Supermicro C7Z170-OCE – Intel Z170 Express – LGA-1151

001-supermicro-c7z170-oce-copertinaNell’articolo che vi proponiamo nella giornata odirna, abbiamo il piacere di illustrarvi una delle ultime proposte realizzate da Supermicro, storica azienda americana ben nota nel settore delle soluzioni server che da qualche tempo ha scelto di ampliare la propria offerta estendendola anche alle più tradizionali soluzioni per sistemi desktop di fascia alta per appassionati, settore indubbiamente dominato dai numerosi, ed agguerriti, colossi taiwanesi. La scheda madre in esame, nello specifico la nuova C7Z170-OCE, si basa, come facilmente intuibile dalla nomenclatura, sul PCH Z170 Express, in grado di garantire la piena compatibilità con tutti i microprocessori Core di sesta generazione, meglio noti con il nome in codice “Skylake” e sviluppati con processo produttivo a 14 nanometri. Con l’intento di soddisfare l’utenza più esigente del mercato, la scheda vanta funzionalità avanzate per l’overclocking, unite a caratteristiche tecniche e features proprietarie esclusive di primo livello, come ad esempio la presenza di un chip PLX, grazie al quale sarà possibile realizzare configurazioni Multi-GPU avanzate fino a ben tre schede grafiche in parallelo, oltre che accorgimenti specifici pensati per garantire la massima stabilità e longevità possibili, frutto del notevole bagaglio di esperienza maturato dall’azienda in ambito server. Non ci resta che augurarci che la lettura sia di vostro gradimento!

Supermicro C7Z170-OCE – Intel Z170 Express – LGA-1151 – Recensione di Gianluca Cecca | delly – Voto: 4,5/5


Introduzione:


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Super Micro Computer, Inc. o più semplicemente Supermicro, è un’azienda leader mondiale in termini di innovazione e tecnologia dei server ad alta efficienza e performance ed uno dei principali fornitori di soluzioni di green computing end-to-end per IT aziendale, HPC, Data Center, Cloud computing, Big Data e sistemi embedded in tutto il mondo.

L’azienda offre una vasta gamma di prodotti che includono server, blade, sistemi GPU, workstation, sistemi di storage, schede madri, chassis, alimentatori, soluzioni di rete, software di gestione dei server e accessori.

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Fondata nel 1993 con sede a San Jose, in California, Supermicro dispone di centri operativi nella Silicon Valley e nei Paesi Bassi, oltre che di un Science & Technology Park e un Centro Logistico a Taiwan, al fine di incrementare ulteriormente il proprio business in tutto il mondo. L’azienda unisce 20 anni di esperienza e conoscenza avanzata di ingegneria con una produzione efficiente e competenze di integrazione per sviluppare soluzioni scalabili e ottimizzate di green computing first-to-market che permettono ai clienti di ridurre il TCO (Total Cost of Ownership).

Per maggiori informazioni consultate il sito web Supermicro.

{jospagebreak_scroll title=Caratteristiche Tecniche del PCH Intel Serie 100:&heading=Introduzione:}


Caratteristiche Tecniche del PCH Intel Serie 100:


Come di consueto, in concomitanza con il debutto di una nuova architettura Core, è abitudine di Intel presentare anche una nuova linea di PCH, in questo caso appartenenti alla Serie 100, espressamente pensati per offrire pieno supporto verso i nuovi microprocessori.

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Sempre più che buona la differenziazione in relazione alle caratteristiche e alle funzionalità offerte, spaziando da modelli meno completi e di conseguenza più economici, come l’H110, B150 e il Q150 Express, indubbiamente idonei all’utilizzo in soluzioni economiche e di più ridotte dimensioni, fino ad arrivare ai modelli più avanzati, come l’H170, il Q170 ed il top di gamma Z170 Express, pensati ovviamente per prodotti rivolti ad un’utenza più esigente che necessita di maggiori funzionalità.

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Nelle ultime generazioni abbiamo assistito ad una graduale semplificazione dei chipset, dovuta essenzialmente all’integrazione, direttamente all’interno dei microprocessori, di buona parte delle funzionalità che in passato erano esclusivamente a loro carico, come ad esempio il Controller PCI-Express ed il Memory Controller.

Di conseguenza, se in passato vi era la necessità di ricorrere addirittura a più di un chip (Northbridge e Southbridge), per gestire al meglio tutte le funzioni indispensabili, adesso ne basta uno soltanto, denominato per l’appunto PCH (Platform Controller Hub). Nel diagramma che segue vi mostriamo la struttura del nuovo modello di punta della linea, vale a dire lo Z170 Express.

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Come vediamo dal diagramma della nuova piattaforma, i nuovi microprocessori Skylake mantengono un Memory Controller Integrato (IMC) di tipo Dual Channel, apportando però una sostanziale differenza rispetto al passato, ovvero la compatibilità non soltanto verso i nuovi moduli di memoria DDR4, già impiegati nella piattaforma enthusiast presentata lo scorso anno, ma anche verso dei più tradizionali, ed economici, moduli di memoria DDR3L.

Il supporto verso l’una o l’altra tipologia, ovviamente, sarà a discrezione dei vari produttori di schede madri, bisognerà quindi prestare particolare attenzione al modello che si intende acquistare al fine di evitare spiacevoli sorprese. La frequenza operativa massima certificata, per quanto riguarda i moduli DDR4, raggiunge quota 2.133MHz, consentendo una bandwidth massima teorica molto elevata, pari a ben 34,1 GB/s. Per ciò che riguarda, invece, i moduli DDR3L, viene certificata una frequenza operativa massima di 1.600MHz.

Rispetto alla precedente generazione di PCH (Serie 9) non vi sono da segnalare differenze per ciò che riguarda il controller Serial ATA integrato, sempre in grado di gestire un massimo di sei porte di terza generazione a 6Gb/s. Degno di nota, invece, il quantitativo massimo di connessioni USB 3.0, ora esteso a ben 10 porte, su un totale complessivo di 14 porte (USB 2.0 + USB 3.0).

Nessuna sostanziale differenza nemmeno per quanto riguarda il Controller PCI-Express integrato, sempre in grado di gestire un massimo di 16 linee PCI-Express 3.0. Sarà quindi possibile, qualora la propria scheda madre preveda degli slot necessari, realizzare sistemi Multi-GPU (NVIDIA SLI o AMD CrossFireX) in configurazione 8x/8x, oppure 8x/4x/4x. Anche se quest’ultima configurazione potrebbe sembrare alquanto “limitante”, è doveroso ricordare che il nuovo standard PCI-Express prevede una bandwidth doppia rispetto alla precedente generazione, avremo quindi una situazione del tutto equiparabile a una tradizionale configurazione 16x/8x/8x su linee PCI-Express di seconda generazione.

Il nuovo PCH è ora collegato al microprocessore per mezzo di un Link DMI (Direct Media Interface) di terza generazione da ben 8GT/s, che si occupa di fungere da bridge fra la CPU stessa e i vari controller integrati e non, sfruttando ben quattro linee PCI-Express 3.0 al fine di incrementare l’efficienza ed eliminare qualsiasi collo di bottiglia.

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Oltre a quanto detto, il nuovo Intel Z170 Express, include un sottosistema Audio High Definition, un’interfaccia di rete Gigabit e niente meno che ulteriori 20 linee PCI-Express 3.0, la cui gestione è completa discrezione del produttore della scheda madre. Appare innegabile una flessibilità indubbiamente maggiore rispetto al passato, in cui venivano offerte solamente 8 linee PCI-Express di seconda generazione.

Sarà di conseguenza del tutto lecito attendersi soluzioni provviste di molteplici interfacce di collegamento M.2 PCI-Express oppure SATA Express, anche in configurazione mista, a supporto delle più prestanti unità di SSD di nuova generazione presenti sul mercato.

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La gestione delle connessioni video (fino a tre display indipendenti) è ancora completamente a carico del microprocessore e non più del PCH stesso come avveniva nei modelli precedenti alla serie 9. Concludiamo con l’ultima, ma non meno importante, caratteristica confermata anche in questi nuovi PCH. Ci riferiamo alla tecnologia di protezione Intel Boot Guard, pensata per garantire la massima protezione durante la fase di avvio del sistema.

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Supermicro C7Z170-OCE – Confezione e Bundle:


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La nuova scheda madre C7Z170-OCE di Supermicro è giunta in redazione all’interno della confezione originale prevista dal noto produttore americano, molto robusta e dalle dimensioni più che generose. Il materiale di cui è costituita, infatti, appare molto resistente e difficile da schiacciare, per cui rappresenta un’ottima protezione per il contenuto. Soffermandoci per un istante all’aspetto prettamente estetico dobbiamo ammettere che l’impressione di trovarsi dinanzi ad un prodotto di fascia alta è del tutto palpabile. La colorazione di base è nera con finitura superficiale opaca, mentre per quanto riguarda la grafica sono stati scelti i colori bianco e verde, in maniera da garantirne un maggior risalto.

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Ogni minimo particolare appare estremamente curato, a cominciare dal design elegante e ricercato con bordi anteriori smussati, fino ad arrivare all’ulteriore cartoncino, di colore grigio, pensato per impedirne l’apertura; riteniamo del tutto improbabile che possa passare inosservata sugli scaffali da esposizione. Gli elementi grafici, tuttavia, non rappresentano soltanto un fattore meramente estetico ma offrono il quadro completo delle funzionalità della scheda madre fornendo al possibile acquirente l’opportunità di valutare se il prodotto possa o meno soddisfare le proprie esigenze.

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Nella parte anteriore sono previsti esclusivamente il marchio aziendale Supermicro, un breve slogan “Server Quality, Built for Gaming” e la nomenclatura completa del modello. Quest’ultima, sebbene sia riportata sul coperchio della confezione e non sul cartoncino che l’avvolge, è resa comunque visibile grazie agli intagli presenti.

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Posteriormente è presente una breve descrizione, come spesso accade esclusivamente in lingua inglese, che illustra le caratteristiche principali e le potenzialità del prodotto, oltre che alcuni cenni storici dell’azienda. Ulteriori dettagli tecnici sono riportati leggermente più in basso, all’interno di una generosa tabella.

Non manca, inoltre, una didascalia contenente le principali icone rappresentative delle tecnologie supportate, come la proprietaria “Server DNA”, che garantisce all’utente la massima qualità, stabilità e longevità possibili, grazie all’adozione di componenti e standard costruttivi di livello server; la possibilità di utilizzare unità SSD di tipo M.2 su bus PCIe 3.0 X4 (32Gb/s), ed il pieno supporto verso il recente standard di trasmissione USB 3.1, capace di garantire un livello di prestazioni doppio rispetto alla passata generazione, pari a ben 10Gb/s. Inoltre, la nuova C7Z170-OCE, come facilmente intuibile anche dalla nomenclatura, vanta funzionalità esclusive espressamente pensate per l’overclocking.

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Lateralmente viene riproposto il marchio aziendale e la nomenclatura del prodotto, oltre l’elenco dettagliato del materiale contenuto all’interno della confezione ed una piccola immagine di anteprima della scheda madre.

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L’apertura della confezione è leggermente differente dal solito. In questo caso basta sollevare il coperchio superiore per accedere alla parte interna che, come di consueto, prevede due scomparti separati.

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In quello superiore è collocata la scheda madre, opportunamente chiusa in una busta in materiale plastico antistatico e ben adagiata su di uno strato di materiale spugnoso che ne evita qualsiasi danno derivante da colpi o cadute accidentali. Nello scomparto inferiore, come prevedibile del resto, è presente tutto il materiale fornito in dotazione.

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Il bundle fornito in dotazione è così composto:

  • 1 x Manuale d’istruzioni per l’installazione e l’uso;
  • 1 x DVD contenente driver e utility;
  • 6 x Cavi SATA-III (6Gb/s) di buona qualità;
  • 1 x Bustina con vite per fissaggio SSD M.2 PCI-Express;
  • 1 x Mascherina I/O shield.

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Supermicro non ha trascurato alcun dettaglio, curando con molta attenzione e scrupolosità, tutti i particolari. L’apertura della confezione risulta semplice e in pochi secondi ci troveremo di fronte al materiale fornitoci in dotazione. La cura della distribuzione di ogni componente all’interno della confezione, denota l’ottimo studio e attenzione che l’azienda ha riposto.

Riteniamo che sia praticamente quasi impossibile incappare in qualche componente danneggiato per causa di un trasporto movimentato. A nostro avviso, il bundle fornito in dotazione da Supermicro risulta completo e consente fin da subito di godere a pieno del prodotto.

La confezione risulta esteticamente molto curata e gradevole alla vista, consentendo fin da subito di cogliere i vari dettagli sul prodotto che il consumatore finale desidera acquistare. Il manuale di istruzioni lo potete scaricare direttamente dal sito del produttore. Ora siamo pronti per andare ad analizzare le specifiche tecniche e le feature principali della Supermicro C7Z170-OCE.

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Specifiche Tecniche e Features – Parte Prima:


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Il colosso americano Supermicro, indiscutibilmente tra i leader a livello mondiale per quanto riguarda il settore delle soluzioni server, è da sempre sinonimo di elevata qualità costruttiva, affidabilità a lungo termine e massima stabilità operativa anche in condizioni di utilizzo intensive.

Tutte peculiarità queste che senza alcun dubbio ritroveremo anche nelle ultime proposte del marchio destinate alle più tradizionali soluzioni per sistemi desktop di fascia alta per appassionati, come la nuovissima C7Z170-OCE, una robusta scheda madre basata su PCH Z170 Express e Socket LGA-1151, appositamente pensata per spremere fino all’ultimo “MHz” dai microprocessori Intel basati su architettura Skylake a 14 nanometri, grazie alla presenza di funzionalità specifiche dedicate all’overclocking.

La memoria di sistema si basa sull’architettura Dual Channel DDR4, con una capacità massima di 64 GB e supporta frequenze in overclock fino a 3.300MHz, anche con profili XMP 2.0. Grazie alla presenza di un chip PLX saranno possibili configurazioni Multi-GPU fino a tre schede grafiche in SLI (Nvidia) o CrossfireX (AMD), indubbiamente una buona notizia per i videogiocatori più “estremi”.

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Non manca il supporto agli standard USB 3.0 e SATA III 6Gb/s per una migliore gestione di dispositivi di archiviazione, nonché la possibilità di collegare unità SSD di ultima generazione, dotate di interfaccia M.2 PCI-Express di tipo M-Key, su bus PCIe Gen 3.0 X4 al fine di garantire una bandwith massima pari a ben 32Gb/s.

Oltre a questo è doveroso precisare che questo particolare modello implementa anche il pieno supporto verso il nuovissimo standard di trasmissione USB 3.1 (una porta Type-C nel pannello posteriore I/O ed ulteriori due porte sfruttabili tramite l’apposito Header presente su piastra), capace di garantire prestazioni doppie rispetto alla passata generazione. Di seguito riportiamo una panoramica delle features presenti nella Supermicro C7Z170-OCE , così come dichiarate dal produttore.

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Le features dichiarate mostrano la volontà dell’azienda di dare vita ad un prodotto innovativo, bilanciato, potente ed universale.

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Specifiche Tecniche e Features – Parte Seconda:


Riportiamo di seguito un riassunto delle specifiche tecniche della Supermicro C7Z170-OCE così come dichiarate dal produttore.

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Le caratteristiche tecniche dichiarate mostrano la volontà dell’azienda americana di dare vita ad un prodotto estremamente completo e senza alcun compromesso, capace di soddisfare non soltanto gli appassionati di overclocking, grazie alla presenza, come anticipato, di funzionalità esclusive dedicate, ma anche i videogiocatori più esigenti, che potranno trovare in questa scheda madre una solida e robusta base per la realizzazione di un potente sistema da gioco, estremamente stabile e prestante.

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La scheda è pronta per supportare senza problemi il nuovo sistema operativo Windows 10.


Supermicro C7Z170-OCE – Layout


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I prodotti Supermicro sono sempre più ricchi di feature che propongono soluzioni tecniche all’avanguardia ed uniche nel loro genere, dedicate sia al comparto hardware che a quello software. Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale dedicato a questo prodotto, raggiungibile a questo indirizzo. Siamo pronti per andare ad analizzare in dettaglio la Supermicro C7Z170-OCE.

{jospagebreak_scroll title=Supermicro C7Z170-OCE – Parte Prima:}


Supermicro C7Z170-OCE – Parte Prima:


Iniziamo la nostra esplorazione della nuova C7Z170-OCE osservando e toccando con mano il PCB. Per prima cosa dobbiamo ammettere che la sensazione tattile restituita è di ottima costruzione e solidità, con un impressionante grado di rigidità. Questo eviterà torsioni della piastra anche se sottoposta a lunghi periodi di utilizzo in condizioni sfavorevoli, garantendo longevità e stabilità nel tempo. A livello prettamente costruttivo ci troviamo senza dubbio dinanzi ad un prodotto contraddistinto da una qualità ai massimi livelli, progettato con tecnologie proprietarie di classe server (indicate con la dicitura “Server DNA”), frutto dell’invidiabile esperienza maturata nel corso degli anni da un’azienda del calibro di Supermicro.

Tutte le nuove soluzioni per sistemi desktop ad alte prestazioni dello storico marchio americano, infatti, vengono sottoposte a lunghissime sessioni di test estremi (oltre 150 ore), non soltanto a livello di carico, ma soprattutto in termini di temperature di esercizio, tensioni di alimentazione e frequenze operative, ben oltre le specifiche. Oltre a questo non mancano accorgimenti espressamente pensati per garantire la massima stabilità operativa e durevolezza a lungo termine.

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Tra queste troviamo un particolare PCB a otto strati ad elevato spessore, costruito in resina epossidica che conferisce, oltre che come anticipato, un’elevata resistenza alle torsioni, anche una maggiore protezione verso le scariche elettrostatiche (ESD) e una maggiore resistenza all’umidità. Inoltre, l’utilizzo di un PCB di questo tipo, consente di ottimizzare e isolare al meglio le tracce di potenza e di segnale, garantendo maggiore efficienza, prestazioni e temperature più contenute.

L’azienda ha previsto l’impiego di condensatori allo stato solido NPCAP di eccellente qualità, prodotti da aziende giapponesi leader nel settore, capaci di assicurare un ESR (Equivalent Series Resistence) estremamente basso ed un maggiore ciclo di vita.

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La colorazione di base del PCB nera, in abbinamento agli inserti plastici ed ai dissipatori di calore del PCH e della circuiteria di alimentazione di colore verde, rende la scheda indubbiamente accattivante, restituendo un impatto estetico davvero notevole che saprà certamente attirare l’attenzione degli appassionati. Nessuna sorpresa per ciò che riguarda il Form-Factor, pienamente conforme allo standard ATX con dimensioni pari a 30.5 cm x 24.4 cm.

Sul lato posteriore non sono presenti elementi di rilievo, escludendo ovviamente il backplate del meccanismo di ritenzione del processore, in questo caso di produzione Foxconn.

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Come vediamo il layout appare pulito e ordinato, tutti i componenti sono posti con criterio nello spazio a disposizione. La distribuzione dei principali elementi è davvero ben organizzata e frutto di uno studio approfondito. In posizione centrale spicca il Socket LGA-1151, in grado di ospitare tutti i microprocessori Core di sesta generazione, basati su architettura Skylake a 14 nanometri, presentati da Intel. La zona nelle immediate vicinanze appare abbastanza ordinata e libera, caratteristica che facilita l’impiego di dissipatori anche voluminosi oppure, in caso di overclock più estremi, la coibentazione.

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Il meccanismo di fissaggio del processore, prodotto come anticipato da Foxconn, non presenta alcuna differenza rispetto a quello già osservato nelle soluzioni dedicate ai microprocessori delle passate generazioni. Di conseguenza viene mantenuta la piena compatibilità con qualsiasi sistema di dissipazione del calore già presente sul mercato e provvisto di certificazione LGA-115X.

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La nuova C7Z170-OCE adotta una robusta circuiteria di alimentazione digitale da ben 10 fasi, espressamente progettata per garantire una stabilità assoluta, anche in condizione di overclock estremo.

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Il particolare design prevede che sei di queste fasi siano dedicate esclusivamente al microprocessore centrale, due alla componente grafica integrata (iGPU), e le rimanenti al VCCSA e al VCCIO. L’azienda americana, per questo particolare modello, ha previsto componenti elettronici di qualità superiore rispetto a quelli tipicamente utilizzati in soluzioni analoghe concorrenti.

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Tra questi troviamo ad esempio eccellenti induttori Vitec PR72-151 High-Frequency, contraddistinti da un package di tipo SMD e capaci di fornire ben 66A di corrente, e stadi di alimentazione prodotti da International Rectifier. Precisamente vengono impiegati degli ottimi IR3556M PowIRstage, capaci di gestire fino a ben 50A di corrente erogata per ogni singola fase. All’interno di un singolo chip sono contenuti sia i mosfet High-Side che quelli Low-Side, oltre al mosfet che funge da controller.

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L’intera gestione delle fasi è infine affidata ad una coppia di ottimi controller IR35203 Digital PWM, capaci di gestire 6+1 fasi ciascuno, quindi in eccesso rispetto al quantitativo realmente presente. Il primo di questi controller, infatti, si occupa della gestione delle sole due fasi dedicate al comparto grafico integrato (iGPU), mentre il secondo è dedicato alle sei fasi dedicate alla CPU ed alla singola fase dedicata al VCCSA.

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Per garantire la massima stabilità del segnale elettrico verso il rail VCCIO, invece, è stato previsto un piccolo convertitore di corrente, nello specifico un TPS51362 prodotto da Texas Instruments.

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L’assoluta stabilità operativa e la longevità sono garantite dalla presenza di un sistema di dissipazione del calore in alluminio ben dimensionato, capace di garantire il mantenimento di basse temperature d’esercizio anche in situazioni di elevato stress.

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Per soddisfare nel migliore dei modi la richiesta energetica del processore è presenti un connettore di alimentazione supplementare 12v da 8-Pin.

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Supermicro C7Z170-OCE – Parte Seconda:


La scheda madre messa a punto da Supermicro, inoltre, prevede la presenza di un generatore di clock esterno supplementare (nello specifico un IDT6V41555BNLG) al fine di garantire un più ampio margine di overclock del Base Clock ed una maggiore precisione nell’impostazione.

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Spostandoci verso destra troviamo i quattro slot per memorie di tipo DDR4 con supporto Dual-Channel e Intel XMP 2.0, in grado di ospitare moduli non-ECC con frequenza fino a ben 3.300MHz (OC). Il quantitativo massimo di memoria installabile è pari a 64GB. In prossimità degli slot per le memorie troviamo anche il connettore di alimentazione ATX 24 Poli, parte della circuiteria dedicata alla corretta alimentazione dei moduli ed una serie di pulsanti per facilitare le operazioni di overclock.

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Oltre al classico pulsante di accensione/spegnimento della macchina, ormai presente sulla maggior parte delle schede madri, troviamo ulteriori pulsanti dedicati a funzionalità più specifiche, come il Clear CMOS ed il BIOS Restore, il ritorno al menù Home e il Memory Overclocking. Inoltre troviamo tre pulsanti dedicati al caricamento rapido dei profili OC, sia automatici che manuali (OC1: 15% Auto, OC2: 20-25% Auto e OC3: Profilo Personalizzato impostato all’interno del BIOS).

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Purtroppo assente un tasto per l’eventuale reset del sistema, e sinceramente non ne abbiamo ben compreso il motivo. Tornando per un’istante alla circuiteria di alimentazione dedicata al comparto di memoria è indubbiamente doveroso precisare che prevede anch’essa componenti di indubbia qualità marchiati Infineon-Primarion. Nello specifico troviamo uno stadio di alimentazione DA21232 ed un controller PX3143HDM Digital PWM.

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Uno dei punti di forza di questa scheda madre riguarda senza dubbio le possibilità di espansione offerte. A differenza della quasi totalità delle soluzioni basate sul medesimo PCH (Intel Z170 Express) sono pienamente supportate le tecnologie Multi-GPU AMD CrossFireX e NVIDIA SLI in configurazione 2-Way (16x/16x) oppure 3-Way (16x/8x/8x). Il produttore americano, infatti, ha previsto su questo particolare modello la presenza di uno switch chip PLX PEX8747 PCI-Express 3.0, avente la funzione di aumentare il numero delle linee elettriche a disposizione, consentendo la realizzazione di configurazione più avanzate.

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Il quantitativo di linee PCIe di terza generazione sfruttabili, infatti, passa dalle sole 16, fornite direttamente dal controller integrato nel microprocessore, sino a ben 32. Gli slot PCI-Express appaiono ben spaziati al fine di consentire l’installazione delle schede grafiche in maniera idonea al mantenimento di buone temperature di esercizio. Oltre ai tre slot PCI-Express Gen 3.0 16x meccanici, troviamo anche una coppia di slot PCI-Express Gen 3.0 4x, utili per l’installazione ad esempio di schede audio dedicate o eventuali controller supplementari.

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Per garantire il corretto smaltimento del calore generato dal chip PLX è stato previsto un piccolo dissipatore in alluminio, ben ancorato alla piastra mediante l’utilizzo di una coppia di viti.

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Nell’area in basso a destra sono presenti sei porte Serial ATA, tutte ruotate in modo da facilitare l’inserimento dei cavi e migliorare il “cable management”. Come anticipato, la loro gestione è affidata al nuovo PCH Intel Z170 Express.

Tutte le connessioni presenti supportano pienamente lo standard Serial ATA di terza generazione a 6Gb/s. Le porte gestite dal PCH Intel supportano, inoltre, le tecnologie RAID 0, 1, 5, 10 e Intel Rapid Storage 14 e Smart Response. Sulla destra delle porte Serial ATA è presente un tradizionale Header, di colore nero, per la gestione di due porte USB 3.0 supplementari.

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Il produttore americano ha dotato, inoltre, questo prodotto di un connettore Ultra M.2 PCI-Express su bus PCIe 3.0 X4, capace di garantire una bandwidth davvero notevole, pari a ben 32Gb/s, compatibile con tutte le unità SSD di nuova generazione con form-factor NGFF (Next Generation Form Factor) M-Key fino a 110mm di lunghezza. Pienamente supportate, ovviamente, le nuove unità SSD basate su tecnologia NVM Express (NVMe), anche se configurate come dischi di avvio principali.

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Sempre nella parte bassa della scheda trovano posto vari connettori per ventole, porte Audio, OC Front Panel (opzionale), USB 2.0, USB 3.1 supplementari ed il pannello con i collegamenti alle funzioni del case.

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Degna di nota la presenza di un Mini-Buzzer e di un sempre utile Debug Display a segmenti, indispensabili per individuare rapidamente la causa di qualsiasi eventuale anomalia nel funzionamento del sistema.

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Non manca, inoltre, uno switch dedicato alla funzionalità proprietaria BIOS Recovery, estremamente utile per riavviare la procedura di programmazione dell’EEPROM nella sfortunata eventualità che la normale fase di aggiornamento del BIOS non vada a buon fine, rendendo di conseguenza inutilizzabile il computer.

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Supermicro C7Z170-OCE – Parte Terza:


La gestione dell’audio è affidata all’ormai rodato chip Realtek ALC1150, capace di offrire supporto Audio HD (High Definition) a 8 canali, Input/Output su S/PDIF a 16/20/24bit e frequenze di campionamento fino a 192KHz.

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Per eliminare qualsiasi tipo d’interferenza elettromagnetica (EMI) è stato completamente isolato il circuito audio dagli altri circuiti sulla scheda madre.

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Spostandoci verso la parte centrale possiamo notare il chip dedicato al monitoraggio di tutte le risorse hardware e del controllo delle ventole connesse alla scheda madre, precisamente un Nuvoton NCT6792D.

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La C7Z170-OCE dispone di una doppia interfaccia di rete Gigabit Ethernet la cui gestione è affidata ad una coppia di ottimi controller prodotti da Intel.

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Troviamo, infatti, sia un WGI219V che un WGI210AT, contraddistinti da un utilizzo veramente limitato del processore centrare durante il normale funzionamento. I controller sono pienamente compatibili con le specifiche IEEE 802.3u per 10/100Mbps Ethernet e IEEE 802.3ab per i 1000Mbps Ethernet e 802.3az Energy Efficient Ethernet.

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Del tutto buono il quantitativo di porte USB 3.0 presenti, pari a 4 porte di cui due direttamente accessibili nel pannello posteriore I/O e ulteriori due sfruttabili utilizzando l’apposito header on-board. Ricordiamo che la loro gestione è affidata esclusivamente al nuovissimo PCH Z170 Express di Intel. Comunemente alla maggior parte delle soluzioni, il nuovo PCH (Platform Controller Hub) è raffreddato da un dissipatore di calore di tipo passivo, in questo caso di generose dimensioni ed esteticamente molto curato.

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La nuova C7Z170-OCE, inoltre, supporta pienamente in recente standard di trasmissione USB 3.1, in grado di garantire prestazioni estremamente elevate, pari a ben 10Gb/s, ovvero al doppio di quelle ottenibili con lo standard di precedente generazione.

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Sono presenti ben tre porte, nello specifico una Type-C direttamente accessibile nel pannello posteriore I/O della scheda madre, ed ulteriori due sfruttabili utilizzando l’apposito header on-board. La loro gestione è affidata ad una coppia di controller ASMedia ASM1142.

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Completiamo la descrizione della scheda madre mostrandovi un’immagine del pannello posteriore I/O, davvero molto completo, comprendente:

  • 1 x Porta Combo PS/2 per Tastiera/Mouse;
  • 1 x Uscita DVI-D;
  • 1 x Uscita HDMI;
  • 1 x Uscita DisplayPort;
  • 1 x Uscita S/PDIF Ottica;
  • 2 x Porte USB 2.0 (colore nero);
  • 2 x Porte USB 3.0 (colore blu);
  • 1 x Porta USB 3.1 Type-C (colore nero);
  • 2 x Porta LAN RJ45;
  • 1 x HD Audio 6 in 1 Jack.

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Come vediamo il produttore ha previsto una particolare copertura in plastica, denominata IO Armor, pensata per proteggere le parti cruciali in prossimità del pannello dall’elettricità statica, ed evitare l’accumulo di polvere. Ora siamo pronti per andare ad analizzare in dettaglio il BIOS della Supermicro C7Z170-OCE

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Uno sguardo al bios – Parte Prima:


La nuova Supermicro C7Z170-OCE adotta un BIOS UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) di ultima generazione, davvero molto semplice e intuitivo. Le nostre prove sono state condotte utilizzando l’ultima versione ufficiale disponibile sul sito web del produttore (1.0a), nel momento della stesura di questo nostro articolo, molto stabile e priva di particolari problematiche che avrebbero potuto in qualche maniera comprometterne gli esiti.

Una volta effettuato l’accesso, premendo come di consueto il tasto “CANC”, ci troviamo subito di fronte ad un’interfaccia molto accattivante. I numerosi parametri a disposizione sono disposti in maniera del tutto ordinata, rendendo ancora più semplice ed intuibile la gestione del BIOS. Il menù laterale è suddiviso in dieci macro-sezioni, nello specifico:

  • System Information;
  • Processor / CPU;
  • Overclocking;
  • Memory;
  • Booting;
  • Input/Output;
  • H/W Monitor;
  • Management;
  • Chipset
  • Security.

Nella sezione System Information sono disponibili le informazioni relative al nostro sistema come versione del BIOS installata, il tipo di processore utilizzato con le relative specifiche, memoria complessiva e distribuzione della stessa sugli slot della motherboard. E’ possibile, inoltre, impostare manualmente data e ora di sistema.

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Le sezioni riguardanti i componenti chiave del sistema, denominate Processor/CPU e Memory, oltre a fornire ulteriori informazioni sulle caratteristiche degli stessi, mettono a disposizione dell’utente la possibilità di impostare manualmente le opzioni di risparmio energetico e alcune tra le più importanti tecnologie presenti, come il supporto alla virtualizzazione, alle istruzioni AES, allo SpeedStep ed al Turbo Mode.

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La sezione Overclocking è senza dubbio quella di maggiore interesse per gli appassionati dell’overclock. Al suo interno, infatti, trovano posto tutti i principali parametri di funzionamento della macchina, quali frequenze, tensioni di alimentazione, latenze delle memorie e molto altro ancora. I parametri a disposizione sono a dire poco numerosi, inoltre, la nuova piattaforma Skylake, introduce alcune novità per quanto riguarda l’overclocking, richiedendo la presenza di una serie di nuovi acronimi per identificare la funzione di alcuni dei parametri più importanti.

Tra queste non possiamo non menzionare la reintroduzione di un Base Clock (BCLK) di tipo Full Range liberamente impostabile all’interno del BIOS della scheda madre. Questa caratteristica sarà ovviamente gradita dagli appassionati, che potranno così beneficiare di un più ampio margine di manovra in fase di overclocking. A differenza delle precedenti piattaforme Haswell/Haswell-E non è quindi prevista alcuna impostazione riguardante lo Strap, in quanto tale bus risulta del tutto indipendente sia nei confronti del PCIe e sia nei confronti del DMI, entrambi ancorati ai canonici 100MHz di frequenza.

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Le scheda madre di Supermicro, inoltre, prevede la presenza di un generatore di clock esterno supplementare al fine di garantire un più ampio margine di overclock del Base Clock ed una maggiore precisione nell’impostazione della frequenza.

Un’altra delle novità introdotte con la nuova piattaforma Skylake consiste nella rimozione della logica di regolazione delle tensioni di alimentazione integrata (iVR), introdotta dalle piattaforme basate su architettura Haswell, a favore di un più tradizionale approccio che prevede che sia direttamente la scheda madre a gestire i parametri di alimentazione di tutte le componenti.

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Come abbiamo appena visto dalle immagini appena postate, il BIOS messo a punto dal produttore americano appare veramente completo e capace di offrire una regolazione granulare di tutti i parametri a disposizione.

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Uno sguardo al bios – Parte Seconda:


La sezione Booting è dedicata alle impostazioni delle periferiche da cui desideriamo avviare il nostro pc ed è possibile attivare la funzione Re-try Boot che in caso di overclock eccessivo tenterà di avviare il sistema per il numero di volte che noi impostiamo e al raggiungimento della soglia massima riavvierà la motherboard in safe mode per poter entrare nel bios e modificare i parametri operativi.

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Nella sezione Input/Output troviamo, in maniera del tutto ordinata, varie sotto-sezioni, che ci consentono di mettere mano alle impostazioni avanzate delle porte presenti sulla scheda madre, quali Serial ATA e PCI-Express (inclusa la nuova interfaccia di collegamento Ultra M.2 PCI-Express), USB e COM Seriale.

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Continuiamo la nostra esplorazione all’interno del BIOS della nuovissima Supermicro C7Z170-OCE con la sezione H/W Monitor, dove è possibile controllare le temperature del processore e della scheda madre, la velocità delle ventole ed i voltaggi principali. Non manca la possibilità di impostare le modalità di funzionamento delle ventole connesse alla scheda madre, che ricordiamo disporre di ben cinque connettori di tipo PWM a 4-pin.

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La sezione Management offre l’accesso a varie opzioni avanzate per ciò che riguarda l’impostazione degli stati di sospensione della macchina e della possibilità di abilitare o meno la tecnologia di connessione remota Console Redirection, che consente di stabilire una connessione tra PC Client e PC Host in maniera da procedere con l’eventuale risoluzione di problemi, appoggiandosi al servizio Windows EMS (Emergency Management Services). Sempre in questa sezione troviamo l’utility integrata “SuperFlash Utility”, espressamente pensate per consentire l’aggiornamento del BIOS di sistema in totale sicurezza.

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Nella sezione Chipset sarà possibile accedere a numerosi parametri e funzionalità del nuovo PCH Intel Z170 Express, tra cui le impostazioni della grafica integrata nel microprocessore e del System Agent (SA), che comprende la possibilità di abilitare o meno la tecnologia VT-d (se supportata dalla CPU) e SW Guard Extensions (SGX). E’ possibile anche sfruttare o meno alcune periferiche integrate, come il comparto HD Audio o il controller LAN.

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Concludiamo con l’ultima sezione, denominata Security, nella quale sarà possibile impostare le password per l’accesso al BIOS in maniera tale da evitare interventi indesiderati sul nostro hardware e abilitare la funzione Secure Boot di Windows 8/8.1 e 10, nonché il supporto UEFI CSM (Compatibility Support Module).

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Nella parte bassa della schermata sono presenti, inoltre, due ulteriori opzioni, denominate nello specifico come “Profiles” e “Save & Load”. Nella prima, come facilmente intuibile, verrà offerta la possibilità di salvare i parametri immessi in apposite aree per poterle ripristinare comodamente qualora fosse necessario (massimo tre profili in memoria, di cui uno associabile al tasto OC3 presente sulla piastra).

Si ricorda che eventuali aggiornamenti del BIOS, come per la maggior parte dei produttori, cancellano queste aree di memoria per cui si raccomanda di annotare a mano per lo meno le impostazioni più importanti. Nella seconda, invece, saremo in grado di applicare definitivamente le modifiche apportate all’interno del BIOS, oppure uscire senza salvare nulla o ancora ripristinare i parametri di default.

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Dopo aver utilizzato per diverso tempo la scheda madre Supermicro C7Z170-OCE, siamo giunti alla conclusione che il bios, aggiornato alla sua ultima versione disponibile, si è rivelato maturo, semplice da usare e in grado di offrire prestazioni elevate. Siamo rimasti molto sopresi dalla reattività d’esecuzione e dalla quantità di settaggi che si possono impostare.

La stabilità risultata eccellente anche in condizioni di overclock spinto. Il conclusione possiamo affermare che la motherboard C7Z170-OCE è supportata in maniera ottimale da un bios, in grado di sfruttare al meglio l’enorme potenziale messo a disposizione da Supermicro. Vi consigliamo di controllare con regolarità la presenza di eventuali aggiornamenti BIOS al seguente indirizzo.

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Sistema di Prova e Metodologia di Test:


Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa nuova scheda madre.

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Tutte le prove eseguite sono state ripetute per ben tre volte, al fine di verificare la validità dei risultati ottenuti. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.

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Per meglio osservare le potenzialità offerte non soltanto dal microprocessore Core i5 6600K, basato su architettura Skylake, ma soprattutto dalla nuovissima scheda madre Supermicro C7Z170-OCE, abbiamo condotto le nostre prove basandoci su due differenti livelli d’impostazione, preventivamente testati al fine di non incorrere in problemi causati dall’instabilità:

  • Default: Intel Core i5 6600K Default (3.5/3.9GHz) / Turbo Boost Abilitato / RAM 2.133MHz 15-15-15-35-2T.

Per questo profilo ci siamo mantenuti fedeli alle specifiche di riferimento di Intel per quanto riguarda il microprocessore e i principali parametri operativi (Memoria RAM e tensioni di alimentazione). Di conseguenza abbiamo lasciato attiva la tecnologia proprietaria Turbo Boost e rispettato quella che è la massima frequenza certificata per il comparto di memoria, ovvero 2.133MHz.

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  • OC Daily: Intel Core i5 6600K OC (4.6GHz) / Turbo Boost Disabilitato / RAM 3.200MHz 14-14-14-34-1T.

Al contrario del precedente livello d’impostazione, il nostro profilo “OC Daily” prevede un’oveclocking di tipo manuale dei principali parametri operativi. Le potenzialità offerte in tal senso da questa piattaforma di sono indubbiamente notevoli, ma noi ci siamo limitati ad un livello facilmente raggiungibile e soprattutto idoneo ad un utilizzo quotidiano, senza la necessità di ricorrere a sistemi di raffreddamento non convenzionali.

Per quanto riguarda il microprocessore, di conseguenza, abbiamo ritenuto più che ottimale una frequenza finale di 4.600MHz, impostata in maniera costante su tutti i core (senza quindi sfruttare in alcun modo la tecnologia Turbo Boost di Intel) e per la quale è bastata una tensione di alimentazione di poco superiore ad 1.25v.

Per sfruttare al meglio il nostro comparto di memoria, che prevede moduli G.Skill Trident-Z DDR4 accreditati di una frequenza operativa di 3.200MHz, non si è reso necessario mettere mano alla frequenza di Base Clock (BCLK), ma è semplicemente bastato impostare l’apposito moltiplicatore DRAM, mantenendosi in specifica. Per bilanciare al meglio la nostra configurazione abbiamo messo mano anche alla frequenza di riferimento della CPU Cache, impostandola, di conseguenza, a 4.200MHz.

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La scheda grafica utilizzata, una Inno3D GTX 980 Ti iChill HerculeZ X3 Air Boss Ultra, è stata mantenuta entro le specifiche previste dal produttore (1.152MHz/1.241MHz/1.800MHz). I driver utilizzati sono gli ultimi NVIDIA Game Ready 368.22, provvisti di certificazione WHQL.

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Il sistema operativo, Microsoft Windows 10 Pro X64, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare, ma comprensivo di tutti gli aggiornamenti rilasciati fino al giorno della stesura di questo articolo. Per i test riferiti alle pure prestazioni di storage ci siamo avvalsi del: Samsung SSD 850 Pro, del Samsung SSD 950 Pro e del Crucial SSD BX200. Queste le applicazioni interessate, suddivise in due categorie.


Prestazioni Rendering e Calcolo


  • Cinebench 11.5 64bit;
  • Cinebench R15 64bit;
  • POV Ray 3.7 64bit;
  • Blender 2.76b 64bit;
  • Euler3D Benchmark v2.2;
  • SuperPI 1.5Mod XS;
  • WPrime Benchmark v2.10;
  • Hexus PiFast;
  • SiSoftware Sandra 2016 SP1 (22.20);
  • AIDA64 Extreme 5.70.3800;
  • Intel Extreme Tuning Utility (XTU) 6.0.2.8.

Prestazioni Multimedia e Compressione


  • WinRAR 5.31 64bit;
  • 7-Zip 16.02 64bit;
  • True Crypt 7.2;
  • HWBOT RealBench 2.43;
  • HWBOT X265 Benchmark 1.2.0;
  • 3DMark 11 Advanced Edition v1.0.132;
  • 3DMark 2013 Advanced Edition v2.0.2067;
  • Unigine Heaven Benchmark v4.0;
  • Unigine Valley Benchmark v1.0.

Prestazioni Giochi DX11


  • DiRT Rally – DX11;
  • Middle-Earth: Shadow of Mordor – DX11;
  • Ashes of the Singularity – DX12.

Prestazioni Storage (USB 3.0 & 3.1 / SATA III 6Gb/s / Ultra M.2 PCIe)


  • Crystal Disk Mark 5.1.1;
  • ATTO Disk Benchmark 3.05.

Ora siamo pronti per analizzare le prestazioni offerte dalla Supermicro C7Z170-OCE.

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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Prima:


Cinebench R11.5 e R15 – 64bit


Si tratta di una vera e propria suite di test multi piattaforma in grado di calcolare le capacità prestazionali del vostro computer. Il programma è basato sul software di animazione CINEMA 4D ed è lo strumento perfetto per valutare le performance della CPU e del comparto grafico su svariate piattaforme fra cui Windows e Mac OS X.

Cinebench sfrutta le potenzialità del processore centrale del sistema mediante l’utilizzo combinato di calcoli complessi finalizzati al completamento del rendering di un’immagine campione. E’ possibile eseguire il test in modalità “Single”, sfruttando un solo “core”, oppure “Multi”, sfruttando quindi tutti i “core” disponibili.

Nei grafici il punteggio finale del rendering con 1Core/1Thread e fino a 4Core/4Thread.

Cinebench-R11

Cinebench-R15


POV-Ray 3.7


POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering di una scena di riferimento (Benchmark.pov), alla risoluzione di 1024×768.

POV-Ray


Blender 2.76B – 64bit


Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena “Flying Squirrel”.

Blender


Euler3D Benchmark v2.2


Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.

Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.

Euler3D

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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Seconda:


SuperPI 1.5Mod XS


Famoso programma di benchmark che calcola le cifre decimali del PI Greco, mostrando il tempo impiegato. E’ un buon indice delle prestazioni di CPU e RAM.

Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 1M, 8M e 32M.

SuperPI


wPrime Benchmark v2.10


Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.

Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.

WPrime


Hexus PiFast


Famoso programma di benchmark per CPU con principio di funzionamento analogo al SuperPI, ovvero anch’esso basato sul calcolo dei decimali del Pi Greco.

Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al completamento del calcolo standard.

Pifast

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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Terza:


SiSoftware Sandra 2016 SP1 – 22.20


Sandra è un tool di benchmark per l´intero sistema Pc, aggiornato per testare le ultime tecnologie disponibili sul mercato. Il software è in grado di assicurare la maggiore compatibilità hardware possibile unita ad un accurato reporting delle prestazioni e delle problematiche del sistema.

Abbiamo eseguito i principali test sulla CPU e sul comparto RAM. A seguire i risultati ottenuti.

Sandra-Aritmetica

Sandra-Cache-Memoria

Sandra-Crittografia

Sandra-Larghezza-Banda

Sandra-Multimedia-CPU


AIDA64 Extreme Edition 5.70.3800


AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).

Nei grafici i risultati riguardanti i benchmark integrati delle RAM e della CPU/FPU.

AIDA_-_Banda

AIDA_-_CPU_1

AIDA_-_CPU_2

AIDA_-_FPU

AIDA_-_FPU_2

AIDA_-_Latenza


Intel Extreme Tuning Utility (XTU) 6.0.2.2


La Intel Extreme Tuning Utility è una tecnologia sviluppata da Intel allo scopo di fornire all’utente una particolare interfaccia utilizzabile dal sistema operativo attraverso cui dialogare direttamente con il BIOS della scheda madre e poter quindi agire sui settaggi più profondi del sistema (tra cui anche quelli per l’overclock) senza dover riavviare il sistema e attraverso un utility software certamente più semplice e intuitiva di quanto possa essere la scarna interfaccia di un tradizionale BIOS.

La vera novità introdotta d questa tecnologia risiede nel fatto che Intel ha fornito ai produttori di motherboard alcune istruzioni e un utility apposita per fornire agli utenti un set più o meno ampio di possibilità di intervento sul BIOS. In altre parole, attraverso l’implementazione di determinate funzionalità all’interno di questo programma, Intel permette ai produttori di decidere quali di queste istruzioni potranno utilizzare i consumatori.

In questo modo, gli utenti non solo possono cambiare parametri come timing e frequenze, ma possono monitorare la temperatura, le tensioni e le frequenze. La tecnologia per migliorare le prestazioni della memoria RAM, conosciuta come Intel Extreme Memory e implementata anch’essa per la prima volta nel chipset X38, può a sua volta essere controllata attraverso questa utility.

Gli utenti sono liberi inoltre di creare profili personalizzati per i vari contesti di utilizzo del sistema (overclock per videogiochi ad alte prestazioni, oppure sistema a valori standard durante la navigazione in Internet). Intel ha voluto presentare tale tecnologia come una sorta di “BIOS sul desktop di Windows”. Nel grafico il risultato rilasciato al termine del benchmark integrato, espresso in Punti.

XTU

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Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Prima:


WinRAR 5.31 Final – 64bit


Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).

WinRAR


7-Zip 16.02 – 64bit


Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.

7-ZIP


TrueCrypt Encryption Benchmark 7.2


TrueCrypt è un noto programma open-source per la crittazione “on-the-fly” di interi dischi rigidi o partizioni. Gli algoritmi supportati sono l’AES, il Serpent e il Twofish. È possibile però usarli in cascata (avendo così maggiore sicurezza), ad esempio: AES-Twofish, AES-Twofish-Serpent, Serpent-AES, Serpent-Twofish-AES e Twofish-Serpent.

Dalla versione 7.0 è stato introdotto il supporto per l’accelerazione hardware per la cifratura e decifratura AES, utilizzando le apposite istruzioni di cui sono dotate le ultime CPU di Intel e AMD. Nei grafici i risultati dei benchmark integrati nel programma.

Truecrypt

Truecrypt-Full


HWBOT RealBench 2.43


HWBOT Realbench è un software di benchmark recentemente introdotto sul noto sito HWBOT, completamente gratuito e basato sull’ormai rodato Realbench di ASUS. Il programma, sviluppatato in collaborazione con i migliori professionisti dell’overclock, sfrutta applicazioni Open Source e semplici ma efficaci script per misurare le prestazioni reali del sistema e fornire un punteggio imparziale dovuto solamente alla potenza di calcolo effettiva.

Il programma sfrutta, inoltre, le più recenti istruzioni come SSE4, AVX e DXVA, ed è presente anche un test “burn in” per verificare l’affidabilità della macchina sotto stress prolungato, molto utile appunto per verificare la stabilità in condizione di overclocking. I numerosi software open-source adottati, tra cui Blender, Handbrake, GIMP e LuxMark supportano le più recenti estensioni per sfruttare al meglio le CPU di nuova generazione.

RealBench


HWBOT X265 HD Benchmark 1.2.0


Nuovo benchmark recentemente introdotto sul noto sito HWBOT con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video usando un filmato campione H264 da trasformare nel nuovo formato H.265/HEVC.

Nel grafico i risultati ottenuti, eseguendo il test sia con il preset 1080p che con il più pesante 4K, espressi in FPS medi. In questa pagine (1080p / 4K) è disponibile un database, costantemente aggiornato, in cui poter confrontare i risultati ottenuti da molteplici microprocessori.

X265

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Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Seconda:


3DMark 11


Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software houseFuturemark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.

Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.

I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i risultati di Physics e Combined.

3DMark_11


3DMark 2013


La nuova versione del famoso software è senza dubbio la più potente e flessibile mai sviluppata da Futuremark. Per la prima volta viene proposto un programma multipiattaforma, capace di eseguire analisi comparative su sistemi operativi Windows, Windows RT, Android ed iOS. Le prestazioni velocistiche del proprio sistema possono essere osservate sfruttando quattro nuovi ed inediti Preset: Ice Storm, Cloud Gate, Sky Diver e Fire Strike.

Il primo, Ice Storm, sfrutta le funzionalità delle librerie DirectX 9.0 ed è sviluppato appositamente per dispositivi mobile, quali tablet e smartphone senza comunque trascurare i computer entry level. Il secondo, Cloud Ice è pensato per l’utilizzo con sistemi più prestanti, come ad esempio notebook e computer di fascia media, grazie al supporto DirectX 10. Infine l’ultimo preset, denominato Fire Strike, è pensato per l’analisi dei moderni sistemi di fascia alta, contraddistinti da processori di ultima generazione e comparti grafici di assoluto livello con pieno supporto DirectX 11.

I nostri test sono stati eseguiti sfruttando i preset Sky Diver, Fire Strike (Normal, Extreme ed Ultra). Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto.

3DMark_2013


Unigine Heaven Benchmark v4.0


Unigine ha aggiornato il suo benchmark DirectX 11, che permette agli utenti di provare la propria scheda video con le nuove librerie grafiche. Basato su motore Unigine, il benchmark Heaven v4.0 supporta schede video DirectX 11, DX 10, 9, OpenGL e il 3D Vision Surround di Nvidia. Tra le novità la possibilità di avere a disposizione dei preset per avere delle performance paragonabili immediatamente tra gli utenti.

I test sono stati condotti utilizzando i preset Basic ed Extreme con risoluzione FullHD (1920×1080). Nei grafici i risultati ottenuti, espressi sotto forma di Score finale e di FPS medi.

Unigine-Heaven-Basic

Unigine-Heaven-Extreme


Unigine Valley Benchmark v1.0


Il nuovo UNIGINE Valley è stato sviluppato dagli stessi programmatori del noto e apprezzato benchmark HEAVEN. Questo nuovo test sarà in grado di sfruttare al massimo tutta la potenza della vostra scheda video.

Il benchmark riproduce in maniera dettagliata una valle piena di boschi, che saprà attirare l’attenzione dell’utente, grazie ad una fedeltà elevata della vegetazione e degli agenti atmosferici che interaggiscono su di essa.

Il benchmark riprende in parte il motore utilizzato in Heaven sfruttando al massimo un ambiente dinamico molto vasto e dettagliato. E’ possibile inoltre osservare in tempo reale le prestazioni della scheda video, la sua temperatura e la relativa frequenza di funzionamento.

I test sono stati condotti utilizzando il preset Basic ed Extreme con risoluzione FullHD (1920×1080). Nei grafici i risultati ottenuti, espressi sotto forma di Score finale e di FPS medi.

Unigine-Valley-Basic

Unigine-Valley-Extreme

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Prestazioni Giochi:


DiRT Rally


DiRT_Rally

DiRT Rally è il gioco di rally più autentico e avvincente mai realizzato, rodato per oltre 129 milioni di km dalla community di DiRT. Coglie la vera essenza del rally, mentre ti lanci su pericolose strade a velocità estreme, cosciente che un urto può rovinare irreparabilmente il tempo di tappa.

Ogni tappa ti mette alla prova in un modo diverso, mentre gareggi al limite del controllo su neve, ghiaccio, asfalto e terriccio, in varie condizioni atmosferiche. Mentre l’auto risente dell’attrito e le tappe si susseguono, il tuo team tenta di mantenerti competitivo e ogni gara diventa un test di concentrazione e abilità. Inoltre, DiRT Rally include contenuti ufficialmente rilasciati dal World Rallycross, permettendoti di provare l’emozione di velocità mozzafiato, gareggiando su alcune delle più veloci fuoristrada al mondo, sfiorando le carrozzerie degli altri piloti su alcuni dei circuiti più amati della serie, in modalità giocatore singolo o in gare multigiocatore ad alta tensione.  Il gioco supporta le DirectX 11.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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DiRT-Rally


Middle-Earth Shadow of Mordor


Middle-Earth_Shadow_of_Mordor

Middle-Earth: Shadow of Mordor è un videogioco di ruolo ispirato all’universo fantasy trattato nei romanzi di J.R.R. Tolkien, sviluppato da Monolith Productions e pubblicato da Warner Bros. Interactive Entertainment. Gli eventi del gioco si collocano dopo Lo Hobbit e il ritorno di Sauron al suo vecchio regno per raccogliere le sue forze e prepararsi alla Guerra dell’Anello.

Anche se Gondor ha osservato la valle proprio per questo motivo, l’attesa di 2000 anni dimostra essere eccessiva e la piccola guarnigione del Cancello Nero viene presa completamente di sorpresa. Tutte le persone vengono uccise o prese in schiavitù per rinvigorire lo sforzo bellico di Sauron. Tra i morti, vi è giovane ranger, Talion, insieme a tutta la sua famiglia. La morte non è però un momento per riposare, e Talion viene riportato sulla terra dei vivi da uno misterioso spirito di vendetta. Il gioco supporta le DirectX 11.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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Shadow-of-Mordor


Ashes of the Singularity


Ashes_of_the_Singularity

Ashes of the Singularity è uno strategico in tempo reale, ambientato in un futuro lontano, sviluppato dalla Oxide Games e Stardock Entertainment e basato sul potente Nitrous Engine, capace di sfruttare in modo massiccio le nuove librerie incluse in Windows 10.

Il gioco ispira ad una pietra miliare del calibro di Supreme Commander e offre al giocatore un’esperienza RTS molto più riflessiva e dai ritmi sostenuti rispetto a quanto proposto dalla gran maggioranza dei titoli dello stesso genere. Il gioco supporta le ultime DirectX 12.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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Ashes-Singularity

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Prestazioni Storage – Parte Prima:


Prestazioni SATA III 6Gb/s (Intel Z170 Express)


Crystal Disk Mark 5.1.1


Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.

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Crystal_Disk_Mark_-_Lettura

Crystal_Disk_Mark_-_Scrittura


ATTO Disk Benchmark 3.05


ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.

E’ sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).

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ATTO_Disk_Benchmark

Come possiamo notare dai grafici riepilogativi le prestazioni offerte dal controller integrato nel nuovo PCH Intel Z170 Express sono di ottimo livello, perfettamente in grado di sfruttare appieno l’unità SSD utilizzata per le nostre prove (Samsung SSD 850PRO 256GB). Non segnaliamo sostanziali differenze rispetto ai risultati ottenuti con l’unità installata su altre schede madri testate provviste del medesimo PCH. Come di consueto i driver da noi utilizzati sono gli ultimi resi disponibili dal produttore.


Prestazioni Ultra M.2 PCI-Express


Crystal Disk Mark 5.1.1


Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.

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Crystal_Disk_Benchmark_-_Lettura

Crystal_Disk_Benchmark_-_Scrittura


ATTO Disk Benchmark 3.05


ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.

E’ sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).

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ATTO_Disk_Benchmark

La presenza, ormai sulla maggior parte delle recenti schede madri, delle nuove interfacce di collegamento M.2 PCI-Express sta certamente contribuendo alla rapida diffusione di nuove ed interessanti unità di memorizzazione, finalmente non più vincolate all’ormai limitata banda messa a disposizione dallo standard Serial ATA.

La nuova Supermicro C7Z170-OCE dispone di una connessione di tipo Ultra M.2 PCI-Express, capace di sfruttare ben 4 linee PCI-Express di terza generazione, garantendo una banda veramente molto elevata, pari a ben 32Gb/s.

Per le nostre prove ne abbiamo verificato il corretto funzionamento utilizzando una delle ultime novità di Samsung, precisamente il nuovo SSD 950Pro M.2 da 512GB con protocollo NVMe (Non-Volatile Memory), ottenendo valori di ottimo livello e perfettamente in linea con le specifiche dichiarate dal produttore stesso dell’unità, sia in lettura che in scrittura. Per sfruttare al meglio la prestante unità allo stato solido di Samsung abbiamo ovviamente installato l’ultima versione disponibile del driver NVMe, così come caldamente consigliato dal produttore stesso.

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Prestazioni Storage – Parte Seconda:


Prestazioni USB 3.0 (Intel Z170 Express)


Crystal Disk Mark 5.1.1


Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.

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Crystal_Disk_Mark


ATTO Disk Benchmark 3.05


ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.

E’ sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).

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ATTO_Disk_Benchmark

Il nuovo PCH Z170 Express riconferma il supporto nativo verso lo standard di trasmissione USB 3.0, garantendo prestazioni di ottimo livello e perfettamente allineate a quelle offerte dal precedente PCH Serie 9, nonché dalla maggior parte dei controller di terze parti utilizzati dai vari produttori di schede madri. Anche in quest’occasione abbiano utilizzato gli ultimi driver messi a disposizione dal produttore.


Prestazioni USB 3.1 (ASMedia ASM1142)


Crystal Disk Mark 5.1.1


Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.

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Crystal-Disk-Mark


ATTO Disk Benchmark 3.05


ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.

E’ sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).

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ATTO-Disk-Benchmark

La nuova C7Z170-OCE di Supermicro prevede il pieno supporto verso la nuovissima interfaccia di trasmissione USB 3.1, capace di garantire un livello prestazionale doppio rispetto alla generazione precedente, raggiungendo i 10Gb/s. La scheda madre dispone di una porta Type-C direttamente accessibile nel pannello posteriore I/O e di ulteriori due porte (Type-A o Type-C) sfruttabili grazie alla presenza di un apposito header su piastra.

Per le nostre prove abbiamo collegato l’unità SSD Crucial BX200 sfruttando un pratico adattatore “USB 3.1 – Serial-ATA” marchiato Startech.com, precisamente il nuovo modello USB312SAT3CB, provvisto di certificazione USB 3.1 Gen.2 a 10Gb/s. Le prestazioni offerte dal nuovo standard di trasmissione USB 3.1, come vediamo dai grafici riepilogativi, sono davvero eccellenti e sensibilmente superiori rispetto alla passata generazione. Il controller di cui è provvista la scheda, vale a dire il nuovo ASM1142, si è dimostrato molto valido e stabile. Ricordiamo che anche in quest’occasione i driver da noi utilizzati sono gli ultimi resi disponibili dal produttore, in questo caso ASMedia.

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Analisi comparto audio integrato:


Così come la maggior parte delle recenti schede madri di fascia alta, anche la nuova Supermicro C7Z170-OCE è provvista di un comparto audio integrato di qualità, basato sull’ormai noto e collaudato chip Realtek ALC1150, capace di offrire supporto Audio HD a 8 canali, Input/Output su S/PDIF a 16/20/24bit e frequenze di campionamento fino a 192kHz.

Per analizzare più accuratamente la qualità del comparto audio abbiamo deciso di utilizzare uno dei software certamente più rinomati e diffusi, vale a dire il RightMark Audio Analyzer, aggiornato all’ultima versione disponibile (6.4.1).

Il programma è relativamente semplice da utilizzare e consente di ottenere una stima abbastanza precisa della bontà del comparto audio. A seguire vi mostriamo il resoconto generato dal programma al termine della sessione di test.

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Come vediamo ci troviamo di fronte ad un sottosistema audio di qualità indubbiamente più che buona. Il produttore americano, infatti, ha previsto accorgimenti specifici per garantire un suono chiaro e cristallino, come l’adozione di ottima componentistica discreta, tra cui spiccano condensatori audio ad alta qualità. Inoltre, per eliminare qualsiasi tipo d’interferenza elettromagnetica (EMI) è stato completamente isolato il circuito audio dagli altri circuiti sulla scheda madre.

{jospagebreak_scroll title=Analisi overclock e consumi rilevati – Parte Prima:}


Analisi overclock e consumi rilevati – Parte Prima:


Analisi overclock sulla Supermicro C7Z170-OCE


Durante l’esecuzione delle nostre prove abbiamo potuto constatare come la nuova Supermicro C7Z170-OCE si sia dimostrata pienamente all’altezza delle aspettative, vantando una stabilità operativa veramente notevole, in pieno stile “Server”, anche in condizione di discreto overclocking sfruttando il nostro profilo “OC-Daily”.

Passiamo ora ad osservare, nello specifico, il comportamento della scheda sempre in abbinamento al nostro microprocessore Intel Core i5 6600K, basato su architettura Skylake, ed al nostro kit di memorie G.Skill F4-3200C14D-16GTZ 3.200MHz CL14, ma in condizioni di overclock ancora più elevato.

Per prima cosa dobbiamo ammettere che il BIOS messo a punto dall’azienda americana ci è apparso stabile e sufficientemente maturo per garantire una buona esperienza d’uso. Ricordiamo che per la stesura di questo articolo, nonché per l’esecuzione di tutti i test abbiamo utilizzato l’ultima versione ufficiale disponibile al download (1.0a). Grazie all’interfaccia molto intuitiva la navigazione tra i numerosi parametri a disposizione risulta estremamente semplice anche per chi non ha particolari esperienze.

Per tutti gli appassionati di overclock, inoltre, appare innegabile che questa piattaforma promette senz’altro una buona dose di divertimento, vantando un più ampio margine di manovra rispetto al passato grazie alla possibilità di mettere mano alla frequenza del Base Clock o BCLK in maniera completamente libera (BCLK Full Range) e svincolata sia dal bus PCIe che dal DMI. Avremo quindi la possibilità di spremere ogni singolo “MHz” dalle componenti a nostra disposizione, specialmente per quanto riguarda le nuove memorie DDR4.

Per le nostre prove ci siamo affidati ad un sistema di raffreddamento a liquido di tipo tradizionale, che comprende un waterblock Ybris Eclipse, un radiatore da 360 mm con ventole in Push/Pull ed una pompa Laing DDC-1T Plus con Top XSPC. Certamente nulla di esagerato, ma perfettamente in grado di garantire, come vedremo, un buon margine di overclock del nuovo microprocessore.

Senza grossi problemi, infatti, abbiamo raggiunto una frequenza operativa finale pari a 4.800MHz, mantenendo attivati tutti i core, con una tensione di alimentazione di poco superiore a 1.35v. Per bilanciare al meglio la nostra configurazione abbiamo messo mano anche alla frequenza di riferimento della CPU Cache, raggiungendo quota 4.500MHz (a fronte dei 3.900MHz fissati di default). Purtroppo, con il nostro microprocessore, raffreddato a liquido, non siamo riusciti ad ottenere la condizione ideale, ovvero a far operare sia i Core che la Cache alla medesima frequenza operativa.

Questo parametro, in passato noto anche con il termine di “Uncore” è, al pari delle piattaforme Haswell e Haswell-E, liberamente impostabile sfruttando il moltiplicatore dedicato, il tutto senza interferire in alcun modo con altri componenti del sistema. Tuttavia qualche differenza rispetto al passato non manca. Se nelle precedenti piattaforme, infatti, all’aumentare della frequenza della Cache si rendeva necessaria una regolazione manuale della tensione di alimentazione apposita (opzione solitamente identificata come CPU Cache Voltage nella maggior parte delle schede madri) per mantenere/raggiungere la piena stabilità, con i nuovi Skylake questo non serve, in quanto la CPU Cache è direttamente legata all’impostazione della tensione di alimentazione della CPU, ossia al classico VCore Voltage.

Per quanto riguarda le memorie RAM, per lo meno in questa prima serie di prove, abbiamo semplicemente sfruttato il profilo XMP 2.0 previsto dal produttore taiwanese G.Skill, in maniera da impostare in modo automatico sia la frequenza che le latenze ai valori di targa del kit in nostro possesso, vale a dire 3.200MHz con latenze 14-14-14-34 e tensione di alimentazione pari ad appena 1.35v.

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L’overclock del comparto di memoria, purtroppo, viene limitato dalla massima tensione di alimentazione impostabile all’interno del BIOS. Il produttore americano, infatti, ha previsto un VDIMM massimo pari ad appena 1.52v, indubbiamente più che sufficiente per una configurazione daily-use, ma certamente inadeguata per spremere al massimo le più diffuse memorie ad alte prestazioni DDR4.

Con le RAM in nostro possesso, anche grazie agli ottimi ICs Samsung B-Die di cui sono provviste, siamo ugualmente riusciti ad ottenere buoni risultati, raggiungendo una frequenza massima pari a ben 3.600MHz, in abbinamento a latenze sensibilmente più spinte rispetto a quelle previste dal produttore (14-14-14-34-1T-240), pur senza rinunciare alla piena stabilità operativa. Negli screen che vi proponiamo di seguito è possibile notare il beneficio, in termini prettamente prestazionali, derivato proprio dall’overclock delle nuove DDR4:

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XTU

Come vediamo è del tutto apprezzabile l’incremento registrato nell’esecuzione del benchmark integrato nell’ultima versione dell’Intel Extreme Tuning Utility (XTU), dove il solo overclock delle memorie DDR4, infatti, ha garantito quasi 150 punti in più nello score complessivo!

{jospagebreak_scroll title=Analisi overclock e consumi rilevati – Parte Seconda:}


Analisi overclock e consumi rilevati – Parte Seconda:


Non potevamo, inoltre, non verificarne il beneficio con gli applicativi notoriamente più sensibili alla larghezza di banda, ovvero i software di compressione WinRAR e 7-Zip ed i vari benchmark sintetici integrati nelle suite AIDA64 Extreme e SiSoftware Sandra. Anche in questo caso, come vedremo dai grafici riepilogativi proposti di seguito, il guadagno è indubbiamente considerevole!

WinRAR

7-ZIP

AIDA-Banda

AIDA-Latenza

Sandra-Banda

I risultati ottenuti non fanno che confermare appieno le ottime potenzialità in overclock di questa nuova scheda madre di Supermicro, la cui unica carenza è rappresentata a nostro avviso dal limitato voltaggio applicabile al comparto di memoria DDR4. Siamo tuttavia fiduciosi che il produttore americano porrà rimedio a questa lacuna con i prossimi aggiornamenti BIOS.

N.B.: Ricordiamo che l’overclock è una pratica che può danneggiare in modo permanente i componenti. HW Legend non si assume nessuna responsabilità su eventuali danni cagionati a cose e/o persone dall’improprio utilizzo dei parametri di overclock. Ogni utente adotta questa pratica a suo esclusivo rischio e pericolo.


Analisi consumi rilevati sulla Supermicro C7Z170-OCE


Per concludere abbiamo misurato i consumi del sistema di prova completo, direttamente alla presa di corrente. Le misurazioni sono state ripetute più volte, nel grafico la media delle letture nelle seguenti condizioni:

  • Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
  • Full-Load eseguendo il programma Cinebench R11.5;
  • Full-Load eseguendo il 3DMark con preset Fire Strike;
  • Full-Load Stress eseguendo 30 minuti del System Stability Test di AIDA64 Extreme.

Consumi

Come possiamo osservare dal grafico riepilogativo, i valori di consumo registrati dalla nostra piattaforma di test si dimostrano più che buoni. Alla luce delle nostre rilevazioni non possiamo che ritenerci piacevolmente soddisfatti di questa scheda madre targata Supermicro.

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Conclusioni:


platinum_bbPrestazioni:cinque
Consumi:cinque
Rapporto Qualità/Prezzo:quattro_mezzo
Giudizio Complessivo:quattro_mezzo

La nuova Supermicro C7Z170-OCE è indubbiamente una scheda madre capace di catturare l’attenzione già al primo sguardo, grazie alla sua elegante colorazione nera, abbinata agli inserti plastici ed ai dissipatori di calore del PCH e della circuiteria di alimentazione di colore verde. A livello prettamente costruttivo ci troviamo senza dubbio dinanzi ad un prodotto contraddistinto da una qualità ai massimi livelli, progettato con tecnologie proprietarie di classe server (indicate con la dicitura “Server DNA”), frutto dell’invidiabile esperienza maturata nel corso degli anni dallo storico produttore americano.

Il layout della scheda appare pulito e ordinato, tutti i componenti sono posti con criterio nello spazio a disposizione. La distribuzione dei principali elementi è davvero ben organizzata e frutto di uno studio approfondito. In posizione centrale spicca il Socket LGA-1151, in grado di ospitare tutti i microprocessori Core di sesta generazione, basati su architettura Skylake a 14 nanometri, presentati da Intel.

La scheda adotta, come abbiamo visto, una robusta circuiteria di alimentazione digitale da ben 10 fasi, espressamente progettata per garantire una stabilità assoluta, anche in condizione di overclock estremo. L’azienda americana, per questo particolare modello, ha previsto componenti elettronici di qualità superiore rispetto a quelli tipicamente utilizzati in soluzioni analoghe concorrenti, prodotti dai principali leader del settore. Tra questi troviamo ad esempio eccellenti induttori Vitec PR72-151 High-Frequency, contraddistinti da un package di tipo SMD e capaci di fornire ben 66A di corrente, e stadi di alimentazione IR3556M PowIRstage di International Rectifier, capaci di gestire fino a ben 50A di corrente erogata per ogni singola fase. L’intera gestione delle fasi è infine affidata ad una coppia di ottimi controller IR35203 Digital PWM!

Uno dei punti di forza di questa scheda madre riguarda senza dubbio le possibilità di espansione offerte. A differenza della quasi totalità delle soluzioni basate sul medesimo PCH (Intel Z170 Express) sono pienamente supportate le tecnologie Multi-GPU AMD CrossFireX e NVIDIA SLI in configurazione 2-Way (16x/16x) oppure 3-Way (16x/8x/8x). Il produttore americano, infatti, ha previsto su questo particolare modello la presenza di uno switch chip PLX PEX8747 PCI-Express 3.0, avente la funzione di aumentare il numero delle linee elettriche a disposizione (da 16 fino a ben 32) consentendo la realizzazione di configurazione più avanzate.

Troviamo, inoltre, numerose porte Serial-ATA e USB 3.0. Il PCH introduce, inoltre, il supporto nativo verso le unità di storage SSD di nuova generazione, dotate di interfaccia meccanica di tipo M.2 PCI-Express o SATA Express, e capaci di una bandwidth teorica pari a ben 10Gb/s. Il produttore ha dotato questo prodotto di un connettore Ultra M.2 PCI-Express su bus PCIe 3.0 X4, capace di garantire una bandwidth davvero notevole, pari a ben 32Gb/s. Indiscutibilmente una ventata d’aria fresca che consente, finalmente, di poter oltrepassare il “muro” dei 6Gb/s previsto dall’ormai limitante standard Serial ATA 3.

Viene oltre a ciò garantito il pieno supporto al recentissimo standard di trasmissione USB 3.1, capace di un livello di prestazioni davvero molto elevato, ben due volte superiore rispetto a quanto offerto dalla precedente generazione. Sono presenti ben tre porte, nello specifico una Type-C direttamente accessibile nel pannello posteriore I/O della scheda madre, ed ulteriori due sfruttabili utilizzando l’apposito header on-board. La loro gestione è affidata ad una coppia di controller ASMedia ASM1142.

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La confezione in cui viene commercializzato questo prodotto si presenta generosa nelle dimensioni, con una colorazione di base nera e finitura opaca. Il materiale di cui è costituita appare molto resistente e difficile da schiacciare, per cui rappresenta un’ottima protezione per il contenuto. Soffermandoci per un istante all’aspetto prettamente estetico dobbiamo ammettere che l’impressione di trovarsi dinanzi ad un prodotto di fascia alta è del tutto palpabile.

Ogni minimo particolare appare estremamente curato, a cominciare dal design elegante e ricercato con bordi anteriori smussati, fino ad arrivare all’ulteriore cartoncino, di colore grigio, pensato per impedirne l’apertura; riteniamo del tutto improbabile che possa passare inosservata sugli scaffali da esposizione. Gli elementi grafici, tuttavia, non rappresentano soltanto un fattore meramente estetico ma offrono il quadro completo delle funzionalità della scheda madre fornendo al possibile acquirente l’opportunità di valutare se il prodotto possa o meno soddisfare le proprie esigenze.

Durante i nostri test, e applicando un overclock daily non proprio leggero, abbiamo osservato un’elevata stabilità della motherboard con temperature assolutamente basse dei dissipatori in zona alimentazione. Essi infatti sono rimasti praticamente tiepidi per tutta la durata dei test e nei successivi giorni in cui abbiamo stressato la motherboard in un utilizzo gaming intenso.

Complessivamente, analizzando il comparto prestazionale e le peculiarità di quello funzionale, siamo rimasti davvero molto soddisfatti della nuova Supermicro C7Z170-OCE!

La scheda madre purtroppo non è ancora disponibile nel nostro paese, ma fortunatamente è facilmente reperibile presso alcuni dei più famosi shop online europei, che quindi provvederanno senza troppi problemi alla spedizione del prodotto acquistato anche verso l’Italia.

Il prezzo medio, prossimo ai 300€ IVA compresa, è indubbiamente interessante, e certamente giustificato dalle caratteristiche tecniche (che comprendono la presenza di un chip PLX), dalle funzionalità implementate e dalle potenzialità offerte da questo prodotto, che ricordiamo essere contraddistinto da una qualità ai massimi livelli e progettato con tecnologie proprietarie di classe server al fine di garantire la massima stabilità operativa e durevolezza a lungo termine.


Pro:


  • Ottima scelta dei componenti;
  • Ottimo layout ed eccellente qualità costruttiva;
  • Robusta circuiteria di alimentazione digitale da ben 10 Fasi;
  • Progettata con tecnologie proprietarie di classe server (Server-DNA);
  • PCH Intel Z170 Express;
  • Eccellente stabilità operativa durante le sessioni di test;
  • Ottime prestazioni complessive;
  • Ottima predisposizione all’overclock;
  • Supporto per tutti i nuovi microprocessori Skylake a 14nm;
  • Generosa disponibilità di connessioni;
  • Comodi pulsanti di accensione, CCMOS e Overclock on-board;
  • Massima sicurezza in fase di aggiornamento grazie alla tecnologia proprietaria BIOS Recovery;
  • Supporto alle unità SSD di nuova generazione con interfaccia M.2 PCI-Express;
  • BIOS completo, ricco di parametri e abbastanza maturo; 
  • Doppia interfaccia di rete Gigabit Ethernet con controller Intel;
  • Sottosistema audio integrato di ottima qualità (Realtek ALC1150);
  • Supporto al nuovo standard di trasmissione USB 3.1.

Contro:


  • Massimo VDIMM impostabile pari a soli 1.52v (probabilmente risolvibile con futuri BIOS).

Si ringrazia 002-A-supermicro-c7z170-oce-logo-azienda per il sample fornitoci.

Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend

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