Nell’articolo che vi proponiamo nella giornata odierna andremo ad osservare una delle ultime proposte realizzate dalla taiwanese GIGABYTE, nello specifico la nuovissima scheda madre Z690 AORUS ELITE AX, una soluzione dal look moderno ed intrigante contraddistinta da interessanti caratteristiche tecniche e funzionalità, perfetta quindi per la realizzazione di sistemi prestanti e versatili, oltre che ad assicurare una buona dose di divertimento a tutti gli appassionati di overclocking. Il prodotto, come intuibile dalla nomenclatura, adotta il PCH Z690 di Intel, svelato in concomitanza con il debutto della nuovissima piattaforma Intel di classe mainstream allo scopo di assicurare il miglior supporto possibile verso le interessanti soluzioni Core di dodicesima generazione, meglio note con il nome in codice “Alder Lake”. Per la gioia degli utenti più esigenti ci troviamo dinanzi ad un prodotto del tutto completo e ricco di funzionalità interessanti, a cominciare dal pieno supporto verso le nuove memorie ad alte prestazioni DDR5, fino ad arrivare alla presenza di ben quattro interfacce Ultra-Fast M.2 PCI-Express Gen 4.0 x4/x2, di uno slot PCI-Express Gen 5.0 x16 per future soluzioni grafiche discrete compatibili, di un’interfaccia di rete 2.5G LAN di ultima generazione, nonché di un modulo wireless preinstallato Dual Band MU-MIMO Wireless AX200NGW, con piena certificazione Wi-Fi 6 802.11ax (fino a 2.4 Gbps) e Bluetooth 5.0. Non manca, infine, un rinnovato sistema di gestione dell’illuminazione basato su tecnologia proprietaria RGB Fusion 2.0. Non ci resta che augurarci che la lettura sia di vostro gradimento!
GIGABYTE Z690 AORUS ELITE AX – Intel Z690 Chipset – LGA-1700 – Recensione di Gianluca Cecca | delly – Voto: 5/5
GIGABYTE, fondata nel 1986, era inizialmente un piccolo laboratorio con protagonisti quattro giovani ingegneri, appassionati e volenterosi nel migliorare gli standard esistenti. Ancora oggi vanta gli stessi valori ed impegno nel continuare a migliorare le vite dei suoi clienti creando prodotti con alte prestazioni, affidabili e dal grande contenuto qualitativo.
La tecnologia è andata oltre alle macchine e ai circuiti. È la nuova base della vita moderna ed è diventata parte integrante del nostro modo di imparare, condividere e creare con gli altri in un mondo sempre più interconnesso. Con oltre 20 anni di esperienza nella progettazione, GIGABYTE è sempre più impegnata nella realizzazione di nuove tecnologie per gli utenti di tutto il mondo, sempre con il massimo rispetto per l’ambiente.
L’essere stata pioniera nel mercato delle schede madri, ha permesso all’azienda di diversificare la sua offerta di prodotti, includendo schede grafiche, portatili, computer da tavolo, componenti per PC, telefoni cellulari, server, soluzioni per centri elaborazione dati e molto altro ancora. Per maggiori informazioni consultate il sito web GIGABYTE.
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Come di consueto, in concomitanza con il debutto di una nuova architettura Core, è abitudine di Intel presentare anche una nuova linea di PCH, in questo caso appartenenti alla Serie 600 ed espressamente pensati per offrire pieno supporto verso i nuovissimi microprocessori di dodicesima generazione, meglio noti con il nome in codice “Alder Lake” e sviluppati con l’avanzato processo produttivo a 10 nanometri denominato Intel 7.
Se con le passate generazione eravamo abituati ad assistere ad interventi marginali a livello architetturale e leggeri aumenti della frequenza di clock resi possibili dall’affinamento del processo produttivo, in quest’occasione ci troviamo dinanzi ad un cambiamento del tutto radicale, nel quale per la prima volta in ambito desktop, l’azienda americana va a proporre un’architettura di tipo ibrido ad elevate prestazioni, ovvero contraddistinta dalla presenza di core di diverso tipo all’interno della medesima CPU.
Oltre a questo debuttano tutta una serie di tecnologie atte a rendere la nuovissima piattaforma mainstream di Intel un vero e proprio punto di riferimento, in quanto a completezza e innovazione. Ci riferiamo, ovviamente, al pieno supporto verso il nuovissimo standard PCI-Express Gen 5.0, capace di assicurare una bandwidth doppia rispetto a quanto offerto dalla quarta generazione, oltre che ai nuovissimi moduli di memoria ad elevate prestazioni DDR5.
Appare quindi innegabile che, a differenza di quanto avvenuto più volte in passato, l’introduzione di un nuovo socket di connessione ha rappresentato in quest’occasione un passo del tutto obbligato, al fine di assicurare la corretta alimentazione e il pieno supporto verso queste ultime e innovative soluzioni. Si passa quindi dal socket LGA-1200 al nuovissimo socket LGA-1700, contraddistinto da dimensioni sensibilmente superiori e da un formato rettangolare.
Tuttavia, nonostante il nuovo socket di connessione sia oltre 7mm più lungo rispetto al precedente (la larghezza al contrario è invariata), il miglior sfruttamento dello spazio messo a disposizione dal meccanismo di ritenzione consente di mantenere ingombri pressoché simili. Grazie a questo aspetto, numerose soluzioni di raffreddamento da tempo sul mercato possono essere facilmente adattate per l’utilizzo sulla nuova piattaforma.
Tornando ai nuovi PCH, come di consueto, appare ancora una volta più che buona la differenziazione in relazione alle caratteristiche e alle funzionalità offerte, spaziando da modelli meno completi e di conseguenza più economici, come il B660, l’H610 e l’H670, indubbiamente idonei all’utilizzo in soluzioni a basso costo e di più ridotte dimensioni, fino ad arrivare ai modelli più avanzato, i top di gamma Q670 e Z690, pensati per la realizzazione di soluzioni rivolte ad un’utenza più esigente che necessita di maggiori funzionalità, come il supporto all’overclocking, a configurazioni Multi-GPU o alla realizzazione di sistemi commerciali basati su piattaforma vPro.
Facendo un rapido confronto con il precedente modello di punta di pari fascia, ovvero il PCH Z590 Express, le novità introdotte non possono essere definite sostanziali, ma sicuramente più che tangibili. Per quanto riguarda le funzionalità di rete viene previsto il supporto Ethernet opzionale da 2.5Gbps e Wi-Fi 6E integrato (802.11ax).
Tra le varie funzionalità esclusive viene ad esempio mantenuto il pieno supporto alle soluzioni Intel Optane, basate sull’innovativa tecnologia di memoria 3D XPoint, sviluppata dal colosso di Santa Clara in stretta collaborazione con Micron con l’obiettivo di combinare i punti di forza delle prestanti memorie NAND Flash con quelli tipici delle più tradizionali SDRAM.
In questa maniera sarà possibile la realizzazione di soluzioni contraddistinte da una capacità di archiviazione ben più elevata rispetto agli standard attuali, pur senza rinunciare alla bassa latenza, notevoli prestazioni velocistiche e soprattutto a costi sensibilmente inferiori.
Nel diagramma che segue vi mostriamo la struttura del nuovo modello di punta della linea, per l’appunto lo Z690 Express, adottato da GIGABYTE sulla soluzione in esame:
Come vediamo dal diagramma della nuova piattaforma, i microprocessori Alder Lake-S di dodicesima generazione mantengono un Memory Controller Integrato (IMC) di tipo Dual Channel, prevedendo però una sostanziale novità, vale a dire il pieno supporto verso i nuovissimi moduli di memoria ad elevate prestazioni DDR5.
Il supporto verso i “vecchi” moduli di memoria DDR4 viene mantenuto, ma non troveremo schede madri in grado di ospitare entrambe le tipologie di memoria, o l’una o l’altra. Sarà quindi necessario prestare attenzione durante la scelta della scheda madre, leggendo con attenzione la tipologia di memoria supportata.
Nel caso delle DDR4 la massima frequenza certificata raggiunge quota 3.200MHz, assicurando una bandwith massima teorica pari a 51.2GB/s, mentre per le nuove soluzioni DDR5 è prevista la certificazione per una frequenza massima di 4.800MHz, che corrispondono ad una bandwidth di ben 76.8GB/s.
Importante novità anche per quanto riguarda il Controller PCI-Express integrato nel microprocessore, sempre in grado di gestire un massimo di 20 linee PCI-Express, ma 16 delle quali, questa volta, sono conformi al nuovo standard Gen 5.0, e quindi capaci di assicurare una banda doppia rispetto alla precedente generazione (32GT/s contro 16GT/s). Sarà quindi possibile, qualora la propria scheda madre preveda degli slot necessari, realizzare sistemi Multi-GPU (NVIDIA SLI o AMD CrossFireX) in configurazione x8/x8, oppure un eventuale futura unità allo stato solido ad elevate prestazioni compatibile.
Il PCH è sempre collegato al microprocessore per mezzo di un Link DMI (Direct Media Interface) che si occupa di fungere da bridge fra la CPU stessa e i vari controller integrati e non. Con il nuovo DMI 4.0 vengono sfruttate ben otto linee PCI-Express 3.0 al fine di incrementare ulteriormente l’efficienza eliminando qualsiasi collo di bottiglia. Ne consegue una banda raddoppiata rispetto alla passata generazione, raggiungendo quota 16GT/s.
Oltre a quanto detto, il nuovo Intel Z690 Chipset, include un sottosistema Audio High Definition, un’interfaccia di rete Gigabit e niente meno che ulteriori 28 linee PCI-Express, di cui 16 di tipo Gen 3.0 e 12 di tipo Gen 4.0, la cui gestione è completa discrezione del produttore della scheda madre. Appare innegabile una flessibilità indubbiamente maggiore rispetto al passato e sarà di conseguenza del tutto lecito attendersi soluzioni provviste di molteplici interfacce di collegamento M.2 PCI-Express oppure SATA Express, anche in configurazione mista, a supporto delle più prestanti unità di SSD di nuova generazione presenti sul mercato.
La gestione delle connessioni video (ora fino a quattro display indipendenti) è ancora completamente a carico del microprocessore e non più del PCH stesso come avveniva nei modelli precedenti alla serie 9. Mantenuto il pieno supporto non soltanto alla risoluzione 4K UHD, ma anche all’HDR (High Dynamic Range) ed alla profondità colore a 10bit.
I nuovi PCH della Serie 600 sono in grado di garantire il supporto nativo verso lo standard Thunderbolt 4 tramite connessione USB Type-C, vantando la piena compatibilità verso tutte le specifiche del protocollo USB4. Rispetto alla passata generazione non viene incrementata la velocità di trasferimento (come al contrario avvenuto dalla seconda alla terza generazione), restando ancorati a quota 40Gb/s, ma verrà potenziato l’intero ecosistema, offrendo per la prima volta dock provvisti di ben quattro porte Thunderbolt e definendo uno standard universale per quanto riguarda il cavo, per il quale è prevista una lunghezza massima di 2 metri. Ricordiamo che lo standard Thunderbolt consente, tramite una singola connessione USB Type-C, il passaggio di dati, video e alimentazione.
Specifiche del genere appaiono più che sufficienti per gestire, ad esempio, una soluzione grafica discreta esterna (molto in voga in ambito mobile, al fine di espandere le potenzialità del comparto grafico integrato) oppure una coppia di monitor con pannelli 4K a 60Hz. Valori di tutto rispetto anche sotto il profilo energetico, con possibilità di alimentare periferiche esterne fino a ben 100W di potenza, includendo funzionalità di ricarica veloce.
Concludiamo con l’ultima, ma non meno importante, caratteristica confermata anche in questi nuovi PCH. Ci riferiamo alla tecnologia di protezione Intel Device Protection with Boot Guard, pensata per garantire la massima protezione durante la fase di avvio del sistema.
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La nuova scheda madre Z690 AORUS ELITE AX di GIGABYTE è giunta in redazione all’interno della confezione originale prevista dal noto produttore taiwanese, molto robusta e dalle dimensioni più che generose.
Il materiale di cui è costituita, infatti, appare molto resistente e difficile da schiacciare, per cui rappresenta un’ottima protezione per il contenuto. Esteticamente troviamo una colorazione di base nera con finitura superficiale opaca e grafica molto accattivante, a tal punto che riteniamo improbabile che possa passare inosservata sugli scaffali da esposizione.
Gli elementi grafici non rappresentano solo un fattore meramente estetico ma offrono il quadro completo delle funzionalità della scheda madre fornendo al possibile acquirente già l’opportunità di valutare se il prodotto possa soddisfare le proprie esigenze.
La parte frontale della confezione troviamo è dominata dalla presenza dell’immagine stilizzata dell’ormai famoso volto d’aquila che rappresenta la serie di appartenenza del prodotto, vale a dire la prestigiosa famiglia AORUS dedicata ai videogiocatori ed in generale agli appassionati più esigenti.
Come osserveremo nel corso del nostro articolo, uno degli aspetti più rilevanti di questo interessante prodotto è da ricercarsi nella cura quasi maniacale per i dettagli, il tutto ottimamente coniugato alla consueta qualità costruttiva e alle potenzialità tipiche delle soluzioni del marchio. Per la gioia degli appassionati che amano tenere a vista i componenti del proprio sistema, la scheda vanta un design davvero molto particolare e ricercato, in grado di prestarsi ottimamente anche ad eventuali progetti di modding grazie alla presenza di un sofisticato ed accattivante sistema d’illuminazione a LED multi-zona basato su tecnologia proprietaria RGB Fusion 2.0.
Sempre nella parte anteriore della confezione, e precisamente in basso a sinistra, possiamo notare una serie di icone riguardanti le principali funzionalità del prodotto, tra le quali citiamo l’adozione del nuovissimo PCH Z690 Express, a garanzia della massima compatibilità con tutti i recenti microprocessori Intel di dodicesima generazione, basati su architettura Alder Lake-S, nonché nei confronti dei nuovissimi moduli di memoria ad elevate prestazioni DDR5.
Posteriormente ritroviamo la nomenclatura della scheda madre e le principali icone rappresentative delle tecnologie supportate, questa volta però con maggiori dettagli. Come di consueto è data giusta enfasi alle tecnologie proprietarie dell’azienda, che includono tutta una serie di accorgimenti espressamente pensati per gli utenti più esigenti.
Il produttore assicura l’impiego di componentistica discreta e soluzioni di raffreddamento all’avanguardia, espressamente pensate per garantire non soltanto le migliori prestazioni possibili, ma anche e soprattutto una maggiore stabilità e durevolezza nel tempo.
Non mancano, inoltre, tutta una serie di accorgimenti espressamente pensati per garantire un buon livello di overclocking. Tra questi è doveroso menzionare la presenza di una robusta circuiteria di alimentazione Twin Hybrid VRM Dr.MOS da ben 16+1+2 Fasi, nonché di un PCB in grado di garantire una buona resistenza alle torsioni, minori temperature e maggiore efficienza in condizioni di lavoro fuori specifica.
Nella nuovissima Z690 AORUS ELITE AX sono inoltre previste anche alcune funzionalità esclusive mirate a garantire una maggiore robustezza, come ad esempio i rinforzi metallici sullo slot principale PCI-Express Gen 5.0, perfetti per evitare che con il passare del tempo questi si danneggino sotto il peso delle moderne, e sempre più massicce, schede grafiche discrete.
Troviamo, inoltre, riferimenti sul pieno supporto verso i nuovissimi moduli di memoria ad elevate prestazioni DDR5, capaci di assicurare un deciso aumento in termini di bandwidth rispetto alle soluzioni di precedente generazione, interfaccia di rete 2.5-Gigabit Ethernet basata su chip Realtek, e ben quattro connettori M.2 PCI-Express, di tipo Ultra-Fast M.2 (PCI-Express Gen4 x4) pensati per l’installazione delle recenti e prestanti unità di storage compatibili (incluso il pieno supporto verso le soluzioni Intel Optane Memory).
Assicurato, inoltre, il pieno supporto a connettività Wi-Fi 6E 802.11ax/Bluetooth 5.0 grazie al modulo Intel preinstallato. Completano il quadro descrittivo un elenco delle specifiche tecniche della motherboard ed un’immagine della stessa.
Lateralmente viene riproposto il marchio aziendale e la nomenclatura del prodotto. Su quello destro è possibile osservare una piccola etichetta adesiva riportante tutti i vari codici identificativi e seriali della scheda madre.
Aprendo la confezione notiamo che, come di consueto, l’interno è diviso in due comodi scomparti. In quello superiore è collocata la scheda madre, opportunamente riposta in una busta in materiale plastico antistatico e ben adagiata in una sorta di vaschetta di cartone che ne evita qualsiasi danno derivante da colpi o cadute accidentali, mentre in quello inferiore troviamo, ovviamente, tutto il resto della dotazione accessoria.
Il bundle fornito appare indubbiamente molto completo e così composto:
- 3 x Manuali d’istruzioni per l’installazione e l’uso;
- 4 x Bustine con N°1 viti per il fissaggio dell’eventuale unità di storage M.2 PCI-Express;
- 2 x Cavi SATA-III (6Gb/s) di buona qualità;
- 1 x AORUS Antenna Wi-Fi Dual Band 2.4GHz/5.0GHz;
- 1 x GIGABYTE G-Connector (per semplificare il collegamento dei cavi front panel);
- 1 x Sticker metallico AORUS per case.
Scopriamo ora quali sono le principali specifiche tecniche dichiarate dal produttore.
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GIGABYTE è un’azienda molto attiva sotto il profilo della ricerca di nuove tecnologie da implementare nei propri prodotti e riesce a spesso a proporre soluzioni innovative ed uniche nel loro genere, sia sotto il profilo prettamente hardware che in quello software.
Non fa eccezione la nuovissima scheda madre Z690 AORUS ELITE AX, una soluzione dedicata ai videogiocatori più esigenti e basata, come intuibile, sul nuovissimo chipset Intel Z690 Express e Socket LGA-1700, appositamente pensati per assicurare la piena compatibilità verso tutti i microprocessori Core di dodicesima generazione, meglio noti agli appassionati con il nome in codice Alder Lake.
Con questa nuova piattaforma di classe mainstream debuttano, per la prima volta in ambito consumer, anche le nuovissime memorie ad alte prestazioni DDR5, capaci di assicurare un deciso balzo in avanti in termini di bandwidth.
La proposta in esame ne assicura la piena compatibilità, in configurazione Dual-Channel con due slot per canale (2SPC), consentendo l’installazione di un massimo di ben 128GB di memoria (facendo uso di moduli da 32GB ciascuno), con frequenza massima in overclock pari a ben 6.000MHz e pieno supporto alla tecnologia XMP 3.0 di Intel e relativi profili preimpostati nell’SPD dei moduli stessi.
La scheda madre messa a punto dal produttore taiwanese appare indubbiamente molto completa, offrendo pieno supporto a tutti i più moderni standard sul mercato. Non manca il supporto agli standard USB 3.2 Gen1x1/Gen2x1 e SATA III 6Gb/s per una migliore gestione di dispositivi di archiviazione, nonché la possibilità di collegare unità SSD di ultima generazione, dotate di interfaccia M.2 PCI-Express di tipo M-Key, su bus PCIe Gen 4.0 x4 (ovviamente retrocompatibile con lo standard precedente) al fine di garantire una bandwith massima pari a ben 64Gb/s.
Il produttore ha previsto la presenza di ben quattro di queste connessioni, per le quali è stato implementato un efficiente sistema di dissipazione del calore, denominato AORUS M.2 Thermal Guard II ed espressamente messo a punto al fine di prevenire il fenomeno del Thermal Throttling, assicurando così prestazioni velocistiche ai massimi livelli in ogni circostanza.
Oltre a questo è doveroso precisare che questo particolare modello implementa anche il pieno supporto verso il più prestante standard di trasmissione USB 3.2 Gen2x2 (una porta Type-C direttamente accessibile nel pannello posteriore I/O della scheda), capace di garantire una velocità di trasferimento massima pari a ben 20Gb/s, ovvero il doppio rispetto a quella assicurata dallo standard Gen2x1.
Per la gioia dei videogiocatori più esigenti non manca un comparto audio integrato GIGABYTE AMP-UP di ultima generazione, basato sul noto e collaudato Codec ALC1220-VB di Realtek, capace di offrire la migliore qualità audio disponibile per ottenere un suono chiaro e cristallino, mentre si ascolta musica o durante una sessione di gioco.
Nulla da eccepire nemmeno per quanto riguarda il comparto di rete, per il quale è stata prevista l’adozione di un’interfaccia di tipo 2.5-Gigabit Ethernet basata sul validissimo controller Realtek Dragon RTL8125BG.
Non manca, inoltre, il pieno supporto a connettività Wi-Fi 6E 802.11ax/Bluetooth 5.0 grazie al modulo Intel preinstallato.
Riportiamo un riassunto delle specifiche tecniche della Z690 AORUS ELITE AX così come dichiarate dal produttore:
Le caratteristiche tecniche dichiarate mostrano la volontà dell’azienda taiwanese di dare vita ad un prodotto estremamente completo e versatile, capace di soddisfare qualsiasi tipologia di utenza, inclusi i videogiocatori più esigenti, che potranno trovare in questa scheda madre una solida e robusta base per la realizzazione di un potente sistema da gioco, estremamente stabile e prestante.
La lista completa delle CPU attualmente supportate la trovate qui, mentre il QLV delle Memorie RAM è disponibile qui. La scheda è ovviamente pronta per supportare senza problemi il sistema operativo Microsoft Windows 11.
GIGABYTE Z690 AORUS ELITE AX – Layout
Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale dedicato a questo prodotto, raggiungibile al seguente indirizzo. Ora siamo pronti per andare ad analizzare in dettaglio questa nuova proposta di GIGABYTE.
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Iniziamo la nostra esplorazione della Z690 AORUS ELITE AX osservando e toccando con mano il PCB. Per prima cosa dobbiamo ammettere che la sensazione tattile restituita è di ottima costruzione e solidità, con un soddisfacente grado di rigidità. Questo aspetto eviterà torsioni del PCB stesso, soprattutto se sottoposto a lunghi periodi di utilizzo in condizioni ambientali sfavorevoli o di stress, garantendo longevità e stabilità nel tempo.
La scheda, infatti, adotta un particolare PCB a 6 strati costruito in fibra di vetro, contraddistinto da uno spessore superiore derivato da un più generoso strato di rame (0.07mm di rame), che gli conferisce, oltre che come abbiamo anticipato un’elevata resistenza alle torsioni, anche una maggiore protezione verso le scariche elettrostatiche (ESD) e una maggiore resistenza all’umidità.
Inoltre, l’utilizzo di un PCB di questo tipo, consente di ottimizzare e isolare al meglio le tracce di potenza e di segnale, garantendo maggiore efficienza, prestazioni e temperature più contenute. La colorazione di base del PCB nera, con finitura opaca, in abbinamento all’intrigante grafica in pieno stile “AORUS” dona alla scheda un aspetto davvero molto accattivante e certamente capace di attirare l’attenzione degli appassionati sin dal primo sguardo.
Nessuna sorpresa per ciò che riguarda il Form-Factor, pienamente conforme allo standard ATX con dimensioni pari a 30.5 cm x 24.4 cm. Sul lato posteriore non sono presenti elementi di rilievo, escludendo ovviamente il backplate del meccanismo di ritenzione del processore, in questo caso di produzione LOTES.
Come vediamo il layout appare pulito e ordinato, con componenti posti con criterio nello spazio a disposizione. La distribuzione dei principali elementi è infatti davvero ben organizzata e certamente frutto di uno studio approfondito da parte degli ingegneri del marchio.
In posizione centrale spicca il nuovo socket di connessione LGA-1700, in grado di assicurare pieno supporto verso tutte le recenti soluzioni Core di dodicesima generazione, meglio noti agli appassionati con il nome in codice Alder Lake e sviluppati con l’avanzato processo produttivo a 10 nanometri denominato Intel 7.
La zona nelle immediate vicinanze appare abbastanza ordinata e libera. Tuttavia, ci sentiamo di consigliare di affidarsi al liquido (incluse le varie soluzioni di tipo All-in-One) per quanto riguarda il raffreddamento del microprocessore, così da evitare qualsiasi eventuale interferenza con il sistema di dissipazione previsto per la circuiteria di alimentazione della scheda, che, come osserveremo più avanti, è abbastanza generoso nelle dimensioni.
Per via del suo sviluppo in altezza, infatti, potrebbero esserci problemi nell’utilizzo di alcuni dissipatori di calore ad aria particolarmente voluminosi, si consiglia pertanto di verificarne attentamente la piena compatibilità.
Il meccanismo di fissaggio del processore, prodotto come anticipato da LOTES, si basa sulla medesima logica di apertura/chiusura già osservata nelle soluzioni delle passate generazioni. La differenza in termini di interasse tra i fori è del tutto minima, al punto che la maggior parte dei sistemi di dissipazione del calore già presenti sul mercato e provvisti di certificazione LGA-115x/LGA-1200 sarà facilmente adattabile e utilizzabile anche su questa nuova piattaforma con ottimi risultati.
La maggior parte dei produttori, infatti, ha già messo a punto KIT di adattamento specifici per le proprie soluzioni di raffreddamento, disponibili sia a pagamento (solitamente pochi euro) o a titolo completamente gratuito fornendo le dovute prove di acquisto in fase di richiesta, oltre che, ovviamente, nuovi modelli nativamente compatibili con il nuovo socket di connessione LGA-1700.
La scheda madre adotta una circuiteria di alimentazione digitale (Twin Hybrid Phases Digital Power Design) da 16+1+2 Fasi (CPU Vcore + VCCGT + VCCAUX), espressamente progettata per garantire un’ottima stabilità e durevolezza nel tempo, anche in condizione di overclocking.
Gli stadi di alimentazione, infatti, prevedono componenti discreti di indubbia qualità, tra cui condensatori polimerici giapponesi Nippon Chemicon 10K DuraBlack, certificati per un MTBF pari a ben 10.000 ore e caratterizzati da un ESR estremamente basso, e induttanze “Premium Choke” in grado di supportare sino a 60A di corrente per ogni singola fase.
L’assoluta stabilità operativa e la longevità sono garantite dalla presenza di un sistema di dissipazione del calore in alluminio con una superficie di scambio due volte maggiore rispetto alle soluzioni tradizionali, capace di garantire il mantenimento di basse temperature d’esercizio anche in situazioni di elevato stress (Fully Covered MOSFET Heatsink).
Il fissaggio alla piastra avviene mediante l’utilizzo di viti, certamente ben più sicure delle più tradizionali clip plastiche, mentre il contatto con le componenti avviene mediante pad termo-conduttivi di buona qualità, contraddistinti da una conducibilità termica di 5W/mK.
La configurazione delle fasi di alimentazione prevede per il circuito CPU Vcore un design parallelo 8+8 Fasi, gestite da un controller di ultima generazione prodotto da ON Semiconductor, precisamente il modello NCP81530 Multi-Phase Controller with I2C Interface Dr.MOS.
Il produttore ha scelto di affidarsi, per quanto riguarda i MOSFET, all’americana Vishay Siliconix, adottando, rispettivamente per quanto riguarda il circuito CPU Vcore e quello VCCGT, degli ottimi SiC654A 50A VRPower Integrated Power Stage, all’interno dei quali è presente sia il MOSFET Low-Side e sia l’High-Side.
Questi MOSFET, inoltre, assicurano un più elevato livello affidabilità, precisione ed efficienza rispetto alle precedenti implementazioni Dr.MOS. Come anticipato, ognuno di questi stadi potenza è accreditato per assicurare un massimo di 60A di corrente continua.
Come vedremo dalle immagini, per il circuito VCCAUX a doppia fase, il produttore ha scelto di affidarsi ad un’altra nota azienda americana, vale a dire Monolithic Power Systems. Nello specifico è stato adottato il valido controller di ultima generazione M2940A PWM, affiancato da ottimi MOSFET MP87992 Smart Power Stages da ben 70A ciascuno.
In questa nuova piattaforma, il circuito VCCAUX va di fatto a sostituire i precedenti VCCSA (System Agent) e VCCIO (Input/Output), assicurando la corretta alimentazione sia al controller PCI-Express che al controller di memoria integrati nel microprocessore.
L’azienda, come di consueto, ha implementato anche su questo modello una serie di tecnologie pensate per incrementare la longevità dei vari circuiti grazie ad una serie di protezioni integrate per l’umidità (Dehumidifier), per le scariche elettrostatiche (ESD Protection), per sovratensioni causate da eventuali malfunzionamenti dell’alimentatore di sistema (Surge Protection) e per i picchi improvvisi e violenti di voltaggio, causati ad esempio dai temporali (Lightning Protection).
[nextpage title=”GIGABYTE Z690 AORUS ELITE AX: La scheda – Parte Prima”]
Per soddisfare nel migliore dei modi la richiesta energetica dei microprocessori Core di dodicesima generazione, anche in previsione di operare in condizioni al di fuori delle specifiche di riferimento, è stata prevista una coppia di connettori di alimentazione supplementari a 12v, uno da 8-Pin EPS ed un secondo da 4-Pin.
L’azienda ha previsto per questi connettori un’elevata densità al fine di assicurare una sensibile riduzione della perdita di potenza unita ad un abbassamento della temperatura del connettore stesso.
Spostandoci verso destra troviamo i quattro slot per memorie di tipo DDR5 con supporto Dual-Channel e Intel XMP 3.0, in grado di ospitare moduli non-ECC o ECC (operanti in modalità non-ECC) con frequenza fino a ben 6.000MHz (OC).
Il quantitativo massimo di memoria installabile è pari a 128GB, aspetto che sottintende la piena compatibilità con i più recenti moduli di memoria da ben 32GB. Al pari di numerose soluzioni sul mercato anche questa scheda madre adotta una topologia di tipo Daisy-Chain per quanto riguarda gli slot di memoria.
In questo particolare tipo di configurazione viene privilegiato l’utilizzo dei canali primari (A2-B2), per i quali sono state opportunamente previste piste più corte e quindi capaci di assicurare un segnale elettrico più pulito e con meno interferenze, al fine di facilitare il raggiungimento di frequenze di clock più elevate in modo stabile.
Al fine di evitare spiacevoli distorsioni del PCB, il produttore taiwanese ha messo a punto una tecnologia proprietaria denominata Ultra Durable SMD DDR5 Memory Armor che prevede l’adozione di un rinforzo supplementare in acciaio per l’ancoraggio di ogni singolo slot di memoria alla piastra.
In prossimità degli slot per le memorie troviamo anche il connettore di alimentazione ATX 24 Poli, parte della circuiteria dedicata alla corretta alimentazione dei moduli, ed un Header per la gestione di una coppia di porte USB 3.2 Gen1 supplementari ed un connettore USB 3.2 Gen2 Type-C Front-Panel verticale la cui gestione è direttamente affidata al nuovo PCH Z690 Express.
Tra le funzionalità esclusive previste su questa particolare scheda madre non possiamo non citare la presenza di connettori 4-Pin PWM idonei alla gestione/regolazione delle pompe a liquido, capaci di erogare un massimo di 2.0A (24W) oltre che di semplificare ancor più l’integrazione del proprio impianto.
Grazie alla tecnologia proprietaria Smart Fan 6 la gestione avanzata delle ventole di raffreddamento sarà ancora più semplice ed efficacie, potendo anche contare sui numerosi sensori di temperatura previsti dal produttore nei punti critici della piastra al fine di sfruttare la nuova funzione “Fan Stop” che prevede lo spegnimento totale delle ventole di raffreddamento qualora la temperatura di esercizio associata sia al di sotto della soglia impostata.
Sempre non molto distanti dagli slot di memoria troviamo un paio di header dedicati al collegamento di eventuali strisce a LED RGB. Nello specifico segnaliamo un tradizionale header 4-Pin (12V/G/R/B) compatibile con strisce RGB 5050 con assorbimento massimo pari a 36W, ed un meno comune header “addressable RGB LED” da 3-Pin (5V/Data/GND), compatibile con strisce RGB WS2812B da massimo 80 LED (15W). In entrambi i casi il produttore consiglia di non utilizzare strisce LED di lunghezza superiore ai due metri.
Un’ulteriore coppia di questi header, delle medesime caratteristiche, è collocata nella parte bassa della scheda. La gestione avanzata dell’illuminazione è ovviamente affidata alla tecnologia proprietaria RGB Fusion 2.0, che osserveremo nel dettaglio più avanti.
Anche per lo slot di espansione principale PCI-Express è stato previsto un rinforzo metallico che ne previene il danneggiamento anche se sottoposto a stress elevato, come ad esempio quello derivato dal peso delle moderne e sempre più massicce schede grafiche 3D discrete.
Le possibilità di espansione sono più che buone e garantite dalla presenza di uno slot PCI-Express Gen 5.0 x16 (ovviamente retro-compatibile con lo standard di terza e quarta generazione) e due slot PCI-Express Gen 3.0 x4, utili per l’installazione ad esempio di schede audio dedicate, unità di memorizzazione o eventuali controller supplementari.
Seppur oramai il supporto Multi-GPU non sia più di fondamentale importanza, nemmeno per i giocatori più esigenti, la scheda madre prevede il pieno supporto verso la tecnologia AMD CrossFire & Quad-GPU CrossFire in configurazione 2-Way (x16/x4). Gli slot PCI-Express appaiono ben spaziati al fine di consentire l’installazione delle schede grafiche in maniera idonea al mantenimento di buone temperature di esercizio.
Nell’area in basso a destra sono presenti sei porte Serial ATA, tutte ruotate in modo da facilitare l’inserimento dei cavi e migliorare il “cable management” e la cui gestione è affidata al nuovissimo PCH Z690 Express.
Tutte le connessioni presenti supportano pienamente lo standard Serial ATA di terza generazione a 6Gb/s e implementano il pieno supporto anche verso le tecnologie RAID 0, 1, 5, 10 e Intel Rapid Storage 19.
Così come la maggior parte delle soluzioni di ultima generazione anche la Z690 AORUS ELITE AX prevede delle connessioni di tipo M.2 PCI-Express, compatibili con tutte le unità SSD di nuova generazione con form-factor NGFF (Next Generation Form Factor) M-Key fino a 80mm o 110mm di lunghezza (a seconda dello spazio a disposizione sulla piastra).
Nello specifico la scheda dispone di ben quattro connettori su bus PCIe 4.0 x4, capaci di assicurare una bandwidth di ben 64Gb/s. Il primo connettore, denominato “M2A_CPU”, come intuibile, sfrutta le linee PCI-Express di quarta generazione messe a disposizione dal microprocessore Alder Lake-S, mentre le restanti tre connessioni (M2M_SB/M2Q_SB/M2P_SB), collocate più in basso, si appoggiano direttamente alle linee fornite dal chipset Z690.
Sono pienamente supportate, ovviamente, le più recenti e prestanti unità SSD basate su protocollo NVM Express (NVMe), anche se configurate come dischi di avvio principali, oltre che le recenti soluzioni basate su tecnologia Intel Optane Memory.
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Il produttore, come vedremo dalle immagini, ha previsto l’utilizzo di particolari Heatsink in alluminio di tipo “Full-Coverage”, in grado di assicurare il corretto ed efficiente smaltimento del calore generato dalle sempre più prestanti unità in commercio al fine di prevenire il fenomeno del Thermal Throttling e assicurare così prestazioni velocistiche ai massimi livelli in ogni circostanza.
La gestione dell’audio è affidata all’ormai noto Codec Realtek ALC1220-VB, capace di offrire 120dB(A) SNR, supporto Audio HD a 8 canali, Input/Output su S/PDIF a 16/20/24bit e frequenze di campionamento fino a 192kHz.
Grazie alla tecnologia proprietaria AMP-UP vengono offerti all’utente tutti gli strumenti necessari per attuare una serie di miglioramenti sulla qualità della riproduzione, al fine di ottenere un suono chiaro e cristallino in qualsiasi ambito di utilizzo, dall’ascolto dei propri brani musicali preferiti, alle più impegnative sessioni di gioco.
Per eliminare qualsiasi tipo d’interferenza elettromagnetica (EMI), oltre ad essere prevista una particolare schermatura, è stato completamente isolato il circuito audio dagli altri circuiti sulla scheda madre. L’utilizzo di condensatori audio Nippon Gold ad alta qualità, inoltre, incrementa ulteriormente la qualità sonora.
La scheda dispone di un’interfaccia di rete 2.5-Gigabit Ethernet (10/100/1000/2500 Mb/s) basata su controller Realtek. Nello specifico troviamo un rodato Dragon RTL8125BG capace di assicurare prestazioni ottimali grazie ad un utilizzo veramente molto limitato del processore centrale durante il normale funzionamento.
Nelle vicinanze osserviamo il chip dedicato al monitoraggio di tutte le risorse hardware e del controllo delle ventole connesse alla scheda madre, precisamente un ITE IT8689E.
Presente anche un modulo Wi-Fi/Bluetooth preinstallato in un apposito connettore M.2 E-Key dedicato, di tipo verticale, collocato direttamente in zona I/O. Nello specifico è stato previsto un modulo in formato M.2-2230 di produzione Intel, precisamente il modello Dual Band MU-MIMO Wireless AX201NGW (Gig+), con piena certificazione Wi-Fi 6E 802.11ax (fino a 2.400Mbps) e Bluetooth 5.2.
La nuova Z690 AORUS ELITE AX, inoltre, è tra le soluzioni del marchio taiwanese ad implementare anche la tecnologia Q-Flash Plus, espressamente pensata per consentire la riprogrammazione senza la necessità di avviare il sistema (anche in assenza di componenti principali come CPU, RAM etc.), semplicemente copiando il file BIOS, opportunamente rinominato (“gigabyte.bin”), nella root di una comune pendrive USB e premendo l’apposito pulsante collocato nella parte inferiore della scheda madre, poco sotto l’ultimo slot PCI-Express.
Del tutto generoso il quantitativo di porte USB 3.2 Gen1x1 (5Gbps) presenti, ben cinque porte, delle quali tre direttamente accessibili nel pannello posteriore I/O, ed ulteriori due sfruttabili utilizzando l’apposito header on-board. La scheda supporta pienamente anche i più prestanti standard USB 3.2 Gen2x1 (10Gbps) e USB 3.2 Gen2x2 (20Gbps).
Il produttore ha previsto, per il primo, la presenza di tre porte, precisamente due Type-A collocate nel pannello posteriore I/O, ed una Type-C sfruttabile tramite header on-board, mentre per il secondo è prevista esclusivamente una porta Type-C, collocata nel pannello posteriore I/O della scheda madre.
La gestione di tutte queste connessioni è affidata esclusivamente al nuovissimo PCH Z690 Express di Intel. Comunemente alla maggior parte delle soluzioni, il nuovo PCH (Platform Controller Hub) è adeguatamente raffreddato da un dissipatore di calore di tipo passivo, in questo caso di generose dimensioni ed esteticamente curato in modo tale da riprendere i tratti caratteristici della nuova linea di prodotti AORUS ELITE.
Completiamo la descrizione della scheda madre mostrandovi un’immagine del pannello posteriore I/O, davvero molto completo, comprendente:
- 2 x Porte per Antenne Wi-Fi 6E;
- 1 x Uscita video Display Port;
- 1 x Uscita video HDMI;
- 1 x Uscita S/PDIF Ottica;
- 2 x Uscite Audio Jack;
- 4 x Porte USB 2.0/1.1 (colore nero);
- 3 x Porte USB 3.2 Gen1x1 Type-A (colore azzurro);
- 2 x Porte USB 3.2 Gen2x1 Type-A (colore rosso);
- 1 x Porta USB 3.2 Gen2x2 Type-C (colore bianco)
- 1 x Porta LAN RJ45 2.5-Gigabit (colore rosso).
Come vediamo il produttore ha previsto una particolare copertura per il pannello I/O, pensata per proteggere le parti cruciali in prossimità del pannello dall’elettricità statica, ed evitare l’accumulo di polvere. Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale dedicato a questo prodotto, raggiungibile cliccando qui.
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La nuova Z690 AORUS ELITE AX adotta un BIOS UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) di ultima generazione, davvero molto semplice e intuitivo, denominato dall’azienda “GIGABYTE UEFI”.
Le nostre prove sono state condotte utilizzando l’ultima versione disponibile sul sito web del produttore (F7c Beta) nel momento della stesura di questo nostro articolo, abbastanza stabile e priva di particolari problematiche che avrebbero potuto in qualche maniera comprometterne gli esiti.
Come da abitudine ormai consolidata, il BIOS messo a punto da GIGABYTE prevede una doppia interfaccia, così da consentirne lo sfruttamento sia da parte degli utenti meno esperti e sia da quelli più avanzati. L’interfaccia predefinita, visualizzata al primo accesso premendo il classico tasto “CANC”, è per ovvi motivi quella semplificata per utenza alle prime armi, ed è denominata “Easy Mode”.
In questa modalità verranno mostrate all’utente solamente le informazioni sul sistema (inclusi i dettagli circa le temperature di esercizio, la velocità di rotazione delle ventole e le principali tensioni di alimentazione) e concessa la modifica di un quantitativo limitato di opzioni (sostanzialmente data e ora, linguaggio, attivazione o meno della tecnologia Intel XMP, sequenza delle periferiche di avvio e poco altro).
Sempre in questa modalità semplificata, osservando in basso a destra, potremo notare una serie di opzioni, tra cui una sezione di aiuto, la possibilità di switchare alla ben più completa “Advanced Mode” (semplicemente premendo il tasto F2), il ripristino delle impostazioni di fabbrica e l’accesso alle funzionalità proprietarie esclusive Smart Fan 6, dedicata alla gestione avanzata delle ventole connesse alla scheda madre, e Q-Flash, per l’aggiornamento e il salvataggio del BIOS di sistema.
Premendo come anticipato il tasto “F2” sulla tastiera sarà possibile accedere alla “Advanced Mode”, espressamente dedicata all’utenza più avanzata e capace di assicurare una gestione ed un tuning completo del proprio sistema. I numerosi parametri a disposizione sono disposti in maniera del tutto ordinata, rendendo ancora più semplice ed intuibile la gestione del BIOS. Il menù superiore è diviso in otto macro-sezioni che nello specifico sono:
- Favorites;
- Tweaker;
- Settings;
- System Info;
- H/W Monitor;
- Boot;
- Save & Exit.
Nella sezione Favorites verrà facilitato l’accesso a tutte le impostazioni utilizzate con maggior frequenza, in maniera da evitare di scorrere tra le varie sezioni del BIOS e risparmiando parecchio tempo. Di serie sono previste quelle che il produttore ritiene più tipicamente utili per la maggior parte degli utenti, in ogni caso vi sarà la piena libertà di aggiungere manualmente qualsiasi opzione si desideri, semplicemente premendo su di essa il tasto INS.
La sezione Tweaker è senza dubbio quella di maggiore interesse per gli appassionati di overclocking. Al suo interno, infatti, trovano posto tutti i principali parametri di funzionamento della macchina, quali frequenze, tensioni di alimentazione, latenze delle memorie e molto altro ancora. Come vedremo dalle immagini che seguiranno, il BIOS messo a punto dall’azienda taiwanese appare veramente completo e capace di offrire una regolazione granulare di tutti i parametri a disposizione.
Ritroveremo ad esempio un Base Clock (BCLK) di tipo Full Range liberamente impostabile all’interno del BIOS della scheda madre. Questa caratteristica sarà ovviamente gradita dagli appassionati, che potranno così beneficiare di un più ampio margine di manovra in fase di overclocking, in aggiunta alla semplice variazione del moltiplicatore.
Così come per la passata generazione, quindi, non è quindi prevista alcuna impostazione riguardante lo Strap, in quanto tale bus risulta del tutto indipendente sia nei confronti del PCIe e sia nei confronti del DMI, entrambi ancorati ai canonici 100MHz di frequenza. Un’altra interessante novità, introdotta con i nuovi microprocessori di settima generazione e tuttora riconfermata riguarda la possibilità di impostare una frequenza operativa in offset qualora vengano sfruttate le istruzioni AVX.
Gli applicativi in grado di far uso massiccio di questo particolare set di istruzioni, infatti, sono notoriamente in grado di generare un elevato carico di lavoro sul microprocessore, spesso causando instabilità anche in overclock apparentemente rock-solid. Grazie alla funzionalità AVX Offset sarà possibile evitare l’insorgere di questo genere di problematiche, semplicemente prevedendo una riduzione automatica della frequenza operativa del microprocessore rispetto a quella massima prevista per l’utilizzo normale del sistema.
Questa funzione, nonché moltissime altre, tra le quali le impostazioni avanzate delle tecnologie Hyper-Threading (HT), SpeedStep, EIST, C-State, CPU Over Temperature Protection e Turbo Boost è inclusa nell’utilissima e ricca sotto-sezione “Advanced CPU Setting”.
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Il produttore taiwanese, inoltre, implementa alcune interessanti funzionalità esclusive, atte a semplificare l’ottimizzazione del proprio sistema, soprattutto in ottica gaming.
Tra queste osserviamo la modalità “Enhanced Multi-Core Performance”, la cui attivazione va a bypassare quelle che sono le impostazioni di serie previste da Intel per quanto riguarda le frequenze di clocks, fissando la frequenza della modalità Turbo su tutti i core presenti e l’ancor più interessante funzionalità “CPU Upgrade” che prevede la scelta tra diversi profili preimpostati.
Nello specifico troviamo un profilo “Max Performance” che sostanzialmente si limita a rivedere la gestione automatica del Turbo, incrementando le frequenze operative dei vari step, ed un profilo “Gaming” che, grazie alla disattivazione degli E-Core integrati (sostanzialmente ininfluenti nei giochi per lo meno fino a quando non saranno adeguatamente gestiti), consente una minore latenza e una maggiore “spinta” sui P-Core grazie ad una riduzione dei consumi (il produttore la stima nell’ordine del 20%) e della temperatura d’esercizio del microprocessore (indicativamente inferiore di 5°C).
Altre nuove ed interessanti opzioni riguardano il nuovo comparto di memoria DDR5, per il quale sono state previste le funzionalità “DDR5 Auto Booster” e “DDR5 XMP Booster”. La prima, se abilitata, va sostanzialmente ad applicare un overclock automatico delle memorie RAM pari a +200MHz, mentre il secondo mette a disposizione dell’utente una serie di preset con ottimizzazione specifica verso le varie tipologie di ICs previste sui nuovi moduli DDR5. Nello specifico vengono proposti quattro profili dedicati a chi dispone di moduli di memoria con ICs Micron (con frequenza a salire da 4.800MHz a 5.400MHz), quattro dedicati agli ICs Hynix e altrettanti agli ICs Samsung (frequenze a salire da 5.600MHz a 6.400MHz).
Le opzioni avanzate dedicate al comparto di memoria sono davvero numerose e consentono un’ottimizzazione veramente molto accurata, con possibilità di mettere mano alle varie latenze (Primarie, Secondarie, Terziarie etc.), nonché alle funzionalità della nuova tecnologia Intel XMP 3.0, che comprende, tra le altre cose, la possibilità di programmare un massimo di due profili personalizzati all’interno dell’SPD dei moduli, in aggiunta ai profili di fabbrica (per ovvi motivi non modificabili né cancellabili).
[nextpage title=”GIGABYTE Z690 AORUS ELITE AX: Uno sguardo al BIOS – Parte Seconda”]
Nella sezione Settings troviamo, in maniera del tutto ordinata, varie sotto-sezioni, che ci consentono di mettere mano, ad esempio, alle varie impostazioni delle periferiche integrate (controller USB, componente SATA/M.2, LAN, Audio etc.), del chipset (velocità degli slot PCI-Express), del microprocessore (virtualizzazione e funzioni avanzate del TPM) e relativa componente grafica integrata (attivazione/disattivazione, selezione del quantitativo di memoria dedicato), oltre che l’attivazione/disattivazione dei vari LED on-board.
Sempre in questa sezione troviamo un basilare PC Health Status, dove vengono mostrate le principali tensioni di alimentazione del microprocessore e delle principali linee della PSU (+3.3V/+5V/+12V).
Nella sezione System Information sono disponibili le informazioni relative al nostro sistema come versione del BIOS installata, il tipo di processore utilizzato con le relative specifiche, memoria complessiva. Come di consueto immancabile la possibilità di impostazione della data e dell’ora di sistema, nonché del linguaggio dei testi.
La sezione Boot è dedicata alle impostazioni delle periferiche da cui desideriamo avviare il nostro pc, oltre che delle varie funzionalità previste dalle recenti edizioni dei sistemi operativi Microsoft, quali ad esempio il Fast Boot ed il pieno supporto alle modalità UEFI, incluse le impostazioni avanzate del CSM (Compatibility Support Module).
Sempre in questa sezione è possibile impostare le password per l’accesso al BIOS in maniera tale da evitare interventi indesiderati sul nostro hardware e abilitare la funzione Secure Boot di Windows 8/8.1 o 10. È possibile, inoltre, impostare manualmente l’interfaccia del BIOS che si desidera venga caricata immediatamente dopo l’accesso (Easy Mode oppure Advanced Mode).
Infine nella sezione Exit saremo in grado di applicare definitivamente le modifiche apportate all’interno del BIOS, oppure uscire senza salvare nulla o ancora ripristinare i parametri di default.
Sempre in quest’ultima sezione viene offerta la possibilità di salvare i parametri immessi, oltre che su periferiche di memorizzazione esterne, anche in apposite aree per poterle ripristinare comodamente qualora fosse necessario (massimo di otto profili).
Si ricorda che eventuali aggiornamenti del BIOS, come per la maggior parte dei produttori, cancellano queste aree di memoria per cui si raccomanda di annotare a mano per lo meno le impostazioni più importanti, oppure di salvare comodamente degli screenshot su penna USB semplicemente premendo il tasto F12 sulla tastiera.
La GIGABYTE Z690 AORUS ELITE AX è supportata in maniera del tutto sufficiente da un BIOS in grado però ancora di non sfruttare al meglio l’enorme potenziale messo a disposizione dall’azienda, specialmente dal punto di vista di un’ottimizzazione delle memorie RAM. Vi consigliamo di controllare con regolarità la presenza di eventuali aggiornamenti BIOS al seguente indirizzo.
[nextpage title=”GIGABYTE Z690 AORUS ELITE AX: RGB Fusion 2.0″]
La nuova Z690 AORUS ELITE AX implementa l’innovativa tecnologia proprietaria RGB Fusion 2.0 di GIGABYTE, pensata per consentire non soltanto la gestione avanzata del sistema di illuminazione a LED multi-zona presente sulla scheda stessa, ma anche la perfetta sincronizzazione con numerose altre periferiche e dispositivi compatibili eventualmente collegati (illuminazione RGB integrata nei sistemi di dissipazione per CPU, nelle ventole, in mouse e tastiere, nei moduli di memoria e nei vari cabinet).
Come abbiamo potuto osservare nella sezione precedente la gestione di questa tecnologia non è prevista all’interno del BIOS. Per questo motivo sarà necessaria l’installazione del software di gestione dedicato da utilizzare in ambiente Windows, liberamente scaricabile accedendo alla pagina web del prodotto (link diretto al download).
Una volta completato lo scaricamento del file e la successiva installazione sul nostro computer, ci troveremo immediatamente di fronte ad un’interfaccia indubbiamente molto aggressiva, con una grafica molto intuitiva che va a richiamare i tratti distintivi del marchio e del prodotto stesso.
Il programma messo a punto dall’azienda taiwanese consente una completa gestione dell’illuminazione, della velocità, della luminosità e degli effetti (statico, a ritmo di musica, ciclo di colori, flash, onda e colori casuali) per ognuna delle zone di illuminazione previste sulla scheda.
Sempre attraverso il programma è possibile gestire, in maniera del tutto indipendente, tutte le eventuali strisce a LED RGB connesse agli appositi header presenti sulla scheda madre, sia di tipo 4-Pin 12V RGB che di tipo 3-Pin 5V Addressable RGB, capaci di assicurare la piena personalizzazione di ogni singolo LED presente.
La tecnologia RGB Fusion 2.0 risulta ben strutturata, facile ed intuitiva da usare. Sarà pertanto molto veloce poter settare al meglio l’illuminazione a LED multi-zona presente sulla scheda madre. I risultati che si posono ottenere sono decisamente gratificanti alla vista!
[nextpage title=”Sistema di Prova e Metodologia di Test”]
Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.
Per meglio osservare le potenzialità offerte non soltanto dal nuovo microprocessore Core di dodicesima generazione per sistemi desktop Core i9 12900K 16C/24T “Alder Lake-S”, ma soprattutto dalla nuovissima scheda madre GIGABYTE Z690 AORUS ELITE AX, abbiamo condotto le nostre prove basandoci su due differenti livelli d’impostazione, preventivamente testati al fine di non incorrere in problemi causati dall’instabilità:
- Default: Intel Core i9 12900K (Default) / Turbo Boost Abilitato / RAM 4.400MHz 36-36-36-77-2T;
Per questo profilo ci siamo mantenuti fedeli alle specifiche di riferimento di Intel per quanto riguarda il microprocessore e i principali parametri operativi (Memoria RAM e tensioni di alimentazione).
Di conseguenza abbiamo lasciato attiva la tecnologia proprietaria Turbo Boost e rispettato quella che è la massima frequenza certificata per il comparto di memoria in abbinamento ad un microprocessore Alder Lake-S e a moduli Single Rank in configurazione 1 DPC (singolo modulo per canale) su scheda madre 2 SPC (due slot per canale), ovvero 4.400MHz.
- OC-Daily: Intel Core i9 12900K (Overclock 5.1GHz P-Core/4.0GHz E-Core) / Turbo Boost Disabilitato / RAM 5.200MHz 38-38-38-84-2T.
Al contrario del precedente livello d’impostazione, il nostro profilo “OC Daily” prevede un’oveclocking di tipo manuale dei principali parametri operativi. Le potenzialità offerte in tal senso da questa piattaforma di sono indubbiamente notevoli, ma noi ci siamo limitati ad un livello facilmente raggiungibile e soprattutto idoneo ad un utilizzo quotidiano, senza la necessità di ricorrere a sistemi di raffreddamento non convenzionali.
Per quanto riguarda il microprocessore, di conseguenza, abbiamo ritenuto più che ottimale una frequenza finale di 5.100MHz, impostata in maniera costante su tutti i P-Core e 4.000MHz sugli E-Core (senza quindi sfruttare in alcun modo la tecnologia Turbo Boost di Intel) e per la quale è bastata una tensione di alimentazione di 1.28v.
Per sfruttare al meglio il nostro comparto di memoria, che prevede moduli Apacer NOX DDR5 Gaming accreditati di una frequenza operativa di 5.200MHz, non si è reso necessario mettere mano alla frequenza di Base Clock (BCLK), ma è semplicemente bastato impostare l’apposito moltiplicatore DRAM, mantenendosi in specifica.
Per bilanciare al meglio la nostra configurazione abbiamo messo mano anche alla frequenza di riferimento CPU Ring, impostandola, di conseguenza, a 4.200MHz.
La scheda grafica utilizzata, una INNO3D GeForce RTX 3070 iCHILL X3 OC, è stata mantenuta entro le specifiche previste dal produttore (1.500MHz/1.750MHz/1.785MHz). I driver utilizzati sono gli NVIDIA Game Ready 512.15, provvisti di certificazione WHQL.
Il sistema operativo, Microsoft Windows 11 Pro X64, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare, ma comprensivo di tutti gli aggiornamenti rilasciati fino al giorno della stesura di questo articolo (Versione 21H1 – build 22000.593).
Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa nuova scheda madre:
Queste le applicazioni interessate, suddivise in quattro tipologie differenti:
Prestazioni Rendering e Calcolo
- Cinebench R15 64bit;
- Cinebench R20 64bit;
- Cinebench R23 64bit;
- POV Ray 3.7 64bit;
- V-Ray Benchmark 5.01.01 64bit;
- Indigo Benchmark 4.4.15 64bit;
- Corona Benchmark 1.3 64bit;
- Blender 3.1.2 64bit;
- Euler3D Benchmark v2.2;
- Fritz Chess Benchmark v4.3;
- WPrime Benchmark v2.10;
- SiSoftware Sandra 2021;
- AIDA64 Extreme 6.60.5900;
- Intel Extreme Tuning Utility (XTU) 7.7.0.12.
Prestazioni Multimedia e Compressione
- WinRAR 6.11 64bit;
- 7-Zip 21.07 64bit;
- VeraCrypt 1.25.9;
- HWBOT RealBench 2.44;
- HWBOT X265 Benchmark 2.3.0;
- 3DMark 11 Advanced Edition v1.0.179;
- 3DMark Advanced Edition v2.22.7334;
- PCMark 10 Professional Edition v2.1.2532 64bit;
- Unigine2 Superposition Benchmark v1.1.
Prestazioni Giochi
- Assassin’s Creed Valhalla – DX12;
- Deus Ex Mankind Divided – DX12;
- Shadow of the Tomb Raider – DX12;
- Watch Dogs: Legion – DX12.
Prestazioni Controller (USB 3.2 Gen1x1 & 3.2 Gen2x1 / SATA III 6Gb/s / M.2 PCIe Gen4x4)
- Crystal Disk Mark 8.0.4a;
- ATTO Disk Benchmark 3.05.
Ora siamo pronti per andare ad osservare i risultati da noi ottenuti.
[nextpage title=”Prestazioni Rendering e Calcolo”]
Cinebench R15, R20 e R23 sono una vera e propria suite di test multi piattaforma in grado di calcolare le capacità prestazionali del vostro computer. Il programma è basato sul software di animazione CINEMA 4D ed è lo strumento perfetto per valutare le performance della CPU e del comparto grafico su svariate piattaforme fra cui Windows e Mac OS X.
Cinebench sfrutta le potenzialità del processore centrale del sistema mediante l’utilizzo combinato di calcoli complessi finalizzati al completamento del rendering di un’immagine campione. È possibile eseguire il test in modalità “Single”, sfruttando un solo “core”, oppure “Multi”, sfruttando quindi tutti i “core” disponibili.
Nel grafico il punteggio finale del rendering con 1Core/1Thread e fino a 16Core/24Thread.
POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering della scena di riferimento “Benchmark.pov”, a risoluzione Full-HD (1920×1080) e filtro AA 0.3.
V-Ray Next Benchmark è un tool completamente gratuito per la misura delle performance velocistiche del proprio hardware nel rendering con V-Ray. È disponibile gratuitamente, previa registrazione su chaosgroup.com e verrà eseguito senza requisiti di licenza come applicazione autonoma.
Il programma prevede la possibilità di eseguire rendering di raytrace sfruttando la CPU oppure la/e schede grafiche presenti. V-Ray è uno dei principali raytracers al mondo e viene utilizzato in molte industrie in fase di architettura e progettazione automobilistica. È stato utilizzato anche in oltre 150 immagini cinematografiche e numerose serie televisive episodiche. Ha inoltre vinto un premio Oscar per il conseguimento scientifico e tecnico nel 2017.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena di riferimento, eseguita con impostazioni predefinite.
Indigo Bench è un’applicazione di benchmark standalone basata sul motore di rendering avanzato di Indigo 4, utile per misurare le prestazioni delle moderne CPU e GPU. Grazie all’utilizzo di OpenCL standard del settore, è supportata un’ampia varietà di GPU di NVIDIA, AMD e Intel. Il programma è completamente gratuito e può essere utilizzato senza una licenza Indigo su Windows, Mac e Linux.
Nel grafico lo score ottenuto in seguito al completamento del rendering di entrambe le scene di riferimento previste, eseguito con impostazioni predefinite.
Corona Benchmark è un tool completamente gratuito per la misura delle performance velocistiche del proprio microprocessore nel rendering fotorealistico di una scena di riferimento. Nonostante la sua giovane età, Corona è diventato un renderer pronto per la produzione ed in grado di creare risultati di qualità elevata.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al completamente dell’elaborazione, eseguita con impostazioni predefinite.
Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.
Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena di riferimento “BMW Benchmark”, eseguita con impostazioni predefinite.
Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.
Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.
[nextpage title=”Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Prima”]
Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.
Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).
wPrime Benchmark al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.
Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.
Sandra è un tool di benchmark per l’intero sistema PC, aggiornato per testare le ultime tecnologie disponibili sul mercato. Il software è in grado di assicurare la maggiore compatibilità hardware possibile unita ad un accurato reporting delle prestazioni e delle problematiche del sistema.
Abbiamo eseguito i principali test sulla CPU e sul comparto RAM, a seguire i risultati ottenuti.
AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).
Nei grafici i risultati riguardanti i benchmark integrati delle RAM e della CPU/FPU.
La Intel Extreme Tuning Utility è una tecnologia sviluppata da Intel allo scopo di fornire all’utente una particolare interfaccia utilizzabile dal sistema operativo attraverso cui dialogare direttamente con il BIOS della scheda madre e poter quindi agire sui settaggi più profondi del sistema (tra cui anche quelli per l’overclock) senza dover riavviare il sistema e attraverso un utility software certamente più semplice e intuitiva di quanto possa essere la scarna interfaccia di un tradizionale BIOS.
La vera novità introdotta d questa tecnologia risiede nel fatto che Intel ha fornito ai produttori di motherboard alcune istruzioni e una utility apposita per fornire agli utenti un set più o meno ampio di possibilità di intervento sul BIOS. In altre parole, attraverso l’implementazione di determinate funzionalità all’interno di questo programma, Intel permette ai produttori di decidere quali di queste istruzioni potranno utilizzare i consumatori.
In questo modo, gli utenti non solo possono cambiare parametri come timing e frequenze, ma possono monitorare la temperatura, le tensioni e le frequenze. La tecnologia per migliorare le prestazioni della memoria RAM, conosciuta come Intel Extreme Memory, può anch’essa essere controllata attraverso questa utility.
Gli utenti sono liberi inoltre di creare profili personalizzati per i vari contesti di utilizzo del sistema (overclock per videogiochi ad alte prestazioni, oppure sistema a valori standard durante la navigazione in Internet). Intel ha voluto presentare tale tecnologia come una sorta di “BIOS sul desktop di Windows”.
Nel grafico il risultato rilasciato al termine del benchmark integrato, espresso in Punti.
[nextpage title=”Prestazioni Multimedia e Compressione”]
WinRAR è un famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).
WinRAR è inoltre una delle poche applicazioni in grado di creare e modificare gli archivi RAR (file con l’estensione . rar), che sono codificati con un algoritmo di compressione proprietario.
Oltre a queste funzioni include anche la funzione di riparazione, backup avanzato e conversione degli archivi, crittografia cifrata e compatibilità su ogni sistema operativo. È in grado di integrarsi con software antivirus, ed è disponibile in 42 lingue.
7-Zip è un noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.
VeraCrypt è un programma applicativo open-source usato per la cifratura “on-the-fly” (OTFE). Può creare un disco virtuale crittografato mediante l’utilizzo di un file o crittografare un’intera partizione oppure, su Windows, l’intero hard disk con un’autenticazione all’avvio. Secondo gli sviluppatori con le versioni più recenti del programma sono stati apportati miglioramenti riguardanti la sicurezza e risolti problemi emersi dall’audit esterno realizzato sul codice del precedente TrueCrypt.
Nei grafici i risultati dei benchmark integrati nel programma.
HWBOT Realbench è un software di benchmark recentemente introdotto sul noto sito HWBOT, completamente gratuito e basato sull’ormai rodato Realbench di ASUS. Il programma, sviluppato in collaborazione con i migliori professionisti dell’overclock, sfrutta applicazioni Open Source e semplici ma efficaci script per misurare le prestazioni reali del sistema e fornire un punteggio imparziale dovuto solamente alla potenza di calcolo effettiva.
Il programma sfrutta, inoltre, le più recenti istruzioni come SSE4, AVX e DXVA, ed è presente anche un test “burn in” per verificare l’affidabilità della macchina sotto stress prolungato, molto utile appunto per verificare la stabilità in condizione di overclocking. I numerosi software open-source adottati, tra cui Blender, Handbrake, GIMP e LuxMark supportano le più recenti estensioni per sfruttare al meglio le CPU di nuova generazione.
[nextpage title=”Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Prima”]
HWBOT X265 è un nuovo benchmark recentemente introdotto sul noto sito HWBOT con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU.
Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video H.265/HEVC utilizzando dei filmati campione ad alta risoluzione.
Nel grafico i risultati ottenuti, eseguendo il test sia con il preset 1080p che con il più pesante 4K, espressi in FPS medi. In questa pagine (1080p / 4K) è disponibile un database, costantemente aggiornato, in cui poter confrontare i risultati ottenuti da molteplici microprocessori.
3DMark 11 Advanced è la penultima versione del famoso software richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo Futuremark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video.
La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.
Il benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.
I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i risultati di Physics e Combined.
3DMark 2013 è la nuova versione del famoso software è senza dubbio la più potente e flessibile mai sviluppata da Futuremark (attualmente UL Benchmarks). Per la prima volta viene proposto un programma multipiattaforma, capace di eseguire analisi comparative su sistemi operativi Windows, Windows RT, Android e iOS. Le prestazioni velocistiche del proprio sistema possono essere osservate sfruttando nuovi ed inediti Preset: Ice Storm, Cloud Gate, Sky Diver, Fire Strike, Time Spy e Port Royal.
Il primo, Ice Storm, sfrutta le funzionalità delle librerie DirectX 9.0 ed è sviluppato appositamente per dispositivi mobile, quali Tablet e Smartphone senza comunque trascurare i computer di fascia bassa. Il secondo, Cloud Gate è pensato per l’utilizzo con sistemi più prestanti, come ad esempio notebook e computer di fascia media, grazie al supporto DirectX 10.
Il terzo, Sky Diver, fa da complemento offrendo un punto di riferimento ideale per laptop da gioco e PC di fascia medio-alta con supporto DirectX 11. Infine gli ultimi preset, denominati Fire Strike, Time Spy e Port Royal, sono pensati per l’analisi dei moderni sistemi di fascia alta, contraddistinti da processori di ultima generazione e comparti grafici di assoluto livello con pieno supporto DirectX 11 (Fire Strike) e DirectX 12 (Time Spy) e DirectX Raytracing (Port Royal).
I nostri test sono stati eseguiti sfruttando i preset Sky Diver, Fire Strike (Normal, Extreme ed Ultra) ed ovviamente Time Spy (Normal ed Extreme). Nei grafici il punteggio complessivo ottenuto.
PCMark è un’ormai noto programma di benchmarking e test del sistema sviluppato da Futuremark, in grado di fornire una precisa indicazione di quelle che sono le reali prestazioni del proprio sistema o dei singoli reparti (CPU, Memoria RAM, Storage etc.).
Per le nostre prove ci siamo affidati all’ultima versione del programma (PCMark 10 Professional v2.1.2532), in maniera da poter offrire un quadro il più possibile preciso delle prestazioni del sistema in esame. Nei grafici riportiamo il risultato complessivo ottenuto (PCMark Score) e quello delle singole tipologie di test: Essentials, Productivity e Digital Content Creation.
Direttamente dagli sviluppatori degli apprezzati Heaven e Valley, e seppur con un leggero ritardo sulla tabella di marcia, ecco che finalmente vede la luce il nuovo software di benchmark Superposition, basato sul potente motore grafico di nuova generazione Unigine 2, capace di spremere all’inverosimile anche le più prestanti soluzioni grafiche sul mercato.
Come di consueto sono previsti vari profili predefiniti, che consentiranno di ottenere risultati, in termini prettamente prestazionali, facilmente confrontabili. Rispetto al passato è stato implementato un database online, nel quale verranno raccolti i risultati ottenuti dagli utenti e poter quindi fare confronti su ben più larga scala.
Oltre a questo sono state introdotte nuove modalità, a cominciare da una simulazione interattiva dell’ambiente, denominata “Game”, alla possibilità di sfruttare i più moderni visori per realtà virtuale, come Oculus Rift e HTC Vive. Viene inoltre offerta la possibilità di verificare la piena stabilità del proprio comparto grafico, grazie allo “Stress Test” integrato (esclusiva della versione Advanced del programma).
I test sono stati condotti utilizzando i preset 720p Low, 1080p Extreme e 4K Optimized. Nel grafico i risultati ottenuti, espressi sotto forma di Score finale e di FPS medi.
[nextpage title=”Prestazioni Giochi”]
Assassin’s Creed: Valhalla è un videogioco sviluppato da Ubisoft Montreal e pubblicato da Ubisoft. È il dodicesimo capitolo della saga principale di Assassin’s Creed, sequel di Assassin’s Creed: Odyssey, pubblicato nel 2018.
Un anno dopo aver rivissuto le memorie della Misthios, Layla Hassan si trova nel New England per indagare su due eventi apparentemente non correlati: il progressivo rinforzo del campo geomagnetico (fenomeno che causa un’eterna aurora boreale) e il ritrovamento del corpo di un guerriero vichingo del IX secolo, risalente a ben due secoli prima della presenza norrena in America.
Nonostante sia ancora turbata dalla morte di Victoria Bibeau, e sebbene senta un forte influsso proveniente dal Bastone di Hermes, Layla decide di rivivere attraverso l’Animus le memorie del guerriero vichingo, coadiuvata dai due Assassini Shaun Hastings e Rebecca Crane….
Il gioco, presentato lo scorso mese di novembre su PC, è in grado di sfruttare le API DirectX 12. I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Deus Ex Mankind Divided riprende le vicende di Adam Jensen da uno dei finali del precedente capitolo. In particolare scopriamo che Adam ha affondato Panchaea e che è rimasto in coma per due anni in una struttura in Alaska.
Avviato il gioco ci ritroveremo su di un elicottero con una truppa armata e ci renderemo conto che Adam fa ora parte di una squadra anti terrorismo dell’Interpol.
Questa ha un agente sotto copertura a Dubai, con lo scopo di entrare in contatto con un trafficante di armi e potenziamenti ed organizzare un incontro…
L’ultimo capitolo della saga, presentato lo scorso mese di agosto su PC, è sviluppato dalla Eidos Montreal e distribuito da Square Enix ed è in grado di sfruttare le ultime DirectX 12.
I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Circa due mesi dopo la sua precedente avventura, Lara Croft e il suo amico Jonah sono nuovamente sulle tracce della Trinità. Seguendo gli indizi lasciati dal padre di Lara, i due arrivano a Cozumel, in Messico, per spiare il capo della cellula locale, il dottor Pedro Dominguez; durante una spedizione in una tomba già visitata dall’organizzazione, Lara scopre alcune notizie circa una misteriosa città nascosta.
Successivamente, camuffandosi con gli abiti tipici per il dia de los muertos, Lara riesce a seguire gli adepti della Trinità, scoprendo così che Dominguez è addirittura il capo dell’organizzazione e che è sulle tracce di una misteriosa reliquia nascosta in un tempio non ancora localizzato. Vivi momenti di pura azione, conquista nuovi luoghi ostili, combatti usando tattiche di guerriglia ed esplora tombe mortali in questa evoluzione del genere action survival.
Shadow of the Tomb Raider è l’ultimo capitolo della saga (il settimo in ordine cronologico), presentato lo scorso mese di settembre su PC, è sviluppato dalla Crystal Dynamics e distribuito da Square Enix ed è in grado di sfruttare le ultime DirectX 12, oltre che il ray-tracing delle ombre tramite API DirectX Raytracing (DXR) e la tecnologia Deep Learning Super-Sampling (DLSS) di NVIDIA.
I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
Watch Dogs: Legion è un videogioco di genere action-adventure sviluppato da Ubisoft Toronto e distribuito da Ubisoft il 29 ottobre 2020 su Microsoft Windows, PlayStation 4, Xbox One e Google Stadia, il 10 novembre su Xbox Series X e S, ed il 12 novembre su PlayStation 5. È il terzo capitolo della serie Watch Dogs e sequel di Watch Dogs 2.
Nel 2026, grazie a un sistema di sorveglianza avanzato noto come ctOS, il gruppo hacker londinese DedSec ha preso il controllo del Regno Unito nell’atto di combattere la Albion, società di sicurezza privata, il quale, influenzando il governo, ha creato uno stato autoritario.
Per affrontarli, il gruppo potrà reclutare ogni cittadino di Londra, ognuno con le proprie capacità, problematiche e esperienze. Assoldandoli all’interno del DedSec per liberare la città, ogni personaggio nel gioco avrà le proprie abilità e fornirà un’influenza dinamica alla narrativa del gioco man mano che la storia avanzerà…
Il gioco è in grado di sfruttare le ultime DirectX 12, oltre che il ray-tracing dei riflessi tramite API DirectX Raytracing (DXR) e la tecnologia Deep Learning Super-Sampling (DLSS) di NVIDIA.
I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:
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Prestazioni Controller SATA III 6Gb/s (Intel Z690 Express)
Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Esso risulta molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.
Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s).
ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.
È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).
Considerazioni sui test
Come possiamo notare dai grafici riepilogativi le prestazioni offerte dal controller integrato nel nuovissimo Intel Z690 Chipset sono di ottimo livello, perfettamente in grado di sfruttare appieno l’unità SSD utilizzata per le nostre prove (Samsung SSD 750 EVO da 500GB).
Non segnaliamo sostanziali differenze rispetto ai risultati ottenuti con l’unità installata su precedenti schede madri testate provviste di PCH di fascia mainstream (Serie 300 e Serie 400). Come di consueto i driver da noi utilizzati sono gli ultimi resi disponibili dal produttore.
Prestazioni M.2 PCI-Express Gen 4.0 x4 (Intel Z690 Express & Intel CPU Alder Lake-S)
Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Esso risulta molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.
Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s).
ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.
È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).
Considerazioni sui test
La presenza, ormai sulla maggior parte delle recenti schede madri, delle nuove interfacce di collegamento M.2 PCI-Express sta certamente contribuendo alla rapida diffusione di nuove ed interessanti unità di memorizzazione, finalmente non più vincolate all’ormai limitata banda messa a disposizione dallo standard Serial ATA.
La nuova Z690 AORUS ELITE AX dispone di ben quattro connessioni capaci di sfruttare linee PCI-Express di quarta generazione (Gen4), denominate dal produttore Ultra Storage Performance M.2 PCI-Express, così da assicurare una banda veramente molto elevata, pari a ben 64Gb/s. Come precisato nel corso del nostro articolo, una di queste connessioni va a sfruttare le linee di quarta generazione messe a disposizione dal microprocessore Alder Lake-S, mentre le restanti connessioni si appoggiano direttamente al chipset.
Per le nostre prove ne abbiamo verificato il corretto funzionamento di entrambe le tipologie di connessione (PCH o CPU) utilizzando un valido prodotto marchiato Corsair, precisamente l’MP600 Pro XT NVMe PCIe Gen4 M.2 SSD da 2TB con protocollo NVMe (Non-Volatile Memory), ottenendo valori di ottimo livello e perfettamente in linea con le specifiche dichiarate dal produttore stesso dell’unità, sia in lettura che in scrittura.
Prestazioni Controller USB 3.2 Gen2x2 (Intel Z690 Express)
Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Esso risulta molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.
Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s).
ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.
È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).
Considerazioni sui test
La nuova Z690 AORUS ELITE AX di GIGABYTE prevede il pieno supporto verso tutte le più recenti interfacce di trasmissione USB disponibili. Troviamo porte USB 3.2 Gen1x1 da 5Gb/s, USB 3.2 Gen2x1 da 10Gb/s ed un’ancor più prestante USB 3.2 Gen2x2 capace di assicurare un massimo di ben 20Gb/s.
Nelle prove che seguiranno andremo a focalizzarci proprio su quest’ultima interfaccia, per la quale il produttore taiwanese mette a disposizione una singola porta Type-C direttamente accessibile nel pannello posteriore I/O della scheda madre e gestita in modo nativo dal nuovo chipset Z690 Express di Intel.
Per portare a termine i nostri test abbiamo utilizzato una delle ultime novità del noto marchio Silverstone, precisamente l’SST-MS12, un enclosure USB 3.2 Type-C to NVMe M.2 SSD di ottima qualità e capace di sfruttare appieno l’interfaccia SuperSpeed+ da 20Gb/s, nella quale abbiamo installato un validissimo Kingston A2000 M.2 PCIe NVMe SSD da 500GB [SA2000M8/500G].
Le prestazioni ottenute, come vediamo dai grafici riepilogativi, sono davvero eccellenti e di gran lunga superiori rispetto a quanto registrato usando la medesima combo enclosure/disco su porta USB 3.2 Gen2x1 (10Gb/s), raggiungendo velocità di trasferimento praticamente doppie e superando in più di un’occasione i 2.000MB/s e 1.900MB/s rispettivamente in lettura e scrittura sequenziale.
[nextpage title=”GIGABYTE Z690 AORUS ELITE AX: Analisi comparto audio integrato”]
Così come la maggior parte delle recenti schede madri di fascia alta, anche la nuova Z690 AORUS ELITE AX è provvista di un comparto audio integrato di qualità, basato sull’ormai noto e collaudato Codec di ultima generazione Realtek ALC1220-VB, capace di offrire 120dB(A) SNR, supporto Audio HD a 8 canali, Input/Output su S/PDIF a 16/20/24bit e frequenze di campionamento fino a 192kHz.
Per analizzare più accuratamente la qualità del comparto audio abbiamo deciso di utilizzare uno dei software certamente più rinomati e diffusi, vale a dire il RightMark Audio Analyzer, aggiornato all’ultima versione disponibile (6.4.5). Il programma è relativamente semplice da utilizzare e consente di ottenere una stima abbastanza precisa della bontà del comparto audio.
A seguire vi mostriamo il resoconto generato dal programma al termine della sessione di test:
Come vediamo ci troviamo di fronte ad un sottosistema audio di qualità più che buona, indubbiamente adeguata al target di utilizzo previsto per questo prodotto. Per eliminare qualsiasi tipo d’interferenza elettromagnetica (EMI), oltre ad essere prevista una particolare schermatura, è stato completamente isolato il circuito audio dagli altri circuiti sulla scheda madre.
L’utilizzo di condensatori audio Nippon Gold ad alta qualità, inoltre, incrementa ulteriormente la qualità sonora, rendendola ancor più chiara e cristallina, mentre si ascolta musica o durante una sessione di gioco.
La gestione avanzata delle molteplici funzionalità messe a disposizione dalla tecnologia AMP-UP è affidata ad una suite dedicata. Il programma si presenta con un’interfaccia davvero molto accattivante ed intuitiva, capace di garantire una configurazione ottimale del comparto audio in pochi minuti.
[nextpage title=”Consumi Rilevati”]
Per finire abbiamo misurato i consumi del sistema di prova completo, direttamente alla presa di corrente (a monte dell’alimentatore).
Le misurazioni sono state ripetute più volte, nel grafico la media delle letture nelle seguenti condizioni:
- Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
- Full-Load eseguendo il programma Cinebench R23;
- Full-Load eseguendo il programma 3DMark con preset Time Spy Extreme;
- Full-Load Stress eseguendo 30 minuti di Prime95 in modalità Blend.
Come possiamo osservare dal grafico riepilogativo, i valori di consumo registrati dalla nostra piattaforma di test si dimostrano più che buoni. Alla luce delle nostre rilevazioni non possiamo che ritenerci piacevolmente soddisfatti di questa nuovissima scheda madre targata GIGABYTE.
[nextpage title=”Conclusioni”]
Il gaming è senza dubbio uno dei settori maggiormente trainanti nel mercato dei componenti e delle periferiche per PC e la taiwanese GIGABYTE gioca la sua carta in questo segmento proponendo un’intera gamma di prodotti espressamente progettati e realizzati per soddisfare le esigenze del popolo dei videogiocatori.
La nuovissima scheda madre Z690 AORUS ELITE AX, appartenente alla prestigiosa famiglia di prodotti AORUS Gaming, si è dimostrata indubbiamente all’altezza delle aspettative, nonché capace di attirare l’attenzione già al primo sguardo, grazie al suo look del tutto accattivante e moderno.
Per la gioia degli appassionati che amano tenere a vista i componenti del proprio sistema, infatti, la scheda è in grado di prestarsi ottimamente anche ad eventuali progetti di modding grazie alla presenza di un sofisticato sistema di illuminazione a LED multi-zona di tipo RGB, completamente personalizzabile grazie alla tecnologia proprietaria RGB Fusion 2.0.
A livello prettamente costruttivo ci troviamo senza dubbio dinanzi ad un prodotto contraddistinto da un ottimo livello di qualità, a cominciare dal particolare PCB in fibra di vetro ad elevato spessore, composto di sei strati con 2oz di rame, aspetto che gli conferisce non soltanto un’elevata resistenza alle torsioni, ma anche una maggiore protezione verso le scariche elettrostatiche (ESD) e una maggiore resistenza all’umidità, garantendo al tempo stesso un migliore isolamento delle tracce di potenza e segnale, con tutti i vantaggi che ne derivano in termini di efficienza, prestazioni e temperature di esercizio.
Il layout della scheda appare pulito e ordinato, tutti i componenti sono posti con criterio nello spazio a disposizione. La distribuzione dei principali elementi è davvero ben organizzata e certamente frutto di uno studio approfondito da parte degli ingegneri del marchio.
In posizione centrale spicca il nuovo socket di connessione LGA-1700, in grado di assicurare pieno supporto verso tutte le recenti soluzioni Core di dodicesima generazione, meglio noti agli appassionati con il nome in codice Alder Lake e sviluppati con il recente ed avanzato processo produttivo a 10 nanometri denominato Intel7.
La scheda madre adotta una circuiteria di alimentazione digitale (Twin Hybrid Phases Digital Power Design) da 16+1+2 Fasi (CPU Vcore + VCCGT + VCCAUX), espressamente progettata per garantire un’ottima stabilità e durevolezza nel tempo, anche in condizione di overclocking.
Gli stadi di alimentazione, come abbiamo visto, prevedono componenti discreti di indubbia qualità, tra cui condensatori polimerici giapponesi Nippon Chemicon 10K DuraBlack, certificati per un MTBF pari a ben 10.000 ore e caratterizzati da un ESR estremamente basso, induttanze “Premium Choke” in grado di supportare sino a 60A di corrente, ed eccellenti MOSFET SiC654 50A VRPower Integrated Power Stage prodotti da Vishay Siliconix.
L’assoluta stabilità operativa e la longevità sono garantite dalla presenza di un sistema di dissipazione del calore in alluminio con una superficie di scambio due volte maggiore rispetto alle soluzioni tradizionali, capace di garantire il mantenimento di basse temperature d’esercizio anche in situazioni di elevato stress (Fully Covered MOSFET Heatsink).
Il fissaggio alla piastra avviene mediante l’utilizzo di viti, certamente ben più sicure delle più tradizionali clip plastiche, mentre il contatto con le componenti avviene mediante pad termo-conduttivi di buona qualità, contraddistinti da una conducibilità termica di 5W/mK.
Tra le funzionalità esclusive previste su questa particolare scheda madre non possiamo non citare la presenza di connettori 4-Pin PWM idonei alla gestione/regolazione delle pompe a liquido, capaci di erogare un massimo di 2.0A (24W) oltre che di semplificare ancor più l’integrazione del proprio impianto.
Le possibilità di espansione sono più che buone e garantite dalla presenza di uno slot PCI-Express Gen 5.0 x16 (ovviamente retro-compatibile con lo standard di terza e quarta generazione) e due slot PCI-Express Gen 3.0 x4, utili per l’installazione ad esempio di schede audio dedicate, unità di memorizzazione o eventuali controller supplementari.
Seppur oramai il supporto Multi-GPU non sia più di fondamentale importanza, nemmeno per i giocatori più esigenti, la scheda madre prevede il pieno supporto verso la tecnologia AMD CrossFire & Quad-GPU CrossFire in configurazione 2-Way (x16/x4). Gli slot PCI-Express appaiono ben spaziati al fine di consentire l’installazione delle schede grafiche in maniera idonea al mantenimento di buone temperature di esercizio.
Il produttore taiwanese, oltre alle consuete porte Serial ATA classiche, ha previsto la presenza di connessioni di tipo M.2 PCI-Express, compatibili con tutte le unità SSD di nuova generazione con form-factor NGFF (Next Generation Form Factor) M-Key fino a 80mm o 110mm di lunghezza (a seconda dello spazio a disposizione sulla piastra). Nello specifico la scheda dispone di ben quattro connettori su bus PCIe 4.0 x4, capaci di assicurare una bandwidth di ben 64Gb/s.
La scheda supporta pienamente anche i più prestanti standard USB 3.2 Gen2x1 (10Gbps) e USB 3.2 Gen2x2 (20Gbps). Il produttore ha previsto, per il primo, la presenza di tre porte, precisamente due Type-A collocate nel pannello posteriore I/O, ed una Type-C sfruttabile tramite header on-board, mentre per il secondo è prevista esclusivamente una porta Type-C, collocata nel pannello posteriore I/O della scheda madre. La gestione di tutte queste connessioni è affidata esclusivamente al nuovissimo PCH Z690 Express di Intel.
Decisamente convincente il comparto di rete previsto per questa scheda madre. Nello specifico troviamo non soltanto un’ottima interfaccia di rete 2.5-Gigabit Ethernet (10/100/1000/2500 Mb/s) gestita dall’ottimo controller Dragon RTL8125AG di Realtek, ma anche il pieno supporto alla connettività wireless, grazie al modulo in formato M.2-2230 di produzione Intel preinstallato. Precisamente è stato scelto il modello di ultima generazione Dual Band MU-MIMO Wireless AX201NGW (Gig+), con piena certificazione Wi-Fi 6E 802.11ax (fino a 2.400Mbps) e Bluetooth 5.2.
Durante i nostri test, e applicando un overclock daily non proprio leggero, abbiamo osservato un’elevata stabilità della motherboard con temperature assolutamente basse dei dissipatori in zona alimentazione, rimasti praticamente tiepidi per tutta la durata delle prove e nei successivi giorni in cui abbiamo stressato la motherboard in un utilizzo ancor più intenso. Complessivamente, analizzando il comparto prestazionale e le peculiarità di quello funzionale, siamo rimasti indubbiamente soddisfatti della nuova GIGABYTE Z690 AORUS ELITE AX!
La scheda madre è disponibile su Amazon Italia al un prezzo di 337,20€ IVA compresa, cifra certamente interessante, oltre che giustificata dalle caratteristiche tecniche, dalle funzionalità implementate e dalle indubbie potenzialità offerte da questo prodotto. Non possiamo che consigliarne l’acquisto a tutti coloro che intendono realizzare un sistema estremamente prestante, versatile e con discrete potenzialità in overclocking.
Pro:
- Ottima scelta dei componenti;
- Ottimo layout ed eccellente qualità costruttiva;
- Robusta circuiteria di alimentazione digitale da 16+1+2 Fasi;
- Nuovissimo PCH Intel Z690 Express;
- Eccellente stabilità operativa durante le sessioni di test;
- Ottime prestazioni complessive;
- Buona predisposizione all’overclock;
- Supporto per tutti i microprocessori dodicesima generazione (Alder Lake-S) a 10nm Intel7;
- Soluzione “PCI-Express Gen 5.0 Ready”;
- Generosa disponibilità di connessioni;
- Supporto alle unità SSD di nuova generazione con interfaccia M.2 PCI-Express (ben quattro connessioni M.2 PCI-Express Gen4 x4);
- BIOS completo e ricco di parametri;
- Ottima interfaccia di rete 2.5-Gigabit Ethernet (Realtek Dragon RTL8125BG);
- Modulo Intel Dual Band MU-MIMO Wireless AX201NGW (Gig+) Wi-Fi6E (fino a 2.400Mbps) e Bluetooth 5.2;
- Sottosistema audio integrato di buona qualità, basato su codec Realtek ALC1220-VB e provvisto di supporto alla tecnologia AMP-UP Audio;
- Sistema di illuminazione multi-zona basato su tecnologia proprietaria RGB Fusion 2.0 con software dedicato completo e intuitivo;
- Supporto nativo allo standard USB 3.2 Gen2x1 (10Gbps) e Gen2x2 (20Gbps) con porte Type-A e Type-C on-board;
- Bundle completo.
Contro:
- Nulla da segnalare.