GIGABYTE Radeon R9 285 OC WindForce

r9-285-copertinaNel corso della recensione che abbiamo il piacere di illustrarvi oggi, andremo ad analizzare in maniera molto approfondita una delle ultime proposte, per quanto riguarda il mercato delle schede grafiche. GIGABYTE é senza dubbio una delle aziende più attive sotto il profilo della ricerca di nuove tecnologie da implementare nei propri prodotti, nonché capace di proporre soluzioni innovative e spesso uniche nel loro genere. La scheda video in esame, precisamente il modello GV-R9285WF2OC-2GD, è costruita attorno al nuovissimo processore grafico Tonga, presentato non molti giorni fa da AMD, basato sull’ultima revisione dell’ormai collaudata architettura GCN (Graphics Core Next), e si contraddistingue dalle tradizionali soluzioni di riferimento non soltanto per frequenze operative sensibilmente superiori di fabbrica, ma soprattutto per l’adozione del sistema di raffreddamento proprietarioWindForce”, una delle soluzioni più apprezzate dagli appassionati per la sua grande efficienza e silenziosità. Non ci resta che augurarvi una piacevole lettura!

GIGABYTE Radeon R9 285 OC WindForce – Recensione di Gianluca Cecca | delly – Voto: 4,5/5


Introduzione:


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GIGABYTE, fondata nel 1986, era inizialmente un piccolo laboratorio con protagonisti quattro giovani ingegneri, appassionati e volenterosi nel migliorare gli standard esistenti. Ancora oggi vanta gli stessi valori ed impegno nel continuare a migliorare le vite dei suoi clienti creando prodotti con alte prestazioni, affidabili e dal grande contenuto qualitativo.

La tecnologia è andata oltre alle macchine e ai circuiti. E’ la nuova base della vita moderna ed è diventata parte integrante del nostro modo di imparare, condividere e creare con gli altri in un mondo sempre più interconnesso. Con oltre 20 anni di esperienza nella progettazione, GIGABYTE è sempre più impegnata nella realizzazione di nuove tecnologie per gli utenti di tutto il mondo, sempre con il massimo rispetto per l’ambiente.

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L’essere stata pioniera nel mercato delle schede madri, ha permesso all’azienda di diversificare la sua offerta di prodotti, includendo schede grafiche, portatili, computer da tavolo, componenti per PC, telefoni cellulari, server, soluzioni per centri elaborazione dati e molto altro ancora.

Per maggiori informazioni consultate il sito web GIGABYTE.

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Processore Grafico AMD Tonga – Uno sguardo all’architettura:


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Sono passati pochi giorni dalla presentazione ufficiale, da parte di AMD, del nuovo processore grafico Tonga, vera e propria anima delle nuove soluzioni Radeon R9 285, destinate a collocarsi nella fascia medio alta del mercato e pensate per contrapporsi con maggiore efficacia alle proposte concorrenti basate su architettura Kepler.

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La nuova GPU, nonostante si presenti con caratteristiche tecniche di base davvero molto simili a quelle dell’ormai vetusto processore grafico Tahiti, impiegato nelle soluzioni Radeon HD 7900 e nelle recenti Radeon R9 280, è in realtà completamente differente a livello architetturale, con una disposizione interna delle risorse che presenta non poche analogie con quella delle soluzioni di punta Hawaii. Troviamo, infatti, un maggior quantitativo di unità ACE (Asynchronous Compute Engine), ben otto unità, anziché le due delle R9 280/280X basate su GPU Tahiti.

La maggior parte delle unità fondamentali per l’esecuzione dei calcoli grafici sono raggruppate all’interno di quattro blocchi principali, denominati Shader Engine. Nel complesso processore grafico Hawaii ognuno di questi blocchi comprende ben 11 Compute Unit (CU), ciascuna con all’interno 64 Stream Processor e 4 unità Texture. In ogni Shader Engine, inoltre, sono presenti 4 unità render back-end capaci di renderizzare fino a 4 full-color pixel per ogni ciclo di clock ciascuna, vale a dire un massimo di ben 64 pixel/clock.

In Tonga queste specifiche sono state ovviamente ridimensionate, essendo un prodotto destinato ad una diversa fascia di mercato. All’interno dei quattro Shader Engine di Tonga, infatti, troviamo solamente 2 unità render back-end, aspetto che riduce a 32 i pixel/clock massimi renderizzabili. Inoltre, solamente 7 Compute Unit (CU) sono mantenute attive, per un totale complessivo di 1.792 Stream Processor e 112 Texture Unit.

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La collaudata architettura GCN (Graphics Core Next) è stata sensibilmente rivista ed aggiornata all’ultima revisione (1.2) in maniera da offrire non soltanto maggiori prestazioni velocistiche ma soprattutto, al pari delle soluzioni di fascia superiore, tutte le ultime funzionalità e tecnologie proprietarie disponibili, purtroppo non implementabili nella vecchia revisione architetturale.

In Tonga, infatti, troviamo pieno supporto verso la tecnologia propietaria TrueAudio, compatibilità con l’interessante progetto FreeSync, ovvero la risposta al GSync di NVIDIA, nonché la presenza, direttamente all’interno della GPU, dell’XDMA Engine, in maniera da offrire il supporto alle configurazioni CrossFireX senza l’ausilio del classico bridge di connessione tra le schede grafiche.

Altre importanti migliorie coinvolgono il motore Unified Video Decoder (UVD) e il Video Coding Engine (VCE), rivisti in maniera da garantire non soltanto maggiori performance generali, ma soprattutto per offrire un miglior supporto verso i contenuti con risoluzione 4K.

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Tra le più significative modifiche apportate per incrementare le pure prestazioni velocistiche segnaliamo una più efficiente gestione delle tecniche di Tessellation, resa possibile dalla presenza di una rinnovata unità dedicata in grado di gestire ora un massimo di quattro primitive per ciclo di clock, garantendo performance da 2 a 4 volte superiori rispetto a Tahiti, e la capacità di processare le istruzioni in parallelo tra linee SIMD.

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Nel processore grafico Tonga sono stati implementati anche migliori algoritmi per lo scheduling delle operazioni di calcolo nonché nuove istruzioni integer e in virgola mobile a 16-bit per il processo dei dati multimediali.

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Inoltre, per compensare, almeno in parte, la riduzione dell’interfaccia di memoria, che passa dai 384-bit di Tahiti ad “appena” 256-bit, è stata introdotta una nuova tecnica di color compression, pensata per incrementare l’efficienza del memory controller anche fino al 40%, grazie all’archiviazione in formato compresso, e senza perdita di qualità, dei dati di colore del frame buffer con possibilità, da parte del processore grafico, sia di lettura che di scrittura degli stessi.

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Dopo questa breve e doverosa parentesi sulla nuova GPU Tonga, andiamo ad osservare il prodotto oggetto della nostra recensione odierna, vale a dire la nuova GIGABYTE Radeon R9 285 WindForce OC [GV- R9285WF2OC-2GD].

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Confezione e Bundle:


La nuova GIGABYTE Radeon R9 285 WindForce OC è giunta nella nostra redazione all’interno della confezione originale prevista dal produttore taiwanese. La scatola, contraddistinta da dimensioni relativamente contenute, è realizzata con un cartoncino abbastanza resistente e capace di assicurare l’integrità della scheda grafica, nonché della dotazione accessoria, anche nell’eventualità di un trasporto movimentato.

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La finitura superficiale è lucida e vengono riportate numerose informazioni circa le principali caratteristiche del prodotto. Sulla parte frontale domina l’ormai immancabile occhio bionico, vero e proprio emblema, ormai da diverso tempo, delle soluzioni grafiche, o più precisamente dei prodotti dedicati al gaming. In alto a sinistra troviamo il logo aziendale GIGABYTE.

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In basso, invece troviamo, oltre alla nomenclatura della scheda grafica, il tipo di GPU installata e il quantitativo di memoria a disposizione, anche un paio di icone che ci informano non soltanto della presenza dell’apprezzato sistema di dissipazione del calore proprietario “WindForce 2X”, ma soprattutto che ci troviamo di fronte ad una scheda video con frequenze operative già overcloccate di fabbrica.

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Nella parte posteriore viene nuovamente riportata la nomenclatura del prodotto, le principali feature supportate, i requisiti minimi di sistema e un elenco delle principali tecnologie AMD supportate.

Viene ovviamente data giusta enfasi alle caratteristiche tecniche di rilievo, tra cui il pieno supporto allo standard PCI-Express di terza generazione e la presenza dell’ottimo sistema di dissipazione proprietario WindForce 2X. Non mancano, infine, tutti i riferimenti aziendali di GIGABYTE.

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Nelle fasce laterali sono presenti il logo aziendale, la nomenclatura della scheda grafica, la tipologia di GPU installata, la quantità di memoria, che nello specifico è pari a 2GB, ed una targhetta con tutti i codici identificativi del prodotto.

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GIGABYTE non ha trascurato alcun dettaglio, curando con molta attenzione e scrupolosità tutti i particolari. L’apertura della confezione risulta semplice e in pochi secondi ci troveremo di fronte al materiale fornitoci in dotazione.

La cura della distribuzione di ogni componente all’interno della confezione, denota l’ottimo studio e attenzione che l’azienda ha riposto. Riteniamo che sia praticamente quasi impossibile incappare in qualche componente danneggiato per causa di un trasporto movimentato.

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Il bundle fornito in dotazione è semplice, infatti troviamo quanto segue:

  • 1x Disco ottico con driver e utility;
  • 1x Manuale rapido di installazione;
  • 2x Adattatore 2xMolex 4 pin -> PCIe 6 pin.

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A nostro avviso, il bundle fornito in dotazione da GIGABYTE anche se non particolarmente ricco, risulta ccomunque completo e consente fin da subito di godere a pieno del prodotto. Passiamo ora ad analizzare le caratteristiche tecniche del prodotto ogetto della nostra recensione.

{jospagebreak_scroll title=Caratteristiche Tecniche:}


Caratteristiche Tecniche:


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La scheda video GIGABYTE Radeon R9 285 WindForce OC è costruita intorno al nuovissimo processore grafico Tonga di AMD, basato sull’ultima revisione (1.2) della collaudata architettura GCN (Graphics Core Next), differendo dalla soluzione di riferimento sia per quanto riguarda il PCB e sia per il sistema di raffreddamento impiegato, entrambi di tipo custom.

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Quest’ultimo è l’ormai famoso e apprezzato WindForce 2X a doppia ventola, già osservato su varie proposte dell’azienda taiwanese e perfettamente in grado di garantire ottime temperature d’esercizio, unite ad un buon confort acustico. Le frequenze operative impostate di fabbrica sono sensibilmente superiori a quelle sancite dalla stessa AMD.

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In particolare il base clock è fissato a 973MHz (anziché 918MHz). Nessuna differenza, invece, per quanto riguarda la frequenza operativa dei moduli di memoria, fissata ai canonici 1.375MHz (5.500MHz effettivi). Riportiamo di seguito un riassunto delle principali feature supportate.

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Le specifiche tecniche della GIGABYTE Radeon R9 285 WindForce OC, così come dichiarate dal produttore, le trovate riassunte nella tabella che segue.

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Le caratteristiche tecniche dichiarate mostrano la volontà dell’azienda di dare vita ad un prodotto, dedicato al gaming di altissima qualità. Possiamo chiaramente evincere come GIGABYTE abbia dedicato molto impegno nel realizzare una scheda video molto ben bilanciata. La scheda è pronta per supportare senza problemi il nuovo sistema operativo Windows 8.1.

Il software GPU-Z rileva correttamente le caratteristiche fisiche e le frequenze operative della scheda grafica e ne riportiamo uno screen.

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Potete trovare maggiori informazioni nella pagina ufficiale dell’azienda. Ora siamo pronti per analizzare nel dettaglio la nuova proposta GIGABYTE Radeon R9 285 WindForce OC.

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La Scheda – Parte Prima:


La nuova GIGABYTE Radeon R9 285 WindForce OC si presenta con un look prorompente dettato dalle forme accattivanti del dissipatore di calore “WindForce 2X”, una soluzione custom progettata dall’azienda taiwanese per garantire basse temperature di esercizio e al tempo stesso un’ottima silenziosità operativa.

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Il PCB della scheda adotta un’elegante colorazione nera, abbandonando così il tipico colore blu che ha sempre contraddistinto la maggior parte dei prodotti GIGABYTE, e si sviluppa in lunghezza per 25 cm. Il sistema di dissipazione occupa due slot in altezza. Nessun problema, quindi, per tutti coloro che intendono realizzare un sistema destinato al gaming con due o più schede grafiche in parallelo.

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Nella zona posteriore della scheda, escludendo alcune etichette identificative del prodotto e le viti di fissaggio del sistema di dissipazione, non vi sono elementi di particolare rilievo.

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Dalla vista posteriore possiamo osservare che il dissipatore, per la sua particolare conformazione, soffia l’aria calda generata dalla scheda video direttamente all’interno del case del pc.

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Il dissipatore è molto efficiente e quindi introduce una buona quantità di calore, di conseguenza si consiglia di installare questa scheda all’interno di un case ben ventilato.

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Non manca una connessione PCI-Express compatibile con lo standard 3.0 che si attiverà installando la scheda su sistemi in grado di fornire tale supporto, ovvero su piattaforme basate su chipset Z77 (con processore Ivy Bridge a bordo), Z87/Z97 per Haswell oppure sulla recente piattaforma di punta X99 per microprocessori Haswell-E.

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I più attenti noteranno che la scheda grafica non dispone dei classici connettori per la realizzazione di configurazioni Multi-GPU CrossFire. Il nuovo processore grafico Tonga, infatti, integra direttamente al suo interno il blocco XDMA, rendendo di fatto superfluo l’utilizzo dei tradizionali bridge di connessione tra le schede grafiche.

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La scheda riceve l’alimentazione necessaria al suo funzionamento attraverso una coppia di connettori PCIe da 6 pin, capaci di garantire un’erogazione totale di 225W (75W+75W dai due ingressi PCIe e ulteriori 75W dallo slot in cui è installata la scheda), più che sufficienti a soddisfare un TDP di appena 190W.

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Sulla piastra posteriore sono presenti, come connettività video, i seguenti elementi:

  • 1x Porta DVI-I;
  • 1x Porta DVI-D;
  • 1x Porta HDMI full size con supporto allo standard 1.4a;
  • 1x Porta Display Port versione 1.2 con pieno supporto alle connessioni multimonitor.

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La Scheda – Parte Seconda:


Come da nostra abitudine, ormai consolidata, non abbiamo resistito alla curiosità di smontare la scheda video per meglio osservare l’interno della GIGABYTE Radeon R9 285 WindForce OC. Per disassemblare il dissipatore di calore non occorrono operazioni complicate ma è opportuno avvisare che tale operazione comporta la perdita della garanzia.

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Il dissipatore proprietario WINDFORCE 2X parallel-inclined fan impiegato su questo modello è senza dubbio di dimensioni generose, pensato per garantire ottime temperature di esercizio durante l’utilizzo della scheda. La base del dissipatore è a contatto sia della GPU che delle memorie. Un ulteriore piccolo dissipatore passivo in alluminio, investito dal flusso d’aria prodotto dalle ventole, raffredda le fasi di alimentazione della GPU.

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La superficie di contatto con la GPU, realizzata in rame, è molto liscia ma non lucidata a specchio. Riportiamo due interessanti video di presentazione della tecnologia WindForce 2X realizzati direttamente da Gigabyte.

Due heatpipe in rame dal diametro generoso consentono di trasportare efficientemente ed uniformemente il calore prodotto sull’ampia superficie dissipante a disposizione.

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Lo smaltimento del calore è, infine, garantito dall’impiego di due generose ventole da 100 mm di diametro e 9 pale, capaci di ottime prestazioni e buona silenziosità. Non mancano tutta una serie di tecnologie proprietarie finalizzate a garantire le massime performance dissipanti e il miglior confort acustico possibile.

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E’ prevista, ad esempio, una particolare conformazione a lamelle inclinate del radiatore di calore. Questa caratteristica, in associazione alla coppia di ventole, anch’esse fissate al supporto con una leggera inclinazione, favorisce lo smaltimento del calore e consente di creare meno turbolenze riducendo così la rumorosità rispetto alle soluzioni comunemente utilizzate.

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La rimozione del sistema dissipante ci offre l’opportunità di poter osservare con più attenzione il PCB della scheda grafica, come anticipato di tipo proprietario. Il layout appare molto ordinato e pulito, con componenti discreti disposti con criterio nello spazio a disposizione.

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Il primo particolare che cattura il nostro sguardo è senza dubbio la complessa circuiteria di alimentazione, che prevede 5 Fasi dedicate al nuovo processore grafico Tonga e ulteriori 2 Fasi per il comparto di memoria.

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L’assoluta stabilità operativa e la longevità sono garantite da una selezione di componenti discreti di eccellente qualità, identificati dall’azienda con la dicitura “Ultra Durable ”. Sono state introdotte nuove induttanze blindate con core in ferrite, condensatori allo stato solido a basso ESR (Equivalent Series Resistance), capaci di offrire una minore resistenza al passaggio della corrente e quindi un voltaggio in uscita più stabile e privo di oscillazioni, e Mosfet contraddistinti da un basso RDS(On), ossia in grado di garantire, durante la loro attività, un’elevata efficienza pur mantenendo bassa la loro temperatura di esercizio.

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Le fasi di alimentazione della GPU sono controllate da un Controller PWM digitale della ON Semiconductor, modello NCP-81022, capace di offrire supporto alla regolazione della tensione tramite software.

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Le memorie GDDR5 utilizzate sono delle Elpida W2032BBBG-6A-F accreditate per una frequenza operativa di 1.500MHz (6.000MHz effettivi). Sono presenti otto chip da 256MB ciascuno per un totale di 2GB di memoria grafica installata.

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Ed ora è giunto il momento di testare le potenzialità della scheda.

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Sistema di Prova e Metodologia di Test:


Per il sistema di prova ci siamo avvalsi di una scheda madre dotata di PCH Intel X99 Express, prodotta da ASRock, in particolare è stato scelto il modello Fatal1ty X99M Killer.

Come processore è stato scelto un modello Intel appartenente alla famiglia Haswell-E, precisamente il nuovo Core i7 5960X Extreme Edition. La frequenza di funzionamento è stata fissata a 4.200MHz, impostando il moltiplicatore a 42x senza mettere mano alla frequenza del BCLK (100MHz).

Per il comparto memorie la scelta è ricaduta su un kit DDR4 prodotto da G.Skill da 16GB di capacità assoluta. Sia la frequenza e sia le latenze sono state impostate ai valori di targa, vale a dire 2.666MHz 15-15-15-35 a 1.2v. Un riassunto della configurazione di prova la trovare nella tabella sottostante.

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Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati, nei grafici la media dei valori registrati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.

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Il sistema operativo, Microsoft Windows 8.1 Pro X64 Update1, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare.

Le nostre prove sono state condotte con l’intento di verificare il grado prestazionale della nuova GIGABYTE Radeon R9 285 WindForce OC 2GB GDDR5. Quindi ecco specificata la base test da noi utilizzata e che sarà utile al lettore per l’interpretazione dei grafici:

Test

Tutti i settaggi sono stati effettuati con il software MSI Afterburner 4.0.0 Final.


GIGABYTE Radeon R9 285 OC WindForce – Default –


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GIGABYTE Radeon R9 285 OC WindForce – Overclock Daily


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N.B.: Ricordiamo che l’overclock è una pratica che può danneggiare in modo permanente i componenti. HW Legend non si assume nessuna responsabilità su eventuali danni cagionati a cose e/o persone dall’improprio utilizzo dei parametri di overclock. Ogni utente adotta questa pratica a suo esclusivo rischio e pericolo.

Queste le applicazioni interessate, suddivise in due tipologie differenti.


Benchmark Sintetici:


  • 3DMark 11;
  • 3DMark 2013;
  • Unigine Heaven Benchmark 4.0;
  • Unigine Valley Benchmark 1.0.

Giochi DirectX 11:


  • DiRT Showdown;
  • Alien vs Predator;
  • Metro Last Light;
  • F1 2013;
  • Sniper Elite V2;
  • Tomb Raider 2013;
  • GRID 2;
  • Bioshock Infinite;
  • Hitman Absolution;
  • Sleeping Dogs;
  • Crysis 3;
  • Battlefield 4;
  • GRID Autosport;
  • Thief.

Andiamo ad osservare i risultati ottenuti.

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Benchmark Sintetici – Parte Prima:


3DMark 11


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Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software house Futuremark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video.

La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.

Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.

I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Entry, Performance ed Extreme. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto.

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3DMark 2013


firestrike

La nuova versione del famoso software è senza dubbio la più potente e flessibile mai sviluppata da Futuremark. Per la prima volta viene proposto un programma multipiattaforma, capace di eseguire analisi comparative su sistemi operativi Windows, Windows RT, Android ed iOS. Le prestazioni velocistiche del proprio sistema possono essere osservate sfruttando tre nuovi ed inediti Preset: Ice Storm, Cloud Gate e Fire Strike.

Il primo, Ice Storm, sfrutta le funzionalità delle librerie DirectX 9.0 ed è sviluppato appositamente per dispositivi mobile, quali tablet e smartphone senza comunque trascurare i computer entry level. Il secondo, Cloud Ice è pensato per l’utilizzo con sistemi più prestanti, come ad esempio notebook e computer di fascia media, grazie al supporto DirectX 10. Infine l’ultimo preset, denominato Fire Strike, è pensato per l’analisi dei moderni sistemi di fascia alta, contraddistinti da processori di ultima generazione e comparti grafici di assoluto livello con pieno supporto DirectX 11.

I nostri test sono stati eseguiti proprio in DirectX 11, sfruttando i preset Cloud Gate, Sky Diver e Fire Strike. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto.

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{jospagebreak_scroll title=Benchmark Sintetici – Parte Seconda:}


Benchmark Sintetici – Parte Seconda:


Unigine Heaven Benchmark v4.0


heaven

Unigine ha aggiornato il suo benchmark DirectX 11, che permette agli utenti di provare la propria scheda video con le nuove librerie grafiche. Basato su motore Unigine, il benchmark Heaven v4.0 supporta schede video DirectX 11, DX 10, 9, OpenGL e il 3D Vision Surround di Nvidia. Tra le novità la possibilità di avere a disposizione dei preset per avere delle performance paragonabili immediatamente tra gli utenti.

I test sono stati condotti utilizzando i preset Basic ed Extreme con risoluzione FullHD (1920×1080). Nei grafici i risultati ottenuti, espressi sotto forma di Score finale e di FPS medi.

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Unigine-Heaven-Extreme


Unigine Valley Benchmark v1.0


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Il nuovo UNIGINE Valley è stato sviluppato dagli stessi programmatori del noto e apprezzato benchmark HEAVEN. Questo nuovo test sarà in grado di sfruttare al massimo tutta la potenza della vostra scheda video.

Il benchmark riproduce in maniera dettagliata una valle piena di boschi, che saprà attirare l’attenzione dell’utente, grazie ad una fedeltà elevata della vegetazione e degli agenti atmosferici che interaggiscono su di essa.

Il benchmark riprende in parte il motore utilizzato in Heaven sfruttando al massimo un ambiente dinamico molto vasto e dettagliato. E’ possibile inoltre osservare in tempo reale le prestazioni della scheda video, la sua temperatura e la relativa frequenza di funzionamento.

I test sono stati condotti utilizzando il preset Basic ed Extreme con risoluzione FullHD (1920×1080). Nei grafici i risultati ottenuti, espressi sotto forma di Score finale e di FPS medi.

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Unigine-Valley-Extreme

{jospagebreak_scroll title=Giochi DirectX 11 – Parte Prima:}


Giochi DirectX 11 – Parte Prima:


DiRT Showdown


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DiRT Showdown è un racing game puramente arcade basato su corse folli e incidenti. La simulazione realistica viene messa da parte in questo titolo, che preme invece l’acceleratore sulle caratteristiche più spettacolari delle corse, concentrandosi su scontri, incidenti e velocità elettrizzanti.

Il gioco consente di guidare varie categorie di veicoli all’interno di arene, tracciati e varie tipologie di corse impostate sulla demolizione e la velocità, con utilizzo di nitro. La modalità carriera consente di viaggiare per il mondo sperimentando più di 50 eventi diversi, mentre il multiplayer mette a disposizione una moltitudine di modalità diverse tra online a 8 giocatori e offline in split screen.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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Alien vs Predator


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La prima sensazione è di disorientamento: l’Alien ha visione grandangolare e può cadere da altezze indicibili senza il minimo danno ma, soprattutto, può camminare (e correre) sulle pareti e ciò cambia sensibilmente il modo in cui affrontare i quadri.

All’inizio non è facile muoversi con scioltezza e rapidità passando da una parete verticale ad un soffitto come se nulla fosse; dopo pochi minuti iniziamo “a prenderci gusto”…Ecco un marine, un colpo di artigli in corsa ed il marine è morto. Facile. Ecco un altro marine, ci vede, gli corriamo incontro, ha il lanciafiamme. Bruciamo assieme. Ed ora il Predator….

I test sono stati condotti usando i seguenti settaggi:

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{jospagebreak_scroll title=Giochi DirectX 11 – Parte Seconda:}


Giochi DirectX 11 – Parte Seconda:


Lost Planet 2


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Lost Planet 2 è il seguito dello sparatutto in terza persona sviluppato e prodotto dalla Capcom. Basato sul motore grafico aggiornato MT-Framework 2.0 è ambientato 10 anni prima delle vicende di Lost Planet Extreme Condition.

Teatro delle azioni sarà ancora una volta l’inquietante pianeta E.D.N. III, il cui glaciale paesaggio ha lasciato spazio ad intricate giungle con tanto di vegetazione e clima tropicale. La battaglia dei valorosi coloni contro i terribili Akrid continuerà a insanguinare le terre del travagliato corpo celeste…

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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Metro Last Light


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Nell’anno 2034, sotto le rovine di una Mosca post apocalittica, nei tunnel della Metro ciò che resta dell’umanità è assediato da minacce provenienti dall’esterno e dall’interno. Dei mutanti si aggirano all’interno delle catacombe sotto la superficie desolata.

Anziché fare fronte comune aiutandosi a vicenda, le stazioni-città della metro sono impegnate in una lotta per conquistare l’arma definitiva, un dispositivo in grado di scatenare l’apocalisse proveniente dalle camere blindate militari del D6.

E’ in corso quindi una guerra civile che potrebbe spazzare via per sempre l’umanità dalla faccia della terra. Queste sono le premesse della trama di Metro: Last Light, nel quale interpreteremo il ruolo di Artyom, un personaggio oppresso dal senso di colpa ma mosso dalla speranza, il quale avrà nelle sue mani la chiave per la sopravvivenza del genere umano…

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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Metro-LL

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Giochi DirectX 11 – Parte Terza:


F1 2013


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Ultimo capitolo sviluppato dai ragazzi di Codemasters con licenza ufficiale FIA. Dato il via, ci troveremo di fronte alla possibilità di avviare diverse modalità di gioco. La più importante è ovviamente la carriera, ma per chi non vuole tuffarsi sin da subito in un’avventura lunga tre, cinque o sette stagioni, c’è la possibilità di affrontare una gara veloce (solo gran premio), effettuare prove a tempo, tuffarci in un week-end di gara (dalle prove libere del venerdì al gran premio della domenica) o avviare il gioco in multiplayer.

Ovviamente il titolo è incentrato sulla carriera e la differenza nel tempo (tre, cinque o sette anni) è data dalla volontà di approdare sin da subito in team più o meno importanti, minore sarà la carriera, maggiori saranno le possibilità di entrare da subito nei top team come Ferrari, McLaren o Red Bull – se si sceglie invece la carriera da sette anni, ci troveremo a dover fare la gavetta partendo da team come Lotus, HRT e Toro Rosso. Il gioco supporta le DirectX 11.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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F1-2013


Sniper Elite V2


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Sniper Elite V2 è uno sparatutto in terza persona con una predilezione per le meccaniche stealth, e sprona il giocatore a effettuare eliminazioni silenziose e a rimanere nell’ombra, piuttosto che sfidare i nemici a viso aperto. L’arsenale a disposizione include una gamma piuttosto ridotta di fucili da cecchino, pistole silenziate, mitragliatrici e granate.

Una delle novità introdotte da Rebellion nel gioco è la X-Ray Kill Cam, una visuale ravvicinata che si attiva quando il giocatore mette a segno un colpo particolarmente spettacolare. La telecamera segue il proiettile nel corso di un bullet time che mostra la penetrazione dello stesso nelle carni del nemico, perforando eventualmente ossa e organi interni.

L’Agente segreto Karl Fairburne è un infiltrato nella Berlino del 1945, un cecchino dell’Alleanza paracadutato dietro le linee nemiche durante la battaglia, negli ultimi giorni di Guerra. La nuova missione che deve portare a termine, denominata Operation Paperclip, ha lo scopo di reclutare alcuni degli scienziati nazisti per metterli al servizio degli Stati Uniti…

I test sono stati condotti con il benchmark tool “Adrenaline 1.0.0.2” usando i seguenti settaggi:

Immagine_7_-_Sniper_Elite_V2

SniperV2

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Giochi DirectX 11 – Parte Quarta:


Tomb Raider (2013)


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ll nuovo capitolo di uno dei più famosi videogiochi della storia ci rimette nei panni della formosa archeologa Lara Croft. Fresca di laurea e spinta dalla sua caparbietà si imbarca in una spedizione archeologica sulla nave Endurance, capeggiata dal capitano Conrad Roth, vecchio amico di famiglia, alla ricerca di un reame leggendario chiamato Yamatai, guidato dalla Regina del Sole, Himiko.

Dopo aver studiato alcuni testi, Lara si convince che per trovare Yamatai bisogna cambiare rotta, e dirigersi verso il Triangolo del Drago; convinta che le presunte attività paranormali riscontrate in quella zona siano semplici dicerie, la ragazza convince i membri della spedizione a cambiare rotta.

La nave però si trova nel mezzo di una violentissima e improvvisa tempesta, viene letteralmente spezzata in due e il gruppo naufraga su una misteriosa isola ai margini del Giappone. Lara rimane sola e viene tramortita ed imprigionata da un selvaggio, che la appende e la lascia a testa in giù all’interno di una caverna. Riuscirà a liberarsi?

I test sono stati condotti con il benchmark tool “Adrenaline Action 1.0.2.1” usando i seguenti settaggi:

Immagine_8_-_Tomb_Raider_2013

Tomb-Raider-TressOFF

Tomb-Raider-TressON


GRID 2


GRID_2

GRID 2 metterà alla prova le abilità di guida dei giocatori, che dovranno cercare di tagliare per primi il traguardo per ottenere fama e successo. Al volante di un’ampia selezione di alcune delle migliori vetture degli ultimi quattro decenni, i giocatori potranno conquistare un intero nuovo mondo di competizioni motoristiche.

Sarà possibile vivere la migliore esperienza di guida mai creata, guidando in tutto il mondo, da Parigi ad Abu Dhabi, passando per Chicago e l’assolata costa della California – fra tracciati cittadini splendidamente realizzati, circuiti su licenza e pericolose strade di montagna.

Il gioco proporrà anche nuovi standard per quanto riguarda le sfide multiplayer con una componente di gioco molto estesa e del tutto indipendente, oltre a un sistema di progressione assolutamente unico. 

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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GRID-2

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Giochi DirectX 11 – Parte Quinta:


Bioshock Infinite


Bioshock_Infinite

Corre l’anno 1912. Con gli Stati Uniti che stanno emergendo come una potenza mondiale, la città volante di Columbia è un simbolo potente di ideali americani, lanciato in pompa magna fra le acclamazioni di un pubblico affascinato. Ma con quello che sembra un innocente esperimento da fiera, il fondatore Zachary Hale Comstok (autonominatosi il Profeta) decide di intromettersi in affari delicati e crea una secessione dagli Stati Uniti, con la città che scompare tra le nuvole.

La sua ubicazione è sconosciuta. Il più grande successo nella storia americana è scomparso senza lasciare traccia. Booker DeWitt, un detective alcolizzato e giocatore d’azzardo, con un passato burrascoso e un congedo forzato dalla agenzia di Pinkerton, si ritrova suo malgrado ospite della città galleggiante per via di un regolamento di conti che lo porta a cercare, identificare e scortare una persona fuori da Columbia, una giovane donna di nome Elizabeth che sembra essere talmente importante da far rischiare la vita degli stessi abitanti per recuperarla sotto ordine del Profeta, senza contare la protezione da parte di una creatura alata di nome Songbird.

Chi è Elizabeth? Perché è così importante per Columbia e per il suo fondatore? Perché mandare un ex soldato ed ex agente di Pinkerton congedato con disonore per recuperarla? Chi sono i mandanti dell’incarico e perché vogliono proprio lei? Chi sono poi quell’uomo e quella donna che sembrano seguirlo passo per passo da prima del momento in cui Booker ha messo piede sulla capsula di lancio per Columbia?

Le domande si accumulano mentre Booker si imbarca in una rocambolesca avventura tra le nuvole di un paradiso artificiale, dove i guai sono stati presenti da ben prima del suo arrivo. La sua presenza è solo la scintilla che accenderà la miccia della bomba costruita dai conflitti tra le fazioni opposte della città.

I test sono stati condotti utilizzando il tool “Adrenaline Action 1.0.2.1” usando i seguenti settaggi:

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Bioshock


Hitman Absolution


Hitman_Absolution

Il gioco inizia con 47 incaricato di assassinare Diana, il suo storico contatto che lo ha accompagnato per anni. 47, nonostante Diana l’abbia salvato alla fine di Blood Money, si dirige verso la villa in cui vive pronto a portare a termine il suo lavoro.

Il contatto questa volta è un certo Travis, che fa parte dell’Agenzia. In punto di morte, Diana chiede a 47 di vegliare su una giovane ragazza di nome Victoria, persona che vale milioni di dollari per l’agenzia. 47 mantiene la promessa e mette sotto la sua ala protettrice Victoria, la misteriosa ragazza che Travis sta cercando da tempo.

La trama si districa in un susseguirsi di vicende molto intricate e forti. L’ultimo filmato mostra un investigatore che si chiede chi sia 47, dopo aver passato giorni a investigare su di lui, per poi fare la conoscenza di Birdie, che ha intenzione di vendere la sua identità, cosa che aveva già intenzione di fare con l’Agenzia.

I test sono stati condotti utilizzando il tool “Adrenaline Action 1.0.2.1” usando i seguenti settaggi:

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Hitman

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Giochi DirectX 11 – Parte Sesta:


Crysis 3


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La vicenda è ambientata a New York nell’anno 2047. La città è stata messa in quarantena dalla CELL (dopo le vicende del 2023) in una grossa cupola chiamata Liberty Dome, per contenere i Cef e sfruttarne le tecnologie. Prophet il quale, catturato e ridotto in stato di criogenizzazione, ha una visione, indottagli dal suo legame con il Cef Alfa, il leader dei Cef: in tale visione, Prophet assiste alla fine della razza umana, fine che, dice lui stesso, egli non può impedire in alcun modo.

Viene però liberato da Psycho, il suo vecchio compagno di squadra, privato della nanotuta dalla CELL, che nel frattempo, preso il merito della sconfitta dei cef nel 2023 ha sfruttato le tecnologie cef per imporre il monopolio energetico prima, per poi passare alla conquista del mondo, rendendo tutti i governi stati fantocci e aumentando le proprie file con il programma “lavora per il debito” con il quale: chi non può pagare le costosissime bollette della CELL è obbligato a arruolarli nella CELL stessa, per estinguere il debito, che però non si estinguerà mai.

Psycho aiuta Prophet ad entrare all’interno del Liberty Dome, all’interno del quale della vecchia New York resta solo il ricordo: l’intera città è stata infatti lasciata in rovina e, divorata dalla vegetazione, è diventata una enorme giungla. I ribelli, di cui Psycho fa parte, e capeggiati da Claire Fontanelli, con cui Psycho ha una relazione, vogliono che Prophet li aiuti a distruggere un manufatto alieno caduto in mani CELL, manufatto che alimenta l’intera rete energetica mondiale, fornendo alla CELL la supremazia assoluta….

I test sono stati condotti usando i seguenti settaggi:

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Crysis3


Battlefield 4


Battlefield_4

A differenza della campagna di Battlefield 3, la storia si svolge in ordine cronologico ed inizia con il soldato Recker, un marine statunitense. Nel prologo, ambientato a Baku, Azerbaijan, l’unità Tombstone, composta dai Marines Recker, Dunn, Irish e Pac, sfugge dalla città inseguita da forze speciali russe. Durante l’inseguimento i soldati rimangono bloccati all’interno della macchina di un civile caduta in mare.

Dunn, intrappolato tra i sedili e gravemente ferito, dà a Recker la pistola e gli ordina di sparare fuori il parabrezza. A malincuore Recker spara dalla finestra, e Dunn affoga riuscendo a salvare i suoi compagni. Mentre nuotano in superficie, Recker ascolta il loro comandante, il capitano Garrison, il quale riferisce che l’ammiraglio Chang sta progettando un colpo di stato militare e che, se fosse riuscito, avrebbe ottenuto il supporto dei Russi.

L’unità Tombstone torna alla USS Valkyrie, un vettore anfibio in cui Garrison li informa dell’assassinio del candidato alla presidenza cinese, Jin Jié, e di come Chang sia riuscito a convincere i Cinesi che fossero stati gli Americani. Garrison manda così Tombstone, comandata da Recker, in una missione segreta a Shanghai per salvare tre vip: Kovic, un agente infiltrato, Hannah e suo marito.

Inizia così la missione volta ad indebolire una base aerea militare cinese a Shangai verso cui Tombstone, approdata nella spiaggia ed aiutata dai carri armati americani, si fa avanti verso la base aerea cinese…

I test sono stati condotti usando i seguenti settaggi:

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Battlefield4

{jospagebreak_scroll title=Giochi DirectX 11 – Parte Settima:}


Giochi DirectX 11 – Parte Settima:


GRID Autosport


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GRID Autosport, sviluppato sulla nuova versione del motore grafico proprietario EGO Engine, è il capitolo più grande e ambizioso di sempre e presenta oltre 100 piste in 22 ambientazioni differenti, il doppio rispetto a GRID 2.

Nuovo anche il modello di guida, reso più appagante per i piloti più smaliziati e con la possibilità di impostare vari parametri di assistenza alla guida come ABS, TCS ed ESP. Ritorna a grande richiesta dei fan la visuale all’interno dell’abitacolo, assente nel precedente GRID 2. I giocatori inoltre hanno a disposizione auto da turismo, GT, monoposto, muscle cars, auto da derapata, supercar, hypercar, prototipi, derby demolizione e molto altro.

Non manca una modalità carriera con la possibilità di reclutare un compagno di squadra e di guadagnare sponsorizzazioni, mentre la modalità online permette di partecipare ai racing club, alle sfide settimanali e di competere per le classifiche RaceNet.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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GRID-Autosport


Thief


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Thief è un videogioco di genere stealth, sviluppato presso Eidos Montreal e pubblicato da Square Enix. Il giocatore controlla Garrett, maestro nell’arte del rubare; esattamente come nei precedenti episodi della serie, è necessario avanzare con cautela cercando di non farsi scoprire tra i nemici presenti nella zona, evitandoli oppure stordendoli furtivamente e cercando di fare il meno rumore possibile.

I giocatori hanno a disposizione molti passaggi e approcci per superare i livelli di gioco, l’ambiente deve essere usato a proprio vantaggio e vi è la possibilità di rubare direttamente dalle tasche delle persone, azione punibile con la morte se sarete sorpresi dalle guardie.

Esiste la possibilità di entrare nella modalità “Focus”, la quale fornirà dei vantaggi: migliora la vista di Garrett mettendo in evidenza tubi che possono essere scalati e candele che possono essere messe fuori uso per rendere la zona più scura; il tempo rallenta, rendendo più facile il borseggio; permette inoltre di compiere attacchi debilitanti…

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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Thief

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Considerazioni sui Test:


La GIGABYTE Radeon R9 285 WindForce OC si è dimostrata un prodotto davvero molto interessante, capace di prestazioni velocistiche più che soddisfacenti negli ambiti in cui è stata messa alla prova, che si tratti di puro gaming oppure di uno dei tanti benchmark sintetici.

Il processore grafico di cui è dotata, vale a dire il nuovo AMD Tonga, riesce a garantire un buon livello di fluidità a risoluzione Full-HD, anche con l’ausilio di filtri, il tutto con un consumo energetico abbastanza contenuto.

Questa soluzione di GIGABYTE si differenzia dalle tradizionali reference board, oltre che per le sue maggiori frequenze operative impostate di fabbrica, anche e soprattutto per l’adozione di un PCB e di un sistema di dissipazione proprietario, denominato WindForce 2X, che consente il mantenimento di ottime temperature di esercizio e, volendo, un buon margine di overclock senza sacrificare il confort acustico.

Concludiamo con le nostre consuete schermate dei sensori con i rilevamenti eseguiti con il software GPU-Z che ci danno un’idea delle risorse impiegate, sia a default che in regime di overclock daily.

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Dai grafici si evincono particolari abbastanza interessanti. Per prima cosa possiamo notare che la tensione di alimentazione del processore grafico raggiunge un valore massimo di 1.212v, valore leggermente superiore a quello delle soluzioni di riferimento, ma necessario per mantenere la piena stabilità alle elevate frequenze operative previste dal produttore per questo modello.

Osserviamo, inoltre, che la frequenza clock si spinge al di sopra di quella standard (fino a raggiungere quota 973MHz) e che le temperature massime sono veramente ottime seppur con ventole impostate in automatico, sia in regime di default che overclock daily.

Alla luce dei risultati ottenuti abbiamo voluto testare il massimo overclock stabile con il sample in nostro possesso con i limiti imposti dal BIOS della scheda.

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Test di massimo overclock:


Dopo aver testato la nuova GIGABYTE Radeon R9 285 WindForce OC ed aver avuto un riscontro molto positivo sia sulle prestazioni che sul comportamento fisico della scheda, ci siamo spinti fino al limite massimo di overclock stabile applicabile con il voltaggio predefinito per quanto riguarda la GPU (1,175V), il massimo livello del Power Limit (+20%) e il massimo regime di rotazione delle ventole (100%).

Purtroppo siamo stati limitati dall’impossibilità di regolare manualmente la tensione di alimentazione del processore grafico tramite software, anche se siamo certi che questa funzionalità verrà implementata con i futuri aggiornamenti.

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Abbiamo visto che la massima frequenza stabile per l’esecuzione di tutti i test è di 1.100 MHz per la GPU e di 1.550 MHz (6.200 MHz effettivi) per le memorie GDDR5. In alcuni test è stato possibile guadagnare qualcosa in termini di frequenze ma abbiamo riportato quella massima che ci ha permesso di chiuderli tutti senza problemi e di alcuni ne riportiamo gli screenshot. Riportiamo alcuni bench da noi eseguiti, conclusi senza problemi di sorta e senza che la scheda abbia dato alcun segno di cedimento, e le schermate dei settaggi.

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Non ci resta che aggiungere che abbiamo utilizzato lo stesso settaggio anche per giocare con alcuni videogame con risoluzioni full HD e filtri attivi. Inutile dire che la scheda non ha avuto nessun problema operativo e che le temperature sono sempre state ottime. In definitiva non possiamo che ritenerci più che soddisfatti dal comportamento di questo prodotto!

N.B.: Ricordiamo che l’overclock è una pratica che può danneggiare in modo permanente i componenti. HW Legend non si assume nessuna responsabilità su eventuali danni cagionati a cose e/o persone dall’improprio utilizzo dei parametri di overclock. Ogni utente adotta questa pratica a suo esclusivo rischio e pericolo.

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Temperature, Rumorosità e Consumi:


Temperature Rilevate


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Per questa nuova scheda grafica l’azienda taiwanese ha deciso di adottare l’ormai noto e apprezzato sistema di dissipazione WindForce 2X. Questo dissipatore di calore si presenta davvero molto generoso nelle dimensioni, vantando una superficie radiante veramente notevole ed una coppia di ventole da ben 100 mm di diametro.

Non mancano tutta una serie di tecnologie proprietarie finalizzate a garantire le massime performance dissipanti e il miglior confort acustico possibile. E’ prevista, ad esempio, una particolare conformazione a lamelle inclinate del radiatore di calore.

Questa caratteristica, in associazione alla coppia di ventole, anch’esse fissate al supporto con una leggera inclinazione, favorisce lo smaltimento del calore e consente di creare meno turbolenze riducendo così la rumorosità rispetto alle soluzioni comunemente utilizzate.

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Durante le nostre prove abbiamo potuto constatare che sia le ventole che il gruppo dissipante svolgono egregiamente il loro lavoro, senza eccedere in quanto a rumorosità e garantendo il mantenimento di buone temperature di esercizio, sia a default che con il profilo di overclock daily.

Di seguito le temperature medie in Idle e in Full-Load (Gaming/Bench e Stress) registrate durante le prove, con gestione automatica/massima delle ventole per i profili Default e OC Daily.

Temperature

Ricordiamo che tutto l’hardware è installato su un banchetto da test DimasTech e che la temperatura ambiente, durante le misurazioni, era di circa 25°C.


Rumorosità Rilevata


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Per il rilevamento della rumorosità durante il funzionamento di ventole e dissipatori abbiamo scelto di usare strumentazione professionale a marca PCE, e nello specifico il fonometro Professionale PCE-999.

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Il test di rumorosità è uno dei più difficili da effettuare, poiché durante la fase di test qualsiasi rumore, anche minimo, può far balzare il grafico verso l’alto, di fatto invalidando il lavoro effettuato e costringendoci a ripetere il test dall’inizio.

Per questo motivo, non disponendo purtroppo di una camera anecoica, ci siamo veduti costretti ad aspettare le tarde ore notturne per poter effettuare i nostri test in tutta tranquillità e con rumore ambientale il più basso e costante possibile. Lo strumento utilizzato, il fonometro professionale PCE-999, è molto sensibile al rumore ambientale. Da questo valore, tipico di qualsiasi ambiente domestico, è necessario partire per poter analizzare la rumorosità del complesso dissipatore/ventola.

Nel grafico che segue vengono riportate le rilevazioni fatte con il fonometro PCE-999 ad una distanza, dalla scheda grafica, prima di 60, poi di 30, ed infine di 15 cm. Il regime di rotazione delle ventole è stato impostato manualmente al 25 (il minimo impostabile), 40, 60, 80 ed infine al 100% (il massimo impostabile), in maniera da fornire un quadro il più possibile preciso della situazione.

Rumorosit

I test da noi condotti confermano una buona silenziosità del sistema di dissipazione messo a punto da GIGABYTE. Fino ad un regime di rotazione del 55-60% le ventole risultano molto silenziose e poco percepibili. Una volta superata questa soglia iniziano a diventare udibili seppur non creando particolari fastidi.

Dalla soglia di rotazione dell’80% a salire, le ventole generano un rumore sicuramente fastidioso e difficilmente sopportabile per lunghi periodi di tempo. Ovviamente questi livelli non vengono mai raggiunti mantenendo una gestione automatica delle ventole, se non per ridurre le elevate temperature di esercizio che si potrebbero raggiungere in circostanze di scarsa ed inadeguata aerazione all’interno del case.


Consumi Rilevati


La proposta di GIGABYTE ha espresso consumi più che buoni e pienamente in linea con questa tipologie di schede, non bassi ma nemmeno esagerati. D’altronde chi acquista questo tipo di schede lo fa essendo conscio che per avere le massime prestazioni lo scotto da pagare riguarda consumi non proprio contenuti.

Di seguito vi mostriamo i consumi del sistema di prova completo, misurati direttamente alla presa di corrente. Le misurazioni sono state ripetute più volte, nel grafico la media delle letture nelle seguenti condizioni:

  • Idle;
  • Full-Load Gaming/Bench;
  • Full-Load Stress.

Consumi

Come possiamo chiaramente osservare dai valori registrati, questa scheda vanta consumi davvero contenuti. I benefici di una VGA che dispongono di una elevata efficienza energetica si traducono in un risparmio consistente sulla bolletta elettrica. Che come purtroppo ben sappiamo, di questi tempi, non guasta mai!.

Inoltre una scheda video che consuma poco consente upgrade su sistemi datati che non dispongono di PSU particolarmente potenti. Tonga è senza dubbio una architettura GPU molto efficiente. Ci riteniamo soddisfatti dei risultati ottenuti.

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Conclusioni:


hw-legend-goldPrestazioni/Overclock:quattro_mezzo
Rapporto Qualità/Prezzo:quattro_mezzo
Rumorosità/Consumi:quattro_mezzo
Giudizio Complessivo:quattro_mezzo

Nell’attesa delle prossime soluzioni top di gamma, il nuovo processore grafico Tonga, recentemente presentato da AMD, porta indubbiamente una ventata di aria fresca nella fascia medio alta del mercato, andando a sostituire le ormai vetuste proposte basate su GPU Tahiti e implementando, al pari delle soluzioni di fascia superiore, tutte le ultime funzionalità tecnologiche disponibili.

Come abbiamo evidenziato nel corso del nostro articolo, infatti, , in Tonga troviamo l’ultima revisione (1.2) della collaudata architettura GCN (Graphics Core Next), in grado di offrire non soltanto maggiori prestazioni velocistiche, specialmente per quanto riguarda la gestione delle tecniche di Tessellation, ma soprattutto tutte quelle tecnologie che non sarebbe stato possibile implementare nella vecchia revisione architetturale, come ad esempio il TrueAudio, la piena compatibilità con l’interessante progetto FreeSync (la risposta al GSync di NVIDIA) nonché la possibilità di realizzare configurazioni CrossFireX senza l’ausilio del classico bridge di connessione tra le schede grafiche.

Altre importanti migliorie coinvolgono il motore Unified Video Decoder (UVD) e il Video Coding Engine (VCE), rivisti in maniera da garantire non soltanto maggiori performance generali, ma soprattutto per offrire un miglior supporto verso i contenuti con risoluzione 4K.

Per questa nostra recensione abbiamo avuto l’occasione di mettere le mani su una GIGABYTE Radeon R9 285 WindForce OC, basata appunto sulla nuovissima GPU Tonga, capace di garantire un buon livello di fluidità a risoluzione Full-HD, anche con l’ausilio di filtri, il tutto con un consumo energetico abbastanza contenuto.

066a-gigabyte-r9-285-immagine-scheda-caratteristiche-tecniche

 

Come di consueto il produttore taiwanese ha personalizzato la propria soluzione non soltanto per quanto riguarda il PCB, la componentistica discreta e le frequenze operative, ma anche per quanto concerne il sistema di dissipazione del calore.

Lo scopo principale è quello di garantire ottime prestazioni, durevolezza nel tempo e notevole silenziosità durante l’utilizzo. Per questo motivo gli ingegneri GIGABYTE hanno messo a punto un sistema di dissipazione veramente eccezionale (WindForce 2X), capace di garantire il mantenimento di basse temperature di esercizio, anche in condizione di discreto overclocking, senza mai risultare fastidioso.

Smontando la scheda video ci è apparsa evidente l’ottima cura degli assemblaggi di tutti i componenti, nonché l’adozione di componenti discreti di qualità come condensatori allo stato solido a basso ESR di produzione giapponese. Il dissipatore proprietario appare ben realizzato ed è stato perfettamente in grado di offrire prestazioni davvero lodevoli.

Nonostante svariate ore di utilizzo per i test la scheda ha sempre garantito temperature basse e massima silenziosità. I test hanno restituito risultati che confermano le nostre aspettative, ovvero prestazioni elevate ed una grande stabilità di funzionamento. La scheda a nostra disposizione ha raggiunto stabilmente le frequenze di 1.100MHz sulla GPU e di 6.200MHz sulle memorie GDDR5, valori indubbiamente al di sopra delle specifiche dei componenti utilizzati.

La nuova GIGABYTE Radeon R9 285 WindForce OC è disponibile sul mercato italiano ad un prezzo medio di circa 230€ IVA compresa, cifra giustificata dalle caratteristiche tecniche e dalle performance velocistiche offerte, oltre che dalla presenza di un già ottimo dissipatore di calore proprietario, capace di garantire il mantenimento di buone temperature d’esercizio ed elevato confort acustico. Non possiamo che definirci pienamente soddisfatti del comportamento di questa nuova scheda grafica.


Pro:


  • Nuovo Processore Grafico Tonga a 28nm;
  • Architettura GCN (Graphics Core Next) 1.2 con ben 1.792SP;
  • Ottime tecnologie supportate (CrossFireX, PowerTune, TrueAudio);
  • Unified Video Decoder (UVD);
  • Video Coding Engine (VCE) aggiornati e con miglior supporto 4K;
  • Frequenze operative fissate a 973MHz/1.375MHz (Core/Memorie);
  • Buona dotazione di memoria on-board (2.048MB);
  • Prestazioni complessive più che soddisfacenti;
  • Buona predisposizione all’overclock;
  • Ottimo sistema di dissipazione proprietario (WindFoce 2X) silenzioso ed efficiente;
  • Buoni consumi.

Contro:


  • Nulla da segnalare.

Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend

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