per l’unità di SSD caching, più che sufficiente per un normale utilizzo del computer, è di 20GB.

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La tecnologia Smart Response consente all’utente di scegliere tra due differenti modalità di funzionamento:

  • Enhanced: prevede la sincronizzazione e la scrittura parallela tra il disco meccanico e l’unità SSD. In questo modo viene preferita la sicurezza dei dati alle pure prestazioni velocistiche;
  • Maximized: prevede che le operazioni di scrittura avvengano prima sull’unità SSD e in seguito sul disco meccanico. In questo modo si ottengono prestazioni ovviamente superiori, ma aumenta il rischio di perdita accidentale di dati.

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Con il nuovo chipset vengono introdotte anche altre due interessanti tecnologie. Stiamo parlando di Intel Smart Connect, una tecnologia pensata per consentire le tradizionali operazioni di manutenzione e aggiornamento, quali il download degli aggiornamenti del sistema operativo, la ricezione di nuovi messaggi di posta elettronica e le notifiche dei più diffusi social network (Twitter, Facebook ecc.), anche quando il computer si trova in uno stato di sospensione o ibernazione, e Intel Rapid Start, una tecnologia pensata per accelerare il “risveglio” del proprio computer.

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{jospagebreak_scroll title=Tecnologia Intel QuickSync 2.0:}


Tecnologia Intel QuickSync 2.0:


Il nuovo PCH Intal Z77 Express consente di sfruttare appieno la migliorata tecnologia Intel QuickSync. Tale tecnologia sfrutta, come ormai sappiamo, una particolare unità integrata all’interno del controller grafico stesso, dedicata esclusivamente all’accelerazione hardware del transcoding video.

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La particolarità di questo blocco di silicio risiede nelle sue performance. Come ben sappiamo anche AMD e NVIDIA vantano soluzioni di accelerazione dalle analoghe caratteristiche, in grado di sfruttare la potenza messa a disposizione dalle loro GPU nelle fasi di codifica/decodifica video, ma queste non sono però in grado di ottenere performance paragonabili a quelle raggiungibili mediante l’uso del QuickSync di Intel.

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L’unità QuickSync è in grado di accelerare anche la parte di Motion Compensation, particolarmente “pesante” durante il processo di decodifica e il LoopFiltering, facendo registrare prestazioni molto elevate. Il colosso di Santa Clara dichiara performance addirittura doppie rispetto alle soluzioni Sandy Bridge dell’anno passato.

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Abbiamo proceduto alla verifica delle reali prestazioni offerte dalla nuova tecnologia QuickSync 2.0 usando il noto software Cyberlink Media Espresso, giunto alla versione 6.5. Le impostazioni possibili prevedono la scelta tra due “profili” standard, il primo focalizzato sulle pure prestazioni, mentre il secondo sulla qualità.

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Nel grafico che segue il tempo impiegato per il transcoding di un filmato di riferimento (formato .M2TS H.264 1920×1080 @24fps / Durata: 300 secondi), in vari formati di destinazione.

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Come notiamo chiaramente il guadagno, in termini di tempo, è lampante. La tecnologia Intel QuickSync 2.0 consente di risparmiare secondi preziosi durante le operazioni di conversione dei filmati, rispetto alla generazione precedente. Ovviamente è necessario l’utilizzo di un software in grado di sfruttarne appieno le potenzialità, come quello da noi usato ad esempio, prodotto da Cyberlink.

{jospagebreak_scroll title=Tecnologia Lucid Virtu Universal MVP:}


Tecnologia Lucid Virtu Universal MVP:


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Il nuovo software Lucid Virtu Universal MVP si presenta come una naturale evoluzione dell’ormai nota tecnologia Lucid Virtu, in grado di porsi tra il driver video e il sistema operativo, con lo scopo di reindirizzare le chiamate verso la GPU più adatta allo svolgimento dell’operazione.

In questo modo sarà possibile affiancare al controller grafico integrato una soluzione discreta, in maniera da sfruttare appieno le peculiarità di entrambe soltanto quando necessario e in modo del tutto trasparente.

Questo si traduce, ovviamente, in minori consumi durante il normale utilizzo della macchina, in quanto per la semplice navigazione sul web, la riproduzione di contenuti multimediali e quant’altro verrà impiegata esclusivamente la GPU integrata nel processore Intel, che come sappiamo è più che adeguata allo scopo.

Qualora servirà, invece, maggiore potenza di calcolo, come ad esempio durante l’esecuzione di applicativi o videogiochi 3D, la chiamata non sarà reindirizzata verso la GPU integrata ma bensì verso la GPU discreta, sicuramente contraddistinta da performance più elevate.

Un altro vantaggio è quello di poter sfruttare la tecnologia Intel QuickSync anche se nel sistema è installata una scheda grafica discreta. Qualora venga eseguito un qualsiasi applicativo in grado di sfruttare la tecnologia di accelerazione hardware Intel, questo verrà automaticamente gestito dalla GPU integrata.

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Il nuovo interessante Virtu Universal MVP introduce due innovative tecnologie, denominate HyperFormance e Virtual Vsync, finalizzate ad incrementare le prestazioni nei titoli più diffusi e a migliorare la resa grafica delle immagini minimizzando il fastidioso fenomeno del “Tearing” dovuto alla sovrapposizione dei frame qualora il frame rate sia superiore alla frequenza di refresh del monitor “solitamente 60Hz”. La causa di questo fastidioso fenomeno è semplicissima; se la scheda grafica è molto potente, capace quindi di superare agevolmente, in termini di FPS, la frequenza di refresh del monitor, quest’ultimo si troverà ancora occupato a visualizzare un frame, nello stesso momento in cui la GPU gli invia i successivi in rapida successione.

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La soluzione a questo problema è l’attivazione del Vsync nel pannello dei driver grafici, o nelle opzioni del gioco in uso; questa indispensabile funzionalità consente di porre un “limite” al frame rate in relazione alla frequenza di refresh del proprio monitor, evitando che si verifichi, quindi, tale sovrapposizione. Appare ovvio che in questo modo le potenzialità delle potenti schede grafiche di ultima generazione non saranno mai sfruttate appieno, o almeno così è stato fino all’introduzione della tecnologia Virtual Vsync.

Grazie all’uso combinato della soluzione grafica integrata nel processore e della tradizionale scheda grafica discreta, infatti, quest’ultima può “sprigionare” tutta la sua potenza, in quanto sarà compito dell’integrata quello di riorganizzare i frame, impedendo che si sovrappongano e inviando solo quelli corretti al display, eliminando di fatto qualsiasi distorsione dell’immagine. Virtualmente, quindi, la scheda grafica è in grado di generare più frame, aumentando sensibilmente anche il tempo di risposta.

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{jospagebreak_scroll title=Procedura per una corretta configurazione di Lucid Virtu:}


Procedura per una corretta configurazione di Lucid Virtu:


Dopo aver parlato della tecnologia Lucid Virtu Universal MVP, procediamo illustrandovi passo per passo la procedura per una corretta configurazione.

1.- Per prima cosa dobbiamo munirci di una scheda madre certificata, come ad esempio la maggior parte dei nuovi prodotti dotati di chipset Intel Z77 Express. Teniamo a precisare che la tecnologia Lucid MVP funziona correttamente anche sulle precedenti mainboard dotate di chipset Z68/H67 e H61;

2.- Nel BIOS della scheda madre è necessario impostare l’uscita video predefinita sulla grafica integrata oppure sulla soluzione discreta, in base alla modalità che vogliamo utilizzare:

– i-Mode: questa modalità comporta una leggera perdita di prestazioni nei giochi 3D. Consente comunque di sfruttare tutte le nuove funzionalità della tecnologia MVP (HyperFormance e Virtual Vsync), le funzionalità speciali della soluzione integrata (es. Intel QuickSync), senza rinunciare al risparmio energetico quando non è utilizzato nessun gioco 3D. Per sfruttare questa modalità il display dev’essere collegato all’uscita video presente sulla scheda madre, e nel BIOS dev’essere impostata l’IGP come soluzione predefinita;

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– d-Mode: la modalità d-mode è pensata per ottenere performance 3D senza compromessi, sfruttando appieno le potenzialità della soluzione grafica discreta installata nel sistema, senza però rinunciare alle nuove funzionalità dell’MVP (HyperFormance e Virtual Vsync) e alle funzionalità speciali dell’integrata (es. Intel QuickSync). Questa modalità non include funzionalità di risparmio energetico. Per sfruttarla il display dev’essere collegato all’uscita video della vga discreta e nel BIOS dev’essere impostata la discreta come soluzione predefinita e, se previsto, dev’essere attivo il supporto multi monitor.

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3.- Scelta la modalità preferita è sufficiente procedere con l’installazione dei driver di entrambe le soluzioni grafiche presenti (Integrata e Discreta);

4.- Una volta portata a termine l’operazione è possibile installare il software Lucid Virtu Universal MVPDOWNLOAD 32bitDOWNLOAD 64bit“;

5.- Completata anche questa procedura d’installazione avremo accesso al pannello di controllo Virtu MVP. L’interfaccia è veramente molto semplice e intuibile, il pannello si compone di quattro sezioni distinte:

– Main: In questa prima schermata avremo la possibilità di attivare o disattivare la tecnologia Virtu MVP, semplicemente cliccando sull’apposito pulsante in alto a sinistra, reimpostare le impostazioni predefinite e abilitare il Logo MVP in uno dei quattro angoli dello schermo, qualora venga eseguita un’applicazione in grado di sfruttarne le funzionalità.

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– Performance: In questa seconda schermata è possibile attivare o disattivare, semplicemente cliccando sugli appositi pulsanti, le tecnologie HyperFormance e Virtual Vsync.

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– Application: in questa schermata viene mostrata la lista di tutte le applicazioni in grado di sfruttare correttamente la tecnologia Lucid Virtu MVP. Tramite segno di spunta avremo la possibilità di scegliere la modalità operativa (i-Mode oppure d-Mode) e abilitare o meno l’HyperFormance per ogni singola applicazione. Qualora una particolare applicazione o gioco non sia nell’elenco, neppure con l’ultima versione del software installata, sarà possibile aggiungerla manualmente cliccando sul tasto in basso “Add” e selezionando il rispettivo eseguibile. In questa maniera, per così dire “forzata”, non è garantito il corretto sfruttamento della tecnologia, è quindi a rischio e pericolo dell’utente.

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– About: quest’ultima schermata ha come unico scopo quello di informare l’utilizzatore sulla versione del software correntemente installata nel sistema. Nell’eventualità che non venga subito rilevata la licenza d’uso del software è presente il pulsante “Activate” per procedere con l’attivazione manuale (necessaria connessione ad internet).

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Per maggiori informazioni consultate il sito web LucidLogix. Altre interessanti informazioni su Lucid Virtu li potete trovare inoltre sul nostro forum qui.

{jospagebreak_scroll title=Tecnologia Lucid Virtu Universal MVP – Prestazioni:}


Tecnologia Lucid Virtu Universal MVP – Prestazioni:


Abbiamo proceduto con la verifica del corretto funzionamento di questa interessante tecnologia. Di seguito vi mostriamo i risultati ottenuti in alcuni benchmark sintetici e giochi. Nella seguente tabella riassumiamo i dettagli della configurazione di prova impiegata per la verifica del corretto funzionamento di questa nuova tecnologia.

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Di seguito i risultati ottenuti in alcuni benchmark sintetici e giochi.


3DMark Vantage Advanced:



3DMark 11 Advanced:



Alien vs Predator:



Lost Planet 2:



Considerazioni tecnologia Lucid Virtu Universal MVP:


Come possiamo vedere dalle prove appena effettuate, la nuova tecnologia Virtu Universal MVP garantisce un discreto aumento delle prestazioni, in maniera del tutto semplice e apparentemente senza “effetti collaterali”. In tutte le prove svolte, infatti, non abbiamo riscontrato alcun malfunzionamento né difetto grafico a schermo. Dobbiamo tuttavia precisare che tutti gli applicativi da noi utilizzati rientravano nella lista di compatibilità, non abbiamo dovuto forzare nulla, quindi, per consentire il pieno sfruttamento della nuova tecnologia di LucidLogix.

{jospagebreak_scroll title=Confezione e Bundle:}


Biostar Hi-Fi Z77X – Confezione e Bundle:


La nuova Biostar Hi-Fi Z77X è giunta in redazione all’interno della confezione originale prevista dal produttore taiwanese, esteticamente molto curata e ricca di informazioni. Grazie alla colorazione prevalentemente bianca appare davvero molto sobria alla vista, nonché appariscente sugli scaffali dei negozi. Le dimensioni sono relativamente contenute, ma questo aspetto non deve trarre in inganno circa la solidità e la resistenza.

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Nella parte frontale troviamo il marchio dell’azienda, in alto a sinistra, ed un altoparlante di generose dimensioni, in posizione centrale, che ci fa capire quanto l’azienda punti a far risaltare la caratteristica più importante di questo nuovo prodotto, vale a dire il comparto audio di qualità, denominato Puro Hi-Fi.

Sempre nella parte anteriore della confezione troviamo anche elencate le caratteristiche di maggiore importanza del prodotto, quali il supporto alle tecnologie Multi-GPU AMD CrossFireX e NVIDIA SLI, agli standard USB 3.0 e alla nuova tecnologia Lucid Virtu Universal MVP.

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Capovolgendo la confezione, invece, troviamo una descrizione un po’ più approfondita delle varie caratteristiche ed una serie di awards, rilasciati dai siti più importanti del settore.

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Lateralmente non spiccano informazioni di rilievo, ad eccezione del logo Biostar, del nome del modello di scheda madre, del logo con il supporto alle CPU Intel di ultima generazione e del modello di chipset utilizzato. E’ presente inoltre una piccola etichetta adesiva riportante alcune caratteristiche tecniche della motherboard ed i vari codici identificativi del prodotto.

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Aprendo la confezione possiamo notare come la scheda risulti ben protetta all’interno di una tradizionale busta antistatica. L’ottima robustezza della scatola assicura l’integrità del contenuto, anche nell’eventualità di un trasporto “movimentato”.

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La dotazione accessoria fornita è abbastanza completa, comprendendo tutto l’essenziale, vale a dire:

  • 1x DVD-Rom Driver e Software;
  • 1x Manuale d’Istruzioni;
  • 4x Cavetti SATA di buona qualità;
  • 1x Bridge NVIDIA SLI;
  • 1x Bridge AMD CrossFire;
  • 1x Microfono esterno;
  • 1x Mascherina Posteriore I/O.

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A nostro avviso, il bundle fornito in dotazione da Biostar risulta completo e consente di godere a pieno del prodotto. Il manuale di istruzioni lo potete consultare e scaricare direttamente dal sito del produttore.

{jospagebreak_scroll title=Caratteristiche Tecniche e Features Principali:}


Caratteristiche Tecniche e Features Principali:


La nuova motherboard Hi-Fi Z77X fa parte della nuova famiglia di schede madri su socket LGA-1155, prodotte da Biostar. La scheda è in grado di offrire ottime prestazioni in overclock. La Hi-Fi Z77X è progettata con il chip Z77 Express di Intel e sfrutta al meglio i nuovi moduli di memoria Dual channel DDR3. Per offrire migliori prestazioni di gioco è in grado di gestire schede grafiche in CrossFireX o SLI ed inoltre, supporta pienamente i nuovi standard USB 3.0 e SATA III 6Gb/s. La Hi-Fi Z77X di Biostar è la scelta migliore per offrire ottime prestazioni a costi contenuti. La scheda è pronta per supportare senza problemi il nuovo sistema operativo Windows 8. La gestione dell’audio è affidata alla soluzione proprietaria denominata Puro Hi-Fi, capace di offrire una qualità di riproduzione elevata, superiore a quella delle tradizionali soluzioni integrate.

Di seguito trovate tutte le caratteristiche tecniche della motherboard.

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Le caratteristiche tecniche rispecchiano a pieno la volontà del produttore di realizzare una scheda madre performante e con componenti di altissima qualità. Le novità stilistiche e funzionali rendono il prodotto unico nel suo genere. Le specifiche risultano superiori rispetto ai prodotti concorrenti presenti ad oggi sul mercato. Le CPU e le memorie supportate della Biostar Hi-Fi Z77X le trovate qui e qui. La scheda supporta pienamente le nuove CPU Intel Ivy Bridge. Le innovative features della scheda madre Biostar le potete trovare qui.


Biostar Hi-Fi Z77X – Layout:


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Ora siamo pronti per andare ad analizzare in maniera approfondita la scheda.

{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte Prima:}


La Scheda – Parte Prima:


La Hi-Fi Z77X appare veramente solida e ben costruita. Il Form-Factor è conforme allo Standard ATX (30.5 x 24.4 cm), a garanzia della piena compatibilità con la maggior parte dei case in commercio.

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La scheda si presenta davvero molto gradevole alla vista grazie al perfetto abbinamento tra il nero del PCB e degli inserti plastici e il blu di alcuni particolari del comparto audio e del sistema di dissipazione impiegato.

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Come vediamo il layout è molto pulito e ben ordinato. All’incirca in posizione centrale possiamo notare il Socket LGA-1155 in grado di ospitare tutti i microprocessori Intel basati su architettura Sandy Bridge, ed i recenti Ivy Bridge a 22 nanometri.

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La zona circostante è molto ordinata e libera, caratteristica che facilita l’impiego di dissipatori voluminosi oppure, in caso di overclock estremi, la coibentazione. Il meccanismo di fissaggio del processore, prodotto da LOTES.

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La circuiteria di alimentazione, impiegata da BIOSTAR, è composta di ben 13 Fasi. Le componenti utilizzate sono di eccellente qualità, come da tradizione dell’azienda taiwanese, così da garantire un elevato livello di affidabilità, precisione e durata nel tempo, anche in condizioni di funzionamento fuori specifica.

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Per soddisfare nel migliore dei modi la richiesta energetica del processore è presente un connettore di alimentazione 12v 8-Pin.

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Per smaltire al meglio il calore sviluppato dalla circuiteria di alimentazione sono stati impiegati una coppia di dissipatori in alluminio di generose dimensioni, fissati alla piastra mediante l’uso di quattro tradizionali clip di plastica. Il contatto è garantito dall’utilizzo di un comune pad termico.

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{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte Seconda:}


La Scheda – Parte Seconda:


Spostandoci verso destra troviamo i quattro slot per memorie di tipo DDR3 con supporto Dual-Channel e X.M.P., in grado di ospitare moduli non-ECC con frequenza fino a ben 2600MHz (OC).

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Il quantitativo massimo di memoria installabile è pari a 32GB. In prossimità degli slot per le memorie troviamo anche il connettore di alimentazione ATX 24 Poli e parte della circuiteria dedicata alla corretta alimentazione dei moduli.

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Le possibilità di espansione sono garantite da tre uno slot PCI-Express 2.0 1x, uno slot PCI-Express 2.0 16x di tipo meccanico (4x elettrico), utilizzabile ad esempio per l’installazione di controller dischi supplementari o unità SSD di tipo PCI-Express, e due slot PCI-Express 3.0 16x con pieno supporto verso le tecnologie Multi-GPU AMD CrossFireX e NVIDIA SLI, fino a un massimo di due schede grafiche in parallelo, operanti, in tale configurazione, con segnale 8x/8x elettrico.

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Scendendo verso il basso notiamo la presenza di sei porte Serial ATA, tutte ruotate in modo da facilitare l’inserimento dei cavi e migliorare il “cable management”. Tutte queste connessioni a disposizione sono completamente gestite dal nuovo Z77 Express, di queste due sono conformi al nuovo standard SATA III 6Gb/s e quattro, invece, sono di tipo tradizionale SATA II 3Gb/s. Ricordiamo che sono pienamente supportate le tecnologie RAID 0, 1, 5 e 10, oltre che la tecnologia Intel Smart Response (SRT).

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Notiamo che il chipset Intel Z77 Express è ricoperto da un dissipatore di calore in alluminio, con un’appariscente lamella metallica di colore arancio riportante il logo Pure Hi-Fi.

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{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte Terza:}


La Scheda – Parte Terza:


Sempre nella parte bassa della scheda trovano posto vari connettori per ventole, porte USB 2.0 e COM supplementari, i pulsanti Power, Reset, Clear CMOS, molto comodi nell’eventualità che la scheda sia utilizzata, ad esempio, su un banchetto da test, un utile Display a Segmenti LED, che oltre a segnalare eventuali problemi durante il funzionamento della macchina, visualizza la temperatura del processore in tempo reale.

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La gestione dell’audio è affidata alla soluzione proprietaria denominata Puro Hi-Fi, capace di offrire una qualità di riproduzione elevata, superiore a quella delle tradizionali soluzioni integrate. Le sue principali features le potete vedere qui.

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Alla base di tutto troviamo un chip Realtek ALC898, in grado di offrire supporto HD-Audio a 8 canali, Input/Output su S/PDIF a 16/20/24bit e frequenze di campionamento fino a 192kHz.

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Il solo chip ovviamente non è sufficiente a garantire la maggiore pulizia del suono possibile, per questo motivo l’azienda taiwanese ha introdotto vari accorgimenti.

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Per ridurre al minimo le potenziali interferenze elettromagnetiche, il comparto audio è stato completamente “isolato” in una porzione di PCB espressamente dedicata, ed il chip di gestione ricoperto da un’efficace schermatura metallica.

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Inoltre è stata rivolta particolare cura nella scelta della componentistica impiegata. Troviamo, infatti, un amplificatore dedicato, condensatori elettrolitici non polarizzati e resistenze di ottima qualità (Hi-Fi CAP e Hi-Fi Resistor).

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Viene offerto anche il supporto THX TruStudio PRO, che garantisce un audio coinvolgente di altissima qualità, con un maggior quantitativo di effetti e funzionalità.

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{jospagebreak_scroll title=La Scheda – Parte Quarta:}


La Scheda – Parte Quarta:


Sempre di produzione Realtek è il controller adibito alla gestione dell’interfaccia di rete Gigabit Ethernet, precisamente la scheda adotta il modello RTL8111E su bus PCI-E per garantire piena banda a disposizione.

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Le quattro connessioni USB 3.0 a diposizione sono gestite nativamente dal nuovo Intel Z77 Express. Due di queste porte sono collocate, come vedremo in seguito, nel pannello posteriore I/O della scheda, mentre le restanti due connessioni necessitano di un bracket opzionale, da collegare nell’apposito header presente sulla piastra, posto in prossimità del secondo slot PCI-Express 16x.

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USB_3

Il pannello posteriore I/O appare completo, troviamo infatti:

  • 1x Porta PS/2 per tastiera;
  • 4x Porte USB 2.0 (colore nero);
  • 2x Porte USB 3.0 (colore blu);
  • 1x Uscita HDMI 1.4a;
  • 1x Uscita DVI;
  • 1x Uscita VGA D-Sub;
  • 6x HD Audio Jack;
  • 1x RJ-45 LAN Port.

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Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale raggiungibile cliccando qui.

{jospagebreak_scroll title=Uno sguardo al BIOS – Parte Prima:}


Uno sguardo al BIOS – Parte Prima:


La BIOSTAR Hi-Fi Z77X adotta un BIOS UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) di ultima generazione. Al suo interno sarà possibile scorrere tra le varie pagine e impostazioni in un ambiente che ricorda, per certi versi, quello di un tradizionale sistema operativo moderno, con la possibilità di utilizzare il mouse per semplificare gli spostamenti e scorrere tra i numerosi parametri a disposizione.

Le varie sezioni sono ordinatamente elencate nella parte inferiore dello schermo. Descriviamole brevemente partendo dalla prima, denominata “Main”, mostrata non appena si accede al BIOS, premendo come di consueto il tasto CANC.

Al suo interno troviamo varie informazioni sulla versione del BIOS presente, sul tipo di accesso in uso (utente o amministratore), sul quantitativo e frequenza della memoria di sistema, oltre che l’impostazione di Data e Ora.

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Nella seconda sezione, identificata come “Advanced”, troviamo elencate, in maniera del tutto ordinata, varie sotto-sezioni, che ci consentono di mettere mano alla configurazione delle linee PCI, della CPU, del Serial ATA, delle ventole e del risparmio energetico. Il sottomenù “H/W Monitor” è veramente molto completo e permette di monitorare lo stato vitale del sistema, mostrando le temperature del processore e della scheda madre, oltre che le varie tensioni di alimentazione (VCore, VDIMM, PCH, IO etc.).

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La terza sezione, “Chipset”, permette di accedere a numerosi parametri sulle funzionalità del nuovo PCH, sul System Agent e sulle periferiche integrate. E’ possibile, inoltre, attivare o disattivare la grafica integrata nel processore e impostare manualmente il quantitativo di memoria ad essa dedicata.

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{jospagebreak_scroll title=Uno sguardo al BIOS – Parte Seconda:}


Uno sguardo al BIOS – Parte Seconda:


Le successive due sezioni, “Boot” e “Security” consentono, rispettivamente, di accedere alle impostazioni relative all’avvio della macchina, alle priorità delle varie periferiche e alla loro sequenza, e a impedire l’accesso non autorizzato al BIOS e/o al computer mediante l’impostazione di una password di sicurezza.

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La penultima sezione, denominata “O.N.E.”, è senza ombra di dubbio quella più interessante, poiché ci consente di mettere mano a tutti i parametri vitali del sistema, quali Frequenze di funzionamento, Moltiplicatori, Voltaggi e Timings Memorie. Come vedremo dalle immagini, tutti i vari parametri sono ben ordinati e di facile comprensione. In occasione del lancio della piattaforma Sandy Bridge sono stati introdotti nuovi acronimi per indicare la funzione di alcuni parametri. Troviamo, ad esempio, il “VCC IO Voltage” ed il “VCC SA Voltage”. Il primo non è altro che il vecchio VTT/VQPI, ovvero la tensione applicata all’IMC Integrato nel processore. Il secondo, invece, fa riferimento al System Agent interno, e serve sostanzialmente, a fornire un quantitativo maggiore di alimentazione all’IMC Integrato e al controller PCI-Express. Troviamo, inoltre, la possibilità di agire sul VCore Loadline, per limitare il vdroop sotto carico, e varie modalità di impostazione della tensione di alimentazione del processore, tra cui l’Offset.

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L’ultima sezione disponibile, “Save & Exit”, ci offre la possibilità di salvare le modifiche finora apportate, oppure al contrario di uscire senza applicarle. E’ inoltre presente la possibilità di salvare i vari settaggi di overclock sottoforma di profili (fino ad un massimo di 5), ed eventualmente ricaricarli in ogni momento senza il bisogno di reinserire tutto manualmente.

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Dopo aver utilizzato per diverso tempo la scheda madre Biostar Hi-Fi Z77X, siamo giunti alla conclusione che il bios, aggiornato alle versione 727, si è rivelato maturo, semplice da usare e in grado di offrire prestazioni elevate. La stabilità risultata eccellente anche in condizioni di overclock spinto. Il conclusione possiamo affermare che la Hi-Fi Z77X è supportata in maniera ottimale da un bios, in grado di sfruttare al meglio l’enorme potenziale messo a disposizione da Biostar. Vi consigliamo di controllare con regolarità la presenza di eventuali aggiornamenti BIOS a questo indirizzo.

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Sistema di Prova e Metodologia di Test:


Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa scheda madre.

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Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.

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Le prove sono state condotte con l’obiettivo di analizzare le performance velocistiche della nuova piattaforma Intel LGA-1155, oltre che le potenzialità di overclock della scheda madre in oggetto.

Per raggiungere il nostro obiettivo ci siamo basati su due differenti livelli d’impostazione del processore/memorie, preventivamente testati, al fine di non incorrere in problemi causati dall’instabilità:

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La scheda grafica impiegata per le prove, una MSI GTX660 TwinFrozr III, è stata sempre mantenuta in specifica (1033/1502/1098). I driver utilizzati sono gli ultimi Forceware 306.97 dotati di certificazione WHQL.

Il sistema operativo, Microsoft Windows 7 Ultimate X64 SP1, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare. Queste le applicazioni interessate, suddivise in tre tipologie differenti.


Prestazioni Rendering e Calcolo:


  • Cinebench 11.5 – 64bit;
  • POV-Ray 3.7 RC3;
  • Blender 2.62 – 64bit;
  • Fritz Chess Benchmark;
  • Euler3D Benchmark v2.2;
  • SuperPI 1.5Mod XS;
  • WPrime Benchmark v2.09;
  • Hexus PiFast;
  • PassMark Performance Test 8.0 – 64bit (Build 1004);
  • SiSoftware Sandra 2012.10.18.74;
  • AIDA64 Extreme 2.60.2100.

Prestazioni Multimedia e Compressione:


  • WinRAR 4.20 – 64bit;
  • 7-Zip 9.20 – 64bit;
  • TrueCrypt 7.1a;
  • X264 HD Benchmark v5.0.1 – 64bit;
  • PCMark 2005;
  • 3DMark 2006;
  • 3DMark Vantage;
  • 3DMark 11.

Prestazioni USB:


  • Crystal Disk Mark – X64 v3.0.1c;
  • ATTO Disk Benchmark v.2.46.

Prestazioni Giochi:


  • FarCry 2 – DX10;
  • Lost Planet 2 – DX11;
  • Alien vs Predator – DX11;
  • Metro 2033 – DX11.

Ora siamo pronti per analizzare le prestazioni offerte dalla scheda madre Biostar Hi-Fi Z77X.

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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Prima:


Cinebench R11.5 – 64bit:


Si tratta di una vera e propria suite di test multi piattaforma in grado di calcolare le capacità prestazionali del vostro computer. Il programma è basato sul software di animazione CINEMA 4D ed è lo strumento perfetto per valutare le performance della CPU e del comparto grafico su svariate piattaforme fra cui Windows e Mac OS X. Cinebench sfrutta le potenzialità del processore centrale del sistema mediante l’utilizzo combinato di calcoli complessi finalizzati al completamento del rendering di un’immagine campione. E’ possibile eseguire il test in modalità “Single”, sfruttando un solo “core”, oppure “Multi”, sfruttando quindi tutti i “core” disponibili.

Nel grafico il punteggio finale del rendering con 1Core/1Thread e fino a 4Core/8Thread.


POV-Ray 3.7 RC3:


POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering di una scena di riferimento (Benchmark.pov), alla risoluzione di 1024×768.


Blender 2.62 – 64bit:


Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena “Flying Squirrel”.


Fritz Chess Benchmark:


Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.

Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).


Euler3D Benchmark v2.2:


Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.

Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.

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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Seconda:


SuperPI 1.5Mod XS:


Famoso programma di benchmark che calcola le cifre decimali del PI Greco, mostrando il tempo impiegato. E’ un buon indice delle prestazioni di CPU e RAM.

Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 1M, 8M e 32M.


WPrime Benchmark v2.09:


Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.

Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.


Hexus PiFast:


Famoso programma di benchmark per CPU con principio di funzionamento analogo al SuperPI, ovvero anch’esso basato sul calcolo dei decimali del Pi Greco.

Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al completamento del calcolo standard.


PassMark Performance Test 8.0 – 64bit (Build 1004):


PassMark PerformanceTest è un completo set di utility per effettuare test di rendimento sul tuo computer. L’interfaccia è semplice e intuitiva, il programma si mostra pratico per chi vuol capire facilmente il livello di prestazioni di un singolo componente o dell’intero PC in uso.

Nel grafico che segue il risultato complessivo ottenuto nell’esecuzione della suite CPU Mark.

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Terza:}


Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Terza:


SiSoftware Sandra 2012.10.18.74:


Sandra è un tool di benchmark per l´intero sistema Pc, aggiornato per testare le ultime tecnologie disponibili sul mercato. Il software è in grado di assicurare la maggiore compatibilità hardware possibile unita ad un accurato reporting delle prestazioni e delle problematiche del sistema.

Abbiamo eseguito i principali test sulla CPU e sul comparto RAM. A seguire i risultati ottenuti.


AIDA64 Extreme 2.60.2100:


AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).

Nei grafici i risultati riguardanti i benchmark integrati delle RAM e della CPU/FPU.

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Multimedia e Compressione: – Parte Prima:}


Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Prima:


WinRAR 4.20 – 64bit:


Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).


7-Zip 9.20 – 64bit:


Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.


TrueCrypt 7.1a:


TrueCrypt è un noto programma open-source per la crittazione “on-the-fly” di interi dischi rigidi o partizioni. Gli algoritmi supportati sono l’AES, il Serpent e il Twofish. È possibile però usarli in cascata (avendo così maggiore sicurezza), ad esempio: AES-Twofish, AES-Twofish-Serpent, Serpent-AES, Serpent-Twofish-AES e Twofish-Serpent.

Dalla versione 7.0 è stato introdotto il supporto per l’accelerazione hardware per la cifratura e decifratura AES, utilizzando le apposite istruzioni di cui sono dotate le ultime CPU di Intel e AMD. Nei grafici i risultati dei benchmark integrati nel programma.


X264 HD Benchmark v5.0.1 – 64bit:


Famoso Codec x264 grazie con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video usando un filmato campione da trasformare in formato x264.

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Multimedia e Compressione: – Parte Seconda:}


Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Seconda:


PCMark 2005:


Famoso benchmark di Futuremark in grado di calcolare le performance generali del sistema o dei singoli reparti (cpu, memoria, hard disk ecc.). Nel grafico che segue il risultato complessivo ottenuto e quello relativo alla sola CPU Suite.


3DMark 2006:


Il 3DMark06 è un programma di stress test principalmente per schede video, ma anche dell’intero PC. Infatti oltre a misurare le prestazioni del proprio computer con un punteggio finale, può essere utilizzato anche per controllare le temperature del sistema e per testare la stabilità in generale, anche a seguito di un overclock! La nuova versione deriva dal diretto predecessore e necessita di un hardware di ultima generazione per poter essere quanto più obiettivo possibile nel metro di giudizio (per esempio evitando frequenti swapping del disco durante le fasi di test ed andandone ad inficiare i risultati) . La maggior parte dei test grafici sono stati ripresi dal 3DMark05 ed ulteriormente potenziati in quanto a gravosità di elaborazione e nuove funzionalità implementate. La principale differenza con la passata edizione sta nell’importanza conferita alla potenza di elaborazione del processore. Questo si basa sulla consapevolezza che la potenza delle GPU sta crescendo nel recente periodo con un passo più lungo di quello delle CPU, per cui con maggiore frequenza troviamo applicazioni CPU limited. Inoltre vi è da considerare quanto importante sta divenendo la CPU per l’elaborazione degli algoritmi della fisica dei corpi, della logica di gioco, dell’intelligenza artificiale, ecc.. Da qui la necessità di introdurre un doppio test specificatamente incentrato su questa tipologia di calcoli. Il punteggio del 3DMark06 è quindi il risultato della considerazione di GPU e CPU assieme e tende a valutare più come una piattaforma di calcolo sopporti un gioco futuro che a confrontare sottosistemi grafici tra loro. Altra differenza sta nella risoluzione usata come standard dal test (1280×1024 anziché 1024×768) e nella maggiore importanza conferita allo SM3.0, che secondo la casa sarà sempre più adoperato dai programmatori nei prossimi titoli ludici. Il 3DMark06 arriva con un doppio test centrato sullo SM2.0 e altrettanti test sullo SM3.0 e sull’HDR (High Dynamic Range).

Il test è stato eseguito alla risoluzione nativa di 1280*1024 in DirectX 9.0c, è considerato sia il risultato complessivo sia il punteggio riferito alla singola CPU.


3DMark Vantage:


Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 10.

Il benchmark si compone di 4 distinti test, 2 incentrati sulla GPU e 2 sulla CPU. E’ possibile scegliere tra quattro preset configurati da Futuremark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso.

3DMark Vantage introduce per la prima volta il concetto di preset; mentre nelle versioni precedenti vi era una singola configurazione, il nuovo software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High e Extreme.

I test sono stati eseguiti sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e il singolo punteggio riferito alla CPU.


3DMark 11:


Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software houseFuturemark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.

Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.

I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i risultati di Physics e Combined.

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni USB:}


Prestazioni USB:


Crystal Disk Mark X64 v3.0.1c:


Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata,sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale,  riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.


ATTO Disk Benchmark v2.46:


ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.

E’ sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).


Considerazioni prestazioni USB:


Il supporto nativo allo standard di trasmissione USB 3.0, da parte del nuovo chipset Intel Z77 Express, è in grado di garantire prestazioni più che buone, allineate alla maggior parte dei controller di terze parti finora impiegati dai vari produttori. Le prove effettuate con i software Crystal Disk Mark e ATTO Disk Benchmark mostrano una differenza veramente marcata, in termini di transfer rate, passando dal vecchio standard di trasmissione USB 2.0 al nuovo USB 3.0. La nuova Hi-Fi Z77X dispone di ben quattro porte conformi al nuovo standard.

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Giochi – Parte Prima:}


Prestazioni Giochi – Parte Prima:


FarCry 2 – DX10:


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FarCry 2 è uno sparatutto in prima persona sviluppato da Crytek e pubblicato da Ubisoft. Il giocatore vestirà i panni dell’ex membro delle forze speciali dell’esercito statunitense Jack Carver. Far Cry è passato però alla storia soprattutto grazie al suo motore grafico, il CryENGINE sviluppato da CryTek. All’epoca della sua uscita, infatti, la grafica di Far Cry era quanto di meglio si fosse mai visto, capace di riprodurre la vegetazione e, soprattutto, l’acqua, con una qualità al limite del fotorealismo. Le isole su cui ogni livello era ambientato erano gigantesche, ed il giocatore godeva di una libertà quasi assoluta, potendole esplorare come preferiva. Anche i nemici erano, all’epoca, i più intelligenti mai visti in uno sparatutto: per la prima volta gli avversari controllati dal computer non partivano alla carica come dei pazzi suicidi, e per la prima volta si vedevano nemici che tentavano di aggirare il giocatore e prenderlo alle spalle, e spesso ci riuscivano.

Il test è stato effettuato con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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Lost Planet 2 – DX11:


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Lost Planet 2 è il seguito dello sparatutto in terza persona sviluppato e prodotto dalla Capcom. Basato sul motore grafico aggiornato MT-Framework 2.0 è ambientato 10 anni prima delle vicende di Lost Planet Extreme Condition.Teatro delle azioni sarà ancora una volta l’inquietante pianeta E.D.N. III, il cui glaciale paesaggio ha lasciato spazio ad intricate giungle con tanto di vegetazione e clima tropicale. La battaglia dei valorosi coloni contro i terribili Akrid continuerà a insanguinare le terre del travagliato corpo celeste.

Il test è stato effettuato con il benchmark integrato, in modalità “Test B”, usando i seguenti settaggi:

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{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Giochi – Parte Seconda:}


Prestazioni Giochi – Parte Seconda:


Alien vs Predator – DX11:


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La prima sensazione è di disorientamento: l’Alien ha visione grandangolare e può cadere da altezze indicibili senza il minimo danno ma, soprattutto, può camminare (e correre) sulle pareti e ciò cambia sensibilmente il modo in cui affrontare i quadri. All’inizio non è facile muoversi con scioltezza e rapidità passando da una parete verticale ad un soffitto come se nulla fosse; dopo pochi minuti iniziamo “a prenderci gusto”…Ecco un marine, un colpo di artigli in corsa ed il marine è morto. Facile. Ecco un altro marine, ci vede, gli corriamo incontro, ha il lanciafiamme. Bruciamo assieme…

Il test è stato effettuato con il Benchmark Tool, usando i seguenti settaggi:

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Metro 2033 – DX11:


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Mosca, anno 2033. In seguito ad una catastrofe nucleare, i sopravvissuti sono costretti a vivere nelle metropolitane della capitale russa, organizzati in stazioni simili a città stato. In quest’ultime si respira un’atmosfera opprimente e angosciante. Il buio cela molte insidie, tra le quali la frequente possibilità di imbattersi in mostruose creature che popolano le stazioni. La minaccia principale è rappresentata dai Tetri, definiti come i nuovi homines, “vincitori della battaglia per la sopravvivenza”, e destinati ad ereditare la Terra.Il personaggio interpretato dal giocatore è Artyom, cresciuto in una stazione della metropolitana situata sotto i quartieri più a nord di Mosca. All’arrivo di un misterioso amico del proprio patrigno, di nome Hunter, si viene incaricati segretamente di portare un messaggio di vitale importanza ad una grande stazione, chiamata Polis, spiegando la minaccia dei Tetri.

Inizia così il viaggio del proprio personaggio, pieno di insidie, durante il quale incrontreremo le più mostruose creature derivate dalle radiazioni, banditi, criminali e rangers…

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_5_-_Metro_2033


Considerazioni finali sui test:


Come possiamo osservare dai nostri test, la scheda madre Biostar Hi-Fi Z77X, si comporta decisamente bene, sfruttando in pieno tutte le potenzialità che il chipset Intel Z77 Express dispone. I risultati da noi ottenuti sono decisamente buoni. Anche dal punto di vista prettamente legato alla pratica dell’overclock, la soluzione Hi-Fi Z77X, si dimostra capace di raggiungere, senza incertezza, frequenze da daily use più che buone. Non possiamo che essere soddisfatti dai risultati ottenuti.

{jospagebreak_scroll title=Overclock e Consumi:}


Overclock e Consumi:


Cominciamo subito col dire che la nuova Hi-Fi Z77X non è certamente una scheda madre espressamente pensata per l’overclocking puro, bensì, come abbiamo osservato nel corso di questa nostra recensione, presenta delle caratteristiche tecniche che la indirizzano più verso i videogiocatori e a tutti coloro che tengono alla qualità e alla purezza dell’audio. Nonostante questo, merito anche della decennale esperienza dell’azienda taiwanese nel settore, questo nuovo prodotto si è ben comportato anche in condizioni di lavoro “fuori specifica”, sia in termini di stabilità e sia per la grande semplicità con cui è stato possibile raggiungere risultati degni di nota.

Aggiornando il BIOS all’ultima versione disponibile al momento delle prove (727), non abbiamo riscontrato alcuna problematica a essa imputabile. Il sistema ha sempre reagito al meglio, anche impostando valori abbastanza spinti.

Il sample in nostro possesso ci ha consentito di raggiungere risultati veramente molto soddisfacenti. La ricerca della massima frequenza di BCLK, fissando il moltiplicatore a 40x, ci ha condotti sino ad un ottimo 109.03MHz. Non sono stati necessari settaggi particolari, le tensioni sono state praticamente lasciate a default all’interno del BIOS. In queste condizioni il sistema si è dimostrato pienamente stabile e in grado di chiudere senza alcun problema qualsiasi benchmark sintetico o gioco.

A dimostrazione del risultato raggiunto vi mostriamo il validate di CPU-Z.

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Validate.

La massima frequenza raggiunta stabilmente dal nostro processore (Intel Core i7 3770K), servendoci di un sistema di raffreddamento Phase Change Single Stage, è stata di 5.400MHz, impostando il moltiplicatore a 54x. Questo risultato non fa che confermare che la nuova Hi-Fi Z77X, seppur non sia un prodotto espressamente indirizzato all’overclocking, riesce comunque a dimostrarsi molto valida. Buona parte dei meriti vanno senza dubbio alla grande esperienza dell’azienda taiwanese, che ha reso disponibile un BIOS molto maturo già alla prima release, oltre che alla indubbia qualità della componentistica impiegata.

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Ricordiamo che BIOSTAR, nella dotazione di questa scheda, fornisce una comoda utility, di nome T-Overclocker, attraverso la quale sarà possibile monitorare i parametri principali di funzionamento, e regolare manualmente le varie impostazioni di frequenze e tensioni, direttamente all’interno del sistema operativo. Il programma una volta eseguito, si presenta molto ordinato e di semplice gestione.

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Considerazioni risultati in Overclock:


La Biostar Hi-Fi Z77X si è comportata molto bene e non ha mai esitato o avuto blocchi improvvisi non motivati. Per concludere non possiamo che ritenerci pienamente soddisfatti dei risultati ottenuti, la scheda si è dimostrata molto stabile anche dopo diverse ore di utilizzo, senza mai dare segni di incertezze o cedimento.

Per concludere, abbiamo deciso di misurare i consumi del nostro sistema di prova, direttamente alla presa di corrente. Le misurazioni sono state ripetute più volte. Nel grafico riassumiamo media delle letture nelle seguenti condizioni:

  • Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
  • Idle con funzionalità di risparmio energetico disattivate;
  • Full-Load eseguendo il programma Cinebench R11.5;
  • Full-Load eseguendo i test CPU del 3DMark Vantage;
  • Full-Load Stress eseguendo 10 cicli di LinX (aggiornato con le ultime librerie disponibili).

Consumi Rilevati:


Alla luce delle nostre rilevazioni non possiamo che ritenerci piacevolmente soddisfatti di questa scheda madre targata Biostar.

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Conclusioni:


hw-legend-platinum


Prestazioni/Overclock:cinque
Consumi Rilevati:cinque
Rapporto Qualità/Prezzo:
cinque
Giudizio Complessivo:cinque

BIOSTAR ci lascia ancora una volta piacevolmente sorpresi dalle potenzialità del suo prodotto, soprattutto in condizioni di lavoro fuori specifica. La nuova Hi-Fi Z77X si è dimostrata, infatti, perfettamente in grado di competere con prodotti ben più blasonati e costosi, senza sfigurare in alcun modo.

Biostar_Hi-Fi_Z77X_-_Foto_finale

La scheda appare veramente ben progettata, a cominciare dal layout e dagli ottimi componenti utilizzati, sino ad arrivare ad un BIOS UEFI completo e molto intuitivo. Degno di nota il comparto audio messo a punto dall’azienda taiwanese, davvero di buona qualità e senza dubbio superiore alle tradizionali soluzioni integrate.

L’adozione del chipset Intel Z77 Express permette di sfruttare appieno quanto offerto dagli ultimi microprocessori Ivy Bridge a 22 nanometri e porta con sé, finalmente, un supporto completamente nativo verso lo standard di trasmissione USB 3.0, contraddistinto da buone prestazioni complessive.

I nuovi microprocessori Ivy Bridge hanno, inoltre, introdotto, anche un’altra importante caratteristica; il supporto al nuovo standard PCI-Express 3.0, che raddoppierà la banda a disposizione rispetto all’attuale Gen 2. La Hi-Fi Z77X dispone di una coppia di slot in grado di supportare tale interfaccia, offrendo anche pieno supporto alle tecnologie Multi-GPU sia di AMD che di NVIDIA.

Dal punto di vista dell’overclock non potevamo che rimanere più che soddisfatti. Nonostante questa scheda madre non sia certamente concepita con lo scopo di competere con altri prodotti in quest’ambito, ci ha permesso di raggiungere risultati veramente degni di nota con l’hardware in nostro possesso, il tutto con assoluta semplicità. Gran parte dei meriti sono attribuibili all’ottima circuiteria di alimentazione, di cui la scheda è dotata, e all’ottimo livello di maturità del BIOS, nonostante si tratti della prima versione rilasciata.

La nuova Biostar Hi-Fi Z77X è disponibile sul mercato italiano ad un prezzo medio di circa 115€ IVA compresa, cifra veramente molto allettante viste le caratteristiche e le potenzialità di questo prodotto.


Pro:


  • Ottimo layout e qualità costruttiva;
  • Ottima scelta dei componenti;
  • Ottimo comparto audio integrato (Puro Hi-Fi)
  • Ottime prestazioni, anche in overclock;
  • Pieno supporto ai microprocessori Intel Ivy Bridge;
  • Supporto nativo all’interfaccia di trasmissione USB 3.0;
  • Supporto Multi-GPU NVIDIA SLI e AMD CrossfireX;
  • Presenza di comodi pulsanti Power & Reset on-board;
  • BIOS molto completo e intuitivo;
  • Supporto alla nuova tecnologia Lucid Virtu Universal MVP;
  • Bundle completo (comprendente anche un microfono di buona qualità);
  • Prezzo competitivo.

Contro:


  • Nulla da segnalare.

Si ringrazia 002-biostar-tz77xe4-logo-azienda per il sample fornitoci.

Potete seguire il Thread Ufficiale sul nostro forum.

Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend

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