Nella giornata odierna siamo lieti di proporvi in maniera dettagliata le specifiche tecniche e le prestazioni del nuovo modello di punta delle unità allo stato solido, prodotto da Kingston Technology, appartenente alla prestigiosa linea HyperX e contraddistinto da uno spazio di archiviazione generoso, pari a ben 240GB e da un’interfaccia conforme allo standard SATA3 a 6Gb/s. L’azienda, leader nel mercato delle memorie ad alte prestazioni, dal 2009 ad oggi si è sempre più affermata anche per quanto concerne le unità SSD, riuscendo a soddisfare appieno le richieste, e le varie esigenze dei consumatori grazie ad una ricca e differenziata offerta. Per la nuova linea di prodotti HyperX SSD l’azienda ha scelto di implementare un controller SandForce di nuova generazione, capace di garantire prestazioni veramente eccellenti. Non ci resta che augurarvi una piacevole lettura del nostro articolo!
Introduzione:
Kingston Technology Company Inc. fondata nel 1987 a Fountain Valley, in California è considerata leader indiscusso nella produzione di memorie, offrendo oltre 2.000 prodotti che spaziano dai componenti per computer, ai server, alle stampanti, ai lettori MP3, alle fotocamere digitali, fino ai cellulari. Con i suoi oltre 2.400 dipendenti in tutto il mondo, Kingston Technology offre prodotti e servizi sempre all’avanguardia a una rete internazionale di distributori, rivenditori, commercianti e clienti OEM. L’azienda fornisce anche contratto e gestione della catena di fornitura per costruttori di semiconduttori e produttori OEM di sistemi.
Nel 2007 l’azienda ha superato lo strabiliante fatturato di 4,5 Miliardi di dollari. La filosofia alla base del successo, secondo il colosso americano, sta nel continuo investimento sul personale, poiché ogni dipendente è indispensabile per raggiungere traguardi sempre più importanti.
Ulteriori informazioni le trovate sul Sito ufficiale Kingston.
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Kingston HyperX SSD: Linea di Prodotti e Specifiche Tecniche
La nuova linea di unità HyperX SSD è espressamente pensata per soddisfare gli utenti più esigenti, che non accettano alcun tipo di compromesso. Per questo motivo l’azienda ha scelto di dotare le proprie unità di un controller SandForce di seconda generazione, l’SF-2281, capace di offrire prestazioni davvero sopra la media, in grado di spremere il più possibile la recente interfaccia SATA3 6Gb/s.
Al momento questa linea di prodotti si compone di soli due modelli, contraddistinti unicamente dallo spazio di archiviazione previsto, disponibile in tagli da 120GB e da ben 240GB.
Per ognuno di questi modelli è prevista, inoltre, la commercializzazione di due diverse versioni. La prima, denominata “SH100S3” rappresenta la base dell’offerta, utile qualora si stia assemblando un computer ex-novo. Nella confezione è infatti presente soltanto l’unità SSD.
L’altra versione è denominata “HyperX Upgrade KIT” ed è contrassegnata con il codice “SH100S3B”. A differenza della versione base, all’interno della confezione è compreso tutto il necessario per procedere all’aggiornamento del tradizionale disco fisso del proprio computer, oltre che un pratico Box per utilizzare l’unità SSD con connessione esterna di tipo USB.
A seguire l’elenco di tutte le unità HyperX SSD attualmente in commercio, con relativo link alla pagina web ufficiale del prodotto:
Nella tabella che segue abbiamo riassunto tutte le principali caratteristiche tecniche:
Ricordiamo che tutte le unità sono garantite per 3 anni e sono supportate dalla leggendaria affidabilità di Kingston e dall’assistenza tecnica 24/7.
Per ulteriori informazioni vi rimandiamo al sito ufficiale del produttore.
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Kingston HyperX SSD 240GB Upgrade KIT: Confezione e Bundle
Il Kingston HyperX SSD 240GB “Upgrade KIT” è giunto nella nostra redazione all’interno della normale confezione di cartone prevista dal produttore americano. Le dimensioni sono abbastanza generose se si pensa alla grandezza di un’unità allo stato solido, ma sono perfette per ospitare in maniera ordinata tutti gli accessori forniti in dotazione.
Nella parte frontale troviamo numerosi dettagli del prodotto, tra cui la capacità di archiviazione, in questo modello pari a ben 240GB, un immagine in rilievo del drive stesso e le performance, in lettura e scrittura sequenziale, dichiarate dal produttore. Sempre su questa “faccia” della confezione è possibile notare il classico logo HyperX di colore rosso, il logo SandForce e informazioni sulla durata della garanzia (3 anni) e sul supporto tecnico 24/7.
Capovolgendo la confezione troviamo alcune informazioni, tradotte in varie lingue (tra cui l’italiano), e l’elenco dettagliato, con relative immagini, del materiale contenuto.
Anche sui lati sono riportate molte informazioni interessanti, tra le quali segnaliamo il codice del prodotto e la versione del Firmware preinstallata sull’unità.
Ma procediamo ora all’apertura della confezione. Notiamo subito che la parte superiore funge da coperchio. Appena rimosso la prima cosa che troviamo è proprio l’unità SSD, “incastrata” in un materiale spugnoso anti-urto che ne impedisce, appunto, il danneggiamento, anche in caso di trasporti “movimentati”.
Rimuovendo il drive è possibile scorgere una “X” stilizzata, intagliata nel materiale anti-urto, che permette di intravvedere l’adattatore in alluminio, per il montaggio dell’unità in un classico vano da 3.5”, posto al di sotto. La colorazione blu rispecchia appieno la tradizione dell’azienda per la famiglia di prodotti HyperX.
La dotazione ovviamente non finisce qui, rimuovendo il primo strato di materiale anti-urto troviamo tutto il resto del materiale fornito. Per prima cosa un CD-Rom contenente la guida all’installazione, in formato PDF, ed il software True Image HD di Acronis, che ci permetterà di effettuare la perfetta clonazione del contenuto del vecchio disco fisso che stiamo andando a sostituire: disco che con ogni probabilità dovrebbe ancora contenere il nostro attuale sistema operativo.
Sotto il CD-Rom trovano posto un pratico cacciavite a forma di “penna”, con punte intercambiabili (una a taglio e due a croce) di colore blu riportante il logo HyperX, utile per la fase di installazione del drive all’interno del case, ed un pratico Box esterno da 2.5”, esteticamente molto curato. La parte superiore, in alluminio spazzolato di colore grigio scuro, riporta il marchio dell’azienda ed il logo HyperX cromato in rilievo. Il resto dello chassis è composto di materiale plastico, sufficientemente resistente. Il meccanismo di chiusura non prevede l’impiego di viti di fissaggio, ma è semplicemente ad incastro. Su un lato del box è inoltre presente una specie di “interruttore” per il bloccaggio/sbloccaggio del coperchio. Sull’altro lato, invece, troviamo un LED di stato di colore blu e il connettore Mini-USB per il collegamento.
Purtroppo l’interfaccia è di tipo USB 2.0, caratteristica che limita fortemente l’utilizzabilità di questo box in abbinamento al drive HyperX, in quando le prestazioni di trasferimento risulterebbero drasticamente penalizzate dalla scarsa banda a disposizione. Sarebbe stato molto più gradito un box con interfaccia di tipo USB 3.0, decisamente più prestante ed indicata a questo prodotto.
Sempre nello stesso alloggiamento del box troviamo il cavetto di collegamento Mini-USB e un cavetto Serial ATA 3 6Gb/s di colore blu.
Riassumendo, la dotazione fornita dal produttore comprende:
- 1x CD-ROM contente la guida all’installazione e il software di clonaggio;
- 1x Box esterno per unità da 2.5” con interfaccia USB 2.0 e cavetto di collegamento;
- 1x Cavetto SATA III 6Gb/s per il collegamento del drive alla scheda madre;
- 1x Adattatore per il fissaggio del drive in un vano da 3.5” (con relative viti di fissaggio);
- 1x Cacciavite con punte intercambiabili.
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Kingston HyperX SSD 240GB Upgrade KIT: Procedura di Clonazione
L’intera procedura di clonazione o upgrade consta di tre momenti ben distinti: pertanto, al fine di portare a termine in maniera corretta l’upgrade all’unità SSD, si rendono necessarie una serie ben precisa di operazioni. Tali operazioni sono chiaramente indicate e spiegate passo per passo, e possono essere eseguite in totale sicurezza seguendo le semplici istruzioni presenti nel manuale elettronico all’interno del CD-Rom incluso. E’ consigliabile pertanto leggerlo attentamente prima di iniziare una qualsiasi delle attività descritte.
Il primo gruppo di operazioni porterà alla preparazione del computer per la clonazione del contenuto del vecchio disco fisso sul nuovo SSD, e risulta costituito dai seguenti passi, da effettuare rigorosamente a macchina spenta:
1. Qualora non si disponga di un vano da 2.5” utilizzare l’adattatore in alluminio fornito in dotazione per fissare l’unità SSD in un vano libero da 3.5”;
2. Collegare il cavo blu SATA (fornito): un capo ad una porta vuota sulla motherboard e l’altro al connettore presente sull’unità SH100S3B/240G;
3. Collegare un cavo di alimentazione SATA alla porta di alimentazione presente sull’unità SH100S3B/240G;
4. Avviare il sistema ed entrare nel bios del computer (in genere premendo il tasto CANC, F2, F12, ESC, a seconda del tipo di scheda madre presente), e far in modo che il lettore/masterizzatore CD/DVD risulti la prima unità di Boot del sistema;
5. Salvare le impostazioni da BIOS e inserire il CD-Rom fornito in dotazione prima di riavviare.
Siamo pronti per proseguire con la seconda fase delle operazioni. Alla partenza verrà automaticamente avviato il programma di clonazione True Image HD di Acronis il quale ci guiderà tramite dei semplici wizard sino alla conclusione delle operazioni di copia.
A. Selezionate l’icona di Acronis True Image nella schermata Acronis True Image HD e scegliete nella schermata successiva la lingua desiderata (tra cui l’italiano);
B. Selezionate la voce “Clona Disco”;
C. Selezionate “Automatica” tra le modalità di clonazione disponibili (la modalità Manuale è riservata agli utenti maggiormente esperti) e cliccare in basso sul pulsante “Avanti”;
D. Se richiesto, selezionare l’unità sorgente (il vostro vecchio disco rigido) e l’unità di destinazione (la nuova unità Kingston HyperX SSD). Fare click su “Avanti” per continuare;
E. Verrà visualizzata la schermata di riepilogo: fare click sul pulsante in basso “Procedi”;
F. Una barra di avanzamento indicherà che è in corso il processo di copia dei dati. Una volta terminata con successo la fase di clonazione (verrà visualizzata una finestra di conferma) fare click sul pulsante “OK” in basso.
Eccoci giunti alla terza e ultima fase dell’intera procedura. Il vostro sistema, al momento, dispone di due unità di avvio (il vecchio disco fisso ed il nuovo SSD). Per configurare l’avvio del sistema operativo dalla nuova unità SSD, è necessario accedere nuovamente al BIOS e impostare la priorità di avvio sull’unità SSD. Procedete come segue:
I. Riavviate il computer. Durante la fase di riavvio, lanciate l’utilità di configurazione di sistema (BIOS) premendo ripetutamente il tasto speciale ESC, F1, F12 oppure CANC (consultate il manuale fornito dal produttore del sistema per conoscere il tasto speciale richiesto).
II. All’interno del BIOS del sistema, modificate l’ordine di avvio in modo che la prima posizione sia assegnata all’unità denominata “SSDxxxx“.
III. Uscite dal menù premendo il tasto ESC. A questo punto confermate il salvataggio delle modifiche fatte, e uscite dal BIOS riavviando il computer.
IV. L’avvio dovrebbe avvenire ora tramite l’unità SSD.
A questo punto il sistema è finalmente pronto al nuovo utilizzo, potendo anche usufruire di un plus senz’altro gradito: sarà infatti possibile fare ancora uso del nostro vecchio disco fisso pre-esistente, riutilizzandone in maniera semplice e completa l’intero spazio a disposizione, come dispositivo secondario di archiviazione.
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Kingston HyperX SSD 240GB: Visto da vicino
L’unità HyperX SSD 240GB, gentilmente fornitaci da Kingston per questo nostro articolo, adotta un classico fattore di forma a 2.5” con dimensioni pari a 69,85 x 100 x 9,5 mm. Il vero è proprio “cuore” di questo prodotto è racchiuso all’interno di una scocca in alluminio di colore grigio scuro con inserti di colore blu, che oltre a favorire la dissipazione del calore, conferisce elevata robustezza e bellezza estetica.
La parte superiore della scocca, veramente molto “accattivante”, rispecchia appieno lo stile tipico della famiglia di prodotti HyperX. Gli inserti plastici di colore blu, infatti, vanno a richiamare la classica “X”, da sempre simbolo di questa linea. In alto a sinistra possiamo notare il logo cromato in rilievo, mentre nella parte bassa è posto il marchio dell’azienda, con classica colorazione rossa e bianca.
Su un lato possiamo notare i connettori per il collegamento dell’unità all’interfaccia Serial ATA (dati e alimentazione). Questi sono caratterizzati da un posizionamento ed allineamento standard, che rende di fatto possibile l’installazione del disco in qualunque alloggiamento compatibile con il fattore di forma di 2.5”, quali cestelli, box esterni e computer portatili.
Nella parte posteriore trova posto il sistema di chiusura della scocca, che prevede l’adozione di quattro viti passanti. Su una di esse possiamo notare un “sigillo” adesivo, che se rimosso (procedura necessaria per aprire l’unità), porta all’invalidazione diretta della garanzia del prodotto.
{jospagebreak_scroll title=Controller SandForce di seconda generazione:}
Controller SandForce di seconda generazione:
La nuova linea HyperX SSD, come vi abbiamo già anticipato in precedenza, adotta un controller di ultima generazione prodotto da SandForce, responsabile dell’intera logica di funzionamento del disco. Per essere precisi la scelta è ricaduta sul modello SF-2281, un chip in formato BGA a 256pin in grado di accedere contemporaneamente fino ad 8 moduli NAND Flash, in maniera da ottimizzare gli accessi e migliorare sensibilmente le prestazioni sia in lettura che in scrittura.
Le peculiarità di questa seconda generazione di controller SandForce non si limitano a questo, infatti, tali controller implementano un cospicuo numero di interessanti tecnologie, identificate dal produttore con il termine “DuraClass”. Questo insieme di tecnologie include speciali algoritmi atti a preservare nel tempo le prestazioni del disco e ad aumentarne, di conseguenza, il ciclo di vita medio.
Di seguito descriviamo brevemente le più importanti:
I. Intelligent Wear Levelling: questo algoritmo si incarica di analizzare lo stato di occupazione delle celle di memoria, reindirizzando i nuovi dati verso celle vuote o semivuote. In questa maniera viene garantita un’occupazione uniforme dello spazio a disposizione, riducendo di conseguenza lo stato di usura del disco;
II. DuraWrite: grazie a questo algoritmo, SandForce dichiara un allungamento della vita media del disco di oltre 20 volte. Ciò è reso possibile grazie ad un’ottimizzazione dell’intero processo di programmazione delle celle di memoria (cancellazione e successiva scrittura);
III. Read Disturb: questo algoritmo si pone l’obiettivo di ridurre il livello di usura delle celle monitorandone lo stato di occupazione in maniera da evitarne l’errata cancellazione e quindi, riducendo il più possibile il numero di processi di programmazione non necessari;
IV. Garbage Collection: la sua funzione è quella di annotare e liberare le aree di memoria non allocate, rendendole nuovamente disponibili. Questa funzionalità non è dipendente dal sistema operativo in uso, sia esso recente o meno, e consente di preservare il più possibile le prestazioni del disco nel tempo;
V. RAISE (Redundant Array of Indipendent Silicon Elements): grazie a questa funzionalità viene garantita la massima sicurezza dei dati scritti. Il funzionamento è simile a quello della tecnologia RAID 1; l’algoritmo RAISE, infatti, riduce drasticamente la probabilità di perdita dati eseguendo la scrittura degli stessi su più blocchi in contemporanea, in maniera da permetterne il recupero anche a seguito di un danneggiamento totale di un intero blocco NAND Flash. Questa tecnologia è sempre attiva ed opera congiuntamente alle funzionalità di ECC (Error Checking and Correction).
La seconda generazione di controller SandForce implementa anche una tecnologia avanzata per la cifratura dei dati. I controller SF-2000 sono, infatti, in grado di prevenire gli accessi non autorizzati all’unità grazie ad un primo algoritmo AES a 128bit; la protezione delle informazioni contenute nei moduli NAND Flash viene garantita, invece, da un secondo algoritmo AES a 256bit. L’esecuzione di entrambi questi algoritmi avviene in tempo reale ed è gestita completamente dal controller stesso.
Per sfruttare appieno le potenzialità messe a disposizione dal controller è stato aggiunto il supporto alla recente interfaccia Serial ATA III a 6Gb/s. Considerando che le unità basate su controller SF-2000 vantano velocità di trasferimento dichiarate molto elevate (spesso superiori ai 500MB/s sia in lettura che in scrittura sequenziale), la banda offerta dalla precedente interfaccia SATA II 3Gb/s avrebbe senz’altro rappresentato un limite davvero troppo consistente. Rispetto alle versioni precedenti, i nuovi controller incrementano, in modo sensibile, anche il numero massimo di operazioni di Input e Output al secondo (IOPS).
{jospagebreak_scroll title=Sistema di Prova e Metodologia di Test:}
Sistema di Prova e Metodologia di Test:
Per il sistema di prova ci siamo avvalsi di una scheda madre dotata di chipset Intel P67 Express, di produzione ASUS, in particolare è stato scelto il modello Maximus IV Extreme, con BIOS aggiornato all’ultima versione disponibile al momento delle prove (1902).
Come processore abbiamo usato il modello di punta Intel appartenente alla nuova famiglia Sandy Bridge, precisamente il Core i7 2600K, con moltiplicatore sbloccato. La frequenza di funzionamento è stata fissata a 5.000MHz, impostando il moltiplicatore a 50x e mantenendo il BCLK in specifica (100MHz). Per il raffreddamento ci siamo affidati ad un sistema Phase Change Single Stage.
Per il comparto memorie la scelta è ricaduta su un kit prodotto da Kingston, appartenente alla serie HyperX T1, da 8GB di capacità assoluta. Sia la frequenza e sia le latenze sono state impostate ai valori di targa, vale a dire 2133MHz 9-11-9-27 con una tensione di alimentazione pari a 1.65v.
Un riassunto della configurazione di prova la trovare nella tabella sottostante:
Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.
Il sistema operativo, Microsoft Windows7 Ultimate X64 Service Pack1, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare. I driver Intel (Chipset e Rapid Storage) sono aggiornati all’ultima versione disponibile.
Le prove sono state eseguite sul drive completamente vuoto, con un unico volume primario e File System NTFS.
La versione del FW presente sul drive al momento delle prove è la “320ABBF0”, l’ultima disponibile. Consigliamo di verificare con regolarità il rilascio di versioni aggiornate sulla pagina ufficiale di supporto:
http://www.kingston.com/support/ssdnow/default.asp
Per verificare le prestazioni dell’unità ci siamo avvalsi dei seguenti software:
- AS SSD Benchmark v1.6.4067.34354;
- Crystal Disk Mark X64 v3.0.1;
- ATTO Disk Benchmark v2.46;
- HD-Tune Pro v4.60;
- HD-Tach v3.0.4.0;
- PCMark 2005 v1.2.0;
- PCMark Vantage X64 v1.0.2.
Le prove sono state eseguite sfruttando le seguenti interfacce di collegamento, tutte gestite direttamente dal chipset Intel P67 Express:
- Serial ATA II 3Gb/s;
- Serial ATA III 6Gb/s;
- USB 2.0 (sfruttando il Box esterno in dotazione).
{jospagebreak_scroll title=Benchmark Sintetici: AS SSD Benchmark}
Benchmark Sintetici: AS SSD Benchmark
AS SSD Benchmark consente di effettuare svariate misurazioni sulla nostra unità di archiviazione (SSD, Hard Disk interno/esterno, PenDrive USB, ecc.) sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale.
A test ultimato viene riportata la velocità della nostra unità in MB al secondo. Oltre al test dei 4k, viene effettuato anche un test lettura/scrittura Multi-Thread 4k, per simulare il più possibile la velocità di avvio del sistema operativo o di installazione di un programma.
Interfaccia SATA II 3Gb/s:
Interfaccia SATA III 6Gb/s:
Interfaccia USB 2.0:
Considerazioni:
Le prestazioni registrate dall’unità si confermano veramente elevate sia in scrittura che in lettura sequenziale. Molto buone le performance con file di dimensione di 4KB ed il tempo di accesso medio. Ovviamente penalizzate le prestazioni massime del disco sfruttando una connessione USB 2.0. Sarebbe stato senza dubbio più gradita la presenza, nella dotazione, di un Box USB 3.0, sicuramente più adatto per questa unità.
{jospagebreak_scroll title=Benchmark Sintetici: Crystal Disk Mark}
Benchmark Sintetici: Crystal Disk Mark
Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata,sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.
Interfaccia SATA II 3Gb/s:
Interfaccia SATA III 6Gb/s:
Interfaccia USB 2.0:
Considerazioni:
Anche Crystal Disk Mark mostra come le specifiche dichiarate dal produttore siano pienamente rispettate ottenendo valori medi eccellenti, pari a oltre 530MB/s e 515MB/s, rispettivamente in lettura e scrittura sequenziale, sfruttando l’interfaccia SATA III a 6Gb/s. Risultati sopra la media anche nei restanti test 512K, 4K e 4K QD32. Performance con collegamento USB 2.0 sempre del tutto penalizzate dalla banda a disposizione.
{jospagebreak_scroll title=Benchmark Sintetici: ATTO Disk Benchmark}
Benchmark Sintetici: ATTO Disk Benchmark
ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.
E’ sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante“Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).
Interfaccia SATA II 3Gb/s:
Interfaccia SATA III 6Gb/s:
Interfaccia USB 2.0:
Considerazioni:
Possiamo vedere come la velocità di lettura e scrittura sia crescente al crescere delle dimensioni dei file campione. Le prestazioni ottenute sia in lettura che in scrittura sono a dire poco eccellenti ed addirittura superiori alle specifiche dichiarate.
{jospagebreak_scroll title=Benchmark Sintetici: HD Tune Pro}
Benchmark Sintetici: HD Tune Pro
HD-Tune Pro è uno strumento per l’analisi del disco rigido che include funzioni per il benchmark, la cancellazione sicura dei file e la visualizzazione delle cartelle. Il benchmark sintetico ci permette di calcolare le prestazioni dei dischi fissi. E’ possibile misurare il transfer rate e il tempo di accesso ai dati casuali.
Nelle prove che seguono, vi mostriamo i risultati ottenuti nei vari benchmark inclusi in questo programma. I risultati sono espressi, a seconda del test, in MB/s oppure in IOPS (operazioni input e output al secondo).
Interfaccia SATA II 3Gb/s:
Interfaccia SATA III 6Gb/s:
Interfaccia USB 2.0:
Considerazioni:
Come vediamo dalla serie di test eseguiti, l’unità si dimostra eccezionale sfruttando l’interfaccia di connessione SATA III a 6Gb/s. I risultati ottenuti sono decisamente elevati, al pari delle migliori unità SSD sul mercato. Buoni i risultati dal punto di vista delle operazioni di I/O al secondo (IOPS), anche se ci attendevamo valori superiori, almeno basandoci sulle specifiche dichiarate dal produttore. Sempre entro ottimi livelli il tempo di accesso medio.
{jospagebreak_scroll title=Benchmark Sintetici: HD Tach}
Benchmark Sintetici: HD Tach
HD Tach è un benchmark di basso livello che misura le prestazioni dell’hard disk e di varie periferiche di storage installate nel proprio PC. Riporta tempo di accesso, velocità di lettura e scrittura. Il programma usa driver personalizzati e altre interfacce di basso livello di Windows per bypassare più livelli software possibili e arrivare così più vicino alle massime performance fisicamente possibili dall’unità in esame.
Interfaccia SATA II 3Gb/s:
Quick Benchmark (8MB Zones):
Long Benchmark (32MB Zones):
Interfaccia SATA III 6Gb/s:
Quick Benchmark (8MB Zones):
Long Benchmark (32MB Zones):
Interfaccia USB 2.0:
Quick Benchmark (8MB Zones):
Considerazioni:
I test mostrano l’ottimo comportamento dell’unità in lettura sequenziale. Come possiamo notare questa si mantiene praticamente sempre al di sopra dei 300MB/s, con picchi verso l’alto ben superiori ai 400MB/s e una media di oltre 390MB/s. Anche il Burst Speed è decisamente buono, superando i 430MB/s nel benchmark lungo (32MB Zones).
{jospagebreak_scroll title=Benchmark Sintetici: PCMark 2005}
Benchmark Sintetici: PCMark 2005
Famoso benchmark in grado di calcolare le performance generali del sistema, o dei singoli reparti (cpu, memoria, hard disk ecc.).
Nel grafico che segue i risultati ottenuti nei singoli test della Suite HDD.
{jospagebreak_scroll title=Benchmark Sintetici: PCMark Vantage}
Benchmark Sintetici: PCMark Vantage
Penultima versione del famoso benchmark di Futuremark, in grado di calcolare le performance generali del sistema, o dei singoli reparti (cpu, memoria, hard disk ecc.).
Nei grafici che seguono è riportato il risultato complessivo ottenuto eseguendo la Suite HDD ed i valori registrati nei singoli test che la compongono.
{jospagebreak_scroll title=Consumi e Temperature:}
Consumi e Temperature:
Consumi:
Con l’ausilio del benchmark IO-Meter, è possibile stressare l’elettronica degli SSD in modo da ottenere risultati significativi riguardanti i consumi dell’unità in esame in Idle e in Full-Load. A seguire il grafico riassuntivo delle misurazioni:
Temperature:
Durante le prove abbiamo misurato le temperature in Idle e in Full-Load grazie all’ausilio si una sonda termica fissata direttamente alla scocca dell’unità. La temperatura ambiente rilevata durante le nostre prove era di circa 23°C.
Le temperature rilevate sono molto soddisfacenti, merito anche della scocca in alluminio, che oltre a proteggere il drive da eventuali urti, funge da vero e proprio dissipatore di calore.
{jospagebreak_scroll title=Conclusioni:}
Conclusioni:
Prestazioni: | ![]() |
Qualità costruttiva/Funzionalità | ![]() |
Rapporto prezzo/prestazioni: | ![]() |
Giudizio complessivo: | ![]() |
Come da tradizione Kingston la qualità di questo prodotto è veramente ai massimi livelli e la cura nei dettagli è quasi maniacale. Appartenendo alla serie HyperX, fiore all’occhiello dell’offerta dell’azienda americana, non ci si potevano certo attendere performance deludenti. Il disco, infatti, merito anche del controller SandForce SF-2281 di nuova generazione, fa registrare prestazioni veramente eccellenti sia in lettura che in scrittura, riuscendo addirittura, in alcuni casi, a superare le specifiche dichiarate e ponendosi ai livelli dei migliori drive sul mercato. Soltanto riguardo il numero di operazioni Input/Output al secondo l’unità si dimostra leggermente “sottotono”, nonostante le specifiche di targa indicano ben 95.000 IOPS, il valore più alto tra tutte le unità in commercio.
Il bundle fornito è decisamente completo ed anch’esso di ottima qualità. Tutto il materiale rispecchia rigorosamente le caratteristiche estetiche tipiche della linea di prodotti HyperX. L’unico “neo”, come abbiamo già specificato nel corso della recensione, riguarda l’interfaccia di collegamento del Box esterno, purtroppo limitata allo standard USB 2.0, del tutto inadeguata per sfruttare appieno questo prodotto. Sarebbe stato decisamente più gradito trovare in bundle un Box dotato di interfaccia USB 3.0, molto più indicato.
Lo spazio di archiviazione messo a disposizione di ben 240GB è veramente notevole, probabilmente più che sufficiente oltre che per l’installazione del sistema operativo, anche per un utilizzo polivalente del proprio computer, senza l’obbligo di ricorrere a dischi meccanici secondari, se non per particolari esigenze.
Il Kingston HyperX 240GB Upgrade KIT è disponibile sul mercato ad un prezzo medio di circa 430€ IVA compresa, cifra sensibilmente superiore alle offerte della concorrenza dalle caratteristiche tecniche e spazio di archiviazione equivalente. In parte riteniamo giustificabile il prezzo a fronte dell’elevata qualità del drive, del bundle decisamente completo e dell’ottimo servizio di assistenza e garanzia che contraddistingue da sempre questa azienda.
Pro:
- Ottima qualità costruttiva;
- Cura quasi maniacale per i dettagli (sia del drive che del bundle);
- Prestazioni veramente eccezionali sia in lettura che in scrittura;
- Controller SandForce di seconda generazione (SF-2281);
- Grande spazio di archiviazione (240GB);
- Garanzia di 3 anni e Servizio di Assistenza Tecnica 24/7;
- Ottime temperature e consumi;
- Bundle molto ricco.
Contro:
- BOX esterno USB 2.0 (sarebbe stato più indicato fornirne uno di tipo USB 3.0);
- Operazioni I/O al secondo (IOPS) leggermente sottotono rispetto alle specifiche dichiarate;
- Prezzo leggermente elevato.
Potete seguire il thread ufficiale sul nostro forum.
Si ringrazia per il sample fornitoci.
Gianluca Cecca – delly – Admin HW Legend