Sapphire Pure Platinum Z68

copertina_z68_sapphireNella recensione odierna andreamo ad analizzare gli aspetti tecnici e le peculiarità dell’ultima novita di casa Sapphire dedicata alla piattaforma Intel Sandy Bridge. Il prodotto che andremo ad analizzare, per la precisione la Pure Platinum Z68, è dotato dell’ultima novità in quanto a chipset, vale a dire l’Intel Z68 Express. Al pari delle precedenti soluzioni dell’azienda appartenenti a questa linea, si posiziona al vertice della categoria, offrendo qualità e potenzialità davvero ai massimi livelli, in grado di soddisfare anche gli utenti più esigenti o gli amanti dell’overclock. Non ci resta che augurarvi una piacevole lettura!!!


Introduzione:


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Sapphire Technology LTD, da oltre dieci anni mantiene fede al proprio impegno di fornire prodotti di concezione avanzata ricchi di funzionalità. Grazie al fermo proposito di raggiungere l’eccellenza nei propri prodotti,l’azienda ha ottenuto le certificazioni ISO9001 e ISO14001, a riconoscimento, e garanzia per il cliente,  del costante impegno nel vendere unicamente componenti della migliore qualità. Nel Giugno  del 2001, è diventata un punto di riferimento per le schede grafiche ATI in tutto il mondo, progettando, producendo e distribuendo la gamma più completa. Oltre a questo, l’azienda progetta e produce anche schede madri e alimentatori con certificazione 80Plus.

L’azienda non accetta compromessi sulla qualità costruttiva del prodotto finale. Tutti i suoi prodotti sono sottoposti a un controllo rigoroso da parte degli ingegneri, al fine di garantire un alto livello qualitativo dei propri prodotti. Uno dei suoi punti di forza è la formazione di un team all’avanguardia pronto a elaborare nuove soluzioni tecniche adatte per ogni segmento di mercato.

Ulteriori informazioni le trovate sul sito Sapphire Technology LTD.

{jospagebreak_scroll title=Intel Z68 Express Chipset: Caratteristiche Tecniche e Novità&heading=Introduzione:}


Intel Z68 Express Chipset: Caratteristiche Tecniche e Novità


La Pure Platinum Z68, come intuibile, adotta l’ultima novità in quanto a chipset, vale a dire l’Intel Z68 Express. Questo nuovo chipset è stato sviluppato per garantire pieno supporto ai processori Sandy Bridge su Socket LGA-1155 e rappresenta una sorta di “fusione” dei suoi due predecessori, vale a dire i chipset P67 ed H67 Express. Il nuovo arrivato, infatti, unisce le loro caratteristiche e le principali funzionalità in un unico prodotto. Sarà possibile, infatti,praticare l’overclock del processore e delle memorie, al pari di P67 Express, e al tempo stesso sfruttare il controller grafico integrato nel processore e l’ottima tecnologia di accelerazione hardware Intel QuickSync, finora esclusiva dei prodotti dotati di chipset H67 Express.

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L’architettura del nuovo Z68 Express è sempre a singolo chip, resa possibile grazie all’integrazione, direttamente all’interno della CPU, sia del Controller PCI-Express e sia del Memory Controller.

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Come vediamo chiaramente dal diagramma a blocchi sopra riportato, quest’ultimo è di tipo Dual-Channel, certificato per supportare appieno moduli di memoria di tipo DDR3, operanti fino alla frequenza massima certificata di 1333MHz.

Le linee PCI-Express sono in totale 16, tutte di seconda generazione e gestite direttamente dal controller integrato nel processore. Sarà quindi possibile, qualora la propria scheda madre disponga degli slot necessari, realizzare sistemi Multi-GPU (NVIDIA SLI o AMD CrossFireX) in configurazione 8x/8x.

Il chipset è collegato al processore per mezzo di un Link DMI da 20Gb/s, e si occupa di fungere da bridge fra la CPU stessa e i vari controller integrati e non.

Intel ha incluso nel chipset anche un controller Serial ATA in grado di gestire fino a un massimo di 6 canali, di cui quattro di tipo SATA 3Gb/s e due di terza generazione a 6Gb/s, pienamente compatibili con le tecnologie RAID di tipo 0, 1, 5 e 10.

Oltre a quanto detto, il nuovo Intel Z68 Express, include un sottosistema Audio High Definition, un’interfaccia di rete Gigabit, ulteriori 8 linee PCI-Express 2.0 (la cui gestione è a discrezione del produttore della scheda madre) ed un Controller USB compatibile con lo standard 2.0, in grado di gestire fino a un massimo di 14 porte. La gestione di eventuali connessioni USB 3.0, qualora prevista dal produttore della scheda madre, dovrà quindi essere affidata a controller dedicati di terze parti.

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Tra le novità introdotte con questo nuovo chipset non possiamo non menzionare la nuova tecnologia Intel SRT (Smart Response Technology), che consente di utilizzare un disco SSD (Solid State Disk) quale memoria cache, affiancandolo ad un normale HDD meccanico o ad un volume RAID (di tipo 0, 1, 5 o 10, a patto che sia composto di HDD meccanici tradizionali e non di altre unità SSD ed abbia una capacità complessiva non superiore a 31.5TB) al fine di velocizzare i tempi di accesso e, di conseguenza, le performance complessive.

L’unità SSD, per essere compatibile con questa tecnologia, deve avere una capacità di archiviazione minima pari a 18.6GB. La massima capacità utilizzabile come cache è pari a 64GB e l’eventuale spazio in eccesso, qualora sia impiegato un SSD di capacità maggiore, verrà lasciato a disposizione dell’utente per la normale archiviazione dei dati. Secondo Intel, la dimensione ottimale per l’unità di SSD caching, più che sufficiente per un normale utilizzo del computer, è di 20GB.

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La stessa Intel ha recentemente presentato una linea di unità espressamente pensate per la sua tecnologia di SSD Caching Smart Response.Sono disponibili sul mercato, infatti, Larson Creek 311, un’unità SSD SLC (Single Level Cell) prodotta con processo produttivo 34nm e caratterizzatada una capacità di archiviazione di 20GB, e Larson Creek 320, che incrementa la capacità sino a 40GB.

La tecnologia Smart Response consente all’utente di scegliere tra due differenti modalità di funzionamento:

Enhanced: prevede la sincronizzazione e la scrittura parallela tra il disco meccanico e l’unità SSD. In questo modo viene preferita la sicurezza dei dati alle pure prestazioni velocistiche;

Maximized: prevede che le operazioni di scrittura avvengano prima sull’unità SSD e in seguito sul disco meccanico. In questo modo si ottengono prestazioni ovviamente superiori, ma aumenta il rischio di perdita accidentale di dati.

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Tecnologia Intel QuickSync:


Grazie al chipset Intel Z68 Express abbiamo modo di sfruttare le potenzialità di una particolare unità, integrata all’interno del controller grafico presente in Sandy Bridge, dedicata esclusivamente all’accelerazione hardware del transcoding video, stiamo parlando del QuickSync Engine.

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La particolarità di questo blocco di silicio risiede nelle sue performance. Come ben sappiamo anche AMD e NVIDIA vantano soluzioni di accelerazione dalle analoghe caratteristiche, in grado di sfruttare la potenza messa a disposizione dalle loro GPU nelle fasi di codifica/decodifica video, ma queste non sonoperò in grado di ottenere performance paragonabili a quelle raggiungibili mediante l’uso del QuickSync di Intel.

L’unità QuickSync è in grado di accelerare anche la parte di Motion Compensation, particolarmente “pesante” durante il processo di decodifica e il LoopFiltering, facendo registrare prestazioni molto elevate.Il colosso di Santa Clara dichiara performance doppie rispetto a Clarkdale e Arrandale.

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Abbiamo proceduto alla verifica delle reali prestazioni offerte da questa tecnologia usando il noto software Cyberlink Media Espresso, giunto alla versione 6.5. Le impostazioni possibili prevedono la scelta tra due “profili” standard, il primo focalizzato sulle pure prestazioni, mentre il secondo sulla qualità.

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Nel grafico che segue il tempo impiegato per il transcoding di un filmato di riferimento (formato .M2TS H.264 1920×1080 @24fps / Durata: 300 secondi), in vari formati di destinazione.

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Come notiamo chiaramente il guadagno, in termini di tempo, è lampante. La tecnologia Intel QuickSync consente di risparmiare secondi preziosi durante le operazioni di conversione dei filmati. Ovviamente è necessario l’utilizzo di un software in grado di sfruttarne appieno le potenzialità, come quello da noi usato ad esempio, prodotto da Cyberlink.

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Tecnologia LucidVirtu:


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LucidLogix, azienda ormai nota per lo sviluppo dei chipset Hydra, a seguito della commercializzazione delle prime CPU dotate di grafica integrata, si è dedicata allo sviluppo di un particolare software, denominato LucidVirtu, in grado di porsi tra il driver video ed il sistema operativo, avente lo scopo di reindirizzare le chiamate verso la GPU più adatta allo svolgimento dell’operazione. In questo modo sarà possibile affiancare al controller grafico integrato una soluzione discreta, in maniera da sfruttare appieno le peculiarità di entrambe soltanto quando necessario e in modo del tutto trasparente.

Questo si traduce, ovviamente, in minori consumi durante il normale utilizzo della macchina, in quanto per la semplice navigazione sul web, la riproduzione di contenuti multimediali e quant’altro verrà impiegata esclusivamente la GPU integrata nel processore Intel, che come sappiamo è più che adeguata allo scopo.

Qualora servirà, invece, maggiore potenza di calcolo, come ad esempio durante l’esecuzione di applicativi o videogiochi 3D, la chiamata non sarà reindirizzata verso la GPU integrata ma bensìverso la GPU discreta, sicuramente contraddistinta da performance più elevate.

Un’altro vantaggio, almeno per quanto riguarda la nuova piattaforma Intel Sandy Bridge, consiste nel poter sfruttare la tecnologia Intel QuickSync anche se nel sistema è installata una scheda grafica discreta. Qualora venga eseguito un qualsiasi applicativo in grado di sfruttare la tecnologia di accelerazione hardware Intel, questo verrà automaticamente gestito dalla GPU integrata.

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Installazione del software LucidVirtu:

Qualora si disponga di un prodotto certificato per la tecnologia LucidVirtu, nel nostro caso proprio la Pure Platinum Z68, la corretta installazione del software prevede:


  • Installazione del driver video della GPU Intel HD integrata in Sandy Bridge;
  • Installazione del driver video della GPU discreta;
  • Installazione dell’ultima versione disponibile della Suite LucidVirtu.

Una volta portata a termine la procedura di installazione avremo accesso al pannello di controllo LucidVirtu. L’interfaccia è veramente molto semplice, il pannello si compone di tre sezioni:

Main

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In questa prima schermata avremo la possibilità di attivare o disattivare la tecnologia LucidVirtu, semplicemente cliccando sull’apposito pulsante in alto a sinistra, reimpostare le impostazioni predefinite, selezionare il livello preferito dell’ottimizzazione (qualità o prestazioni) tramite comoda slide e abilitare il Logo Virtu in uno dei quattro angoli dello schermo, qualora venga eseguita un’applicazione in grado di sfruttarne le funzionalità.

Games

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In questa seconda schermata viene mostrata la lista di tutte le applicazioni in grado di sfruttare correttamente la tecnologia LucidVirtu. Tramite segno di spunta avremo la possibilità di attivare/disattivare il supporto. Qualora una particolare applicazione o gioco non sia nell’elenco, neppure con l’ultima versione del software Lucid installata, sarà possibile aggiungerla manualmente cliccando sul tasto in basso “Add” e selezionando il rispettivo eseguibile. In questa maniera, per così dire “forzata”, non è garantito il corretto sfruttamento della tecnologia, è quindi, per così dire, a rischio e pericolo dell’utente.

About

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Quest’ultima schermata ha come unico scopo quello di informare l’utilizzatore sulla versione del software correntemente installata nel sistema. Non sono presenti ulteriori funzioni al suo interno.

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Sapphire Pure Platinum Z68: Confezione e Bundle


La Pure Platinum Z68 è giunta in redazione all’interno della confezione originale prevista dal produttore. Questa ha un design moderno e curato in cui predominano i colori argento e nero. Nella parte frontale, trovano posto il nome del prodotto e alcune tra le caratteristiche di maggiore importanza, quali la presenza di un controller Bluetooth EDR integrato, il supporto alla tecnologia Multi-GPU AMD CrossFireX e agli standard USB 3.0 e Serial ATA 3 a 6Gb/s. Nella parte posteriore, invece, troviamo una descrizione un po’ più approfondita delle varie caratteristiche oltre che l’elenco dettagliato del contenuto.

Aprendo la confezione possiamo notare quanto la scheda risulti ben protetta all’interno di una tradizionale busta antistatica. L’ottima robustezza della scatola assicura l’integrità del contenuto, anche nell’eventualità di un trasporto “movimentato”.

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La dotazione accessoria fornita non è particolarmente ricca, ma comunque dotata di tutto l’essenziale:


  • 1x DVD-Rom Driver e Software;
  • 1x Manuale d’Istruzioni;
  • 6x Cavetti SATA di buona qualità;
  • 1x Mascherina Posteriore I/O.

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{jospagebreak_scroll title=Sapphire Pure Platinum Z68: La Scheda-Parte 1}


Sapphire Pure Platinum Z68: La Scheda-Parte 1


La Pure Platinum Z68 appare solida e ben costruita. Il Form-Factor è conforme allo Standard ATX (30.5×24.5cm) e i colori predominanti sono il nero e il blu, che conferiscono al prodotto una certa eleganza unita ad una buona dose di aggressività, che non guasta mai a questi livelli.

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Come vediamo il layout è molto pulito e ben ordinato. Possiamo notare il nuovo Socket LGA-1155, in grado di ospitare tutti i nuovi processori Intel i3, i5 e i7 Sandy Bridge. La zona circostante è molto ordinata e libera, caratteristica che facilita l’impiego di dissipatori voluminosi oppure, in caso di overclock estremi, la coibentazione. Il meccanismo di fissaggio del processore è di produzione LOTES e il processo di cromatura, al quale è stato sottoposto, contribuisce ad accrescere il livello qualitativo globale del prodotto.

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La circuiteria di alimentazione, impiegata da Sapphire, è composta di ben 8 Fasi dedicate alla CPU, 2 Fasi dedicate al VTT e 3 Fasi dedicate alle RAM. Le componenti utilizzate sono di ottima qualità, così da garantire un elevato livello di affidabilità, precisione e durata nel tempo, anche in condizioni di funzionamento fuori specifica. Per soddisfare appieno le richieste energetiche la scheda è dotata di un connettore di alimentazione supplementare a 8 Pin.

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Per smaltire al meglio il calore sviluppato dalla circuiteria dedicata alla CPU è stato impiegato un dissipatore in alluminio di generose dimensioni, fissato alla piastra mediante l’uso di viti, ben più sicure delle tradizionali clip di plastica. Il contatto è garantito dall’utilizzo di un comune pad termico.

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Spostandoci verso destra troviamo i quattro slot per memorie di tipo DDR3 con supporto Dual-Channel, in grado di ospitare moduli con frequenze di 800/1066/1333MHz. Il quantitativo massimo di memoria installabile è pari a 16GB. Ovviamente nessuno impedisce di utilizzare moduli con frequenze più “spinte”, ma in tal caso si parlerebbe di overclock, in quanto al di fuori delle specifiche del produttore.

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In prossimità degli slot per le memorie troviamo anche il connettore di alimentazione ATX 24 Poli, la Batteria Tampone, in posizione alquanto insolita, ma comunque accessibile e i Punti di lettura per tenere sotto controllo le tensioni operative reali di tutti i componenti vitali.

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Le possibilità di espansione sono garantite da 3 slot PCI tradizionali, di colore nero, e ben 3 slot PCI-Express 2.0 16x di tipo meccanico. Di questi soltanto i primi due, di colore blu, sono adatti all’installazione di schede grafiche, anche sfruttando il supporto alla tecnologia MultiGPU AMD CrossFireX. In questo caso entrambe le schede installate opereranno in configurazione 8x/8x. Il terzo slot, di colore grigio, essendo invece limitato ad un segnale elettrico 4x, si rende idoneo per esempio all’installazione di controller audio o dischi dedicati.

Una limitazione abbastanza “importante” riguarda il mancato supporto alla tecnologia SLI di NVIDIA. Sapphire, infatti, ha deciso di non sottoporre questo prodotto al processo di validazione necessario per ottenerne la certificazione. Questa mossa, alquanto azzardata, potrebbe a nostro avviso compromettere, almeno in parte, il successo di questa scheda, siccome quasi tutte le proposte concorrenti sono provviste di tale supporto.

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La scheda dispone anche di un connettore di alimentazione supplementare di tipo Molex, utile in caso di configurazioni Multi-GPU particolarmente “esose” in termini energetici.

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Scendendo verso il basso notiamo la presenza di ben otto porte Serial ATA, tutte ruotate in modo da facilitare l’inserimento dei cavi e migliorare il “cable management”. La differente colorazione e disposizione consente di identificarne il tipo ed il controller responsabile della loro gestione. Il primo “gruppo” di sei porte è completamente gestito dal chipset Intel Z68 Express, mentre il secondo “gruppo”, composto di sole due porte, leggermente più isolato, viene gestito dal controller 88E9172 di Marvell, posto nelle immediate vicinanze. Riguardo alla colorazione è sufficiente sapere che tutte le porte di colore nero sono conformi allo standard SATA2 a 3Gb/s, mentre tutte quelle di colore rosso sono di tipo SATA3 a 6Gb/s. Ricordiamo che sono tutte configurabili in modalità singolo disco o RAID.

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Notiamo che il chipset Intel Z68 Express è ricoperto da un dissipatore di calore in alluminio, con un’appariscente lamella metallica riportante il modello della scheda.

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{jospagebreak_scroll title=Sapphire Pure Platinum Z68: La Scheda-Parte 2}


Sapphire Pure Platinum Z68: La Scheda-Parte2


Sempre nella parte bassa della scheda trovano posto vari connettori per ventole e porte USB 2.0 supplementari, i pulsanti Power, Reset, Clear CMOS, molto comodi nell’eventualità che la scheda sia utilizzata, ad esempio, su un banchetto da test, un utile Display a Segmenti LED, che oltre a segnalare eventuali problemi durante il funzionamento della macchina, visualizza la temperatura del processore in tempo reale, un connettore di alimentazione supplementare di tipo Molex ed infine, uno Switch per la selezione dell’EEPROM BIOS, utile per recuperare la scheda madre in caso di errori di programmazione in fase di update o di corruzione dati del BIOS primario. La scheda, infatti, dispone di due EEPROM, una direttamente saldata al PCB e l’altra di tipo estraibile.

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La gestione dell’audio è affidata al chip Realtek ALC892, che offre supporto HD-Audio a 8 canali. In prossimità del chip troviamo i connettori supplementari per il collegamento sul pannello frontale del case e per l’SPDIF.

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L’interfaccia di rete Gigabit Ethernet è gestita da un controller prodotto da Marvell, precisamente il modello 88E8057, su bus PCIe per garantire piena banda a disposizione.

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Le due connessioni USB 3.0, poste nel pannello posteriore I/O, sono gestite dall’ormai dal controller ASM1042, prodotto da ASMEDIA, non molto utilizzato dai vari produttori ma comunque in grado di raggiungere prestazioni più che buone.

Per maggiori informazioni fare riferimento al seguente indirizzo:

http://www.asmedia.com.tw/eng/e_show_products.php?item=100&cate_index=98

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La scheda dispone anche di un controller Bluetooth 2.1 + EDR, prodotto da Atheros, precisamente il modello AR3011.

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Il pannello posteriore I/O è veramente molto ricco, troviamo infatti:


  • 1x Porta PS/2 per tastiera e mouse;
  • 4x Porte USB 2.0 (colore nero);
  • 2x Porte USB 3.0 (colore blu);
  • 1x Uscita Display Port 1.1a;
  • 1x Uscita HDMI;
  • 1x Uscita DVI Single Link;
  • 1x Uscita VGA D-Sub;
  • 1x Uscita SPDIF Ottica;
  • 1x Ricevitore Bluetooth;
  • 6x HD Audio Jack;
  • 1x RJ-45 LAN Port.

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Per ulteriori informazioni visitate il sito ufficiale dedicato:

http://www.sapphiretech.com/presentation/product/?cid=2&gid=1040&sgid=1071&pid=1239&psn=&lid=1&leg=0

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Uno sguardo al BIOS-Parte 1:


La Sapphire Pure Platinum Z68 adotta un BIOS EFI 2.0 (Extensible Firmware Interface) di ultima generazione, prodotto da American Megatreands. La sua interfaccia è di tipo classico, meno accattivante di quella a cui ci hanno abituato la maggior parte dei produttori di schede madri basate su Intel P67, ma comunque molto chiara e di facile comprensione. Le varie sezioni sono accessibili con semplicità attraverso un menu posto nella parte superiore della schermata. Lo scorrimento tra le pagine, e i vari parametri, avviene tramite tastiera.

Ma ora andiamo a descrivere brevemente il significato delle varie sezioni, partendo dalla prima, denominata ”Main”, mostrata non appena si accede al BIOS, premendo il tasto CANC.

In questa sezione troviamo varie informazioni sulla versione del BIOS presente, sul tipo di accesso in uso (utente o amministratore), sul quantitativo e frequenza della memoria di sistema, oltre che l’impostazione di Data e Ora.

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La seconda, identificata come “Performance” è senza ombra di dubbio quella più interessante, poiché ci consente di mettere mano a tutti i parametri vitali del sistema, quali Frequenze di funzionamento, Moltiplicatori, Voltaggi e Timings Memorie. Come vedremo dalle immagini, tutti i vari parametri sono ben ordinati e di facile comprensione, suddivisi in tre sotto-sezioni (CPU/GPU Configuration, Memory Configuration e Voltage Configuration).

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Entrando in CPU/GPU Configuration avremo a disposizione i parametri più importanti riguardanti il processore e la grafica integrata, quali la regolazione della frequenza di BCLK e del moltiplicatore, l’abilitazione dell’Intel Speedstep Technology, che permette la regolazione automatica della frequenza operativa del processore in relazione al carico di lavoro, l’attivazione delle funzionalità di risparmio energetico (C6 State), dell’Internal PLL, indispensabile per ottenere buoni risultati in overclock con processori Step B2, dell’impostazione avanzata della modalità Turbo Mode e della tensione di alimentazione della GPU.

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In Memory Configuration, come facilmente intuibile, avremo accesso a tutti i parametri delle memorie di sistema, quindi frequenza di lavoro (impostabile per mezzo di moltiplicatori), latenze e profili X.M.P.

La gestione dei Timings (principali e non) rappresenta una delle “pecche” del BIOS e andrebbe a nostro avviso rivista e migliorata, soprattutto per venire incontro agli utilizzatori meno esperti. Allo stato attuale, infatti, non è prevista alcuna impostazione automatica (ad eccezione del Command Rate), ma bisognerà necessariamente impostare manualmente tutti i parametri.

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L’ultima sotto-sezione, ma non meno importante delle precedenti, è identificata come Voltage Configuration. Al suo interno sarà possibile regolare, con estrema precisione, la tensione di alimentazione di tutte le componenti vitali del sistema.

Con questa nuova piattaforma sono stati introdotti alcuni nuovi acronimi per indicare la funzione di alcuni parametri. Troviamo, ad esempio, il “CPU IO Voltage” ed il “SA Voltage”. Il primo non è altro che il vecchio VTT/VQPI, ovvero la tensione applicata all’IMC Integrato nel processore. Il secondo, invece, fa riferimento al System Agent interno, e serve sostanzialmente, a fornire un quantitativo maggiore di alimentazione all’IMC Integrato e al controller PCI-Express.

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Uno sguardo al BIOS-Parte 2:


Passiamo ora alla terza sezione, denominata “Advanced”. Al suo interno troviamo elencate, in maniera del tutto ordinata, varie sotto-sezioni, che ci consentono di mettere mano alla configurazione delle linee PCI, della CPU, del SerialATA, del risparmio energetico, oltre attivare/disattivare le varie periferiche integrate, quali ad esempio Controller USB 3.0, Gigabit LAN, IE1394, HD Audio e Bluetooth.

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Il sottomenù “PC Health Status” è veramente molto completo e permette di monitorare lo stato vitale del sistema, mostrando le temperature di CPU, dei Regolatori di Tensioni e della scheda madre, oltre che le varie tensioni di alimentazione (VCore, VDIMM, VTT, NB etc.). Sarà possibile, inoltre, programmare il funzionamento di quattro ventole tachimetriche, collegate alla scheda, in modo da trovare il giusto compromesso tra temperature e rumorosità.

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La quarta sezione, “Chipset”, permette di accedere ad alcuni parametri di NB e SB. Sarà possibile accedere alle impostazioni delle porte PCI-Express, allo stato di popolamento degli slot RAM, al quantitativo di memoria RAM da allocare alla grafica integrata, all’abilitazione/disabilitazione delle istruzioni VT-D e dell’HPET (High Precision Event Timer).

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Infine, le ultime tre sezioni, ovvero“Boot”, nella quale sarà possibile accedere alle impostazioni relative all’avvio della macchina, alle priorità delle varie periferiche e alla loro sequenza, “Security”, nella quale potremo inserire una Password per impedire l’accesso al BIOS e/o al Computer e agire sui livelli di accesso, ed “Save & Exit”, nella quale ci viene offerta la possibilità di salvare le modifiche finora fatte, oppure al contrario di uscire senza salvare o ripristinare le impostazioni predefinite.

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Consigliamo ai possessori di questa scheda madre di verificare con regolarità, sul sito web del produttore, l’eventuale rilascio di nuove e migliorate versioni del BIOS.

http://www.sapphiretech.com/presentation/product/?cid=2&gid=1040&sgid=1071&pid=1239&psn=&lid=1&leg=0#

{jospagebreak_scroll title=Sistema di Prova e Metodologia di Test:}


Sistema di Prova e Metodologia di Test:


Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa scheda madre:

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Tutti i test eseguiti sono statiripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech. Il BIOS della scheda madre è aggiornato all’ultima versione ufficiale disponibile sul sito web del produttore (la 087).

Le prove sono state condotte con l’obiettivo di analizzare le performance velocistiche della nuova piattaforma Intel, oltre che le potenzialità di overclock della scheda madre in oggetto.

Per questo motivo ci siamo basati su tre differenti livelli di overclock del processore/memorie, preventivamente testati, al fine di non incorrere in problemi causati dall’instabilità:


  • Livello 1: Processore alla frequenza di default di 3.4GHz, funzionalità Turbo attivata. Memorie impostate a 1333MHz con latenze pari a 9-9-9-24-1T.
  • Livello 2: Processore in overclock alla frequenza di 4.0GHz, impostando moltiplicatore a 40x e mantenendo inalterato il BCLK (100.0MHz). Memorie impostate a 1866MHz con latenze pari a 8-9-8-24-1T.
  • Livello 3: Processore in overclock alla frequenza di 4.6GHz, impostando il moltiplicatore a 46x e mantenendo inalterato il BCLK (100.0MHz). Memorie impostate a 2133MHz con latenze pari a 9-11-9-27-2T.

Queste le applicazioni interessate, suddivise in tre tipologie differenti:


Prestazioni Rendering e Calcolo:


  • Cinebench 11.5 64bit;
  • POV Ray 3.7 RC3;
  • Blender2.55b 64bit;
  • Fritz Chess Benchmark;
  • Euler3D Benchmark v2.2;
  • SuperPI1.5Mod XS;
  • WPrime Benchmark v1.55;
  • HexusPiFast;
  • AIDA64 Extreme 1.85.1600.

Prestazioni Multimedia e Compressione:


  • WinRAR 4.0 Beta7 64bit;
  • 7-Zip 9.20 64bit;
  • X264 HD Benchmark v4.0;
  • PCMark 2005;
  • 3DMark 2006;
  • 3DMark Vantage;
  • 3DMark 11.

Prestazioni Giochi:


  • FarCry 2 – DX10;
  • Lost Planet 2 – DX11;
  • ResidentEvil 5 – DX10;
  • Alien vs Predator – DX11.

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Prestazioni Rendering e Calcolo:


Cinebench R11.5:


Questo software, sviluppato da Maxon, consente di misurare le prestazioni del processore mediante l’utilizzo combinato di calcoli matematici complessi. Il programma è in grado di eseguire i calcoli sfruttando un singolo core oppure tutti quelli a disposizione.

Nei grafici i risultati finali del rendering in Single e Multi-Thread:


POV-Ray 3.7 RC3:


POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione diimmagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering di una scena di riferimento (Benchmark.pov), alla risoluzione di 1024×768.


Blender2.55b:


Blender è un famoso programma di modellazione 3D, animazione e rendering, completamente Open Source. Viene spesso utilizzato anche per la misurazione delle performance dei microprocessori.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena di riferimento “Flying Squirrel”.


Euler3D v2.2:


Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.

Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.


SuperPI1.5Mod XS:


Famoso programma di benchmark che calcola le cifre decimali del PI Greco mostrando il tempo impiegato. E’ un buon indice delle prestazioni di CPU e RAM.

Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 1M, 8M e 32M.


Fritz Chess Benchmark:


Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.

Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).


wPrime Benchmark v1.55:


Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.

Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.


Hexus PiFast:


Famoso programma di benchmark per CPU con principio di funzionamento analogo al SuperPI, ovvero anch’esso basato sul calcolo dei decimali del Pi Greco.

Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al completamento del calcolo standard.


AIDA64 Extreme Edition 1.85.1600:


AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).

Nei grafici i risultati riguardanti i test di Banda Passante delle Memorie e Latenza.

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Multimedia e Compressione:}


Prestazioni Multimedia e Compressione:


WinRAR 4.0 Beta7 64bit:


Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).


7-Zip 9.06 64bit:


Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.


X264 HD Benchmark 4.0:


Famoso Codec x264 grazie con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video usando un filmato campione da trasformare in formato x264.


PCMark 2005:


Penultima versione del famoso benchmark di Futuremark, in grado di calcolare le performance generali del sistema, o dei singoli reparti (cpu, memoria, hard disk ecc.).

Nel grafico che segue il risultato complessivo ottenuto nelle suite CPU Test.


3DMark 2006:


Il 3DMark06 è un programma di stress test principalmente per schede video, ma anche dell’intero PC. Infatti oltre a misurare le prestazioni del proprio computer con un punteggio finale, può essere utilizzato anche per controllare le temperature del sistema e per testare la stabilità in generale, anche a seguito di un overclock! La nuova versione deriva dal diretto predecessore e necessita di un hardware di ultima generazione per poter essere quanto più obiettivo possibile nel metro di giudizio (per esempio evitando frequenti swapping del disco durante le fasi di test ed andandone ad inficiare i risultati) . La maggior parte dei test grafici sono stati ripresi dal 3DMark05 ed ulteriormente potenziati in quanto a gravosità di elaborazione e nuove funzionalità implementate. La principale differenza con la passata edizione sta nell’importanza conferita alla potenza di elaborazione del processore. Questo si basa sulla consapevolezza che la potenza delle GPU sta crescendo nel recente periodo con un passo più lungo di quello delle CPU, per cui con maggiore frequenza troviamo applicazioni CPU limited. Inoltre vi è da considerare quanto importante sta divenendo la CPU per l’elaborazione degli algoritmi della fisica dei corpi, della logica di gioco, dell’intelligenza artificiale, ecc.. Da qui la necessità di introdurre un doppio test specificatamente incentrato su questa tipologia di calcoli. Il punteggio del 3DMark06 è quindi il risultato della considerazione di GPU e CPU assieme e tende a valutare più come una piattaforma di calcolo sopporti un gioco futuro che a confrontare sottosistemi grafici tra loro. Altra differenza sta nella risoluzione usata come standard dal test (1280×1024 anziché 1024×768) e nella maggiore importanza conferita allo SM3.0, che secondo la casa sarà sempre più adoperato dai programmatori nei prossimi titoli ludici. Il 3DMark06 arriva con un doppio test centrato sullo SM2.0 e altrettanti test sullo SM3.0 e sull’HDR (High Dynamic Range).

Il test è stato eseguito alle impostazioni predefinite (risoluzione 1280×1024). Nei grafici vi mostriamo sia il risultato complessivo (3DMark Score) e sia quello riferito al solo processore (CPU Score).


3DMark Vantage:


Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 10.

Il benchmark si compone di 4 distinti test, 2 incentrati sulla GPU e 2 sulla CPU. E’ possibile scegliere tra quattro preset configurati da Futuremark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso.

3DMark Vantage introduce per la prima volta il concetto di preset; mentre nelle versioni precedenti vi era una singola configurazione, il nuovo software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High e Extreme.

I test sono stati eseguiti sfruttando il preset Performance. Nei grafici il punteggio complessivo ottenuto (3DMark Score) ed il punteggio riferito al solo processore (CPU Score).


3DMark 11:


Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software house Futuremark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.

Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.

Il test è stato eseguito in DirectX 11 nella modalità Entry. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto ed il punteggio Physics.

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Prestazioni Giochi:


FarCry 2:


FarCry è uno sparatutto in prima persona sviluppato da Crytek e pubblicato da Ubisoft. Il giocatore vestirà i panni dell’ex membro delle forze speciali dell’esercito statunitense Jack Carver. Far Cry è passato però alla storia soprattutto grazie al suo motore grafico, il Cry ENGINE sviluppato da CryTek. All’epoca della sua uscita, infatti, la grafica di Far Cry era quanto di meglio si fosse mai visto, capace di riprodurre la vegetazione e, soprattutto, l’acqua, con una qualità al limite del fotorealismo. Le isole su cui ogni livello era ambientato erano gigantesche, ed il giocatore godeva di una libertà quasi assoluta, potendole esplorare come preferiva. Anche i nemici erano, all’epoca, i più intelligenti mai visti in uno sparatutto: per la prima volta gli avversari controllati dal computer non partivano alla carica come dei pazzi suicidi, e per la prima volta si vedevano nemici che tentavano di aggirare il giocatore e prenderlo alle spalle, e spesso ci riuscivano…

Il test è stato effettuato con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_2


Lost Planet 2:


Lost Planet 2 è il seguito dello sparatutto in terza persona sviluppato e prodotto dalla Capcom. Basato sul motore grafico aggiornato MT-Framework 2.0 è ambientato 10 anni prima delle vicende di Lost Planet Extreme Condition.Teatro delle azioni sarà ancora una volta l’inquietante pianeta E.D.N. III, il cui glaciale paesaggio ha lasciato spazio ad intricate giungle con tanto di vegetazione e clima tropicale. La battaglia dei valorosi coloni contro i terribili Akrid continuerà a insanguinare le terre del travagliato corpo celeste…

Il test è stato effettuato con il benchmark integrato, in modalità“Test B”, usando i seguenti settaggi:

Immagine_3

 


ResidentEvil 5:


La storia è ambientata circa 10 anni dopo i famosi accadimenti di Raccon City del primo episodio. Chris Redfield non è più membro della S.T.A.R.S. ma di una nuova organizzazione chiamata BSAA, e i suoi scopi non sono del tutto chiari, tanto che il personaggio in un primo momento sembra ambiguo, non si riesce a capire se combatta per il “bene” o per il “male”. L’azione prende piede in un paesaggio africano, un villaggio sorto in mezzo al deserto, dove il nostro eroe Chris si troverà ad indagare sui fatti misteriosi che vi sono accaduti. Appena arrivato, vi troverete ad avere a che fare con zombie dalla capacità intellettiva indubbiamente superiore rispetto agli altri mostri…..Il gioco supporta le DirectX 10.

Il test è stato effettuato con il benchmark integrato, in modalità “Test fisso”, usando i seguenti settaggi:

Immagine_4


Aliens vs Predator:


La prima sensazione è di disorientamento: l’Alien ha visione grandangolare e può cadere da altezze indicibili senza il minimo danno ma, soprattutto, può camminare (e correre) sulle pareti e ciò cambia sensibilmente il modo in cui affrontare i quadri. All’inizio non è facile muoversi con scioltezza e rapidità passando da una parete verticale ad un soffitto come se nulla fosse; dopo pochi minuti iniziamo “a prenderci gusto”…Ecco un marine, un colpo di artigli in corsa ed il marine è morto. Facile. Ecco un altro marine, ci vede, gli corriamo incontro, ha il lanciafiamme. Bruciamo assieme. Ed ora il Predator…….

Il test è stato effettuato con il Benchmark Tool, usando i seguenti settaggi:

Immagine_5

{jospagebreak_scroll title=Overclock:}


Overclock:


La Sapphire Pure Platinum Z68, fiore all’occhiello dell’offerta dell’azienda per piattaforma Intel Sandy Bridge, ci ha piacevolmente colpito per la grande stabilità in condizioni di lavoro “fuori specifica” e per la semplicità con cui è stato possibile ottenere buoni risultati. Aggiornando il BIOS all’ultima versione ufficiale disponibile al momento delle prove (la 087), non abbiamo riscontrato alcuna problematica ad essa imputabile. Il sistema ha sempre reagito al meglio, anche impostando valori abbastanza spinti. L’unica pecca, come sottolineato durante la nostra analisi del BIOS, riguarda la gestione delle varie latenze, che per ora prevede l’impostazione soltanto in manuale dei vari parametri. Questo aspetto potrebbe certamente rappresentare un problema per i meno esperti.

Il sample in nostro possesso ci ha consentito di raggiungere risultati veramente molto soddisfacenti. La ricerca della massima frequenza di BCLK, fissando il moltiplicatore a 40x, ci ha condotti sino ad un eccellente 107.58MHz. Non sono stati necessari settaggi particolari, le tensioni sono state praticamente lasciate a default all’interno del BIOS. In queste condizioni il sistema si è dimostrato pienamente stabile e in grado di chiudere senza alcun problema qualsiasi benchmark sintetico o gioco.

A dimostrazione del risultato raggiunto vi mostriamo il validate di CPU-Z.

FOTO_Z68_-_092

http://valid.canardpc.com/show_oc.php?id=2009768

La massima frequenza raggiunta stabilmente dal nostro processore, servendoci di sistema di raffreddamento Phase Change Single Stage, è stata di 5.522MHz, impostando il moltiplicatore a 55x. Il risultato non fa che confermare appieno le spiccate doti di overclock di questa scheda madre oltre che l’elevata qualità della circuiteria di alimentazione.

Di seguito gli screen di alcune prove svolte:

FOTO_Z68_-_093    FOTO_Z68_-_094

FOTO_Z68_-_095

A dimostrazione del risultato raggiunto vi mostriamo il validate di CPU-Z

FOTO_Z68_-_096

http://valid.canardpc.com/show_oc.php?id=2009853

Infine ricordiamo che Sapphire, nella dotazione di questa scheda, fornisce una comoda utility, di nome TriXX, attraverso la quale sarà possibile monitorare i parametri principali di funzionamento, e regolare manualmente le varie impostazioni di frequenze e tensioni, direttamente all’interno del sistema operativo. Il programma una volta eseguito, si presenta molto ordinato e di semplice gestione.

FOTO_Z68_-_097

{jospagebreak_scroll title=Conclusioni:}


Conclusioni:


hw-legend-platinum


Prestazioni/Overclock:cinque
Rapporto Qualità/Prezzo:cinque
Rumorosità/Consumi:cinque
Giudizio Complessivo:cinque

Sapphire ha dimostrato ancora una volta di essere pienamente in grado di “sfornare” un prodotto di assoluto livello e dalle ottime potenzialità. La scheda è veramente ben progettata, a cominciare dal layout e dai componenti impiegati, sino ad arrivare alle varie feature “extra”, quali i punti di lettura dei voltaggi, la presenza di un doppio BIOS, il Bluetooth Integrato e il supporto alle recenti tecnologie USB 3.0 e SATA3 a 6Gb/s.

L’adozione del chipset Intel Z68 Express permette di sfruttare appieno quanto offerto dagli ultimi processori Sandy Bridge, a cominciare dalla grafica integrata, sino alle interessanti tecnologie QuickSync e Smart Response.

Dal punto di vista dell’overclock non potevamo che rimanere più che soddisfatti. La spiccata predisposizione di questa scheda madre a questa pratica ci ha permesso di raggiungere ottimi risultati con l’hardware in nostro possesso, il tutto con assoluta semplicità. Gran parte dei meriti sono attribuibili all’ottima circuiteria di alimentazione, di cui la scheda è dotata, e al buon livello di maturità del BIOS, nonostante si tratti della prima versione ufficiale rilasciata e sia certamente migliorabile sotto il punto di vista della gestione delle latenze.

L’unica vera “pecca” di questo prodotto, anche se circoscritta ai fanatici delle configurazioni Multi-GPU, riguarda l’assenza della certificazione NVIDIA SLI, presente invece sulla maggior parte dei prodotti concorrenti. La Pure Platinum Z68 è proposta al pubblico ad un prezzo medio di circa 135€ Iva Compresa, cifra del tutto giustificata dalle caratteristiche tecniche e dalle potenzialità di questo prodotto!


Pro:


  • Ottima scelta dei componenti;
  • Ottimo layout e qualità costruttiva;
  • Doppio BIOS;
  • Ottime prestazioni, anche in overclock;
  • Supporto tecnologia Lugid Virtu;
  • Presenza di punti di lettura on-board;
  • Modulo Bluetooth EDR Integrato;
  • Ottimo rapporto qualità/prezzo.

Contro:


  • Mancanza certificazione NVIDIA SLI.
  • Gestione delle latenze da BIOS migliorabile.

Si ringrazia Sapphire per il sample fornitoci.

Gianluca Cecca – delly – Admin HW Legend

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