MSi Z68A-GD65 B3

copertina_2Dopo il recente rilascio da parte di Intel del chipset Z68 Express, molte case produttrici di schede madri hanno aggiunto nel proprio carnet di prodotti schede basate sul nuovo chipset. Nella nostra recensione ci occuperemo di un prodotto della MSi, azienda leader mondiale nella produzione e commercializzazione di componenti per pc, e precisamente della MSi Z68A-GD65 B3. Avremo modo di toccare con mano le capacità del nuovo chipset, la qualità costruttiva della motherboard e l’ottima propensione dimostrata verso l’overclock. Ci auguriamo che la lettura sia di vostro gradimento.


Introduzione:


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Micro-Star International, nota con l’acronimo MSi, è un’azienda cha dal lontano 1986, grazie alla indiscussa qualità dei propri prodotti, ha riscosso un notevole successo nel settore informatico. Successo consolidato ed incrementato con una continua ricerca tecnologica volta ad un miglioramento costante dei suoi prodotti.

MSI è leader nella produzione di schede madri, schede video, server/workstation, barebone, networking , elettronica di consumo e Notebook., attestandosi tra i primi 3 produttori di motherboard a livello globale e tra i primi 5 produttori di server.

La testimonianza del grande impegno profuso nell’operare nel mercato globale per offrire un servizio ottimale ai propri clienti è evidenziata dal supporto offerto in tutte le lingue del mondo attraverso sedi e siti web localizzati. MSi si trova oggi a Taiwan, in Cina, in USA, in Germania, in Francia, in Olanda, in Inghilterra, in Australia, in Giappone, in Corea, in Polonia, in Russia, in Canada, in India, in Italia, in Turchia, in Canada e in molti altri paesi del mondo.


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La cura estrema del cliente e la filosofia ”Prodotti di Qualità” emerge attraverso le certificazioni ISO9002 e ISO9001 di tutti i prodotti MSi, ottenute grazie a continui test sui componenti che hanno totalizzato una percentuale impressionante del 99,6% come livello di qualità, ben oltre gli standard di mercato.

Maggiori informazioni le trovate sul sito ufficiale Micro-Star International.

{jospagebreak_scroll title=Intel Z68 Express Chipset:Caratteristiche Tecniche&heading=Introduzione:}

Intel Z68 Express Chipset: Caratteristiche Tecniche

La Z68A-GD65 B3, come intuibile, adotta l’ultima novità in quanto a chipset, vale a dire l’Intel Z68 Express. Questo nuovo chipset è stato sviluppato per garantire pieno supporto ai processori Sandy Bridge su Socket LGA-1155 e rappresenta una sorta di “fusione” dei suoi due predecessori, vale a dire i chipset P67 ed H67 Express. Il nuovo arrivato, infatti, unisce le loro caratteristiche e le principali funzionalità in un unico prodotto. Sarà possibile, infatti, praticare l’overclock del processore e delle memorie, al pari di P67 Express, e al tempo stesso sfruttare il controller grafico integrato nel processore e l’ottima tecnologia di accelerazione hardware Intel Quick Sync, finora esclusiva dei prodotti dotati di chipset H67 Express.

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L’architettura del nuovo Z68 Express è sempre a singolo chip, resa possibile grazie all’integrazione, direttamente all’interno della CPU, sia del Controller PCI-Express e sia del Memory Controller.

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Come vediamo chiaramente dal diagramma a blocchi sopra riportato, quest’ultimo è di tipo Dual-Channel, certificato per supportare appieno moduli di memoria di tipo DDR3, operanti fino alla frequenza di 1333MHz.

Le linee PCI-Express 2.0 sono in totale 16, gestite direttamente dal controller integrato nel processore. Sarà quindi possibile, qualora la propria scheda madre disponga degli slot necessari, realizzare sistemi Multi-GPU (NVIDIA SLI o AMD CrossFireX) in configurazione 8x/8x.

Il chipset è collegato al processore per mezzo di un Link DMI da 20Gb/s, e si occupa di fungere da bridge fra la CPU stessa e i vari controller integrati e non.

Intel ha incluso nel chipset anche un controller Serial ATA in grado di gestire fino a un massimo di 6 canali, di cui quattro di tipo SATA 3Gb/s e due di terza generazione a 6Gb/s, pienamente compatibili con le tecnologie RAID di tipo 0, 1, 5 e 10.

Oltre a quanto detto, il nuovo Intel Z68 Express, include un sottosistema Audio High Definition, un’interfaccia di rete Gigabit, ulteriori 8 linee PCI-Express 2.0 (la cui gestione è a discrezione del produttore della scheda madre) ed un Controller USB compatibile con lo standard 2.0, in grado di gestire fino a un massimo di 14 porte. La gestione di eventuali connessioni USB 3.0, qualora prevista dal produttore della scheda madre, dovrà quindi essere affidata a controller dedicati di terze parti.

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Tra le novità introdotte con questo nuovo chipset non possiamo non menzionare la nuova tecnologia Intel SRT (Smart Response Technology), che consente di utilizzare un disco SSD (Solid State Disk) quale memoria cache, affiancandolo ad un normale HDD meccanico o ad un volume RAID (di tipo 0, 1, 5 o 10, a patto che sia composto di HDD meccanici tradizionali e non di altre unità SSD ed abbia una capacità complessiva non superiore a 31.5TB) al fine di velocizzare i tempi di accesso e, di conseguenza, le performance complessive.

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L’unità SSD, per essere compatibile con questa tecnologia, deve avere una capacità di archiviazione minima pari a 18.6GB. La massima capacità utilizzabile come cache è pari a 64GB e l’eventuale spazio in eccesso, qualora sia impiegato un SSD di capacità maggiore, verrà lasciato a disposizione dell’utente per la normale archiviazione dei dati. Secondo Intel, la dimensione ottimale per l’unità di SSD caching, più che sufficiente per un normale utilizzo del computer, è di 20GB.

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La stessa Intel ha recentemente presentato una linea di unità espressamente pensate per la sua tecnologia di SSD Caching Smart Response. Sono disponibili sul mercato, infatti, Larson Creek 311, un’unità SSD SLC (Single Level Cell) prodotta con processo produttivo 34nm e caratterizzata da una capacità di archiviazione di 20GB, e Larson Creek 320, che incrementa la capacità sino a 40GB.

La tecnologia Smart Response consente all’utente di scegliere tra due modalità di funzionamento:

– Enhanced: prevede la sincronizzazione e la scrittura parallela tra il disco meccanico e l’unità SSD. In questo modo viene preferita la sicurezza dei dati alle pure prestazioni velocistiche;

– Maximized: prevede che le operazioni di scrittura avvengano prima sull’unità SSD e in seguito sul disco meccanico. In questo modo si ottengono prestazioni ovviamente superiori, ma aumenta il rischio di perdita accidentale di dati.

{jospagebreak_scroll title=Tecnologia Intel Quick Sync:}

Tecnologia Intel Quick Sync:


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Grazie al chipset Intel H67 Express abbiamo modo di sfruttare le potenzialità di una particolare unità, integrata all’interno del controller grafico presente in Sandy Bridge, dedicata esclusivamente all’accelerazione hardware del transcoding video, stiamo parlando del Quick Sync Engine.

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La particolarità di questo blocco di silicio risiede nelle sue performance. Come ben sappiamo anche AMD e NVIDIA vantano soluzioni di accelerazione dalle analoghe caratteristiche, in grado di sfruttare la potenza messa a disposizione dalle loro GPU nelle fasi di codifica/decodifica video, ma queste non sono però in grado di ottenere performance paragonabili a quelle raggiungibili mediante l’uso del Quick Sync di Intel.

L’unità Quick Sync è in grado di accelerare anche la parte di Motion Compensation, particolarmente “pesante” durante il processo di decodifica e il Loop Filtering, facendo registrare prestazioni molto elevate. Il colosso di Santa Clara dichiara performance doppie rispetto a Clarkdale e Arrandale.

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Abbiamo proceduto alla verifica delle reali prestazioni offerte da questa tecnologia usando il noto software Cyberlink Media Espresso, giunto alla versione 6.5. Le impostazioni possibili prevedono la scelta tra due “profili” standard, il primo focalizzato sulle pure prestazioni, mentre il secondo sulla qualità.

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Nel grafico che segue il tempo impiegato per il transcoding di un filmato di riferimento “formato M2TS H.264 1920×1080 @24fps / Durata: 300 secondi“, in vari formati di destinazione.

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Come notiamo chiaramente il guadagno, in termini di tempo, è lampante. La tecnologia Intel Quick Sync consente di risparmiare secondi preziosi durante le operazioni di conversione dei filmati. Ovviamente è necessario l’utilizzo di un software in grado di sfruttarne appieno le potenzialità, come quello da noi usato ad esempio, prodotto da Cyberlink.

{jospagebreak_scroll title=Tecnologia Lucid Virtu:}

Tecnologia Lucid Virtu:


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LucidLogix, azienda ormai nota per lo sviluppo dei chipset Hydra, a seguito della commercializzazione delle prime CPU dotate di grafica integrata, si è dedicata allo sviluppo di un particolare software, denominato Lucid Virtu, in grado di porsi tra il driver video ed il sistema operativo, avente lo scopo di reindirizzare le chiamate verso la GPU più adatta allo svolgimento dell’operazione. In questo modo sarà possibile affiancare al controller grafico integrato una soluzione discreta, in maniera da sfruttare appieno le peculiarità di entrambe soltanto quando necessario e in modo del tutto trasparente.

Questo si traduce, ovviamente, in minori consumi durante il normale utilizzo della macchina, in quanto per la semplice navigazione sul web, la riproduzione di contenuti multimediali e quant’altro verrà impiegata esclusivamente la GPU integrata nel processore Intel, che come sappiamo è più che adeguata allo scopo.

Qualora servirà, invece, maggiore potenza di calcolo, come ad esempio durante l’esecuzione di applicativi o videogiochi 3D, la chiamata non sarà reindirizzata verso la GPU integrata ma bensì verso la GPU discreta, sicuramente contraddistinta da performance più elevate.

Un’altro vantaggio, almeno per quanto riguarda la nuova piattaforma Intel Sandy Bridge, consiste nel poter sfruttare la tecnologia Intel QuickSync anche se nel sistema è installata una scheda grafica discreta. Qualora venga eseguito un qualsiasi applicativo in grado di sfruttare la tecnologia di accelerazone hardware Intel, questo verrà automaticamente gestito dalla GPU integrata.

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Installazione del software Lucid Virtu:


Qualora si disponga di un prodotto certificato per la tecnologia Lucid Virtu, nel nostro caso proprio la scheda madre MSi Z68A-GD65 B3, la corretta installazione del software prevede:

1. Installazione del driver video della GPU Intel HD integrata in Sandy Bridge;

2. Installazione del driver video della GPU discreta;

3. Installazione dell’ultima versione disponibile della Suite Lucid Virtu.

Una volta portata a termine la procedura di installazione avremo accesso al pannello di controllo Lucid Virtu. L’interfaccia è veramente molto semplice, il pannello si compone di tre sezioni:


Main:


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In questa prima schermata avremo la possibilità di attivare o disattivare la tecnologia Lucid Virtu, semplicemente cliccando sull’apposito pulsante in alto a sinistra, reimpostare le impostazioni predefinite, selezionare il livello preferito dell’ottimizzazione “qualità o prestazioni” tramite comoda slide e abilitare il Logo Virtu in uno dei quattro angoli dello schermo, qualora venga eseguita un’applicazione in grado di sfruttarne le funzionalità.


Games:


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In questa seconda schermata viene mostrata la lista di tutte le applicazioni in grado di sfruttare correttamente la tecnologia Lucid Virtu. Tramite segno di spunta avremo la possibilità di attivare/disattivare il supporto. Qualora una particolare applicazione o gioco non sia nell’elenco, neppure con l’ultima versione del software Lucid installata, sarà possibile aggiungerla manualmente cliccando sul tasto in basso “Add” e selezionando il rispettivo eseguibile. In questa maniera, per così dire “forzata”, non è garantito il corretto sfruttamento della tecnologia, è quindi, per così dire, a rischio e pericolo dell’utente.


About:


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Quest’ultima schermata ha come unico scopo quello di informare l’utilizzatore sulla versione del software correntemente installata nel sistema. Non sono presenti ulteriori funzioni al suo interno.

{jospagebreak_scroll title=Confezione e Bundle}

Confezione e Bundle:

La MSi Z68A-GD65 B3 è giunta in redazione in una confezione elegante, molto resistente e con una colorazione come da tradizione del marchio, ovvero sfondo dominante bianco con livrea azzurra riportante il marchio MSi. Nella parte frontale viene subito evidenziato l’utilizzo di componenti discreti di classe militare di seconda generazione (Military Class II) con nuovi condensatori allo stato solido con core in tantalio capaci di gestire alte correnti con una durata di gran lunga maggiore rispetto alla generazione precedente. Nell’angolo in alto a destra sono riportate le compatibilità hardware e software ed a seguire le informazioni relative alla funzione OC Genie II che permette l’overclock del processore con un solo click e le migliorate prestazioni del sottosistema HDD grazie alla tecnologia ISRT di Intel.

confezione    confezione_fronte

Nella parte posteriore vengono meglio specificate ed approfondite le caratteristiche tecniche del prodotto e vi è un richiamo alle principali funzioni implementate attraverso i software in dotazione.

confezione_retro

Nelle zone lateriali e superiore della confezione sono riportate tutte le specifiche tecniche ed i riferimenti al modello della scheda madre.

confezione_leterale1    confezione_leterale2

confezione_superiore

Dopo aver aperto la scatola ci troviamo di fronte tutto il materiale che compone il bundle in dotazione. Esso è molto completo e comprende:

  • Manuale di installazione rapido;
  • Manuale dell’utente;
  • Manuale del software in dotazione;
  • Disco DVD contenente i driver ed il software in dotazione;
  • Staffa PCI con porte USB 3.0;
  • Set di cavi SATA III per la connessione di HDD;
  • Set di cavi per i punti di misura;
  • Adattatore di alimentazione Molex-SATA;
  • Un bridge Nvidia Sli;
  • Serie di M-Connector per la connessione facilitata sulla motherboard;
  • I/O Shield posteriore.

confezione_aperta    bundle

{jospagebreak_scroll title=La Scheda}

La Scheda:

Già al primo contatto la MSi Z68A-GD65 B3 esprime una notevole solidità e presenta un layout generale molto pulito ed ordinato. Il PCB è di colore nero, l’unica variante di colore è rappresentata dai dissipatori sulle zone della circuiteria di alimentazione e del Chipset, dagli slot PCI-E e dai pulsanti per la gestione dell’accensione/reset/OC Genie. L’espandibilità è garantita dalla presenza di tre slot PCI-Express 2.0 1x, due slot PCI e due slot PCI-Express 2.0 16x, che in caso di configurazioni Multi-VGA lavoreranno a banda dimezzata (8x/8x). Il form factor della scheda è aderente allo standard ATX quindi ha dimensioni di 30.5 cm (L) x 24.5 cm (A).

scheda_fronte    scheda_retro

La motherboard è dotata del nuovo socket LGA-1155 per ospitare tutti i nuovi processori Intel i3, i5 e i7 di classe Sandy Bridge, ma per godere fino in fondo della capacità in ambito overclock della scheda bisognerà dotarsi di processori i5 ed i7 Serie K; questi processori infatti hanno il moltiplicatore sbloccato per facilitare la pratica dell’overclock. Il meccanismo di bloccaggio del processore è di produzione Lotes con una finitura cromata di alto livello.

scheda_socket_pwm    scheda_retro_socket

La sezione di alimentazione è dotata di componenti di classe militare di seconda generazione (“Military Class II Components”), sinonimo di garanzia di longevità e di resistenza sotto le peggiori condizioni di stress e temperatura, e consta di 6+2 Fasi DrMos con funzione “Active Phase Switching”. Nell’utilizzo pratico accade che le fasi di alimentazione in eccesso, qualora il carico imposto al sistema non sia tale da dover sfruttare completamente la potenza a disposizione, vengano disattivate. In questo modo si ottiene una ottimizzazione del consumo energetico ed un incremento della longevità dei componenti e contemporaneamente un abbassamento delle temperature di esercizio. Una batteria di sei LED (nel riquadro rosso nella foto in basso) ci segnala, in tempo reale, il numero delle fasi attive. Il sistema delle fasi attive (APS) viene automaticamente disabilitato in caso di overclock di una certa entità e le fasi saranno sempre attive.

In prossimità della circuiteria di alimentazione è presente il connettore di alimentazione a 8Pin.

scheda_socket_pwm_1    scheda_socket_pwm_2

scheda_socket_pwm_3    scheda_socket_pwm_4_led_fasi

Nella zona a destra del socket cpu ci sono i quattro slot per le memorie di tipo DDR3/Dual-Channel, in grado di ospitare un quantitativo di memoria massimo di 32GB funzionanti con frequenze operative di 1066/1333/1600(OC)/1866(OC)/2133(OC). A seguire, dopo gli slot per le memorie, troviamo il connettore per i punti di presa per le misurazioni delle tensioni dei principali componenti, il connettore ATX 24 pin di alimentazione ed il pulsante per l’attivazione della funzione OC Genie II per l’overclock automatico.

scheda_dimm

oc_genie_punti_misure    oc_genie_punti_misure_1

Nella parte inferiore della scheda, sotto l’ultimo slot PCI, troviamo i pulsanti di accensione e reset e tutta la serie di connessione per il front panel, porte USB 2.0/3.0, etc. In evidenza, inoltre, la doppia EEPROM per il bios direttamente saldate sulla motherboard.

pulsanti_connettori

Le porte SATA presenti sono ben otto, di cui quattro con supporto al SATA II e quattro al SATA III. Due delle porte SATA III, nello specifico le porte 7 e 8, sono gestite da chipset Marvell 88SE9128. La colorazione nera individua le porte SATA II mentre quella bianca le porte SATA III.

porte_sata    chip_marvell_88SE9128

Il chipset che si occupa della gestione dell’audio, un Realtek ALC892, gestisce audio a 7.1 canali in HD (High Definition), supporta output e input su S/PDIF a 16/20/24 bit e frequenze di campionamento fino a 192KHZ.

chip_audio_realtek_alc892

La Lan Gigabit è gestita da un componente Realtek, il modello RTL8111E. Il RTL8111E supporta il PCI Express 1.1 come interfaccia bus per le comunicazioni host, con supporto al power management ed è compatibile con le specifiche IEEE 802.3u per 10/100Mbps Ethernet e IEEE 802.3ab per i 1000 Mbps Ethernet.

In prossimità del chipset lan è presente il chipset Parade PS8101 deputato alla conversione dei segnali video generati dalla GPU del processore verso le porte digitali DVI e HDMI. Un altro chipset Parade è presente dietro la porta HDMI.

chip_video_parade_lan_realtek    chip_video_parade_2

Tra i due slot PCI-E 16x, esternamente ad essi, troviamo un chip della ASMEDIA, il ASM1083, che è un bridge tra connessioni PCI-E 1x e PCI 32 bit. Questo bridge consente di connettere dispositivi legacy su bus parallelo al più performante bus seriale PCI Express. Il chipset è pienamente compatibile con PCI-SIG PCI Express-to-PCI Bridge Specification 1.0.

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Le porte USB 3.0 sono in totale quattro e sono gestite da due chipset NEC D720200AF1, uno posizionato in prossimità della connessione sulla motherboard per la staffa PCI esterna e l’altro in prossimità delle porte presenti sul pannello posteriore di I/O.

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Il chipset che si occupa della gestione delle funzioni di SUPER I/O quali porte seriali, tastiere, hardware monitoring, etc. è della FINTEK, precisamente il modello F71889AD. Nelle immediate vicinanze scorgiamo le due EEPROM BIOS saldate direttamente sulla scheda madre.

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Nella zona dei circuiti di alimentazione, proprio vicino al connettore di alimentazione a 8 pin, è presente un raddrizzatore di corrente UT257 della Microsemi Corp.

chip_raddrizzatore_ut257

Completiamo il tour della scheda madre con il pannello posteriore di I/O che comprende le seguenti connessioni:

  • 1x porta PS2 per tastiera/mouse;
  • 1x pulsante per CCMOS (riquadro rosso in foto);
  • 1x connessione digitale S/PDIF ottica;
  • 1x connessione digitale S/PDIF elettrica coassiale;
  • 4x porte USB 2.0 (colore nero);
  • 1x porta HDMI;
  • 1x porta RJ45 Lan Gigabit;
  • 2x porte USB 3.0 (colore blu);
  • 1x porta VGA;
  • 1x porta DVI-D;
  • 6x HD Audio.

connessioni_IO

Per ulteriori informazioni potete visitare la pagina ufficiale MSi di questo prodotto.

{jospagebreak_scroll title=Uno sguardo al BIOS:}

Uno sguardo al BIOS:

In concomitanza all’introduzione sul mercato della nuova piattaforma Intel Sandy Bridge, quasi tutti i produttori hanno deciso di adottare l’EFI Bios (acronimo di Extensible Firmware Interface BIOS). La sua interfaccia è decisamente più evoluta e accattivante rispetto a quella classica a cui eravamo abituati finora. Finalmente sarà possibile scorrere tra le varie pagine, impostare i parametri e quant’altro, semplicemente utilizzando il nostro mouse in un ambiente che ricorda molto un comune sistema operativo Windows.

Il BIOS di questa MSI appare molto completo, sotto ogni aspetto, oltre che di facile comprensione. Degna di nota la possibilità di impostare la lingua, fra cui spicca l’Italiano.

Per accedere al BIOS è sufficiente premere, all’avvio della macchina, il tasto “Canc”. Ci troveremo subito di fronte ad una prima schermata con cinque pulsanti che ci consentiranno di accedere a tutte le varie funzionalità. In alto a destra, invece, il pulsante di selezione della lingua e il pulsante di uscita.

bios_principale

Nella sezione “Green Power” avremo la possibilità di monitorare le tensioni delle componenti principali, gestire i vari LED On-Board e alcune funzionalità di risparmio energetico.

bios_green_power

Nella sezione “Utilities”, invece, troviamo dei programmi interessanti, che ci permetto di effettuare, ad esempio, il Memory Test, al fine di verificare la stabilità delle RAM, il backup dell’Hard-Disk, il Live Update e la modifica dell’immagine del Boot Screen.

bios_utilities

bios_utilities_memory_test    bios_utilities_boot

La sezione senz’altro più interessante è quella denominata “Overclocking”, in cui trovano posto tutti i principali parametri di funzionamento della macchina, quali frequenze, voltaggi, timings. I parametri impostabili, per la gioia degli “smanettoni” sono veramente molti e di facile interpretazione. Segnaliamo la possibilità di salvare i vari settaggi di overclock sottoforma di profili, che potranno essere ricaricati in ogni momento senza il bisogno di reinserire tutto manualmente.

bios_overclocking_1    bios_overclocking_2

bios_overclocking_cpu    bios_overclocking_cpu_1

bios_overclocking_ram

Con questa nuova piattaforma sono stati introdotti dei nuovi acronimi per indicare la funzione di alcuni parametri. Troviamo, ad esempio, il “CPU IO Voltage” ed il “SA Voltage”. Il primo non è altro che il vecchio VTT/VQPI, ovvero la tensione applicata all’IMC Integrato nel processore. Il secondo, invece, fa riferimento al System Agent interno, e serve sostanzialmente, a fornire un quantitativo maggiore di alimentazione all’IMC Integrato e al controller PCI-Express. Un altro nuovo parametro è identificato come “Internal PLL Overvoltage”, ed è stato introdotto di recente, da quasi tutti i brand, per aumentare le capacità di overclock dei processori Step D2. Le opzioni possibili non prevedono l’inserimento di una tensione precisa, ma solamente l’abilitazione/disabilitazione della funzione.

Un’altra sezione di particolare spessore è identificata con il nome “Settings”. Al suo interno troviamo molte aree di estrema importanza, sarà possibile abilitare/disabilitare le varie periferiche integrate (LAN, Audio, IEE1394 etc.), accedere alle impostazioni di Boot, modificare i parametri di sicurezza della macchina, oltre che aggiornare/ripristinare il BIOS della scheda madre e salvare le impostazioni finora modificate.

bios_settings

bios_settings_status    bios_settings_advanced

bios_settings_mflash    bios_settings_security

bios_settings_boot    bios_settings_save_exit

Vi consigliamo, soprattutto ora che siamo agli inizi, di controllare con regolarità la presenza di eventuali aggiornamenti BIOS a questo indirizzo.

{jospagebreak_scroll title=Sistema di Prova e Metodologia di Test:}

Sistema di Prova e Metodologia di Test:

Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa scheda madre:

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Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione Cooler Master.

Le prove sono state condotte con l’obiettivo di analizzare le performance velocistiche della nuova piattaforma Intel, oltre che le potenzialità di overclock della scheda madre in oggetto.

Per raggiungere il nostro obiettivo, ci siamo basati su tre differenti livelli di settaggio di CPU/RAM, preventivamente testati, al fine di avere problemi di instabilità:


– Livello 1: Processore alla frequenza di default di 3.4GHz, funzionalità Turbo attivata. Memorie impostate a 1333MHz con latenze pari a 9-9-9-24-2T.

– Livello 2: Processore in overclock alla frequenza di 4.0GHz, impostando moltiplicatore a 40x e mantenendo inalterato il BCLK (100.0MHz). Memorie impostate a 1600MHz con latenze pari a 9-9-9-24-2T.

– Livello 3: Processore in overclock alla frequenza di 4.6GHz, impostando il moltiplicatore a 46x e mantenendo inalterato il BCLK (100.0MHz). Memorie impostate a 1600MHz con latenze pari a 9-9-9-24-1T.

Queste le applicazioni interessate, suddivise in tre tipologie differenti:


Prestazioni Rendering e Calcolo:

  • Cinebench 11.5 64bit;
  • POV Ray 3.7 RC3;
  • Blender 2.55b 64bit;
  • Fritz Chess Benchmark;
  • Euler3D Benchmark v2.2;
  • SuperPI 1.5Mod XS;
  • WPrime Benchmark v1.55;
  • Hexus PiFast;
  • AIDA64 Extreme 1.70.1400.

Prestazioni Multimedia e Compressione:

  • WinRAR 4.0 Beta7 64bit;
  • 7-Zip 9.20 64bit;
  • X264 HD Benchmark v4.0;
  • 3DMark 2006;
  • 3DMark Vantage;
  • 3DMark 11.

Prestazioni Giochi:

  • FarCry 2 – DX10;
  • Lost Planet 2 – DX11;
  • Resident Evil 5 – DX10;
  • Alien vs Predator – DX11.

Durante tutte le prove la scheda grafica è stata mantenuta alla frequenza di default. Il sistema operativo è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione.

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Rendering e Calcolo:}

Prestazioni Rendering e Calcolo:


Cinebench R11.5:


Maxon Cinebench R11.5 esegue test delle prestazioni mediante l’utilizzo combinato di calcoli matematici complessi. Il primo test riguarda le OpenGL, gli altri test effettuano il rendering di un’immagine, prima utilizzando un solo core del processore e successivamente tutti i core disponibili.

Nel grafico il punteggio finale del rendering con 1Core/1Thread e con 4Core/8Thread.


POV-Ray 3.7 RC3:


POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per Ray Tracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering di una scena di riferimento (Benchmark.pov), alla risoluzione di 1024×768.


Blender 2.55b:


Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena “Flying Squirrel”.


Fritz Chess Benchmark:


Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.

Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).


Euler3D v2.2:


Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.

Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.


SuperPI 1.5Mod XS:


Famoso programma di benchmark che calcola le cifre decimali del PI Greco, mostrando il tempo impiegato. E’ un buon indice delle prestazioni di CPU e RAM.

Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 1M, 8M e 32M.


wPrime Benchmark v1.55:


Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.

Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.


Hexus PiFast:


Famoso programma di benchmark per CPU con principio di funzionamento analogo al SuperPI, ovvero anch’esso basato sul calcolo dei decimali del Pi Greco.

Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al completamento del calcolo standard.


AIDA64 Extreme Edition 1.70.1400:


AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).

Nei grafici i risultati riguardanti la Banda Passante e la Latenza delle Memorie.

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Multimedia e Compressione:}

Prestazioni Multimedia e Compressione:


WinRAR 4.0 Beta7 64bit:


Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).


7-Zip 9.20 64bit:


Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.


X264 HD Benchmark 4.0:


Famoso Codec x264 grazie con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video usando un filmato campione da trasformare in formato x264.


3DMark 2006:


Il 3DMark06 è un programma di stress test principalmente per schede video, ma anche dell’intero PC. Infatti oltre a misurare le prestazioni del proprio computer con un punteggio finale, può essere utilizzato anche per controllare le temperature del sistema e per testare la stabilità in generale, anche a seguito di un overclock! La nuova versione deriva dal diretto predecessore e necessita di un hardware di ultima generazione per poter essere quanto più obiettivo possibile nel metro di giudizio (per esempio evitando frequenti swapping del disco durante le fasi di test ed andandone ad inficiare i risultati) . La maggior parte dei test grafici sono stati ripresi dal 3DMark05 ed ulteriormente potenziati in quanto a gravosità di elaborazione e nuove funzionalità implementate. La principale differenza con la passata edizione sta nell’importanza conferita alla potenza di elaborazione del processore. Questo si basa sulla consapevolezza che la potenza delle GPU sta crescendo nel recente periodo con un passo più lungo di quello delle CPU, per cui con maggiore frequenza troviamo applicazioni CPU limited. Inoltre vi è da considerare quanto importante sta divenendo la CPU per l’elaborazione degli algoritmi della fisica dei corpi, della logica di gioco, dell’intelligenza artificiale, ecc.. Da qui la necessità di introdurre un doppio test specificatamente incentrato su questa tipologia di calcoli. Il punteggio del 3DMark06 è quindi il risultato della considerazione di GPU e CPU assieme e tende a valutare più come una piattaforma di calcolo sopporti un gioco futuro che a confrontare sottosistemi grafici tra loro. Altra differenza sta nella risoluzione usata come standard dal test (1280×1024 anziché 1024×768) e nella maggiore importanza conferita allo SM3.0, che secondo la casa sarà sempre più adoperato dai programmatori nei prossimi titoli ludici. Il 3DMark06 arriva con un doppio test centrato sullo SM2.0 e altrettanti test sullo SM3.0 e sull’HDR (High Dynamic Range).

Il test è stato eseguito alla risoluzione nativa di 1280*1024 in DirectX 9.0c, è considerato sia il risultato complessivo sia il punteggio riferito alla singola CPU.


3DMark Vantage:


Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 10.

Il benchmark si compone di 4 distinti test, 2 incentrati sulla GPU e 2 sulla CPU. E’ possibile scegliere tra quattro preset configurati da Futuremark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso.

3DMark Vantage introduce per la prima volta il concetto di preset; mentre nelle versioni precedenti vi era una singola configurazione, il nuovo software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High e Extreme.

I test sono stati eseguiti sfruttando i seguenti preset: Entry, Performance e High. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e il singolo punteggio riferito alla CPU.


3DMark 11:


Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software house Futuremark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.

Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.

I test sono stati eseguiti in DirectX 11 nelle modalità Entry, Performance e Extreme. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto ed il punteggio Physics.

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Prestazioni Giochi:


FarCry 2:


FarCry è uno sparatutto in prima persona sviluppato da Crytek e pubblicato da Ubisoft. Il giocatore vestirà i panni dell’ex membro delle forze speciali dell’esercito statunitense Jack Carver. Far Cry è passato però alla storia soprattutto grazie al suo motore grafico, il CryENGINE sviluppato da CryTek. All’epoca della sua uscita, infatti, la grafica di Far Cry era quanto di meglio si fosse mai visto, capace di riprodurre la vegetazione e, soprattutto, l’acqua, con una qualità al limite del fotorealismo. Le isole su cui ogni livello era ambientato erano gigantesche, ed il giocatore godeva di una libertà quasi assoluta, potendole esplorare come preferiva. Anche i nemici erano, all’epoca, i più intelligenti mai visti in uno sparatutto: per la prima volta gli avversari controllati dal computer non partivano alla carica come dei pazzi suicidi, e per la prima volta si vedevano nemici che tentavano di aggirare il giocatore e prenderlo alle spalle, e spesso ci riuscivano…

Il test è stato effettuato con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_2


Lost Planet 2:


Lost Planet 2 è il seguito dello sparatutto in terza persona sviluppato e prodotto dalla Capcom. Basato sul motore grafico aggiornato MT-Framework 2.0 è ambientato 10 anni prima delle vicende di Lost Planet Extreme Condition. Teatro delle azioni sarà ancora una volta l’inquietante pianeta E.D.N. III, il cui glaciale paesaggio ha lasciato spazio ad intricate giungle con tanto di vegetazione e clima tropicale. La battaglia dei valorosi coloni contro i terribili Akrid continuerà a insanguinare le terre del travagliato corpo celeste…

Il test è stato effettuato con il benchmark integrato, in modalità “Test B”, usando i seguenti settaggi:

Immagine_3


Resident Evil 5:


La storia è ambientata circa 10 anni dopo i famosi accadimenti di Raccon City del primo episodio. Chris Redfield non è più membro della S.T.A.R.S. ma di una nuova organizzazione chiamata BSAA, e i suoi scopi non sono del tutto chiari, tanto che il personaggio in un primo momento sembra ambiguo, non si riesce a capire se combatta per il “bene” o per il “male”. L’azione prende piede in un paesaggio africano, un villaggio sorto in mezzo al deserto, dove il nostro eroe Chris si troverà ad indagare sui fatti misteriosi che vi sono accaduti. Appena arrivato, vi troverete ad avere a che fare con zombie dalla capacità intellettiva indubbiamente superiore rispetto agli altri mostri….. Il gioco supporta le DirectX 10.

Il test è stato effettuato con il benchmark integrato, in modalità “Test fisso”, usando i seguenti settaggi:

Immagine_4


Aliens vs Predator:


La prima sensazione è di disorientamento: l’Alien ha visione grandangolare e può cadere da altezze indicibili senza il minimo danno ma, soprattutto, può camminare (e correre) sulle pareti e ciò cambia sensibilmente il modo in cui affrontare i quadri. All’inizio non è facile muoversi con scioltezza e rapidità passando da una parete verticale ad un soffitto come se nulla fosse; dopo pochi minuti iniziamo “a prenderci gusto”…Ecco un marine, un colpo di artigli in corsa ed il marine è morto. Facile. Ecco un altro marine, ci vede, gli corriamo incontro, ha il lanciafiamme. Bruciamo assieme. Ed ora il Predator……

Il test è stato effettuato con il Benchmark Tool, usando i seguenti settaggi:

Immagine_5

{jospagebreak_scroll title=Overclock automatico – OC Genie II:}

Overclock automatico – OC Genie II:

Come abbiamo avuto già modo di accennare durante la recensione la MSi Z68A-GD65 B3 è dotata di una feature dedicata a quelle persone che vogliono applicare un overclock veloce senza dover passare nei meandri dei vari settaggi del bios. Stiamo parlando della funzione OC Genie II che si attiva premendo l’apposito tasto sulla motherboard. Tale tasto va premuto a sistema spento e alla successiva accensione il bios provvederà ad applicare il miglior overclock possibile per la tipologia di componenti installati (cpu e ram) dopo aver eseguito dei brevi test.

oc_genieII_attivo

Il nostro sistema viene settato a 4200 MHz per quanto riguarda la frequenza operativa della cpu e a 1600 MHz per le  ram applicando i timing corretti previsti nello spd.

oc_genieII

Balza all’occhio la tensione applicata alla cpu dalla finestra del software CPU-Z e quindi pensiamo di verificare anche le altre tensioni applicate. Purtroppo la sorpresa la troviamo quando entriamo nel bios e ci rendiamo conto che in questa operazione sono stati applicati dei voltaggi piuttosto alti, soprattutto nel comparto memorie dove viene superato abbondantemente il limite imposto da Intel nel suo Datasheet, che ricordiamo essere di 1.57v. Riportiamo nella tabella seguente i voltaggi rilevati:

tabella_voltaggi

Ci sentiamo di consigliare, pertanto, di applicare l’overclock con settaggi manuali, almeno fino a quando questa feature non sarà migliorata e non offrirà maggiore sensibilità ai voltaggi massimi dei singoli componenti.

{jospagebreak_scroll title=Overclock Manuale:}

Overclock Manuale:

Dopo aver verificato la funzionalità OC Genie II, procediamo all’overclock del processore attraverso l’overclock manuale, modificando i singoli settaggi all’interno del bios della scheda madre MSi Z68A-GD65 B3.

Un aspetto degno di nota che vogliamo portare all’attenzione del lettore è l’ottimo comportamento della scheda madre durante tutte le prove effettuate, la sezione di alimentazione ha dimostrato di essere robusta e di eccellente qualità. La motherboard ha sempre effettuato il boot in qualsiasi condizione. Abbiamo avuto bisogno del tasto per il CCMOS solo due volte durante la ricerca del massimo BCLK. I dissipatori sulla sezione di alimentazione hanno avuto sempre una temperatura bassa, scaldando leggermente di più durante le prove di stabilità con il software Prime95 ma nulla di assolutamente eclatante.

Il valore massimo di BCLK raggiunto con il processore utilizzato per i test, impostando il moltiplicatore a 40x, è stato di 106.1MHz. Un buon risultato alla luce del fatto che per raggiungerlo non sono state necessarie modifiche sostanziali ai voltaggi, sono stati lasciati praticamente a default all’interno del BIOS. Abbiamo altresì provato ad aumentarli ma non si sono avuti benefici di sorta per cui non abbiamo ritenuto giustificabile il loro incremento. Con questo BCLK il sistema è pienamente stabile ed in grado di eseguire qualsiasi benchmark sintetico o gioco.

A dimostrazione del risultato raggiunto pubblichiamo il validate del software CPU-Z.

validate_106_1

Validate CPU-Z

In seguito abbiamo provato ad aumentare la frequenza operativa del processore ed abbiamo eseguito dei test utilizzando il moltiplicatore a 50x fissando la frequenza di BCLK a 100MHz, per una frequenza finale di 5 GHz per la CPU. Con questo grado di overclock il sistema è sempre stato stabile e capace di eseguire qualsiasi test, benchmark o gioco. Sconsigliamo però di avere un settaggio simile se non si è dotati di un buon sistema di raffreddamento. A seguire delle schermate ed il validate del software CPU-Z.

3dmark06_5ghz    fritz-chess-5ghz

hexus_pifast_5ghz    superpi_1m_5ghz

validate_5_0_GHz

Validate CPU-Z CPU 5.0 GHz

Infine la ricerca della massima frequenza stabile raggiungibile con il nostro processore su questa motherboard ci ha condotti fino a 5,4GHz; frequenza in cui siamo riusciti a chiudere tutti i benchmark. Anche in questo caso alleghiamo le immagini relative al risultato raggiunto.

superpi_54ghz

validate_5_4_GHz

Validate CPU-Z CPU 5.4 GHz

Ci sentiamo senz’altro di affermare che la MSi Z68A-GD65 B3 ci ha pienamente soddisfatti!

{jospagebreak_scroll title=Conclusioni:}

Conclusioni:

hw-legend-platinum

Prestazioni/Overclock:cinque
Rapporto Qualità/Prezzo:cinque
Rumorosità/Consumi:cinque
Giudizio Complessivo:cinque

MSi ha di nuovo centrato il bersaglio, producendo una motherboard come la Z68A-GD65 B3 che accorpa doti di eccellente qualità costruttiva, ottime caratteristiche tecniche e una eccezionale propensione all’overclock. Si distingue per elementi di spicco come la presenza di punti di lettura delle tensioni, per la presenza di una doppia EEPROM per il bios e per la funzionalità di overclock automatico OC Genie II, tutti elementi che spesso sono difficili da trovare in prodotti di questa fascia di prezzo.

Non delude sotto il profilo delle prestazioni, anzi la sua eccezionale stabilità operativa costituisce spesso un invito a voler “osare” di più. Le frequenze che ci ha permesso di raggiungere sulla CPU in piena stabilità sono di rilievo, soprattutto in cosiderazione del fatto che sono state raggiunte senza aver bisogno di sistemi di raffreddamento estremo.

Il BIOS EFI di cui la scheda è dotata è veramente molto semplice ed intuitivo. Noi abbiamo condotto i test con la versione 22.3 che si è dimostrata molto stabile in tutte le prove svolte.

La MSI Z68A-GD65 B3 è disponibile sul mercato a un prezzo medio di circa 150€ Iva Compresa, cifra più che adeguata viste le caratteristiche tecniche e le potenzialità di questo prodotto.


Pro:

  • Ottima scelta dei componenti;
  • Layout pulito e ordinato;
  • Ottima qualità costruttiva;
  • Doppio BIOS;
  • Ottime prestazioni in overclock;
  • BIOS EFI completo e intuitivo;
  • Ottimo prezzo.

Contro:

  • Niente da segnalare.

Si ringrazia MSI per il sample fornitoci.

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